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Una bolgia infernale chiamata Parco Falcone

Una bolgia infernale chiamata Parco Falcone Copertina    (commenti:8) (1.810)
Antonio Calcagni

 
Visitare oggi il parco Falcone per chi come me, come per le centinaia di volontari che in questi ultimi 3 decenni, si sono succeduti nella sua cura, è veramente uno straziante tonfo al cuore.
 
Quello che oggi si para davanti al visitatore, è infatti un paesaggio a dir poco spettrale e desolante.
 
Giochi distrutti, panchine divelte, abbandono indiscriminato di rifiuti, bacheche distrutte, pareti dei locali servizi, completamente ricoperte di scritte, a dir poco oscene, campo di basket di cui è rimasto solo un lontano ricordo, stessa cosa dicasi per il campo di pallavolo, area gazebo ridotta a bivacco ecc. ecc.
 
Ultimamente poi il parco è diventata la meta preferita dove abbandonare ingombranti, tipo divani, materassi ecc. ecc.
 
E così alle famiglie con bambini che potevano viverlo spensierate senza alcun pericolo, godendosi tutti i servizi che offriva, compreso un paesaggio da mozzafiato della campagna Romana, si sono progressivamente sostituiti gruppi di vandali, il cui unico obiettivo sembra essere quello di distruggere tutto quello che li circonda.
 
Il tutto nel completo disinteresse dell’amministrazione comunale che, non solo non riesce a monitorare quello che succede li dentro, avvalendosi dell’opera della polizia locale, ma anche di Carabinieri e Polizia, e con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza, utilizzate in tutto il mondo terracqueo, ma che in questo Comune sembra siano bandite, perché evocano lo spettro del “Grande Fratello”.
 
Su questo tema è bene ricordare una volta per tutte che, chi si comporta secondo i canoni del buon vivere civile, non ha nulla da nascondere, e quindi da temere.
 
Questo lento ma inesorabile degrado inizia nell’anno 2020, quando, dopo circa 29 anni di onorata attività, l’Associazione “Progetto Uomo-Ambiente”, ormai, esausta di risorse economiche e di forza lavoro, getta la spugna, e riconsegna, al legittimo proprietario, ovvero Il Comune, la gestione del parco.
 
Una scelta, vissuta con profondo dolore, dai soci dell’associazione, ma ormai non più procastinabile.
 
Con questo si chiude un’esperienza trentennale che ha visto il Nostro parco assurgere all’attenzione nazionale quando, attraverso un sondaggio, i circa 1.000 ragazzi delle scuole, decisero di dedicarlo alla memoria del magistrato appena ucciso dalla mafia.
 
Una notizia che non passò inosservata nemmeno alla sorella del magistrato, Maria che, sorpresa ed emozionata dalle modalità della scelta, decise di far visita al parco e di incontrare i ragazzi che con la loro sensibilità, e per primi in Italia, avevano scelto di ricordare il fratello.
 
Ancor oggi la stele, commemorativa, almeno quella, posta all’ingresso con la scritta,  “aveva negli occhi la bontà”, frase scelta tra le tantissime lasciate dai ragazzi che avevano partecipato al sondaggio, ricorda la figura del magistrato.
 
Da allora in poi, la storia del Nostro parco è costellata di una miriade di eventi che hanno coinvolto migliaia di ragazzi e non, che lo hanno portato, per moltissimi anni, ad essere il fiore all’occhiello dei parchi dell’area, ed intorno a cui, si sono formate e sviluppate intere generazioni.
 
Un parco quindi con una siffatta storia che, per lo stato in cui versa, non merita più il nome che porta, e che disonora anche la memoria delle tantissime persone, ormai scomparse, che hanno contribuito al suo sviluppo e che per questo, rimarranno sempre nel nostro cuore.
 
A tutto ciò un’amministrazione attenta dovrebbe porre urgente rimedio investendo le sacrosante e necessarie risorse economiche.
 
E non basta certo a risollevare le sue sorti, il progetto che prevede la realizzazione, presso un’area interna al parco, mai presa in carico dal Comune, nonostante siano passati ormai più di 15 anni, di una zona dedicata allo “sgambamento cani”, un’opera che a mio modesto parere presenta anche molte controindicazioni.
 
Una proposta che ha però almeno il pregio di smuovere le acque stagnanti di questo immobilismo che, fino ad ora ha contraddistinto  questa amministrazione.
 
 
 

Io pago la TARI

Io pago la TARI Copertina    (commenti:8) (1.444)
Gianni Morelli

 
#IOPAGOLATARI: LE RAGIONI PER CUI, CHI PUÒ, DOVREBBE COMUNQUE PAGARLA PER IL BENE DI TUTTI
 
 
2 Aprile 2020
di Marco Carbonelli  Fonte articolo: noicambiamo.it
 
 
Come è giusto che sia, il Comune di Marino ha approvato il 1 aprile con una delibera di Giunta la sospensione del pagamento della TARI e di altri tributi a causa della emergenza in atto. Il provvedimento sarà, da quanto si legge sui giornali da alcuni giorni, assunto a breve anche da una decretazione governativa che, dall’alto, imporrà lo stesso comportamento per tutti i comuni di Italia.
 
La ragione che motiva la decisione non si discute: è giusto che tutti quelli in difficoltà economica vengano aiutati, e in questo, è sacrosanto fermare qualsiasi atto fiscale nei loro riguardi e, anzi, intervenire come si sta facendo per aiutare chi è davvero in difficoltà.
Ma il mio appello vuole andare in una direzione diversa per tutti quelli che a Marino continuano ad avere un reddito perchè lavorano o hanno reddito per i loro beni immobili e per i loro investimenti economici.
 
A tutte queste persone, e da noi non sono poche, rivolgo un appello e invito a riflettere sull’importanza di pagare comunque la TARI (Tassa Rifiuti) se lo si può fare nei tempi originariamente previsti.
Questo atto consente di pagare con maggiore facilità gli stipendi di coloro che svolgono alcuni servizi fondamentali nel nostro comune, come ad esempio la raccolta differenziata, genera ancora una economia locale reale e consente alle casse del comune di destinare soldi maggiori nell’aiuto di chi è in difficoltà.
 
La spedizione delle bollette, programmata ben prima che arrivasse l’epidemia del Corona Virus, è avvenuta in questi giorni e molti conoscono già gli importi dovuti al Comune.
Per questo #IoPagoLaTARI, e mi auguro che tanti altri a Marino lo facciano.
 
Quando usciremo da questa crisi, l’aver pagato ora non avrà cambiato nulla nelle tasche di chi risponderà all’appello, ma avrà dato un respiro in più alle risorse comunali, avrà consentito di aiutare più persone e darà frutti per il bene di tutti.

Tenuta Tudini? Chiusa

Tenuta Tudini? Chiusa Copertina    (commenti:7) (7.105)
Antonio Calcagni

 
Ora più che mai, con palestre e piscine chiuse, passeggiare per la bellissima tenuta di Tudini era, per noi cittadini di Santa Maria e non solo, uno sollievo sia per il corpo, ma anche e soprattutto per l’anima.
 
Dico “era” perché ormai da alcuni giorni, chi prova ad avventurarcisi, trova il cancello sbarrato, e se in qualche modo riesce ad aggirare l’ostacolo, troverà subito dopo un cortese custode che con garbo, ma anche con determinazione, gli ricorderà che è entrato in una proprietà privata e di conseguenza lo inviterà ad uscire.
 
Un’area senza dubbio privata, ma che nell’immaginario collettivo veniva percepita come libera e in qualche modo ci compensava dei disagi dovuti al vivere in una cittadina che, nel corso egli anni, ed in maniera “scientificamente criminale”, è stata saturata di cubature private a scapito di aree verdi e senza che per questo abbia ricevuto in cambio il benché minimo aumento di servizi, anzi.
 
Un’area che ha visto crescere intere generazioni di ragazze/i di Santa Maria, e che da un giorno all’altro diventa interdetta al pubblico è veramente difficile da digerire.
 
L’area in questione, che misura diverse decine di ettari, al momento risulta in completo abbandono, con numerosi alberi caduti o bruciati, decine di enormi capannoni da decenni inutilizzati e palazzine in disuso.
 
Uno scenario che sia pur nella sua naturale bellezza, dimostra in modo inequivocabile il disinteresse della proprietà ad uno suo sviluppo armonico e compatibile con l’ambiente circostante.
 
L’ultima volta che ci siamo occupati della tenuta Tudini era stato per evidenziare l’encomiabile lavoro atto a respingere al mittente, speriamo definitivamente, l’ormai tristemente famosa speculazione edilizia denominata “Divino Amore”, che proprio li prevedeva la realizzazione di alloggi per oltre 12.500 abitanti.
 
Ora però tutto ciò, sia pur importante, non basta più, bisogna andare oltre.
 
Quindi, a fronte dell’ormai conclamato disinteresse dimostrato dalla proprietà verso uno sviluppo che non sia quello della edificabilità e nel  prioritario ed imprescindibile interesse collettivo, la Politica deve avere una Visione  che veda, come noi, l’area sotto un aspetto nuovo, ovvero come un’area  le cui peculiarità vengano valorizzate a favore della collettività.

Dove le Istituzioni non arrivano, ci pensano i volontari

Dove le Istituzioni non arrivano, ci pensano i volontari Copertina    (commenti:7) (671)
Antonio Calcagni

 
La settimana scorsa, sotto la direzione dell’infaticabile Filippo Cuomo, sono stati eseguiti i lavori di pulizia di tutta l’area del parcheggio di via Mameli.
 
Una persona che mi onoro di avere sia come amico che come socio, super attivo, del nostro Comitato di Quartiere.
 
Una persona che della battaglia per il decoro ha fatto il suo stile di vita, e che dovrebbe diventare il punto di riferimento per tutti noi,che mediamente rispettiamo le regole di vita civile, ed essere il contraltare di quei pochi trogloditi che con il loro ignobile comportamento cercano di farci sprofondare nel degrado più completo.
 
Per capire di chi parliamo, basti pensare che in questi ultimi anni ha ripulito tutta via Della Falcognana, per ben 2 volte la rotatoria tra via della Falcognana e via Ardeatina, oltre via Capanne di Marino, rotatoria  con Appia Nuova compresa.
 
Un lavoro immane che a conti fatti gli ha permesso di rimuovere oltre 1.000 grandi sacchi della spazzatura.
 
Ma veniamo alla sua ultima impresa, quella appunto della pulizia del parcheggio di via Mameli, un’area a lungo abbandonata a se stessa e che grazie a Filippo, ma anche a Riccardo Ferone, Nazareno Procenesi, Gianni Botta, e dall’amico Jorge Santiago, che ha messo a disposizione mezzi ed esperienza particolarmente utili, è ritornata a risplendere.
 
Ma il loro lavoro non si è fermato li, hanno infatti ripulito anche diversi tombini presenti su via Capanne di Marino, operazione che, in previsione delle grandi piogge in arrivo, risulta particolarmente importante, perché permetterà alle acque di defluire, evitando il formarsi di enormi ristagni di acqua sulla carreggiata.
 
Alle Istituzioni chiediamo di far sentire la propria vicinanza a questi volenterosi che con la loro meritoria azione rendono lustro, in tutti i sensi, alla nostra Cittadina.

Via Mameli: rinascerà l’Araba Fenice?

Via Mameli: rinascerà l’Araba Fenice? Copertina    (commenti:7) (1.080)
Antonio Calcagni

 
Ormai, come ogni mese, dallo scorso marzo, quando “festeggiammo” il 1° anniversario dell’inizio lavori, proviamo a sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale, lo scandalo dei lavori mai ultimati della suddetta strada.
 
A tal fine, è bene ricordare, ancora una volta, che i lavori iniziarono il lontano 17/03/2021, ben 16 mesi fa, e che “La Fenice”, la ditta appaltatrice dell’opera, come da contratto, costato ben 323.048,87  euro, aveva 6 mesi di tempo, per completare i lavori, ovvero entro il 17/09/2021. 
 
I lavori previsti nel contratto, di cui si può ancora ritrovare traccia, in un cartello, ormai abbandonato, nel parcheggio di via Mameli, angolo Via Capanne di Marino, parlavano della realizzazione di una pista ciclopedonale e conseguente risistemazione completa della suddetta via, con marciapiedi rifatti, piantumazione di nuovi alberi, ed installazione di nuove panchine.
 
In data 23/11/2021 durante il nostro incontro con il nuovo Sindaco, abbiamo richiesto a gran voce il completamento dei lavori, richiesta reiterata, in forma ufficiale in data 12/05/2022 all’Assessore al cosiddetto “decentramento”, e più volte ricordata, in occasioni dei vari incontri con il suddetto Assessore.
 
Risultato? A 16 mesi dall’inizio lavori nulla si muove e nemmeno c’è una previsione di massima di fine lavori.
 
Quello che però dispiace di più è che da circa 9 mesi, i fotografi che quotidianamente gridavano, giustamente allo scandalo, nel vedere una strada ridotta allo sfascio, ora, all’improvviso sono scomparsi, sarà che come dice un vecchio detto militare si sono, allineati a coperti.
 
All’amministrazione comunale chiediamo, ancora una volta, di porre fine a questo calvario di una strada che, nonostante i finanziamento già in atto, continua ad essere ridotta ad un colabrodo.
La Fenice, ditta appaltatrice dell’opera, speriamo che, dopo la sua apparente morte, possa rinascere ben presto dalle sue ceneri.

24 Mesi di gestione Cecchi: luci e ombre

24 Mesi di gestione Cecchi: luci e ombre Copertina    (allegati)    (commenti:7) (1.232)
Antonio Calcagni

 
Sono trascorsi ormai 24 mesi dall’insediamento della giunta Cecchi, un tempo più che sufficiente per fare il punto della situazione su quanto, di quello promesso in campagna elettorale, relativamente a Santa Maria, è stato realizzato.
n.b. tutto quello che trovate scritto di seguito è stato estrapolato dal PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DEL CANDIDATO SINDACO DELLA CITTA’ DI MARINO, STEFANO CECCHI che trovate in allegato. 
 
Punto 1.2. a pagina 7. Il Nuovo Parco Mameli/ Parcheggio di scambio Via Goffredo Mameli/ Via Capanne di Marino:
 
  • Realizzazione nell’area di Mugillae di un centro di cultura archeologica con biblioteca e installazioni di pannelli informativi, aree pic-nic e nuove sedute lungo i percorsi che portano fino al Parco Regionale dell’Appia Antica; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Realizzazione della nuova Piazza Mameli (collocata ad un incrocio fra via G. Mameli e via Capanne di Marino; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Realizzazione di un Boschetto di mq 573; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Realizzazione di un parco attrezzato per cani; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 1.4 a pagina 8:
  • Alleviamento del traffico generato dalla stazione ferroviaria. Si tratta di un progetto ambizioso che, in prima battuta, dovrà essere affrontato concertando con Rete Ferroviaria Italiana con il Prolungamento della banchina in direzione Velletri; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Acquisizione al patrimonio comunale della sovrastante Piazza Albino Luciani; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Realizzazione di una scala che, dalla banchina, permetta di raggiungere il comodo parcheggio; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Nuove pensiline per proteggere i passeggeri dal caldo e dalla pioggia; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Fermata della stazione Santa Maria delle Mole sarà rinominata aggiungendo la dicitura “Appia antica”; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Realizzare una tangenziale che colleghi via Goffredo Mameli e l’innalzamento della Via Appia in prossimità dell’incrocio di Santa Maria delle Mole, con un ponte in legno che rispetti i vincoli inerenti all’Appia Antica e che possa far confluire il traffico delle autovetture direttamente all’inversione ad U che indirizza verso Roma; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 4.0 a pagina 14.Turismo:
  • Passeggiata della Regina Viarum che, dal meraviglioso tratto dell’Appia Antica fino ai resti del circo di Boville, ci aiuti a riscoprire le passate suggestioni, attraverso interventi di riqualificazione in collaborazione con il Parco dell’Appia Antica; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 5.2 pagina 17:
  • Priorità assoluta sarà data alla realizzazione di un’Isola Ecologica nel territorio delle frazionI; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 5.4. pagine 17/18:
  • Manutenzione aree verdi private fronte – strada. A tale scopo l’Amministrazione comunale solleciterà la cittadinanza, affinché effettui una costante manutenzione delle aree sopraindicate. ABBIAMO QUALCHE INFORMAZIONE?
 
Punto 5.5. pagina 18. Lotta contro l’abbandono dei rifiuti:
  • Campagne di informazione e di contrasto all’abbandono dei rifiuti, attraverso l’applicazione di forti sanzioni ai trasgressori, avvalendosi di sistemi tecnologici di ultima generazione e tramite l’azione congiunte tra Forze dell’Ordine, Associazioni di Vigilanza, Ispettori ambientali comunali, ABBIAMO QUALCHE INFORMAZIONE? PERCHE SONO SCOMPARSI GLI ISPETTORI AMBIENTALI?
 
Punto 5.6. pagina 18. Lotta all’inquinamento acustico e ambientale:
  • Deciso “NO” a ogni tipo di nuova discarica sul territorio dei Castelli Romani; COERENTI.
  • Continuare la battaglia che, lentamente ma efficacemente stiamo portando avanti, per l’abbassamento del numero dei voli in arrivo e in partenza dall’aeroporto GB Pastine di Ciampino; A CHE PUNTO SIAMO?
 
Punto 5.7. pagina 18. Monitoraggio emissioni Radon; A CHE PUNTO SIAMO?
Punto 5.8. pagine 19. Idee concrete per una rivoluzione energetica sul territorio.
  • Uso efficace ed efficiente dell’energia... con l’impiego e produzione sostenibili dell’energia in tutte le sue forme... realizzazione di una linea di teleriscaldamento / raffreddamento a servizio degli edifici pubblici alimentato con biomassa locale a chilometro zero derivante dalla manutenzione programmata dei boschi e del verde pubblico…; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Sostituzione delle classiche lampade con quelle a Led. A CHE PUNTO SIAMO?
 
Punto 5.9. pagina 19 Servizio idrico integrato, chiederemo:
  • Ampliamento del depuratore di Santa Maria delle Mole in vista dei nuovi allacci che coinvolgono anche i vicini comuni di Castel Gandolfo e Albano Laziale;
  • Realizzazione dei nuovi tratti fognari nelle zone del territorio ancora sprovviste;
  • realizzazione di un punto di raccolta acqua potabile in una zona a monte delle sei frazioni cosicché si possa avere una erogazione più regolare in caso di guasti improvvisi oltre a una migliore distribuzione;
  • ampliamento della rete idrica nelle zone del comune ancora sprovviste;
  • sostituzione dei tratti di condotta idrica obsoleti che, ad oggi, manifestano ancora costanti perdite settimanali su strada;
  • Obbligare il gestore ad interventi di riparazione guasti nel più breve tempo possibile, comunque entro le 72 ore.
 
PER I PUNTI SOPRAELENCATI E’ STATO FATTO QUALCOSA?
  • Installazione, da parte di ACEA delle cosiddette “Case dell’Acqua” FATTO.
 
Punto 5.10. pagina 19 Servizio Cimiteriale:
  • Realizzazione del cimitero comunale nell’area delle circoscrizioni II^ e III^; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 6.3 pagine 22 e 23:
  • Sviluppo della mobilità ciclabile: introduzione del servizio di bike sharing e installazione delle rastrelliere per biciclette; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. INSTALLATE NUMERO 2 COLONNINE.
  • Connessione delle aree di Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci con la stazione ferroviaria di Ciampino; MANCATA REALIZZAZIONE.
  • Richiedere al concessionario del TPL, di attivare il sistema di infomobilità che consentirà alla cittadinanza di conoscere in tempo reale il tempo di esatto di arrivo del bus; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 7 pagina 24: Realizzazione di un Campus, un nuovo polo scolastico da ubicare in posizione baricentrica e funzionale rispetto a Santa Maria delle Mole, Cava dei Selci, Frattocchie e le altre frazioni più piccole di Marino; MANCATA REALIZZAZIONE.
Punto 8 pagina 25: Realizzazione di lavori di adeguamento alla normativa sulla sicurezza del campo sportivo “ Attilio Ferraris” di Santa Maria delle Mole. ???
Punto 9 pagina 26: Tutela del benessere animale.
  • Miglioramento della pulizia delle strade prevedendo contenitori appositi per i sacchetti utilizzati per la raccolta delle deiezioni e potenziando al contempo i controlli e le sanzioni; MANCATA REALIZZAZIONE DEGLI APPOSITI CONTENITORI.
 
Punto 10 pagina 27: Commercio ed attività produttive
  • Agevolazioni sulle imposte comunali per piccoli esercizi artigianali e commerciali, per costruire con queste realtà un “patto con il cittadino” che, in contropartita degli aiuti comunali, si impegneranno a praticare sui beni di consumo primari prezzi concorrenziali; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
Punto 15 - pagina 34 - Sicurezza:
  • Istituzione di un presidio di Polizia Locale negli Uffici della Delegazione comunale; MANCATA REALIZZAZIONE.
 
 
Questa pura e semplice elencazione degli argomenti del programma e dei relativi risultati raggiunti o non, è il frutto della nostra conoscenza attuale dei fatti.Se nel frattempo, sono state avviate procedure atte al raggiungimento delle singole problematiche, se informati saremo lieti di poterle pubblicare.
 
A questo corposo programma però, a nostro modesto parere, mancavano le seguenti voci:
  • Rendere pubblica via della Falcognana, una strada privata che è ormai percorsa giornalmente da migliaia di automezzi;
  • Affrontare in modo serio, il problema complessivo del nodo Ferroviario /stradale / archeologico dell’incrocio tra via Appia Nuova, Via Della Repubblica, linea ferroviaria Roma-Velletri e Appia Antica. Evitando di proporre progetti strampalati e fatti a casa che sono tanto irrealizzabili quanto inutili se non dannosi;
  • Ampliamento e sistemazione del parcheggio di via Frassati.
  • Apertura di un cancello pedonale tra il comodo ed ampio parcheggio pubblico, di via Fratelli Cervi sito nell'area del consorzio "la casa nel parco" e la scuola Verdi,  così da permettere agli accompagnatori di poter parcheggiare e nel contempo garantire l'ingresso a scuola,  in tutta sicurezza, dei bambini della suddetta scuola.

L’Appia Antica: una strada che non meritiamo

L’Appia Antica: una strada che non meritiamo Copertina    (commenti:6) (2.032)
Antonio Calcagni

 
Per capire quanto era basso, e forse continua ad esserlo, l’interesse della politica per quella che, da sempre è considerata la strada antica più famosa al mondo, bisogna partire da un piccolo esempio.
 
Circa 4 anni fa, navigando nella galleria fotografica del Comune di Marino, notammo, con nostro grande stupore, la quasi totale mancanza di tracce dell’Appia Antica. Una strada celebrata in tutto il mondo, ma da noi ignorata. 
 
Non che il suddetto Comune fosse del tutto disinteressato all’archeologia, tantè che, in altri casi, in questi ultimi decenni si è addirittura sfiorato l’accanimento terapeutico, con iniezioni continue ed incessanti di soldi, che però, purtroppo non hanno mai dato alcun risultato.
 
Questa aberrazione, quanto meno nella forma, è stato poi in parte mitigata.
 
Ma siamo certi che tutti hanno compreso il valore di quello che, nelle nostre passeggiate incuranti calpestiamo?
 
Partendo da Frattocchie direzione la Capitale, si fa una sorta di viaggio a ritroso, ovvero dalla situazione di abbandono in cui versa attualmente, a quello che meriterebbe di essere una strada, sul cui tracciato, per circa mezzo millennio, si è scritta la storia dell’occidente del mondo.
 
Si parte infatti dal punto in cui il “moderno” ha cancellato il passato, sostituendolo con il peggio di se, ovvero il consumismo più sfrenato, che lascia dietro di se una discarica a cielo aperto e, percorrendo circa un km, attraverso una vera e propria savana, laghetto compreso, si raggiunge Santa Maria.
 
A quel punto, grazie ad un contributo regionale e comunale si è riusciti,in questi ultimi anni, almeno a costruire un punto d’informazione turistica, che dopo tante incertezze, speriamo possa diventare al più presto operativo.
 
Ma soprattutto è grazie all’impegno dei volontari della sezione locale di Legambiente che si riesce a vedere, un tratto di strada sufficientemente curata.
 
Basta però percorrere poche centinaia di metri per ritornare all’abbandono ed all’incuria, con punti che nella cattiva stagione, quasi ne impediscono la transitabilità.
 
Stesso discorso, se non peggio, vale anche per il tratto che attraversa il Comune di Ciampino.
 
Poi però si arriva al paradosso, dell’attraversamento pedonale di via Capanne di Marino, costato moltissimo, sia in termini economici che di sacrifici per i cittadini di Santa Maria, perfettamente acchittato.
 
Ovvero l’equivalente di una nuova e bellissima cravatta, indossata su un vestito liso, stracciato e sporco.
 
Da quel punto in poi la situazione tocca il limite della decenza, l’abbandono è quasi totale e con frequentazioni a dir poco dubbie,che certo non incoraggiano il transito, e questo, nonostante le frequenti denuncie degli amici di Legambiente.
 
Per vedere l’Appia Antica che vorremmo, bisogna però superare via dell’aeroscalo, da quel punto in poi, davanti a noi compare finalmente, ed in tutta la sua magnificenza, la Regina Viarum esattamente come vorremmo che fosse anche nel nostro tratto, ma li ormai siamo nella Capitale, che nonostante gli atavici problemi che l’attanagliano, almeno su questo non si è lasciata trovare impreparata.
 
Il percorso romano infatti alterna, tratti di basolato antico ben conservato, a tratti in cui la sua mancanza è stata compensata dai sampietrini, il tutto in perfetta armonia, mentre la vegetazione circostante risulta ben curata.
 
A questo punto, la domanda sorge spontanea, perché l’Ente Parco Archeologico ed il Parco Regionale dell’Appia Antica, una duplicazione che sulla carta avrebbe dovuto raddoppiare gli impegni, ma che nella realtà, sembra abbia solo complicato la situazione, hanno permesso una così plateale differenza di trattamento?
 
All’attuale Amministrazione, ma anche a tutti quelli che si candidano a governare in futuro questo Comune, domandiamo invece.
 
Qual è il progetto che avete in mente di una strada che, dalle politiche portate avanti negli ultimi decenni, abbiamo ampiamente dimostrato di non meritare?

LA FRECCIA NERA A SANTA MARIA

LA FRECCIA NERA A SANTA MARIA Copertina    (audio/video)    (commenti:6) (3.429)
Francesco Raso

Torna “La Freccia Nera” sulla linea ferroviaria Roma-Velletri.

Così era chiamata la motrice a vapore che percorreva la nostra linea ferroviaria.
Questo antico treno torna a percorrere, ai giorni nostri, la sua strada ferrata.
 
In occasione del 160° anniversario della linea ferroviaria verrà effettuata una “Speciale Corsa” su questo treno il giorno domenica 27 febbraio 2022
La corsa partirà da Roma Termini alle ore 09:20 fermando a Santa Maria delle Mole (09:40)Cecchina (10:00), Lanuvio (10:10), San Gennaro (10:15) e terminerà alla stazione di Velletri alle ore 10:30.
 
Sarà bellissimo assistere all’arrivo ed alla partenza di questo treno a vapore tirato a lucido ed infiocchettato per l’occasione.
 
Per coloro che invece desiderano essere a bordo del treno d’epoca dovranno obbligatoriamente prenotarsi.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 366 44 84 595 oppure scrivere alla mail: trenostoricovelletriroma2022@gmail.com

Il costo del biglietto:
Adulti: Euro 48,00
Ragazzi da 12 a 18 anni: Euro 20,00
Bambini: Gratuito
 
Giunti a destinazione, dopo il saluto delle autorità locali, è in programma la presentazione del progetto relativo ai lavori di recupero e riqualificazione della stazione di Velletri. I viaggiatori, successivamente, avranno tempo libero a disposizione per il pranzo presso ristoranti convenzionati e, nel primo pomeriggio, la visita del centro cittadino.
 
Il treno partirà nuovamente da Velletri, diretto a Roma Termini, alle ore 17:25 del pomeriggio.
 
Per i possessori dei biglietto del treno storico sono previste diverse agevolazioni.
 
 
 
Un po’ di storia non guasta mai
La linea ferroviaria Roma-Velletri faceva parte della realizzazione dell’opera Pia denominata “Pio-Latina” terminata nel 1862 ed inaugurata da Papa Pio IX, considerato l’ultimo Papa Re, il quale fece il suo secondo viaggio verso Velletri il giorno 11 maggio del 1863.
La strada ferrata veliterna accolse anche Giuseppe Garibaldi  con la moglie e i figli, Re Umberto I e Margherita di Savoia, Re Vittorio Emanuele III, Trilussa, A. Lumière, Juana Romani e Papa Giovanni Paolo II.
 
Questa tratta ferroviaria conduceva i romani fino al confine napoletano collegandosi allo stato confinante “Regno delle due Sicilie”. La linea fu declassata dopo l’attivazione della tratta Ciampino-Segni escludendo la stazione veliterna dai collegamenti a lunga percorrenza anche se, nello stesso anno, viene aperta la linea Velletri-Terracina.
 
Le linee per Segni e per Terracina vengono chiuse nel 1957 a causa dell’espansione del trasporto automobilistico; di conseguenza la linea Roma-Velletri diventa un’importante tratta pendolare.
 
Il passaggio da trazione a vapore a quella elettrica viene eseguito il 15 dicembre 1948.
 
Dopo 120 anni dalla visita di Pio IX, sarà Papa Giovanni Paolo II a far visita, nel 1980, alla stazione di Velletri.
 
Suggerisco di vedere il Video Documentario di 15 minuti, è ben fatto. Lo trovate in fondo alla pagina, dopo le foto.
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