Eccola qua!
È arrivata la ‘differenziata’!!
Quella che è stata definita come una svolta epocale nella raccolta dei rifiuti si è inserita e si sta affermando con gradualità, ma con determinazione, nella vita della nostra città.
Ormai da un paio di settimane nella mia zona è sufficiente esporre i contenitori nei posti convenuti e…come per magia, li ritroviamo svuotati e di nuovo pronti per l’uso
Ricordo quando, in tempi ormai lontani, era sufficiente esporre il ‘secchio della mondezza’ sul pianerottolo per ritrovarlo svuotato e pronto al mattino quando si usciva per andare a scuola o al lavoro. Un servizio eccezionale che è stato poi stravolto ed organizzato attraverso lo sversamento dei rifiuti nel ‘cassonetti indifferenziati’ poi sostituiti dai cassonetti ‘specializzati’ per tipologia di smaltimento.
Secchioni antiestetici e maleodoranti che per anni hanno deturpato le strade delle nostre città, anche perché non sempre svuotati nei tempi corretti
Ora, grazie all’avvento della differenziata, le nostre strade sono sicuramente più pulite e sembrano più larghe.
Come risulta evidente da questa nota, io sono particolarmente entusiasta e ritengo che il progetto impostato nella nostra città si stia dimostrando come un successo. Ma sento anche che non tutti sono soddisfatti per motivi di vario genere, dalla mancanza di spazio per il posizionamento dei contenitori, alle difficoltà che i mezzi adibiti alla raccolta incontrano nell’accessibilità di alcune strade.
Il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole ha seguito le varie fasi dello sviluppo del progetto fin dalla sua nascita e ritengo di poter dichiarare la sua disponibilità a raccogliere tutte le indicazioni di difficoltà riscontrate dai cittadini e farsi parte promotrice per indirizzarle ai responsabili dell’Amministrazione Comunale per discutere le possibilità di soluzione.
Pertanto rivolgo un invito a tutti i concittadini:
SCRIVETE LE VOSTRE IMPRESSIONI E CERCHEREMO DI DARE RISPOSTA A TUTTE LE VOSTRE DOMANDE.
Le Banche, gli Uffici e gli Istituti di Moneta Elettronica, con cadenza mensile, sono tenuti ad inviare all’Unità di Informazione finanziaria per l’Italia -UIF- (Ente istituito nel 2007 presso la Banca d’Italia, che ha iniziato ad operare il 1° Gennaio 2008, subentrando all’Ufficio Italiano dei Cambi, nel ruolo di autorità centrale antiriciclaggio), la comunicazione di ogni operazione, anche occasionale, di movimenti in denaro contante di importo pari o superiore a 10 mila euro effettuata nel mese solare (dal 1° all’ultimo giorno del mese), anche se eseguita tramite singole operazioni di importo pari o superiori a 1.000 euro, da parte dello stesso cliente.
Le informazioni che identificano la comunicazione all’UIF devono comprendere: la data, l’importo e la causale dell’operazione; la filiale in cui è stata disposta; il numero del rapporto continuativo movimentato; i dati identificativi del cliente, dell’esecutore e del titolare effettivo.
Comunque, Italia Oggi (Quotidiano economico, giuridico e politico) chiarisce che chi ha la coscienza a posto non ha nulla da temere, poiché l’UIF si avvale di un’ampia base di dati per attribuire la più consona interpretazione ad ogni segnalazione.
Mentre, in seguito dell’entrata in vigore dell’art. 1, comma 898 della legge 208 del 2015 (Legge di Stabilità del 2016), il limite di denaro per eseguire le transazioni (pagamento di servizi o compravendite ), per adeguare l’Italia all’orientamento condiviso dalla maggior parte dei Paesi Europei, è stato elevato a 3.000 euro.
Non esistono, invece, limiti delle somme che possono essere prelevate o versate da un utente presso un Istituto bancario o postale (fermo restando che l’addetto al servizio potrebbe richiedere le motivazioni che abbiano indotto al prelievo, ed in caso di spiegazione non convincente, potrebbe inoltrare la comunicazione all’UI F) a meno che non si compiano operazioni verso un soggetto terzo. Nel qual caso si pone il predetto limite dei 3.000 euro, in quanto si renderebbe necessario adoperare forme di pagamento tracciabili ( Vedi Bonifico o Carta di credito).
In riferimento al limite di disponibilità, la sentenza 27 febbraio 2016 della Cassazione Penale ha ammesso che si configura il reato di autoriciclaggio laddove dovesse essere rinvenuta una rilevante somma di denaro, in contanti, in possesso di un soggetto il cui reddito non sia compatibile con una tale disponibilità. Reato sancito dalla Legge 186 del 15 Dicembre 2014 che ha introdotto nel Codice penale l’art. 648 – ter.1, per il quale viene punito colui che compie l’attività tipica del riciclaggio sui beni tratti da delitti commessi da lui stesso. A differenza del riciclaggio, dove il riciclatore è colui che prende del denaro o dei beni da coloro che li hanno ottenuti da reato e li immette nel circuito economico legale, attraverso operazioni di qualsiasi natura commerciale. In altri termini, il riciclatore è chi commette riciclaggio e, quindi, ostacola l’identificazione della provenienza dei soldi, ma non prende parte al reato presupposto, cioè al fatto criminoso che ha generato quei proventi
Viene esclusa la punibilità dell’autoriciclaggio solo quando il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate esclusivamente all’autoconsumo o al godimento personale e non reimpiegati al fine di ostacolare l’individuazione della provenienza.
In alcuni settori, però, la riforma non è stata applicabile in Italia, come nel caso dei money transfer ( servizio di trasferimento di denaro ) e per i pagamenti nei confronti della Pubbliche Amministrazioni, che continueranno a dover essere effettuati mediante strumenti tracciabili con importi al limite dei 1.000 euro.
La legge di stabilità, per contenere l’evasione ha esteso l’obbligo, per professionisti, commercianti e, a partire da Luglio, anche per i parchimetri ( salvo i casi di oggettiva impossibilità tecnica ), di accettare e consentire, anche per importi minimi, pagamenti mediante carte di credito e bancomat.
Per chi commette il delitto di autoriciclaggio il richiamato art. 648 -ter.1 prevede il seguente trattamento sanzionatorio, ai commi:
In ogni caso, ai sensi dell’art. 648 – quater (quarta aggiunta all’articolo originale) c.p., la condanna comporta la confisca dei beni che ne costituiscono il prodotto o il profitto, salvo che appartengano a persone estranee al reato. In tale circostanza, comunque, il giudice dispone la confisca di denaro, beni o delle altre utilità delle quali il reo ha la disponibilità, anche per interposta persona, per un valore equivalente al prodotto, profitto o prezzo del reato.
A cura del Prof. Brancato
Si informa la cittadinanza che il Sindaco di Marino, in ottemperanza all’Ordinanza Sindacale n° 221 del 17 luglio 2018 ed in considerazione dell’andamento meteorologico particolarmente favorevole alla proliferazione delle zanzare, con le stesse modalità e raccomandazioni descritte nella nota pubblicata in questo sito lo scorso 1° luglio, dal titolo “Disinfestazione dalle zanzare“, ha disposto l’esecuzione di un secondo intervento mirato al controllo della diffusione delle specie che infestano il territorio, nelle seguenti date:
A cura del Prof. Brancato
Ma per tre connazionali su quattro chi scappa da guerre e terrorismo «va accolto»
In vista della Giornata internazionale della tratta di esseri umani in programma il 30 luglio, Doxa torna a indagare l’atteggiamento degli italiani nei confronti del fenomeno dell’immigrazione. Oggi 6 italiani su 10 sono «preoccupati», ma a dicembre 2017 erano 8 su 10.
In vista della Giornata internazionale della tratta di esseri umani in programma il 30 luglio, Doxa torna a indagare l’atteggiamento generale degli italiani nei confronti del fenomeno dell’immigrazione scoprendo che il 58% dei nostri connazionali è «molto o abbastanza preoccupato». A dicembre 2017 tale soglia si attestava al 78%, dunque era superiore di 20 punti. Le più preoccupate sono le donne (65%). Mentre non si rilevano differenze sostanziali in base all’età degli intervistati o, ancora, rispetto all’area geografica di residenza. Unica eccezione: le città con oltre 100 mila abitanti, dove i «preoccupati» sono il 63% (+5% sulla media nazionale). Altra evidenza: il grado di preoccupazione decresce con l’innalzarsi del titolo di studio (solo un laureato su 2 è «preoccupato», mentre tra i possessori di licenza di scuola media inferiore tale soglia arriva al 60%). Ma per un italiano su 2 «gli immigrati rappresentano una risorsa per il Paese» con uno scostamento di 8 punti rispetto ai risultati di pochi mesi fa (44% di «molto o abbastanza d’accordo» a dicembre 2017, 52% a luglio 2018).
FOCUS SULLA SICUREZZA — Ordine pubblico e sicurezza sono gli aspetti che più incidono sul livello di preoccupazione degli italiani. Lo afferma il 48% degli intervistati. Con picchi del 54% tra gli over 54 e del 55% tra gli abitanti del Nord-Est. Ma è proprio dalle regioni del Nord-Est che arriva anche l’appello più sentito perché si distingua tra profughi e immigrati regolari, da una parte, e clandestini, dall’altra. Lo chiede l’83% degli intervistati di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto-Adige e Veneto contro una media nazionale del 77%. Per quel che concerne le classi d’età i più orientati al distinguo sono i 35-54enni (82%). E ancora: proprio nello zoccolo duro della popolazione attiva italiana l’idea che gli immigrati rappresentino una minaccia per l’occupazione trova minore terreno fertile. A pensarlo è il 24% degli intervistati. Mentre tra gli over 54 tale incidenza arriva al 35%. Anche in questo caso il livello d’istruzione gioca un ruolo chiave: lo pensa l’11% dei laureati contro il 39% di coloro che non sono andati oltre la terza media.
SI’ ALL’ACCOGLIENZA PER CHI E’ IN PERICOLO — Questioni singole a parte, i dati Doxa mostrano che lo spirito d’accoglienza degli italiani non è in discussione. Per il 75% degli intervistati chi scappa da guerre e terrorismo «va accolto». A dicembre 2017 tale percentuale si attestava al 70%. Campioni di solidarietà sono i 15-34enni, ossia i millennial, con l’85% di risposte affermative. Mentre a livello geografico sono gli abitanti del Centro Italia i più propensi all’accoglienza con una percentuale di consenso pari all’83%. È curioso notare come alla domanda su un eventuale richiesta da parte delle istituzioni di ospitare dei migranti nel proprio quartiere il livello di preoccupazione su base nazionale scenda al 33%. Era pari al 45% a fine 2017. Anche in questo caso molto più «aperti ad ospitarli» risultano i laureati (19% di tasso di preoccupazione), ma anche i giovani (29% i «preoccupati» under 35) e i residenti nelle grandi città (31% nei centri con oltre 100 mila abitanti). Che il tema vero sia diverso da quello dell’accoglienza?
A cura di Eleonora Persichetti
Considerando i comuni capoluogo di provincia, tra il 2011 e il 2016 nel Lazio le piste ciclabili sono cresciute dello 0,5%.
Nel Lazio tra il 2011 e il 2016 la lunghezza delle piste ciclabili presenti nei comuni capoluogo di provincia è passata da 296,2 km a 297,8 km, con un aumento dello 0,5%.
Tra i comuni capoluogo di provincia laziali è Roma quello con le piste ciclabili più lunghe (241 km nel 2016, con una diminuzione però del 5,4% rispetto al 2011). A Roma seguono Rieti (26 km nel 2016, con un aumento dell‘1,2% rispetto al 2011), Latina (22 km nel 2016, +120% sul 2011), Frosinone (8 km nel 2016, +60% sul 2011) e Viterbo (0,8 km nel 2016, dato invariato rispetto al 2011). Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Istat.
In Italia dal 2011 al 2016 la lunghezza delle piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia è passata da 3.592,2 km a 4.370,1 km, con un aumento del 21,7%. Le regioni in cui ci sono più piste ciclabili sono Emilia Romagna (1.285,8 km), Lombardia (707,6 km) e Veneto (538,9 km). Le regioni in cui le piste ciclabili sono cresciute di più tra il 2011 e il 2016 sono la Sardegna (+301,5%), la Sicilia (+91%) e la Basilicata (+73,1%).
La crescita delle piste ciclabili presenti nei comuni capolugo di provincia italiani dimostra l’impegno da parte delle amministrazioni locali per favorire modalità di mobilità alternative e meno inquinanti rispetto all’uso dei mezzi a motore. L’aumento delle piste ciclabili a disposizione degli utenti nei comuni capoluogo di provincia, però, deve andare di passo con una maggior tutela per i ciclisti. Nell’ecosistema stradale, infatti, i ciclisti, che siano su una pista ciclabile o sulla normale carreggiata, sono una categoria di utenti particolarmente vulnerabile a cui va garantita la massima sicurezza ed a cui va riconosciuto il merito di limitare la produzione di sostanze inquinanti.
A cura di Eleonora Persichetti
La coppia scoppia sotto l'ombrellone: è la sindrome di Romeo e Giulietta, che si manifesta in un fallimento nella gestione degli ostacoli. «Ci si lascia perché si passa troppo tempo insieme senza saper gestire e superare le difficoltà» spiega il padre delle Discipline Analogiche, Stefano Benemeglio.
«D'estate i difetti del partner diventano più evidenti e riemerge tutto ciò che durante il periodo invernale è rimasto sopito» spiega lo psicologo Stefano Benemeglio, padre delle Discipline Analogiche, direttore scientifico dell'«Università Popolare delle Discipline Analogiche» (UPDA), famoso per i molti esperimenti di successo portati avanti nelle sedi più prestigiose, includendo anche l'Ordine dei Medici di Madrid e l'Università «Pompeo Fabra» di Barcellona.
«In questo periodo riceviamo moltissime richieste di consulenza da parte di coppie che stanno attraversando un periodo di difficoltà o da parte di un membro della coppia che chiede una consulenza per salvare la propria relazione» aggiunge lo psicologo, noto anche per la sua ampia ricerca sulla «comunicazione analogica» portata avanti fin dagli Anni '70 del secolo scorso, quando -trasferitosi negli Stati Uniti- fu counselor e couch di numerose stelle di Hollywood.
Secondo quanto rilevato dalla «Università Popolare "Stefano Benemeglio" delle Discipline Analogiche» (www.upda.it), a luglio si litiga di più soprattutto a causa delle opposte esigenze di uomini e donne e dell'incapacità di gestire le differenze di genere.
«Sotto l'ombrellone le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte» commenta Samuela Stano, presidente della «Università Popolare delle Discipline Analogiche», che ha potuto rilevare come il 72% delle donne ama stare sotto il sole oltre 5 ore al giorno, mentre due terzi degli uomini degli uomini resiste appena 3 ore.
«Per il 36% delle donne prendere il sole è come fare una cura di bellezza, per il 21% è l'occasione per apparire più giovani e per il 19% un modo per rilassarsi. Ma il 34% degli uomini si annoia, il 25% preferisce andare a nuotare o comunque stare in acqua, il 22% fare sport» sottolinea Samuela Stano.
Sotto l'ombrellone si finisce per litigare in 7 casi su 10. Il fatto è che poi alla fine in vacanza lui e lei si ritrovano divisi su tutto, con lei che vorrebbe chiacchierare e lui che scompare dietro ad un pallone, lei che vorrebbe un po' di coccole e lui che si perde con lo sguardo dietro alla vicina d'ombrellone.
Molto spesso la crisi è scatenata della «Sindrome di Romeo e Giulietta», denominazione che deriva dal fatto che Romeo e Giulietta, pur amandosi reciprocamente senza limiti, non hanno saputo gestire le difficoltà provenienti da terzi: gli ostacoli parentali che non hanno permesso ai due di coronare i loro sogni. «La sindrome in questione, manifesta appunto, un fallimento nella gestione degli ostacoli», evidenzia lo psicologo Stefano Benemeglio.
Eleonora Persichetti
Dal 20 giugno nuovo conto corrente base a canone agevolato per: giovani, anziani e lavoratori con basso reddito.
Il Decreto Legislativo n° 37/2017, attuativo della direttiva 2014/92/UE, ha stabilito che le banche; gli istituti di moneta elettronica – IMEL (Imprese, diverse dalle banche, che svolgono esclusivamente attività di emissione di moneta elettronica, consistente in un surrogato della moneta legale, generalmente destinata ad effettuare pagamenti di modesta entità, rappresentata da un credito, nei confronti dell’emittente, memorizzato su un dispositivo elettronico come, ad esempio, la Viacard a scalare rilasciata da Autostrade), gli Istituti di pagamento (Nuova figura di intermediari, diversi dalle banche e dagli Istituti di moneta elettronica, autorizzati a prestare servizi di pagamento su tutto il territorio dell’Unione Europea) e Poste Italiane S.p.A, debbano offrire ai consumatori un Conto di pagamento gratuito per operazioni di Base, quali: accredito dello stipendio o della pensione; bonifici; carta di debito legata al conto; pagamenti attraverso il conto; prelievo di contante tramite gli sportelli della banca.
In riferimento a quest’ultima agevolazione, infatti, le banche avranno l’obbligo di rilasciare una carta di debito (un Bancomat) senza alcun costo, sia di gestione e sia inerente a tutte le operazioni che, con la stessa carta, verranno effettuate.
Quindi, i contribuenti che apriranno un Conto base pagheranno soltanto un Canone annuo di importo limitato e coerente con la finalità di inclusione finanziaria (Complesso di attività messe in atto per favorire l’accesso ai servizi bancari di soggetti non ancora integrati nel sistema finanziario ordinario), cioè onnicomprensivo e senza addebito di spese di gestione, oneri o commissioni di alcun genere ed esente dall’imposta di bollo.
In particolare, il Ministero dell’Economia e delle Finanze specifica che i servizi previsti dal Conto base comprendono:
Ovviamente, al cliente non sarà vietato effettuare operazioni aggiuntive con addebito di ulteriori spese, che però, in tal caso, non potranno superare l’importo normalmente richiesto ai prestatori di servizi per effettuare la medesime operazioni.
L’offerta del Conto di base è destinata ai Consumatori il cui ISEE, in corso di validità, risulta essere inferiore a 11.600 euro, ma potrà essere cointestato, anche se esclusivamente, ai componenti il nucleo familiare sulla base del quale è stato calcolato l’ISEE.
Possono Inoltre chiedere l’apertura di un Conto base gratuito per una serie di tipologie di servizi, i titolari di trattamenti pensionistici con importo lordo annuo fino a 18.000 euro.
Coloro che intendono fruire di un Conto con le descritte agevolazioni dovranno autocertificare alla banca di riferimento il possesso dei requisiti di reddito sopra riportate. Requisiti che, una volta ottenuta la concessione, dovranno essere annualmente comunicati entro il 31 maggio, alla banca concessionaria.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
In seguito all’aggravarsi in Italia, negli ultimi anni, dell’incidenza della condizione di povertà, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGICOM - , in data 15 Giugno 2018 ha firmato un Provvedimento con il quale tutte le famiglie aventi un reddito annuale certificato dall’Indicatore di Situazione Economica Equivalente – ISEE – inferiore a 8.112,23 euro, disporranno di ampie garanzie di inclusione sociale.
In virtù di tale provvedimento, che elimina i precedenti vincoli che subordinavano l’accesso alle agevolazioni alla presenza nel nucleo famigliare di:
sempre secondo AGICOM, circa 2,6 milioni di nuclei familiari potranno accedere alle agevolazioni.
Agevolazioni che prevedono, oltre alla conferma del precedente sconto del 50% sul canonedi accesso alla rete telefonica (per il quale i beneficiari invece di 19 euro/mese ne pagano 9.5 ), 30 minuti di telefonate gratuite verso tutte le numerazioni nazionali di telefoni fissi e mobili.
Inoltre, per dar seguito alle richieste delle Associazioni dei Consumatori, sempre da parte di AGICOM, nell’ottica di un’effettiva inclusione sociale (senso di appartenenza alla comunità ), è stata avanzata la richiesta a TIM S.p. A, nella qualità di operatore incaricato del servizio universale, di mettere a disposizione degli utenti economicamente disagiati, anche delle offerte Flat (a costo forfettario con modico canone mensile predeterminato) di connessione ad Internet a banda larga (veloce), la cui sottoscrizione non implichi la perdita del diritto di beneficiare delle agevolazioni economiche.
Il che ha riscosso il plauso del presidente dell’Unione Nazionale Consumatori che rivolge un invito a tutti gli aventi diritto a presentare subito domanda, per evitare quel che è accaduto per l’energia, dove molti nuclei familiari non usufruiscono del bonus, pur avendone diritto. Motivo per cui e per non vanificare i vantaggi del provvedimento in questione,lo stesso Presidente propone di inserire i bonus previsti per: gas, luce, acqua telefonia e canone Rai, nel database dell’INPS,o in altri dispositivi,che consentano l’erogazione automatica delle agevolazioni, senza dover presentare apposita domanda.
Per accedere al Bonus telefono la famiglia, come precisato, oltre a rientrare nel limite di reddito Isee 2018 certificato dall’ISTAT, deve avere stipulato o dove re-stipulare un contratto con TIM (Telecom Italia Mobile) : unica compagnia telefonica a poter offrire l’agevolazione. Mentre coloro che avessero un’esigenza immediata diconnessione ad Internet potranno, intanto, stipulare il contratto con altro operatore, senza perdere il beneficio.
Articolo redatto dal prof. Domenico Brancato