È di questi ultimi mesi il tam tam che annuncia l’avvenuta vendita del Palaghiaccio alla società Esselunga.
Un struttura sportiva che, una miope gestione della tristemente famosa, Società “Casa Bianca”, ha portato al completo declino.
Una società che, a fronte della concessione alla realizzazione dell’impianto sportivo (su area ex STEFER) ed alla sua gestione per 99 anni, si era impegnata ad eseguire una serie di opere pubbliche, tra cui l’attuale, Parco della Pace.
Un accordo, solo in minima parte onorato e per cui, molti della mia generazione compreso il sottoscritto, si sono battuti, nel completo disinteresse delle varie Amministrazioni Comunali.
Nonostante tutto, comunque un impianto sportivo all’avanguardia a livello Nazionale, che ha attirato una folta schiera di appassionati del pattinaggio su ghiaccio, dando lustro al nostro territorio.
Basti pensare che, nel 1995, durante il periodo del Comune di Boville si svolse qui la Coppa Europa di Ginnastica Artistica, con la partecipazione, tra le altre, dell’indimenticabile Jury Chechi.
Un impianto che, all’occorrenza poteva trasformarsi rapidamente in auditorium.
Opportunità sfruttata al massimo, con l’organizzazione di un gran numero di concerti di elevatissimo spessore internazionale, uno su tutti, quello del settembre 1991 del mitico, Frank Sinatra.
Una struttura che dopo aver toccato il suo apice, nella 2^ metà degli anni ’90, ha cominciato, progressivamente, ma inesorabilmente, a regredire, fino al fallimento della suddetta società ed al conseguente, abbandonato a se stesso.
Da allora, molte sono state le amministrazioni comunali che si sono susseguite al governo di questo Comune, ma nessuna ha dimostrato particolare interesse per l’argomento, forse perché si trattava di un problema che toccava i cosiddetti territori “periferici” del Comune.
Un’Amministrazione attenta e vigile dell’interesse generale, avrebbe invece monitorato da vicino l’evolversi della situazione, facendosi, all’occorrenza promotrice, con Provincia/Città Metropolitana, e Regione di un progetto di acquisizione, per pubblica utilità del manufatto, o quanto meno, per pretendere la conservazione della sua vocazione, sportivo-culturale.
Nulla di tutto ciò è stato fatto e così, con la vendita alla società Esselunga assistiamo all’epilogo, di una triste storia, tutta Italiana, dove la soluzione ai problemi è sempre quella, la trasformazione in Centro Commerciale.
Una scelta di cui, gran parte dei Cittadini e la totalità dei commercianti locali, non ne sentiva affatto la necessità.
Un Centro Commerciale che, sempre a Santa Maria, farebbe la coppia, con quello previsto nella speculazione edilizia del Divino Amore, che ricordo, prevede abitazioni per ulteriori 12.500 abitanti in aggiunta alla realizzazione appunto, di un mega Centro Commerciale.
Una scelta fortemente voluta e difesa dalla massima autorità politica regionale che Marino è riuscito ad esprimere in questi ultimi anni e su questo, ci sarebbe già tanto da riflettere, figura politica, oggetto ora di attenzione della Magistratura.
Tornando al Palaghiaccio, ora il danno è fatto e credo che non ci siano più margini d’intervento e forse, cercando di essere forzatamente ottimisti, si può pensare che poteva anche dirci molto peggio.
L’Esselunga infatti, almeno fino ad ora, ha dimostrato, vedi Ipermercato Prenestino, di essere molto attenta alle esigenze del territorio in cui opera.
L’attuale Amministrazione si troverà quindi a gestire la nascita di un Ipermercato da cui come contropartita, mi auguro sappia chiedere ed ottenere, la realizzazione d’importanti opere di viabilità.
Opere, funzionali a sciogliere il nodo dell’incrocio tra la via Appia Nuova e viale della Repubblica/ via dei Mille, già ora fortemente problematico.
La realizzazione dell’Ipermercato senza aver preventivamente sciolto questo nodo, porterebbero al definitivo collasso della nostra viabilità urbana ma anche di quella extraurbana adiacente.
Riusciremo a perdere anche questa opportunità?
Tutti i cittadini di Marino, e in particolar modo di S. Maria delle Mole, si ricorderanno dell’Acqua minerale naturale S. Pietro. Una risorsa preziosa per il nostro territorio, un’istituzione che è impossibile dimenticare. Eppure, è stata dimenticata per ben due volte: la prima quando è stata chiusa per fare spazio alla Coop, il supermercato che prima si chiamava Despar, adiacente al vivaio; la seconda, adesso. È notizia di questi giorni che lo spazio dove c’è il vivaio ora andrà ceduto e vi costruiranno niente meno che …. Un altro palazzo! Un edificio ad uso abitativo (di 4 piani sembrerebbe), giusto per incrementare la popolazione della ridente cittadina, ricca di servizi e ormai urbanizzata oltre ogni misura.
Alla faccia della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente.
Le promesse a S. Maria sono come l’acqua della vecchia Fonte S. Pietro: evaporano nei momenti caldi.
Eleonora Persichetti
lavocedeicastelli.com
L’Amministrazione comunale con questo provvedimento intende offrire alle persone che hanno perso il lavoro, in età di difficile ricollocazione, compresa fra i 43 e i 58 anni, l’opportunità di inserirsi in un programma di riqualificazione professionale compatibile con le loro competenze e capacità operative.
I cittadini che disporranno dei molti restrittivi requisiti riportati nell’allegato Modello per la “Richiesta Reddito cittadinanza”, da presentare entro il 16 Luglio 2018, fruiranno per 6 mesi, rinnovabili al massimo per altri 6 mesi, di un assegno di importo variabile da 400 a 450 a 500 ed a 600 euro, a seconda se trattasi di singole persone o di famiglie composte da 2, 3 e più di 3 componenti.
In relazione alla previsione di stanziamento in bilancio di 300 mila euro, per tale finalità, si prevede che di tale beneficio potranno godere circa 100 disoccupati residenti nel Comune di Marino.
Articolo redatto dal professor Domenico Brancato