I fatti
Una signora, entrando in un supermercato, nota l’aspetto macilento di un ragazzo di colore che mostra segni di cedimento fisico e gli chiede se sta male. Il ragazzo risponde di no. Ma la signora insiste e gli chiede se ha fame.
A quel punto lui risponde di sì e lei lo accompagna all’interno del supermercato ed acquista per lui generi alimentari di prima necessità che lo aiutino a riprendersi.
Lui ringrazia e lei gli dichiara la sua disponibilità ad aiutarlo ancora in futuro.
L’aiuto si ripete per diverse volte, fino a quando il ragazzo dice alla signora che ha trovato un lavoro e che non ne ha più bisogno. Ed appare fiero di poterlo dire perché pensa di aver finalmente acquisito una sua indipendenza.
Non vuole sfruttare ancora la disponibilità della signora!
Un ragazzo molto cortese ed educato, come ha modo di verificare il marito della signora quando lo incontrano insieme, e lui si dichiara ancora una volta grato dell’aiuto e si mette a disposizione per effettuare piccoli lavori di varia natura.
Le riflessioni
Mi chiedo perché piccoli, normali episodi di vita come questi mi siano sembrati tanto eccezionali da essermene quasi commosso e tanto significativi da aver voglia di raccontarli. Soprattutto sono sorpreso dal fatto di essermi tanto meravigliato del comportamento così pacato ed educato, ma non sottomesso o servile, del giovane. Comportamento che non mi sembrava consono con la sua condizione di isolamento sociale in cui si trova, situazione cui è costretto per la sua condizione di ‘migrante’, tenuto a distanza anche da chi gli concede qualche spicciolo di elemosina quando si offre di portare fino alla macchina i carichi più pesanti dei clienti del supermercato.
Comportamento, il suo, che mostrava chiaramente come anche lui sia degno di poter godere della stessa considerazione, degli stessi diritti, delle stesse opportunità, dello stesso trattamento e dello stesso tipo di inserimento sociale di cui godono tutti i cittadini in Italia. Diritti che la nostra società in questo momento non gli concede totalmente per il fatto che la sua pelle ha un colore diverso
E considero anche la possibilità che, già soltanto per il fatto che questi episodi mi sembrino cosi eccezionali, anche io sia condizionato dall’atmosfera di scarsa accettazione del ‘diverso’ che ormai permea da tutto il mondo della comunicazione e dalla tendenza ormai diffusa di considerare i migranti come un pericolo.
E capisco che, se sono così condizionato, anche io sono un po’ razzista.
Gianni Morelli |
04/10/2018 Articolo letto 610 volte |
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