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Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
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Associazioni in festa

Associazioni in festa Copertina (283)
Antonio Calcagni

 
 
Anche il nostro Comitato di quartiere partecipa alla festa delle associazioni denominata “Associazioni in Festa”.
 
L’iniziativa si svolgerà,domenica 17 luglio, dalle ore 19:00 in poi presso l’area esterna all’InfoPoint dell’Appia Antica, X-XI Miglio, adiacente alla Stazione FS di Santa Maria delle Mole.Vi aspettiamo numerosi, sarà l’occasione per conoscere tutte le realtà associative del territorio. 

Audace colpo dei soliti ignoti

Audace colpo dei soliti ignoti Copertina (842)
Gianni Botta

Domenica 19 maggio un gruppo di sconosciuti è stato avvistato nella Stazione FS di Santa Maria delle Mole mentre era intento a raccogliere e sottrarre alla collettività del “materiale prezioso”.
 
Dalle foto scattate dai passanti – di cui siamo venuti in possesso e che pubblichiamo – sembrerebbe che la consistente “refurtiva” fosse composta da: vuoti di bottiglie di birra (ed anche superalcolici), bottiglie e vasetti in plastica di ogni formato e marca, lattine, incarti di dolciumi e snack, pacchetti di sigarette, ma su tutto una mole inaspettata di accendini.
 
Sebbene non conosciamo i nomi di queste persone, restiamo esterrefatti nello scoprire che alle prime luci di domenica mentre la cittadinanza ancora riposa oppure si gode il primo caffè, ci sia chi si aggira per il paese vestito di giallo ed armato di buste, secchi, rastrelli, pinze raccogli oggetti.
 
Ancora maggiore è il nostro sconcerto nel constatare che la nostra Stazione FS – il primo luogo che accoglie chi arriva Santa Maria delle Mole – è diventata irriconoscibile: laddove prima brillavano i colori del vetro, della plastica e delle cartacce adesso è solo massicciata, traversine e binari.
 
P.S.
Ancora una volta vogliamo ringraziare il nostro Gruppo dei Volontari del Decoro Urbano che anche la domenica si prende cura dei posti in cui viviamo o passiamo. Con essi ringraziamo anche il Bar CampiOne che ha messo a loro disposizione i suoi mastelli per il conferimento ed il ritiro dei materiali raccolti.
 
Chiudiamo con una piccola notazione: abbiamo saputo che c’è una ditta che si occupa della pulizia della banchina e della sala attesa della Stazione, sarebbe bello che chi la frequenta l’aiutasse evitando di gettare ogni cosa iniziando dalle cicche di sigaretta, che sono impossibili da raccogliere.
Analogamente, comprendiamo che scaraventare la bottiglia di birra sui binari doni un senso di euforia simile ai “botti” di capodanno, eppure mentre la bottiglia intera è facile da raccogliere non altrettanto lo sono i suoi cocci.
 
Invece, agli incivili che lasciano i sacchi della spazzatura vicino al secchio lungo il marciapiede, auguriamo di venir sorpresi e sanzionati una volta per tutte e per tutti perché la loro maleducazione offre a chi arriva nel nostro paese l’immagine di una favela.

 
Il Gruppo Volontari ce la mette tutta, aiutateci a rendere più bello il nostro paese

ULTERIORE RACCOLTA STRAORDINARIA VERDE E RIFIUTI INGOMBRANTI

ULTERIORE RACCOLTA STRAORDINARIA VERDE E RIFIUTI INGOMBRANTI Copertina (2.202)
Domenico Brancato

In considerazione delle molte esigenze di conferimento di rifiuti verdi derivanti dal contenimento della vegetazione di siepi e prati, (in questo periodo  in rapido accrescimento)  recepite successivamente alla data dell’ultima raccolta,avvenuta il 16 Maggio u.s. presso il Palaghiaccio di Cava dei Selci, si ritiene utile informare i concittadini  interessati che  la Multiservizi dei Castelli di Marino, per consentire il regolare proseguimento dello smaltimento, in data 22 Maggio c.m., ha comunicato che è possibile conferire, gratuitamente, il materiale di risulta degli sfalci ed i rifiuti ingombranti, presso le sedi, nei giorni e negli orari di seguito riportati:
 
Isola Ecologica di  viaFerentum, 1 (Marino centro)
 
Dal  Lunedìal Sabato dalle ore  7.30  alle ore 10.30
     Martedì e Venerdì dalle ore 14,00 alle ore 16.00
 
 
Piazza “Grande Torino”  (Frattocchie – Nave)
 
Maggio:    Sabato 23 e 30 dalle ore 7.00 alle ore 14.00
Giugno:    Sabato 13, 20 e 27 dalle ore 7.00 alle ore 14.00
 

5 millennial su 10 preoccupati dal post epidemia

5 millennial su 10 preoccupati dal post epidemia Copertina (448)
Eleonora Persichetti

EMERGENZA CORONAVIRUS: 5 millennial su 10 preoccupati dal post epidemia. DAGLI ESPERTI IL VADEMECUM PER NON PERDERE LA POSITIVITÀ
 
Sfruttare la quarantena per riflettere sul proprio stato d’animo, informarsi in maniera responsabile, dimostrare gratitudine e dedicarsi alla meditazione. Sono questi alcuni dei consigli degli esperti per affrontare l’emergenza sanitaria nel migliore dei modi e prepararsi a quello che accadrà dopo. Vademecum rivolto soprattutto ai millennial: da ricerche internazionali è emerso come oltre il 47% dimostri preoccupazione verso il post epidemia.
 
L’emergenza Coronavirus ha costretto milioni di persone in tutto il mondo alla quarantena forzata, trasformando in maniera radicale abitudini e stili di vita, e causando numerosi problemi psicologici. Ad essere più colpiti, secondo una ricerca americana pubblicata dall’ American Psychiatric Association (APA) su CNBC, sono i millennial: oltre il 47% ha affermato di avere paura delle possibili conseguenze del post epidemia e dimostra difficoltà nell’adattarsi a un graduale ritorno alla normalità. Timore di perdere il lavoro e di non poter tornare a viaggiare come un tempo sono tra i sentimenti più comuni. Uno scenario negativo che si ripercuote anche sulle ricerche online legate al virus, le prime a causare stress e ansia: basti pensare che secondo un’indagine pubblicata sul New York Times sono aumentate del 250% nelle ultime due settimane e l’hashtag #Coronavirus su Instagram conta oltre 16 milioni di post. Ma quali sono, dunque, i consigli degli esperti per non lasciarsi governare dalla paura e affrontare con positività questi momenti difficili? Sfruttare la quarantena per riflettere sul proprio stato d’animo, informarsi in maniera responsabile evitando di cadere nel baratro delle fake news, ritrovare quel senso di umanità e calore dimenticati e dedicarsi a forme di meditazione e interiorizzazione.
 
“La pandemia di cui siamo protagonisti diretti è un qualcosa di mai visto prima, ma come ogni momento di crisi può rappresentare una porta socchiusa su qualcosa di individuale e sociale che, nell’ordinarietà, è più difficile da cogliere – ha spiegato Andrea Di Terlizzi, studioso, maestro di Scienze Interiori e autore del testo Futuro Proximo assieme a Antonella Spotti – Cosa possiamo fare per trarre il massimo vantaggio da un evento che, guardato nel suo aspetto materiale, non ha nulla di positivo? Possiamo innanzitutto sfruttare il momento per ritrovare un’umanità, un calore, un senso di fratellanza e sorellanza troppo spesso accantonati. Fermiamoci a riflettere su come vogliamo vivere e cambiare questo mondo in un luogo migliore, non facendoci sopraffare dalla paura perché tale sentimento non può coesistere con l’amore. Dovremmo provare a sederci a terra respirando e rimanendo in silenzio, sgombrando la nostra mente da pensieri negativi. Soltanto in questo modo possiamo essere pronti ad affrontare con positività il post epidemia perché quando la crisi cesserà, e avverrà quel momento, sarà il caso di avere gli occhi ben aperti e decidere se vogliamo continuare a farci trasportare dai poteri che decidono per noi quale vita vivere”.
 
I benefici della connessione sociale, anche se a distanza forzata, sono evidenziati da una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Lancet, che sottolinea come la solitudine possa essere più nociva per il nostro sistema immunitario di 15 sigarette al giorno. Una condizione negativa che può colpire i giovani, i più avvezzi alla socializzazione e ai viaggi internazionali, e che dunque potrebbero soffrire maggiormente da questa forma di isolamento: basti pensare che secondo un’indagine pubblicata su Fox News il 70% dei ragazzi compresi tra 18 e 35 anni ha visitato paesi stranieri nel 2019. E ancora, un valido aiuto per combattere la solitudine arriva dalla meditazione: secondo una ricerca della National Health Association e pubblicata su Psychology Today, le tecniche di meditazione e interiorizzazione alleviano i livelli di cortisolo presenti nel sangue, aumenta la produzione di dopamina, il neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore, e favorisce il rafforzamento delle sinapsi in diversi punti del sistema nervoso.
 
Ecco infine il vademecum per affrontare la quarantena forzata e prepararsi al post epidemia con positività:
  1. Prendersi del tempo per riflettere sul proprio stato d’animo: il distanziamento sociale risulta un’esperienza stressante, soprattutto per i giovani, ma permette di fermarsi a concentrarsi su se stessi.
  2. Non lasciarsi sopraffare dalla paura: assumere un atteggiamento costruttivo è fondamentale per non perdere la capacità di governare la paura e rimanere in balia di chiunque generi in noi questo sentimento nefasto.
  3. Essere uniti anche nella distanza: sfruttare questo momento di crisi per aiutare chi è in difficoltà, sorridere al prossimo, utilizzare i social in maniera genuina, ritrovando così quel senso di umanità e calore molto spesso dimenticati.
  4. Leggere e informarsi, senza assorbire le notizie in modo passivo: non dimenticare la dignità che contraddistingue il nostro essere umani. Accertarsi di fonti certe e riflettere sul contenuto è importante per non cadere nel baratro delle fake news.
  5. Dedicarsi alla meditazione o a qualsiasi altra forma di interiorizzazione: usare la respirazione per ritrovare una condizione di equilibrio e calma, focalizzare la mente per generare un’onda stabile, calma e lucida in voi e attorno a voi.
  6. Non sottovalutare la forza della gratitudine e dell’amore: è fondamentale non dimenticarsi di essere grati per quello che si possiede e ringraziare chi combatte ogni giorno questa difficile battaglia, mettendo a serio rischio la propria incolumità.
  7. Dare un esempio dal punto di vista umano e non solo organizzativo: sfruttare questo momento per cercare di portare alla luce la parte migliore di ciascuno, riducendo la provinciale abitudine di trasmettere soltanto negatività.
  8. Riscoprire le proprie risorse e non smettere di imparare: la quarantena rappresenta il momento ideale per leggere, imparare una nuova lingua, investire sulla propria formazione professionale ed essere pronti al ritorno operativo post crisi.
  9. Riorganizzare le proprie abitudini quotidiane: essere chiusi in casa non equivale a lasciarsi andare. Bisognerebbe programmare le proprie giornate scaglionando i momenti di lavoro e quelli dedicati alla propria cura personale, sul lato fisico e mentale.
  10. Imparare a saper gestire i movimenti: il nostro organismo disperde molta energia attraverso le tensioni muscolari, a loro volta connesse alle tensioni emotive. Bisognerebbe controllare il corpo e rilassare le parti contratte, sia in movimento, sia da seduti.

Tra radici e buche, gli automobilisti di S. Maria delle Mole fanno lo slalom

Tra radici e buche, gli automobilisti di S. Maria delle Mole fanno lo slalom Copertina (872)
Eleonora Persichetti

Non è una barzelletta e neanche uno scherzo. Non è neanche colpa della neve! Su alcune strade del nostro territorio è diventato molto difficile guidare, se non andare a piedi! Al di là del problema delle buche, al quale si sta, con tempi molto dilattai, cercando di provvedere, c’è l’allarme radici!

 

Prendiamo l’esempio di via E. De Amicis e di via G. Prati: qui la situazione è davvero critica. Le radici dai lati arrivano al centro della strada e costringono gli automobilisti a pericolosi slalom –  quando va bene – e spesso, causano anche una perdita del controllo e dell’equilibrio del veicolo. 

 

Non dimentichiamoci che si tratta di strade molto trafficate, a senso unico e sulle quali ci sono gli accessi alle scuole: materna su via De Amicis e media su via Prati.

 

Ad essere danneggiati sono anche i marciapiedi. In pericolo, quindi, anche i pedoni!

 

Sarebbe il caso di pensare ad una soluzione per l’incolumità di grandi e piccini e di chiunque passa!

 

Eleonora Persichetti

Gabriella De Felice ci risponde

Gabriella De Felice ci risponde Copertina (1.096)
Antonio Calcagni

Prima di iniziare con le domande vere e proprie, ci piacerebbe sapere quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Sindaco del Comune di Marino, e quale sono i partiti, liste civiche/ movimenti che la sosterranno in questa impresa?
 
Ho scelto di impegnarmi in politica perché ero stanca di essere spettatore passivo delle scelte.
Ho scelto di farlo perché appartiene alla nostra natura la consapevolezza di poter realizzare qualcosa di nuovo e con nuove modalità.
Ho deciso di impegnarmi in un momento in cui ritengo di aver acquisito e consolidato le competenze necessarie da mettere a disposizione per il governo della città.
L' impegno politico, sostenuto da liste civiche, rende ancora più significativa per me la declinazione di quel bagaglio valoriale che da sempre orienta il mio percorso di vita e che risponde alle richieste pervenute da numerosi cittadini: solidarietà, partecipazione e condivisione, capacità di ascolto, altruita' scevra da qualsiasi interesse particolare, puntuale programmazione, focus sulle priorità, prontezza ed efficienza d'azione. 
Ho scelto di impegnarmi in politica perché non si può più tollerare il grigiore che avvolge la nostra cittadina, che mi piace invece immaginare vivace, culturalmente protesa in avanti, impegnata in attività capaci di rendere il giusto merito alle tante eccellenze e dare valore alle preziose bellezze, naturali ed archeologiche, presenti nel nostro territorio.
Ho incontrato in questo anno straordinarie eccellenze, giovani talentuosi ma troppo spesso dimenticati, associazioni e comitati che attendono soltanto di essere supportati nel loro impegno già presente sul territorio, uomini e donne dalle straordinarie potenzialità, generosamente pronti a mettersi al servizio della comunità senza riserve o pretese.
Ho scelto di farlo perché credo molto nell’impegno femminile, a prescindere. Non potrebbe essere altrimenti.
Un impegno che ho condiviso sin dall'inizio con tante donne e, in particolare, con Annamaria Ascolese. Il suo entusiasmo e la sua tragica fine ci ricordano che tanto c"è ancora da fare affinché venga dato il debito valore al ruolo femminile per una società che sia realmente giusta, paritaria ed armonica.
Un impegno, dunque, che vive anche nel suo ricordo.
Deve giungere per Marino il momento di vivere un Rinascimento.
Io ne voglio essere protagonista.
 
 
Passiamo ora alle domande.
 
Domanda n.1) Santa Maria, in questi ultimi decenni è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare il centro più popoloso di questo Comune, a questa crescita non è però corrisposto un incremento dei servizi, quali per esempio: un punto di pronto soccorso, il ritorno del Comando dei Vigili urbani . Lei che cosa farebbe in merito se diventasse Sindaco?
 
Da circa vent’anni a Marino si parla – in termini elettorali – di decentramento amministrativo come soluzione di cui, tuttavia, non si ravvedono ad oggi conseguenze visibili.
Il cambio di passo auspicato e auspicabile prevede pertanto uno slancio e una propensione verso decisioni condivise e per una Amministrazione che vorrà essere davvero trasparente, anche nella comunicazione, ed apra una seria partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative, definendo strategie e metodi di ascolto e condivisione.
Sul piano del decentramento, venuta meno dal 2014 la possibilità di istituire vere circoscrizioni territoriali per tutti i Comuni sotto i 250.000 abitanti, il sentito problema della partecipazione popolare alle scelte politico amministrative del Comune va affrontato con strumenti che non necessariamente prevedano la modifica dello Statuto e del Regolamento Comunale, quali - a titolo esemplificativo - la predisposizione e la regolamentazione di periodici tavoli di consultazione con le articolazioni territoriali.
E' per noi prioritario che tutto il territorio e tutti i cittadini abbiano la reale possibilità di partecipare e conoscere i processi decisionali dell'Amministrazione, nella consapevolezza che ciò determina benefici "sociali" e rende più efficiente l'azione amministrativa. Ciò potrà essere garantito prevedendo la possibilità di convocare sedute degli Organi Istituzionali anche a Santa Maria delle Mole con tempi e modalità da concertare al fine di assicurare un maggior dialogo, presenza e rapporto tra le istituzioni e la cittadinanza, compresa la possibilità di prevedere un distaccamento del Comando dei VV. UU., cosa non difficile da realizzare data la procedura concorsuale in corso avviata dall’attuale Amministrazione.
Per S. Maria delle Mole serve inoltre un cocktail energetico di cultura e opere pubbliche innovative
Una comunità che, paradossalmente, proprio grazie al melting-pot multiculturale di cui si compone, ha trovato proprio nelle numerose identità e tradizioni il punto di forza che l’ha resa, tra tutti i territori decentrati, quella maggiormente caratterizzata dal punto di vista urbano.
Gli innesti di storie, famiglie, persone e tradizioni provenienti da varie regioni hanno dato modo negli anni, così come a Frattocchie, di pensare alla creazione di un vero e proprio Festival interregionale tra folklore e identità di tutta la Penisola che valorizzi la multiculturalità del territorio.
S. Maria, però, è anche un territorio che ha patito molto in termini di sviluppo forzato.
Uno sviluppo che non è stato in larga parte progresso e ha calpestato quelle identità che invece noi con la nostra proposta intendiamo risvegliare. In tal senso queste le ulteriori idee programmatiche, secondo un elenco che di certo non è esaustivo:
  1. creazione e la rivalutazione di punti di aggregazione come il parco Falcone
  2. creazione di un’area cani, una richiesta, quest’ultima, che proviene soprattutto dai numerosi residenti di viale della Repubblica, lunga arteria che taglia Santa Maria nella sua interezza, rispetto alla quale è stata lamentata anche questa carenza.
  3. consistente implementazione dell’illuminazione pubblica per coprire tutte quelle aree ad oggi buie e pericolose da cui giungono richieste urgenti da parte della cittadinanza.
  4. spostamento della fermata ferroviaria, proposta più volte lanciata e mai realizzata, che incontrerebbe da un lato la richiesta dei cittadini che vivono anche in aree al confine con Frattocchie e dall’altro fungerebbe da elemento deflattivo per il traffico veicolare tra via Appia, viale della Repubblica e via Mameli, ipotizzando un diverso e migliore sfruttamento del piazzale Luciani, dietro l’attuale stazione dei treni. A tal proposito, il Comune dovrà aprire un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato più approfondito e determinato di quanto probabilmente non si sia fatto fino ad oggi.
  5. valutazione in ordine all’apertura di un Punto di Primo Soccorso
  6. valutazione in ordine all’apertura di un servizio comunale di farmacia notturna
  7. in materia di viabilità, si valuterà la possibilità di creare un asse viario alternativo tra Palaverta - Via Aldo Moro fino a via Prati, dando vita a una sorta di piccola tangenziale capace di alleggerire ulteriormente il traffico caotico sulle vie principali di Santa Maria.
 
 
Domanda n.2) Speculazione Divino Amore, qual é la Sua opinione sull’argomento, anche alla luce delle recenti sentenze che sembrano aver posto definitivamente fine al progetto?
 
Il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’allargamento del Parco dell’Appia Antica che si estende nel territorio marinese rappresenta la massima certificazione del fatto che anche per la politica urbanistica della Città di Marino debba finalmente aprirsi una fase nuova che potenzi una urbanizzazione inclusiva e sostenibile, che si fondi sulla capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano partecipativo, integrato e sostenibile, conforme agli obiettivi luminosamente espressi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un reference act al quale peraltro mi sono appellata sin dalla prima uscita pubblica del nostro movimento civico, oltre un anno fa.
La protezione del patrimonio culturale che, mai come nel Parco dell’Appia Antica, si incrocia con quello naturale è una delle grandi sfide dell’epoca nuova. La particolarità che tutto ciò si compia sull’antica Regina Viarum, l’Appia, deve essere solo motivo di orgoglio e responsabilizzazione per ciascuno di noi e soprattutto per chi si candida a guidare e amministrare un passaggio tanto epocale.
A richiamare l’attenzione che la politica ad ogni livello e la nuova classe dirigente della nostra città dovranno necessariamente prestare in maniera ormai non più rinviabile vi è dunque non solo la sentenza dell’Alta Corte ma prima ancora il rincorrersi continuo tra attualità e comune sentire dei cittadini che in materia di urbanistica e pianificazione ha portato, in particolar modo nel decennio appena conclusosi, a un generale cambiamento di prospettiva.
Sappiamo tutti che l'area del Divino Amore, in seguito alla sottoscrizione del protocollo d'intesa, si sarebbe potuta sviluppare unicamente attraverso il ricorso a piani convenzionati di gradimento comunale che prevedevano di poter procedere con piani di riqualificazione urbana al fine di dotare gli abitati di Santa Maria delle Mole e Frattocchie degli standard mancanti.
Per tale scopo i diversi programmi integrati prevedevano la cessione di aree extra standard con consequenziale realizzazione di opere ed infrastrutture per la collettività.
Ad oggi i programmi sono bloccati per il perimetro di ampliamento del Parco dell'Appia antica e per i vincoli imposti per decreto, ma le destinazioni dì piano sono rimaste immutate. A nostro avviso, prevedibile sarà un contenzioso il quale tuttavia dovrà essere necessariamente e responsabilmente governato. Non ci si può illudere che la pronuncia in parola costituisca l’epilogo di una lunga e turbolenta vicenda, questo deve essere chiaro ai cittadini. Essa, al contrario, rischia di prestare il fianco ad ulteriori derive giudiziarie, con pesanti ripercussioni economiche.
Dunque, considerata oramai la volontà comunque politica di non effettuare interventi nell’area interessata, il Comune di Marino potrebbe conservare l’acquisizione al patrimonio comunale delle aree destinate a extrastandard, mentre per le superfici fondiarie di circa 100 Ha complessivi, si potrebbe ipotizzare un coinvolgimento dell’area della città Metropolitana e consentire lo spostamento delle cubature in un potenziale accordo di programma. E’ doveroso precisare che tutte queste attività di natura amministrativa potrebbero essere adeguatamente supportate dal PTPG con il ricorso di un accordo di Programma ai sensi dell'art. 15 della legge 241/90. Si tratta ovviamente di una mera ipotesi sulla quale tuttavia andrebbe spesa attenzione per valutarne la concreta realizzabilità.
Con questa iniziativa la città di Marino rispetterebbe l’impegno politico di non edificare su queste aree ma nel rapporto convenzionale potrebbe acquisire la disponibilità di una vasta area da destinare a parco con valenza ludica ed archeologica.
Dunque, dato il rischio di possibili derive giudiziarie, chi pertanto si troverà ad amministrare dovrà necessariamente impegnarsi nel contemperamento ancor più attento degli interessi coinvolti, pubblici e privati, che vanno rispettati in quanto diritti di pari rango costituzionale. Tutto ciò dovrà necessariamente passare attraverso concertazioni transattive tra le parti coinvolte. Da questo punto di vista le prospettive politico-amministrative di medio termine sembrerebbero essere abbastanza delineate.
 
 
 
Domanda n.3) Appia Antica, una strada unica al mondo che potrebbe diventare un museo a cielo aperto ed essere quindi uno straordinario biglietto da visita per il nostro Comune. Quali sono i Suoi progetti in merito?
 
L'insistenza del Parco Regionale dell'Appia Antica sul territorio di Marino rappresenta una ricchezza considerevole e una risorsa da valorizzare.Purtroppo, abbiamo assistito nel corso degli anni ad un costante degrado dell'area del tracciato della Regina Viarum, causato anche da un colpevole disinteresse.
Va rilevato che i progetti delineati sino ad oggi si sono rivelati del tutto inadeguati o, peggio ancora, sono rimasti totalmente inapplicati: si pensi soltanto ai tanti decantati lavori di valorizzazione e di miglioramento dell'accessibilità turistica, iniziati nel 2018 e finanziati con ben 160.000 Euro dalla Regione Lazio; anche la bonifica della vegetazione quanto il riallestimento dell'area di accoglienza, si sono rivelati del tutto insufficienti. La conseguenza è che tutti i cittadini assistono alla desolazione e all'incuria di aree preziose e di assoluto interesse, nonché alla completa assenza di visitatori.
L'amministrazione del Comune di Marino fa parte della Comunità del Parco dell'Appia Antica ma, sino ad oggi, non ha fatto sentire la propria voce in ambito istituzionale per promuovere iniziative atte a valorizzare il proprio territorio. Nella consapevolezza della distribuzione di competenze si deve, invece, intervenire per rendere il tratto di Appia Antica che ci appartiene godibile e accogliente per cittadini e turisti. Gli interventi di pulizia, bonifica e riordino sono tutti compatibili con le finalità di tutela del patrimonio paesaggistico e archeologico che informano gli obiettivi dell'Ente Parco ed essi sono al tempo stesso pienamente condivisi dal programma della coalizione Marino 2030. Il rilascio dei nulla osta previsti per la cura del decoro non potrà e non dovrà costituire un ostacolo.
Con una visione più ampia, inoltre, si perseguirà la promozione e lo svolgimento di attività educative, culturali, didattiche e turistiche volte a favorire la conoscenza del patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale dell’area protetta del nostro territorio; l'area di accoglienza e il tracciato dell'Appia Antica, oggi desolatamente sottovalutate, devono riqualificare in termini di bellezza e prestigio il territorio comunale, nonché fungere da volano economico ed occupazionale.
In tale ottica e con un approccio più vasto, la coalizione Marino 2030, d'intesa con gli Enti Parco e i Comuni limitrofi, vuole procedere alla creazione di una efficiente rete turistica con centri di accoglienza, punti di informazione, predisposizione di percorsi storici, naturalistici e culturali; con inevitabili ricadute positive sul commercio, la ristorazione e tutto il settore ricettivo. Occorre pertanto predisporre un piano organizzativo dell’offerta culturale e turistica, e del suo marketing, condiviso con il territorio, sfruttando la contiguità con Roma, aspetti del tutto ignorati dall'Amministrazione uscente.
Siamo certi che con un impegno maggiore e proposte fattive e possibili da parte dell’Amministrazione comunale, anche assieme alla Soprintendenza dei Beni Archeologici, si potrà giungere a soluzioni che vedano la valorizzazione del territorio attraverso le sue bellezze da mettere in mostra a vantaggio del miglioramento della qualità della vita e delle possibilità per tutti.
Rimanendo sul tema dell’Appia Antica, sarà opportuno e necessario sfruttare la contiguità con Roma e il coinvolgimento dei Parchi Regionali dei Castelli romani e nello specifico proprio dell'Appia Antica.
Fondamentale sarà la creazione di una rete territoriale di offerta: ripensare allo sfruttamento turistico dei Parchi, in modo sostenibile, alla rivalutazione del circuito dei Castelli Romani perché solo attraverso una progettualità del turismo ben costruita è possibile recuperare una immagine spendibile anche oltre i confini nazionali, identificando i punti di forza, le aree di miglioramento e disegnando un piano di sviluppo di marketing e promozione con una prospettiva medio-lunga.
Si dovrà predisporre perciò un piano intercomunale di accoglienza turistica, al fine di assicurare una rete di trasporto funzionale alla visita del territorio dei Castelli Romani e dell’Appia Antica.
Attraverso l’utilizzo di una nuova figura che abbiamo pensato di chiamare “Volontari del turismo” si potrà dare vita ad un percorso che potremmo chiamare“Passeggiata della Regina Viarum” che dal meraviglioso tratto dell’Appia Antica fino ai resti del circo di Boville ci aiuti a riscoprire le suggestioni del passato.
A tal proposito verranno ideati e organizzati tour che si articoleranno tra le attrazioni e le bellezze dei diversi Comuni, condividendo energie e risorse per fornire un'esperienza di visita ricca e diversificata che sarà certamente attrattiva per le forme più diversificate di turismo.
Presso gli scali aeroportuali e portuali, nonché presso le principali stazioni ferroviarie, dovranno essere predispostipertanto punti di informazione e promozione del turismo dei Castelli Romani.
 
 
 
Domanda n.4) Mosaico di Viale della Repubblica, come Lei sicuramente saprà, nel 2016 è stato ritrovato, adiacente all’Appia Antica, un bellissimo mosaico, poi sotterrato. Cosa ne pensa della possibilità di una sua valorizzazione in loco?
 
Il rinvenimento di manufatti e opere di epoca romana (collocabili nel II secolo d.C.) rappresenta una circostanza che non può e non deve lasciare indifferente un'amministrazione. Il luogo del ritrovamento ricade nell'area del Parco dell'Appia Antica ed è opportuno definire un intervento organico che valorizzi il ritrovamento. L'area è piuttosto satura e congestionata, ma questo non deve rappresentare un alibi o determinare atteggiamenti rinunciatari, per quanto un percorso condiviso con le altre autorità sia articolato e oneroso esso va compiuto con risolutezza, accedendo ad ogni finanziamento per la tutela del patrimonio storico e artistico.
Una amministrazione deve pensare ed operare non in logica emergenziale, ma con un'ottica di lungo periodo, sollecitando la risoluzione delle problematiche. La soluzione migliore per la valorizzazione del sito è la realizzazione di una struttura, ben integrata nel contesto, che consenta una comoda visibilità in loco; il tutto supportato con una adeguata rete informativa che dia risalto a quanto rinvenuto e ne permetta la conoscenza da parte di ogni avventore. Come per l'Appia Antica, l'obiettivo è integrare e rendere compatibile con l'ambiente urbano i siti archeologici di grandissimo interesse storico; poche città possono vantare risorse di questa importanza e sarebbe delittuoso ignorarle. Ogni forma di cooperazione verrà percorsa, da quelle istituzionali di interlocuzione con gli enti sovra comunali alle forme di partecipazione dei privati.
Una cosa è certa: il mosaico e le strutture limitrofe non possono restare nel sottosuolo, sottratte e nascoste alla cittadinanza.
 
 
 
Domanda n.5) Palaghiaccio, come senz’altro saprà, il manufatto, che al momento è in completo abbandono, è stato acquistato all’asta nel 2015 da Esselunga. Qual é la Sua opinione in merito al suo futuro?
 
La risoluzione delle vicende relative alla struttura “Palaghiaccio” ancora una volta non potrà prescindere dall’interlocuzione con la proprietà, unica strada percorribile se si vorrà recuperare la possibilità, anche parziale, di una riqualificazione dell’area. Piuttosto che mantenere e perseverare nella condizione di abbandono e degrado in cui la struttura e le zone limitrofe versano, è certamente preferibile individuare soluzioni condivise che portino vantaggi alla collettività.
Recuperare il dialogo con la proprietà diventa sotto questo profilo necessità non più rinviabile al fine di superare la situazione di stallo in cui da anni ormai ci si trova e che l’attuale Amministrazione ha contribuito a consolidare. Le visioni utopistiche che vorrebbero imporre determinazioni vincolanti per i privati vanno sconfessate e superate in una prospettiva di realismo e legittimità giuridica.
 
 
 
Domanda n.6) Via Falcognana, una strada fondamentale per Santa Maria, dove giornalmente transitano circa 6.000 automezzi, risulta essere una strada privata, aperta al traffico pubblico, non Le sembra un paradosso? l’attuale amministrazione, sotto nostro impulso si è detta disponibile ad avviare la procedura per farla diventare di competenza pubblica. Lei cosa ne pensa?
 
A monte di ogni ragionamento vi è in ogni caso la consapevolezza dell’indubbia utilità del tratto viario per decongestionare il traffico locale.
Prendiamo atto della manifestata disponibilità della presente Amministrazione ad avviare la procedura affinché il tratto di strada in parola venga acquisito al patrimonio comunale, disponibilità della quale, tuttavia, non si conoscono né i termini né i tempi.
Anche in questo caso, senza timore di essere tacciati di ripetitività, appare inevitabile l’interlocuzione con il privato che va necessariamente coinvolto in qualsiasi processo decisionale posto che la strada per un’eventuale acquisizione è complessa, lunga e molto onerosa. Eventuali promesse elettorali, che non si intende di certo formulare in questa sede, devono necessariamente tener conto dell’indispensabilità di raccogliere la volontà di ogni singolo privato qualora non si intenda agire d’imperio.
 
 
 
Domanda n.7) Incrocio, Appia Nuova / Viale della Repubblica/Passaggio a livello, un nodo stradale/ferroviario che di fatto paralizza il traffico della nostra Cittadina. Se Lei fosse eletto, cosa farebbe per cercare di risolvere il problema?
 
Da sempre l’intenso traffico è una delle criticità più evidenti del territorio di Santa Maria delle Mole, maggiormente concentrato nell’area tra Via Appia, Stazione ferroviaria e Via Mameli.
Per ridurre il flusso veicolare e quindi evitare la congestione, nonché per arginare i possibili rischi per i pedoni che transitano proponiamo alcuni interventi a nostro parere realizzabili nel medio termine, previa concertazione con RFI:
- spostamento della fermata ferroviaria, opzione a nostro avviso principale, ipotizzata più volte e mai realizzata, con conseguenziale migliore sfruttamento del piazzale Luciani posto dietro l’attuale stazione dei treni;
- realizzazione di un cavalcavia pedonale di attraversamento con impatto ambientale/estetico altamente ponderato e sostenibile che funga anche da moderna “porta d’ingresso” alla città da realizzare attraverso una manifestazione d’interesse che coinvolga le professionalità specifiche del territorio.
- in ultimo, ma per ragioni di complessità e di oneri, creazione di un ramo stradale che consenta di evitare l’ingresso a Santa Maria delle Mole, attraverso il collegamento tra Appia Nuova-Via Mameli sfruttando la quota già esistente della prima delle due sedi stradali.
 
 
 
Domanda n.8) A latere di questo problema, c’è poi da realizzare un piano generale della viabilità, che preveda: un incentivo all’uso della bici, attraverso la realizzazione una serie di piste ciclo- pedonali, parcheggi per bici e parcheggi auto, compreso il completamento di quello di via Frassati. Cosa prevede il Suo programma in merito?
 
La coalizione Agenda Marino 2030 è assolutamente favorevole a qualsiasi intervento che sostenga l’ecomobilità. E’naturale tuttavia che detti interventi debbano essere calati nel contesto territoriale con realismo, sapienza e competenza e soprattutto integrati ad altre misure che favoriscono parimenti la mobilità. Le piste ciclabili, ad esempio, vanno inserite nel tessuto viario cittadino senza pregiudizio alcuno della viabilità ordinaria già esistenti. Nulla da eccepire in merito al completamento del parcheggio di Via Frassati così come in merito alla “messa a regime” di parcheggi già esistenti, ma depotenziati nella fruibilità come ad esempio quello di P.le Luciani.
 
 
 
Domanda n.9) Trenitalia nell’Aprile dello scorso anno ha approvato il piano di recupero di molte stazioni ferroviarie, compresa quella di Santa Maria, un progetto di cui sembra si siano perse le tracce. Al recupero della suddetta stazione si lega anche quello della realizzazione di una rampa di collegamento tra la suddetta ed il parcheggio di piazza A. Luciani un argomento di cui in questi anni si è parlato molto, ma purtroppo senza risultati. Cosa farebbe Lei in concreto, per risolvere il problema?
 
In concreto la prima cosa da fare, senza ombra di dubbio, è aprire un tavolo di confronto comune RFI sul quale porre tutte le problematiche, ascoltando e prendendo visione con chiarezza dell’effettivo progetto da loro ipotizzato per il recupero della Stazione. Da parte nostra, come già argomentato in risposta alle domande precedenti, avanzeremo una proposta che nei contenuti dovrà essere maggiormente incisiva e strutturale rispetto ad un mero recupero della stazione. Sarà mia cura fare in modo che a questa concertazione prenda parte direttamente anche una delegazione composta da cittadini appartenenti ai comitati di zona.
 
 
 
Domanda n.10) Il Suo programma cosa prevede circa la realizzazione di un’isola Ecologica, nel territorio ex circoscrizioni II e III ?
 
In chiave gestione rifiuti un'iniziativa di undergound trash potrebbe risultare vincente. La transizione alla raccolta differenziata ha avuto enorme successo ed è stata ben accolta dalla cittadinanza.
In tal senso una nuova rivoluzione di gestione rifiuti potrebbe essere ulteriormente proficua.
La proposta di isole ecologiche sotterranee, che avrebbero scarsissimo impatto ambientale soprattutto se ben collocate, renderebbe ancor più efficiente la gestione rifiuti sul territorio tutto, eventualmente collegata ad incentivi di risparmio per i cittadini.
Parallelamente, alla luce del fatto che la gestione dei rifiuti richiede programmazione e un approccio sistematico, è stato predisposto un progetto che prevede l'utilizzo di tecnologie innovative per la filiera dei rifiuti organici in grado di rendere, attraverso un biodogestore anaerobico, il comune di Marino autonomo rispetto alla filiera tradizionale e di gestire autonomamente il proprio fabbisogno, generando persino reddito a favore del proprio bilancio. Una tale tecnologia, capace di trasformare il rifiuto in risorsa, disponibile ma poco applicata, non ha controindicazione alcuna in termini di emissioni, mentre presenta vantaggi rilevanti sotto il profilo ambientale ed economico. In ogni caso, sebbene ad impatto zero, esso verrebbe collocato in luogo non prossimo a forti insediamenti abitativi.
Sarebbe un passo decisivo nell’era della transizione ecologica e il Comune di Marino potrebbe diventare Comune virtuoso e trainante di una politica economica circolare.
 
 
 
Domanda n.11) Aeroporto di Ciampino e rotte su Santa Maria, qual è il Suo parere in merito?
 
Se si parla di rotte strettamente intese, il Comune ha poca voce in capitolo.
I cittadini devono sapere che il percorso di salita degli aeromobili in decollo, che li porta a transitare sopra il centro abitato - la procedura che genera più disagio e più utilizzata a causa dei venti prevalenti –, è stabilito da Enti a ciò preposti che si basano su criteri strettamente tecnici: tra gli altri l'orografia del terreno, la collocazione delle aerovie, le radioassistenze e la presenza di centri abitati in prossimità degli aeroporti.
La valutazione di tutti questi criteri porta all'individuazione di procedure standard conformi a criteri di sicurezza e sostenibilità (SID: Standard International Departures e STAR: STandard ARivals). La procedura seguita dai velivoli che decollano verso sud è determinata dalla immediata vicinanza dei Colli Albani e dalle aerovie che transitano sul Tirreno e ciò comporta una oggettiva ed inevitabile virata verso destra, nonché il passaggio sui territori di pianura di Marino.
Quanto appena esposto non vuol dire certo che si debba subire passivamente il traffico aereo. Di recente, ad esempio, sono state adottate procedure sperimentali volte alla riduzione del rumore nelle aree sorvolate, procedure che diverranno con tutta probabilità definitive: in breve la virata prima descritta avviene ora in anticipo - ad una quota più bassa (poco più di 800 piedi invece di 1500) – permettendo un minor coinvolgimento dei centri abitati. Ciò che l'Amministrazione comunale deve fare al riguardo è vigilare sulle emissioni sonore e di idrocarburi, pretendere il rispetto delle soglie stabilite dalla legge e intervenire nelle sedi preposte per sollecitare tutti gli interventi che il progresso mette a disposizione.
Nell'ambito della stessa tematica si colloca la recente riduzione dei voli dall'Aeroporto G.B. Pastine, disposta dalla Giustizia Amministrativa. Tale provvedimento, attualmente oggetto di gravame, è certamente positivo per la popolazione di Marino. In una prospettiva di sano realismo, tuttavia, è quasi utopico pensare ad una definitiva chiusura dello scalo aeroportuale che esiste sin dal 1916. Fatta questa doverosa considerazione, si deve individuare una dimensione di coesistenza tra l'infrastruttura e la città che comporti una congrua e rigorosa quantificazione dei voli e delle emissioni, confidando anche nella evoluzione dei mezzi atta a ridurre fortemente le forme di inquinamento, affiancando a tutto questo lo sfruttamento dello scalo e delle opportunità che esso offre per lo sviluppo e la prosperità della città.
 
 
 
Domanda n.12) A Suo parere la Sagra dell’Uva deve rimanere l’unica iniziativa fortemente sostenuta dal Comune, oppure c’è la possibilità che anche altre manifestazioni che annualmente si svolgono nel territorio delle ex circoscrizioni II e III possono, in futuro, ricevere un sostegno altrettanto generoso dal Comune?
 
La Sagra dell’Uva è sicuramente occasione di rievocazione storico-religiosa e culturale-identitaria dell’intera città di Marino. Siamo altresì consapevoli della forte eterogeneirtà culturale e sociale esistente sul territorio che è molto vasto e raggruppa diverse comunità. Di questa multiculturalità si deve necessariamente tener conto. Se infatti è bello pensare che esperienze ed origini diversificate siano motivo di ricchezza culturale per il nostro territorio e per le comunità stesse, altrettanto bello è pensare che l’Amministrazione comunale possa valorizzare questa eterogeneità culturale dando vita ad occasioni di incontro, dialogo e conoscenza reciproci. Da questo punto di vista, affinché possa essere celebrata questa multiculturalità, accanto alla Sagra dell’Uva abbiamo ipotizzato la realizzazione di un “Festival delle Regioni” che vada ad innestarsi su momenti di svago ed aggregazione già ad oggi esistenti, a cura dei comitati e delle realtà produttive. Al “Festival delle Regioni” , così come avviene per la sagra dell’Uva, quale l’Amministrazione comunale dovrà dare il proprio sostegno ed il contributo che un tale grande evento merita.
 
 
 
Domanda n.13) Tenuta Tudini, un polmone verde importantissimo per la nostra Cittadina, ma anche un’opportunità per la realizzazione di laboratori per apprendistato mestieri; recupero aree per agricoltura, Orti sociali. Il Suo programma prevede qualcosa in merito?
 
La Tenuta Tudini è nel cuore di molti cittadini marinesi i quali di recente l'hanno vista interdetta per determinazione – oggettivamente legittima – dei proprietari.
Ciò che un'Amministrazione ha il dovere di fare è intavolare un serio confronto con la proprietà di un'area tanto bella del territorio comunale al fine di individuare ogni possibile forma di collaborazione tra pubblico e privato per rendere nuovamente godibile dalla cittadinanza la tenuta. La condizione precedente era sostanzialmente indefinita e ha lasciato spazio anche a condotte non proprio virtuose da parte dei visitatori. Certamente una nuova modalità di apertura al pubblico andrebbe regolamentata d'intesa con la proprietà e accompagnata da una attenta sorveglianza, per garantire sicurezza e conservazione adeguata degli spazi. Ciò che si può con onestà assicurare ai cittadini è un serio confronto per ricercare soluzioni condivise che sono certamente possibili laddove vi sia la volontà di individuarle.
Dirimere tali aspetti è propedeutico rispetto ad ogni altra considerazione.
E’ innegabile che aree come quelle della Tenuta Tudini si presterebbero a molteplici iniziative culturali, didattiche, sociali e di benessere.
 
 
 
Domanda n.14) Stretto controllo di ACEA e lotta per ritornare all’acqua pubblica, cosa le dice questa frase?
 
E' prioritario innanzitutto intervenire per limitare i disservizi relativi al servizio idrico ai quali si assiste quotidianamente nell'ambito del territorio comunale e a tal fine occorre instaurare una seria e risoluta interlocuzione con il gestore incaricato del servizio - ACEA ATO 2 S.p.a. - e le autorità preposte.
Sappiamo bene che la Regione Lazio, prima con la L.R. 6/96 e poi con la L. n. 26 del 1998 si è dotata di una specifica normativa che prevede, a livello regionale, che i Comuni di ciascun ATO si organizzino o formando un Consorzio o istituendo la Conferenza dei Sindaci dell’ATO. I Sindaci dei Comuni dei cinque ATO della Regione Lazio hanno scelto la forma della Conferenza, organismo che prende decisioni inerenti al S.I.I.e che ha un ruolo determinante nell'affidamento e nella vigilanza sul Servizio Idrico Integrato.
Accanto a questo organismo, la Regione Lazio ha altresì istituito la figura del Garante del servizio idrico integrato con la possibilità di costituire singole Autorità d'ambito che hanno a loro volta il compito di costituire organismi locali di garanzia.
Questo articolato quadro normativo e istituzionale deve essere sfruttato per tutelare il diritto dei cittadini di godere di un servizio efficiente e rispettoso delle risorse naturali. Si procederà, pertanto, a segnalare tempestivamente ogni criticità e ogni discostamento dagli standard qualitativi previsti dalla Carta dei Servizi e del Regolamento di Fornitura, le cui previsioni appaiono spesso dimenticate e disapplicate.
Non vi è notizia, ad esempio, di azioni poste in essere dal Comune di Marino volte al rispetto dei livelli di servizio sopra menzionati, nonostante i numerosissimi e gravosi disservizi che i cittadini si sono trovati a subire e fronteggiare. La Carta del Servizio Idrico Integrato attualmente in vigore, a solo titolo esemplificativo e per descrivere una fattispecie purtroppo nota alla cittadinanza, prevede che in caso di situazioni di pericolo determinate da guasti alle tubazioni o ad apparecchiature interrate – come le innumerevoli perdite che allagano la sede stradale rendendo meno sicura la circolazione – il gestore del servizio debba intervenire per risolvere l'inconveniente entro massimo 6 ore, limite che invece viene puntualmente disatteso.
Anche in questo caso, l'esistenza di una pluralità di organismi sovra comunali non deve rappresentare una giustificazione tale da assolvere un amministratore dalle proprie responsabilità.
Esiste un parametro che misura l'efficienza nella gestione del servizio e il Comune deve essere preparato, risoluto e tempestivo nel rivendicare il rispetto degli standard qualitativi contrattualmente previsti e nel far sentire la propria voce nelle sedi preposte. E’ preciso compito dell'Amministrazione, anche attraverso la conferenza dei Sindaci, vigilare sul rispetto della Convenzione di Gestione, pianificare le opere necessarie per il miglioramento e la diffusione nel territorio dei servizi e decidere la tariffa idrica che il Gestore può applicare. Se una amministrazione non fa tutto questo in modo risoluto, viene meno alle proprie responsabilità.
La città di Marino, tramite la propria Amministrazione, tanto autonomamente quanto nell'ambito della Conferenza dei Sindaci, deve rappresentare i continui disservizi che si verificano nel suo territorio e intraprendere iniziative concrete per ottenere il rispetto dei livelli di qualità previsti.
Quanto alla gestione pubblica del servizio idrico, premettendo che non si può ragionare in relazione ad essa in una dimensione locale, è doveroso chiarire alcuni aspetti. L'attuale assetto normativo non delinea infatti una privatizzazione del settore; il territorio nazionale è stato suddiviso in Aree Territoriali Ottimali (ATO) dalla La Legge n. 36 del 1994, recentemente sostituita dal D. Lgs. n. 152 del 2006 “Norme in materia ambientale”, in tali Aree Territoriali il Servizio Idrico Integrato viene affidato a dei soggetti (Società di capitali) che non necessariamente sono privati. Si pensi che il gestore che ci riguarda, ACEA ATO 2, è una Società per azioni a prevalente controllo pubblico, in quanto ACEA S.p.a. ha come azionista di maggioranza Roma Capitale.
Non può quindi affermarsi che l'acqua non sia più pubblica laddove, peraltro, tutte le infrastrutture rimangono di proprietà dei Comuni. Ciò che va affermato con rigore e fermezza è che i Comuni, in particolare per quel che ci riguarda il nostro Comune, devono vigilare attentamente ed esercitare un controllo incisivo del rispetto della Convenzione di Gestione e far sentire la propria voce.
 
 
 
Domanda n.15) Manutenzione strade e giardini; Cartellonistica stradale; Fotocamere e Sicurezza, come si muoverebbe Lei su questo piano?
 
La certezza di poter vivere con tranquillità il proprio quotidiano è l’aspirazione di ogni cittadino responsabile.
Una comunità può dirsi esemplare quando è in grado di assicurare protezione ai propri membri.
Determinante, perciò, è la consapevolezza della centralità degli organi preposti alla sicurezza, e la presa di coscienza del singolo cittadino di quanto sia importante trasmettere alle generazioni più giovani un corretto esempio di comportamento e l’educazione alla legalità.
La difesa delle libertà individuali, la vigilanza sulla serenità delle famiglie, la sorveglianza sulle case e sui beni sono imperativi che costituiscono l’obiettivo al quale tendere per poter affermare di vivere in sicurezza.
In sintesi il piano per la Sicurezza di Marino 2030 prevede:
a) implementazione del sistema di videosorveglianza, per l'individuazione e la deterrenza di condotte illecite, tanto quelle rivolte contro i privati quanto quelle poste in essere nei confronti del patrimonio pubblico e ambientale.
b) predisposizione di un sistema sanzionatorio efficace, congruo e proporzionato.
c) potenziamento del controllo del territorio mediante una costante interlocuzione con l'autorità di Pubblica Sicurezza.
d) creazione di uno sportello di ascolto e sostegno per le violenze di genere, familiari e connotate da intento discriminatorio.
e) miglioramento dell'illuminazione pubblica.
Gli strumenti di connettività di cui l’Ente locale si doterà nella nuova stagione potranno essere utilizzati per segnalare disservizi e condotte illecite come l'abbandono dei rifiuti, coinvolgendo in tempi più rapidi le forze di Pubblica Sicurezza.
In tale settore un ruolo determinante lo avrà anche la videosorveglianza da implementare e coordinare in maniera più efficace con l’obiettivo riscontrabile e chiaro di tutelare realmente la sicurezza della città, dei cittadini e dei visitatori.
La vivibilità di un paese si misura anche dal grado di qualità delle infrastrutture e dei servizi a disposizione dei cittadini.
Non servono opere di facciata. E’ invece necessario considerare la funzionalità di quanto si realizza nell’ambito delle opere pubbliche e del complesso di decisioni che riguardano l’assetto generale del territorio e quello particolare di ogni singola area.
Certo, avere la capacità di inserire armoniosamente le strutture edificate nel complesso urbano e, in generale, nel territorio, è segno di attenzione e di rispetto per i delicati equilibri architettonici e ambientali ma, innanzitutto, le opere pubbliche devono rispondere a requisiti di efficienza, razionalità e utilità. Piazze, strade, reti di servizio, aree pubbliche, scuole e palestre.
Questi e altri contesti indicano il livello di crescita e di progresso della nostra città.
Un’attenzione che non è mai mancata in questi anni e che deve necessariamente proseguire in tal senso per migliorare e rendere sempre di più la nostra città al passo coi tempi. La cura dei dettagli che appartengono all’arredo di un centro urbano realizza il primo “biglietto da visita” della città, ne mostra il decoro ed il grado di civiltà.
Funzionalità e bellezza dell’arredo, due prerogative che rappresentano il valore aggiunto alla identità urbana di un paese e ne definiscono la personalità.
Agevolare il cittadino nel suo utilizzo quotidiano degli spazi pubblici, anche attraverso un sistema di trasporto pubblico potenziato e migliorato che permetta realmente di vivere il territorio nella sua interezza accorciando le distanze fra il centro storico e le zone decentrate affinché ogni cittadino possa realmente sentirsi parte di un territorio comune, curare l’estetica del paesaggio urbano per esaltarne la funzione educativa, mirata all’amore per il bello e al rispetto per il luogo in cui si vive.
Continuando a far emergere ed esaltando ancora di più le potenzialità naturali di ogni territorio che compone la nostra Città un territorio diverso, ma estremamente prezioso per le proprie peculiarità seppur nella sua diversità.
Le aree verdi devono rappresentare aspetto preponderante per la creazione di una città più bella, attrattiva, dove vivere bene, culturalmente e turisticamente avanzata e valorizzata. La cultura e la bellezza della città sono obiettivi programmatici, devono rappresentare un volano per l'intera attività amministrativa, per creare interesse nei confronti della città, favorire la ripresa economica e il rilancio dell'occupazione.
C'è la piena determinazione a far tornare a risplendere la Città in tutta la sua bellezza per favorire la piena realizzazione di ciascun cittadino, nonché rendere Marino più vivibile e piacevole da visitare.
Le aree verdi potranno beneficiare di una serie di innovazioni tecnologiche che ne favoriranno la cura e la manutenzione. Gli strumenti di connettività avanzata potranno consentire, ad esempio, la gestione più razionale non solo del riscaldamento e del raffrescamento degli edifici, ma anche dell'irrigazione, a tutto vantaggio del rispetto dell'ambiente. L'utilizzo di tecnologie già disponibili, ma sino ad ora colpevolmente non utilizzate, porterà quindi aduna gestione smart dell’irrigazione dei parchi e del verde pubblico, riducendo il consumo di risorse idriche e tarando ad hoc le risorse professionali necessarie alla gestione del verde cittadino. La riduzione dei consumi porterà con sé, come immediata conseguenza, anche una gestione efficiente del personale e delle risorse economiche dell’amministrazione.
La cura e l'implementazione degli spazi del verde pubblico potranno passare anche attraverso forme di collaborazione con i soggetti privati, a solo titolo esemplificativo attraverso la concessione di spazi pubblicitari che abbia come corrispettivo la manutenzione di determinate aree. La partecipazione dei cittadini sarà ulteriormente possibile se verrà diffuso un sentimento di appartenenza, di decoro urbano e di inclusione in un ambiente ordinato, piacevole e appagante che i cittadini sentano proprio.
Il settore della sicurezza beneficerà anch'esso della innovazione tecnologica. Gli strumenti di cui intendiamo dotarci consentiranno benefici anche in questo ambito: un portale e un'applicazione al servizio dei cittadini, finalmente proprietari, potranno essere utilizzati per segnalare disservizi e condotte illecite, ad iniziare dall'abbandono dei rifiuti, coinvolgendo in tempi rapidi le Forze di Pubblica Sicurezza. In tale settore un ruolo determinante lo avrà anche la videosorveglianza, rispettosa di quel quantum irrinunciabile di riservatezza e rigorosamente volta a tutelare la sicurezza della città, dei cittadini e dei visitatori.
 
 
 
Domanda n.16) Per quanto concerne le scuole come intendete rispondere alla necessità della popolazione presente e soprattutto alla impellente necessità di strutture da realizzare nel breve periodo?
 
La scuola è la nostra priorità. Dall’inizio di questa avventura, dal primo evento pubblico tenuto esattamente la scorsa estate, un anno fa di luglio, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla necessità di una migliore e più completa offerta formativa sul nostro territorio. In particolare per quel che riguarda la scuola secondaria. Serve, a nostro giudizio, un nuovo istituto superiore.
Abbiamo stimato che ci sono in media oltre 400 giovani di Marino che ogni anno, a soli 14 anni, superato l’esame di terza media, sono costretti ad allontanarsi dal nostro territorio per concludere il ciclo di studi scolastico.
Tutti gli amici della coalizione civica Marino 2030 sono d’accordo sul fatto che, se avremo la fiducia da parte della maggioranza dei cittadini elettori residenti nel territorio comunale di Marino, tra le prime azioni cui daremo seguito ci sarà l’avvio dell’iter burocratico amministrativo per dare vita a un altro istituto superiore nella nostra città.
Poi, durante l’ultimo complicato inverno trascorso, con le scuole un po’ aperte e un po’ chiuse, ho avuto modo, grazie alla collaborazione di presidi e genitori, di fare una ricognizione completa sulle necessità strutturali dei vari plessi comunali di scuola primaria e secondaria inferiore. Anche qui c’è molto da fare, a partire dalla programmazione degli interventi di manutenzione che non può assolutamente incidere ed interferire con lo svolgimento dell’attività didattica e che vanno pertanto realizzati, al netto dell’imprevedibilità degli eventi, in tempo utile per assicurare la ripresa a settembre del nuovo anno scolastico.
I servizi vanno garantiti, a tutti i livelli. Ad esempio, ci sono plessi in cui manca una palestra e gli alunni sono costretti ad usufruire di spazi fuori dall’istituto per svolgere attività motoria che comunque rientra nell’offerta curriculare; altro aspetto è quello di potenziare il sistema di trasporto per agevolare il raggiungimento dei plessi prescelti così come quello di rendere maggiormente efficiente la connettività all’interno dei plessi.
Forti della consapevolezza che la crescita di un territorio non può prescindere dalla crescita culturale, la creazione di una nuova scuola superiore dotata di un plesso multifunzionale aumenterà l’offerta formativa e farà compiere a Marino un passo fondamentale nella rigenerazione urbana, investendo visibilmente sul futuro dei cittadini più giovani.
Le nuove generazioni, infatti, sono il seme della comunità che cresce.
L’obiettivo è quello di dare la possibilità ai giovani studenti di Marino di completare il ciclo scolastico sul territorio e attrarre nuovi studenti dai comuni vicini.
Tutto ciò per favorire il riallineamento del tessuto socioculturale cittadino alla media dei comuni di pari livello con conseguente ricaduta in termini di attività commerciali, occupazionali (librerie, cinema, eventi correlati)”
Più scuola genera più appartenenza ed è un passo decisivo per l’intera comunità verso la creazione di una città rinnovata, solidale e unita nel patto tra generazioni che abbiamo in mente.
 
 
 
Leggi le risposte dei candidati a Sindaco:
Carlo Colizza     Gabriella De Felice     Stefano Enderle     Fabio Martella     Gianfranco Venanzoni
Il candidato sindaco Stefano Cecchi ha preferito non rispondere al nostro appello.

Assistenza fiscale telefonica gratuita all’Agenzia delle Entrate

Assistenza fiscale telefonica gratuita all’Agenzia delle Entrate Copertina (604)
Domenico Brancato

L’Agenzia delle Entrate, tramite  una nota pubblicata sul proprio sito, rende noto ai contribuenti i seguenti recapiti, per ottenere assistenza telefonica ed informazioni gratis:

- 800.90.96.96:  su questioni fiscali generali, sui rimborsi, sulle cartelle e sulle comunicazioni di irregolarità e per prenotare un appuntamento;

 

- 800.89.41.41: sugli avvisi di accertamento parziale (Particolare forma di accertamento, disciplinato dall’art. 41 D.P.R. 600/73, che consente all’Amministrazione finanziaria di rettificare il reddito dichiarato dal contribuente, senza limitare la possibilità di successi accertamenti, sulla base di informazioni che facciano ragionevolmente presupporre delle irregolarità tributarie, come: l’esistenza di redditi non dichiarati; l’esistenza di detrazioni, deduzioni e/o esenzioni non spettanti ed imposte non versate) notificati ai proprietari di immobili affittati, per i quali sono state rilevate incongruità rispetto  ai redditi dichiarati.

 

Infatti, dal 1° di agosto c.a. il costo del traffico telefonico relativo all’assistenza fiscale  è interamente a carico dell’Agenzia, per effetto dell’applicazione della Legge annuale n° 124/2017 per il mercato e la concorrenza ( Legge che ha, fra l’altro,  lo scopo  di stimolare l’innovazione, la crescita e la dinamica della produttività, di garantire la tutela dei consumatori e consentire loro di avere accesso ai beni e servizi a minor costo).

L’Agenzia informa inoltre che, per favorire il graduale  adeguamento alla nuova numerazione, la  precedente: 848.800.444 e  847.448.833, con tariffa a tempo,  rimarrà attiva fino al 31 dicembre 2018. Data fino a quando saranno, pertanto, operativi sia i “numeri con addebito“ che i nuovi  “numeri verdi“.

Nel caso però l’utente digiti uno dei recapiti precedenti, un messaggio vocale gli suggerirà  la nuova numerazione, specificando che potrà richiamare usando il numero verde gratuito, oppure di rimanere in linea, con addebito dell’importo della telefonata a tariffa urbana a tempo.

Comunque, molte informazioni relative ai più comuni quesiti di carattere generale, sono disponibili, in qualsiasi momento, sul sito internet delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it

 

A cura del Prof. Brancato

Disoccupazione: Il certificato On-Line

Disoccupazione: Il certificato On-Line Copertina (699)
Domenico Brancato

Da dicembre è possibile scaricare online il certificato di disoccupazione.

L’Agenzia Nazionale per le Pratiche attive del Lavoro – ANPAL –  rende noto che il rilascio del  certificato,  timbrato digitalmente,  utilizzabile per il riconoscimento di agevolazioni ed incentivi, sarà  fattibile da metà Dicembre .

Secondo quanto riportato da   “Italia Oggi“ entro il mese di Novembre sarà adottato un nuovo sistema per l’identificazione degli Utenti sul sito ANPAL, che consentirà l’accesso a tutti i servizi con una stessa utenza.

Al sito sarà possibile accedere mediante  il Sistema Pubblico di Identità Digitale – SPID – (che permette l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione), il Documento Unico Identificativo – DUI – (Carta d’Identità elettronica) o utenza registrata.

Altra importante novità, relativa all’argomento  disoccupazione, è che dal 22 ottobre  la Dichiarazione di Immediata Disponibilità – DID –, che i disoccupati devono produrre  online sul portale  dell’ANPAL,  può essere trasmessa anche tramite  i Patronati.

Inoltre è previsto che gli Operatori dei Centri per l’Impiego ed i Patronati convenzionati, dal 22 ottobre, potranno,  accedendo all’area riservata sul portale ANPAL, supportare i lavoratori nell’inserimento online della DID: importante dichiarazione che determina formalmente l’inizio dello stato di disoccupazione di una persona, consentendole di fruire dei servizi per l’inserimento nel mercato del lavoro.

 

A cura del Prof. Brancato

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