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- Presidente Antonio Calcagni
 

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"La maternità surrogata: reato universale?"

"La maternità surrogata: reato universale?" Copertina (405)
Eleonora Persichetti

 
Il circolo territoriale di Fratelli d’Italia di Marino centro, sito in corso Vittoria Colonna 84, venerdì 5 aprile ospiterà l’incontro La maternità surrogata: reato universale? Spunti e riflessioni, dedicato al discusso tema della maternità surrogata (o utero in affitto), un argomento di grande attualità e di estrema delicatezza per via delle molteplici implicazioni etico-cliniche, sociali e giuridiche a esso inerenti.
 
L’appuntamento, al quale è invitata tutta la cittadinanza, avrà una finalità conoscitiva sull’argomento e vorrà essere un momento di riflessione per tutti.
 
All’evento, con orario d’inizio previsto alle ore 18, interverranno:
- Martina De Nicola, dottoressa di ricerca in Bioetica;
- Martina Carano, avvocato civilista;
- Micol Grasselli, consigliera regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.
 
Modererà l’incontro il consigliere comunale Simone Del Mastro, capogruppo di Fratelli d’Italia a Marino.
 
Per Fratelli d’Italia Marino sarà un ritorno sul tema: nel maggio 2023 il direttivo comunale e i consiglieri Simone Del Mastro e Fabrizio De Santis indissero una raccolta firme per sostenere la proposta di legge di Fratelli d’Italia, approvata in Commissione Giustizia alla Camera, per rendere l’utero in affitto reato universale, ossia perseguibile penalmente in Italia anche se commesso all’estero. Nel febbraio 2023, infatti, un gruppo di parlamentari aveva presentato la proposta di legge n° 887 per chiedere che l’Italia, in quanto stato civile, vieti una pratica che comporta rischi e sfruttamento verso le donne e i nascituri.
 
Si può sottoscrivere la proposta di Fratelli d’Italia anche online, sul sito Internet https://www.fratelli-italia.it/maternitasurrogatareatouniversale/

BOVILLESTATE 2022

BOVILLESTATE 2022 Copertina (1.051)
Eleonora Persichetti

La rassegna di eventi e spettacoli a cura della Pro Loco Boville
 
 
Riparte sabato 11 giugno BovillEstate dopo due lunghi anni di attesa, la rassegna di eventi e spettacoli a cura della Pro Loco Boville con il partenariato del Comune di Marino.
BovillEstate rappresenta una realtà consolidata, un importante punto di riferimento per l’estate grazie anche alla collaborazione in sinergia con le numerose Associazioni del territorio che danno vita a rassegne cinematografiche, saggi, balli e spettacoli per grandi e piccini nella Cavea “Alberto Sordi” all’interno di Parco della Pace a Cava dei Selci.
 
“Ringrazio la Presidente della Pro Loco Boville Cristina Gastaldi e tutto il Direttivo per il grande lavoro fatto col cuore e tutti coloro che sono dietro le quinte che renderanno possibile il palinsesto in programma e soprattutto, auguro a tutti voi spettatori di divertirvi, ridere e passare qualche ora spensierata fatta di gesti semplici e buona compagnia.” – queste le parole del Sindaco Stefano Cecchi.
 
Oltre agli eventi serali, nella cornice di Boville Estate si inserisce ESTATE IN FORMA 2022 "Lo sport per tutti", una serie di attività sportive che avranno luogo sempre presso il Parco della Pace. Alleghiamo il programma.
 
 

Parmalat: una nuova piattaforma e-commerce B2C per la spesa online

Parmalat: una nuova piattaforma e-commerce B2C per la spesa online  Copertina (813)
Eleonora Persichetti

 
Parmalat, azienda leader in Italia nel mercato del latte, apre al mondo dell’e-commerce e sceglie Deliverti per il lancio del suo shop online ufficiale.
 
Deliverti, società del gruppo Ad Maiora, attiva nella gestione in full outsourcing di progetti di ecommerce, fondata da Fabio Scalet e Giulio Cupini nel 2016, si è occupata della realizzazione dell’infrastruttura digitale di shop
Deliverti ha supportato Parmalat in tutte le fasi di realizzazione del progetto: dall’implementazione dei processi logistici e distributivi alla gestione degli aspetti post-vendita con il proprio customer care dedicato, all’integrazione del front end in partnership con Diennea.
 
“In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad importanti cambiamenti nelle abitudini di consumo e di acquisto dei consumatori verso i quali un’azienda deve velocemente adeguarsi. Riteniamo infatti che questa nuova modalità di acquisto on-line non sia solo un fenomeno dettato dal momento, ma sia stata l’occasione per far provare a tanti consumatori un nuovo canale di acquisto, che ha verificato essere comodo, sicuro ed anche veloce. Per questo motivo Parmalat ha scelto di investire in una propria piattaforma di vendita e-commerce per rispondere il più possibile alle esigenze dei propri consumatori proponendogli una nuova modalità di acquisto che si traduce in una nuova forma di servizio” (Francesco Potenza – Head of Digital & Marketing Services di Parmalat).
 
Questa scelta strategica trova riscontro nel particolare momento positivo per il settore degli acquisti online nell’era Coronavirus e in vista di un cambiamento generalizzato delle abitudini di acquisto degli utenti.
La situazione attuale in materia di commercio digitale del settore dell’alimentare ha subìto un’impennata senza precedenti. Le statistiche Netcomm affermano che il settore food & beverage ha incrementato la richiesta di acquisti digital del 130% tra gennaio e maggio 2020.
 
Questo particolare scenario con cui il settore del commercio si deve confrontare ha consolidato di più le certezze per la realizzazione di un progetto di e-commerce, con obiettivi di incremento ambiziosi nel breve periodo.
“Quando abbiamo iniziato nel 2016 era difficile parlare di ecommerce in Italia, oggi la situazione è nettamente cambiata. Non basta sviluppare un sito, bisogna ragionare sulla strategia commerciale complessiva, è questo che Parmalat ha cercato nel know how di Deliverti. Lavorando da anni con multinazionali, abbiamo l’esperienza necessaria per realizzare progetti digital all’interno di infrastrutture organizzate come quella di Parmalat. Personalizzare i processi di Deliverti per metterli a disposizione di un progetto come questo è un modo di sviluppare una competenza unica sul mercato nazionale ed internazionale, visti i rapporti con la capogruppo Lactalis sia in termini di sicurezza che di policy. L’entusiasmo e la determinazione con cui Francesco e i suoi manager hanno affrontato il progetto ci ha portato ad un ottimo risultato.(Giulio Cupini - General Manager di Deliverti).
 
Oggetto della collaborazione tra le due realtà è un portale user friendly, attento alle esigenze e all’esperienza di navigazione, per offrire uno shop dove poter acquistare i prodotti a marchio Parmalat in modo veloce e sicuro. Per ricreare il negozio virtuale “perfetto” sono state effettuate analisi sul mercato per valutare le preferenze dei consumatori: da qui l’idea di progettare sezioni dedicate a special box dei prodotti più richiesti e suggerimenti di acquisto sulla base delle referenze più vendute.
 
Il nuovo shop online presenta un’ampia gamma di referenze, non solo i prodotti a marchio Parmalat, ma anche Santal, Galbani, Chef e Zymil, tutti brand che fanno riferimento al Gruppo Lactalis di cui Parmalat fa parte dal 2011.
A rendere ancora più fluido e affidabile il processo d’acquisto sono stati previsti dei sistemi di pagamento certificati. Proprio sul tema dei pagamenti Parmalat ha richiesto un focus di attenzione maggiore per garantire a tutti i suoi clienti online un percorso di acquisto sicuro e in linea con le policy di mercato.
 
Parmalat, in accordo con Deliverti, ha deciso di incrementare le possibilità di contatto con i consumatori aprendosi alle vendite digitali e ampliando le nuove prospettive di fatturato offerte dall’online.

Lanterne Cinesi, tanto belle quanto pericolose

Lanterne Cinesi, tanto belle quanto pericolose Copertina (1.736)
Domenico Brancato

MULTE E DIVIETI PER CHI LANCIA LANTERNE CINESI SENZA LA PREVENTIVA AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORITA’ COMPETENTE

Le lanterne cinesi o lanterne volanti  oKhom fai, come è noto sono piccole lanterne di carta che si sollevano in aria per effetto dello stesso principio che consente di far alzare le mongolfiere.

Esse sono composte da una struttura rigida rivestita di  carta, comprendente  al loro interno una fonte di calore che, scaldando l’aria, ne  consente  il sollevamento.

In Italia non esiste una specifica legge che ne disciplinil’uso, anche se non mancano normative regionali e ordinanze comunali che pongono limiti e divieti.

Motivo per cui, per le modalità  da rispettare  per l’utilizzazione, per affinità con le lanterne cinesi, si fa ricorso al contenuto dell’art. 57 del  testo Unico di Pubblica Sicurezza R.D. 18 Giugno 1931, n° 773, secondo il quale: “Senza licenza dell’autorità di Pubblica Sicurezza non possono spararsi armi da fuoco né lanciare razzi, accendersi fuochi d’artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere fare esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato, o nelle sue adiacenze, o lungo una via pubblica o in direzione di essa”.

Ne discende pertanto  che senza apposita licenza, “sarebbe” vietato il  lancio in aria delle, apparentemente, innocue lanterne.

Ciò, anche:

  • per effetto del sequestro, ritiro e divieto di vendita nazionale di un particolare tipo di lanterna cinese disposto il 3 Marzo dal Ministero della Salute, in quanto: “A seguito di analisi effettuate  dal Centro Regionale Amianto del Lazio, nel cordino che sostiene la struttura della lanterna è stata riscontrata la presenza di amianto friabile. Le cui fibre sono cancerogene per inalazione ( responsabili del mesotelioma pleurico), in tal caso il soggetto più a rischio è colui che maneggia direttamente  la lanterna, toccando il cordino, la fibre di amianto possono sfaldarsi essendo di materiale friabile (praticamente amianto puro); ugualmente il rischio di dispersione delle fibre si può avere quando l’articolo ricade a terra”;
  • e del disposto dell’Art. 703 del Codice Penale, che oltre a  ribadire sostanzialmente  il contenuto del citato testo Unico di Pubblica Sicurezza, aggiunge le previste sanzioni per i trasgressori, consistenti: “ in una ammenda fino ad euro 103 e la pena dell’arresto fino ad un mese, se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone “.

In riferimento a quanto sopra esposto, per evitare gravi rischi per la salute dei cittadini ed  in considerazione del potenziale pericolo che tali dispositivi possono rappresentare per l’innesco di incendi, soprattutto durante la stagione estiva, molti Comuni, in ottemperanza alla richiamata normativa,  hanno emanato, specie per  tale periodo,  ordinanze che impongono  il divieto di lancio delle lanterne senza regolare autorizzazione e disposto,per i trasgressori, l’applicazione di multe  pecuniarie da 25 a 500 euro (Art. 7 bis, comma 1  D.Lgl. 18 Agosto 2000, n. 267. In qualche caso elevate  da un  minimo di 5.000 ad un massimo di 15.000 euro, oltre ad ulteriori sanzioni penali ed amministrative previste dalla legge ed al  sequestro dei prodotti oggetto della trasgressione.

Ma poiché il lancio delle lanterne, in genere, è una festosa sfida fra Bambini impegnati in numerosi tentativi finalizzati a conquistare il primato della  quota più elevata, i genitori, a prescindere dalle imposizioni normative, farebbero bene, autonomamente, oltre che a munirsi delle apposite autorizzazioni, ad  accertarsi che i dispositivi manipolati ripetutamente  ed inconsciamente dai loro figli, dispongano di  caratteristiche qualitative tali da escludere i non trascurabili citati rischi derivabili da contaminazione da  amianto.

 

 

Articolo redatto dal Professor D. Brancato

ALLA SCOPERTA DELL'APPIA ANTICA: "LA REGINA VIARUM"

ALLA SCOPERTA DELL'APPIA ANTICA: "LA REGINA VIARUM" Copertina (568)
Gianni Botta

 
Il territorio in cui viviamo è caratterizzato da testimonianze storiche ineguagliabili che meritano di essere divulgate e tramandate.
Pubblichiamo questo comunicato congiunto con il quale Italia Nostra Castelli Romani aps e Archeoclub Aricino-Nemorense aps annunciano una nuova ed interessante iniziativa formativa rivolta ai docenti, ma anche a tutti i cittadini.
 
 
Italia Nostra Castelli Romani aps e Archeoclub Aricino-Nemorense aps propongono il seguente corso seminariale che prevede sei lezioni on-line in orario pomeridiano (ore 17:30-19:30), tenute da specialisti archeologi che, muovendo da un inquadramento storico, culturale ed antropologico, intendono fornire approfondimenti sul tracciato della Via Appia Antica, soprannominata "La Regina Viarum" dal poeta Stazio, con particolare attenzione alla Regione Lazio e su alcuni tratti in altre regioni, come, in Campania.
Obiettivi:
L'obiettivo del progetto è quello di far crescere nei docenti e, quindi, di riflesso, nella popolazione scolastica giovanile, come anche nella cittadinanza in generale, l'interesse per un bene monumentale straordinario per la sua importanza storica e culturale quale è l'Appia Antica, ovvero "La Regina Viarum", candidata a Patrimonio dell'Unesco. Infatti, solo grazie alla conoscenza e, quindi, alla consapevolezza del valore inestimabile di un bene così importante come L'Appia Antica da parte dei cittadini, a partire dalla formazione scolastica, sarà possibile assicurare la dovuta valorizzazione ed una efficace tutela al bene stesso.
 
Per l'iscrizione al corso occorre inviare una e-mail, prima dell'11 marzo corrente anno, all'indirizzo enricodelvesc@gmail.com, oppure all'indirizzo vincentimariacristina@virgilio.it, chiedendo l'iscrizione al corso, scrivendo nome e cognome, un recapito telefonico ed un indirizzo e-mail. Altre informazioni sono disponibili telefonando ai numeri 333/1135131, oppure al 388/3636502. I docenti di ogni ordine e grado potranno se lo desiderano iscriversi direttamente sulla piattaforma SOFIA del MIUR al numero identificativo ID.91435
La partecipazione è gratuita per gli iscritti alle due associazioni organizzatrici del corso, mentre per i non iscritti è gradito un contributo liberale e simbolico a sostegno delle attività delle due associazioni.
Sarà cura degli organizzatori recapitare il LINK agli iscritti al corso per collegarsi e poter seguire le lezioni on-line.
Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
 
Segue programma:
12 Marzo: "Mantenere l'antico: il caso della Villa dei Quintili al V miglio della via Appia", Dr.ssa Giuliana Galli.
26 Marzo: L’impegno di Traiano per l’incentivazione della via Appia da Roma a BeneventoProf.ssa Stefania Quilici e Prof. Lorenzo Quilici.
2 Aprile: Parco dell’Appia Antica: problemi e prospettive”, Arch. Simone Quilici, Direttore Parco archeologico Appia Antica.
16 Aprile: Antico e contemporaneo. Un esempio di interazione tra tutela di beni culturali e impresa commerciale: il caso di McDonald's sulla via Appia. Dr.ssa Micaela Angle e Dr.ssa Pamela Cerino.
 
30 Aprile: L’Appia Antica nella storia e nell’attualità. Dr.ssa Rita Paris.
14 Maggio: Il tratto aricino della Regina Viarum: contesti e rinvenimenti”, Dr.ssa Maria Cristina Vincenti e Dr. Alberto Silvestri.
 
Le date degli incontri potranno subire modifiche a causa di sopraggiunte necessità contingenti da parte dei relatori e saranno comunicate per tempo alla lista degli iscritti al corso. Gli incontri si svolgeranno in genere alle ore 17:30 e saranno della durata di 2 ore.
 
 
 
Enrico Del Vescovo, presidente di Italia Nostra Castelli Romani aps
Maria Cristina Vincenti, presidente Archeoclub Aricino-Nemorense aps
 

Sabato 23 febbraio al Civico 20 di via Calatafimi!

Sabato 23 febbraio al Civico 20 di via Calatafimi! Copertina (1.200)
Eleonora Persichetti

Prosegue su questo Sito la promozione di opere di autori nostri Concittadini, conosciuti ed apprezzati in ambito nazionale ed internazionale ma spesso completamente sconosciuti nella loro Cittadina. Un gap a cui intendiamo porre rimedio al più presto, dedicando una rubrica a loro riservata.

 

“Raccomandata semplice”

Come reagireste se, d’un tratto, la vostra vita venisse sconvolta da una lettera?

La giornalista Eleonora Persichetti presenta il suo primo romanzo

 

 

Sabato 23 febbraio 2019 - ore 18

AL Civico 20 di via Calatafimi – Cava dei Selci  (Roma)

 

 

Il 23 febbraio a Cava dei Selci, al Civico 20 di via Calatafimi, nel comune di Marino, la giornalista Eleonora Persichetti presenterà il romanzo Raccomandata semplice’ (Lettere animate editore).

 

Una storia avvincente ed emozionante, che l’autrice ha interamente dedicato alla sua dolce nonna.

La protagonista è una ragazza come tante, Adele, che finalmente termina il lungo percorso di studi in medicina. Proprio il giorno della laurea, una scoperta cambia la sua vita per sempre. In mezzo ad alcuni cd trova una raccomandata, che non avrebbe mai voluto leggere. Ma indietro non si torna. Adele, con la vita ormai a soqquadro e completamente disorientata, decide di intraprendere un lungo viaggio con l’amica del cuore, Cristina, alla ricerca della sua vera identità.

“Ma in lei dominava la sete della verità e non c’è nulla che possa estinguerla.” Riuscirà a capire chi è veramente?  E da dove viene? Le pagine della promettente scrittrice raccontano di un destino tutt’altro che prevedibile e di forti emozioni in una dimensione tra il reale e il surreale. E quando Adele sta per avvicinarsi alla verità, un colpo di scena capovolge le carte in tavola e lascia il lettore con il fiato sospeso.

L’evento di presentazione sarà condotto dalla giornalista de La Voce dei Castelli, Debora Esposto, con brani tratti dal romanzo e letti da Fabrizio Ansaldo, autore, attore e regista teatrale. Ad accompagnare la presentazione, una mostra tematica con le opere pittoriche di Cristoforo Russo, artista e giornalista de La Voce dei Castelli. Faranno gli onori di casa Franca Silvani e Gianfranco Venanzoni.

 

 

 

La Redazione


 

 

Stefano Enderle ci risponde

Stefano Enderle ci risponde Copertina (1.062)
Antonio Calcagni

Gentile signor Stefano, innanzitutto grazie per la Sua disponibilità a confrontarci con il nostro Comitato di Quartiere.
Prima di iniziare con le domande vere e proprie, ci piacerebbe sapere quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Sindaco del Comune di Marino, e quale sono i partiti, liste civiche/movimenti che la sosterranno in questa impresa?
 
Intanto ringrazio il C.d.Q. per questo tipo di iniziativa e per l’opportunità riservata a me e chi rappresento. Non di meno vi comunico che se lo riterrete opportuno, da solo o con altri sono pienamente disponibile anche ad un confronto in presenza. Sono il segretario della sezione del PCI, abbiamo una linea tesa a rappresentare il mondo del lavoro e degli esclusi, e cerchiamo di farlo in maniera unitaria quando possibile. Proprio per questo non ho deciso di mia iniziativa, anche se ovviamente oltre che onorato, ho contribuito a valutare la scelta di candidare la mia persona quale sindaco di Marino. Infatti, ed ecco il motivo cardine, la scelta l’abbiano e l’ho compiuta con l’obbiettivo di riportare la presenza in Consiglio comunale a Marino di quella parte di società che solo il partito Comunista Italiano è in grado di fare. Grazie alla nostra permanente iniziativa politica locale e nazionale e la familiarità con la cultura e l’associazionismo, oltre al PCI, la mia candidatura sarà sostenuta da una lista denominata Essere Marino, col bel simbolo del Nettuno di Piazza San Barnaba.
 
 
Passiamo ora alle domande.
 
Domanda n.1) Santa Maria, in questi ultimi decenni è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare il centro più popoloso di questo Comune, a questa crescita non è però corrisposto un incremento dei servizi, quali per esempio: un punto di pronto soccorso, il ritorno del Comando dei Vigili urbani . Lei che cosa farebbe in merito se diventasse Sindaco?
 
Intanto il Punto di pronto soccorso, se limitato ad una singola stanza e alla presenza di un ambulanza forse non sarebbe affatto la vera risposta ad un bisogno di “sicurezza sanitaria d’emergenza dei cittadini”. Crediamo maggiormente importante – e qui non c’è da dividere Marino centro da Ciampino e frazioni di Marino – la concreta riapertura dell’Ospedale San Giuseppe. Ospedale che, ricordiamolo, dopo un piano pluriennale di vent’anni fa, che prevedeva la nascita del Nuovo Ospedale dei Castelli romani, riconvertendo ruoli e funzioni di alcuni. Invece abbiamo assistito, con grande colpa del Governo centrale che ha sempre più privatizzato la sanità smantellando quella pubblica; con grande colpa della Regione Lazio sia a direzione destra che centrosinistra che ha accettato supinamente questo smantellamento. Un solo dato: la pandemia ha dimostrato come la barriera iniziale sarebbe stata con altre esiti meno tragici, almeno nei numeri, se avessimo avuto nel Lazio 20.000 operatori infermieristici in pianta stabile. Invece chi era andato via non era mai stato sostituito. Infine con grande colpa di parecchie amministrazioni locali che hanno tirato più ad aggiustare che a dire la verità ai cittadini attivando vere e proprie azioni di lotta e vertenze tra chi sta sotto e chi sta sopra. Per il fatto della presenza dei Vigili Urbani come sito alle frazioni, credo che riguardi un ragionamento complessivo da svolgere circa le funzioni da organizzare sul territorio comunale tutto, e le scelte da mettere nelle mani del decentramento che dopo il ricco periodo degli anni 70/2000, ormai sia le leggi intervenute (che si possono superare) sia le giunte di Destra e dei cinque stelle hanno voluto definitivamente declassare. Esattamente il contrario di quanto faremo noi se avremo la possibilità di governare, e comunque sarà la posizione politica e amministrativa che offriremo al Consiglio comunale se vorrà confrontarsi sulle cose utili ai cittadini senza pregiudizi.
 
 
 
Domanda n.2) Speculazione Divino Amore, qual’é la Sua opinione sull’argomento, anche alla luce delle recenti sentenze che sembrano aver posto definitivamente fine al progetto?
 
La mia e nostra opinione è che la bellezza di Marino, la vicinanza alla capitale d’Italia, la prevalenza del sistema capitalistico e quindi l’attività predatoria e mercantile su tutti gli aspetti economici e quindi anche le attività di gestione del territorio e la speculazione edilizia, fanno del tema Divino Amore, come di qualunque altra porzione di territorio di Marino, così come di Ciampino o dei Castelli romani dirimpettai di Roma, un rischio permanente. Cioè, certamente vanno ringraziate le posizioni politiche come quelle di molto associazionismo ambientalista, come di molte forze politiche incluso noi comunisti, che hanno svolto azioni, perfino legali per dare un primo stop. Finita? No questo tipo di pericolo, ripeto su un fazzoletto di terra differente magari, non finisce se non si cambia l’indirizzo generale: e qui vale l’orientamento di Roma, della Regione, degli altri comuni castellani. Per questo noi a Marino siamo ben felici che questo nostro pensiero e indirizzo politico che noi abbiamo a Marino, a Roma lo ritroviamo sostenendo come candidato sindaco l’urbanista Paolo Berdini. Cacciato dalla Raggi non a caso quando ha voluto stoppare la speculazione che era proposto insieme all’affare Stadio della Roma.
 
 
 
Domanda n.3) Appia Antica, una strada unica al mondo che potrebbe diventare un museo a cielo aperto ed essere quindi uno straordinario biglietto da visita per il nostro Comune. Quali sono i Suoi progetti in merito?
 
Credo non sarà mai abbastanza il ringraziamento che i cittadini devono rivolgere ad alcuni padri nobili: Cederna, Nicolini, Petroselli. Ma soprattutto, nella quotidianità dell’impegno agli attivisti e volontari di Legambiente. E qui è la dimostrazione di quanto si può, si deve fare e di quanto col solito metodo di aggiustare invece che rivendicare e lottare, giunte comunali – anche quella di Marino – e regione e Ministero si nascondo e non compiono scelte che sarebbero normali, perfino in qualsiasi Paese occidentale capitalista, che mirasse ad utilizzare giacimenti a disposizione invece che aver paura di investire sui giovani ricercatori, sulle comunità locali, sulla cultura. Non a caso il nostro programma ha per titolo che imprime tutto: Marino, una città da tutelare! Dei progetti, invece che elencare, in una intervista così concreta, voglio dare un indirizzo certo: la manutenzione – insieme alla ricerca – delle parti archeologiche, così come del verde annesse, così come della fruibilità pedonale e ciclopedonale, sono il vero e concreto impegno. Così avranno senso, non disperato, le iniziative di promozione e fruizione di associazioni come Legambiente o come i camminatori pellegrini della Francigena del sud.
 
 
 
Domanda n.4) Mosaico di Viale della Repubblica, come Lei sicuramente saprà, nel 2016 è stato ritrovato, adiacente all’Appia Antica, un bellissimo mosaico, poi sotterrato. Cosa ne pensa della possibilità di una sua valorizzazione in loco?
 
Ricordo benissimo, sia le giuste valutazioni, sottolineature, spiegazioni di un valente archeologo nostro concittadino – il dott. Cavacchioli – così come ricordo le sottolineature di Legambiente e alcune valutazione di noi comunisti. Casualmente, o forse no, andavano tutte nella stessa direzione. Ricordo anche che ci fu una sorta di spot televisivi di annunci rimasti tali. Ebbene, poiché l’intreccio è tra ricerca, tutela, competenze, e denari da investire in eventuali scelte che riguardano proprietari privati da espropriare e strutture da realizzare, appare chiaro che l’unica cosa seria da fare e dare potere di scelta, denari per accedere alla scelta, alla parte scientifica di questa vicenda. Da parte della Amministrazione non può altro che essere non la gestione e l’intromissione da protagonismo ma il “servizio” da svolgere per giungere a dare corpo ai due temi: ricerca-fruizione. Il resto eventuale, incluso il richiamo turistico vengono dopo non “a prescindere”. Non dobbiamo perseguire i fuochi di paglia.
 
 
 
Domanda n.5) Palaghiaccio, come senz’altro saprà, il manufatto, che al momento è in completo abbandono, è stato acquistato all’asta nel 2015 da Esselunga. Qual’é la Sua opinione in merito al suo futuro?
 
Non è solo mia opinione. Nel senso che l’abbiamo manifestato in un paio di modi comunicativi: il PCI infatti, ha apposto sugli architravi metallici di ingresso al Palaghiaccio, scritte a mano con le indicazioni: No al centro commerciale; si alla cultura; no alla privatizzazione di servizi pubblici; si allo sport pubblico, e così via. Inoltre abbiamo scritto che se un privato – il mercato e sistema capitalistico lo consente come azione – acquista un bene qualsiasi che è destinato ad altro rispetto ai propri desideri, non significa che bisogna risolvere il “problema” accontentando il privato. Fino ad ora abbiamo assistito al silenzio del M5S e della giunta di Marino finchè era in auge Frongia amico della Raggi e sensibile alle richieste di Esselunga. Poi negazioni dalla giunta di Marino M5S del tipo: non abbiamo nulla da dire perché non ci hanno proposto ufficialmente nulla! Roba incredibile! Ma siamo in attesa che altri ci dicono cosa noi dobbiamo fare, o dobbiamo noi avere idee? Noi comunisti, io stesso, ho posto il problema a più riprese al partito e alla coalizione che mi sostiene, in questi termini: occorre che il Comune si attivi con istituzioni sovra comunali (Città Metropolitana, Regione) ed eventualmente anche con privati per riportare alla attività propria il Palaghiaccio capace struttura di poter soddisfare diritti e bisogni di carattere sportivo e culturale.
 
 
 
Domanda n.6) Via Falcognana, una strada fondamentale per Santa Maria, dove giornalmente transitano circa 6.000 automezzi, risulta essere una strada privata, aperta al traffico pubblico, non Le sembra un paradosso? l’attuale amministrazione, sotto nostro impulso si è detta disponibile ad avviare la procedura per farla diventare di competenza pubblica. Lei cosa ne pensa?
 
E’ esattamente quanto è necessario nelle modalità e nei contenuti come, in parallelo spiegavo circa il Palaghiaccio. E’ evidente che quella strada insiste su una doppia responsabilità amministrativa (Marino e Roma); è evidente che la proprietà attuale non è pubblica e che non potrà essere comunale per evidenti motivi di disponibilità economiche. Ma è chiaro che la concretezza sta nell’azione comune di anti sovra comunali con protagonista anche il comune di Marino per soddisfare una esigenza, un diritto, in questo caso alla mobilità privata.
 
 
 
Domanda n.7) Incrocio, Appia Nuova / Viale della Repubblica/Passaggio a livello, un nodo stradale/ferroviario che di fatto paralizza il traffico della nostra Cittadina. Se Lei fosse eletto, cosa farebbe per cercare di risolvere il problema?
 
La risposta che sta per essere attivata al problema stazione FS di Casabianca a Ciampino sulla via dei Laghi, ha un punto di forza: è stato studiato, pensato, programmato, a scala di quadrante più ampio. Ecco, le cose che dobbiamo fare noi rispetto al tipo di problema complesso sollevato ha lo stesso aspetto. Sia la questione FS – inclusa la possibilità di riposizionamento della stazione FS – sia la questione via Appia Nuova, che, al contrario di sottopasso, va riproposto come già nel quadrante ANAS fu studiato e ipotizzato come possibile l’interramento dell’intero tratto della via consolare per riunificare il territorio Cava dei Selci-S. Maria delle Mole, ovvero in alternativa un lungo viadotto sopraelevato. Quindi sicuramente occorre, ecco cosa farei, uno studio finalizzato alla cantierabilità della soluzione.
 
 
 
Domanda n.8) A latere di questo problema, c’è poi da realizzare un piano generale della viabilità, che preveda: un incentivo all’uso della bici, attraverso la realizzazione una serie di piste ciclo- pedonali, parcheggi per bici e parcheggi auto, compreso il completamento di quello di via Frassati. Cosa prevede il Suo programma,in merito?
 
Il nostro programma è figlio del dibattito che una parte consistente della sinistra marinese e dell’ambientalismo marinese, soprattutto delle frazioni ha ipotizzato da decenni. La scelta slow, la scelta ambientale, la scelta ciclopedonale, sono connaturate al nostro piano di mobilità. Tuttavia, sono scelte e programmazione e attività che le vogliamo proporre non come spot e perfino superficiali. Ad esempio è meglio interrogarsi, come avevamo accennato in una risposta sopra a proposito dell’Appia Antica, svolgere una manutenzione ed una fruizione pedonale e ciclopedonale sia per la vita quotidiana che per attività anche turistica realizzando un parallelo di percorso o sostenibilmente sulla stessa area dell’Appia Antica, che non fare qualche centinaio di metri strutturati fini a sestessi. Per i parcheggi, non solo vanno ultimate e rese chiare tutte le realtà ambiguità ora vigenti, ma sarà nostra concreta attuazione la diminuzione al minimo indispensabile di legge per le strisce blu. Il servizio di parcheggio è una gratuità a cui i cittadini hanno diritto.
 
 
 
Domanda n.9) Trenitalia nell’Aprile dello scorso anno ha approvato il piano di recupero di molte stazioni ferroviarie, compresa quella di Santa Maria, un progetto di cui sembra si siano perse le tracce. Al recupero della suddetta stazione si lega anche quello della realizzazione di una rampa di collegamento tra la suddetta ed il parcheggio di piazza A. Luciani un’ argomento di cui in questi anni si è parlato molto, ma purtroppo senza risultati. Cosa farebbe Lei in concreto, per risolvere il problema?
 
A questa domanda ho parzialmente risposto a proposito della mobilità. Comunque specifico che nel caso, come ho ipotizzato che FS possa giungere a traslare il sito della stazione FS dopo il ponte di via XXV aprile, possono essere previste due opzioni: o ci sarà vicinanza con l’uso del parcheggio ma raggiungibile a parte contraria da XXV aprile e non da Viale della Repubblica. Oppure sarà ancora più spostasta (Gotto d’Oro), allora cambierebbe il tema della ricerca di spazio/parcheggio. A me sembra, come pure era stato ipotizzato da FS, migliore la prima soluzione che, chiaramente sta in capo a Trenitalia.
 
 
 
Domanda n.10) Il Suo programma cosa prevede circa la realizzazione di un’isola Ecologica, nel territorio ex circoscrizioni II e III ?
 
Certamente chi proviene come noi comunisti e come tanta parte che ci aiutato a redigere questo programma, da anni di idee, in questo versante, incentrato sul riuso, sul rifiuto zero, sul sistema porta a porta, non possiamo che essere soddisfatti della capacità dei cittadini di rispondere alla proposta di fondo per affrontare il problema/risorsa dei rifiuti. Tuttavia, condannando chi elude e chi ha comportamenti incivili in questo campo, non ci è piaciuto affatto il balletto inconcludente della amministrazione che ha preso in giro tutti sulle oasi ecologiche. Noi crediamo che una o più aree che fungano da isola ecologica è possibile, sia individuando zone che non siano un fastidio per i cittadini residenti, sia per aree che già sono nella disponibilità pubblica come ad esempio l’area adiacente al depuratore di S. Maria delle Mole. Magari per le diverse aree ipotizzare differenza di conferimento di materiali.
 
 
 
Domanda n.11) Aeroporto di Ciampino e rotte su Santa Maria, qual è il Suo parere in merito?
 
Come comunisti siamo intervenuti da oltre dieci anni sul tema. In campo abbiamo messo una serie di convincimenti: che ad esempio è un errore aver messo nelle mani di un privato monopolista – Ryanair – un intero aeroporto. Quindi un pezzo importante di presenza industriale/commerciale. Che conseguentemente, è un balletto indecente, che unicamente con la volontà politica nazionale/regionale può al contrario determinare cosa sia utile per economia e per compatibilità ambientale la programmazione delle attività aeroportuali del Pastine di Ciampino. In sostanza, secondo noi comunisti il nodo non sono le rotte, gli antirumore etc. Cose ottenibili che fanno da pezza per riparare il buco; no, secondo noi il nodo è l’intera programmazione che va ridimensionata al 40% della capacità attuale. Attorno a questa cifra ruota sia la possibilità di ruolo industriale e commerciale dell’aeroporto, che la sostenibilità ambientale da inquinamento d’aria e da rumore può consentire una vita per le popolazioni residenti.
 
 
 
Domanda n.12) A Suo parere la Sagra dell’Uva deve rimanere l’unica iniziativa fortemente sostenuta dal Comune, oppure c’è la possibilità che anche altre manifestazioni che annualmente si svolgono nel territorio delle ex circoscrizioni II e III possono, in futuro, ricevere un sostegno altrettanto generoso dal Comune?
 
Ringrazio per la domanda. Perché mi permette di motivare proprio quale sia la base della costruzione del nostro programma, e prima ancora del dibattito che è stato promosso a questo scopo. Forse non lo avete ancora visto – abbiamo prodotto due versioni del nostro programma, una completa ed una divulgativa riassunta – ma il nostro slogan iniziale è “Una città da tutelare”, e tra i primi punti posti a base, colonna portante di tutto il programma c’è la cultura. Perché la cultura è conoscenza e consente quindi scelte ragionate. Perché la cultura è modo di vita solidale e non tollera lo sfruttamento. Perché la cultura salvaguarda ambiente e beni pubblici. E nella nostra fortunata situazione di città che sa di vino e di cultura legata al vino, con tutto ciò che ne consegue anche in chiave moderna col turismo, avere la possibilità di far svolgere un ruolo (come pure è stato in un lontano passato di decenni) centrale alla Sagra dell’Uva, non vuol dire dare contributi per una festa per quanto importante. Vuol dire, al contrario, utilizzare lo strumento e il contenuto Sagra dell’Uva per svolgere attività culturali, economico promozionale tutto l’anno. C’è già stata una scommessa, abbastanza positiva – la ricordano i cittadini – con un Mese di Sagra dell’Uva con iniziative artigianali e culturali. Ecco, pensare ad una formula che duri 365 giorni significa dare a tutto il territorio, ogni singola frazione, ogni singola festa di quartiere, ogni idea di aggregazione culturale e sociale un risvolto unificante. E’ la qualità della visione d’insieme che deve prevalere, non la lite per gelosie di mille euro in più in una festa invece che in altra. Davvero vorremmo che questa sfida fosse accolta anche dagli altri candidati sindaco ne deriverebbe un bene per Marino. Per non dire del risvolto economico che resta sempre il nostro primo pensiero.
 
 
 
Domanda n.13) Tenuta Tudini, un polmone verde importantissimo per la nostra Cittadina, ma anche un’opportunità per la realizzazione di laboratori per apprendistato mestieri; recupero aree per agricoltura, Orti sociali. Il Suo programma prevede qualcosa in merito?
 
Al pari delle altre realtà che non sono nella disponibilità del Comune, ogni tipo di intervento concreto passa o per un accordo con l’attuale proprietà, o con un intervento sovra comunale. Certo potremmo battere cassa a livello superiore come immaginato per il Palaghiaccio. Ma non ci piace avere visioni che non siano poi perseguibili. Quindi avendo messo in campo il Palaghiaccio come priorità è li che concentreremo le nostre richieste. Tuttavia, ciò non vuol dire che accorti proprietari privati che siano disponibili ad un confronto per fini pubblici di gran parte di quell’area, non debbano essere sondati. Sia chiaro che non vorremmo e non saremo disponibili a discutere di nuovo solo da edificare. Altra storia è riqualificare l’esistente. Per questo in quella come in area analoga – quella salvaguardata dalla speculazione – abbiamo ipotizzato interventi da grande visione come l’idea di realizzare come a Bologna “Fico”, maggiormente in chiave agrituristica e di produzione agricola locale. Interventi che necessitano quindi dell’attenzione non solo comunale e regionale, ma nazionale e di grandi imprenditori del settore.
 
 
 
Domanda n.14) Stretto controllo di ACEA e lotta per ritornare all’acqua pubblica, cosa le dice questa frase?
 
E’ il Partito Comunista Italiano che, quasi fuori dal coro, o meglio fuori dai silenzi, pone in ogni occasione: discussione di bilancio nazionale, programmi regionali, comunicazioni comunali, il tema dell’acqua pubblica e del ritorno ad un sistema di gestione dove il cittadino sa a chi rivolgersi, e dove trovare risposta per problemi improvvisi. Altro che dischi automatici dei call center! Non sta scritto da nessuna parte che pur avendo aderito ad ATO 2 noi si debba restare lì!
 
 
 
Domanda n.15) Manutenzione strade e giardini; Cartellonistica stradale; Fotocamere e Sicurezza, come si muoverebbe Lei su questo piano?
 
La battaglia da fare è a doppio binario: da un lato vanno modificate le leggi di bilancio e di gestione del personale che determinano esternalizzazioni e quindi assenza di controlli. Oltre che oggettivi sprechi che sono soldi in più incassati da aziende che hanno sostituito i comuni in tali attività. Dall’altro lato vanno prodotti progetti finalizzati alla presenza umana come forma di manutenzione ordinaria quotidiana che è insieme anche deterrente a comportamenti incivili. Le telecamere, il grande fratello, vanno bene per i film futuribili delle mega metropoli, per la nostra realtà è la presenza quotidiana di stradini, di operatori ecologici, di addetti a progetti di qualità di vita che possono fare la differenza. Un piano di salvaguardia della bellezza rispetto alle presenze di tabellonistica, sia di utilità che di pubblicità, va predisposto oltre quanto venga fatto fin ad ora. Per la bellezza ripeto, e per la sicurezza.
 
 
 
Domanda n.16) Per quanto concerne le scuole come intendete rispondere alla necessità della popolazione presente e soprattutto alla impellente necessità di strutture da realizzare nel breve periodo?
 
No, la logica dell’emergenza non ci appartiene, certo potete chiedere per il breve periodo. Ma per sapere cosa fare dell’edilizia scolastica, tra l’altro noi crediamo connessa all’edilizia sportiva perché gran parte di questa deve essere anche a servizio della scuola, noi pensiamo di partire dai dati di conoscenza. Faremo, come è stato già fatto in anni lontani, una reale ricognizione della popolazione, dello stato dell’edilizia attuale, della curva demografica e del mercato immobiliare circa l’ingresso di nuova popolazione, lo pensiamo programmato per gli anni a venire e studiamo quali sono le risposte necessarie. Da questo studio – che funzionari capaci del Comune possono realizzare in 60 giorni – si passa alla applicazione delle necessità. Avviso però, che siccome questo studio/piano ha necessità di fondi, occorrerà che gli enti locali, e confidiamo nella condivisione degli altri comuni in tal senso, dovranno ottenere fondi straordinari per la scuola come fu la legge del Diritto allo Studio di pertinenza regionale. In linea di principio i nostri interventi comunque nascono dalle risposte da dare agli studenti e agli alunni quali destinatari di un fondamentale diritto, quindi gli insegnanti e docenti e operatori scolastici che hanno il diritto di poter svolgere al meglio il proprio ruolo e lavoro. Il resto viene dopo.
 
 
 
Leggi le risposte dei candidati a Sindaco:
Carlo Colizza     Gabriella De Felice     Stefano Enderle     Fabio Martella     Gianfranco Venanzoni
Il candidato sindaco Stefano Cecchi ha preferito non rispondere al nostro appello.

Festa patronale di Santa Maria delle Mole 2023

Festa patronale di Santa Maria delle Mole 2023 Copertina (1.427)
Antonio Calcagni

 
La nostra cittadina, grazie alla vicinanza con la Capitale ed alla facilità di raggiungerla, ha conosciuto negli ultimi decenni una forte espansione demografica che, a partire dagli anni '80, è diventata esponenziale.
 
Una crescita che però non è stata accompagnata ed indirizzata da un progetto pubblico complessivo.
 
Risultato di tutto ciò, una sempre più forte pressione demografica seguita da una sempre più endemica mancanza di servizi primari.
 
Uno sviluppo che con il tempo l’ha connotata come facente parte dell’area metropolitana, perdendo pian piano le caratteristiche tipiche del paesino.
 
Una giovane Cittadina, quindi, composta per la maggior parte da nuclei famigliari giovani, arrivati dai 4 lati del mondo e con poche radici storiche comuni, ma che, proprio da questa eterogeneità può trarne la sua forza.
 
Proprio queste caratteristiche hanno permesso negli ultimi decenni, la nascita di numerose realtà associative che hanno concorso alla creazione di un tessuto sociale ricco e solidale.
 
Tra queste realtà, di gran lunga spicca la festa patronale, non a caso denominata “La Nostra Festa”.
 
Una festa che ha saputo diventare negli anni, un vero e proprio collante, in cui la stragrande maggioranza dei suoi cittadini, religiosi professanti, e non, ha potuto riconoscersi in quanto comunità.
 
Un importante lavoro svolto dal comitato festeggiamenti, sotto la direzione dei vari parroci che si sono succeduti.
 
Un lavoro che, in questi ultimi anni, è stato fortemente valorizzato dalla presenza di Don Jesus, un parroco giovane non solo anagraficamente.
 
E così, dopo una forzata sospensione per Covid, la manifestazione ha ripreso piede e con la scorsa edizione ha ricominciato a macinare una serie di grandi successi.
 
Successi che ci auguriamo verranno surclassati dalla manifestazione di quest’anno, le premesse ci sono tutte.
 
Concludo con un appello a tutti i Cittadini.
 
Alla buona riuscita della Festa hanno contribuito: l’Amministrazione comunale e numerose attività produttive che in vario modo ci hanno supportato.
 
Ora però serve anche il contribuito attivo di tutti i Concittadini che possono sostenerci, lasciando un’offerta SOLO presso la parrocchia oppure acquistando i biglietti della lotteria.
 
Una lotteria che quest’anno è particolarmente ricca, con una Fiat Panda My 23 1.0 70 cv Hybrid Fly come primo premio e ben altri 21 premi tutti di grande valore.
 
Alla presente si allega il programma generale della festa, che potete trovare nel giornalino che ormai è stato distribuito nei vari negozi della città.
I. Me. De. club

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Italia Metal Detector club (I.Me.De. club - www.imede.it) nasce il 10 dicembre del 2009 e già sapeva cosa voleva fare da grande.
Lo scopo primario dell'associazione è sempre stato quello di motivare, far conoscere, addestrare ed educare i praticanti di questo hobby ad un utilizzo corretto ed onesto del proprio strumento.
Non a caso è un club e non è facilissimo farne parte datosi che si tiene principalmente conto delle attitudini e dei trascorsi degli aspiranti.
I.Me.De. si interessa principalmente di ricerche d'oggetti smarriti e di bonifiche di terreni.
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