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Appia Antica, un glorioso passato ma un incerto futuro

Appia Antica, un glorioso passato ma un incerto futuro Copertina    (commenti:3) (1.122)
Eleonora Persichetti

 
Intervista all’archeologo Marco Cavacchioli, Segretario del Circolo Legambiente “Appia Sud Il Riccio” e responsabile nel Circolo per le attività e i rapporti con gli enti istituzionali per l’area di Appia Antica nei Comuni di Ciampino e Marino.
 
1. Per il tratto di Appia Antica nel nostro territorio, si sente spesso parlare di una serie di Enti quali: Parco Regionale; Parco Archeologico; Sovrintendenza. Ci può spiegare meglio qual è la reale situazione e le varie competenze? A chi compete cosa?
Si tratta di una situazione complessa, che diventa spesso di difficile comprensione per i cittadini. Prendiamo la parte extra urbana del Parco Appia Antica, quella che ricade nei Comuni di Ciampino e Marino, circa 2650 mt. di fascia demaniale, sottoposta all’amministrazione e controllo del Comune di Ciampino, Comune di Marino, Parco Regionale Appia Antica e il Parco Archeologico Appia Antica (istituito nel 2016 che ha raccolto nel nostro territorio le competenza della vecchia Soprintendenza Archeologica del Lazio, poi dell’area metropolitana). Scendendo nel dettaglio, la fascia di Appia Antica ricadente nei Comuni di Ciampino e Marino è tutta area demaniale, conseguentemente le competenze sono quasi tutte dell’ente ministeriale, il Parco Archeologico Appia Antica, tranne la sicurezza che compete alle forze della polizia Locale, ma anche tutte le forze dell’ordine in generale. Quindi, quando vediamo una vegetazione infestante che impedisce il cammino o monumenti e area archeologiche precarie, chi deve intervenire è il Parco Archeologico Appia Antica.
 
2. Qual è invece il ruolo della vostra sezione “Il Riccio di Legambiente”?
Il Circolo “Legambiente Appia Sud il Riccio”, in base alla convenzioni stipulate con il Parco Regionale Appia Antica ormai da più di 20 anni, effettua visite guidate relative al programma di Primavera e Autunno denominato “Segui la Volpe”, portando a conoscenza dei visitatori la fascia di Appia Antica dal IX all’XI miglio (Ciampino e Marino), è responsabile dell’apertura domenicale in Primavera e Autunno dei punti informativi del Parco Appia Antica situati a Frattocchie e S.Maria delle Mole e relativamente alla presenza più o meno saltuaria di bandi o fondi ha collaborato e collaborerà ancora in parte quest’anno con il Parco Regionale Appia Antica per opere di bonifica della vegetazione.
 
3. Durante tutti questi anni, qual è stato il ruolo del Comune di Marino? Ritenete che in tutti questi anni vi abbia sufficientemente supportato?
Premetto che la nostra attenzione per l’Appia Antica in collaborazione con il Parco Regionale Appia Antica parte dagli anni in cui al Comune c’era la Sindaca Rosa Perrone (fine anni ‘90). Da quel momento ad oggi, il Comune ci ha supportato in attività collaterali, come ad esempio nei giorni in cui si effettuavano pulizie straordinarie, nella raccolta dei rifiuti, oppure con patrocini su eventi. Chiaramente va detto che il Comune avrebbe a disposizione diverse modalità per contribuire alla manutenzione del tratto di Appia Antica ricadente nel suo territorio, ma da Rosa Perrone ad oggi, sul più importante asse viario del mondo antico e oggi meta di passaggio di migliaia di pellegrini, camminatori, ciclisti all’anno, nonché spazio vitale per i cittadini delle più grandi frazioni di Marino, non è stato investito neanche un euro. Tutti i soldi spesi negli ultimi 20 anni per la manutenzione, sono provenuti dal Parco Regionale Appia Antica in massima parte e in piccolissima percentuale dal nostro Circolo e ultimamente dalle donazioni di alcuni cittadini che hanno a cuore questo bene inestimabile. Basti pensare, a questo proposito, che esiste un protocollo d’intesa datato 16.01.2017, completamente disatteso, che raggruppa tutti gli enti di gestione e amministrativi per il tratto di Appia Antica tra Ciampino e Marino (vedi allegato) - il Comune di Marino, il Comune di Ciampino, Il Parco Reg. Appia Antica, la Soprintendenza Archeologica per l’area metropolitana di Roma (competenze passate al Parco Archeologico Appia Antica dal 2016) - il cui obiettivo è “l’attuazione del programma di tutela, valorizzazione e manutenzione …. tratto ricadente nel territorio dei comuni di Ciampino e Marino”. Alcuni articoli sono molto interessanti e significativi su cosa si poteva e si può ancora fare:
Art. 1 - …. La collaborazione, in particolare, avrà ad oggetto la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde e annessi, delle strutture e attrezzature presenti sul territorio in esame.
Art. 7 – Il Comune di Marino, Il Comune di Ciampino, L’ente Parco Regionale dell’Appia Antica assumeranno, ciascuno secondo le proprie possibilità e le proprie risorse disponibili per l’attuazione e per la realizzazione degli interventi programmatici stabiliti dal presente Protocollo. Potranno altresì essere reperite ed attivate fonti di finanziamento straordinarie, da parte dei singoli firmatari del presente Protocollo, sia in forma singola che associata che congiunta.
 
4. Nel 2019 sono partiti i lavori di recupero, dell’intero tratto dell’Appia Antica sia nel Comune di Ciampino sia in quello di Marino, che però ben presto si sono fermati. Chi li ha finanziati? E come mai si sono poi fermati?
Perché erano progetti che si basavano su fondi “una tantum” relativi ad un bando regionale del 2017 che aveva come obiettivo la valorizzazione della Via Appia Antica da un punto di vista del miglioramento degli standard di fruizione. Quindi, non un programma di manutenzione o di interventi ripetuto. Il Comune di Ciampino ha posto come obiettivi la bonifica della vegetazione nel tratto di Appia Antica ricadente nel suo territorio, un riassetto degli accessi e l’allestimento di una vasta area di accoglienza su una proprietà del Comune accessibile direttamente dalla Via Appia Antica, il progetto è stato presentato nel 2017, i lavori sono iniziati in Primavera 2020 e terminati in Autunno dello stesso anno. Il Comune di Marino ha posto come obiettivi la bonifica della vegetazione, il riassetto delle entrate e la costruzione di un nuovo e più adeguato punto informativo turistico in sostituzione del vecchio. Il progetto è stato presentato nel 2017, i lavori sono iniziati nel 2018 e terminati del 2020. Ma chiaramente tranne i lavori strutturali che sono definitivi, il taglio della vegetazione ha prodotto un’accessibilità momentanea, la vegetazione ricresce e nel breve temine ritornerà come prima.
 
5. Ultimamente vicino al vecchio punto informazione turistica è stato realizzato un manufatto in legno, si tratta del nuovo punto d’informazione? Perché non viene ancora utilizzato?
La realizzazione di quel manufatto è uno degli obiettivi del progetto con fondi regionali che indicavo nella risposta precedente. La struttura consiste in un punto informativo dotato di sala accoglienza, un bagno e un piccolo magazzino, il tutto destinato all’accoglienza per turisti, camminatori, pellegrini, ciclisti che percorrono la Via Appia Antica, ma anche per i cittadini che vorranno godere di un punto all’aria aperta a pochi metri dalla Antica via. Sia la struttura che l’area verde di pertinenza sarà gestita da nostro Circolo, attraverso un patto di collaborazione con Il Comune di Marino stipulato a fine 2019. L’area sarà destinata ai fruitori della Via Appia Antica, siano essi turisti o cittadini, nella quale potranno rilassarsi, ricevere informazioni e materiali sul Parco Appia Antica ma anche sulla città di Marino, acquistare libri sui beni storici e archeologici del Comune di Marino e sugli itinerari che lo attraversano, mappe, e gadget. Potranno prenotare visite guidate e ricevere informazioni sulle attività produttive locali, hotel, b&b, ristoranti, trattorie, prodotti enogastronomici locali, ecc., potranno ricevere informazioni e orari sui mezzi di trasporto, compresi quelli locali. Ma sarà anche luogo di svariate attività didattiche per le scuole e di eventi culturali, il tutto in regime di autosostentamento: il circolo curerà il bene e l’area verde senza alcun euro da parte del Comune. Ma veniamo ai tempi di apertura. I lavori sono terminati nell’estate del 2020, il nostro circolo ha firmato il Patto di Collaborazione con il Comune a novembre 2020, ma appena entrati nella struttura abbiamo riscontrato evidenti problemi tecnici dovuti a errori nella progettazione tecnica o nella realizzazione della struttura o in entrambi i casi che hanno purtroppo allungato i tempi per una possibile apertura. Già dallo scorso dicembre, con l’area LL.PP. del Comune di Marino, è stata stabilita una strategia rivolta al recupero di alcuni difetti tecnici che dovrebbe portare alla conclusione in questi mesi e alla possibile riapertura a maggio 2021.
 
6. Il tratto di Appia Antica che ricade nel territorio della Capitale è ben curato e pertanto anche molto fruibile, stessa cosa non può certo dirsi per quello di competenza dei Comuni di Ciampino e Marino che, in alcuni punti, risulta in completo abbandono. Come mai?
L’area in questione è demaniale, quindi proprietà dello Stato. Paghiamo lo scotto della diversità di enti di gestione nel corso degli ultimi decenni. Mentre nell’area di Appia Antica nel tratto del Comune di Roma (il cui confine con Ciampino è poco prima di Via Capanne di Marino) soprintendeva la più che vitale Soprintendenza Archeologica di Roma, invece nell’area di Ciampino e Marino aveva competenza la Soprintendenza Archeologica del Lazio che su questo tratto, è stata in sostanza un fantasma. E mentre nell’area romana, la Soprintendenza Archeologica di Roma sistemava l’antica strada, restaurava i monumenti e apriva aree archeologiche, nell’area extra urbana la “non presenza” della Soprintendenza Archeologica del Lazio creava sempre di più uno stacco netto tra la pulizia e il degrado, tra il decoro e le discariche, tra i monumenti restaurati e i monumenti crollati o disgregati. Chi, nel corso degli anni,è intervenuto in modo fattivo – quindi mettendo soldi - su quest’area è stato unicamente il Parco Regionale Appia Antica riportando in luce la carreggiata antica e effettuando operazioni di bonifica. Nel 2016 i Ministro Franceschini istituisce il nuovo “Parco Archeologico Appia Antica” nell'ambito della riorganizzazione del MIBACT (DM 44/2016, DM 198/2016 e DPCM 169/2019) che presenta gli stessi confini del Parco Regionale Appia Antica. Dal momento dell’istituzione ad oggi una nota positiva e una negativa, la prima, positiva, che si riunifica sotto uno stesso ente di tutela archeologica l’area urbana e extraurbana della Via Appia Antica (Roma, Ciampino, Marino) quindi la parte migliore e quella più degradata, la seconda, negativa, che l’area di Appia Antica è demaniale quindi sotto tutela e competenza del nuovo Parco Archeologico compresa la manutenzione del verde che non ha mai effettuato fino ad oggi. Dal Parco Archeologico ci hanno più volte assicurato riguardo la presenza di un piano e una programmazione della manutenzione della vegetazione anche nei territori di Ciampino e Marino, ma sul quando questo piano prenda corpo non esiste ancora un dato preciso. Conosciamo bene la situazione di un ente ministeriale come il Parco Archeologico Appia Antica che gestisce aree archeologiche smisurate, musei e tutto il tratto stradale dell’Appia Antica, quindi è chiaro che non può stare in piedi, ed eseguire quanto di sua competenza con il budget a disposizione (Rita Paris, primo direttore del Parco lamentava già nel 2017 la scarsità di mezzi, di personale ed economica in diverse interviste). Ma il problema di bilancio, e di quanto si possa spostare o metter sul piatto della bilancia per risolvere i problemi atavici dell’area extraurbana, non può e non deve essere un problema che leva il sonno ai cittadini di questo territorio, ma deve essere un problema delle persone e enti deputati ad tutelare e conservare questo bene. In nostro obiettivo come cittadini è solo quello di poter camminare e godere in tranquillità e sicurezza la via Appia Antica nel nostro territorio. Come Circolo che ha dedicato gli ultimi 30 anni rendere, anche se fosse un solo metro, più accessibile l’Appia Antica nel nostro territorio, finché avremo fondi a disposizione, che vengano da bandi, dalla collaborazione con il Parco Regionale, o dalle donazioni dei cittadini noi continueremo a effettuare bonifiche del verde anche se fossero solo 10 metri oppure 1 km.
 
7. Cosa possono fare di concreto i nostri Concittadini, singolarmente o attraverso i Comitati / Associazioni locali, per invertire questo andazzo?
Intanto si può richiedere all’ente di riferimento quali siano i programmi futuri di un’attività di manutenzione per la quale è l’unico preposto e competente, in quanto cittadini aventi diritto di avere risposte chiare da un ente pubblico. Direi anche di non stare a lamentarsi addosso a casaccio solo sui social che non serve a nulla e lascia il tempo che trova, usare più umiltà culturale e soprattutto più richieste mirate alla pubblica amministrazione e più Pec (“scripta manent”). Poi ormai la legislazione e i regolamenti sulla cittadinanza attiva e le possibilità degli Enti del Terzo Settore danno ampie possibilità di manovra, nulla vieta di costituire un comitato di cittadini e associazioni, che fattivamente e non a chiacchere, si ponga l’obiettivo di risollevare un tratto prezioso storico-naturalistico dall’incuria e dal degrado. Intanto partirei dai gesti più semplici e immediati per noi cittadini del territorio, non buttare l’immondizia sull’Appia Antica e raccogliere la cacca di nostri cani.
 
8. Quale sono le iniziative che come Legambiente avete in cantiere?
Il 28 Febbraio effettueremo una pulizia dai rifiuti nel primo tratto della Via Appia Antica da Frattocchie in direzione Roma, oltre ai soci del Circolo è invitata la cittadinanza a partecipare. Questo lavoro di pulizia sarà propedeutico allo sfalcio della vegetazione che partirà il giorno dopo nel tratto di Appia Antica tra S.Maria delle Mole e Frattocchie, utilizzeremo i fondi residui del Parco Regionale Appia Antica. Contemporaneamente a queste operazioni rilanceremo la campagna donazioni e banca del tempo dal titolo #weloveappiantica aperte a ogni cittadino che abbia a cuore la sorte del tratto di Appia Antica nel nostro territorio e un questionario on line dedicato alle problematiche della via Appia Antica nel quale i cittadini potranno esprimere la loro personale opinione sullo stato attuale di questo bene, una volta chiuso il questionario i risultati verranno inviati agli enti competenti. Per quanto riguarda la parte culturale per questa Primavera Estate abbiamo pensato ad un programma speciale legato all’Appia Antica e all’inaugurazione nel nuovo Punto Informativo a S.Maria delle Mole con una serie nutrita di attività che sveleremo quanto prima.

"Rallenta": la campagna di sensibilizzazione per l'incrocio del Sassone

"Rallenta": la campagna di sensibilizzazione per l'incrocio del Sassone Copertina    (commenti:3) (735)
Eleonora Persichetti

 
Nel pomeriggio di venerdì 12 gennaio, come preannunciato nei giorni precedenti, il Comitato di Quartiere del Sassone ha organizzato un presidio presso l’incrocio del Sassone - Quarto S. Antonio – Appia Nuova Vecchia Sede al fine di sensibilizzare quante più persone possibili sugli importanti problemi di sicurezza stradale che gravano su questa area. Ricordiamo, che giovedì 4 gennaio è stato investito un ragazzo di 17 anni proprio sulle strisce del suddetto incrocio e che è ancora ricoverato al Policlinico di Tor Vergata. L’incidente ha colpito tutti e ha spinto il Comitato di Quartiere ad agire per trovare delle soluzioni affinché non accadano più fatti così gravi. La famiglia del ragazzo ha preso parte al presidio.
Oltre ai cittadini e ai residenti, hanno partecipato all’evento anche: Genitori in Ruolo, il Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole, l’amministrazione comunale nelle persone di Rinaldo Mastantuono, Asessore Attività Produttive, Polizia Locale, Sicurezza, Protezione Civile,Trasporti, Decoro Urbano, e del Presidente del Consiglio Comunale, Eugenio Pisani, i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Barbara Cerro e Alessandro Blasetti.
 
“Chiediamo al Comune di Marino l’impianto di dossi artificiali e autovelox, oltre ad un’adeguata illuminazione e un ribasso del limite di velocità consentito che non superi i 30 km/h. Vogliamo sicurezza e tranquillità che ultimamente non c’è”, ha dichiarato Santo Andaloro, del Comitato di Quartiere Sassone. “Speriamo che l’amministrazione faccia il suo lavoro. La sicurezza dei cittadini è una priorità. La sicurezza nei tratti interessati sarà oggetto di nostre interrogazioni che durante il prossimo consiglio comunale porteremo all’attenzione dell’amministrazione e della maggioranza”, ha ribadito Barbara Cerro.
 
L’avvocato Eugenio Pisani si è visto favorevole alla creazione di un tavolo tecnico tra le parti competenti per l’area e ha riconosciuto che un autovelox insieme allo spostamento delle strisce pedonali in un punto più visibile potrebbero essere un primo utile intervento.
 
Quell’incrocio e via Quarto Sant’Antonio presentano numerosi problemi che anche noi, in passato, abbiamo segnalato a più riprese. Partiamo da via Quarto Sant’Antonio: una strada dissestata, piena di buche, dove le auto corrono nonostante ci siano numerose abitazioni e tratti di attraversamento in cui i pedoni transitano anche con bambini piccoli e passeggini. In prossimità del Parco c’è un filo spinato rotto che sporge sul marciapiede ad altezza bambino. Non parliamo poi dei marciapiedi, praticamente inesistenti. Anche lo stop all’incrocio è collocato male, c’è il rischio di superarlo non avendo la piena visibilità di chi viene da Marino per intenderci.
 
Probabilmente dossi e riduzione a 30 km/h della velocità non basterebbero. L’illuminazione aiuterebbe certamente, ma servirebbe un intervento ben più radicale sulla viabilità: una rotatoria. Lo spazio c’è e i vantaggi sarebbero numerosi, tra i quali:
 
  • una riduzione della velocità di transito,
  • una diminuzione dei punti di collisione tra veicoli,
  • una migliore fluidità del traffico,
  • minor rumore e inquinamento rispetto agli incroci con semaforo,
  • la possibilità per tutti i veicoli di invertire il senso di marcia,
  • un miglioramento estetico dell’intersezione stradale.
 
Il Comitato di Quartiere del Sassone ha dichiarato: “continueremo a seguire la vicenda sui tavoli dei soggetti istituzionali coinvolti e a tenervi aggiornati”.
 
Lo faremo anche noi e proseguiremo propondendo tutte le soluzioni possibili.
 
 
 
 

Incontro del 12-07-2019 al parco Lupini

Incontro del 12-07-2019 al parco Lupini Copertina    (commenti:3) (1.026)
Antonio Calcagni

Venerdì 12-07, presso il parco Ruggero Lupini, si è svolto un incontro, organizzato dal nostro Comitato di Quartiere sull’argomento , “Servizio di raccolta porta a porta ed effetti collaterali”.

 

All’incontro, oltre ad un nutrito gruppo di Cittadini hanno partecipato anche i rappresentanti  dei Comitati di Quartiere di: Gente Aldo Moro e Tutela Frattocchie e Marco Cavacchioli di Lega Ambiente. Per l’Amministrazione erano presenti: Il Sindaco,  Carlo Colizza, il Vice Sindaco, Paola Tiberi, l’Assessore,  Saverio Audino, il presidente del Consiglio Comunale Gabriele Narcisi. Nutrita anche la rappresentanza dei consiglieri Comunali, composta da Alessandro Blasetti, Enrico Quaresima e Matteo Correani, presente anche l’ingegner Rinaldi, responsabile del progetto “ Porta a Porta” locale oltre ad alcuni Ispettori Ambientali,  tra cui Alfredo Forbicini.

 

Il sottoscritto ha aperto la  discussione evidenziando che, la raccolta differenziata porta a porta, pur essendo un atto di civiltà dovuto, sia nei confronti dell’ambiente che dei Cittadini e di cui il nostro Comitato è stato da sempre favorevole, sta causando gravi “effetti collaterali”, tra cui il più importane è l’abbandono indiscriminato di rifiuti, che sta riducendo la nostra Cittadina in una discarica a cielo aperto, con particolare riferimento  al parco R. Lupini dove i cestini sono presi d’assalto. 

 

Le cause,  di tale situazione, a nostro parere, vanno ricercate tra:  la mancanza di controllo del territorio, compresa  la tardiva istituzione degli Ispettori Ambientali,  il ritardo nella realizzazione dell’isola ecologica locale, ma soprattutto nella diffusa evasione della TARI.

 

Prima di rispondere nel merito,  i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno sottolineato che, con l’introduzione del servizio  Porta a Porta,  ci sono stati i seguenti effetti positivi:

 

  • La raccolta complessiva dei rifiuti si è ridotta del 25%, segno che prima del nuovo servizio di raccolta, c’erano sversamenti  provenienti  da altri Comuni;
  • Riduzione di circa il 50% del conferimento in  discarica;
  • Diminuzione dei  costi complessivi e relativa riduzione dell’11% della TARI.

 

Nello specifico hanno risposto alle nostre domande, sottolineando che:

 

  • Gli Ispettori Ambientali sono ora una realtà e collaboreranno attivamente al controllo del territorio, in  stretto coordinamento con i Vigili Urbani;
  • Per ridurre le discariche spontanee sono in atto l’istallazione di numerose foto trappole che aiuteranno il lavoro di Ispettori e Vigili ;
  • Sono attive le giornate dedicate alla raccolta  straordinaria  di verde ed ingombranti ;
  • Si  sta procedendo attivamente all’acquisizione del terreno dove sorgerà l’isola ecologica;
  • Mentre i  controlli incrociati hanno scoperto  1.242 utenze non in regola con il pagamento della TARI , situazioni causate anche, a quanto riferisce il Sindaco, dalla trasformazione di fatto di  garage, cantine e sottotetti  a vere e proprie  abitazioni.

 

Di Falco, Presidente del Comitato Tutela Frattocchie, ha posto l’attenzione sull’errore di inserire  il Sito di via Mazzamagna tra le possibili  scelte nel referendum per l’individuazione dell’area dove realizzare l’eco centro,  pur sapendo che il suddetto non era nella disponibilità del Comune ed  escludendo invece altri siti viciniori, che  tali caratteristiche le avevano.

 

Una scelta che secondo Di Falco, si sta  rivelando,  lunga, difficili e costosa.

 

Tesi confermate dall’attuale stato  di fatto, sono infatti ormai passati quasi 2 anni ma l’isola ecologica resta ancora un miraggio, mentre se e quando avverrà l’esproprio, avrà un notevole  costo,  circa 300.000,00 euro.

 

Una lettura che è stata però confutata dal Sindaco  che conferma la validità della scelta, mentre per quanto riguarda  le  aree proposte dal Di Falco , dice che  non potevano essere messe a referendum in quanto non idonee in quanto piccole, ma soprattutto a suo dire trattasi di  terreni in cui esistono ‘manifestazioni di interesse’ che questa Amministrazione  non intende avallare.

 

La discussione è continuata  con l’intervento, di una nostra associata, la Signora Priscilla Lutrario che  ha posto il problema di una formazione civica sia nelle scuole, ma anche  nei vari ambiti cittadini promuovendo  esempi di cittadinanza Attiva che potessero dare il buon esempio.

 

L’Assessore  Audino, ci ha  informato  invece che è in atto uno studio per acquisizione di un corposo numero di cestini  sia per i parchi che per le strade e piazze, adatti alla differenziata, ma che scongiurino l’utilizzo improprio. Stesso concetto espresso dal Consigliere Alessandro Blasetti, da sempre molto attento ai problemi ambientali.

 

 

Antonio Calcagni, Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole

L’isola (ecologica) che non c’è

L’isola (ecologica) che non c’è Copertina    (commenti:3) (680)
Antonio Calcagni

 
Durante le campagne elettorali, per attirare l’interesse degli elettori, tutti i politici presentano un programma di interventi in cui spesso viene promesso tutto ed il contrario di tutto.
 
Leggendo questi programmi viene in mente la canzone di Lucio Dalla, L’Anno che verrà, che recitava: “Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno ...”
 
Spesso infatti, le loro promesse sono tanto roboanti e ampollose, quanto irrealizzabili, per cui viene da pensare se, almeno loro ci credano a quello che scrivono.
 
Con il passare del tempo, il cittadino si dimentica gli impegni assunti dai politici di turno, e così il percorso amministrativo può proseguire senza particolari intoppi.
 
Questa delega in bianco, senza un puntuale e benefico stimolo, non fa bene all’interesse generale della Cittadinanza ma, in un certo senso, nemmeno agli amministratori di turno, che contornati dalla pletora di “Yes Man”, cominciano a perdere il contatto con la realtà.
 
Tutto ciò succede a livello nazionale ma anche a livello locale, e di questo ultimo livello intendiamo occuparci in questo breve articolo.
 
L’attuale Sindaco nella campagna elettorale svoltasi nell’ultimo quadrimestre del 2021 non ha certo mancato di elargire, a piene mani, tali promesse.
 
Di seguito elenchiamo quelle più importanti che riguardano la nostra Cittadina che, se minimamente realizzate, avrebbero un impatto enormemente positivo nel vivere quotidiano, ovvero:
  • Isola ecologica presso le ex circoscrizioni II e III;
  • Cimitero presso le ex circoscrizioni II e III;
  • Spostamento di circa 100 metri, direzione Velletri, della banchina della Stazione ferroviaria e collegamento della stessa, con il parcheggio di Piazza A. Luciani;
  • Realizzazione della piazza Mameli e relativo boschetto? (è quello che risulta scritto nel programma elettorale);
  • Soluzione al nodo ferroviario/Stradale di Via Appia/Viale della Repubblica, linea ferroviaria, ed Appia Antica, problema quest’ultimo particolarmente complesso, non risolvibile con studi fatti a casa dal volenteroso di turno.
Come vedete, ci sarebbe molto da dibattere, ma in questo caso vogliamo porre la nostra attenzione solo sul primo punto, ovvero la realizzazione dell’Isola ecologica.
 
Per farlo è necessario ricostruire la storia di questa Isola che non c‘è e che rischia di non essere mai realizzata.
 
Nel lontano 2017, L’ Amministrazione Colizza avviò la procedura per l’individuazione di un terreno idoneo alla realizzazione di un eco-centro a servizio dei Cittadini delle ex circoscrizioni II e III.
 
Dopo un approfondito studio, venne individuata un’area che, secondo quell’amministrazione, aveva tutti i requisiti di idoneità.
 
Poi però, a seguito delle proteste degli abitanti di quell’area, l’Amministrazione decise che, la scelta del sito idoneo, sarebbe avvenuta attraverso il coinvolgendo diretto dei cittadini.
 
A tal proposito venne indetto un referendum, che si tenne nel gennaio 2018, in cui i cittadini poterono scegliere tra le 4 opzioni messe in campo, risultato, la stragrande maggioranza scelse l’area ubicata in zona Mazzamagna.
 
Una scelta, quella di inserire questa proprietà privata, nella rosa delle aree papabili, sbagliata e che fu duramente contestata, ma solo a posteriori, dalle opposizioni di quel tempo.
 
Ben presto infatti l’Amministrazione si rese conto che, l’avvio della procedura di esproprio avrebbe comportato un lungo ed oneroso contenzioso, e così tutto si impantano.
 
Ed arriviamo ai giorni nostri, come già anticipato, la realizzazione dell’isola ecologica, era un punto qualificante ed imprescindibile del programma del candidato Sindaco Cecchi.
 
Dopo le elezione, tenendo fede quindi al suo programma, il Sindaco ha più volte ribadito l’esigenza di una 2ª isola ecologica comunale, lo ha fatto direttamente, in occasione del nostro incontro di novembre 2021, mentre alcuni mesi dopo sulle pagine del giornalino locale “Diciamolo” organo di stampa, dell’attuale amministrazione,  attraverso un articolo sull’argomento, dall’eloquente titolo, Isola Ecologica alle “Frazioni” Ormai non si può più aspettare.
 
In quell' articolo si parlava dell’avvio della procedura per la realizzazione di un ecocentro, da oltre 23.000 m², presso la tenuta Tudini.
 
Peccato che l’area della suddetta tenuta era nel frattempo entrata a far parte a pieno titolo del parco dell’Appia Antica.
 
Ostacolo superabile, secondo il nostro Sindaco, che fiducioso scrisse all’allora Ministro dei Beni Culturali, Franceschini, in cui chiedeva la deroga al vincolo.
 
Una scelta che, a nostro umile parere, risultava essere: tortuosa, piena di ostacoli e di difficile realizzazione, ma tante, l’amministrazione, prosegui come don Chisciotte, verso una sconfitta annunciata che ritardera non da poco, la realizzazione di questa, tanto attesa opera, tutto ciò in barba alla tanto declamata urgenza.
 
Ma ammettiamo, solo per un istante che, prima o poi arrivi l’ok del Ministro, nel frattempo però è passato più di un anno senza nessun cenno di riscontro, siamo certi che poi i Tudini, proprietari del’area, decidano di condividere supinamente, la scelta del Sindaco?
 
Qualora anche questo ostacolo fosse superato, è bene ricordare che, via della Falcognana, ovvero la strada per raggiungere questa fantomatica Isola ecologica, al momento risulta essere una strada privata.
 
A tal proposito rimane difficile pensare che, il Sindaco possa, implicitamente, autorizzare il transito, da e per l’isola ecologica, ai propri concittadini, su una strada privata, i cui costi di gestione rimangono a carico dei singoli  frontisti.
 
Alternativa a ciò sarebbe l’acquisizione della suddetta strada a patrimonio pubblico, è quello che auspichiamo da tempo, una procedura che però ha tempi estremamente lunghi.
 
Pertanto, se tutto proseguirà per il verso giusto, cosa di cui abbiamo forti dubbi, “lavori di via Mameli docet”, nel programma della prossima compagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco, tra circa 4 anni?, troveremo ancora una volta la realizzazione della suddetta Isola ecologica, ovviamente come priorità.

Un RAEE è per sempre

Un RAEE è per sempre Copertina    (commenti:3) (508)
Amerigo Miraglia

Correva l’anno ZERO, i Romani scaricavano i rifiuti che non venivano riutilizzati nella Cloaca Massima mentre gli scarichi domestici venivano buttati per strada. Dopo 2000 anni nella testa di alcuni cittadini è cambiato poco o nulla.
 
Nei secoli le civiltà si sono evolute, ognuna con i propri tempi, ma si sono evolute.
 
Sono nate le discariche, poi il concetto di differenziata, il porta a porta e il più lungimirante concetto di End of Waste (è il processo attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale, per mezzo di procedure di recupero, ed acquisisce invece lo status di prodotto).
 
A Marino a quanto pare si sta andando ancora più avanti e c’è il concetto di “Ripristino delle condizioni”, che consiste nel far ritornare un posto discretamente ripulito (piutost che nient l'è mei piutost) nella stessa discarica abusiva che era prima dell’intervento del comune.
 
Come si vede dalla foto, infatti, dopo aver dato una “lavata di faccia” a quel parcheggio magicamente nel giro di qualche giorno compare un bel forno da incasso che resterà lì finché qualche buon “stracciarolo” di turno non se lo carica sul proprio mezzo.
 
Per questo fenomeno purtroppo ancora tristemente diffuso sul territorio ci sono oggi tutti gli strumenti per abbassare la percentuale a zero o quasi.
 
Partendo da strumenti proattivi come quelli dell’isola ecologica dove conferire il RAEE, alla prenotazione via telefono del ritiro del RAEE comodamente seduti sul divano di casa; ma laddove questi strumenti non dovessero bastare forse è bene ricordare che L’abbandono di rifiuti è diventato un reato contravvenzionale: lo prevede il "Decreto GIUSTIZIA, decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105 (convertito con LEGGE 9 ottobre 2023, n. 137)" consultabile QUI ed in vigore dal 10 ottobre 2023.
 
Dal 10 Ottobre infatti abbandonare rifiuti in strada è diventato reato penale, il Decreto trasforma la sanzione amministrativa da 300 a 3.000 euro alla previsione della pena dell’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Insomma... c’è poco da stare sereni per gli svuota cantine “ammiocuggino” e per chi pensa di essere più furbo degli altri.
 
La speranza è che, in barba a chi grida subito allo stato di polizia vengano installate e rese operative quante più foto trappole possibili, perché dove non arriva la coscienza dell’uomo può arrivare una telecamera di produzione cinese ma collegata con i server della polizia locale.

L’immenso patrimonio dell’Appia Antica

L’immenso patrimonio dell’Appia Antica Copertina    (commenti:3) (1.653)
Gianni Morelli

Lavori in corso

Nonostante la ‘panza’, ma forse proprio nell’inutile tentativo di eliminarla, cammino quasi ogni giorno per circa un’ora per Santa Maria. Non camminate molto impegnative, ma passeggiate e piccole gite che mi danno l’opportunità di guardarmi in giro e di registrare con il mio cellulare le immagini che più mi colpiscono.

In altre occasioni avevo espresso la mia soddisfazione per l’interesse dimostrato dalla nostra Amministrazione e per il buon esito delle proposte di finanziamento dei lavori di recupero, inoltrate sulla base di progetti che sono risultati ben strutturati.

Avevo espresso la sicurezza che quei lavori sarebbero stati seguiti con attenzione dai cittadini in ogni fase del loro sviluppo. Ed ho voluto dare seguito a questa dimostrazione di partecipazione camminando da Frattocchie alla Stazione di Santa Maria e scattando alcune foto che spero rendano l’impressione positiva che ho avuto nel vedere quali progressi siano già stati fatti nella pulizia di questo nostro tratto di strada antica.

L’unica mia preoccupazione deriva dal fatto che l’erba ricresce velocemente e che potrebbe invadere di nuovo la sede stradale coprendo ancora una volta quei reperti che gradualmente verranno riportati alla luce, rendendo inutile, come successo in altre occasioni, questo lodevole tentativo di recupero.

Nel tentativo di esprimere anche attraverso le immagini l’atmosfera che ho respirato nel vedere i primi risultati dei lavori ho scattato alcune fotografie nella scarsa luce della sera incipiente.

Ed è proprio camminando in questa atmosfera, che mi è venuto da pensare a quanto avremmo perso oggi se i popoli antichi avessero assoggettato a ‘valutazioni costi/benefici (spesso assegnate a consulenti amici con esito negativo già definito nella stessa enunciazione)’, la costruzione delle strade, degli acquedotti, dei ponti, delle piramidi, e se lo stesso avessero fatto i grandi ‘sponsor’ dell’arte, dai Medici ai Papi più lungimiranti. Infatti in queste valutazioni i costi sono facilmente determinabili mentre, per arrivare ad individuare i benefici, è necessario possedere le doti che sono tipiche degli artisti dei creativi e dei geni che concepiscono le idee iniziali. Chi, al tempo, avrebbe mai potuto immaginare, prevedere e calcolare il valore futuro di quello che ingegneri, architetti ed artisti con la loro genialità ed il loro impegno stavano realizzando e quanto ne avremmo noi posteri goduto e da quali stimoli sarebbe derivato il nostro godimento?

Per rimanere in tema, credo che per contribuire alla conservazione di questi patrimoni che i nostri avi ci hanno regalato, potrebbe essere importante riuscire a costituire gruppi di volontari che, sotto la guida di persone esperte, potessero aiutare a mantenere vive queste antiche e preziose vestigia.

Vandalizzate alcune luminarie di Natale

Vandalizzate alcune luminarie di Natale Copertina    (commenti:3) (569)
Eleonora Persichetti

 
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre, a Santa Maria delle Mole, gnoti hanno vandalizzato alcune delle luminarie tridimensionali, in particolare quelle presente in piazza Sandro Sciotti, dove sono state posizionate per il periodo di Natale.

Tra queste, è stata divelta una delle renne, smontata dalla sua base di appoggio e rovesciata. Sul posto si è prontamente recato Andrea Paciotti, presidente dell’UCF Marino, ideatore e organizzatore dell’evento “Luci in Allegria”, la cui partenza è prevista per sabato 2 dicembre. Con lui, l’assessore alla Polizia Locale Rinaldo Mastantuono e i Carabinieri di Santa Maria delle Mole.

“Questo atto vandalico – ha commentato Paciotti – è una mancanza di rispetto inqualificabile nei confronti di tutti i cittadini, dei commercianti e dell’amministrazione comunale di Marino. Comunico che, insieme all’assessore Rinaldo Mastantuono, si è provveduto a sporgere regolare denuncia ai Carabinieri di Santa Maria delle Mole. Presto saranno individuati i responsabili di questo gesto indecoroso”.

Omaggio musicale alla Regina Viarum di Max Stival.

Omaggio musicale alla Regina Viarum di Max Stival. Copertina    (commenti:3) (1.261)
Antonio Calcagni

REGINA VIARUM
 
Brano appartenente alla categoria “Epic Music” è stato composto nel 2019 da Max Stival per un evento di promozione del tratto di Appia Antica del Comune di Marino. Appositamente arrangiato per l’organico del suo coro “Coro Polifonico G. Carissimi” di S. Maria delle Mole.
 
Il brano consta di tre scene diverse più una ripresa nel finale, che rendono veramente unica la struttura formale dell’opera (ABCA), in quanto si passa da una prima scena ambientata immaginando un “Baccanale” Romano con danze e festeggiamenti, ad una seconda ove irrompono percussioni ed archi per annunciare un pericolo imminente, proseguendo poi nella concitazione della presa delle armi e la “Battaglia” ben riconoscibili da aspri Suoni di ottoni, timpani da guerra e il duplice coro contrapposto per la motivazione dei soldati. La terza scena è data dalla “Conta” delle perdite sul campo di battaglia per andare poi alla ripresa data da un altro baccanale in segno comunque di vittoria e potenza della “città eterna”.
 
Un brano già in distribuzione su tutti gli store online e piattaforme di streaming, oltre ad essere inserito nei cataloghi della Musica da Film specializzati. Al seguente link è ascoltabile gratuitamente:
 
https://soundcloud.com/max-stival/regina-viarum
 
La foto è relativa ad uno degli ultimi concerti fatti, al castello di Proceno (VT).
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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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