Quali salutari essenziali benefici procura il frequente contatto con la natura?
La tendenza al crescente incremento dell’urbanizzazione nell’ultimo secolo ha fatto sì che, già oggi, la metà della popolazione mondiale vive in aree urbane. Il che ha comportato una sempre minore esposizione ad ambienti naturali, ed un aumento della prevalenza di problematiche psicologiche.
Problematiche che negli anni 70 hanno promosso la nascita della Psicologia Ambientale. Disciplina che ha convogliato l’attenzione di molti ricercatori verso il rapporto dell’individuo con l’ambiente naturale o artificiale in cui viene a trovarsi.
In un recente studio, basato su deduzioni di precedenti ricerche, infatti, si ipotizzava che i soggetti esposti ad una passeggiata in mezzo alla natura potessero avere effetti emotivi e cognitivi diversi, rispetto a quelli esposti al medesimo tempo di passeggiata lontana dagli edifici e in strade cittadine.
Ipotesi, che trovava rispondenza in una diminuzione dell’ansia, del rimuginio (attività della mente, attraverso la quale ognuno sperimenta continuamente momenti di riflessione necessari per prendere una decisione, o pianificare la soluzione di un problema, o è influenzata dalla percezione di preoccupazioni e sentimenti negativi) e nel miglioramento delle funzioni cognitive, relative all’attività di lavoro, all’attenzione ed alla soluzione di problemi; rispetto alla condizione precedente e al campione sottoposto alla passeggiata urbana.
Ciò trova motivazione nel fatto che gli ambienti naturali rappresentano una visione remota istintivamente familiare, oltre ad indurre una valutazione cognitiva (che riguarda la conoscenza e la memoria) di ricordi piacevoli legati ad attività all’aperto.
Conseguentemente, l’Ambiente nel quale decidiamo di muoverci può influenzare notevolmente, attraverso i sensi, le nostre emozioni, i nostri pensieri e la percezione della realtà che ci circonda.
Tanto è vero che molti altri studi hanno rilevato che è sufficiente immergersi nel verde ed osservare attentamente piante, fiori e animali, per innescare un complesso di reazioni benefiche, sia a livello fisico che psicologico.
Come evidenzia, in particolare, il saggio inglese “MENE” – Monitor di coinvolgimento con l’Ambiente naturale - condotto da un gruppo di ricercatori del Centro Europeo per l’Ambiente e la Salute umana, dal quale si deduce che sarebbero sufficienti 120 minuti alla settimana di completa immersione nel verde per conseguire significativi risultati.
Deduzione alquanto plausibile, in quanto tratta dall’analisi di dati rilevati su un campione rappresentativo di circa 20 mila persone di varia età, con e senza malattie e con caratteristiche diverse, che evidenziano come coloro che nella settimana precedente l’indagine avevano trascorso almeno due ore in ambienti naturali, manifestavano una condizione di benessere e di salute superiore a chi non aveva avuto la possibilità di godere della medesima favorevole occasione.
Giovamenti, questi, ottenuti semplicemente attraverso la visita di spazi verdi urbani. Per cui, i ricercatori traevano la conclusione che per migliorare le proprie condizioni è sufficiente uscire di casa, per andare due volte a settimana nel giardino o parco più vicini all’abitazione, e rimanervi per un’ora; oppure più volte, per pochi minuti, anche stando seduti o sdraiati ammirando il verde attorno a sé.
Considerazioni confermate da ulteriori osservazioni che consentivano di constatare come pazienti che, dopo essere stati sottoposti ad un intervento chirurgico, avendo potuto godere della vista di alberi dalle finestre dell’ospedale o di casa, si erano ripresi più rapidamente, rispetto altri che non avevano avuto quella possibilità. Così come veniva accertato che la semplice vista di un giardino, o di una distesa di verde da un balcone di casa migliorava l’umore, la qualità del sonno, la concentrazione e la tranquillità, specie nei soggetti anziani depressi e non.
Qualora, poi, si potesse disporre della facoltà di passeggiare o esercitare una regolare attività fisica, ai descritti vantaggi del contatto con la natura si unirebbero quelli derivanti dalla pratica sportiva.
In definitiva, in tutte le descritte indagini è stato rilevato che la vista del verde, la contemplazione dei suoni e degli odori provenienti da fonti naturali, ed una esposizione all’aria aperta fanno bene a corpo ed alla mente. Oltre a costituire i presupposti per la fruizione dei seguenti, non trascurabili, benefici:
- Riequilibrio del sistema endocrino ed ormonale;
- Regolazione dei ritmi sonno-veglia;
- Stimolazione del sistema immunitario;
- Risveglio dei sensi;
- Diminuzione della frequenza cardiaca e respiratoria;
- Promozione dell’abbassamento della pressione sanguigna;
- Attenuazione dello stress (Forte pressione mentale ed emotiva);
- Distensione della psiche (Insieme delle funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali della persona);
- Miglioramento del relax (Quiete, rilassamento, riposo o svago).
Benefici, per propiziare il conseguimento dei quali ed aumentarne l’effetto vengono suggeriti i non trascurabili consigli di seguito indicati:
- Spegnere cellulari e dispositivi elettronici, che rischiano di turbare lo stato di relax;
- Scegliere luoghi che diano una sensazione di sicurezza, di quiete e in cui ci si senta a proprio agio;
- Di tanto in tanto, possibilmente, organizzare gite in ambienti insoliti, diversi dai posti che si frequentano abitualmente;
- Per le pause quotidiane in ambienti naturali scegliere angoli facilmente raggiungibili, per evitare di stressarsi durante i trasferimenti, rischiando così di vanificare gli effetti positivi.
Quanto sopra esposto, al fine di diffondere la consapevolezza dei rimedi che la natura ci offre per prevenire o neutralizzare, almeno in parte, gli effetti negativi che, inevitabilmente, accumuliamo nel corso dell’artificioso e turbinoso andamento della vita quotidiana.