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A proposito di Volontari Decoro Urbano

A proposito di Volontari Decoro Urbano Copertina    (commenti:17) (833)
Antonio Calcagni

 
Da qualche anno nella nostra Città si sta diffondendo, con sempre più forza, la consapevolezza che il decoro urbano è un obiettivo, a cui tutte le persone civili, dovrebbero contribuire concretamente al suo raggiungimento.
 
Infatti è proprio questo lo spirito che anima i nostri volontari, ovvero quello di contribuire attivamente a realizzare un ambiente del vivere comune, pulito e ordinato.
 
Questo attivismo civico non deve però essere interpretato, come volontà di sostituirsi alle Istituzioni preposte, che su questo campo rimangono responsabili delle loro inattività, ma essere da stimolo affinche facciano il proprio dovere.
 
Un attivismo civico che deve anche essere di monito per quel sparuto gruppo di trogloditi che ancora continuano a vivere con una mentalità da cavernicoli, ma che deve essere anche di esempio per tutti coloro che, pur attenendosi alle regole del vivere sociale, ritengono che il decoro urbano sia un problema che non li riguarda direttamente.
 
Su queste basi e sulla scia del singolo, è nata e si è sviluppata, una schiera sempre più numerosa di volontari, che, stanchi di subire passivamente i comportamenti di, coloro che ritengono l’igiene e la cura in cui si vive, debba essere solo ed esclusivamente riservata alla propria sfera famigliare, hanno deciso di rimboccarsi le maniche.
 
E così pian piano si è sviluppato il gruppo dei Volontari Decoro Urbano di Santa Maria delle Mole confluito nell’ambito del Comitato di Quartiere, a cui ha fatto seguito la creazione di un gruppo di amici, altrettanto agguerriti, che hanno dato vita al gruppo di Volontari Decoro Urbano di Cava dei Selci.
 
Un gruppo quello di Santa Maria,  che ha iniziato ad operare già dal 2019 su via della Falcognana, precipitata nell’incuria, fino a diventare una discarica a cielo aperto, riuscendo, dopo un laborioso lavoro, a riportarla alla normalità,  passando poi al recupero di via Capanne di Marino, fino alla rotatoria con l’Appia Nuova, ed al parcheggio di via Mameli, senza dimenticare gli interventi sulla piazza dell’Eurospin e sull’adiacente via Prati.
 
Ma quali invece sono i motivi che fanno scattare il meccanismo dell’abbandono indiscriminato di rifiuti?
 
Uno dei motivi scatenanti, ma ovviamente non il solo, è quello dell’istituzione del servizio di raccolta "porta a porta".
 
Un servizio avviato finalmente, ma solo alcuni anni fa, anche dal nostro Comune.
 
Un passaggio di prospettiva epocale, perché si è passati, da un servizio dove nessuno era responsabile di quello che smaltiva, a quello dove la responsabilità di quanto differito, diventava personale.
 
Infatti in questo modo si è delinea chiaramente la linea di demarcazione tra chi è in regola con la tassa sui rifiuti, e può quindi usufruire del servizio di raccolta, e chi invece non essendo in regola è impossibilitato a servirsene.
 
A questo punto, per coloro che sono in difetto, parte la corsa allo smaltimento a pioggia, con i risultati che ormai sono sotto gli occhi di tutti.
 
Ovviamente non è solo questa la motivazione che spinge a comportamenti poco consoni al vivere civile .
 
Infatti a questa prima categoria si aggiunge quella di coloro che, a prescindere dall’essere in regola con la tassa, dell’abbandono dei rifiuti ne hanno fatto “uno stile di vita”.
 
Per finire ci sono le cosiddette società edili che lavorano in nero, e che quindi proprio per questo non possono conferire in discarica i materiali di risulta del proprio lavoro.
 
Per provare a porre fine a tutto ciò, l’Amministrazione comunale, a nostro modesto parere dovrebbe:
  • Effettuare un censimento a tappeto su tutti coloro che sarebbero tenuti a pagare la TARI;
  • Provvedere a tenere quotidianamente pulite tutte le aree pubbliche, un’attività che scoraggia i comportamenti poco consoni;
  • Installare un sufficiente numero di cestini;
  • Realizzare l’isola ecologica delle ex circoscrizioni II e III;
  • Controllare costantemente il territorio, anche con l’ausilio delle fototrappole;
  • Ripristinare l’Istituto degli Ispettori Ambientali;
  • Applicare puntualmente, e senza sconti nei confronti dei trasgressori, le sanzioni previste che è bene ricordare dallo scorso ottobre, in alcuni casi prevedendo addirittura il penale.
 
Ma siamo certi che l’attuale Amministrazione abbia la volontà di fare tutto ciò?
 
I segnali inviati fino ad ora non sono certo confortanti e non inducono all’ottimismo.
 
Cominciando con l’isola ecologica, una promessa elettorale tanto declamata quanto ben presto dimenticata, un'opera che avrebbe servito un bacino di quasi 30.000 abitanti.
 
Passando alla mancanza di risorse poste in bilancio per l’installazione delle foto trappole, volontà politica supportata dall’illuminante pensiero per cui, i cittadini non vogliono vivere in una sorte di grande Fratello.
 
E poi ancora la mancata reintroduzione dell’Istituto degli ispettori ambientali che, vista la cronica carenza di Vigili Urbani, potrebbero essere molto utili;
 
Concludo quindi sperando che questa amministrazione avvii al più presto una seria politica di contrasto a questo fenomeno senza preoccuparsi di diventare impopolare a qualche sparuto gruppo.

16 Domande ai candidati a Sindaco sul futuro di Santa Maria delle Mole

16 Domande ai candidati a Sindaco sul  futuro di  Santa Maria delle Mole Copertina    (commenti:16) (2.072)
Antonio Calcagni

In questi giorni, il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole sta provvedendo ad inviare delle domande a tutti coloro che, al momento, hanno reso pubblica la loro candidatura a Sindaco, molti dei quali hanno già dato la loro disponibilità a rispondere, ovvero:
 
Stefano Cecchi;
Carlo Colizza;
Gabriella De Felice;
Stefano Enderle;
Fabio Martella;
Gianfranco Venanzoni.
 
 
 
Le domande, di seguito riportate, attengono al futuro della nostra Cittadina e ci aspettiamo una cortese risposta.
 
Gentile signor/a …………. , quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Sindaco del Comune di Marino? E quale sono i partiti, liste civiche/movimenti che la sosterranno in questa impresa?
 
  1. Santa Maria, in questi ultimi decenni è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare il centro più popoloso di questo Comune, a questa crescita non è però corrisposto un incremento dei servizi, quali per esempio: un punto di pronto soccorso, il ritorno del Comando dei Vigili urbani, Lei che cosa farebbe in merito se diventasse Sindaco?
  1. Speculazione Divino Amore, qual’é la Sua opinione sull’argomento, anche alla luce delle recenti sentenze che sembrano aver posto definitivamente fine al progetto?
  1. Appia Antica, una strada unica al mondo che potrebbe diventare un museo a cielo aperto e essere quindi uno straordinario biglietto da visita per il nostro Comune, quali sono i Suoi progetti in merito?
  1. Mosaico di Viale della Repubblica, come Lei sicuramente saprà nel 2016 è stato ritrovato, adiacente all’Appia Antica, un bellissimo mosaico, poi sotterrato, cosa ne pensa della possibilità di una sua valorizzazione in loco?
  1. Palaghiaccio, come senz’altro saprà, il manufatto, che al momento è in completo abbandono, è stato acquistato all’asta nel 2015 da Esselunga, qual è la Sua opinione in merito al suo futuro?
  1. Via Falcognana, una strada fondamentale per Santa Maria, dove giornalmente transitano circa 5.000 automezzi, risulta essere una strada privata aperta al traffico pubblico, non Le sembra un paradosso? l’attuale amministrazione, sotto nostro impulso si è detta disponibile ad avviare la procedura per farla diventare di competenza pubblica, Lei cosa ne pensa?
  1. Incrocio, Appia Nuova/Viale della Repubblica/Passaggio a livello, un nodo stradale/ferroviario che di fatto paralizza il traffico della nostra Cittadina, se Lei fosse eletto/a cosa farebbe per cercare di risolvere il problema?
  1. A latere di questo problema, c’è poi da realizzare un piano generale della viabilità, che preveda un incentivo all’uso della bici, attraverso la realizzazione una serie di piste ciclo- pedonali, parcheggi per bici e parcheggi auto, compreso il completamento di quello di via Frassati: cosa prevede il Suo programma?
  1. Trenitalia nell’Aprile dello scorso anno ha approvato il piano di recupero di molte stazioni ferroviarie, compresa quella di Santa Maria, un progetto di cui sembra si siano perse le tracce. Al recupero della suddetta stazione si lega anche quello della realizzazione di una rampa di collegamento tra la suddetta ed il parcheggio di piazza A. Luciani un’ argomento di cui in questi anni si è parlato molto, ma purtroppo senza risultati. Cosa farebbe Lei in concreto, per risolvere il problema?
  1. Il Suo programma cosa prevede circa la realizzazione di un’isola Ecologica nel territorio ex circoscrizioni II e III ?
  1. Aeroporto di Ciampino e rotte su Santa Maria, qual è il Suo parere in merito?
  1. A Suo parere la Sagra dell’Uva deve rimanere l’unica iniziativa fortemente sostenuta dal Comune, oppure c’è la possibilità che anche altre iniziative che si svolgono nel territorio delle ex circoscrizioni II e III possono in futuro ricevere un sostegno altrettanto generoso dal Comune?
  1. Tenuta Tudini, un polmone verde importantissimo per la nostra Cittadina, ma anche un’opportunità per la realizzazione di laboratori per apprendistato mestieri; recupero aree per agricoltura, Orti sociali, il Suo programma prevede qualcosa in merito?
  1. Stretto controllo di ACEA e lotta per ritornare all’acqua pubblica cosa le dice questa frase?
  1. Manutenzione strade e giardini; Cartellonistica stradale; Fotocamere e Sicurezza, come si muoverebbe Lei su questo piano?

     
  2. Per quanto concerne le scuole come intendete rispondere alla necessità della popolazione presente e soprattutto alla impellente necessità di strutture da realizzare nel breve periodo?
 
 
 
 
 
 
 
Leggi le risposte dei candidati a Sindaco:
Carlo Colizza     Gabriella De Felice     Stefano Enderle     Fabio Martella     Gianfranco Venanzoni
Il candidato sindaco Stefano Cecchi ha preferito non rispondere al nostro appello.

Palaghiaccio: altra opportunità persa

Palaghiaccio: altra opportunità persa Copertina    (commenti:16) (6.756)
Antonio Calcagni

È di questi ultimi mesi il tam tam che annuncia l’avvenuta vendita del Palaghiaccio alla società Esselunga.

Un struttura sportiva che, una miope gestione della tristemente famosa, Società “Casa Bianca”,  ha portato al completo declino.

Una società che, a fronte della concessione alla realizzazione dell’impianto sportivo (su area ex STEFER) ed alla sua gestione per 99 anni, si era impegnata ad eseguire  una serie di opere pubbliche, tra cui l’attuale, Parco della Pace.

Un accordo, solo in minima parte onorato e per cui, molti della mia generazione compreso il sottoscritto, si sono battuti, nel completo disinteresse  delle  varie Amministrazioni Comunali.

Nonostante tutto, comunque un impianto sportivo all’avanguardia a livello Nazionale, che ha attirato una folta schiera di appassionati del pattinaggio su ghiaccio, dando lustro al nostro territorio.

Basti pensare che, nel 1995, durante il periodo del Comune di Boville si svolse qui la Coppa Europa di Ginnastica Artistica, con la partecipazione, tra le altre, dell’indimenticabile  Jury Chechi.

Un impianto che, all’occorrenza poteva trasformarsi rapidamente in auditorium.

Opportunità sfruttata al massimo, con l’organizzazione di un gran numero  di concerti  di elevatissimo spessore internazionale, uno su tutti, quello  del settembre 1991 del mitico, Frank Sinatra.

Una struttura che dopo aver toccato il suo apice,  nella 2^ metà degli anni ’90, ha cominciato, progressivamente, ma inesorabilmente, a regredire, fino  al fallimento della suddetta società ed al conseguente, abbandonato a se stesso.

Da allora, molte sono state le amministrazioni comunali che si sono susseguite al governo di questo Comune, ma nessuna ha dimostrato particolare interesse per l’argomento, forse perché si trattava di un problema che toccava i cosiddetti territori  “periferici” del Comune.

Un’Amministrazione attenta e vigile dell’interesse generale, avrebbe invece monitorato da vicino l’evolversi della situazione, facendosi, all’occorrenza promotrice, con Provincia/Città Metropolitana, e Regione di un progetto  di acquisizione, per  pubblica utilità del manufatto, o quanto meno, per pretendere la conservazione della  sua vocazione, sportivo-culturale. 

Nulla di tutto ciò è stato fatto e così, con la vendita alla società Esselunga assistiamo all’epilogo, di una triste storia, tutta Italiana, dove la soluzione ai problemi è sempre quella, la trasformazione in  Centro Commerciale.

Una scelta di cui, gran parte  dei Cittadini e la totalità dei commercianti locali,  non ne sentiva  affatto la necessità.

Un Centro Commerciale che, sempre a Santa Maria, farebbe la coppia, con quello previsto nella speculazione edilizia del Divino Amore, che ricordo, prevede abitazioni per ulteriori 12.500 abitanti in aggiunta alla realizzazione  appunto, di un mega Centro Commerciale.

Una scelta fortemente voluta e difesa dalla massima autorità  politica  regionale che Marino è riuscito ad esprimere in questi ultimi anni  e su questo, ci sarebbe già tanto da riflettere, figura politica, oggetto ora di attenzione  della Magistratura.

Tornando al Palaghiaccio, ora il danno è fatto e credo che non ci siano più margini d’intervento e forse, cercando di essere forzatamente ottimisti, si può pensare che poteva anche dirci  molto peggio.

L’Esselunga infatti, almeno fino ad ora, ha dimostrato, vedi  Ipermercato   Prenestino, di essere molto attenta alle esigenze del territorio in cui opera.

L’attuale Amministrazione si troverà quindi a gestire la nascita di un Ipermercato  da cui  come contropartita, mi auguro sappia chiedere ed ottenere, la realizzazione  d’importanti opere di viabilità.

Opere, funzionali a sciogliere il nodo dell’incrocio tra la via Appia Nuova e viale della Repubblica/ via dei Mille,  già ora  fortemente problematico.

La  realizzazione dell’Ipermercato senza aver preventivamente sciolto questo nodo, porterebbero al definitivo collasso della nostra viabilità urbana ma anche di quella extraurbana adiacente.

Riusciremo a perdere anche questa opportunità? 

Addio per sempre alla Fonte S. Pietro

Addio per sempre alla Fonte S. Pietro Copertina    (commenti:10) (7.025)
Eleonora Persichetti

 

 

Tutti i cittadini di Marino, e in particolar modo di S. Maria delle Mole, si ricorderanno dell’Acqua minerale naturale S. Pietro. Una risorsa preziosa per il nostro territorio, un’istituzione che è impossibile dimenticare. Eppure, è stata dimenticata per ben due volte: la prima quando è stata chiusa per fare spazio alla Coop, il supermercato che prima si chiamava Despar, adiacente al vivaio; la seconda, adesso. È notizia di questi giorni che lo spazio dove c’è il vivaio ora andrà ceduto e vi costruiranno niente meno che …. Un altro palazzo! Un edificio ad uso abitativo (di 4 piani sembrerebbe), giusto per incrementare la popolazione della ridente cittadina, ricca di servizi e ormai urbanizzata oltre ogni misura.

 

Alla faccia della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente.

 

Le promesse a S. Maria sono come l’acqua della vecchia Fonte S. Pietro: evaporano nei momenti caldi.

 

 

Eleonora Persichetti

lavocedeicastelli.com

Tenuta Tudini, da oasi verde ad  ecocentro

Tenuta Tudini, da oasi verde ad  ecocentro Copertina    (commenti:10) (3.723)
Antonio Calcagni

 
All’uscita del nostro incontro con il nuovo sindaco dello scorso novembre, 2 cose ci erano sembrate chiare e che questa amministrazione condivideva con noi:
  • la necessità di realizzare una rampa per collegare il parcheggio di piazza Albino Luciani alla stazione ferroviaria della nostra Cittadina;
  • l’urgenza di realizzare un ecocentro nel territorio delle ex circoscrizioni, Santa Maria e Frattocchie;
Riguardo invece alle altre nostre più importanti proposte, e comunque quelle più pertinenti all’argomento trattato, le risposte del Sindaco erano state più che altro una presa d’atto del problema ed in un certo senso non poteva che essere altrimenti, vedi:
  • acquisizione a patrimonio pubblico di via della Falcognana;
  • area Tudini, una grande risorsa per la nostra Cittadina, da valorizzare in accordo con la proprietà;
  • nodo stradale / ferroviario di, via Appia/ Repubblica/Linea ferroviaria ed Appia Antica.
A distanza di 2 mesi, e grazie ad un articolo apparso sul giornale “Diciamolo”, organo di stampa ufficiale della maggioranza che governa attualmente questo Comune, veniamo a conoscenza, che, il Sindaco per avviare celermente, come promesso, la realizzazione della seconda isola ecologica - ad onor del vero la prima, quella di Marino, ha ben poco di ecologico - sceglie di intraprendere una strada, che a nostro umile parere, risulta: tortuosa, piena di ostacoli e quindi di improbabile realizzazione.
 
Decide, infatti di avviare la procedura per realizzare un ecocentro da oltre 23.000 m2, presso la tenuta Tudini.
 
Lo fa inviando una lettera al Ministro dei beni culturali, Franceschini, in cui chiede di derogare ai vincoli posti in quanto l’area  è ormai parte integrante del parco dell’Appia Antica.
 
A questo punto, le nostre perplessità, di carattere squisitamente pratico, sono:
  • siamo certi che il ministro derogherà, ed in tempi brevi, ai vincoli, autorizzando un ecocentro in pieno parco dell’Appia Antica?
  • ammesso e non concesso che arrivi il benestare del Ministro competente, trattandosi di proprietà privata siamo certi che poi i Tudini decidano di condividere supinamente la scelta del Sindaco?
Si potrà certo dire che, nel caso di opposizione della proprietà, si potrebbe avviare la procedura di esproprio, un percorso che potrebbe però vanificare di fatto il principio di urgenza, tanto declamato dal Sindaco.
 
A tal proposito, è bene ricordare che anche l’Ex Sindaco Colizza, scelse di porre come opzione votabile, in apposito referendum, un’area di proprietà privata, una scelta che si rivelò un insuccesso e che ricevette forti critiche da parte delle opposizioni.
 
Effetto collaterale, assolutamente da non trascurare, di questa scelta, sarebbe che la strada per raggiungere il suddetto ecocentro continuerebbe ad essere via della Falcognana, una strada privata, il cui costo di gestione rimane a carico del proprietari e del tutto inadatta a supportare un incremento di traffico, generato da una tale attività.
 
Inoltre, in questo modo si sancirebbe inequivocabilmente il diritto per tutti i Cittadini a percorrerla.

Io pago la TARI

Io pago la TARI Copertina    (commenti:8) (1.425)
Gianni Morelli

 
#IOPAGOLATARI: LE RAGIONI PER CUI, CHI PUÒ, DOVREBBE COMUNQUE PAGARLA PER IL BENE DI TUTTI
 
 
2 Aprile 2020
di Marco Carbonelli  Fonte articolo: noicambiamo.it
 
 
Come è giusto che sia, il Comune di Marino ha approvato il 1 aprile con una delibera di Giunta la sospensione del pagamento della TARI e di altri tributi a causa della emergenza in atto. Il provvedimento sarà, da quanto si legge sui giornali da alcuni giorni, assunto a breve anche da una decretazione governativa che, dall’alto, imporrà lo stesso comportamento per tutti i comuni di Italia.
 
La ragione che motiva la decisione non si discute: è giusto che tutti quelli in difficoltà economica vengano aiutati, e in questo, è sacrosanto fermare qualsiasi atto fiscale nei loro riguardi e, anzi, intervenire come si sta facendo per aiutare chi è davvero in difficoltà.
Ma il mio appello vuole andare in una direzione diversa per tutti quelli che a Marino continuano ad avere un reddito perchè lavorano o hanno reddito per i loro beni immobili e per i loro investimenti economici.
 
A tutte queste persone, e da noi non sono poche, rivolgo un appello e invito a riflettere sull’importanza di pagare comunque la TARI (Tassa Rifiuti) se lo si può fare nei tempi originariamente previsti.
Questo atto consente di pagare con maggiore facilità gli stipendi di coloro che svolgono alcuni servizi fondamentali nel nostro comune, come ad esempio la raccolta differenziata, genera ancora una economia locale reale e consente alle casse del comune di destinare soldi maggiori nell’aiuto di chi è in difficoltà.
 
La spedizione delle bollette, programmata ben prima che arrivasse l’epidemia del Corona Virus, è avvenuta in questi giorni e molti conoscono già gli importi dovuti al Comune.
Per questo #IoPagoLaTARI, e mi auguro che tanti altri a Marino lo facciano.
 
Quando usciremo da questa crisi, l’aver pagato ora non avrà cambiato nulla nelle tasche di chi risponderà all’appello, ma avrà dato un respiro in più alle risorse comunali, avrà consentito di aiutare più persone e darà frutti per il bene di tutti.

Una bolgia infernale chiamata Parco Falcone

Una bolgia infernale chiamata Parco Falcone Copertina    (commenti:8) (1.740)
Antonio Calcagni

 
Visitare oggi il parco Falcone per chi come me, come per le centinaia di volontari che in questi ultimi 3 decenni, si sono succeduti nella sua cura, è veramente uno straziante tonfo al cuore.
 
Quello che oggi si para davanti al visitatore, è infatti un paesaggio a dir poco spettrale e desolante.
 
Giochi distrutti, panchine divelte, abbandono indiscriminato di rifiuti, bacheche distrutte, pareti dei locali servizi, completamente ricoperte di scritte, a dir poco oscene, campo di basket di cui è rimasto solo un lontano ricordo, stessa cosa dicasi per il campo di pallavolo, area gazebo ridotta a bivacco ecc. ecc.
 
Ultimamente poi il parco è diventata la meta preferita dove abbandonare ingombranti, tipo divani, materassi ecc. ecc.
 
E così alle famiglie con bambini che potevano viverlo spensierate senza alcun pericolo, godendosi tutti i servizi che offriva, compreso un paesaggio da mozzafiato della campagna Romana, si sono progressivamente sostituiti gruppi di vandali, il cui unico obiettivo sembra essere quello di distruggere tutto quello che li circonda.
 
Il tutto nel completo disinteresse dell’amministrazione comunale che, non solo non riesce a monitorare quello che succede li dentro, avvalendosi dell’opera della polizia locale, ma anche di Carabinieri e Polizia, e con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza, utilizzate in tutto il mondo terracqueo, ma che in questo Comune sembra siano bandite, perché evocano lo spettro del “Grande Fratello”.
 
Su questo tema è bene ricordare una volta per tutte che, chi si comporta secondo i canoni del buon vivere civile, non ha nulla da nascondere, e quindi da temere.
 
Questo lento ma inesorabile degrado inizia nell’anno 2020, quando, dopo circa 29 anni di onorata attività, l’Associazione “Progetto Uomo-Ambiente”, ormai, esausta di risorse economiche e di forza lavoro, getta la spugna, e riconsegna, al legittimo proprietario, ovvero Il Comune, la gestione del parco.
 
Una scelta, vissuta con profondo dolore, dai soci dell’associazione, ma ormai non più procastinabile.
 
Con questo si chiude un’esperienza trentennale che ha visto il Nostro parco assurgere all’attenzione nazionale quando, attraverso un sondaggio, i circa 1.000 ragazzi delle scuole, decisero di dedicarlo alla memoria del magistrato appena ucciso dalla mafia.
 
Una notizia che non passò inosservata nemmeno alla sorella del magistrato, Maria che, sorpresa ed emozionata dalle modalità della scelta, decise di far visita al parco e di incontrare i ragazzi che con la loro sensibilità, e per primi in Italia, avevano scelto di ricordare il fratello.
 
Ancor oggi la stele, commemorativa, almeno quella, posta all’ingresso con la scritta,  “aveva negli occhi la bontà”, frase scelta tra le tantissime lasciate dai ragazzi che avevano partecipato al sondaggio, ricorda la figura del magistrato.
 
Da allora in poi, la storia del Nostro parco è costellata di una miriade di eventi che hanno coinvolto migliaia di ragazzi e non, che lo hanno portato, per moltissimi anni, ad essere il fiore all’occhiello dei parchi dell’area, ed intorno a cui, si sono formate e sviluppate intere generazioni.
 
Un parco quindi con una siffatta storia che, per lo stato in cui versa, non merita più il nome che porta, e che disonora anche la memoria delle tantissime persone, ormai scomparse, che hanno contribuito al suo sviluppo e che per questo, rimarranno sempre nel nostro cuore.
 
A tutto ciò un’amministrazione attenta dovrebbe porre urgente rimedio investendo le sacrosante e necessarie risorse economiche.
 
E non basta certo a risollevare le sue sorti, il progetto che prevede la realizzazione, presso un’area interna al parco, mai presa in carico dal Comune, nonostante siano passati ormai più di 15 anni, di una zona dedicata allo “sgambamento cani”, un’opera che a mio modesto parere presenta anche molte controindicazioni.
 
Una proposta che ha però almeno il pregio di smuovere le acque stagnanti di questo immobilismo che, fino ad ora ha contraddistinto  questa amministrazione.
 
 
 

A luglio l’avvio del reddito di cittadinanza locale a Marino: chi spetta il beneficio?

A luglio l’avvio del reddito di cittadinanza locale a Marino: chi spetta il beneficio? Copertina    (commenti:8) (1.885)
Domenico Brancato

L’Amministrazione comunale con questo provvedimento intende offrire alle persone che hanno perso il lavoro, in  età di difficile ricollocazione, compresa fra i  43 e i  58 anni,  l’opportunità di inserirsi in un programma di riqualificazione professionale compatibile con le loro competenze e capacità operative.

I cittadini che disporranno dei molti restrittivi requisiti riportati nell’allegato Modello per la “Richiesta Reddito cittadinanza”, da presentare entro il 16 Luglio 2018, fruiranno per 6 mesi, rinnovabili al massimo per altri 6 mesi,  di un assegno di importo variabile da 400 a 450 a 500 ed a 600 euro, a seconda se trattasi di  singole persone o di famiglie composte da 2, 3 e più di 3 componenti.

In  relazione alla previsione di  stanziamento in bilancio di 300 mila euro, per tale finalità, si prevede che di tale beneficio potranno godere circa 100 disoccupati residenti nel Comune di Marino.

Articolo redatto dal professor Domenico Brancato

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