Natura e Botanica! conosciamo le preziose "amiche" piante! Articolo scritto da Domenico Brancato e pubblicato il 17/02/2025!
Partendo dal presupposto che per apprezzare qualsiasi cosa occorre conoscerne le caratteristiche, ne consegue che per stabilire un legame “affettivo” con le specie di piante che ci proponiamo di illustrare, necessita scoprire gli aspetti del rapporto che li pone in relazione con l’uomo e le influenze che esse esercitano sulla qualità della nostra esistenza. Influenze che ci prefiggiamo di esporre, per offrire ai lettori la possibilità di approfondire la conoscenza di questi insostituibili esemplari vegetali e scoprire alcune sorprendenti curiosità che li riguardano.
Tutto ciò troverà riscontro in una periodica sequenza della descrizione dei particolari relativi ai più rappresentativi soggetti arborei della flora territoriale, a partire dal presente comunissimo stupendo:
Pino
Nome Comune: Pino domestico o Pino da pinoli
Nome scientifico/Specie: Pinus pinea
Classificazione: Gymnospermae (piante che producono semi non protetti dall’ovario), Conifere
Famiglia: Pinaceae
Genere: Pinus
Ordine: Pinales
Origine etimologica del Nome: dal latino “pinus”
Luogo di origine: Mediterraneo settentrionale. In Italia è presente nelle regioni centro-meridionali, in Liguria, Romagna e alcune zone del Veneto. La specie è stata diffusa per coltivazione dai Romani e dagli Etruschi.
Consistenza e morfologia: portamento arboreo, alto fino a 25 m (in genere 12-20 m), con chioma tondeggiante fino a 25-30 anni, per poi assumere, da pianta adulta, la caratteristica forma ombrelliforme e fusto rettilineo o lievemente curvo che , a volte, si biforca a varie altezze, in rami secondari, a seconda della dimensione del fusto alla base.
Caratteristiche componenti struttura:
tronco: eretto rivestito da corteccia (ritidoma: rivestimento del fusto e delle radici che invecchiando si stacca in placche) grigio marrone che si screpola in grosse placche che col tempo diventano rossastre;
radici: robuste e profonde;
Foglie: aghiformi, flessibili, in coppie di 2, lunghe 10-12 cm, di colore verde grigiastro che persistono sulla pianta per 2- 3 anni, per poi cadere durante l’estàte e riformarsi in Aprile e completare lo sviluppo in Autunno;
Infiorescenze: monoiche (con fiori maschili e femminili sulla stessa pianta), con fiori (sporofilli) maschili, di colore giallo, che appaiono fra aprile e maggio, formate da squame che producono notevole quantità di polline diffuso dal vento (impollinazione Anemofila); e femminili, simili a pigne (falsi frutti la cui formazione avviene dopo circa dopo 15 – 20 anni di età della pianta) di colore verde (strobili) che a maturazione, divenendo legnose e meno compatte, liberano i semi;
Frutti: (pigne) sono lunghe 8-15 cm, di forma ovoidale che maturano in 36 mesi (3 anni);
Semi: denominarti pinoli (in alcune zone chiamati “pinoccoli o “pinocchi”, da cui il nome del famoso Pinocchio), lunghi ca. 2 cm, di colore marrone, con guscio coperto da una guaina scura che si asporta facilmente. Sono molto gustosi ed hanno un elevato valore nutritivo.
Longevità: 200-250 anni in natura; mentre in ambiente urbano l’aspettativa di vita si dimezza.
Moltiplicazione: avviene in Primavera, in genere per seme ed in vaso, per alcuni anni, prima di porre la pianta a dimora, considerata la fragilità dei giovani esemplari. Raramente si procede per talea, sempre in primavera o in estàte inoltrata, prelevandola da piante di età massima di 10 anni.
Esigenze:
Climatiche: Teme temperature inferiori allo zero, specie in presenza di umidità. La neve può provocare la rottura dei rami. E’ una pianta spiccatamente eliofila (non tollera l’ombra).
Terreno: si adatta a suoli di varia natura, anche se gradisce quelli sciolti e sabbiosi, mentre non tollera quelli prevalentemente calcarei, compatti ed eccessivamente acquitrinosi.
Idriche: sopporta bene l’aridità estiva, con temperature superiori ai 30 °C e piogge scarse, a differenza delle giovani piante che richiedono periodiche annaffiature .
Nutritive: limitate a periodiche somministrazioni di concime stallatico, in autunno.
Potatura: non necessita di potature regolari, se non per periodica eliminazione di rami secchi e danneggiati.
Parassiti:
Processionaria (Thaumetopoea-pityocampa), trattasi di un lepidottero (farfalla) le cui larve producono la defogliazione della pianta sulla quale compiono il loro sviluppo, ricoprendosi di peli urticanti che rappresentano un serio rischio per la salute delle persone e degli animali domestici. Pertanto i proprietari ed i gestori di giardini e parchi e gli amministratori di condomini con aree verdi comprendenti alberi di Pino insistenti sul territorio comunale, entro il 31 gennaio di ogni anno, devono effettuare tutte le verifiche delle alberature, al fine di accertare l’eventuale presenza dei voluminosi nidi. Affinché, laddove si riscontri la presenza, provvedano immediatamente all’asportazione mediante taglio dei rami infestati ed alla successiva bruciatura;
oltre a:
Fitomizi, quali afidi e cocciniglie che si nutrono della linfa della pianta;
scolitidi, comprendenti coleotteri che si nutrono del legno vivo o morto;
e acari e crittogame (funghi), che possono dare origine a carie e marciumi.
Utilizzazioni:
l’albero: essendo alto, resistente e dalla chioma folta, viene spesso usato nei parchi, nei giardini e per alberature cittadine e stradali, per il fatto che resiste, senza problemi, all’inquinamento atmosferico, ai forti venti, alla salsedine e a lunghi periodi di siccità;
il legno: formato dall’alburno (parte legnosa più giovane del tronco dove scorre la linfa grezza) di colore bianco-rosato posto sotto la corteccia e dal più scuro durame o “cuore del legno” (la parte più consistente che svolge solo una funzione di sostegno del tronco). E’ tenero e resinoso e resiste bene all’umidità, per cui trovava impiego nelle costruzioni navali, per puntoni da miniera e per traversine ferroviarie, bancali, cassette da imballaggio e tavole per cantieri. Mentre è poco adatto come combustibile, in quanto, anche se brucia facilmente per la presenza di resina, è pericoloso per il rischio d’incendio dovuto al notevole deposito di fuliggine che si forma nella canna fumaria dei camini;
le pigne vuote e i gusci dei pinoli: costituiscono, invece, un combustibile prezioso;
la resina: in passato, veniva utilizzata per la distillazione della trementina e la produzione della pece impiegata per calatafare (rendere stagna una struttura metallica o di legno) le imbarcazioni;
i pinoli: vengono utilizzati dall’industria dolciaria, per l’estrazione dell’olio; in cucina, per la preparazione del pesto alla genovese e del castagnaccio; e come alimento, per l’elevato contenuto della maggior parte degli elementi nutritivi vitali.
Proprietà medicamentose.
Le diverse varietà, di questa pianta, fra le quali il Pino silvestre – Pinus sylvestris - in particolare – ed il Pino mugo – Pinus mugo – possiedono molte proprietà che permettono di curare numerose patologie, soprattutto inerenti l’apparato respiratorio: bronchite, tracheite, polmonite, asma, raffreddore ed influenza; oltre alla cistite cronica, prostatite, leucorrea e colecistite.
In particolare:
le foglie: hanno un’azione purificante, utile per i polmoni, reni e vescica;
le gemme: sotto forma di decotti, sviluppano un’azione disinfettante
per la pelle e deodorante per l’ambiente;
la corteccia: come infuso, favorisce la digestione;
i pinoli (del Pino domestico): sono ricchi di sostanze preziose per l’organismo, quali: antiossidanti, utili a contrastare l’azione dei radicali liberi e il processo di invecchiamento; luteina altrettanto utile per la vista; sali minerali ed alcuni amminoacidi essenziali, utili per il mantenimento della salute dell’organismo, essendo dotati di proprietà adatte a proteggere il sistema cardio-vascolare; acido pinoleico (omega 6) che stimolando l’azione di alcuni ormoni contribuisce a limitare il senso della fame; acido oleico, che tenendo sotto controllo i livelli di colesterolo, protegge le arterie e previene attacchi cardiaci; vitamina K utile in caso di crampi mestruali e per migliorare la circolazione del sangue; vitamina C che rafforza il sistema immunitario; e vitamina D che aiuta il consolidamento delle ossa. Il consumo di pinoli inoltre, poiché promuove i movimenti intestinali, è considerato efficace contro la stipsi, oltre che in caso di debolezza, stress e convalescenza, essendo una straordinaria fonte di energia (100 g sviluppano 675 calorie).
Curiosità:
Strutturali:
per distinguere le giovani piante di Pino pinea da quelle, molto simili, di Pino pinaster (Pino marittimo) basta stropicciare una manciata di foglie verdi. Nel caso trattasi del primo esemplare si svilupperà un odore simile a quello dei pinoli;
la ramificazione del Pino marittimo è piuttosto ad angolo retto, mentre quella del Pino da pinoli è disposta ad angolo acuto; quest’ultimo ha solitamente dimensioni inferiori al Pino marittimo che, invece, può arrivare ad altezze di oltre 30 mitri;
la forma delle pigne è arrotondata per il Pino da pinoli ed allungata per quello marittimo.
Storico-mitologiche:
nell’antica Grecia il Pino era sacro a Rea: antica divinità della terra, mentre nella mitologia romana, era identificato con Opi (divinità antica romana, personificazione della terra e dispensatrice dell’abbondanza agraria); con Cibale (dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici e divinità ambivalente che simboleggiava la forza creatrice e distruttrice della natura); e con Bacco, chiamato dai greci Dioniso, considerato l’inventore del vino: bevanda che faceva dimenticare agli uomini gli affanni e venire gioia nei banchetti. E poiché si pensava che la resina della pianta servisse alla sua conservazione e miglioramento, ne consegue il collegamento tra Vite e il Pino e tra il Pino e Dionisio.
Virgilio – 70 a.C. – a Mantova -(Publio Virgilio Marone, poeta romano autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche, le Georgiche e le Eneide); Ovidio 43 a.C. a Sulmona – (Publio Ovidio Nasone è stato un poeta romano, tra i principali esponenti della letteratura latina e della poesia elegiaca: malinconica); e Plinio – 23 d.C. a Como - (scrittore romano di opere, di storia e di una vasta enciclopedia in 37 libri che rappresenta una raccolta antologica del sapere antico) ritenevano il Pino simbolo di fecondità e generosità.
Il mito ce lo mostra legato alla Madre Terra e all’unione degli opposti: maschile e femminile. Il Pino è, infatti , un albero ermafrodita (presenza sulla stessa pianta di fiori maschili e femminili) ed una delle specie più antiche presenti sulla Terra. Non c’è da stupirsi se gli antichi lo vedessero come simbolo dell’amore fra madre e figlio, in un contesto che può essere spezzato soltanto dall’estremo sacrificio: la morte, che tuttavia genera vita immortale. I suoi cicli biologici seguono, infatti, ritmi lenti, e sui suoi rami coesistono più generazioni di frutti, l’una accanto all’altra, impregnandosi di informazioni cosmiche.
Nel Medioevo (V – XV secolo) era simbolo di conoscenza e immortalità;
nel Rinascimento (inizio XV – fino a metà XVI secolo) invece era visto come un simbolo di morte, perché, una volta tagliato, non può rinascere da se stesso; la sua resina richiama all’immortalità e alla purezza, mentre la pigna chiusa alla castità e quella aperta alla fecondità.
Un notevole impiego della pianta si ebbe durante il Fascismo (Ottobre 1922 – Luglio 1943), che consacrò questa specie come emblema ufficiale dell’Italianità. La pianta è testimone di una lunga storia mediterranea, ci collega con antiche civiltà, ed è una frequente presenza nella letteratura, nelle arti decorative, nei miti e nella quotidianità.
Significato e Simbologia:
il Pino è uno degli alberi maggiormente rappresentati negli stemmi araldici (di Famiglie nobili), in quanto simboleggia benignità e cordialità, per il motivo della sua capacità di non nuocere, benché sia alto e ombroso, ad alcuna pianta sottostante; oltre che nobiltà antica e generosa, perché rappresenta il signore che non allontana i più umili che gli vivono dappresso.
essendo, come tutte le conifere, un albero sempre verde è simbolo di immortalità ed eternità, oltre che della felicità coniugale e della fertilità, per via degli aghi uniti a coppia e inseriti su corti rametti denominati “ brachiblasti”.
Nell’Oroscopo Celtico il Pino corrisponde ai segni zodiacali: Capricorno, Acquario, Pesci e Vergine.
I nativi del Pino, il cui compleanno è compreso fra il 19 e il 29 Febbraio – e fra il 24 di Agosto ed il 2 di Settembre, sono persone molto razionali, tanto da considerare qualsiasi mancanza alla logica, una vera e propria perdita di tempo. Per loro ci sono cose più importanti da realizzare che sognare ad occhi aperti, per cui a volte rischiano di sembrare troppo noiosi e quindi hanno bisogno di qualcuno che ricordi l’importanza di lasciar libera la fantasia e divertirsi un po’. Sono persone coraggiose e ottimiste ed estremamente tenaci nel soddisfare i loro obiettivi di vita. Faranno tutto ciò che è in loro potere per ottenere quello che vogliono; sono intransigenti quando si mettono in discussione. Hanno buone maniere ma possono essere un po’ sfacciate. Se sono sicure di avere ragione, non riconoscono l’autorità e possono essere molto testardi. Da una parte, corrono rischi quando è necessario, ma d’altra parte non amano crearsi problemi inutili.
Pro: La forza del Pino è certamente la loro obiettività. Sono ottimi organizzatori e riescono a costruire la loro vita su basi solide e razionali. Agiscono sulla spinta di considerazioni lucide e ragionate, e non stanno a perdere tempo dietro ragionamenti complicati, fini a se stessi. A livello lavorativo tale attitudine li rende competitivi e vincenti. I pini non sono i leoni della società, sono introversi, ma piace loro essere circondati da brave persone. Sono buoni amici, anche se ci sono alcuni limiti nei confronti della loro devozione. Amano una casa accogliente, piace loro spendere soldi, vedono il denaro solo come mezzo per ottenere le cose necessarie, ma non sono buoni custodi delle finanze familiari. Rimangono ottimisti in ogni momento e credono sempre in un futuro migliore. Le donne sono considerate molto fortunate e destinate ad una vita bella, senza seri problemi.
Contro: L’assenza di estrosità rende la vita dei nativi un tantino grigia e monotona. L’organizzazione razionale degli eventi che costituiscono la loro esistenza li fa sentire aridi e, a volte, come se la vita stessa gli stesse sfuggendo. A volte la loro mente razionale li rende incapaci di prendere decisioni improvvise, specie quando si sentono incapaci di capire quali possano essere le loro conseguenze.
Amore: I nati sotto questo segno hanno bisogno di tempo e di un lungo corteggiamento prima di lasciarsi andare. Cosa c’entra l’amore con la ragione? Poco o nulla. Per questo il loro partner è colui in grado di far riscoprire loro la gioia di vivere e la leggerezza che una relazione deve assolutamente avere per risultare duratura e positiva.
Salute: possibile predisposizione a disturbi relativi a: metabolismo, intestino, cuore, udito e occhi.
Erbe associate ai nati sotto il segno del Pino: Valeriana, Lavanda, Aneto, Finocchio e Maggiorana.
Ubicazione degli esemplari più antichi in Italia:
a Roma, piante di Pino domestico della fine del 1800 si possono osservare, costeggiando le pendici orientali degli Horti Farnesiani, e lungo il Clivio Palatino, dopo aver percorso la Via Sacra, superato l’Arco di Tito;
nel Parco nazionale de Pollino, in Calabria al confine con la Basilicata, fra i costoni rocciosi, si erge un Pino loricato, specie tipica del Pollino (la cui struttura della corteccia ricorda la corazza dei guerrieri romani, detta appunto lorica), che con i suoi 10 metri di altezza e i 1230 anni di età rappresenta il Pino più antico d’Europa;
a Lenne, in località Pino di Lenne, a pochi chilometri da Taranto, trova ubicazione il Pino d’Aleppo (ramificato fin dal basso con chioma espansa, ma di aspetto un po’ differente rispetto le specie precedenti, soprattutto per i getti giovani più radi e chiari e per gli strobili dalla forma ovale-conica, lunghi 5-10 cm e larghi 2-3 cm, di colore verde all’inizio e marrone, dopo 2 anni) più antico d’Europa, messo a dimora più di 300 anni fa e misura 20 metri d’altezza ed una circonferenza del tronco di 4 metri.
Natura e Botanica Conosciamo le preziose "amiche" piante
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Natura e Botanica: Conosciamo le preziose "amiche" piante
17/02/2025
Domenico Brancato
Partendo dal presupposto che per apprezzare qualsiasi cosa occorre conoscerne le caratteristiche, ne consegue che per stabilire un legame “affettivo” con le specie di piante che ci proponiamo di illustrare, necessita scoprire gli aspetti del rapporto che li pone in relazione con l’uomo e le influenze che esse esercitano sulla qualità della nostra esistenza. Influenze che ci prefiggiamo di esporre, per offrire ai lettori la possibilità di approfondire la conoscenza di questi insostituibili esemplari vegetali e scoprire alcune sorprendenti curiosità che li riguardano.
Tutto ciò troverà riscontro in una periodica sequenza della descrizione dei particolari relativi ai più rappresentativi soggetti arborei della flora territoriale, a partire dal presente comunissimo stupendo:
Pino
Nome Comune: Pino domestico o Pino da pinoli
Nome scientifico/Specie: Pinus pinea
Classificazione: Gymnospermae (piante che producono semi non protetti dall’ovario), Conifere
Famiglia: Pinaceae
Genere: Pinus
Ordine: Pinales
Origine etimologica del Nome: dal latino “pinus”
Luogo di origine: Mediterraneo settentrionale. In Italia è presente nelle regioni centro-meridionali, in Liguria, Romagna e alcune zone del Veneto. La specie è stata diffusa per coltivazione dai Romani e dagli Etruschi.
Consistenza e morfologia: portamento arboreo, alto fino a 25 m (in genere 12-20 m), con chioma tondeggiante fino a 25-30 anni, per poi assumere, da pianta adulta, la caratteristica forma ombrelliforme e fusto rettilineo o lievemente curvo che , a volte, si biforca a varie altezze, in rami secondari, a seconda della dimensione del fusto alla base.
Caratteristiche componenti struttura:
tronco: eretto rivestito da corteccia (ritidoma: rivestimento del fusto e delle radici che invecchiando si stacca in placche) grigio marrone che si screpola in grosse placche che col tempo diventano rossastre;
radici: robuste e profonde;
Foglie: aghiformi, flessibili, in coppie di 2, lunghe 10-12 cm, di colore verde grigiastro che persistono sulla pianta per 2- 3 anni, per poi cadere durante l’estate e riformarsi in Aprile e completare lo sviluppo in Autunno;
Infiorescenze: monoiche (con fiori maschili e femminili sulla stessa pianta), con fiori (sporofilli) maschili, di colore giallo, che appaiono fra aprile e maggio, formate da squame che producono notevole quantità di polline diffuso dal vento (impollinazione Anemofila); e femminili, simili a pigne (falsi frutti la cui formazione avviene dopo circa dopo 15 – 20 anni di età della pianta) di colore verde (strobili) che a maturazione, divenendo legnose e meno compatte, liberano i semi;
Frutti:(pigne) sono lunghe 8-15 cm, di forma ovoidale che maturano in 36 mesi (3 anni);
Semi: denominarti pinoli(in alcune zone chiamati “pinoccoli o “pinocchi”, da cui il nome del famoso Pinocchio), lunghi ca. 2 cm, di colore marrone, con guscio coperto da una guaina scura che si asporta facilmente. Sono molto gustosi ed hanno un elevato valore nutritivo.
Longevità: 200-250 anni in natura; mentre in ambiente urbano l’aspettativa di vita si dimezza.
Moltiplicazione: avviene in Primavera, in genere per seme ed in vaso, per alcuni anni, prima di porre la pianta a dimora, considerata la fragilità dei giovani esemplari. Raramente si procede per talea, sempre in primavera o in estate inoltrata, prelevandola da piante di età massima di 10 anni.
Esigenze:
Climatiche: Teme temperature inferiori allo zero, specie in presenza di umidità. La neve può provocare la rottura dei rami. E’ una pianta spiccatamente eliofila (non tollera l’ombra).
Terreno: si adatta a suoli di varia natura, anche se gradisce quelli sciolti e sabbiosi, mentre non tollera quelli prevalentemente calcarei, compatti ed eccessivamente acquitrinosi.
Idriche: sopporta bene l’aridità estiva, con temperature superiori ai 30 °C e piogge scarse, a differenza delle giovani piante che richiedono periodiche annaffiature .
Nutritive: limitate a periodiche somministrazioni di concime stallatico, in autunno.
Potatura: non necessita di potature regolari, se non per periodica eliminazione di rami secchi e danneggiati.
Parassiti:
Processionaria (Thaumetopoea-pityocampa), trattasi di un lepidottero (farfalla) le cui larve producono la defogliazione della pianta sulla quale compiono il loro sviluppo, ricoprendosi di peli urticanti che rappresentano un serio rischio per la salute delle persone e degli animali domestici. Pertanto i proprietari ed i gestori di giardini e parchi e gli amministratori di condomini con aree verdi comprendenti alberi di Pino insistenti sul territorio comunale, entro il 31 gennaio di ogni anno, devono effettuare tutte le verifiche delle alberature, al fine di accertare l’eventuale presenza dei voluminosi nidi. Affinché, laddove si riscontri la presenza, provvedano immediatamente all’asportazione mediante taglio dei rami infestati ed alla successiva bruciatura;
oltre a:
Fitomizi, quali afidi e cocciniglie che si nutrono della linfa della pianta;
scolitidi, comprendenti coleotteri che si nutrono del legno vivo o morto;
e acari e crittogame (funghi), che possono dare origine a carie e marciumi.
Utilizzazioni:
l’albero: essendo alto, resistente e dalla chioma folta, viene spesso usato nei parchi, nei giardini e per alberature cittadine e stradali, per il fatto che resiste, senza problemi, all’inquinamento atmosferico, ai forti venti, alla salsedine e a lunghi periodi di siccità;
il legno: formato dall’alburno (parte legnosa più giovane del tronco dove scorre la linfa grezza) di colore bianco-rosato posto sotto la corteccia e dal più scuro durame o “cuore del legno” (la parte più consistente che svolge solo una funzione di sostegno del tronco). E’ tenero e resinoso e resiste bene all’umidità, per cui trovava impiego nelle costruzioni navali, per puntoni da miniera e per traversine ferroviarie, bancali, cassette da imballaggio e tavole per cantieri. Mentre è poco adatto come combustibile, in quanto, anche se brucia facilmente per la presenza di resina, è pericoloso per il rischio d’incendio dovuto al notevole deposito di fuliggine che si forma nella canna fumaria dei camini;
le pigne vuote e i gusci dei pinoli: costituiscono, invece, un combustibile prezioso;
la resina: in passato, veniva utilizzata per la distillazione della trementina e la produzione della pece impiegata per calatafare (rendere stagna una struttura metallica o di legno) le imbarcazioni;
i pinoli: vengono utilizzati dall’industria dolciaria, per l’estrazione dell’olio; in cucina, per la preparazione del pesto alla genovese e del castagnaccio; e come alimento, per l’elevato contenuto della maggior parte degli elementi nutritivi vitali.
Proprietà medicamentose.
Le diverse varietà, di questa pianta, fra le quali il Pino silvestre – Pinus sylvestris - in particolare – ed il Pino mugo – Pinus mugo – possiedono molte proprietà che permettono di curare numerose patologie, soprattutto inerenti l’apparato respiratorio: bronchite, tracheite, polmonite, asma, raffreddore ed influenza; oltre alla cistite cronica, prostatite, leucorrea e colecistite.
In particolare:
le foglie: hanno un’azione purificante, utile per i polmoni, reni e vescica;
le gemme: sotto forma di decotti, sviluppano un’azione disinfettante
per la pelle e deodorante per l’ambiente;
la corteccia: come infuso, favorisce la digestione;
i pinoli(del Pino domestico): sono ricchi di sostanze preziose per l’organismo, quali: antiossidanti, utili a contrastare l’azione dei radicali liberi e il processo di invecchiamento; luteina altrettanto utile per la vista; sali mineralied alcuni amminoacidi essenziali, utili per il mantenimento della salute dell’organismo, essendo dotati di proprietà adatte a proteggere il sistema cardio-vascolare; acido pinoleico (omega 6) che stimolando l’azione di alcuni ormoni contribuisce a limitare il senso della fame; acido oleico, che tenendo sotto controllo i livelli di colesterolo, protegge le arterie e previene attacchi cardiaci; vitamina K utile in caso di crampi mestruali e per migliorare la circolazione del sangue; vitamina C che rafforza il sistema immunitario; e vitamina D che aiuta il consolidamento delle ossa. Il consumo di pinoli inoltre, poiché promuove i movimenti intestinali, è considerato efficace contro la stipsi, oltre che in caso di debolezza, stress e convalescenza, essendo una straordinaria fonte di energia (100 g sviluppano 675 calorie).
Curiosità:
Strutturali:
per distinguere le giovani piante di Pino pinea da quelle, molto simili, di Pino pinaster (Pino marittimo) basta stropicciare una manciata di foglie verdi. Nel caso trattasi del primo esemplare si svilupperà un odore simile a quello dei pinoli;
la ramificazione del Pino marittimo è piuttosto ad angolo retto, mentre quella del Pino da pinoli è disposta ad angolo acuto; quest’ultimo ha solitamente dimensioni inferiori al Pino marittimo che, invece, può arrivare ad altezze di oltre 30 mitri;
la forma delle pigne è arrotondata per il Pino da pinoli ed allungata per quello marittimo.
Storico-mitologiche:
nell’antica Grecia il Pino era sacro a Rea: antica divinità della terra, mentre nella mitologia romana, era identificato con Opi (divinità antica romana, personificazione della terra e dispensatrice dell’abbondanza agraria); con Cibale (dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici e divinità ambivalente che simboleggiava la forza creatrice e distruttrice della natura); e con Bacco, chiamato dai greci Dioniso, considerato l’inventore del vino: bevanda che faceva dimenticare agli uomini gli affanni e venire gioia nei banchetti. E poiché si pensava che la resina della pianta servisse alla sua conservazione e miglioramento, ne consegue il collegamento tra Vite e il Pino e tra il Pino e Dionisio.
Virgilio – 70 a.C. – a Mantova -(Publio Virgilio Marone, poeta romano autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche, le Georgiche e le Eneide); Ovidio 43 a.C. a Sulmona – (Publio Ovidio Nasone è stato un poeta romano, tra i principali esponenti della letteratura latina e della poesia elegiaca: malinconica); e Plinio – 23 d.C. a Como - (scrittore romano di opere, di storia e di una vasta enciclopedia in 37 libri che rappresenta una raccolta antologica del sapere antico) ritenevano il Pino simbolo di fecondità e generosità.
Il mito ce lo mostra legato alla Madre Terra e all’unione degli opposti:maschile e femminile. Il Pino è, infatti , un albero ermafrodita (presenza sulla stessa pianta di fiori maschili e femminili) ed una delle specie più antiche presenti sulla Terra. Non c’è da stupirsi se gli antichi lo vedessero come simbolo dell’amore fra madre e figlio, in un contesto che può essere spezzato soltanto dall’estremo sacrificio: la morte, che tuttavia genera vita immortale. I suoi cicli biologici seguono, infatti, ritmi lenti, e sui suoi rami coesistono più generazioni di frutti, l’una accanto all’altra, impregnandosi di informazioni cosmiche.
Nel Medioevo (V – XV secolo) era simbolo di conoscenza e immortalità;
nel Rinascimento (inizio XV – fino a metà XVI secolo) invece era visto come un simbolo di morte, perché, una volta tagliato, non può rinascere da se stesso; la sua resina richiama all’immortalità e alla purezza, mentre la pigna chiusa alla castità e quella aperta alla fecondità.
Un notevole impiego della pianta si ebbe durante il Fascismo (Ottobre 1922 – Luglio 1943), che consacrò questa specie come emblema ufficiale dell’Italianità. La pianta è testimone di una lunga storia mediterranea, ci collega con antiche civiltà, ed è una frequente presenza nella letteratura, nelle arti decorative, nei miti e nella quotidianità.
Significato e Simbologia:
il Pino è uno degli alberi maggiormente rappresentati negli stemmi araldici (di Famiglie nobili), in quanto simboleggia benignità e cordialità, per il motivo della sua capacità di non nuocere, benché sia alto e ombroso, ad alcuna pianta sottostante; oltre che nobiltà antica e generosa, perché rappresenta il signore che non allontana i più umili che gli vivono dappresso.
essendo, come tutte le conifere, un albero sempre verde è simbolo di immortalità ed eternità, oltre che della felicità coniugale e della fertilità, per via degli aghi uniti a coppia e inseriti su corti rametti denominati “ brachiblasti”.
Nell’Oroscopo Celtico il Pino corrisponde ai segni zodiacali: Capricorno, Acquario, Pesci e Vergine.
I nativi del Pino, il cui compleanno è compreso fra il 19 e il 29 Febbraio – e fra il 24 di Agosto ed il 2 di Settembre, sono persone molto razionali, tanto da considerare qualsiasi mancanza alla logica, una vera e propria perdita di tempo. Per loro ci sono cose più importanti da realizzare che sognare ad occhi aperti, per cui a volte rischiano di sembrare troppo noiosi e quindi hanno bisogno di qualcuno che ricordi l’importanza di lasciar libera la fantasia e divertirsi un po’. Sono persone coraggiose e ottimiste ed estremamente tenaci nel soddisfare i loro obiettivi di vita. Faranno tutto ciò che è in loro potere per ottenere quello che vogliono; sono intransigenti quando si mettono in discussione. Hanno buone maniere ma possono essere un po’ sfacciate. Se sono sicure di avere ragione, non riconoscono l’autorità e possono essere molto testardi. Da una parte, corrono rischi quando è necessario, ma d’altra parte non amano crearsi problemi inutili.
Pro: La forza del Pino è certamente la loro obiettività. Sono ottimi organizzatori e riescono a costruire la loro vita su basi solide e razionali. Agiscono sulla spinta di considerazioni lucide e ragionate, e non stanno a perdere tempo dietro ragionamenti complicati, fini a se stessi. A livello lavorativo tale attitudine li rende competitivi e vincenti. I pini non sono i leoni della società, sono introversi, ma piace loro essere circondati da brave persone. Sono buoni amici, anche se ci sono alcuni limiti nei confronti della loro devozione. Amano una casa accogliente, piace loro spendere soldi, vedono il denaro solo come mezzo per ottenere le cose necessarie, ma non sono buoni custodi delle finanze familiari. Rimangono ottimisti in ogni momento e credono sempre in un futuro migliore. Le donne sono considerate molto fortunate e destinate ad una vita bella, senza seri problemi.
Contro: L’assenza di estrosità rende la vita dei nativi un tantino grigia e monotona. L’organizzazione razionale degli eventi che costituiscono la loro esistenza li fa sentire aridi e, a volte, come se la vita stessa gli stesse sfuggendo. A volte la loro mente razionale li rende incapaci di prendere decisioni improvvise, specie quando si sentono incapaci di capire quali possano essere le loro conseguenze.
Amore: I nati sotto questo segno hanno bisogno di tempo e di un lungo corteggiamento prima di lasciarsi andare. Cosa c’entra l’amore con la ragione? Poco o nulla. Per questo il loro partner è colui in grado di far riscoprire loro la gioia di vivere e la leggerezza che una relazione deve assolutamente avere per risultare duratura e positiva.
Salute: possibile predisposizione a disturbi relativi a: metabolismo, intestino, cuore, udito e occhi.
Erbe associate ai nati sotto il segno del Pino: Valeriana, Lavanda, Aneto, Finocchio e Maggiorana.
Ubicazione degli esemplari più antichi in Italia:
a Roma, piante di Pino domestico della fine del 1800 si possono osservare, costeggiando le pendici orientali degli Horti Farnesiani, e lungo il Clivio Palatino, dopo aver percorso la Via Sacra, superato l’Arco di Tito;
nel Parco nazionale de Pollino, in Calabria al confine con la Basilicata, fra i costoni rocciosi, si erge un Pino loricato, specie tipica del Pollino (la cui struttura della corteccia ricorda la corazza dei guerrieri romani, detta appunto lorica), che con i suoi 10 metri di altezza e i 1230 anni di età rappresenta il Pino più antico d’Europa;
a Lenne, in località Pino di Lenne, a pochi chilometri da Taranto, trova ubicazione il Pino d’Aleppo (ramificato fin dal basso con chioma espansa, ma di aspetto un po’ differente rispetto le specie precedenti, soprattutto per i getti giovani più radi e chiari e per gli strobili dalla forma ovale-conica, lunghi 5-10 cm e larghi 2-3 cm, di colore verde all’inizio e marrone, dopo 2 anni) più antico d’Europa, messo a dimora più di 300 anni fa e misura 20 metri d’altezza ed una circonferenza del tronco di 4 metri.
Domenico Brancato
17/02/2025 Articolo letto 204 volte
Domenico Brancato Professore Tel. 3480345940
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Sempre interessantissime le digressioni del Prof. Brancato. Grazie !
Commento di: Paola Rustichelli
17/02/2025 10:01:26
Fantastico, grazie
Commento di: DOMENICO
S. Maria Mole
19/02/2025 18:49:38
Brancato Domenico, ringrazia sentitamente i Sigg. Michele T. e Paola Rustichelli per l'apprezzamento espresso sull'argomento proposto.
Commento di: Carlo Pistoia
19/02/2025 19:00:09
L'approfondimento della tematica, la proprietà di linguaggio, la coerente concatenazione e temporalità, si distinguono, per cultura, da un superficiale nozionismo.
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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.