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Novitā per la patente dei motocicli

Novitā per la patente dei motocicli Copertina Nazionali (617)
Domenico Brancato

Il Decreto del Ministero dei Trasporti del 26 Settembre 2018 introduce, infatti, nuove disposizioni relative alle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento delle Patenti di guida delle categorie:  A1 ( Età minima 16 anni per la guida di: - Motocicli di cilindrata massima di 125 cm3, di potenza massima di 11 Kw e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 Kw/Kg; - Tricicli di potenza massima non superiore a 15 Kw; - Macchine Agricole che non superano i limiti di sagoma dei motoveicoli: m 1.60 di larghezza, 4.00 di lunghezza, 2.50 di altezza ed il peso, a pieno carico, non eccedente 2.5 tonnellate);  A2 (Età minima 18 anni per la guida di motoveicoli di potenza non superiore a 35 Kw, con un rapporto potenza/peso non superiore a 0.2 Kw/Kg)  e A o A3 (21  anni per guida  di tricicli di potenza superiore a 15 Kw e 24 anni  e 20 anni, a condizione di essere titolare di patente A2 da almeno 2 anni, per la guida di motoveicoli di tutti i tipi.  Ossia veicoli a due ruote, senza carrozzetta - L3e - o con carrozzetta  - L4e -. Cioè veicoli a 3 ruote destinati al trasporto di un numero massimo di 4 persone, muniti di motore con cilindrata superiore a 50 cm3, se a combustione interna e/o aventi velocità massima superiore a 45 Km/h).

Ciò, per il soddisfacimento dell’esigenza di uniformare le procedure di svolgimento delle prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti, organizzandole, in  tre fasi, invece delle sei fasi previste dal Decreto Ministeriale  8 Gennaio 2013. Come stabilito dal DM 19 Dicembre 2012, per il conseguimento della Patente di guida delle Categorie  B e BE e dal DM 8 Gennaio 2013, per il conseguimento delle Patenti di guida delle Categorie C1,  C, D1, D, C1E, CE, D1E  e DE.

Fasi che comprendono:

  • La verifica della capacità del conducente di prepararsi ad una guida sicura, riguardante il come indossare il vestiario da motociclista: casco integrale, guanti, giacca con protezione dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse, pantaloni lunghi,  protezioni delle ginocchia e paraschiena;
  • L’esecuzione delle manovre lungo un  percorso (Vedi Allegato 1), sui circuiti di prova delimitati da strisce orizzontali, consistente in  un esercizio di equilibrio a bassa velocità, poi di slalom, avvitamento ostacolo e frenata, con velocità che da 30 Km/h passa a 50 Km/h, fra coni  di altezza non inferiore a 30 cm, dislocati a distanza variabile da m 2.2, 4.0 e 1.0, lungo due corridoi,  di cui il primo lungo m 18,2 e largo m2,2 ed il secondo della lunghezza di 25 m e la larghezza di 1,3 m.

Il candidato per superare la prova non dovrà incorrere  in nessuna  delle seguenti irregolarità:

  • Toccare uno o più coni;
  • Saltare un cono durante lo slalom o uscire dal percorso;
  • Mettere un piede a terra;
  • Coordinare in modo irregolare la guida, dimostrando scarsa abilità;
  • Impiegare un tempo superiore a 25 secondi per completare il per corso;
  • I comportamenti di guida nel traffico, intesi a verificare che il candidato esegua in sicurezza le operazioni previste, adottando tutte le opportune precauzioni.

La durata dell’intero esame pratico è prevista  di 30 minuti.

Le nuove norme verranno applicate a partire dal 2 gennaio 2019 e riguarderanno anche chi ha presentato la domanda prima dell’entrata in vigore il nuovo decreto.

 

A cura del prof. Brancato

Disoccupazione: Il certificato On-Line

Disoccupazione: Il certificato On-Line Copertina Nazionali (714)
Domenico Brancato

Da dicembre è possibile scaricare online il certificato di disoccupazione.

L’Agenzia Nazionale per le Pratiche attive del Lavoro – ANPAL –  rende noto che il rilascio del  certificato,  timbrato digitalmente,  utilizzabile per il riconoscimento di agevolazioni ed incentivi, sarà  fattibile da metà Dicembre .

Secondo quanto riportato da   “Italia Oggi“ entro il mese di Novembre sarà adottato un nuovo sistema per l’identificazione degli Utenti sul sito ANPAL, che consentirà l’accesso a tutti i servizi con una stessa utenza.

Al sito sarà possibile accedere mediante  il Sistema Pubblico di Identità Digitale – SPID – (che permette l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione), il Documento Unico Identificativo – DUI – (Carta d’Identità elettronica) o utenza registrata.

Altra importante novità, relativa all’argomento  disoccupazione, è che dal 22 ottobre  la Dichiarazione di Immediata Disponibilità – DID –, che i disoccupati devono produrre  online sul portale  dell’ANPAL,  può essere trasmessa anche tramite  i Patronati.

Inoltre è previsto che gli Operatori dei Centri per l’Impiego ed i Patronati convenzionati, dal 22 ottobre, potranno,  accedendo all’area riservata sul portale ANPAL, supportare i lavoratori nell’inserimento online della DID: importante dichiarazione che determina formalmente l’inizio dello stato di disoccupazione di una persona, consentendole di fruire dei servizi per l’inserimento nel mercato del lavoro.

 

A cura del Prof. Brancato

IL LATTE DI MAMMA VINCE

IL LATTE DI MAMMA VINCE Copertina Nazionali (729)
Eleonora Persichetti

Corso per l’allattamento a seno secondo standard UNICEF all’ASL Roma 6

 

Si chiama Baby Friendly Community Initiative e nasce in seno all’UNICEF, nel 1998.

Si tratta di un programma teso ad istruire delle piccole realtà locali riguardo l’importanza dell’allattamento al seno, attraverso appositi corsi di formazione con rilascio di certificato di riconoscimento. Il programma, nato in Gran Bretagna, si basa sui Seven Point Plan, ossia “Sette Passi” da tenere come punti fermi per l’allattamento efficace. Essi sono:

    1. Rispettare - e comunicare con costanza - un regolamento scritto;
    2. Aggiornare gli operatori sanitari in tecniche e conoscenze, per rendersi più efficaci;
    3. Informare le donne in attesa, e le loro famiglie, in merito ai vantaggi dell’allattamento al seno;
    4. Aiutare le madri ad allattare esclusivamente al seno per 6 mesi;
    5. Allungare il periodo dello svezzamento fino ai 2 anni;
    6. Provvedere ad un’atmosfera accogliente per le famiglie che allattano;
    7. Promuovere la collaborazione tra enti sanitari e comunità locali.

 

Da quel giorno, la BFCI di strada ne ha fatta parecchia. In Italia dal febbraio 2006 si è tradotta nella Comunità Amica dei Bambini per l’Allattamento, diventata operativa nell’ottobre 2007, in occasione della pubblicazione dei “Sette Passi”. Da quel momento, molti enti locali si sono impegnati nella formazione di operatori per ottenere il riconoscimento (della durata di 36 mesi, dopodiché si è soggetti ad una rivalutazione).

Anche l’ASL Roma 6, ansiosa di ottenere il riconoscimento, si sta impegnando nella formazione degli operatori. Il corso, presentato il 5 ottobre, è finalizzato alla creazione di figure preparate, nel rispetto nella documentazione aderente ai “Sette Passi” già definita.

Incrociamo le dita, allora: che allattamento al seno sia!

https://www.lavocedeicastelli.com/

 

 

Civismo politico

S. Maria delle Mole    (commenti:3) (711)
Gianni Morelli

Per "civismo politico" si deve intendere un approccio completamente alternativo al sistema dei partiti oppure un approccio critico ma possibilmente anche sinergico al sistema dei partiti?


I fatti recenti (ad esempio Torino per la TAV, Piazza del Popolo a Roma e la manifestazione per il Decreto Sicurezza sempre a Roma, oltre alle proteste sotto al Campidoglio) mostrano un sempre maggiore desiderio di partecipazione dei cittadini alla vita politica ed alle scelte che sono considerate importanti e che condizionano lo stile di vita ed il futuro della nostra Nazione e dei Territori, anche diversi per cultura e tradizioni, che la compongono. Qualcosa comincia a muoversi e sembra quasi messa da parte quella accettazione passiva che, a causa dello sbandamento cui abbiamo assistito nelle direzioni dei Partiti che hanno tradizionalmente dominato la scena politica del nostro Paese, ha portato a quei fenomeni  (la bocciatura del Referendum, le lotte interne che hanno portato alle dimissioni di un Segretario di un partito tra i più importanti in Italia e di un  Presidente del Consiglio dei Ministri, l’utilizzo di tecniche di comunicazione molto penetranti nonché la grande crisi economica che ha fortemente inciso sulla distribuzione della ricchezza aumentando le sacche di povertà e lo scontento di buona parte della popolazione), da cui la decisione degli elettori di tentare di cambiare radicalmente la scena politica ricercando forze nuove e fresche cui affidare il Governo.

Ma questo non è stato ancora sufficiente, e sembra affermarsi il concetto di come non si possa prescindere da una presenza più determinante della popolazione nella gestione della Cosa Pubblica ed è sempre più evidente come la recente capacità di aggregazione non derivi dalle manovre dei partiti tradizionali o dalla nascita di nuovi partiti. Piuttosto si presenta come un fenomeno derivante da gruppi di cittadini che sentono di poter condividere esigenze e bisogni comuni. Cittadini che hanno iniziato ad organizzarsi e ad uscire con sempre maggiore frequenza allo scoperto. Mi riferisco alle istanze provenienti dalle Associazioni e dai Comitati costituiti da volontari che stanno prendendo forma più consistente sul Territorio e che, in modo sempre più partecipato, si interessano e collaborano attivamente a migliorare ciò che li circonda, facendo riferimento semplicemente alla loro qualità di cittadini.

Una forma di ‘civismo associativo’ che porta alla creazione di una ‘cittadinanza attiva’ per cui ciascun individuo si offre di fare qualcosa per migliorare le condizioni di vita dell’ambiente in cui vive ed opera. Una sorta di ritorno alla consapevolezza di quanto può essere considerato come corrispondente ai nostri doveri di cittadino e di vicinanza, ed ai principi di condivisione di quanto ci circonda. Non importa come si esplichi questa partecipazione che può andare dal riparare un’altalena in un parco, al condividere idee e proposte per la conservazione dell’ambiente, o al dimostrare per la conservazione dei reperti archeologici che costituiscono un valore importante per i nostri Territori, o per l’ampliamento dei parchi Regionali o nell’organizzare sagre e feste rionali o per il raggiungimento di qualsiasi altro obiettivo nell’interesse comune. L’importante è condividere e discutere per ricercare risposte e suggerire soluzioni, ed è determinante partecipare e far sentire la propria voce nell’arena politica. E tendere ad affermarsi come presenza efficace e costruttiva, atta a riempire i vuoti lasciati dall’ormai evidente fallimento delle politiche tradizionali, vuoi quelle confusamente imposte dalle segreterie dei partiti o a quelle fatte maturare nella ‘pancia’ di una popolazione giustamente insoddisfatta.

Accorgimenti per l'erba infestante

Accorgimenti per l'erba infestante Copertina Nazionali (1.105)
Domenico Brancato

Le alte temperature e le abbondanti piogge favoriscono la crescita della vegetazione infestante: come arrestarne lo sviluppo senza nuocere all’ambiente

Contrariamente a cosa accade se il prodotto impiegato per proteggere le piante dal parassita risulta essere più pericoloso del parassita stesso, per la salute dell’uomo e del patrimonio biologico del terreno.

Cioè quel che accade nel caso dell’uso del “Glifosato “(Chimicamente trattasi di un amino fosforico della glicina – C3H8NO5P - Denominato Roundup nella versione commercializzata dalla Monsanto) : un principio attivo utilizzato sin dal 1974 che, secondo molti studi, potrebbe rivelarsi tossico per l’ambiente e dannoso per la salute. Esso è utilizzato ampiamente per la pulizia dei margini stradali, delle strutture ferroviarie, del verde pubblico ed in agricoltura dove,  unito   alle sementi geneticamente modificate (OGM):   Soia, Mais, Colza e Barbabietola (il cui DNA è stato modificato  con l’aggiunta di un gene  per renderli resistenti all’erbicida) assicura il vantaggio dell’esclusione dei 4-5 interventi che, con diserbanti per la difesa di  piante non OGM, sono generalmente  necessari per il completo controllo delle infestanti.

I prodotti delle piante, così trattate, entrano poi nella catena alimentare umana attraverso il consumo di carne e suoi trasformati provenienti da animali nutriti con mangimi OGM ed altre forme di esposizione al glifosato, quali: l’effettuazione dei trattamenti, il  consumo di  l’acqua, di  bevande e  alimenti di origine vegetale  (pane, pasta, cereali e legumi,  sulle piante dei quali il glifosato viene spesso usato come disseccante, prima del raccolto).

In quanto diversi studi, hanno dimostrato come il glifosato sia in grado di contaminare il suolo, l’aria e le acque superficiali e profonde e quindi rappresenta una sostanza altamente tossica per l’ambiente, che incide sulla funzionalità degli ecosistemi (Insieme di organismi viventi e materia non vivente che interagiscono in un determinato ambiente in maniera organica e funzionale), degli habitat naturali, riducendone la biodiversità (Coesistenza, in uno steso ecosistema, di diverse specie animali e vegetali che crea un equilibrio in funzione alle loro reciproche relazioni) e di conseguenza la buona salute della biosfera (Spazio circostante la superficie terrestre nel quale sussistono le condizioni adeguate allo sviluppo della vita animale e vegetale), degli esseri umani e dell’agricoltura.

Dal rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ISPRA – sui pesticidi (Prodotti che vengono impiegati per impedire che le colture vengano danneggiate o distrutte da malattie ed infestanti, quali: insetticidi, fungicidi, acaricidi, erbicidi, fitoregolatori e repellenti) emerge, infatti, che il glifosato sia una delle sostanze più diffuse nelle acque italiane.

Per cui la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca SUL Cancro) il 20 Marzo 2015 definiva l’erbicida come probabile cancerogeno, inserendolo nel gruppo 2 B, in relazione alla pericolosità per la salute umana. Anche se in passato era stato considerato uno dei pesticidi meno tossici per gli animali, e per questo mai contestato, in riferimento ai test eseguiti della Monsanto e approvati da Enti pubblici americani ed europei, che avevano concluso che “le varietà OGM resistenti al Roundup sono sicure per la salute umana”.

Affermazione contestata dall’autorevole “ Studio Sèralini “ nel quale si chiarisce che la differenza degli esiti fra il suo studio e quello della Monsanto sul Mais NK603, usato negli Stati Uniti fin dal 2000, anche per l’alimentazione umana, è  dovuta alla differente durata dell’indagine (che il protocollo  prevede in  non meno di  2 anni, per l’attendibilità dei test tossicologici del cancro)   ed ai diversi standard di ricerca adottati sullo studio del glifosato, che non va considerato come principio attivo isolato, bensì nella sua formulazione complessa commerciale, comprendenti coadiuvanti (prodotti che si aggiungono alla sostanza  base da cui si attende l’effetto principale) e tensioattivi (usati come agenti emulsionanti: atti a favorire la dispersione di un liquido sotto forma di particelle in un altro, come olio in acqua, nel quale rimangono completamente insolubili), più tossici del glifosato esaminato come sola sostanza attiva.

Inoltre il glifosato è un diserbante totale (che distrugge o impedisce la crescita di qualsiasi tipo di vegetazione), sistemico (che interessa tutta la pianta attraverso l’assorbimento ed il trasporto della sostanza  nell’apparato radicale) e, soprattutto un forte chelante, coè che dispone di un notevole potere legante nei confronti dei micronutrienti: ferro, manganese, zinco, rame, boro, molibdeno e  cloro,  che immobilizza,  rendendoli indisponibili per la pianta, con conseguente compromissione dell’efficienza nutrizionale.

In funzione di quanto sopra esposto e del Principio di Precauzione, basato sull’adozione di una condotta cautelativa riguardo la gestione delle questioni scientificamente controverse, da tempo, diverse campagne, contrarie all’utilizzo del glifosato, manifestano dissenso nei confronti del suo utilizzo e promuovono valide alternative per la lotta alle essenze infestanti. Cioè compatibili con i metodi di coltivazione biologica, com’è noto, impostati su produzioni finalizzati alla salvaguardia dell’Ambiente e sulla fornitura di alimenti privi di residui tossici.

Fra le proposte alternative più valide e, proprio per la natura delle materie prime del tutto naturali  adoperate per la loro preparazione,  esenti da effetti nocivi per l’uomo e l’ambiente, si ritiene meritino una particolare citazione i seguenti eco-diserbanti:

 

  • Natural Weed Control  (Controllo naturale della malerba): prodotto in Sardegna  dal team di ricerca coordinato da Daniela Ducato, leader di Edizero  -  Architettura of Peace (Architettura della pace), insieme a ORTOLANA  (Azienda appartenente al circuito Edizero  Produttrice di materiali ad alta tecnologia realizzati esclusivamente con surplus ed eccedenze vegetali, animali e minerali), utilizzando gli scarti della lavorazione della lana, estratti viti-vinicoli della varietà Malvasia, scarti della produzione dell’olio di oliva, estratti della pulizia delle arnie: propoli e miele e  materiali di risulta di altri prodotti agricoli,  opportunamente trattati.

Esso è nato dall’esigenza espressa dai numerosi Apicultori sardi di salvaguardare le Api (principali artefici, insieme alle farfalle, dell’impollinazione delle piante e della loro produzione) che versavano in condizione di grave pericolo, imputabile al disinvolto massiccio uso di sostanze tossiche utilizzate sulle coltivazioni e sul  verde urbano.

 L’innovativo antiparassitario viene miscelato all’acqua che, surriscaldata in modo graduale da uno specifico macchinario per diserbo a vapore (appositamente adattato dall’Azienda Cavalli & Cavalli), svolge la funzione di cappotto termico in grado di accumulare e trattenere  il calore,  fra gli 80  e i  98 °C,  all’interno delle cellule delle piante, garantendone  l’essiccazione già dal primo passaggio. Anche se per il controllo completo occorrono, mediamente, tre trattamenti l’anno. L’utilizzazione è finalizzata, alla protezione, con esiti del tutto soddisfacenti, degli orti, frutteti, piante farmaceutiche, vigneti e verde urbano, come dimostrano le crescenti richieste di approvvigionamento  a livello nazionale e mondiale: dalla Francia agli Stati Uniti e  dalla Cina al Madagascar.

L’azienda produttrice, nell’intento di estendere l’uso del prodotto ad ogni dimensione di esigenza, si prefigge, prossimamente, di realizzare confezioni impiegabili anche nella coltivazione di piccoli orti famigliari;

  • Nuovo erbicida naturale: ottenuto dagli oli essenziali estratti dalle “erbacce” dal ricercatore dell’Università di Pisa Stefano Benvenuti e dai suoi collaboratori.

I ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Farmacia dell’IniPi hanno immaginato, realizzato e testato (verificato) un erbicida naturale con il quale limitare l’impatto sull’Ambiente e i rischi per la salute dell’uomo derivanti dall’uso dei diserbanti tradizionalmente impiegati in agricoltura e fornire una valida alternativa ai progressivi divieti ed alle limitazioni dell’impiego di alcuni prodotti convenzionali, come il ben noto glifosato, in particolare.

La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Weed Research (Ricerca sulla malerba), è stata condotta sia in laboratorio che in serra ed è durata tre anni, per individuare le piante spontanee dalle quali estrarre gli oli essenziali in grado di produrre i più efficaci effetti diserbanti.

Benvenuti, nel commentare i risultati della sperimentazione, precisa come la soluzione adottata presenti anche dei vantaggi dal punto di vista economico, trattandosi di piante spontanee (Achillea, Assenzio annuale, Assenzio dei fratelli Verlot, Santolina delle spiagge e Nappola), che hanno costi agronomici limitati e, soprattutto, dal momento in cui la siccità colpisce pesantemente le coltivazioni, non richiedono particolari investimenti dal punto di vista idrico. Il che comporta che le 5 specie spontanee individuate, finora prive di utilità, possano, paradossalmente, trasformarsi in preziosa risorsa per l’uomo e per l’Ambiente.

Per quanto concerne l’utilizzazione, lo stesso Benvenuti afferma che il frutto del suo lavoro può essere usato con le stesse modalità dei diserbanti tradizionali, sia nella fase di pre-impianto delle colture e sia localizzandone la distribuzione in presenza della coltura stessa;

  • Diserbante naturale fai da te: modo tutto “green“ per eliminare le erbacce in maniera artigianale e nel rispetto dell’ambiente, specie lungo i vialetti, fra la ghiaia e la bordure. Infatti la soluzione erbicida si avvale di ingredienti semplici, economici e di comune uso in tutte le case: Acqua, Aceto e sale da cucina.

 La preparazione è semplice e consiste nel porre in un secchio  5 litri di acqua, in precedenza portata all’ebollizione, nella quale versare 1 Kg di sale  e mescolare il tutto fino ad ottenere una completa soluzione, alla quale vanno  aggiunti, continuando a mescolare, 1,5 litri di  aceto,   fino ad ottenere un composto omogeneo. Il diserbante appena preparato  va  distribuito con uno spruzzatore a pressione, reperibile in qualsiasi negozio di articoli per giardinaggio, con l’accortezza di non irrigare la vegetazione interessata  nei due giorni successivi al trattamento e di non praticarlo  se nei due giorni successivi si prevedono piogge.

Altri preparati del genere, tratti dall’esperienza maturata nel tempo dagli agricoltori, consistono:

  • In una soluzione composta da 1 litro di aceto bianco e 120 ml di succo di limone concentrato, da spruzzare direttamente sulle erbacce;
  • Nello spargere del sale sulle infestanti, prima e dopo averle annaffiate con acqua bollente, oppure spruzzandole con una soluzione composta da ½ litro di acqua bollente e 120 grammi di sale;

Insieme di indicazioni che consentono ad ogni interessato, in maniera  agevole, economica ed artigianale, di intraprendere la gratificante   pratica  della sperimentazione, sia per verificare l’efficacia o meno delle soluzioni descritte, che per acquisire l’abitudine ad adottare, in ogni occasione e per ogni esigenza, il procedimento più rispondente ad evitare il peggioramento delle condizioni del già malridotto ambiente.

A cura del Prof. Brancato

 

 

 

 

Luci ed ombre sull'operato dell’Amministrazione comunale

Luci ed ombre sull'operato  dell’Amministrazione comunale Copertina S. Maria delle Mole (2.275)
Antonio Calcagni

Sono trascorsi ormai più di 2 anni dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale, un tempo sufficientemente lungo per poter dare un giudizio complessivo sul suo operato.

Lo facciamo, sulla base delle richieste avanzate dal nostro Comitato, ma anche delle promesse elettorali fatte a suo tempo.

 

Speculazione edilizia  Divino Amore

Su questo argomento dobbiamo dare atto che l’Amministrazione Comunale, coerentemente  con quanto promesso, ha dimostrato, in modo inequivocabile  di volersi opporre  a quello scellerato progetto.

Una linea perseguita anche dai loro rappresentanti Regionale che, nello scorso mese di settembre, hanno aggiunto i loro voti a quelli dell’Amministrazione Zingaretti, folgorata nel frattempo sulla via di Damasco, approvando il progetto di allargamento del parco Regionale dell’Appia Antica, che  comprende ora  anche  l’area di via del Divino Amore.

Un atto che dovrebbe  porre un  ulteriore ostacolo, all’idea di raddoppiare, in un solo colpo, gli abitanti di Santa Maria.

 

Delegazione di Santa Maria

Dopo lo scippo della delegazione Comunale, perpetrato dalla precedente Amministrazione, ai danni di Santa Maria, i nuovi Amministratori, riconoscendo l’errore,  si  sono, detti da subito disponibili a  riportare  gli uffici Comunali a Santa Maria.

Tra le ipotesi in campo, quella di riservare alla Delegazione, una parte del  manufatto, che una società di costruzioni deve realizzare, in via Morosini, quale atto d’obbligo contratto a suo tempo, obbligo che comprende anche la realizzazione e l’apertura della suddetta strada fino a via Mameli.

 Cosa ne è stato di tale progetto? E quanto altro tempo ancora i Cittadini dovranno  aspettare?

 

Mosaico di Santa Maria

Ricorderete quanto interesse suscitò il ritrovamento, sotto il marciapiede di viale della Repubblica, in prossimità dell’Appia Antica, del bellissimo mosaico di epoca romana?

Un interesse, che spinse il signor Sindaco, davanti alle telecamere del TG 3, intervenute per l’occasione, ad impegnarsi solennemente a fianco del nostro Comitato, nel trovare una soluzione che ne prevedesse il recupero e la valorizzazione in loco.

Ovvero, in alternativa, con il cosiddetto “strappo” , la creazione di un’apposita area dove ricomporre  il mosaico, a condizione (nostra) che, fosse realizzata nel nostro territorio.

Risultato? Nessuna azione è stata intrapresa, ed il mosaico, un bel giorno dello scorso anno, fu di nuovo sotterrato, un mancato impegno che ci ha fatto dubitare seriamente sul valore delle promesse  del sindaco?

 

Stazione ferroviaria

La stazione di Santa Maria, ha ormai raggiunto un volume di passeggeri giornalieri che si possono contare sulle  migliaia.

A tale crescita dell’utenza, non è però corrisposto un adeguamento della struttura,  rimasta tale e quale a come era  50 anni fa.

Una situazione, che mette quotidianamente in pericolo i passeggeri che, in attesa di prendere il treno, devono ammassarsi a centinaia, su un marciapiede, che in alcuni punti non supera il metro di  profondità.

Situazione ancor più pericolosa per chi, in arrivo,con il treno da Roma, si trova a dover scendere dalla carrozza sbagliata, un errore che può significare, normalmente, un grosso rischio all’incolumità, che invece rende praticamente impossibile  la discesa  a  persone anziane o portatrici di handicap.

Per sopperire a tale disagio, abbiamo chiesto a suo tempo  al Comune di  adoperarsi nei confronti delle Ferrovie dello Stato, al fine di ottenere una completa ristrutturazione  della stazione ferroviaria,  passaggio a livello compreso, uno dei pochi  reperti “archeologici” post industriali di questo genere, ancora esistenti di cui, questo si, faremmo volentieri a meno.

Ci sono novità?

Parcheggio di Piazza Albino Luciani

Connesso alla ristrutturazione della stazione ferroviaria, c’è  Il  progetto, più volte da noi segnalato nei vari incontro con gli Assessori competenti, che  prevede la realizzazione di un  collegamento pedonale, tra il  suddetto parcheggio, attualmente utilizzato solo dal mercato settimanale e la stazione ferroviaria. Questo incentiverebbe l’utilizzo del treno e nel contempo risolverebbe il problema della sosta selvaggia in via: Mameli, Martiri di Belfiore ecc.ecc..  L’argomento è stato anche oggetto di una mozione discussa ed approvata in Consiglio Comunale.

Ci sono novità?

 

GRANDE VIABILITA’

Sotto questo argomento, oltre al già citato  passaggio a livello, 2 sono le altre voci di rilievo:

 

  1. Incrocio Appia Nuova/ Viale della Repubblica;
  2. Tangenziale, da Capanne di Marino a via del Divino Amore, oppure in alternativa  acquisizione e sistemazione completa dell’attuale  strada privata, di via della Falcognana.

a)Relativamente al  primo punto, è bene ricordare che, il progetto di sistemazione del medesimo incrocio, ottenuto attraverso l’interramento dell’Appia, rientrava in un primo momento, nel programma di opere da realizzare in occasione dei mondiali del ’90, un progetto che poi  inspiegabilmente fu stralciato.

Nonostante che il problema dell’incrocio sia diventato in questi ultimi decenni, sempre più grave, sia per il traffico locale che per quello extraurbano, è sconfortante constatare che, nessuno  parli più di quell’opera.

Intanto le file di auto, ferme sull’Appia, sono diventate chilometriche ed il blocco  di viale della Repubblica, sempre più completo, con conseguenza “secondaria”, che sempre più automobilisti, provenienti da Roma, per evitare tale incrocio, scelgono di transitare direttamente nella nostra Città, seguendo il percorso: Capanne di Marino, Maroncelli, Pellico, Piazza Togliatti, ecc. ecc. contribuendo così a rendere ancor più caotica la viabilità complessiva di Santa Maria.

Un problema che richiederebbe, quanto meno, nelle ore di punta, una presenza costante dei Vigili Urbani, che però, almeno qui a Santa Maria sono del tutto scomparsi.  

b)La seconda voce, attiene  invece alla realizzazione di una tangenziale  che da via Capanne di Marino, aggirando la nostra Città, si colleghi a via del Divino Amore.

Un progetto lanciato durante il periodo del Comune di Boville, ma subito accantonato in fretta e furia a seguito dell’accorpamento dei 2 Comuni.

Un’alternativa, sia pur minimalista, sarebbe quella, dell’acquisizione  da parte pubblica, e conseguente sistemazione, di via della Falcognana, che pur essendo privata è di fatto ancora aperta a tutti,  e che sostiene un transito giornaliero di  alcune migliaia di mezzi.

Immaginate cosa succederebbe se un giorno i frontalisti, stanchi di dover provvedere alle spese di manutenzione,  decidessero di chiuderla al pubblico? 

In uno dei pochi incontri  che abbiamo avuto il piacere di avere con il signor Sindaco,  riguardo a questo specifico argomento, la Sua risposta lapidaria fu, “quella strada non è nelle nostre priorità”.

Comprendiamo il fatto che, essendo il  signor Sindaco, residente a Marino, non può comprendere  fino in fondo l’importanza strategica che riveste quella strada per  Santa Maria.

Ci auguriamo che, in questi due anni qualche suo collaboratore, lo abbia fatto riflettere meglio sull’argomento.

Pur consapevoli del fatto che, le problematiche inerenti la grande viabilità, precedentemente esposte, non trovano soluzione a livello locale, riteniamo comunque che, proprio dall’Ente più vicino ai Cittadini dovrebbe partire una proposta di soluzione da promuovere nelle sedi competenti.

Ci farebbe piacere conoscere l’opinione dei nostri Amministratori sull’argomento.

 

Servizio di raccolta differenziata attraverso il “porta a porta”

Nel mese di Aprile scorso, si annunciava l’inizio del servizio di raccolta porta a porta che sarebbe partito da li a poche settimane.

Una partenza improvvisa ed inaspettata che non ha  permesso l’avvio nel modo migliore, del tanto atteso servizio.

Una programmazione più attenta, a nostro modesto parere, avrebbe dovuto prevedere prima l’attuazione  delle seguenti operazioni:

  1. Realizzazione dell’isola ecologica in loco;
  2. Presentazione capillare del nuovo servizio ai Cittadini, coinvolgendo nel progetto, i Comitati di Quartiere/ Associazioni, proposta da noi avanzata, ma mai presa  in considerazione;
  3. Appuntamenti cadenzati  per lo smaltimento straordinario dei rifiuti ingombranti e del verde;
  4. Istituzione  della figura degli ispettori ecologici.

Solo dopo,  si sarebbe potuto avviare il  Servizio.

Questo avrebbe evitato, la corsa  “allo svuotamento delle cantine” partita, guarda caso, subito dopo l’annuncio dell’avvio del servizio, aggravata dalla mancanza di  un’isola ecologica in loco, degli appuntamenti settimanali per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e del verde, e per ultimo, dalla completa mancanza di controlli. 

Comunque, nonostante le incertezze iniziali, in questi primi 4 mesi, il servizio si è man mano  rodato e da quello che possiamo constatare, ha raggiunto un buon livello di efficienza, anche se resta ancora da estirpare il problema dell’abbandono selvaggio dei rifiuti, cresciuto nel frattempo a dismisura.

Una scelta di civiltà, quella della raccolta differenziata, che l’Amministrazione aveva promesso e che ha mantenuto.  

A tal proposito, da alcune settimane e fino al 14-01-2019, sul nostro Portale è attivo il sondaggio, che sta riscuotendo un grande interesse e che permette di votare la qualità complessiva del servizio.

 

Illuminazione pubblica delle  vie, G.Pepe e San Paolo Apostolo

Le strade in questione, negli ultimi anni, erano soggette a continue interruzioni dell’illuminazione pubblica, un problema che abbiamo evidenziato e che è stato finalmente risolto, con la sostituzione completa della portante elettrica su entrambe le strade.

 

Acea

Come noto, il Comune ha in essere, un contratto con ACEA per la gestione  dell’impianto idrico Comunale.

E’ sotto gli occhi di tutti, le gravi inadempienze del suddetto Ente, con una rete idrica colabrodo, che causa quotidiane perdite di acqua, che spesso restano senza intervento per mesi e mesi.

Nel programma elettorale, alla voce servizi,  si parlava di “stretto controllo di ACEA e lotta per tornare all’acqua pubblica”.

Cosa si sta facendo in merito?

INI.

Nello scorso mese di Ottobre, dando voce alla richiesta di tanti Cittadini e dopo un incontro con la Direzione Sanitaria dell’Istituto, abbiamo segnalato l’esigenza d’istituire un servizio di Bus, da Santa Maria all’Istituto, che come noto, è frequentata quotidianamente da centinaia di nostri Concittadini.

Dopo un lungo iter, la nostra richiesta è stata accolta ed a partire dal mese di maggio scorso, è stata finalmente istituita un alungamento della corsa, che permette di raggiungere l’INI.

 

Decoro Urbano

Nel mese di ottobre dello scorso anno, su precisa richiesta del Presidente del Consiglio Comunale, sostituito poi, in questa delega, dall’Assessore alle attività produttive, abbiamo mappato tutto il territorio di Santa Maria, da ciò è venuto fuori  una lunga lista di strutture, grandi e piccole che deturpavano l’ambiente urbano.

Una lista che abbiamo posto all’attenzione del Presidente prima e dell’Assessore poi, con il risultato che, alcune problematiche sono state risolte, vedi per esempio, eliminazione di: cartelli stradali datati e/o sbagliati, tronchi di alberi secchi, paletti per sostenere cestini ormai scomparsi da anni, ecc.ecc..

Altre invece sono passate  nel dimenticatoio vedi per esempio: Voragine aperta  alla fine di via Curiel, transenne che delimitano una parte del marciapiede di via Mameli, per lavori mai eseguiti, pali in cemento inutili e pericolosi dentro il plesso scolastico di via della Repubblica, pensiline per le fermate dei bus presenti in via Mameli, ormai  obsolete senza essere mai state utilizzate, ma assenti invece, dove invece servirebbero,vedi fermate dei bus sulla via Appia, ma questo è un altro argomento. 

Parchi

Sui parchi, in generale qualcosa è stata fatta, mentre per il parco Lupini, stiamo invece ancora aspettando il finanziamento Regionale, che ci dicono approvato, che permetterebbe di risolvere alcune delle problematiche più urgenti. Noi attendiamo fiduciosi.

 

Piazza Sciotti

Prendiamo atto che la nostra richiesta di riconversione della vasca, in fioriera, sia stata accolta, manca però, come richiesto a suo tempo, un progetto definitivo di risistemazione completa della piazza.

 

Via Silvio Pellico

La strada in questione, è l’unica strada di un certo rilievo, che sia stata ri- asfaltata del tutto, sono però passati circa 4 mesi, ma stiamo ancora aspettando, con la realizzata della segnaletica orizzontale, il completamento dell’opera.

 

Parcheggio Frassati

Come noto, in via P.G. Frassati, alcuni anni fa, per sopperire alla mancanza di parcheggi e nel contempo permettere il normale transito veicolare su una strada, soffocata dalle centinaia e centinaia di auto parcheggiate su ambo i lati,  fu realizzata in fretta e furia  una spianata  che funge ancor oggi  da parcheggio, per circa 70/ 80 auto.

All’attuale amministrazione, che ha condiviso con noi la valenza strategica di un parcheggio in quella zona, abbiamo, da subito chiesto che l’area venisse acquisita definitivamente a patrimonio pubblico e realizzato un vero parcheggio, asfaltato, recintato ed illuminato.

Ci farebbe piacere sapere a che punto siamo.

 

Scuole

Su questo campo forse l’amministrazione si è mossa in modo più capillare, provvedendo alla sistemazione di molte situazioni che erano diventate insostenibili, anche se continuano gli echi di genitori che si lamentano di questo o quel problema.

 

Realizzazione del Cimitero di Santa Maria / Frattocchie

Per sopperire  all’insufficiente cronica del  cimitero di Marino,10 anni fa circa,  si programmo la realizzazione di  un nuovo cimitero in  via di Mazzamagna, un cimitero che doveva servire una popolazione di oltre 28.000 abitanti, corrispondenti ai  residenti del territorio ex Comune di Boville.

Dopo l’avvio di una gara d’appalto, conclusa con l’assegnazione dei lavori alla ditta vincitrice, sembrava tutto pronto per l’avvio dei lavori invece niente,  il progetto  si è arenato tra le controversie legali.

Nel frattempo si continua a puntellare il cimitero  di Marino, che risulta ormai evidente a tutti, essere  sufficiente solo per la popolazione di Marino.

Quali sono i progetti di questa Amministrazione sull’argomento?

 

Ripartizione equa e trasparente delle risorse

Nel  programma elettorale sotto la dicitura “Torneremo ad essere una Comunità”, affermazione che riconosce implicitamente di non esserlo, molta enfasi veniva data alla ripartizione equa e trasparente delle risorse.

Un progetto lodevole ed ambizioso che nelle intenzioni dell’attuale  Amministrazione serviva a  porre un freno alle spinte centrifughe, provenienti dal territorio fuori dai bastioni cittadini, che da sempre hanno caratterizzato questo Comune.

Territorio, che negli anni è diventato sempre più centrale nella contribuzione generale del Comune, ma che continua a non ricevere la giusta attenzione che gli competerebbe.

Di questo progetto, di cui condividiamo le ambizioni, ci piacerebbe sapere quando è prevista la partenza.

Palaghiaccio

A seguito del fallimento della Società Casabianca , la struttura in oggetto, fu messa all’asta, una procedura che, nel totale disinteresse delle Istituzioni si è poi conclusa con l’aggiudicazione del manufatto alla Società Esselunga.

Ora, essendo abbastanza evidente a tutti che, la suddetta società non si occupa della gestione di strutture sportive, ma di supermercati, è lecito immaginarsi che con questa operazione la suddetta intenda realizzare un centro commerciale. All’Amministrazione Comunale  chiediamo  di esprimere in modo, preventivo, chiaro ed inequivocabile su quale sono le sue  opinioni in merito.

Tutti gli argomenti precedentemente esposti, nei prossimi mesi saranno oggetto, di specifici: forum e sondaggi on line, di confronti pubblici aperti ai Cittadini ed alle Istituzioni, ma anche di incontri che auspichiamo possano continuare ad esserci tra il nostro Comitato e l’Amministrazione. 

Antonio Calcagni, Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria dellle Mole

Comunicazione ai nostri lettori

Comunicazione ai nostri lettori Copertina S. Maria delle Mole (572)
Francesco Raso

E’ stata apportata una variazione alle “Notifiche Aggiornamenti” ovvero alla nostra NewsLetter.

In precedenza si ricevevano delle mail PERIODICHE per le seguenti pubblicazioni:
- Ad ogni nuovo articolo
- Ad ogni nuova discussione nel Forum
- Ad ogni nuovo Sondaggio
- Ad ogni nuova inserzione in Cerco/Offro Lavoro

 

Probabilmente non tutti vogliono ricevere una o più comunicazioni di argomenti non graditi e, per tale ragione, ora è possibile scegliersi le comunicazioni più pertinenti.

 

Nella lista delle comunicazioni si sono aggiunte quelle GIORNALIERE:
- Meteo giornaliero di S. Maria delle Mole
- Il Santo del giorno
- Sole e Luna (Alba e Tramonto, Fasi Lunari)

 

Per poter  modificare (ridurre o aumentare) le notifiche è sufficiente aprire una qualsiasi comunicazione pervenuta e, a fondo mail, cliccare sul link proposto.
Nella pagina che si aprirà, oltre a poter gestire gli argomenti di interesse, è anche possibile cancellarsi dalla nostra MailingList.

 

Per chi ancora non è iscritto e vuole tenersi informato in tempo reale sugli argomenti sopra citati non deve fare altro che andare a fondo di una qualsiasi delle pagine del portale e cliccare sul bottone verde “RIMANI INFORMATO” indicando un indirizzo mail a cui recapitare le notifiche e scegliere gli argomenti di interesse.

 

Si ricorda che le notizie PERIODICHE vengono ricevute solo ad ogni nuova pubblicazione, invece quelle GIORNALIERE vengono ricevute tutti i giorni.

Liti condominiali: le regole da rispettare per evitarle

               Liti condominiali: le regole da rispettare per evitarle  Copertina S. Maria delle Mole (2.269)
Eleonora Persichetti

Se siete  in procinto di iniziare una ristrutturazione o se accanto al vostro appartamento sono in atto lavori o vengono prodotti rumori provenienti da: volume eccessivamente alto  del televisore o dello stereo,  giochi dei bambini,   zoccoli calzati durante le faccende domestiche, segnali di allarme e da apparecchiature varie, che vi tolgono o interrompono  il sonno di notte e il riposo di giorno, ecco tutto quello che dovete sapere per  rispettare e far rispettare la legge in proposito.

In un condominio per eseguire dei lavori in casa è proibito provocare rumori molesti dalle ore 20 alle 8 e dalle 13 alle 16 dei giorni lavorativi  e mezza giornata nel caso delle giornate festive.

Il Codice Civile, però, stabilisce che ogni condominio nel suo regolamento può fissare  divieti, limiti, orari  e modalità dei lavori e comportamenti all’interno dello stabile.

Nel caso in cui  il condominio abbia meno di 10 condomini e non abbia l’obbligo di adottare un regolamento condominiale , vale la normativa adottata dai Comuni di residenza.  I cui regolamenti, in genere, stabiliscono il divieto di provocare rumori molesti ai vicini di casa dalla 22 di sera alle 7 di mattina e dalle 14 alle 16 di ogni giorno.

Ma come procedere qualora, nonostante gli  amichevoli avvertimenti di  disturbo,  i rumori molesti persistano:

  • In mancanza di un regolamento condominiale, al quale si può fare riferimento per indurre il molestatore al rispetto delle previste norme,  bisognerà interpellare i Vigili Urbani per l’applicazione del Regolamento Comunale;
  • Se, invece,  esiste il regolamento condominiale sarà sufficiente  rivolgersi all’Amministratore di condominio;
  • Nel caso in cui il vicino molesto non voglia sentire ragioni, non rimane che esporre denuncia al  Tribunale, per l’applicazione dell’Art. 659 del Codice Penale che stabilisce: “ chiunque mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a 3 mesi o con l’ammenda di 309 euro”.  Sanzione che potrebbe arrivare a 516 euro, se a provocare rumori molesti è colui che esercita una professione o un mestiere rumoroso senza rispettare le disposizioni di legge o le indicazioni dell’Autorità competente.

In ogni caso, affinché  esistano i presupposti per fare ricorso ai Vigili, all’Amministratore o addirittura al Tribunale, i rumori molesti non devono essere percepiti da un  unico vocino, ma da una collettività.

Nel Comune di Marino, in particolare, in riferimento alle più frequenti cause di screzi e dispute giudiziarie imputabili alla produzione di rumori molesti, il Regolamento per la tutela della quiete  pubblica e privata, in sintesi,  prevede per:

Le Disposizioni Generali:  il divieto di qualsiasi azione che possa disturbare la quiete pubblica nei seguenti orari:

  • Dalle ore 23,00 alle 7,00 nei giorni feriali;
  • Il sabato e i giorni festivi, prima delle ore 9,00, tra le ore 14,00 e le 16,00 e dopo le ore 24,00;
  • La domenica e negli altri giorni festivi sono vietati lavori e attività rumorose o molesti in zone residenziali o in prossimità di abitazioni;
  • Le attività lavorative tra le ore 23 e le 7, per la cui natura o caratteristiche del luogo o dell’ambiente in cui si svolgono, necessita preventivo parere dei competenti servizi comunali e/o delle Aziende Sanitari Locali.

Le Attività Produttive:  - Chiunque eserciti un’arte, un mestiere o una industria, deve usare ogni accorgimento per evitare molestie  ai vicini; - Nell’uso di attrezzi, macchine e dispositivi di ogni genere per le attività industriali, artigianali e commerciali, devono essere osservate le seguenti precauzioni:

  • Non è consentito il funzionamento a vuoto, senza utilizzo immediato o a breve termine, di qualunque macchinario che produca rumore;
  • Alle officine di assistenza veicoli è vietato tenere motori in movimento e produrre rumori che arrechino disturbi molesti ai vicini;
  • L’esecuzione, all’interno di edifici abitati, di lavori edili con macchinari ed utensili rumorosi è permessa, nei giorni feriali, dalle ore 8 alle ore 14 e dalle ore 16 alle ore 19, il sabato ed i giorni festivi dalle ore 9 alle ore 13;
  • In qualsiasi ora del giorno, ed in modo particolare dalle ore 21 alle ore 7, la chiusura di porte e saracinesche deve essere effettuata con le cautele necessarie per evitare qualsiasi disturbo alla quiete pubblica. E’ fatto altresì obbligo ai proprietari o locatari dei locali chiusi da saracinesche di mantenerle in perfetto stato di efficienza, al fine di ridurre al minimo il rumore durante l’uso.

Attività Agricole e di Giardinaggio: - Tali attività, a qualunque titolo esercitate, devono  essere organizzate in modo tale da causare il minor disagio possibile per i residenti nella zona di svolgimento e non recare danno a causa di vibrazioni, scuotimenti e ripercussioni o di impiego in condizioni meteorologiche sfavorevoli ( es. uso di atomizzatori o irroratrici in caso di vento ); - Le suddette attività, se svolte nei pressi di centri abitati e comunque ad almeno 500 metri,  sono consentite, nei giorni feriali, dalle ore 7,30 alle ore 13,30 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00, il sabato ed i giorni festivi, dalle ore 9 fino alle ore 13,30 e dalle 17,00 alle 20.00, nelle aree che siano distanti meno di 300 metri da abitazioni.

Attività in Locali di Pubblico Interesse: - I titolari di esercizi di pubblico spettacolo o di trattenimento, degli esercizi pubblici di somministrazione, di sale pubbliche di biliardi, videogames od altri giochi leciti, nonché sale da ballo, palestre e circoli privati  devono assicurare che i locali nei quali si svolge l’attività siano strutturati in modo tale da non consentire a suoni e rumori di essere percepiti all’esterno tra le ore 23 e le ore 8. Ai titolari medesimi è fatto obbligo di vigilare affinché all’uscita dai locali i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio alla quiete pubblica e privata.

Attività Sportive e di Gioco: La pratica di attività sportive e giochi all’aperto che possono arrecare disturbo a terzi è ammessa di regola, salvo eventuali deroghe concesse dal Comune, dalle ore 8 alle ore 22.

Produzioni Vocali e Strumentali: - I concerti  all’aperto non possono essere tenuti dopo le ore 23.00; - Sono vietati gli schiamazzi, nonché suoni molesti e grida sulle pubbliche piazze, vie e all’interno o in vicinanza dell’abitato, quando costituiscono disturbo molesto alla quiete pubblica; - L’uso irrazionale di apparecchi radiofonici, riproduttori musicali ecc. è vietato nei luoghi pubblici: strade, giardini, parchi, piazze, ecc;

Utilizzo di Prodotti Pirotecnici:  E’ tassativamente vietato far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo,  nonché l’accensione non autorizzata di fuochi artificiali entro un raggio di 200 metri da: asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità varie, pubblici Uffici, ricoveri di animali ed in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche ove transitano o siano presenti persone.

Emissioni Sonore Prodotte in AUTOVEICOLI: L’emissione sonora  generata  dall’uso di apparecchi radiofonici o di riproduzione sonora o comunque da qualsiasi impianto di diffusione vocale o musicale a bordo di veicoli, non deve propagarsi al di fuori dell’abitacolo dei medesimi.

Emissioni Sonore Prodotte in Abitazioni: - Nelle abitazioni private non è consentito produrre rumori, suoni e far funzionare apparecchiature fonti di molestie e disturbi per il vicinato, tranne che per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione di locali situati in fabbricati di civile abitazione, purché  siano adottati tutti gli accorgimenti e tutte le cautele per contenere il disturbo e non siano, comunque, effettuati prima delle ore 8 e dopo le 20 nei giorni feriali e nei giorni festivi prima delle ore 10, fra le ore 13 e le ore 16 e dopo le 20; - Le apparecchiature di uso domestico: lavatrici, lavastoviglie, condizionatori d’aria, ecc. che producono rumore o vibrazioni, non possono essere messe in funzione prima delle ore  7 e dopo le 22; - L’uso di strumenti musicali non è consentito dalle ore 13 alle ore 16 e dalle ore 21 alle ore 9, salvo la totale insonorizzazione del locale in cui lo strumento musicale viene usato; - E’ vietato impiantare in fabbricati destinati a civile abitazione attività che comportino l’uso di macchine azionate a motore, a meno che trattasi di normali macchine per ufficio o attrezzature medico-sanitarie.

Dispositivi Acustici di Avviso: É vietato l’uso di sirene, apparecchi segnalatori, impianti di chiamata e simili quando possono essere sentiti fuori dei luoghi ai quali sono destinati e che, per la loro insistenza e tonalità, siano tali da arrecare disturbi al riposo o al lavoro dei cittadini; - I proprietari di veicoli sui quali sia stato installato un dispositivo acustico antifurto devono tarare il medesimo affinché il segnale non superi i limiti fissati dalle prescrizioni vigenti e devono provvedere a disattivarlo tempestivamente. In mancanza di tale adempimento, in caso di persistenza dell’allarme in prossimità di abitazioni, il veicolo può essere soggetto a rimozione. L’obbligo di tempestiva disattivazione vale anche per i dispositivi antifurto installati in abitazioni, uffici, negozi e stabilimenti, salvo che la durata del segnale udibile dall’esterno non sia inferiore a trenta minuti, sia in caso di  segnale  continuo che intermittente.

Animali: I detentori di animali in abitazioni private, stabilimenti, negozi, cortili e giardini devono vigilare affinché  gli stessi non arrechino disturbo alla quiete pubblica e privata, specie durante la notte. Gli Agenti di Polizia Municipale, oltre a contestare al proprietario la violazione delle anzidette disposizioni, diffidano formalmente il medesimo a porre l’animale in condizione di non disturbare la quiete pubblica  e privata.

Provvedimenti: Il Comando Polizia Municipale, in collaborazione con i Servizi Tecnici comunali e le Aziende Sanitarie Locali, su reclamo degli interessati, accerta la natura dei rumori (in orario diurno dalle 8,00 alle ore 20,00) e, ove necessario, promuove i provvedimenti per la tutela della quiete pubblica e privata; - Le violazioni alle disposizioni del presente Regolamento costituiscono casi di abuso che, ai fini della tutela della quiete pubblica e privata, consentono azioni di diffida e ordinanze da parte dell’Amministrazione Comunale e di sanzioni previste dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e del già citato art. 659 del Codice Penale, nonché da leggi e regolamenti regionali vigenti in materia di inquinamento acustico.

Insomma, il complesso delle summenzionate  norme e raccomandazioni, non sono altro che  comportamenti suggeriti dal comune “buonsenso” (Capacità naturale, istintiva di giudicare conformemente ad una regola o ad un principio di correttezza o di giustizia ed onesta). Buon senso che spesso viene annullato o reso carente, da  impulsivo egoismo o  da insufficiente dote di senso civico o dalla mancata conoscenza di specifiche norme. Norme che chi scrive ha cercato di riassumere nella presente nota, onde contribuire a prevenire l’insorgenza o promuovere la  conciliazione   di condizione di conflittualità che’ certamente implicano, inevitabilmente,  snervanti  disagi morali, aggravate, in alcuni casi, da  non trascurabili  oneri economici. Il tutto,  frequentemente, conseguenza di ostinate banali ripicche che, però,  inasprendo  i rapporti interpersonali, complicando ulteriormente la già non tranquilla esistenza.

 

 

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