Ancora una volta, la magia delle luci tridimensionali fa risplendere le serate natalizie della nostra Città.
Lo fa attraverso la seconda edizione di Luci In Allegria, iniziativa egregiamente organizzata dalla locale Unione Commercianti.
E così, passeggiare nelle ore serali, per le strade della nostra Città, è diventato un vero piacere, al pari di quello che già succede nelle numerose città italiane che, proprio su questo tema, hanno investito molto, ottenendo in cambio, un ritorno positivo sull’economia locale.
Per tutto ciò è d’obbligo ringraziare tutti i commercianti di Santa Maria delle Mole che hanno aderito all’iniziativa.
Commercianti che in questo modo dimostrano, ancora una volta, di avere uno spiccato spirito d’iniziativa a favore del bene collettivo, senza aspettare che arrivi la manna dal cielo e senza mai piangersi addosso, anche se, motivi per farlo ce ne sarebbero a iosa, vedi la concorrenza spietata ed impari, dei grandi centri commerciali, a cui si aggiunge quella delle grandi piattaforme di vendita on line.
Il fatto poi che all’iniziativa hanno aderito anche diversi commercianti delle aree limitrofe alla nostra Città, dimostra che questa seconda edizione di Luci in Allegria ha ormai ampiamente superato il livello locale.
Un ringraziamento va anche ai nostri numerosi concittadini e non, che, avendo finalmente un buon motivo per passeggiare per le strade della nostra Città, ne hanno approfittato per fare i propri acquisti in loco.
Cittadini che, con grande spirito di emulazione, hanno contribuito ulteriormente a far risplendere la nostra Città, attraverso l’illuminazione di balconi, finestre e giardini.
Un spunto di riflessione per l’amministrazione comunale che dovrebbe puntare di più su questo tipo di iniziative che, coprendo un ampio arco temporale, contribuiscono a dare respiro al commercio locale.
Di contro, ridimensionando drasticamente il contributo comunale alla mega festa di ottobre, per cui vengono bruciati diverse centinaia di migliaia di euro, e che, a Marino porta un modesto ritorno economico, mentre nella restante parte del territorio comunale questo ritorno è pari a zero.