Storia: La Torre Leonardo di Frattocchie
29/08/2019
Marco Bellitto
Si è svolta domenica 12 maggio scorso, nella ormai consueta occasione dell’Appia Day, giornata dedicata ad apprezzare le bellezze della Via Appia, una straordinaria manifestazione promossa dalle associazioni “Blue and green” e “Sempre Boville Onlus”, che ci ha regalato, nonostante le proibitive condizioni metereologiche, dei piacevoli momenti di interesse. Guidati dall’esperto archeologo Paolo Montanari, oltre ad aver percorso il diverticolo che corre sotto il McDonald’s e alla visita dei giardini di Villa della Sirena, un tempo luogo di ozio e ospitalità della famiglia Colonna, oggi di proprietà dei monaci trappisti alle Frattocchie, abbiamo potuto ammirare gli splendidi resti di un’antica torre medioevale di pianta ottagonale, caratteristica molto rara nella campagna romana, come ben ci appare in un superbo disegno di Carlo Labruzzi, la Torre Leonardo. Il nome di questa torre compare in un antico manoscritto, datato 29 maggio del 1286, in un atto di divisione ed assegnazione dei beni alla famiglia Orsini di Marino, in cui compare tra le altre proprietà descritte anche un terreno antistante la Torre di Leonardo di Guglielmo lungo la strada per Albano (Tomassetti, La Via latina v. II pag.259; Caetani Gelasio, Regesta Chartarum, v. I , pagg.57-58).
Un vero e proprio atto di vendita che metterà fine a quelle contese di eredità legate all’estinzione di quel ramo della famiglia Frangipane di Marino nella figura di Jacopa dei Settesoli grande amica di San Francesco. Nell’atto stesso compare il nome dello stesso cardinal Napoleone Orsini al quale sono legati gli eventi di quel periodo e molta storia di Marino. Dobbiamo infatti ricordare come lo stesso cardinale fu legato a quel Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret che ebbero un ruolo così determinante nell’episodio del cosiddetto “schiaffo di Anagni” e della successiva “Cattività Avignonese” del papato di quegli anni.
Una torre, dunque, che non merita l’oblio e che come abbiamo potuto notare può subire ulteriori danni nelle struttura che mostra una vistosa crepa in un costone che la sorregge.
Marco Bellitto
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