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Appia Antica, un glorioso passato ma un incerto futuro

Appia Antica, un glorioso passato ma un incerto futuro Copertina    (commenti:3) (1.156)
Eleonora Persichetti

 
Intervista all’archeologo Marco Cavacchioli, Segretario del Circolo Legambiente “Appia Sud Il Riccio” e responsabile nel Circolo per le attività e i rapporti con gli enti istituzionali per l’area di Appia Antica nei Comuni di Ciampino e Marino.
 
1. Per il tratto di Appia Antica nel nostro territorio, si sente spesso parlare di una serie di Enti quali: Parco Regionale; Parco Archeologico; Sovrintendenza. Ci può spiegare meglio qual è la reale situazione e le varie competenze? A chi compete cosa?
Si tratta di una situazione complessa, che diventa spesso di difficile comprensione per i cittadini. Prendiamo la parte extra urbana del Parco Appia Antica, quella che ricade nei Comuni di Ciampino e Marino, circa 2650 mt. di fascia demaniale, sottoposta all’amministrazione e controllo del Comune di Ciampino, Comune di Marino, Parco Regionale Appia Antica e il Parco Archeologico Appia Antica (istituito nel 2016 che ha raccolto nel nostro territorio le competenza della vecchia Soprintendenza Archeologica del Lazio, poi dell’area metropolitana). Scendendo nel dettaglio, la fascia di Appia Antica ricadente nei Comuni di Ciampino e Marino è tutta area demaniale, conseguentemente le competenze sono quasi tutte dell’ente ministeriale, il Parco Archeologico Appia Antica, tranne la sicurezza che compete alle forze della polizia Locale, ma anche tutte le forze dell’ordine in generale. Quindi, quando vediamo una vegetazione infestante che impedisce il cammino o monumenti e area archeologiche precarie, chi deve intervenire è il Parco Archeologico Appia Antica.
 
2. Qual è invece il ruolo della vostra sezione “Il Riccio di Legambiente”?
Il Circolo “Legambiente Appia Sud il Riccio”, in base alla convenzioni stipulate con il Parco Regionale Appia Antica ormai da più di 20 anni, effettua visite guidate relative al programma di Primavera e Autunno denominato “Segui la Volpe”, portando a conoscenza dei visitatori la fascia di Appia Antica dal IX all’XI miglio (Ciampino e Marino), è responsabile dell’apertura domenicale in Primavera e Autunno dei punti informativi del Parco Appia Antica situati a Frattocchie e S.Maria delle Mole e relativamente alla presenza più o meno saltuaria di bandi o fondi ha collaborato e collaborerà ancora in parte quest’anno con il Parco Regionale Appia Antica per opere di bonifica della vegetazione.
 
3. Durante tutti questi anni, qual è stato il ruolo del Comune di Marino? Ritenete che in tutti questi anni vi abbia sufficientemente supportato?
Premetto che la nostra attenzione per l’Appia Antica in collaborazione con il Parco Regionale Appia Antica parte dagli anni in cui al Comune c’era la Sindaca Rosa Perrone (fine anni ‘90). Da quel momento ad oggi, il Comune ci ha supportato in attività collaterali, come ad esempio nei giorni in cui si effettuavano pulizie straordinarie, nella raccolta dei rifiuti, oppure con patrocini su eventi. Chiaramente va detto che il Comune avrebbe a disposizione diverse modalità per contribuire alla manutenzione del tratto di Appia Antica ricadente nel suo territorio, ma da Rosa Perrone ad oggi, sul più importante asse viario del mondo antico e oggi meta di passaggio di migliaia di pellegrini, camminatori, ciclisti all’anno, nonché spazio vitale per i cittadini delle più grandi frazioni di Marino, non è stato investito neanche un euro. Tutti i soldi spesi negli ultimi 20 anni per la manutenzione, sono provenuti dal Parco Regionale Appia Antica in massima parte e in piccolissima percentuale dal nostro Circolo e ultimamente dalle donazioni di alcuni cittadini che hanno a cuore questo bene inestimabile. Basti pensare, a questo proposito, che esiste un protocollo d’intesa datato 16.01.2017, completamente disatteso, che raggruppa tutti gli enti di gestione e amministrativi per il tratto di Appia Antica tra Ciampino e Marino (vedi allegato) - il Comune di Marino, il Comune di Ciampino, Il Parco Reg. Appia Antica, la Soprintendenza Archeologica per l’area metropolitana di Roma (competenze passate al Parco Archeologico Appia Antica dal 2016) - il cui obiettivo è “l’attuazione del programma di tutela, valorizzazione e manutenzione …. tratto ricadente nel territorio dei comuni di Ciampino e Marino”. Alcuni articoli sono molto interessanti e significativi su cosa si poteva e si può ancora fare:
Art. 1 - …. La collaborazione, in particolare, avrà ad oggetto la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde e annessi, delle strutture e attrezzature presenti sul territorio in esame.
Art. 7 – Il Comune di Marino, Il Comune di Ciampino, L’ente Parco Regionale dell’Appia Antica assumeranno, ciascuno secondo le proprie possibilità e le proprie risorse disponibili per l’attuazione e per la realizzazione degli interventi programmatici stabiliti dal presente Protocollo. Potranno altresì essere reperite ed attivate fonti di finanziamento straordinarie, da parte dei singoli firmatari del presente Protocollo, sia in forma singola che associata che congiunta.
 
4. Nel 2019 sono partiti i lavori di recupero, dell’intero tratto dell’Appia Antica sia nel Comune di Ciampino sia in quello di Marino, che però ben presto si sono fermati. Chi li ha finanziati? E come mai si sono poi fermati?
Perché erano progetti che si basavano su fondi “una tantum” relativi ad un bando regionale del 2017 che aveva come obiettivo la valorizzazione della Via Appia Antica da un punto di vista del miglioramento degli standard di fruizione. Quindi, non un programma di manutenzione o di interventi ripetuto. Il Comune di Ciampino ha posto come obiettivi la bonifica della vegetazione nel tratto di Appia Antica ricadente nel suo territorio, un riassetto degli accessi e l’allestimento di una vasta area di accoglienza su una proprietà del Comune accessibile direttamente dalla Via Appia Antica, il progetto è stato presentato nel 2017, i lavori sono iniziati in Primavera 2020 e terminati in Autunno dello stesso anno. Il Comune di Marino ha posto come obiettivi la bonifica della vegetazione, il riassetto delle entrate e la costruzione di un nuovo e più adeguato punto informativo turistico in sostituzione del vecchio. Il progetto è stato presentato nel 2017, i lavori sono iniziati nel 2018 e terminati del 2020. Ma chiaramente tranne i lavori strutturali che sono definitivi, il taglio della vegetazione ha prodotto un’accessibilità momentanea, la vegetazione ricresce e nel breve temine ritornerà come prima.
 
5. Ultimamente vicino al vecchio punto informazione turistica è stato realizzato un manufatto in legno, si tratta del nuovo punto d’informazione? Perché non viene ancora utilizzato?
La realizzazione di quel manufatto è uno degli obiettivi del progetto con fondi regionali che indicavo nella risposta precedente. La struttura consiste in un punto informativo dotato di sala accoglienza, un bagno e un piccolo magazzino, il tutto destinato all’accoglienza per turisti, camminatori, pellegrini, ciclisti che percorrono la Via Appia Antica, ma anche per i cittadini che vorranno godere di un punto all’aria aperta a pochi metri dalla Antica via. Sia la struttura che l’area verde di pertinenza sarà gestita da nostro Circolo, attraverso un patto di collaborazione con Il Comune di Marino stipulato a fine 2019. L’area sarà destinata ai fruitori della Via Appia Antica, siano essi turisti o cittadini, nella quale potranno rilassarsi, ricevere informazioni e materiali sul Parco Appia Antica ma anche sulla città di Marino, acquistare libri sui beni storici e archeologici del Comune di Marino e sugli itinerari che lo attraversano, mappe, e gadget. Potranno prenotare visite guidate e ricevere informazioni sulle attività produttive locali, hotel, b&b, ristoranti, trattorie, prodotti enogastronomici locali, ecc., potranno ricevere informazioni e orari sui mezzi di trasporto, compresi quelli locali. Ma sarà anche luogo di svariate attività didattiche per le scuole e di eventi culturali, il tutto in regime di autosostentamento: il circolo curerà il bene e l’area verde senza alcun euro da parte del Comune. Ma veniamo ai tempi di apertura. I lavori sono terminati nell’estate del 2020, il nostro circolo ha firmato il Patto di Collaborazione con il Comune a novembre 2020, ma appena entrati nella struttura abbiamo riscontrato evidenti problemi tecnici dovuti a errori nella progettazione tecnica o nella realizzazione della struttura o in entrambi i casi che hanno purtroppo allungato i tempi per una possibile apertura. Già dallo scorso dicembre, con l’area LL.PP. del Comune di Marino, è stata stabilita una strategia rivolta al recupero di alcuni difetti tecnici che dovrebbe portare alla conclusione in questi mesi e alla possibile riapertura a maggio 2021.
 
6. Il tratto di Appia Antica che ricade nel territorio della Capitale è ben curato e pertanto anche molto fruibile, stessa cosa non può certo dirsi per quello di competenza dei Comuni di Ciampino e Marino che, in alcuni punti, risulta in completo abbandono. Come mai?
L’area in questione è demaniale, quindi proprietà dello Stato. Paghiamo lo scotto della diversità di enti di gestione nel corso degli ultimi decenni. Mentre nell’area di Appia Antica nel tratto del Comune di Roma (il cui confine con Ciampino è poco prima di Via Capanne di Marino) soprintendeva la più che vitale Soprintendenza Archeologica di Roma, invece nell’area di Ciampino e Marino aveva competenza la Soprintendenza Archeologica del Lazio che su questo tratto, è stata in sostanza un fantasma. E mentre nell’area romana, la Soprintendenza Archeologica di Roma sistemava l’antica strada, restaurava i monumenti e apriva aree archeologiche, nell’area extra urbana la “non presenza” della Soprintendenza Archeologica del Lazio creava sempre di più uno stacco netto tra la pulizia e il degrado, tra il decoro e le discariche, tra i monumenti restaurati e i monumenti crollati o disgregati. Chi, nel corso degli anni,è intervenuto in modo fattivo – quindi mettendo soldi - su quest’area è stato unicamente il Parco Regionale Appia Antica riportando in luce la carreggiata antica e effettuando operazioni di bonifica. Nel 2016 i Ministro Franceschini istituisce il nuovo “Parco Archeologico Appia Antica” nell'ambito della riorganizzazione del MIBACT (DM 44/2016, DM 198/2016 e DPCM 169/2019) che presenta gli stessi confini del Parco Regionale Appia Antica. Dal momento dell’istituzione ad oggi una nota positiva e una negativa, la prima, positiva, che si riunifica sotto uno stesso ente di tutela archeologica l’area urbana e extraurbana della Via Appia Antica (Roma, Ciampino, Marino) quindi la parte migliore e quella più degradata, la seconda, negativa, che l’area di Appia Antica è demaniale quindi sotto tutela e competenza del nuovo Parco Archeologico compresa la manutenzione del verde che non ha mai effettuato fino ad oggi. Dal Parco Archeologico ci hanno più volte assicurato riguardo la presenza di un piano e una programmazione della manutenzione della vegetazione anche nei territori di Ciampino e Marino, ma sul quando questo piano prenda corpo non esiste ancora un dato preciso. Conosciamo bene la situazione di un ente ministeriale come il Parco Archeologico Appia Antica che gestisce aree archeologiche smisurate, musei e tutto il tratto stradale dell’Appia Antica, quindi è chiaro che non può stare in piedi, ed eseguire quanto di sua competenza con il budget a disposizione (Rita Paris, primo direttore del Parco lamentava già nel 2017 la scarsità di mezzi, di personale ed economica in diverse interviste). Ma il problema di bilancio, e di quanto si possa spostare o metter sul piatto della bilancia per risolvere i problemi atavici dell’area extraurbana, non può e non deve essere un problema che leva il sonno ai cittadini di questo territorio, ma deve essere un problema delle persone e enti deputati ad tutelare e conservare questo bene. In nostro obiettivo come cittadini è solo quello di poter camminare e godere in tranquillità e sicurezza la via Appia Antica nel nostro territorio. Come Circolo che ha dedicato gli ultimi 30 anni rendere, anche se fosse un solo metro, più accessibile l’Appia Antica nel nostro territorio, finché avremo fondi a disposizione, che vengano da bandi, dalla collaborazione con il Parco Regionale, o dalle donazioni dei cittadini noi continueremo a effettuare bonifiche del verde anche se fossero solo 10 metri oppure 1 km.
 
7. Cosa possono fare di concreto i nostri Concittadini, singolarmente o attraverso i Comitati / Associazioni locali, per invertire questo andazzo?
Intanto si può richiedere all’ente di riferimento quali siano i programmi futuri di un’attività di manutenzione per la quale è l’unico preposto e competente, in quanto cittadini aventi diritto di avere risposte chiare da un ente pubblico. Direi anche di non stare a lamentarsi addosso a casaccio solo sui social che non serve a nulla e lascia il tempo che trova, usare più umiltà culturale e soprattutto più richieste mirate alla pubblica amministrazione e più Pec (“scripta manent”). Poi ormai la legislazione e i regolamenti sulla cittadinanza attiva e le possibilità degli Enti del Terzo Settore danno ampie possibilità di manovra, nulla vieta di costituire un comitato di cittadini e associazioni, che fattivamente e non a chiacchere, si ponga l’obiettivo di risollevare un tratto prezioso storico-naturalistico dall’incuria e dal degrado. Intanto partirei dai gesti più semplici e immediati per noi cittadini del territorio, non buttare l’immondizia sull’Appia Antica e raccogliere la cacca di nostri cani.
 
8. Quale sono le iniziative che come Legambiente avete in cantiere?
Il 28 Febbraio effettueremo una pulizia dai rifiuti nel primo tratto della Via Appia Antica da Frattocchie in direzione Roma, oltre ai soci del Circolo è invitata la cittadinanza a partecipare. Questo lavoro di pulizia sarà propedeutico allo sfalcio della vegetazione che partirà il giorno dopo nel tratto di Appia Antica tra S.Maria delle Mole e Frattocchie, utilizzeremo i fondi residui del Parco Regionale Appia Antica. Contemporaneamente a queste operazioni rilanceremo la campagna donazioni e banca del tempo dal titolo #weloveappiantica aperte a ogni cittadino che abbia a cuore la sorte del tratto di Appia Antica nel nostro territorio e un questionario on line dedicato alle problematiche della via Appia Antica nel quale i cittadini potranno esprimere la loro personale opinione sullo stato attuale di questo bene, una volta chiuso il questionario i risultati verranno inviati agli enti competenti. Per quanto riguarda la parte culturale per questa Primavera Estate abbiamo pensato ad un programma speciale legato all’Appia Antica e all’inaugurazione nel nuovo Punto Informativo a S.Maria delle Mole con una serie nutrita di attività che sveleremo quanto prima.

Un saluto per l'amico Orlando Papalini

Un saluto per l'amico Orlando Papalini Copertina    (commenti:3) (605)
Domenico Brancato

Il 15 Agosto è venuto a mancare all’affetto dei Familiari, il caro Amico ed esemplare concittadino: Orlando Papalini.
 
Una Persona dai principi morali integerrimi; dai sentimenti di amicizia sincera e scevra da secondi fini; dalla spiccata propensione e costante disponibilità a prestare, per decenni, specie nell’esercizio delle funzioni di Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, il suo disinteressato ed appassionato impegno, volto a contribuire alla concretizzazione di tutte le più importanti iniziative ed attività finalizzate al miglioramento delle condizioni socio-gestionali e ambientali del territorio; e dalla dote espositiva schietta, ma sempre pacata, del proprio pensiero nel confronto dialettico con qualsiasi indole e livello di interlocutore.
 
Tutto ciò fin quando, da qualche anno, non sono subentrate limitative condizioni di salute che le hanno impedito di partecipare direttamente agli accadimenti quotidiani della vita pubblica.
 
Condizioni che però non hanno influito, anche nei momenti più critici, ad affievolire l’interesse in tal senso.
 
Tant’è che fino a pochi giorni della inaspettata dipartita, nel corso dell’ immancabile contatto telefonico informativo settimanale con lo scrivente, rievocava, con soddisfazione, l’apporto del contributo fornito nel corso dei trascorsi operativi, e manifestava l’intento di proseguire, come possibile, a mettere a disposizione di eventuali future obiettive opportunità destinate a migliorare la vivibilità del
Territorio, ogni residua energia ed il frutto delle maturate esperienze.
 
Per tutto ciò, caro Orlando, quest’ultimo fraterno saluto terreno costituirà, certamente, il presupposto per mantenere indelebile la Tua virtuale presenza fra quanti, serberemo l’indelebile ricordo dell’intensa, apprezzata e duratura attività svolta, con l’esclusivo scopo di mirare al conseguimento del Bene collettivo della Comunità.
 
Domenico Brancato 
 
Dopo il sincero e commovente saluto di Domenico, di cui  condivido ogni singola parola, non mi resta altro da dire se non che, Santa Maria delle Mole deve molto a questa straordinaria persona.
 
Infatti, nonostante le sue precarie condizioni di salute, che in questi ultimi anni lo hanno un po’ allontanato dalla scena pubblica, chi come me, che abita da molti decenni nella nostra Città, sa che, dagli anni settanta in poi, dietro ogni singola battaglia di civiltà, combattuta a favore  della nostra collettività, c’era lui.
 
Per tutto ciò, ritengo che Santa Maria, non può e non deve dimenticare  una persona dal siffatto  spessore morale.
 
Sarà pertanto nostra cura, far si che, il suo nome rimanga indelebilmente legato, alla sua e nostra tanto amata città.
 
Antonio Calcagni, a nome di tutti i componenti del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole.
 

Dall'amico Kamal una lezione di civiltà

Dall'amico Kamal una lezione di civiltà Copertina    (commenti:3) (2.080)
Antonio Calcagni

 
 
Ieri, durante un incontro con un mio amico al parco della Pace, ad un certo punto mi sono reso conto di aver perso il portafoglio.
 
Solo chi ha già vissuto questa esperienza può immaginare quanto possa essere frustrante.
 
La perdita dei soldi, che ricordavo essere di circa 40,00 euro, è infatti l’ultimo dei problemi, quello che stressa veramente sono: il rischio che i propri documenti vadano a finire in mani sbagliate, e quindi blocco delle carte, denuncia di smarrimento ai carabinieri e poi, richiesta di rinnovo di, carta identità, patente, codice fiscale, doc.militare, ecc. ecc.
 
Poi oggi pomeriggio la sorpresa, mi citofona un ragazzo di nome Kamal, italiano di origine marocchina e concittadino di Cava, e mi riporta il portafoglio che ieri sera sua madre ha trovato.
 
Il portafoglio era completo di tutti i documenti e dei soldi, che in realtà erano 95,00 euro.
 
Ancora una volta, si conferma che la vera ed unica distinzione che si può fare tra le persone è tra quelle oneste, e Kamal lo è, e quelle diversamente oneste.
 
Grazie a Kamal ed alla sua mamma per la lezione di civiltà che mi avete regalato.

Omaggio musicale alla Regina Viarum di Max Stival.

Omaggio musicale alla Regina Viarum di Max Stival. Copertina    (commenti:3) (1.292)
Antonio Calcagni

REGINA VIARUM
 
Brano appartenente alla categoria “Epic Music” è stato composto nel 2019 da Max Stival per un evento di promozione del tratto di Appia Antica del Comune di Marino. Appositamente arrangiato per l’organico del suo coro “Coro Polifonico G. Carissimi” di S. Maria delle Mole.
 
Il brano consta di tre scene diverse più una ripresa nel finale, che rendono veramente unica la struttura formale dell’opera (ABCA), in quanto si passa da una prima scena ambientata immaginando un “Baccanale” Romano con danze e festeggiamenti, ad una seconda ove irrompono percussioni ed archi per annunciare un pericolo imminente, proseguendo poi nella concitazione della presa delle armi e la “Battaglia” ben riconoscibili da aspri Suoni di ottoni, timpani da guerra e il duplice coro contrapposto per la motivazione dei soldati. La terza scena è data dalla “Conta” delle perdite sul campo di battaglia per andare poi alla ripresa data da un altro baccanale in segno comunque di vittoria e potenza della “città eterna”.
 
Un brano già in distribuzione su tutti gli store online e piattaforme di streaming, oltre ad essere inserito nei cataloghi della Musica da Film specializzati. Al seguente link è ascoltabile gratuitamente:
 
https://soundcloud.com/max-stival/regina-viarum
 
La foto è relativa ad uno degli ultimi concerti fatti, al castello di Proceno (VT).

Vandalizzate alcune luminarie di Natale

Vandalizzate alcune luminarie di Natale Copertina    (commenti:3) (653)
Eleonora Persichetti

 
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre, a Santa Maria delle Mole, gnoti hanno vandalizzato alcune delle luminarie tridimensionali, in particolare quelle presente in piazza Sandro Sciotti, dove sono state posizionate per il periodo di Natale.

Tra queste, è stata divelta una delle renne, smontata dalla sua base di appoggio e rovesciata. Sul posto si è prontamente recato Andrea Paciotti, presidente dell’UCF Marino, ideatore e organizzatore dell’evento “Luci in Allegria”, la cui partenza è prevista per sabato 2 dicembre. Con lui, l’assessore alla Polizia Locale Rinaldo Mastantuono e i Carabinieri di Santa Maria delle Mole.

“Questo atto vandalico – ha commentato Paciotti – è una mancanza di rispetto inqualificabile nei confronti di tutti i cittadini, dei commercianti e dell’amministrazione comunale di Marino. Comunico che, insieme all’assessore Rinaldo Mastantuono, si è provveduto a sporgere regolare denuncia ai Carabinieri di Santa Maria delle Mole. Presto saranno individuati i responsabili di questo gesto indecoroso”.

Deiezioni dei cani non raccolte? Attenti al Dna!

Deiezioni dei cani non raccolte?  Attenti al Dna! Copertina    (commenti:3) (1.271)
Domenico Brancato

Adesso esiste  la prova del Dna contro i proprietari incivili.

 

L’idea è nata dagli Amministratori di un condominio di Devon  Wood, nel Massachusetts, che stanchi di rinvenire defecazioni  canine  negli spazi comuni, sui marciapiedi , sui viottoli e i prati dei parchi pubblici, lungo i viadotti e nelle aiuole  e delle vane sollecitazioni rivolte ai proprietari degli amici a quattro zampe, per un maggiore impegno all’igienica convivenza, hanno escogitato il sistema per identificare l’animale e, di conseguenza,  il detentore, attraverso il test del Dna sugli escrementi.

Constatata la drastica diminuzione delle deiezioni abbandonate per la deterrenza prodotta dal citato  provvedimento, l’iniziativa si è estesa, in via sperimentale,    in Spagna, in Inghilterra  e, da circa due anni , anche in Italia, a partire da Napoli, nel quartiere del Vomero, con un progetto definito: “ Prevenzione della fecalizzazione canina sul territorio metropolitano “, grazie  all’attuazione del quale è stata già  ottenuta  una riduzione del 70 % delle deiezioni in strada. Atri esperimenti del genere, assecondati da Coldiretti , in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori – Aia – ,  le Amministrazioni Comunali e le Aziende Territoriali Sanitarie – Ats - sono in atto a: Livorno, Trieste, Cremona, Comuni di Malnate ( Varese ) e Villasanta  ( Monza e Brianza ), per cercare di far prevalere una questione di civiltà e di rimuovere quel diffuso atteggiamento di noncuranza  verso il bene pubblico e l’osservanza delle norme igieniche, in particolare.

Studi scientifici, Infatti, hanno dimostrato come gli escrementi dei cani stiano  incrementando pericolosamente   l’inquinamento, in quanto contengono una specifica tipologia di batterio capace di resistere agli antibiotici. Se si considera  che un cane può produrre mensilmente fino a 18 Kg di feci, la cattiva abitudine del cospicuo  loro abbandono sul suolo pubblico rappresenta un rischio sia per l’ambiente  che per l’uomo e per gli stessi cani,  poiché le feci non raccolte possono trasformarsi in focolai per la prolificazione di pericolose malattie.

Il procedimento per il conseguimento della descritta tipologia di intervento, in genere, trova rispondenza: in un’ordinanza del Sindaco a fare il prelievo ematico o di un  campione salivare presso l’ospedale o centro veterinario dell’ ASL; nella catalogazione del campione prelevato; nell’invio all’Istituto Zooprofilattico o altro Istituto specializzato per l’esame del Dna; nell’istituzione del registro del Dna dei cani; nella raccolta del campione della deiezione abbandonata, da parte di un Operatore ambientale o una Guardia zoofila o un Vigile urbano; nell’ invio all’Istituto per l’individuazione del cane attraverso il raffronto tra il Dna del campione e quelli contenuti nella banca dati;  nel Collegamento del   proprietario al cane tramite l’iscrizione all’anagrafe canina; e nella comminazione della sanzione al trasgressore.

Il   Ministero della Salute, infatti,  già nel 2013 aveva reso noti i nuovi obblighi per i possessori di animali domestici:  “ i cani non possono circolare nei luoghi pubblici senza guinzaglio e deve essere cura del padrone raccogliere le deiezioni con gli appositi sacchetti. Se non rispettosi delle regole, i trasgressori possono incorrere in multe i cui importi variano tra i 50 ed i 100 E “.

Dal punto di vista economico, il test  del Dna ha un costo di circa 20 euro che , si ipotizza,  non dovrebbe costituire un aggrazio di spesa per i cittadini, in quanto gli introiti provenienti dalle multe per le deiezioni non raccolte, secondo l’esperienza di alcuni Sindaci dei Comuni sedi della sperimentazione, compenserebbero gli oneri sostenuti dalle Amministrazioni.  Anche se la disponibilità all’esborso di un piccolo contributo, si ha motivo di credere,  non verrebbe negato dalla stragrande maggioranza della popolazione,  pur di godere del beneficio di un ambiente vivibile e pulito.

Esigenza che si avverte in maniera sensibile nel nostro territorio, per la presenza di un notevole numero di cani e di buona  parte di proprietari  che trasgrediscono, disinvoltamente, le norme igieniche e di convivenza civile. Pertanto si ritiene esistano tutti i presupposti affinché  la  descritta iniziativa  venga condivisa ed avviata anche  dall’Amministrazione Comunale di Marino.

Ma in attesa che ciò avvenga, non si può non esprimere l’auspicio che gli abituali trasgressori, attuali o futuri, in previsione dell’applicazione di un sistema di controllo così infallibile per la loro individuazione, optino, sin d’adesso,  per comportamenti più responsabili e scelte più consapevoli delle incombenze e dei doveri che comporta una razionale convivenza con l’ “amico o gli amici “ a quattro zampe.

In modo tale che la detenzione di un così potenzialmente prezioso  animale, non sia la conseguenza dell’accondiscendenza  alla occasionale richiesta di un Bambino ( in quanto   al “Cucciolo” non si può  attribuire la funzione di un inerte  giocattolo,  trattandosi di un  essere vivente in rapida crescita  che necessita di continue cure  ed attenzioni ) o dell’assecondare un  impulsivo  desiderio di  seguire la diffusa  ed allettante tendenza alle passeggiate o al footing in compagnia dell’amico più fedele e protettivo,  anche quando non  si è in grado di:

  •  assicurare a quest’ultimo   una giornaliera   confortevole ed adeguata assistenza  alle sue non trascurabili esigenze;
  •  e di rispettare  le  regole che impediscono di far subire  le conseguenze di tali carenze agli estranei alla convivenza.

 

A cura del Prof. Brancato

Raccolta firme per la Delegazione a Santa Maria

Raccolta firme per la Delegazione a Santa Maria Copertina    (commenti:3) (1.206)
Antonio Calcagni

 

 

Continua con successo la raccolta firme per il ritorno della Delegazione a Santa Maria delle Mole, obiettivo 1.000 è già a portata di mano, ma non ci fermeremo.

 

Di seguito tutti i punti dove troverete i fogli per la firma:

 

Green House; palestra Corefit;Palma Tintoria; Boutique  Mai Senza; Magistri via Manzoni; Surgelati di Via Manzoni;Bar Martino, Bar Alla Stazione; Alimentari 2000; Mastro Pizza;Bar Iacopini; Bar Delizie; Remax;

Zacca Frutta; Bar Centrale; Foto Minna; Il Fotone; Mimmo Sport; Osé Restart; Grimaldi Immobiliare; Laura Boutique; The Flower Shop; Bar Ibba; Alimentari Esposto; Edicola Leggo e Scrivo; Ferramenta Fiordalice;

Pasquale Calzolaio; Zoo Paradiso; Coffee Home; Orologio; Idea Regalo; Mondo Party; Pane e Prosciutto; Novità; Punto e Virgola; Edicola Aurora e bar adiacente; Orli Bimbi; Cristina Boutique; Bar Mameli; Bar

Delizie; Gran Bar; Tagliati per il Successo; Foto studio 64; Lavanderia Fiorenza.

 

Firmato Antonio Calcagni, Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole.

 

 

E’ IMPORTANTE INSERIRE IL NUMERO DEL DOCUMENTO D’IDENTITA’.

 

Riflessioni sul passaggio a livello di Santa Maria

Riflessioni sul passaggio a livello di Santa Maria Copertina    (commenti:3) (2.242)
Antonio Calcagni

 
Il progetto di superamento del passaggio a livello di Casa Bianca ha cominciato a circolare già nell’estate 2018 quando, l’allora consigliere Regionale, espressione della città di Ciampino, per la prima volta lo ha reso pubblico.
 
Nei giorni scorsi poi, anche la Giunta comunale, che amministra la suddetta Città, ha approvato il tracciato che, tra le altre, prevede 7 nuove intersezioni a rotatoria, un sottopasso carrabile alla linea ferroviaria Roma -Velletri un altro ciclopedonale e poi tante altre opere connesse, il tutto per la modica cifra di 15 milioni.
 
Un’opera gigantesca, che migliorerà decisamente, la viabilità su via dei laghi, ma anche quella interna di tutto il Comune, con conseguenza positive anche per i nostri Concittadini.
 
Quello di Casa Bianca è l’ultimo di una lunga serie di realizzazioni effettuate in questi ultimi decenni, tra cui l’eliminazione di quello adiacente all’Istituto Volterra e conseguente chiusura di quello del Sassone, diventato nel frattempo inutile, il by pass di Pantanella, passando per quello di Pavona in fase di completamento, per finire appunto con il progetto di Casa Bianca, il cui avvio del bando dovrebbe partire nella 2^ metà del 2021.
 
A fronte di questo fiorire di opere pubbliche, di cui noi siamo ovviamente contenti, fa da contraltare il silenzio assordante,che avvolge, idea stessa di un progetto che elimini il nostro amato passaggio a livello, che in quanto a disagi arrecati, non è secondo a nessuno.
 
Un disinteresse verso la nostra Cittadina che si può percepire anche su altre grandi problematiche, vedi per esempio il sottopasso, mai realizzato, dell’Appia Nuova, l’abbandono in cui versa il tratto di Appia Antica con i volontari del circolo locale di Legambiente costretti a fare salti mortali.
 
Un disinteresse dicevo che,  probabilmente sconta l’assenza, da sempre, a livello politico regionale ed oltre, di una rappresentanza locale che sappia fare valere i nostri diritti.
 
Una teoria nient’affatto peregrina, gli esempi per questo non mancano, infatti, dopo il citato esempio di Ciampino, voglio ricordare solo quello vecchio di 30 anni.
 
Era il 1990, quando un lungimirante Marinese, allora Presidente della Regione, in occasione dei mondiali del ‘90, con la nobile motivazione di evitare intoppi alla nostra Nazionale di calcio, che in quel periodo si allenava presso il campo sportivo di Marino, riuscì a farsi approvare la realizzazione dei sottopassi dell’Appia, sia in corrispondenza dell’aeroporto che di via dei Laghi.
 
Piccolo effetto collaterale la mancata realizzazione di quello di Santa Maria, che pure in un primo momento era previsto.
 
La domanda quindi sorge spontanea: quanto ancora ci vorrà prima che qualche rappresentante di Santa Maria, arrivi ad un livello politico tale da far valere i diritti dei suoi concittadini?
 
Se, come prevedo, la risposta sarà negativa, speriamo almeno che qualche illuminato politico ci adotti e se proprio non sarà possibile ottenere l’eliminazione del passaggio a livello, forse sarebbe pretendere troppo per un adottato, almeno che si impegni alla realizzazione di un museo a cielo aperto dove, nei prossimi decenni flotte di turisti incuriositi, potranno visitare l’ultima opera post industriale presente nel primo mondo.
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