In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, al Civico 20 di Cava dei Selci sarà inaugurata una mostra, “Non solo bambole” , alle ore 17,30 di sabato 23 novembre.
Sarà presentato anche lo Speakers’ corner, quell’angolino dove ognuno potrà dire la sua, partecipare, dare un contributo artistico, letterario, di testimonianza o di pensiero. Lo Speakers’ corner è un esempio moderno di libertà antica: “venite e, se volete, prendete parola.”
Le bambole sono state donate da privati cittadini o commercianti.
Vi aspettano dibattiti, esposizioni di opere pittoriche, reading letterari. recitazione.
Non mancate!
Eleonora Persichetti
Un servizio che trova riscontro in una iniziativa promossa dal Comitato di Quartiere di S. Maria delle Mole, poi assecondata e sostenuta dalla Direzione dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano – Divisione di Grottaferrata – e condivisa e resa realizzabile, attraverso l’istituzione di uno specifico servizio di trasporto, dall’Amministrazione Comunale.
Servizio grazie al quale i molti Cittadini di S. Maria della Mole, Cava dei Selci, Frattocchie, Castelluccia, Fontana Sala e Due Santi, lungo il percorso della Linea 1 e 2, dettagliatamente descritta nell’allegato, anche se non dispongono di un proprio mezzo di trasporto, potranno comodamente raggiungere uno dei Presidi sanitari della zona più accoglienti, moderni ed attrezzati per la cura di numerose patologie.
Presidio che grazie alla rinnovata convenzione con il Comune di Marino, valida per tutto il 2018, tutti i cittadini in esso residenti, dietro presentazione della Carta d’Identità in corso di validità, potranno usufruire dello sconto del 20 % per le seguenti prestazioni sanitarie erogare privatamente: visite ed esami specialistiche/ci, laboratorio analisi, esami cardiologici, esami neurologici, fisiokinesiterapia, e idrokinesiterapia, diagnostica per immagini, diagnostica ad ultrasuoni, medicina nucleare, endoscopia digestiva.
L’I.N.I, sempre in virtù della citata convenzione, riserva poi ulteriori contributi socio-assistenziali per la popolazione:
Insieme di agevolazioni che certamente l’appena avviato capillare servizio di trasporto renderà molto più fruibili, consentendo ai numerosi potenziali interessati procedure terapeutiche più fattibile e più rispondente alle effettive esigenze.
Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato
Fissate disposizioni più ampie ed efficaci, per la prevenzione ed il contrasto del dilagante fenomeno in ambito scolastico, a tutela dei minori.
Bullismo e Cyberbullismo ( versione informatica del bullismo ) sono due modalità di comportamento che, attraverso un modo palese ed invisibile (attuato mediante gli strumenti della rete ) di agire, perseguono il medesimo fine di arrecare violenza ed umiliazione a soggetti presi di mira ( vittime ), attraverso: - spregevoli soprannomi; - parolacce o insulti ( 12,1% ); - derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare e di vestire (6,3 % ) e, secondo un arbitrario metro di giudizio, verso chi evidenzia un presunto anomalo orientamento sessuale, un comportamento non in linea con la più seguita tendenza trasgressiva o manifesta una non comune diligenza nell’impegno scolastico; - diffusione di maldicenze ( 5,1 % ); - esclusioni per le proprie opinioni ( 4,7 % ); - aggressione con spintoni, botte calci e pugni ( 3,8 % ).
Fenomeni per nulla trascurabili, se si considera che, secondo dati dell’ISTAT, risalenti al 2014, nei 12 mesi precedenti, più del 50 % di ragazzi/e compresi nella fascia di età dagli 11 ai 17 anni (Arco temporale che va dalla 5° elementare al 3° anno degli istituti scolastici superiori ), è stato/a vittima di episodi offensivi, non rispettosi e/o violenti da parte di coetanei. Il 19,8 % subisce più volte al mese tipiche azioni di bullismo, mentre per il 9,1 % tali atti si ripetono con cadenza settimanale.
Comportamenti, che minano l’autostima e la dignità delle vittime che, alla lunga, possono portare a condizioni di: ansia, irreversibile depressione, autolesionismo o, addirittura, di suicidio o di tentato suicidio, come, da recente, verificatosi a Palermo, in una classe di 2a media, dove un ragazzino si è cosparso di liquido infiammabile, con l’intento di darsi alle fiamme.
Disagi e manifestazioni che vengono favorite dalla vulnerabilità tipica della pre-adolescenza e dell’adolescenza, quando i ragazzi e le ragazze affrontano il primo distacco dalla famiglia, il contrasto con le figure adulte ed avvertono il bisogno di conferme, integrazione ed accettazione nell’ambito del gruppo dei pari.
Il bullo ed il cyberbullo non esulano da questa condizione, anzi, gli studiosi dell’argomento, sostengono che siano degli adolescenti insicuri che hanno una bassa autostima e degli incapaci di gestire un pacato confronto. Incapacità che li porta a compiere azioni oltraggiose nei confronti di chi appare più debole, per tentare di suscitare manifesta o silenziosa approvazione, nell’ambito del gruppo, ed illudersi di trovare conferma che la decisione intrapresa sia quella giusta per farsi rispettare e per piacere agli altri.
Falsa convinzione questa, in quanto, generalmente, ciò è dovuto non alla condivisione dell’aggressione esercitata nei confronti della “ vittima”, ma all’atteggiamento di indifferenza o di mancanza di coraggio che gli adolescenti presenti o consapevoli alla/dell’azione lesiva manifestano nell’astenersi di informare i soggetti in grado di innescare il meccanismo di un intervento ostativo, quali: genitori, insegnati o soggetti responsabili dei contesti in cui si verificano i fatti. ( come evidenzia l’esiguità delle denunce inoltrate alle autorità competenti).
Quindi, i ruoli coinvolti nella messa in atto dei così biasimevoli eventi risultano essere: il bullo o cyberbullo, la vittima ed il testimone.
Ma qual è l’identikit del bullo e del cyberbullo?
Il bullo, in genere, è un compagno di classe o d’istituto della vittima con la quale ha un contatto corporeo e visivo diretto, ha un fisico generalmente prestante che usa con destrezza per fare del male, agisce in orario scolastico o lungo il percorso casa-scuola, il suo malefico operato viene raccontato ad altri studenti della stessa o di altre scuole, la sua disinvoltura a compiere le azioni viene stimolata dalle dinamiche di gruppo, ha bisogno di dominare le relazioni interpersonali e vede l’effetto reale delle proprie azioni, verso le quali manifesta una indifferente consapevolezza e deresponsabilizzazione;
Il cyberbullo è un soggetto che esercita un tipo di attacco continuo ed offensivo, ai danni di altro soggetto, in versione informatica, cioè tramite l’uso di strumenti elettronici: l’E-Mail, le Chat, i Blog, i siti Web e i Telefoni cellulari, che gli consentono un campo d’azione ambientale e temporale illimitato; normalmente è anonimo ( il che impedisce alla vittima la possibilità di sapere con chi sta interagendo) ed invisibile ( anche se le moderne tecnologie, non cancellando completamente la tracciabilità della provenienza dei messaggi, consentono alla Polizia Postale di identificarli ); non necessita di disporre di un fisico prestante; la diffusione delle molestie e del materiale prodotto può avere un’estensione geografica senza limiti; manifesta un alto livello di disinibizione e di sadismo che gli permettono di mettere in atto online ciò che non si potrebbe permettere di compiere in condizioni di vita reale; non potendo constatare direttamente l’effetto delle conseguenze delle sue azioni sulla vittima, denota una insufficiente consapevolezza delle conseguenze.
Le motivazioni del bullo e del ciberbullo derivano, in genere, da una sensazione di trascuratezza familiare e sociale che innescano il desiderio di protagonismo e di visibilità, finalizzati a tentare di richiamare su di sé l’attenzione dell’ambiente circostante e dei media.
Il genitore e gli educatori.
Con l’avvento di Internet e del progresso tecnologico il ciberbullismo ha consentito l’intensificarsi di scambi di immagini e registrazioni video calunnianti e compromettenti. Il che ha promosso il fenomeno del public shaming ( umiliazione pubblica ) del soggetto colpito sulla rete.
La gravità dell’impatto che l’aggressione cyber ( relativa alla realtà virtuale o ad internet ) può avere sulla psiche della vittima è, ovviamente subordinata all’intensità ed alla frequenza degli atti di sopruso. Tant’è che negli Stati Uniti, è stato coniato il nuovo termine: Ciberbullicide, motivato dalle molte vittime di aggressione psicologiche estreme, giunte al suicidio. Dai dati italiani raccolti attraverso il progetto DAPHANE e tratti dalla letterature scientifica inerente lo studio del bullismo elettronico, emerge che: - la fascia di età maggiormente coinvolta in questo fenomeno è quella compresa fra i 13 e i 15 anni, secondo quanto emerge dalle percentuali dei seguenti dati statistici:
Atti cyber F a s c e d i E t à i n a n n i
12 – 13 14 – 15 16 – 17
Cellulare 26,3 45,8 27,9
Internet 20,5 42,4 37,1
- I prevalenti stati emotivi derivanti dagli attacchi ciber su studenti delle classi appresso indicate risultano essere:
Sentimenti C l a s s i
cyber vittime Elementari Medie Superiori
Rabbia 33,0% 34,4% 32,4%
Frustrazione 33,3% 31,6% 30,0%
Tristezza 33,3% 24,6% 18,8%
-Le Vittime si sono confidate con:
Nessuno 43,7%
Un amico 26,8%
Un genitore 15,5%
Insegnanti ( in Italia ) 9,6%
-Il 56 % dei Genitori non sono preoccupati che i loro figli possono essere vittime di bullismo elettronico, minimizzando l’impatto che questo fenomeno può avere nella vita dei ragazzi, e che il 19 % considera tali manifestazioni rare e quindi trascurabili. Mancanza di percezione che, inevitabilmente, causa la pregiudizievole assenza di supervisione e monitoraggio da parte dell’adulto.
Atteggiamento e convinzione questa alquanto superficiale ed incoerente, rispetto l’inconfutabile dimensione della gravità del fenomeno che, per contro, richiederebbe proprio, da parte dei genitori e degli educatori, l’affinamento della capacità di cogliere i segnali di malessere del/della ragazzo/a oggetto di molestie ( tendenza all’isolamento, scarsa voglia di seguire le attività scolastiche ed extrascolastiche, rifiuto del cibo e crollo del rendimento scolastico ), per capire se trattasi di normali sintomi di crisi adolescenziale o di altro genere, per poter intervenire, per tempo e adeguatamente al fine di scongiurare il pericolo di possibili gravi ed imprevedibili conseguenze.
Infatti, in considerazione della tendenza all’espansione della descritta grave problematica sociale definita “epidemia silenziosa smaterializzata da Internet“ e della carenza, in atto, di rispondente consapevolezza, motivazione ed azioni in grado di recepire, ostacolare e controllare l’andamento dell’evolversi del preoccupante fenomeno, la Camera dei Deputati ha approvato la Legge 29 Maggio 2017 n° 71, che stabilisce una importante serie di misure di carattere educativo e formativo, finalizzate a favorire , particolarmente tra i giovani, una maggiore consapevolezza del disvalore di comportamenti persecutori ed a colmare la deficitaria normativa sulla tutela delle vittime e sul recupero comportamentale degli aggressori , ed in particolare:
Intanto, in attesa dell’esito della messa in atto dei provvedimenti previsti dalla descritta legge e per evitare di incorrere nei compromettenti provvedimenti disciplinari previsti dalla stessa, chi scrive propone agli attuali e potenziali bulli e ciberbulli, prima di proseguire o apprestarsi a compiere delle aggressioni o produrre azioni denigratorie o persecutorie, di riflettere sulle conseguenze che le stesse causerebbero se fossero rivolte a loro, oppure quali vantaggi morali e materiali trarrebbero se, invece di ricevere offese, venissero loro rivolte manifestazioni di solidarietà, di comprensione e di protezione.
Dall’auspicabile immedesimazione sugli effetti delle accennate opposte sensazioni, ci si augura possa scaturire la convinzione che la decisione più saggia e conveniente, per acquistare edificanti e veritieri consensi, lusinghieri riconoscimenti e fondata autostima, è quella di prestare soccorso, e no di acuire o creare condizioni di disagio o di sofferenza ai propri simili. Concordemente con i canoni comportamentali dell’Uomo, secondo i quali, all’azione più meritoria di prodigarsi, disinteressatamente, ad aiutare il Prossimo, si contrappone la manifestazione di vigliaccheria, che trova riscontro nell’esternazione di indifferenza, disprezzo od oltraggio, rivolta a chi versa in condizioni di difficoltà o vulnerabilità.
articolo redatto da Domenico Brancato
RIQUALIFICAZIONE DEI PARCHI DI MARINO
Il comune di Marino pubblicato la determina per riqualificare i parchi pubblici, creare aree gioco inclusive e per installare arredi ecologici realizzati in materiale riciclato o riciclabile. La determinazione 1226 del 20.12.2017 con il capitolato, computo metrico, quadro economico, ecc. sono consultabili nella sezione: http://marino.trasparenza-valutazione-merito.it/web/trasparenza/albo-pretorio
Alessandro Blasetti ha condiviso su facebook questa comunicazione del Comune di Marino.
N° Componenti | Beneficio massimo mensile |
1 | € 187,500 |
2 | € 294,380 |
3 | € 382,500 |
4 | € 461,250 |