L’uso della tecnologia su tutti i settori della vita umana, non poteva mancare nell’Arte musicale. Su questo concetto assodato, non è giusto e corretto fare recriminazioni in quanto il progresso va avanti quotidianamente portando vantaggi evidenti, viceversa porrei il punto su quando l’uso della tecnologia diventa massivo/estremo in un’Arte come la Musica.
L’uso delle “scorciatoie tecnologiche” (vedi anche il famigerato Autotune), già da un paio di decenni, non offre un riscontro qualitativo nel prodotto Canzone ed il Festival di San Remo, ogni anno, ce ne dà le prove.
I risultati sono evidenti: sempre più vanno avanti “Artisti” dalla dubbia preparazione musicale, costruiti a tavolino e dati in pasto ad una popolazione di ascoltatori sempre meno esigenti in quanto poco acculturata su questo settore. Anche quest’altro concetto è importante da capire, detto in altre parole: se per vent’anni ti danno solo cibo spazzatura, alla fine ti convinci che sia l’unica cosa buona da mangiare! Chiaro ora?
La colpa quindi non è affatto delle nuove generazioni, loro fanno quello che si è sempre fatto, ossia rompere con il passato, ritenuto vetusto a causa del classico conflitto generazionale che implica il cambiamento. La colpa risiede in chi avrebbe dovuto far conoscere, anche semplicemente con l’ascolto, la qualità musicale fino a quel momento espressa, contrariamente a quanto ad esempio, propongono le Radio che perseguono giustamente il solo profitto commerciale legato alla moda del momento… ma vuoi mettere la comodità di spingere un pulsante della Radio nella propria Auto al posto di portarsi dietro CD (per gli anni ’90) od addirittura musicassette (fino agli anni ’80) da propinare ai propri figli?
Peccato che il danno arrecato è stato ingente, musicalmente parlando.
Oggi si punta sul canto improvvisato, su artisti che scrivono nella loro cameretta e vengono lanciati su TikTok (per citare una fonte utile a tale scopo) con Forme musicali scontate (vedi la parte melodica), semplici e copiate (2 accordini basici, per la parte armonica) e con la ritmica affidata ai Sample mandati a Loop (dove fa tutto un Computer e “l’Artista” deve solo scegliere tra la vastità di possibilità offerte e cliccare su Play).
Le voci? Siamo passati da voci educate, tecnicamente preparate, capaci di sostenere una frase musicale con dinamiche, vibrato, messe di voce, gestione del fiato ed un vero controllo del suono, a voci che urlano, sbraitano, declamano, parlano e non cantano ma recitano sul beat, rifiutando ogni forma di studio musicale. Ecco questo è un punto saliente: non studiare la Musica (perché tanto per quello che va oggi serve relativamente) ti rende fenomeno passeggero, etichettato a vita per quello che sei: il nulla musicalmente parlando… e se non hai una preparazione professionale, che invece dovrebbe essere la normalità per affrontare le sfide prossime future, mi dispiace dirtelo ma non hai speranza.
Come affermò Giambattista Vico lumi fa, il percorso dell’esistenza della razza umana è fatto da “corsi e ricorsi storici…”, anche questa fase passerà e ci sarà un ritorno, anche se giustamente in modo diverso, alla tecnica ed alla Musica di spessore… è solo questione di tempo ma prima o poi avverrà.
Fatevi trovare pronti.