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La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di; Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

Cittadinanza SUPER Attiva

Cittadinanza SUPER Attiva Copertina (1.996)
Antonio Calcagni

Questa, che in breve vi racconterò, è la storia di un nostro concittadino che ha avviato una personale campagna, contro il degrado ambientale che ci circonda.
 
Un bel giorno di metà dicembre, infatti, mentre gran parte di noi era impegnata negli ultimi acquisti di Natale, il nostro Amico, stanco di vedere la rotatoria tra via Ardeatina, e via della Falcognana ridotta ad una discarica, decide di rimboccarsi le maniche ed in solitaria, con un lavoro che dura alcuni giorni, la ripulisce completamente, raccogliendo e raggruppando ben 120 sacchi della spazzatura.
 
L’area in questione è da sempre un punto di abbandono indiscriminato e selvaggio di rifiuti di ogni genere.
 
E’, infatti, di pochi mesi fa, l’intervento dell’Ente preposto alla sua manutenzione che, dopo anni di colpevole disinteresse, che l’aveva fatta diventare una vera e propria discarica a cielo aperto, e dopo le numerose segnalazioni, compresa quella del nostro Comitato di Quartiere, decide finalmente di ripulirla.
 
Nonostante la pulizia e soprattutto l’installazione di telecamere di sorveglianza, che speriamo, almeno abbiano fatto la loro parte, in pochi mesi la situazione di degrado stava ritornando al livello precedente.
 
Il nostro Amico non è la prima volta che si distingue per il suo impegno contro il degrado ambientale: nell’aprile del 2019  ho avuto il piacere di conoscerlo proprio quando,  insieme a Sergio e Nunzia avviò un lavoro di pulizia completa di tutta via della Falcognana, che come ricorderete, anch’essa era ridotta ad una discarica.
 
Un lavoro a cui noi del Comitato di quartiere ci affiancammo in punta di piedi e con tutto il rispetto che meritavano questi splendidi Cittadini.
 
La persona in questione, che mi onoro di avere come socio del Comitato di Quartiere, ma anche e soprattutto come Amico, si chiama Filippo Cuomo, un uomo che definire straordinario è comunque poca cosa.
 
Provate per un attimo ad immaginare come sarebbe il nostro territorio con: un po’ più di persone della caratura di Filippo e con un po’ meno di persone incivili.
 
Ora più che mai, è indispensabile che le Istituzioni, ed in primis l’amministrazione comunale, oltre a perseguire con tutti gli strumenti utili chi deturpa il nostro territorio: incoraggino, esaltino, valorizzino e portino ad esempio l’operato di queste splendide persone.

BONUS DI 600 EURO DA RICHIEDERE ALL'INPS

BONUS DI 600 EURO DA RICHIEDERE ALL'INPS Copertina (931)
Domenico Brancato

DAL PRIMO Di APRILE E’ POSSIBILE RICHIEDERE ALL’INPS IL BONUS DI 600 EURO
 
 
Il Decreto-legge 17 Marzo 2020, n.18 demanda all’INPS il compito di mettere in atto, con modalità esclusivamente telematiche, le misure adottate dal Governo a sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese individuali.
 
L’accesso ai servizi online può effettuarsi tramite una delle seguenti tipologie di credenziali:
  • PIN (Numero di Identificazione Personale) Dispositivo rilasciato dall’INPS, anche se per le attività di semplici consultazioni o gestione e per la compilazione ed invio online delle Domande per le prestazioni inerenti l’emergenza Coronavirus di cui al richiamato D.L. n.18, è sufficiente un PIN ordinario;
  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di livello 2 o superiore;
  • Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
 
Chi non disponesse di una delle elencate credenziali, l’INPS, per la situazione contingente, ha apprestato una nuova procedura di rilascio diretto del PIN dispositivo tramite riconoscimento a distanza.
La richiesta del Pin può effettuarsi tramite la guida accessibile dalla home page del portale www.inps.it e seguendo il percorso: “ Assistenza” (in alto a destra), seguito dal linc” Ottenere e gestire il PIN (menù di sinistra), oppure tramite Contact Center, chiamando il numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o 06 164164 (a pagamento da rete mobile).
 
Una volta ricevute (via E-mail o SMS) le prime 8 cifre del PIN , gli aventi diritto: -- liberi professionisti titolari di partita IVA, alla data del 23 Febbraio; - e lavoratori titolari di rapporto di Collaborazione Coordinata e Continuativa attivi alla medesima data e iscritti alla Gestione Separata che, in particolare, trovano riscontro in coloro che possono fruire delle prestazioni appresso elencate:
 
  • Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa( CoCoCo );
  • Indennità lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali Assicurazione Generale Obbligatoria –AGO -;
  • Indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali;
  • Indennità lavoratori del settore agricolo;
  • Indennità lavoratori dello spettacolo;
  • Bonus per i servizi di baby – sitting
     
possono immediatamente utilizzarle, in fase di autenticazione, per la compilazione e l’invio della Domanda online.
 
 
Qualora il richiedente non dovesse, entro 12 ore dalla richiesta, ricevere le prime 8 cifre del PIN, è invitato a chiamare il Contact Center , per ottenere, in un unico processo da remoto, un nuovo Pin funzioni dispositivo, senza attendere gli ulteriori 8 caratteri che, secondo la prassi normale, verrebbero recapitati con servizio postale.
Solo nel caso della prestazione “ Bonus per i servizi di Baby- sitting “ , nell’ipotesi che la Domanda sia stata inoltrata con il Pin semplificato, l’interessato dovrà venire in possesso anche della seconda parte del PIN, al fine della necessaria registrazione sulla piattaforma Libretto di Famiglia e dell’appropriazione telematica del Bonus.
 
La presentazione della Domandapotrà avvenire, in modalità telematica, a partire dall’1 di Aprile, seguendo i seguenti passaggi:
 
  • Digitazione nella barra di ricerca dell’indirizzo www.inps.it;
  • la frase “Prestazioni a sostegno del reddito “;


    Cliccare su:
     
  • “Domande per Prestazioni a sostegno del reddito” (primo dei servizi nella finestra che si apre);
     
  • Indennità COVID-19, (sull’elenco prestazioni sul lato sinistro)
     
  • Compilare Domanda con i dati richiesti;
     
  • Cliccare su Invio.
     
Comunque, poiché dato l’enorme inoltro di richieste di prestazione di indennità, gli Uffici dell’INPS:
 
  • sono momentaneamente in tilt;
     
  • che è stato emesso il seguente comunicato: “Al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richiesta di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile”.
     
Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni
 
  • e che, sia il Ministro dell’Economia che il Presidente dell’INPS, hanno assicurato che per la presentazione della Domanda c’è tempo fino alla durata dell’emergenza da covid.19, che l’ordine degli accrediti non terrà conto delle date di inoltro delle domande e che la somma stanziata ed in via di stanziamento sarà sufficiente a soddisfare l’intero fabbisogno,
     
non rimane che provare e riprovare ad entrare nel sito, fin quando non si riesca a procedere, all’ espletamento della prassi prevista, con ponderatezza, per evitare di commettere degli errori che potrebbero, come già accaduto per alcuni casi, procurare l’annullamento della richiesta o, ben che vada, la replica della procedura e della conseguente ulteriore difficoltà ad effettuarla.

Corso avanzato di inglese per cittadini marinesi

Corso avanzato di inglese per cittadini marinesi Copertina (754)
Eleonora Persichetti

 
La Sezione di Marino di Italia Nostra organizza un corso di inglese avanzato dal nome
ENGLISH ADVANCED CONVERSATION, VOCABULARY and PRONUNCIATION COURSE
 
  • Il corso, introvabile in Italia (anche nelle scuole / università più prestigiose!), ha l'obiettivo di portare la conoscenza di inglese da un livello iniziale/intermedio A2/B1 ad uno avanzato C1, riconosciuto come standard soddisfacente dalle università e dalla comunità internazionale.
    Contrariamente a quanto pensano gli italiani, l’inglese è una delle lingue più complesse e difficili del mondo. La mancata consapevolezza di ciò è uno dei motivi per i quali gli italiani molto difficilmente ne hanno un’adeguata preparazione e pronuncia.

    • L’inglese infatti ha un numero di vocaboli nettamente superiore a tutte le altre lingue occidentali o caucasiche: circa 600.000.

    • Non ama seguire regole fisse, ma principi logici e convenzioni, che facilmente sono solo pragmatici o empirici, in cui vengono ammesse sempre miriadi di eccezioni e variazioni.

    • La sua pronuncia è uno degli aspetti più complessi e difficili: quasi tutte le parole non vengono pronunciate secondo la loro scrittura nell’alfabeto latino di 26 lettere, ma secondo l’alfabeto fonetico internazionale proprio dell’inglese, che ha 44 suoni di cui 21 di tipo vocale (fatto ignorato da quasi tutti coloro che si accingono a imparare la lingua!), per cui pronunciano quasi tutte le parole in modo errato. In aggiunta, la stessa parola può essere pronunciata in diversi modi all’interno di ciascuna variante nazionale della lingua, e nelle altre varianti numerose varianti nazionali. Viene richiesta quindi una grande attenzione e studio solo per questo aspetto.

    • Non demoralizzatevi! Armatevi di buona volontà, e vi spiegheremo i segreti per avere una conoscenza avanzata, in cui converserete e scriverete in modo naturale, essendo apprezzati a livello internazionale. Una conoscenza di livello avanzato è oggi un requisito indispensabile perché l’inglese viene parlato da 500 milioni di persone madre lingua, da altre 500 milioni quale seconda lingua, e da almeno un altro miliardo come lingua internazionale. In tutte le relazioni internazionali infine viene usato come lingua franca.

    • Perché è indispensabile questo livello di conoscenza? Perché l’inglese è la lingua dell’economia, commercio, scienze, medicina, turismo, cultura, musica, e di quasi ogni relazione tra persone di diversi Paesi. Perché ciò accade? Non solo per la sua importanza storico-politico-economica, ma perché è la lingua di una cultura che sin dall’inizio della sua storia è volta a capire e risolvere qualsiasi problematica e quesito, anche con nuove soluzioni. Per cui rende necessario creare vocaboli di qualsiasi tipo e per qualsiasi argomento. Se non avrete un’adeguata conoscenza della lingua, rimarrete indietro nella cultura internazionale che avanza, in ogni settore!
 
Alcuni aspetti salienti del corso:
  • Verrà condotto tramite piattaforma Zoom, dal video e audio perfetti, e possibilità di trasmissione di dati multimediale in diretta (scrittura su schermo, appunti, filmati ecc.).
  • Sarà tenuto esclusivamente in inglese, non in italiano (!) per catalizzare la vostra conoscenza, e aiutarvi a non solo a pensare in inglese, ma come un inglese (!!) requisito indispensabile per raggiungere un livello avanzato.
  • Verrà regolarmente fornito materiale didattico, assegnati compiti (soprattutto di seguire dei tutorial) tra le lezioni, e anche sarà possibile interloquire sempre con l’insegnante;
  • Ogni lezione verrà registrata e disponibile su YouTube, per ripassarla dopo il suo svolgimento;
  • Spiegazione, e continuo esercizio, dell’anzidetto alfabeto fonetico inglese, molto più complesso di quello italiano, e necessario per la corretta pronuncia di ogni parola.
  • Spiegazione di come si forma la pronuncia nelle due più importanti forme di inglese, quello britannico e quello americano;
  • Elenco approfondito delle parole inglesi usate e pronunciate in modo del tutto errato dagli italiani, anche giornalisti, intellettuali, politici (sarà per voi una sorpresa e un divertimento!);
  • Le innumerevoli parole con pronuncia difficile, complicata o eccentrica, ma di uso comune: come impararle facendole proprie (con molti esercizi verranno anche assegnati da compiersi a casa tra le lezioni).
  • Approfondimenti di molte tematiche di pronuncia: come si pronunciano ad es. la R e la T, diverse non solo dall’italiano ma anche nelle due più importanti forme di inglese; lettere o intere sillabe che non vanno pronunciate, la R intrusiva, la T/D dell’inglese americano, la S silente e quella sonora ecc.
  • Presentazione delle circa 10 forme nazionali della lingua, e delle sue varianti (almeno 34 nel solo Regno Unito), tutte di pari dignità.
  • Studio del vocabolario e della pronuncia di intere sezioni o parti della lingua, che sono le fondamenta per una conoscenza di più alto livello;
  • Sessioni di conversazione, e su come renderla facile, naturale;
  • La grammatica non sarà dimenticata, ma verrà capovolto il modo di applicarla: prima la conoscenza della lingua parlata e scritta, e poi gradualmente verranno fatte delle considerazioni di regole di grammatica: esattamente come avete fatto da bambini con l’italiano!
 
Il corso, condotto con modalità altamente professionali, ha finalità culturali e sociali.
Per accedere al corso è necessaria l’iscrizione all’associazione di volontariato “Italia Nostra”. Il costo complessivo è di soli 60 € a persona, che comprende la quota di iscrizione a Italia Nostra (35 €), mentre i restanti 25 € coprono le spese vive organizzative.
Per gli iscritti di Associazioni che difendono categorie svantaggiate (ad es. rifugiati, LGBT+, disabili ecc.) questa parte (cioè 25 €) verranno devoluti alle loro associazioni.
Farete quindi bene a voi e anche alla comunità a un costo molto ridotto (in campo commerciale il costo di un corso di questo livello è almeno di 400 €., considerazione comunque teorica, perché nessuno lo organizza, e noi operiamo solo con la suddetta modalità sociale).
 
Il corso è rivolto in particolare alle cittadine e ai cittadini di Marino, per le quali si renderanno sempre disponibili dei posti, ma è aperto a tutte le persone che vogliono raggiungere un livello avanzato di inglese.
  • La data di inizio del corso è giovedì 8 dicembre 2022.
  • Le data ultima di iscrizione è il 30 novembre.
  • Il corso si compone di 14 lezioni di 2 ore ciascuna, con frequenza settimanale, dalle 18 alle 20 ogni giovedì (o se la maggioranza degli iscritti lo vorrà, dalle 20:30 alle 22:30).
  • Ulteriori lezioni potranno essere aggiunte, di ripasso o di aiuto nei compiti e riguardo ai tutorial. Il loro giorno e orario verrà concordato con gli iscritti.
 
Per informazioni si prega di scrivere a italianostra, oppure italianostra.marino - Tel. (anche WhatsApp) 3332420210
 
Vuoi conoscere il tuo livello di inglese attuale? Scrivici, e ti invieremo un test per misurarlo!

Avvio della progressiva eliminazione dei prodotti di plastica monouso

Avvio della progressiva eliminazione dei prodotti di plastica monouso Copertina (556)
Domenico Brancato

Dal 14 gennaio 2022 è andato in vigore il Decreto legislativo n. 196/2021 in attuazione della direttiva UE 2019/904, che contrasta l’uso della tanto dannosa, per l’Ambiente, plastica usa e getta.
 
 
Decreto che si prefigge di:
 
  • prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica, particolarmente sull’Ambiente acquatico e sulla salute dell’uomo;
  • promuovere la realizzazione dell’economia circolare (sistema economico ideato per potersi rigenerare automaticamente, garantendo l’eco-sostenibilità), attraverso compatibili modelli imprenditoriali e materiali innovativi e sostenibili;
  • contribuire a ridurre i rifiuti;
  • stimolare comportamenti responsabili relativi alla corretta gestione dei rifiuti in plastica;
  • e promuovere l’utilizzo di plastica idonea al diretto contatto con gli alimenti.
 
Le disposizioni dell’ articolo 5 del richiamato Decreto si riferiscono a prodotti in: plastica monouso, (realizzati interamente o parzialmente in plastica che non sono concepiti, progettati o immessi sul mercato per essere restituiti ad un produttore per la ricarica, o per essere comunque riutilizzati per lo stesso scopo per il quale sono stati ideati”. Come, ad esempio, i contenitori per alimenti secchi e quelli che contengono alimenti in quantità superiore ad una singola porzione); - plastica oxo-degradabile, cioè non biodegradabile (in quanto contenente additivi, che attraverso l’ossidazione, al contatto con l’aria, riducono la materia plastica in microframmenti); e agli attrezzi da pesca contenenti plastica, a cui possono essere stati aggiunti additivi (sostanze chimiche che si aggiungono ad un prodotto per migliorarne le qualità), o altre sostanze aventi la possibile funzione di componenti strutturali principali dei prodotti finiti. Mentre non rientra nel divieto l’immissione dei prodotti realizzati in materiale biodegradabile (che si decompone del 90 %, grazie all’azione di batteri o altri microrganismi, entro 6 mesi, ed è differenziabile, per il riciclo, con la plastica) e compostabile (che degradandosi si trasforma per il 90 %, entro 3 mesi, in sostanza organica, utilizzabile in agricoltura come fertilizzante naturale, e quindi differenziabile con l’umido), conformi allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995, con percentuali di materia prima rinnovabile uguale o superiore al 40 per cento e, dal 1° Gennaio 2024 , superiore almeno del 60 per cento.
 
L’articolo 6 stabilisce poi i requisiti dei prodotti in plastica monouso elencati nell’allegato C (comprendente: contenitori per bevande con capacità fino a 3 litri e relativi tappi e coperchi , nonché imballaggi compositi di bevande e relativi tappi e coperchi , ma non contenitori in vetro o metallo per bevande con tappi e coperchi di plastica e per bevande destinati e usati per alimenti a fini medici speciali), che, a partire dal 3 luglio 2024, potranno essere immessi sul mercato, se i tappi e i coperchi rimarranno attaccati ai contenitori per la durata dell’uso del prodotto.
L’art. 7, invece, definisce le regole che devono essere riportate sul prodotto o sull’imballaggio, quali: - marcatura in caratteri grandi chiaramente leggibili e indelebili; - modalità di gestione del rifiuto coerenti con i sistemi di raccolta esistenti, nonché le forme di smaltimento da evitare per lo stesso; - e informazione sulla presenza di plastica nel prodotto e la conseguente incidenza negativa sull’ambiente imputabile alla dispersione o a destinazioni improprie del rifiuto).
Regole che rivestono particolare importanza specie per i materiali e oggetti a contatto con gli alimenti –MOCA-, in quanto necessitano di caratteristiche specifiche per poter contenere il cibo. Infatti, detti materiali (imballaggi, recipienti e contenitori adoperati per il trasporto degli alimenti, ma anche pellicole di plastica, fogli di carta o di alluminio, utensili da cucina e tutti i materiali impiegati nei macchinari per la lavorazioni alimentari e quelli a contatto con le bevande), devono sottostare a diversi obblighi per i produttori, per non rappresentare un rischio per la salute dei consumatori.
Data l’importanza di un’appropriata rispondenza nell’impiego, per evitare frequenti errori, è fondamentale conoscere le caratteristiche strutturali dei MOCA e come si comportano una volta che entrano a contatto con il prodotto. Essi sono classificati, in base alla funzione, in: intelligenti (che informano il consumatore circa lo stato di conservazione dei prodotti contenuti, attraverso etichette che cambiano di colore in base allo stato di deperimento del prodotto); attivi (che assorbono o rilasciano sostanze per migliorare la qualità dell’alimento confezionato); e passivi (che rimangono inerti e cioè che non reagiscono con i materiali con cui vengono messi a contatto).
 
A tal riguardo, il Regolamento comunitario Reg (CE) 1935/2004, prevede che tutti i materiali e oggetti, affinché siano ritenuti idonei per l’utilizzo a contatto con gli aliment, in condizioni d’impiego normale o prevedibile, non devono trasferire, agli alimenti stessi, componenti in quantità tale da:
 
  • costituire un pericolo per la salute umana;
  • comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari;
  • consentire un deterioramento delle caratteristiche organolettiche.
 
In Italia, i materiali idonei per stare a contatto con i cibi sono stati regolamentati dal Decreto del “ministro sanità 21 Marzo 1973” e sono: materie plastiche, gomma, cellulosa rigenerata, carta e cartone, vetro, acciaio inossidabile, banda stagnata, banda cromata verniciata, ceramica e alluminio.
In effetti, però, non esiste un materiale migliore dell’altro, ma solo quello più adatto ad un determinato alimento. La plastica è certamente tra i materiali più utilizzati per il cibo, ma è sensibile al calore, e quindi inadatto per alimenti al di sopra di un certo livello di temperatura, a causa di una possibile migrazione di sostanze contenute e aggiunte alla materia grezza per migliorarne le sue proprietà, come: additivi, sostanze coloranti, plastificanti e antiossidanti. Per cui, al fine di evitare inconvenienti, sui materiali stessi sono riportate, con dei simboli, le indicazioni sul corretto uso degli oggetti di plastica in forno tradizionale, a microonde o in lavastoviglie.
 
Tutti i materiali in plastica, in più, presentano delle sigle che è opportuno non trascurare di leggere e decodificare, per il loro corretto utilizzo, come di seguito specificato:
  • Pet (Polietilene tereftalato) : materiale per bottiglie di plastica per bibite ed acqua, che non dovrebbero essere riutilizzate, in quanto monouso e molto suscettibili al calore, che ne provoca il deterioramento;
  • Hdpe o Pe (Polietilene ad alta densità): è la plastica più sicura perché non ha nessuna reattività e non viene utilizzato nessun additivo per la sua produzione;
  • Pvc (Polivinilcloruro): materiale di cui è composta la pellicola trasparente per alimenti, che è più suscettibile a reazioni, quindi non va assolutamente accostata a cibi caldi, o acidi, o grassi, per la facilità che si verifichi migrazione di additivi, antiossidanti e coloranti nei loro confronti;
  • Ps (Polistirolo o polistirene espanso – EPS-): usato per le sue doti di isolamento termico in forma di contenitori per il trasporto di alimenti ed altro, che contenendo l’idrocarburo stirene, dall’IARC è stato inscritto nella categoria 2°. Ossia probabile cancerogeno e sicuro genotossico ( cioè tossico per la riproduzione). Pertanto, su proposta del Comitato di valutazione dei rischi – RAC-, nella scheda di sicurezza presente sugli imballaggi, dovrà essere riprodotto il simbolo di pericolo: cuore che esplode di colore nero, e non più il simbolo di avvertenza: punto esclamativo di colore nero.
  • Ldpe (Polietilene a bassa densità): plastica con la quale si producono i sacchetti per congelare i cibi, consigliata solo per questa funzione.
 
Il Ministero della transizione ecologica e quello dello sviluppo economico, al fine di ridurre in modo consistente entro il 2026, rispetto al 2022 , il consumo dei seguenti prodotti in plastica:
 
  • tazze o bicchieri per bevande, compreso tappi e coperchi;
  • e contenitori, con o senza coperchio, usati per alimenti destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto, generalmente consumati direttamente dal recipiente e pronti per il consumo senza ulteriore cottura, bollitura o riscaldamento, ivi compresi quelli per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato, ad eccezione di contenitori per bevande , piatti pacchetti e involucri contenenti alimenti;
 
si prefiggono obiettivi mirati a sperimentare, promuovere, attuare e sviluppare processi produttivi, distributivi e di tecnologie idonei a prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti derivanti da prodotti in plastica monouso, attraverso interventi inerenti:
 
  • il regime di responsabilità del produttore;
  • la raccolta differenziata;
  • misure di sensibilizzazione attraverso il modello “scuola per un futuro sostenibile” per educare i bambini allo smaltimento, al riciclo e al riuso, al fine di ridurre il consumo di prodotti monouso in plastica, anche nelle scuole, entro l’anno scolastico 2025 – 2026;
  • la strategia nazionale per la lotta contro l’inquinamento da plastica, comprendente misure volte ad incentivare l’adozione di un comportamento responsabile nell’acquisto di prodotti in plastica monouso e di attrezzi pesca. Al fine di non incorrere alle conseguenze dell’applicazione del regime sanzionatorio contenuto nell’art. 14 del Decreto che, in violazione del disposto del citato articolo 5, prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25.000 euro, e stessi importi per chi immette sul mercato, o mette a disposizione prodotti che presentano caratteristiche difformi da quelle indicati dall’art.6, o che sono privi dei requisiti di marcatura, di cui all’art. 7, in precedenza citati.
 
Comunque sarebbe preferibile, a prescindere dalle sanzioni e dalle proroghe concesse per il proseguimento del consumo di tali prodotti, fino ad esaurimento delle scorte, che tutti i soggetti coinvolti nella produzione ed il consumo degli oggetti che vengono rinvenuti più frequentemente e copiosamente sulle spiagge (Bottiglie e tappi, mozziconi di sigaretta, cotton-fioc, pacchetti per patatine, carte per caramelle, assorbenti igienici, buste di plastica, posate e cannucce, coperchi di bibite e tazze, palloncini e relativi bastoncini e contenitori di cibo compresi quelli del fast-food, oltre ai rifiuti provenienti dalle attrezzature per la pesca); dei quali, i monouso ( posate di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta e cotton- fioc), costituiscono più della metà del totale dei rifiuti marini; contribuissero, facendo ricorso, sin da subito, sia all’ampliamento della produzione dei citati oggetti inquinanti, attraverso l’impiego di materie prime sostenibili alternative alla plastica, che all’utilizzo della versione alternativa dei prodotti monouso (cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino), già disponibile sul mercato.
 
Poiché, solo una generale decisione in tal senso potrebbe consentire di arrestare, tempestivamente, il crescente accumulo di tali rifiuti e di contenere i devastanti loro effetti, che trovano riscontro nei seguenti dati e stime diramati dal Parlamento europeo:
 
 
  • Tipologia di rifiuti marini: non plastici 24 %; plastiche provenienti da attrezzature da pesca 27 %, plastiche monouso 49 %;
  • Entità rifiuti di plastica negli oceani: attualmente più di 150 milioni di tonnellate, suscettibile di un incremento annuo, da 4,8 a 12,7 milioni di tonnellate;
 
  • Problemi conseguenti ai rifiuti di plastica negli oceani riguardanti:
  • La Fauna: morte degli animali, che restano impigliati o che ingeriscono oggetti di plastica;
  • Salute umana: conseguenze derivanti dall’esposizione a microplastiche ( che ,secondo le più recenti ricerche della Commonwealth Industrial and Scientific Organization, sul fondo degli oceani ce ne potrebbero essere circa 14,4 milioni di tonnellate) e sostanze chimiche, attraverso la catena alimentare;
  • Economia: il danno a discapito principalmente dei settori turistico e ittico (per il calo della domanda a causa della preoccupazione sulla qualità dei prodotti) ammonta a 259 - 695 milioni di euro l’anno;
  • Clima: riciclare 1 milione di tonnellate di plastica equivarrebbe, in termini di emissioni di C02, a togliere 1 milione di auto dalle strade.
 
L’Unione Europea, nell’intento di promuovere il conseguimento di un obiettivo talmente inderogabile, ha: - adottato il divieto totale dell’uso degli oggetti di plastica monouso e dei contenitori per cibo da fast-food in poliestere (polistirolo); -l’estensione del principio “chi inquina, paga” alle Aziende multinazionali del tabacco e produttrici di attrezzature per la pesca; - approvato la proposta di raggiungere, entro il 2029, la raccolta del 90 % delle bottiglie di plastica, soprattutto, attraverso il sistema dei vuoti a rendere. Stabilendo che il materiale utilizzato per produrle debba provenire, per il 25 % e del 30 %, rispettivamente entro il 2025 e 2030, dalla plastica riciclata; - e sancito l’obbligo di etichettatura per i prodotti di tabacco con filtri, bicchieri di plastica, assorbenti igienici e salviettine umidificate, affinché gli utenti sappiano come smaltirli correttamente.
Tutto ciò per scongiurare il fondato pericolo, secondo quanto confermato da una recente stima, che i risultati di una cultura basata sull’uso e lo spreco degli oggetti monouso, faccia sì che, entro il 2050, il peso delle plastiche presenti nei mari divenga superiore a quello dei pesci.
Cultura, che ci si augura, non costituisca ostacolo al senso di responsabilità che, in tal caso, si impone per valutare oggettivamente l’importanza dei gravi danni derivabili dall’eventuale protrarsi della diffusa utilizzazione di oggetti realizzati con tipologie di plastica rivelatasi incompatibili e pregiudizievoli, dal punto di vista ambientale, economico e soprattutto sanitario.
Anche perché, essendo stato ampiamente accertato che I prodotti usa e getta (che trovano riscontro nelle invenzioni dei piatti di carta, nel 1867; dei bicchieri di carta, nel 1908, delle stoviglie, disponibili dal 1930, e nel rilevante risparmio di tempo che consentono nelle faccende domestiche e nella loro rispondenza dal punto di vista igienico), per una serie di fattori negativi, attribuibili alla composizione della materie prime via via impiegate, superano, di gran lunga, per nocività i citati vantaggi fruiti e fruibili, si è giunti alla annunciata determinazione dell’ imposizione dell’obbligo di divieto della loro produzione.
 
Come, del resto, accaduto in passato per altri prodotti che hanno avuto larghissimo impiego e notevole rilevanza socio-economica, quali:
 
- il Ddt (Dicloro-Difenil-Tricloroetano): primo fondamentale insetticida moderno persistente (che rimane nell’ambiente per periodi di tempo relativamente lunghi), con impatti ecologici negativi ad ampio raggio. Usato, dal 1939, per debellare la Malaria, ma poi, dal 1978, proibito. In quanto, per l’Unione europea presentava possibili effetti cancerogeni e l’Agenzia Internazionale per il cancro (IARC) l’aveva inserito nella categoria 2B, corrispondente a “possibile cancerogeno;
 
- l’Amianto o Asbesto: materiale formato da un insieme di minerali naturali fibrosi, in associazione con vari metalli (Alluminio, Ferro, Manganese, Magnesio e Calcio), che oltre ad essere flessibile è particolarmente resistente al fuoco, al calore e alle sostanze chimiche. In Italia, a partire dal 1907 e fino al 1977, ha trovato, sotto forma di prodotti di cemento-amianto (Eternit), ampio impiego, specialmente nel settore delle costruzioni, per la produzione di contenitori e tubature per il deposito e la distribuzione dell’acqua potabile; oltre che in molte altre applicazioni, per lo sfruttamento delle specifiche proprietà di isolante termico ed elettrico. Fin quando, nel 1981, alcuni operai intentavano causa, poi vinta, contro una fabbrica di Eternit e l’Inail, per il riconoscimento di danni soprattutto a livello polmonare: tumore del polmone e mesotelioma pleurico. Per cui, nel 1987, il sindaco di Casal Monferrato (sede del più grande stabilimento di Eternit in Europa) ne vieta l’uso, in qualsiasi costruzione in tutto il suo territorio di competenza. E solo nel 1994, entra in vigore la legge n. 257 del 1992 che proibisce l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di tutti i materiali contenenti questo minerale. Provvedimento al quale ha fatto seguito, nel 2003, l’emanazione della legge che ordina lo smaltimento di tutti i manufatti in Eternit. Nonostante ciò, ancora oggi, gran parte dei manufatti attendono di essere rimossi e, per conseguenze postume nel mondo del lavoro, a livello nazionale, si registrano più di 3000 decessi l’anno.
 
Il ricorso al riferimento dei summenzionati prodotti, che hanno subito la stessa sorte degli oggetti “usa e getta”; trova motivo nell’introduzione di una non trascurabile riflessione sui tempi necessari per annullare gli accumuli dei loro pesanti effetti negativi, prima che questi si manifestassero e che le Istituzioni adottassero le necessarie misure per vietarne l’uso. Misure che, l’esperienza insegna, affinché possano risultare tempestive ed efficaci, necessitano, oltre che di norme inequivocabili, esaurienti e tali da potersi realisticamente rispettare; di una imprescindibile fattiva disponibilità degli utenti ad adeguare le loro abitudini al prosieguo del soddisfacimento delle loro esigenze, tramite soluzioni alternative.
 
Condizioni, il verificarsi delle quali rimane, quindi, imprescindibilmente subordinato al conseguimento di auspicabili risultati concernenti: una solerte rinuncia dell’uso dei prodotti rivelatisi nocivi; il tempestivo controllo delle loro perduranti postume conseguenze e la celerità della riconversione dei processi produttivi dei materiali con plastiche totalmente riciclabili e/o compostabili. Onde evitare che finiscano, come scarto, a terra, in acqua e quindi in mare: dove, secondo un rapporto dell’Agenzia Ambientale delle Nazioni Unite (Unep), solo nel Mediterraneo, ne confluiscono 731 tonnellate al giorno, tanto da essere definito “Un mare di plastica”.
 
Scarti che, a loro volta, danno origine alle microplastiche (che l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare –EFSA- definisce: particelle di dimensioni comprese tra 0,1 e 5000 micrometri, equivalenti a 0,1 - 5000 milionesimi di metro o millesimi di millimetro), delle quali, secondo uno studio svolto dall’Università inglese di Newcastle, ne ingeriremmo ben cinque grammi a settimana (provenienti principalmente dall’acqua in bottiglia). E recenti studi, condotti in tutto il mondo, hanno rivelato che, date le loro prevalenti infinitesime dimensioni, risultano presenti: nella pioggia, nel cibo, nell’aria che respiriamo e (secondo quanto riportato in uno studio pubblicato su Environment International, da un gruppo di ricercatori dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma e dell’Università Politecnica delle Marche) perfino nella placenta umana. Presenze che, a lungo andare, possono interferire con il sistema endocrino, fino a produrre alterazioni genetiche.
Pur tuttavia, la descrizione della gravità dell’entità delle fonti d’inquinamento di cui sopra, nell’immediato, assumono una dimensione certamente non comparabile alla portata dell’immane tragedia causata dagli assurdi intenti di prevaricazione che alimentano, con ostinata crudeltà, una implacabile, impari e fratricida azione bellica di annientamento di una Nazione: l’UCRAINA. Nazione alla quale le si attribuisce il torto di rivendicare il sacrosanto diritto alla pace, alla libertà ed alla legittima indipendenza.
Scenario di guerra che, purtroppo, non esclude possibili imprevedibili ancor più catastrofici sviluppi, a livello mondiale. Il che non può non diffonde in tutti noi una condizione di inquietudine derivante dall’immedesimazione di trovarci, improvvisamente, nelle medesime condizioni di coloro che stanno subendo le atrocità della guerra. Condizioni, che inducono a sperare immensamente che almeno un barlume di umanità e di apprezzamento del valore della vita affiorino nelle tenebrose e perverse menti decisionali di tanto orrore. Affinchè, la cessazione delle drammatiche ostilità in atto, congiuntamente ad un maggiormente efficace controllo della contemporanea, ancora aggressiva, pandemia da Covid, permettano il ritorno all’universalmente invocato ripristino della PACE e della tranquillità.
Tranquillità indispensabile per consentire di convogliare le energie mentali verso le, in precedenza descritte, tipologie di azioni ed accorgimenti mirate/i a migliorare il livello delle condizioni esistenziali, e non per escogitare strategie per scongiurare la successione di incombenti pericoli di ogni sorta.

Novità per la patente dei motocicli

Novità per la patente dei motocicli Copertina (627)
Domenico Brancato

Il Decreto del Ministero dei Trasporti del 26 Settembre 2018 introduce, infatti, nuove disposizioni relative alle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle Patenti di guida delle categorie:  A1 ( Età minima 16 anni per la guida di: - Motocicli di cilindrata massima di 125 cm3, di potenza massima di 11 Kw e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 Kw/Kg; - Tricicli di potenza massima non superiore a 15 Kw; - Macchine Agricole che non superano i limiti di sagoma dei motoveicoli: m 1.60 di larghezza, 4.00 di lunghezza, 2.50 di altezza ed il peso, a pieno carico, non eccedente 2.5 tonnellate);  A2 (Età minima 18 anni per la guida di motoveicoli di potenza non superiore a 35 Kw, con un rapporto potenza/peso non superiore a 0.2 Kw/Kg)  e A o A3 (21  anni per guida  di tricicli di potenza superiore a 15 Kw e 24 anni  e 20 anni, a condizione di essere titolare di patente A2 da almeno 2 anni, per la guida di motoveicoli di tutti i tipi.  Ossia veicoli a due ruote, senza carrozzetta - L3e - o con carrozzetta  - L4e -. Cioè veicoli a 3 ruote destinati al trasporto di un numero massimo di 4 persone, muniti di motore con cilindrata superiore a 50 cm3, se a combustione interna e/o aventi velocità massima superiore a 45 Km/h).

Ciò, per il soddisfacimento dell’esigenza di uniformare le procedure di svolgimento delle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti, organizzandole, in  tre fasi, invece delle sei fasi previste dal Decreto Ministeriale  8 Gennaio 2013. Come stabilito dal DM 19 Dicembre 2012, per il conseguimento della Patente di guida delle Categorie  B e BE e dal DM 8 Gennaio 2013, per il conseguimento delle Patenti di guida delle Categorie C1,  C, D1, D, C1E, CE, D1E  e DE.

Fasi che comprendono:

  • La verifica della capacità del conducente di prepararsi ad una guida sicura, riguardante il come indossare il vestiario da motociclista: casco integrale, guanti, giacca con protezione dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse, pantaloni lunghi,  protezioni delle ginocchia e paraschiena;
  • L’esecuzione delle manovre lungo un  percorso (Vedi Allegato 1), sui circuiti di prova delimitati da strisce orizzontali, consistente in  un esercizio di equilibrio a bassa velocità, poi di slalom, avvitamento ostacolo e frenata, con velocità che da 30 Km/h passa a 50 Km/h, fra coni  di altezza non inferiore a 30 cm, dislocati a distanza variabile da m 2.2, 4.0 e 1.0, lungo due corridoi,  di cui il primo lungo m 18,2 e largo m2,2 ed il secondo della lunghezza di 25 m e la larghezza di 1,3 m.

Il candidato per superare la prova non dovrà incorrere  in nessuna  delle seguenti irregolarità:

  • Toccare uno o più coni;
  • Saltare un cono durante lo slalom o uscire dal percorso;
  • Mettere un piede a terra;
  • Coordinare in modo irregolare la guida, dimostrando scarsa abilità;
  • Impiegare un tempo superiore a 25 secondi per completare il per corso;
  • I comportamenti di guida nel traffico, intesi a verificare che il candidato esegua in sicurezza le operazioni previste, adottando tutte le opportune precauzioni.

La durata dell’intero esame pratico è prevista  di 30 minuti.

Le nuove norme verranno applicate a partire dal 2 gennaio 2019 e riguarderanno anche chi ha presentato la domanda prima dell’entrata in vigore il nuovo decreto.

 

A cura del prof. Brancato

Gettare rifiuti dai veicoli ora costa caro

Gettare rifiuti dai veicoli ora costa caro Copertina (610)
Domenico Brancato

 
Il gesto di gettare rifiuti dai veicoli in sosta o in movimento, adesso, può costare caro.
 
 
Il Decreto infrastrutture, convertito con modificazioni nella legge n. 165/2021 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9 Novembre 2021, infatti, innalza le sanzioni per chi compie comportamenti incivili e pericolosi, come gettare oggetti o rifiuti dall’auto, sia in movimento che in sosta.
 
 
La modifica interviene sull’articolo 15 del Codice della Strada (che recita: “Su tutte la strade e loro pertinenze è vietato: omissis… f.bis- insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento; g- apportare o spargere fango o detriti anche a mezzo delle ruote dei veicoli provenienti da accessi e diramazioni; h- scaricare, senza regolare concessione, nei fossi e nelle cunette, materiali o cose di qualsiasi genere o incanalare in essi acque di qualunque natura; i- gettare dai veicoli in movimento qualsiasi cosa; omissis...”) ed, in particolare, con il comma 3 bis che dispone: chi insozzerà la strada o le sue pertinenze, gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento, sarà punito con l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria minima di euro 216 e massima di euro 866, in sostituzione dei precedenti importi fissati nella misura minima di 108 e massima di 433 euro.
 
Sanzione amministrativa raddoppiata anche per chi getterà dai veicoli in movimento qualsiasi cosa.
 
Per cui, il precedente disposto del comma 3, inerente il lancio di cose dai veicoli in sosta o in movimento, che veniva punito con sanzioni amministrative da 26 a 52 euro, ora viene multato dal seguente disposto del nuovo comma 3 ter: “chiunque viola il divieto di cui al comma 1, lettera i), è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 52 ad euro 204”.
 
Inasprimenti delle sanzioni che, si suppone, siano finalizzati a contrastare, in maniera più efficace, alcune delle più diffuse e ricorrenti trasgressioni che causano, particolarmente nei centri urbani, notevole discapito per il decoro e per le conseguenti deleterie ripercussioni sul prestigio, l’igiene e l’economia degli ambienti interessati. Poiché trattasi di condizioni che non possono che suscitare senso di ripugnanza ed evidenziare deplorevoli comportamenti.
 
Ovviamente, a carico di quei cittadini (ma che si ripercuotono sull’intera cittadinanza) che, per istinto o intenzionalmente, compiono l’abituale disinvolto gesto di buttare a terra cartacce, involucri di una miriade di piccole confezioni, cicche, fazzolettini, mascherine, contenitori in plastica e vetro, ecc.
 
Motivo per cui, si ritiene che per raggiungere efficacemente l’obiettivo finalizzato a stimolare l’insorgenza di senso civico nelle persone aduse alla trasgressione, il ricorso all’inasprimento delle comminate sanzioni pecuniarie, dovrebbe essere integrato con programmi permanenti di “Educazione Ambientale”, promosse e incentivate dalle Istituzioni, specie in quei territori dove si avverte una maggiore esigenza.
 
Programmi, il cui scopo dovrebbe essere quello del coinvolgimento di tutte le persone operative e non di ogni fascia di età, attraverso la sistematica diffusine nelle più appropriate sedi, quali: le scuole (da per l’infanzia agli Istituti superiori), locali di aggregazione e di intrattenimento.
 
Al fine di rappresentare, nella sua interezza percettiva, la contrapposizione fra due distinte realtà, delle quali una caratterizzata dalla condizione di trascuratezza e di insolenza, causa di discredito; e l’altra che diffonde godimento, ammirazione ed attrazione, tipica di ambienti dove vige la spiccata vocazione per l’ordine, la cura scrupolosa per la lindezza e per la dotazione floro-ornamentale dell’ambiente.
 
Luoghi dove, inoltre, nel caso distrattamente qualcuno lascia cadere a terra qualsiasi materiale, viene, invitato a provvedere alla rimozione, da chiunque abbia rilevato il gesto. In quanto spinto dalla consapevolezza che il rigore in tal senso costituisce, oltre che il presupposto per disporre di una gradevolissima condizione di vivibilità, un valore aggiunto alle ulteriori attrattive di cui si avvale il proprio ambiente di vita.
 
Maggior pregio che contribuisce ad incrementare considerevolmente il benessere socio-economico dell’intera comunità.
 
Benefici per nulla trascurabili, e per il conseguimento dei quali basterebbe, semplicemente, porre in atto un po’ di buon senso, di amor proprio ed un’oggettiva valutazione della nocività degli esiti dei citati poco urbani comportamenti.
 
Quindi, nel concludere, si ritiene alquanto opportuno rivolgere un generale invito a tener conto degli effettivi vantaggi che possano derivare dall’astensione dal compiere gesti considerati avventatamente banali!

Via Appia Antica IX-XIII miglio - Il Libro

Via Appia Antica IX-XIII miglio - Il Libro Copertina (1.083)
Antonio Calcagni

Lo scorso sabato, 25 settembre, presso l’aula magna del Campus Universitario, dell’Università di Dallas, si è svolta la presentazione del libro, di Marco Cavacchioli, Via Appia Antica IX-XIII miglio.
Presentazione a cui il prof. Peter Hartlie ha fatto gli onori di casa, coordinata da Mirko Laurenti, attuale Presidente del Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio, e da Nicola Passeretti, che ne è stato il Presidente fino a pochi mesi fa.
Presenti all’evento: Sindaco, Vice Sindaco, e gran parte della Giunta comunale, oltre ad una folta, qualificata, e particolarmente interessata, rappresentanza di cittadini. Non hanno fatto mancare la loro partecipazione anche la dottoressa Alma Rossi, Direttrice del parco Regionale Appia Antica, ed il Dottor Simone Quilici, Direttore del parco Archeologico Appia Antica.
 
La partecipazione, non solo di circostanza, anche di queste ultime due autorità, ha dimostrato quanto profondo sia l’apprezzamento per il lavoro portato avanti dal dott. Cavacchioli, per quanto riguarda questa pubblicazione, ma anche per l’impegno ormai pluridecennale della locale sezione Appia Sud Il Riccio di Legambiente a favore del nostro tratto di Appia Antica,di cui Marco è sempre stato un asse portante.
 
Per l’occasione, la dottoressa Alma Rossi, esaltando l’opera di Marco, ha poi confermato la piena disponibilità del parco Regionale dell’Appia Antica alla soluzione dei vari problemi che attanagliano questo tratto della Regina Viarum.
Stessa enfasi verso l’opera di Marco è stata posta dal Direttore Simone Quilici che, riconoscendo come nel passato l’attenzione degli Enti preposti si sia focalizzata soprattutto sul tratto di Appia che ricade nel territorio della Capitale, ha promesso un’immeditata inversione di tendenza.
Il libro, quindi, oltre ad essere uno straordinario approfondimento sul nostro tratto dell’Appia Antica, è stato anche l’occasione, per focalizzare l’interesse su questa parte di area, da sempre considerata in secondo piano, rispetto a quella ricadente nel territorio del Comune di Roma.
 
Un impegno assunto formalmente dalle autorità competenti alla gestione del parco presenti all’evento, che in quest’occasione hanno potuto toccare con mano il crescente interesse della Cittadinanza e degli Amministratori locali verso un bene il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo.
Il libro, primo in assoluto, ha il pregio di approfondire lo studio su tutte le bellezze di cui queste quattro miglia sono disseminate.
 
Un libro che ti viene voglia di leggere tutto d’un fiato, ma forse non è questo l’approccio migliore. Infatti, le informazioni che ci offre questa guida sono talmente tante, minuziose ed inedite, che se ne consiglia una lettura per paragrafi, partendo dal sepolcro detto Monte di Terra, posto al IX miglio, e concludendo con il muro e sepolcro posto tra il XII e XIII miglio. Al termine della lettura di ogni paragrafo dovrebbe far seguito una visita, una sorta di passeggiata con l’autore.
E chissà se in questo pellegrinaggio culturale non vi capiti di scoprire, come è successo a me, che qualcun’altro abbia avuto la stessa idea.
 
Il libro, pubblicato con il contributo del Comune di Marino, è ora disponibile presso il punto d’informazione turistica Appia Antica, posto su viale della Repubblica; punto che, dopo l’ inaugurazione avvenuta domenica 26/09/2021, è ora operativo.
 
Dimenticavo, tutto il ricavato di questa pubblicazione andrà completamente a favore della gestione del parco.
Il Comitato di quartiere di Santa Maria delle Mole che, non a caso, ha il suo logo raffigurante, in forma stilizzata, il sepolcro Le Mole, rinnova la sua completa ed incondizionata disponibilità a collaborare affinché l’amore che noi nutriamo verso questa meraviglia diventi sempre più un amore condiviso con tutti i nostri concittadini.

Comunicazione ai Cittadini ed agli iscritti del Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole

Comunicazione ai Cittadini ed agli  iscritti del Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole Copertina (1.518)
Antonio Calcagni

Comunicazione ai Cittadini ed agli  iscritti
 
Il giorno 11 Settembre 2020, si sono chiuse le iscrizioni al Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole e di conseguenza la possibilità  di candidarsi ad essere eletti nel nuovo Consiglio Direttivo.
Nel contempo si sono avviate le procedure elettive che si concluderanno il 19 Settembre 2020 con l’elezioni del nuovo direttivo.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti gli iscritti per essere venuti numerosi a confermare il loro apprezzamento per le attività svolte in questo periodo e per il supporto che certamente non mancheranno di dare alle attività che saranno oggetto del programma del nuovo Direttivo.
E’ l’occasione anche per ricordare tutte  le attività che il nostro Comitato ha portato avanti  in questo triennio.
Tutte contraddistinte da una un’assoluta indipendenza da ogni forma di ideologia politica. 
Indipendenza che, ne siamo convinti, dovrà caratterizzare anche le azioni del prossimo Direttivo.
Tra le attività più rilevanti ci piace ricordare:
  • Aver convinto l’Amministrazione comunale della bontà della nostra richiesta, sostenuta da quasi 2000 firme, per la ricollocazione della Delegazione Comunale in una Sede più agibile e meglio accessibile da parte della popolazione. E di poche settimane fa infatti la delibera di giunta che stabilisce che, a far data dal 01-01-2021, la nuova casa comunale verrà trasferita in Via Morosini.
  • La partecipazione a supporto dell’attività di A.D.A. (Argine Divino Amore) nella difesa del territorio contro la speculazione edilizia che proprio in quell’area aveva concentrato i propri interessi, prevedendo la realizzazione di appartamenti per oltre 12.500 abitanti.
  • La vicinanza  al C.R.I.A.A.C. che da sempre si batte per la riduzione del’impatto ambientale dei voli sull’aeroporto di Ciampino. 
  • La realizzazione di questo Portale (www.smariamole.it) aperto a tutti i cittadini, contenente: informazioni utili, dagli orari di apertura delle farmacie, a quello delle parrocchie, alle previsioni meteorologiche, al monitoraggio della qualità dell’aria, oltre che a varie rubriche di: salute, benessere, cucina, storia del nostro territorio e che offre il meritato spazio ai Cittadini illustri, ovvero tutti coloro che con la loro  professionalità danno lustro alla nostra Cittadina di Santa Maria. Senza dimenticare la rassegna fotografica che raccoglie, attraverso le centinaia di foto, la storia del nostro territorio. E poi i tanti articoli sia d’interesse locale, che nazionale. Articoli di denuncia che spesso hanno evitato soprusi ai danni del territorio. Senza dimenticare il forum, dove ogni cittadino può proporre e dibattere sugli argomenti di interesse pubblico. Un portale, che sta raccogliendo il crescente interesse dei Cittadini, basti pensare che  quest’anno si avvia a superare le 120.000 pagine lette.
  • La partecipazione attiva al G.C.A.C.  Gruppo coordinato di Associazioni e Comitati, che nel periodo più buio della pandemia ha provveduto alla raccolta e successiva distribuzione, di generi di prima necessita da destinare alle famiglie duramente colpite dalla crisi economica.
  •  La partecipazione, insieme agli abitanti del Consorzio ‘La Giostra’, alla pulizia di via della Falcognana che era diventata una discarica a cielo aperto.  Attività che ha prodotto la raccolta e lo smaltimento, di circa 150 quintali di rifiuti. 
Una strada utilizzata da tutti ma a completo carico dei frontisti.
Un problema quello di via della Falcognana paradossale, dove dei privati devono sobbarcarsi la cura di una strada, fondamentale per il traffico della nostra Cittadina, basti pensare che si sono calcolati circa 7.000  transito giornaliero. Ebbene le nostre continue ed incessanti richieste hanno trovato finalmente ascolto presso l’amministrazione che, già alle fine di febbraio, a seguito di un incontro con tutte le parti in causa, ha espresso finalmente la propria disponibilità  ad avviare la procedura al fine di ascrivere la suddetta strada a patrimonio pubblico. 
Proprio in questi giorni, siamo riusciti ad avviare  un importante tavolo tecnico.
  • Le nostre ripetute richieste di  riqualificazione della Stazione Ferroviaria di Santa Maria, che passa anche attraverso la realizzazione di una rampa pedonale che colleghi il parcheggio di piazza A. Luciani  alla stessa, non hanno ancora trovato una risposta, anche se siamo fiduciosi che si arriverà anche qui ad una soluzione. 
  • Da segnalare inoltre l’avvio di un sempre più serrato e proficuo rapporto con tantissimi altri Comitati ed Associazione locali che nello specifico hanno portato:
  • Alla  sfilate dei carri allegorici di Carnevale anche per le strade di Santa Maria. Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione con: l’associazione Gente di Cava, dei Comitati di Quartiere di Cava  dei Selci e Gente A. Moro, e con la Pro Loco di Boville.
  • Il pieno ed incondizionato sostegno alla realizzazione della festa patronale di Santa Maria.
  • Senza dimenticare  l’ormai rapporto preferenziale instaurato con l’Associazione Genitori Primo Levi, con cui condividiamo numerosi progetti.
  • Ma anche il continuo e costante confronto e collaborazione con tante altre associazione, quali per esempio: Lega Ambiente locale e Progetto Uomo-Ambiente, entrambe curatrici rispettivamente del tratto di Appia Antica ricadente nel territorio comunale e del  parco Falcone. 
  • Da non dimenticare poi la gestione del Parco Lupini, che tra le altre prevede: l’apertura e chiusura quotidiana, ma anche la sua costante pulizia e cura. Una cura che nei mesi scorsi, grazie ad un finanziamento Regionale gestito dal Comune, ha permesso di riqualificare la fontana.  
  • Ed infine la triste storia della ventilata ipotesi di costruire un palazzetto dello sport nel parco, che insieme ai numerosi cittadini indignati, siamo riusciti a scongiurare.
Per tutto ciò, convinti sempre di più della validità di un Comitato di Quartiere a difesa della nostra Cittadina, invitiamo tutti gli iscritti al Comitato a  partecipare alle votazioni che si terranno Sabato 19.09.2020 dalle 15,30 alle 18,00 presso il parco Lupini.
Cogliamo inoltre l’occasione per formulare i nostri migliori auguri al nuovo Direttivo che nascerà a seguito di tali votazioni.
 
 
Firmato, i componenti dell’attuale Direttivo:
  • Bisceglie Simona;
  • Brancato Domenico;
  • Bellitto Marco;
  • Calcagni Antonio;
  • Capaldi Carlo;
  • Casale Nicola;
  • Cerqua Tonino;
  • Fonzo Giulio;
  • Ferrante Silvio;
  • Ferranti Alberto;
  • Mele Maria Annunziata;
  • Morelli Giovanni;
  • Papalini Orlando;
  • Perrone Luca;
  • Spaccatrosi Americo;
  • Surace Mariella;
  • Voli Gerardo.
 
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