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Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima

Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima Copertina Nazionali (676)
Eleonora Persichetti

 
 
Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima, cioè senza smart working. Digitalizzazione prioritaria per il 67%
 
Le difficoltà che le aziende vivono sulla propria pelle e le preoccupazioni per la crisi economica non spengono la voglia di guardare avanti delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda l’innovazione in ambito HR. Innovazione che, anzi, viene riconosciuta come sempre più necessaria: il 67% delle imprese mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità e il 60% indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, infatti, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.
 
Sono questi i risultati della terza edizione della survey “Future of Work 2020” rivolta alle direzioni del personale delle grandi aziende italiane, presentata nel corso di HR Business Summit e realizzata da Osservatorio Imprese Lavoro Inaz e-Business International.
 
«In tutti i cambiamenti che hanno travolto le imprese quest’anno, si è confermata la centralità del fattore umano – fa notare Linda Gilli, presidente e AD di Inaz –. La ricerca fotografa indubbiamente una situazione in divenire, in cui emergono tendenze a volte contraddittorie, ma una cosa è molto chiara: le esperienze fatte nel 2020 lasceranno una traccia profonda, su tutte il lavoro a distanza. Per trasformare quest’ultimo in vero smart working occorre da un lato proseguire sulla strada della digitalizzazione, ma dall’altro non bisogna mai perdere di vista il ruolo dell’azienda come luogo di socialità e aggregazione».
Innovare i modelli di organizzazione del lavoro è indicato dal 69% delle aziende come l’obiettivo prioritario in ambito HR di qui a tre anni, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2019. Fra le competenze su cui la funzione HR sente di dover migliorare, spiccano formazione e sviluppo di nuove competenze (55% delle risposte, +10% rispetto allo scorso anno).
Una serie di domande introdotta in quest’ultima edizione della ricerca mira invece a indagare come gli effetti della pandemia stiano modificando le prospettive future dell’organizzazione del lavoro. Emerge quindi che, per quanto riguarda il lavoro a distanza, il 78% delle aziende dichiara che l’esperienza è stata positiva durante l’emergenza, ma necessita di una progettualità; il 56% dei Direttori HR evidenzia l’aumento di motivazione e senso di responsabilità dei collaboratori.
Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). Tra le rimanenti solo il 6% tornerà alle condizioni preesistenti senza smart working, il 3% confermerà le policy di smart working già consolidate e il 31% dichiara di trovarsi ancora dentro il processo decisionale su possibili cambiamenti.
 
Nel dettaglio, per quanto riguarda il mix tra lavoro in sede e lavoro a distanza su base settimanale, per il 35% delle aziende interpellate il lavoro delocalizzato sarà, in proporzioni diverse, comunque prevalente rispetto al lavoro in sede. Il 39% delle aziende prevede invece più prudentemente due giorni su cinque di smart working. Un altro 13% infine si sta orientando per un solo giorno di erogazione della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede dell’azienda.
 
Quanto alle criticità dello smart working, l’aspetto su cui si sono maggiormente concentrate le risposte (1 su 5) è quello della leadership, seguita dal rischio di una diminuzione non tanto delle performance, quanto del senso di appartenenza dei collaboratori (18% delle risposte).
 
«Ogni rivoluzione, e questo cambiamento globale che abbiamo di fronte lo è, presenta insidie ma anche opportunità – conclude Linda Gilli –. Le direzioni HR sono chiamate oggi a ridefinire strumenti e modelli in modo che persone e imprese possano trarre vantaggi dal difficile periodo che stiamo vivendo».
 
La ricerca completa è scaricabile al link:
scarica report

Il centro anziani di Cava dei Selci s'illumina di rosso contro la violenza sulle donne

Il centro anziani di Cava dei Selci s'illumina di rosso contro la violenza sulle donne Copertina Cava dei Selci (676)
Eleonora Persichetti

 
 
 
"Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne."
Alda Merini
 
Queste le parole di Alda Merini, ora più attuali che mai.
 
Sabato 25 novembre 2023, si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999.
 
Sono 103 le vittime di femminicidio nel nostro Paese nel 2023, e l'anno non è ancora finito. 
Cosa possiamo fare?
"La vera trasformazione deve avvenire nei cuori e nelle menti degli uomini. Solo attraverso l'educazione, il rispetto e la parità possiamo costruire una società che rifiuta, in tutte le sue forme, la violenza contro le donne". Queste le parole della Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani, commentando l'approvazione da parte del Senato al DDL anti-violenza di genere.
 
Oltre alle leggi, all’educazione affettiva, serve altro. Occorrono iniziative a sostegno delle comunità educanti, dialogo, spazi in cui raccogliersi e riflettere.
 
Per il terzo anno consecutivo, le pareti del Centro anziani di Cava dei Selci, Marino, all’interno del Parco della Pace, si sono illuminate di rosso. Alle 17 di giovedì 23 novembre 2023 si sono accese le luci e il patio ha ospitato un’installazione a tema con manichini adornati con fiocchi rossi, simbolo della giornata; una cornice di legno in cui scattarsi una foto per “Metterci la faccia” e una panchina rossa, che è stata donata al Centro anziani da Franca Silvani, consigliera comunale e capogruppo PD di Marino, nonché Vice Presidente della Commissione Pari Opportunità, ideatrice dell’iniziativa, in collaborazione con l’associazione Insieme per il Parco e il presidente del Centro, Umberto Porrino.
 
Con l’iniziativa realizzata oggi – spiega Franca Silvani – giunta alla sua terza edizione, vogliamo condividere questa battaglia contro ogni forma di violenza sulle donne e sensibilizzare le persone. C’è tanto lavoro dietro ad ogni cosa che facciamo, siamo sempre in prima linea per il bene della comunità. Facciamo tutto con il cuore. Una nota di merito va al presidente del centro, Umberto Porrino, da subito disponibile ed entusiasta dell’evento. Ci vuole un impegno concreto da parte di tutti – conclude”.
 
I fari rossi rimarrano accesi fino a domenica sera.
 
 
 

Il decalogo dei buoni propositi per il 2020

Il decalogo dei buoni propositi per il 2020 Copertina Nazionali (675)
Eleonora Persichetti

 

 

Coltivare la relazione con il partner ma anche con gli amici, i familiari ed i colleghi di lavoro, imparando ad ascoltare tutti e a comunicare. Sono questi alcuni dei 10 consigli dell'ideatore di SpeedDate.it, SpeedVacanze.it ed AnimaSelect.it in occasione dell'avvicinarsi del Nuovo Anno 2020

 

L'Anno Nuovo è per tradizione sinonimo di buoni propositi. Per raggiungere un benessere psicofisico ma anche e soprattutto per conquistare obiettivi in ambito lavorativo.



«L'importante è essere perseveranti fino a quando il buon pensiero diventa realtà» spiega Giuseppe Gambardella, di SpeedDate.it, il portale che offre il modo più veloce e divertente per incontrare gente nuova e tanti potenziali partner, di SpeedVacanze.it, il tour operator che ha inventato l'esclusiva formula dei viaggi per single e di gruppo, e di AnimaSelect.it, l'organizzazione che ha rivoluzionato il mondo degli incontri grazie alle tecniche scientifiche dell'«abbinamento emotivo», ideate dallo psicologo Stefano Benemeglio.



«A partire dalla prodigiosa vision dell'imprenditore Richard Branson che agli esordi degli Anni Settanta del secolo scorso stilò la sua lista di consigli per arrivare al successo, l'importanza dei buoni propositi è indiscutibile» commenta Roberto Sberna, general manager di AnimaSelect.it.



Ecco allora, in occasione dell'avvicinarsi del Nuovo Anno, i 10 consigli per conquistare nel 2020 i propri obiettivi.



1.- Non seguire gli impulsi razionali ma le emozioni: è imprescindibile che ogni buon proposito non sia legato esclusivamente al senso del dovere o comunque alla sfera razionale.

2.- Semplificare le proprie vision in maniera tale da evitare inutili sforzi e stress senza profitto.

3.- Chiedere aiuto rivolgendosi alla persona più adatta ad aiutarci in base ad ogni diversa situazione.

4.- Affrontare un problema alla volta migliorando step-by-step l'approccio a ciascun problema/opportunità.

5.- Focalizzarsi sui risultati intermedi celebrando quei piccoli progressi che porteranno a raggiungere i propri obiettivi.

6.- Identificare e riformulare gli obiettivi irraggiungibili in maniera che l'impossibile diventi possibile.

7.- Sapere essere assertivi ed evitare quindi ogni forma di vittimismo.

8.- Prendersi cura del proprio corpo che è parte integrante del nostro benessere psicofisico.

9.- Imparare a porsi e porre continuamente domande e ad ascoltare le risposte perché comunicare con se stessi o con gli altri è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi.

10.- Coltivare almeno una volta ogni mese una nuova relazione personale o lavorativa facendo nascere opportunità attraverso lo scambio di idee con gli altri. (WORLDNET)

Coronavirus: perché è importante che le aziende comunichino quello che stanno facendo

Coronavirus: perché è importante che le aziende comunichino quello che stanno facendo Copertina Nazionali (674)
Eleonora Persichetti

Producono macchinari o beni che possono aiutare in questo momento di crisi? Che cosa sono in grado di fare anche in aree di crisi? Che provvedimenti hanno preso? Che cosa stanno facendo per salvare il proprio business? Hanno un know how da condividere? Che difficoltà stanno vivendo?
I consigli dell’agenzia giornalistica di comunicazione Eo Ipso (www.eoipso.it)
 
 
Informare è importante per le aziende che si rivolgono direttamente al consumatore finale, ma non solo. Dopo la comunicazione della sospensione di eventi pubblici, occorre fare un passo in più ed andare oltre. Un passo nella direzione della speranza, ma anche del servizio, per tutelare tutti, ma soprattutto le persone più deboli. “E’ comunicazione di crisi (o crisis communication) – spiegano Marino Pessina e Chiara Porta dell’agenzia giornalistica di comunicazione Eo Ipso (www.eoipso.it) Lo stanno facendo le aziende sanitarie, ma i servizi sono tanti, sia per i privati che per il business. Dalla comunicazione di questo momento può nascere la speranza. Le risposte devono arrivare direttamente dalla fonte, per evitare disinformazione e fake news. Una corretta informazione accresce il livello di conoscenza, crea un clima di fiducia e permette alle aziende di dimostrare la propria credibilità, anche e soprattutto in questa situazione, sia verso i clienti che gli stakeholder”.
 
 
La gestione di una crisi è ‘fluida’ per definizione, quindi non imbrigliabile in schemi, esistono dei protocolli, ma non un vero ABC di comportamento, richiede una profonda conoscenza dei meccanismi tecnici di gestione. Per questo è importante, se non si hanno risorse interne, rivolgersi a dei professionisti del mondo del giornalismo. Non si sottraggono professionalità all’azienda e nel contempo si mette in atto una strategia verso l’esterno.
 
 
“Comunicare in questo momento è servizio per l’intera comunità. Che cosa sono in grado di fare le aziende anche in aree di crisi? – continuano gli esperti di Eo Ipso - Producono beni che possono essere utili in questo momento alla gestione dell’emergenza? Chi si occupa di servizi, a partire dal telelavoro, lo smartworking, può avere molto da insegnare. C’è un know how da condividere? Le associazioni di categoria hanno il polso della situazione dei loro associati, cosa sta succedendo? E’ essenziale comunicarlo, anche semplicemente con un comunicato stampa di prodotto o con una nota di commento, in modo da raggiungere, attraverso i media, il maggior numero di persone possibile.
 
 
La comunicazione ha diversi livelli, dal locale al nazionale, e la trasparenza messa in atto crea fiducia in dipendenti, clienti e stakeholder. L'obiettivo è sempre quello di ridurre al minimo gli effetti negativi generati dalla crisi e preservare la reputazione aziendale. Ma in questo momento si va oltre.
La rete di comunicazione può servire non solo a socializzare le proprie difficoltà, ma anche a condividere soluzioni e a dare materiale di riflessione per chi prende decisioni politiche”.
Per chi si rivolge ad altre aziende, presi i primi provvedimenti, organizzati a casa i dipendenti con il telelavoro, per coloro che possono, è fondamentale comunicare quello che si fa, ma anche spiegare le difficoltà che si stanno vivendo e come le si sta affrontando.
I dipendenti sono sicuramente già stati avverti sulle politiche messe in atto all’interno dell’azienda. Può essere interessante farlo sapere anche all’esterno, per condividere le politiche attuate. Ci sono iniziative in corso in azienda? Quanti sono attivi nel volontariato? Che cosa si sta facendo? Farlo sapere può essere un aiuto per tutti. Le domande sono tante.
In caso di infezioni è essenziale una rapida comunicazione interna su tutti i dipendenti, in modo da aiutare il lavoro dei medici ed evitare al più possibile i contagi, per tutelare soprattutto le persone deboli che sono le più a rischio.
 
 
Comunicare nell’ottica del servizio
 
Facciamo degli esempi, consci del fatto che ce ne possono essere molti altri.
 
  • Come azienda produciamo dei beni utili per sterilizzare o abbiamo dei tecnici o dei laboratori che stanno studiando una soluzione per questa malattia. Fare il punto della situazione, oltre ad alzare la reputazione aziendale, cosa non secondaria, può dare speranza a tutti.
  • Terziario: ci occupiamo di smart-working o di comunicazione o siamo in un altro settore e abbiamo informazioni da condividere. Facciamolo! Le scuole come si stanno organizzando? Le associazioni di categoria cosa hanno da dire?
  • I social in questi giorni sono stati invasi da foto di supermercati vuoti, ma gli scaffali sono stati poi riempiti e non tutti i punti vendita sono stati presi d’assalto. Per il direttore del punto vendita può essere semplice sapere dove la situazione è migliore e comunicarlo, a partire dal web, per passare poi ai social e ai media. Una regola che vale per tutti, grandi e piccoli punti vendita. E anche per le farmacie, dove è sempre più difficile trovare disinfettanti in gel e mascherine.

Un Ecocentro a 5 stelle

Un Ecocentro a 5 stelle Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:1) (670)
Eleonora Persichetti

E’ sicuro, l’ecocentro si farà. Sabato scorso, 13 gennaio 2018, i cittadini hanno espresso le loro preferenze. I dubbi sono ancora tanti: far votare i cittadini è un’espressione di democrazia, un segnale di apertura o semplicemente uno “scaricarsi la coscienza” sul dove, avendo già preso la decisione più importante a monte? Cioè, parliamoci chiaro, l’ecocentro si farà, questo è sicuro, però ai cittadini è stato proposto di intervenire. Come dire, noi l’ecocentro lo facciamo, abbiamo chiesto i fondi alla Regione, però voi residenti aiutateci a capire dove lo volete. Ovviamente, nessuno lo vuole vicino casa sua e guarda caso, la zona C, Mazzamagna (Falcognana – Gotto d’oro), è stata la più votata.

Il dubbio viene: che la politica si stia veramente avvicinando al cittadino o  il cittadino serve a legittimare alcune scelte politiche?

Non lo scioglieremo certo a breve... Oggi è una giornata di festa, 1182 votanti. Un trionfo. 5 stelle.

Queste le parole del Sindaco, al termine delle votazioni:

ECOCENTRO: 1200 VOLTE GRAZIE! 
Sabato è stata una giornata bellissima, il germoglio della partecipazione si è manifestato nonstante il veleno di chi ha il terrore che i cittadini si informino, si esprimano e siano coinvolti nelle decisioni che i professionisti della politica vorrebbero chiuse nel palazzo.
E' solo l'inizio, una giornata di vittoria della democrazia diretta a cui ne seguiranno altre, non abbiamo paura di coinvolgere i nostri concittadini nelle scelte, non abbiamo paura del confronto.
Andremo avanti nella certezza che la partecipazione crescerà come la consapevolezza che i cittadini attivi son il migliore antidoto al ritorno di un passato che non appartiene a questa comunità.

Eleonora Persichetti

Bonus cultura ai nati nel 2000-2001

Bonus cultura ai nati nel 2000-2001 Copertina Nazionali (670)
Domenico Brancato

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri –DPCM – n. 138 del 7 Dicembre 2018, in vigore dal 5 Gennaio, estende, per tutto il 2019,  il bonus cultura (18 App) anche  ai ragazzi nati nell’anno 2001.

In riferimento a quanto previsto dal comma 979 art. 1 della Legge di stabilità 2016: assegnazione di una Carta elettronica nominale, del valore di 500 euro per “promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, a tutti i residenti nel territorio nazionale ed ai giovani stranieri con regolare  permesso di soggiorno, in corso di validità, che compiono 18 anni di età “.

Pertanto, coloro che dispongono del requisito dell’età, a partire dal 7 Gennaio, potranno registrarsi alla piattaforma 18 App:  sito della Presidenza del Consigli dei Ministri (www.18app.italia.it) al quale accedere, previa richiesta (nel corso della procedura della quale è necessario inserire alcune informazioni personali quali: numero di cellulare, indirizzo email ed allegare un documento valido di riconoscimento e la tessera sanitaria) dello Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) ad uno degli Identity provider - IdP – (Enti Certificatori) autorizzati: Poste Italiane, TIM, Aruba, Infocert,  e Sielte.

Al primo accesso, il Provider al quale è stata avanzata la richiesta di SPID,  per motivi di sicurezza, invierà all’interessato un’email di conferma.

Una volta effettuati correttamente tutti i passaggi e completata la fase di registrazione, è possibile prendere visione del portafoglio personale e iniziare a programmare come investire il bonus e generare e stampare, in formato pdf,  il buono  di pari valore dell’acquisto da compiere, presso un negozio fisico od online.

Rispetto al passato, comunque, è stato esteso il campo degli acquisti da poter compiere, per cui oggi è possibile spendere l’importo spettante per le seguenti finalità:

Acquisto di:

  • Abbonamenti o biglietti d’ingresso a musei, parchi, teatri (anche tramite servizi online);
  • Abbonamenti o biglietti  d’ingresso ai cinema, ai concerti, ai parchi, musei, monumenti, gallerie e aree archologiche;
  • Biglietti d’ingresso per la partecipazione a manifestazioni culturali, quali fiere, circhi e festival;CD, DVD, e musica online; libri  e ebook;
  • E partecipazione a corsi di lingua straniera.

 

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

14 settembre super Notte Bianca in Allegria

14 settembre super Notte Bianca in Allegria Copertina S. Maria delle Mole    (audio/video) (667)
Eleonora Persichetti

 
Santa Maria delle Mole (Marino), 14 settembre super Notte Bianca in Allegria con La Signora Gilda, Ivana Spagna, i 90 Mania e i Circo Dance 2000!
 
 
Santa Maria delle Mole, frazione di Marinosabato 14 settembre andrà in scena la Notte Bianca in Allegria 2024, tappa di avvicinamento alla 100a Sagra dell’Uva. Sarà la 12a edizione dell’evento, organizzato dall’UCF Marino e dall’AP Eventi di Andrea Paciotti, in collaborazione con Cristiano Consoli e Spettacolissimo di Donato Lauri, con il contributo del Comune di Marino e il patrocinio della Regione Lazio e di Città Metropolitana.
 
La Notte Bianca in Allegria 2024, presentata da Luca Rossetti, prenderà il via alle ore 18:00. Si svolgerà lungo le vie principali di Santa Maria delle Mole (via Silvio Pellico, via Pietro Maroncelli, piazza Palmiro Togliatti, piazza Sandro Sciotti e viale della Repubblica) e sarà caratterizzata da artisti di strada musicaligiostrestand di artigianatostreet foodanimazione per grandi e bambini, nonché dalle esibizioni di scuole di ballo del territorio, della banda musicale “Volemose Bene” e degli Sbandieratori e Musici “Lo Scudo di Lepanto” Città di Marino. Per l’occasione, come da tradizione, i negozi resteranno aperti tutta la notte.
 
Tantissimi saranno gli spettacoli e le esibizioni artistiche. Sui due grandi palchi, allestiti in piazza Palmiro Togliatti e in piazza Sandro Sciotti, saliranno, infatti: La Signora GildaFra’ SorrentinoMirco Bencivenga e la sua band Havana DanceAndrew C. DJ con il suo DJ Set “Ti sblocco un ricordo” e i Calibro 40. Ospite speciale della serata, la popolarissima cantautrice Ivana Spagna. Inoltre, i Circo Dance 2000 e i 90 Mania – The Original faranno rivivere e ballare tantissimi successi anni ’80, ’90 e 2000.
 
La Notte Bianca in Allegria 2024 di sabato 14 settembre sarà a ingresso gratuito. Ci sarà la possibilità di parcheggiare in via Appia Nuova Vecchia Sede, nel parcheggio dell’ex Palaghiaccio di Cava dei Selci.
 
Io e i miei preziosi collaboratori non ci siamo mai fermati, neanche in estate, per lavorare a una fantastica Notte Bianca in Allegria – dichiara con entusiasmo il presidente dell’UCF Marino Andrea Paciotti –. Ancora una volta proporremo ai tantissimi cittadini di Santa Maria delle Mole, di Marino, dei Castelli Romani e di tutta la provincia di Roma un programma vasto e variegato, che, sono certo, sarà molto apprezzato dal pubblico”.
 
Voglio ringraziare – aggiunge Paciotti – l’amministrazione comunale, il sindaco Stefano Cecchi e l’assessore alle Attività Produttive Rinaldo Mastantuono, i commercianti e gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, la Regione Lazio, Città Metropolitana, Cristiano Consoli, Donato Lauri e tutti coloro che garantiranno la sicurezza e l’ordine pubblico nel corso dell’evento, vale a dire la Professional Force di Fabrizio Palermo, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile e gli operatori di primo soccorso. Vi aspetto numerosi, buona Notte Bianca in Allegria 2024 e buon divertimento a tutti!”.

Un fondo per le donne che subiscono violenza

Un fondo per le donne che subiscono violenza  Copertina Nazionali (667)
Eleonora Persichetti

ACTIONAID: AL VIA IL FONDO #CLOSED4WOMEN
PER SOSTENERE LE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA
 
Il progetto di emergenza e post emergenza fornisce aiuto ai centri antiviolenza e a donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza
 
 
#insiemesipuò
 
Un fondo di pronto intervento per permettere ai centri antiviolenza per sostenere le spese impreviste e per continuare a supportare le donne assistite nell’attuale fase di emergenza causata dal COVID19 e nel periodo post-emergenza. È l’iniziativa #Closed4women, messa in campo da ActionAid per dare una risposta rapida e efficace alla crescita esponenziale della violenza di genere durante il periodo di isolamento forzato in casa causato dalla pandemia. La forte diminuzione delle chiamate al numero 1522 e di richieste ai centri antiviolenza ha evidenziato la difficoltà delle donne di avere spazi e possibilità sicure per chiedere aiuto, a causa della presenza assidua dentro le mura domestiche del partner abusante. L’acuirsi di situazioni di conflittualità e violenza avrà come conseguenza, nel periodo immediatamente successivo all’isolamento, l’aumento delle richieste di aiuto ai centri antiviolenza e delle case rifugio, la cui esistenza e sostenibilità rischiano di essere messe in pericolo dall’emergenza COVID19.
 
Il Fondo #Closed4women con uno stanziamento iniziale di 40mila euro aiuterà nel concreto l’operatività dei centri antiviolenza e delle donne assistite, rafforzando il sistema di protezione delle donne che subiscono violenza domestica. Abbiamo calcolato che le risorse oggi a disposizione ci permetteranno, ad esempio, di sostenere i percorsi di 40 donne, mettere in sicurezza le operatrici e le donne di 25 case rifugio, supportare 10 centri antiviolenza e assicurare assistenza psicologica con operatrici specializzate. ActionAid ha già contribuito ad alimentare il fondo di risposta alle emergenze e ha già erogato parte delle risorse a sostegno di un centro antiviolenza. Il centro ha utilizzato il contributo per dare supporto a donne in difficoltà, che avevano intrapreso un percorso di indipendenza economica che rischia di essere compromesso a causa dell’impatto negativo della pandemia sul lavoro.

“La fuoriuscita dalla violenza è un percorso lungo e difficile che, se interrotto, può mettere a repentaglio non solo il suo buon esito, ma anche la vita stessa delle donne assistite. Da Nord a Sud del Paese, le operatrici delle strutture di accoglienza stanno facendo sforzi enormi in favore delle donne e dei loro figli e figlie. Le spese impreviste, il ritardo sull’erogazione dei fondi statali e la crisi economica che sta avanzando mettono in pericolo la sostenibilità e la vita stessa dei centri. Per questo ActionAid ha deciso di intervenire con un Fondo che garantisca i bisogni più urgenti delle strutture di accoglienza e delle donne” spiega Elisa Visconti, Responsabile Programmi ActionAid Italia - “Il 25 novembre con #Closed4women abbiamo denunciato il rischio di chiusura che vivono molti spazi delle donne e per le donne in Italia. Oggi torniamo a schierarci al loro fianco perché nessun centro antiviolenza nè casa rifugio resti indietro e nessuna donna venga lasciata sola”.
ActionAid insieme ai centri antiviolenza di varie parti del Paese ha mappato le esigenze e le criticità delle strutture che operano nelle grandi e nelle piccole città, da Milano a Roma, da Padova all’Aquila, confrontandosi con associazioni e con reti nazionali. Le più urgenti sono le scorte di dispositivi sanitari (mascherine, disinfettante, guanti) non sufficienti in tutte le strutture. I centri oggi chiusi chiedono sostegno per dare continuità ai servizi di supporto psicologico e legale. Le donne assistite già avviate in percorsi di autonomia e di inserimento lavorativo - a causa della sospensione dal lavoro - sono impossibilitate a pagare l’affitto, le bollette, le spese condominiali e, soprattutto, le spese di prima necessità. Tale situazione rischia di rendere le donne nuovamente esposte alla violenza, soprattutto nei casi di maggiore fragilità in cui, proprio per ragioni economiche, potrebbero essere costrette a ricontattare il maltrattante.
 
A rendere ancora più allarmante il quadro è la macchina burocratica delle amministrazioni pubbliche responsabili dell’erogazione dei fondi antiviolenza che rischia di rallentare ulteriormente, mettendo in serio pericolo la sostenibilità delle strutture di accoglienza.
 
Invitiamo le reti territoriali a collaborare con ActionAid nella mappatura dei bisogni dei centri e nella diffusione del fondo. Ad oggi abbiamo potuto contare sul prezioso aiuto della Rete antiviolenza del Comune di Milano, che ha promosso l’esistenza del Fondo sul territorio milanese e lombardo.

Al Fondo possono accedere Enti del terzo settore che, da minimo tre anni, forniscono primariamente - da statuto - accoglienza e supporto a donne che subiscono violenza con personale esclusivamente femminile, prevedendo anche servizi di inserimento lavorativo o di autonomia abitativa.
 
 
 
 
Per informazioni e chiarimenti rivolgersi a womensrights.ita@actionaid.org
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