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L’uovo è il simbolo della Pasqua, perchè rappresenta la vita che nasce, ma anche il mistero. Si narra che la Madonna facesse giocare Gesù Bambino con delle uova colorate e che il giorno di Pasqua, tornata sul sepolcro del Figlio, vi trovasse alcune uova rosse sul ciglio.

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La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

SPRECO ALIMENTARE: CONSEGUENZE ETICHE, ECONOMICHE, SOCIALI  ED AMBIENTALI

Nazionali    (commenti:2) (1.336)
Domenico Brancato

Il termine spreco trova rispondenza nell’insieme di quei prodotti alimentari che hanno perso valore commerciale e che vengono scartati, ma che potrebbero essere ancora destinati al consumo umano.

Ciò costituisce un inaccettabile paradosso del nostro tempo, in quanto se da un lato vi è la necessità, nei prossimi anni, di incrementare la produzione dei prodotti alimentari del 60 – 70 %, per far fronte all’incremento della popolazione dall’altro, nel mondo, si spreca oltre un terzo del cibo prodottoche, secondo uno studio condotto dalla FAO (Organizzazione mondiale di cibo e agricoltura), ammonterebbe ad 1,3 miliardi di tonnellate, delle quali l’80 % sarebbe ancora utilizzabile.

Tant’è che se fosse possibile recuperare gli sprechi, questi sarebbero sufficienti a sfamare 2 miliardi di persone.

In Europa si sprecano mediamente circa 180 Kg/pro-capite di cibo l’anno (con valori oscillanti fra i 579 e i 44 Kg/pro-capite dell’Olanda e della Grecia), mentre in Italia, globalmente, la media dello spreco, per effetto di contenimento  prodotto  della crisi economica,  risulta essere di 149 Kg/pro-capite, così ripartito:

 

Genere di  Alimento                                Percentuale

Prodotti Ortofrutticoli                                           17

Pasta e Pane                                                      28

Pesce                                                                  15

Uova                                                                    29

Carne                                                                  30

Latticini                                                                32.

Entità di spreco,equivalente ( secondo una indagine condotta dalla ricercatrice Claudia Giordano sugli sprechi di   400 famiglie in una settimana, promossa dal Ministero dell’Ambiente/ Progetto Reduce con l’Università di Bologna,  nell’ambito della campagna Zero Spreco, con la supervisione dell’economista  Andrea Segrè), a Kg/giorno  0,1 a  testa,  pari a Kg/famiglia (composta mediamente, nel 2016, da 2,32 persone)  84,9,corrispondenti a 0,0849 tonnellate, che moltiplicate per  i 25.937.723  di famiglie Italiane,  diventano  2,2 milioni di tonnellate l’anno, chefiniscono nelle  pattumiere delle abitazioni,facendo registrare,rispetto le varie  sedi di rilevazione dello spreco, la rilevante quota del 42 %.Quotache, tradotta in costi, supera i 25 euro/mese per famiglia.

Alle appena  descritte conseguenze di natura etico-economica del cibo sprecato, si aggiungono poi quelle, non meno trascurabili, di natura ambientale e socio-sanitaria, dal momento in cui le cospicue quantità di cibo non consumato contribuiscono sensibilmente al riscaldamento globale e alle crescenti  carenze idriche.

Come si può dedurre dalle emissioni di 4,5 Kg  di anidrite carbonica (CO2) equivalenti, per ogni Kg di cibo sprecatoe dai dati relativi alla “ Impronta Idrica” o “ Acqua Virtuale “ (Volume totale  di acqua consumato e inquinato, in un determinato luogo, nelle diverse fasi della filiera,per ottenere un prodotto), dedotti dagli esiti degli studi condotti dalla Fondazione Olandese  “ Water Footprint Network “ (Integrati  con dati provenienti da altre fonti) sugli alimenti di seguito riportati:

Tipologia  Alimento

                  Quantità

Chilogrammi   Grammi  Numero

Impronta  Idrica( litri acqua )

                       Per

    1 Kg                        Porzione

Pane

         1                            50

   1300                             65

Pasta

         1                            80

   1693                           135

Biscotti

         1                            50

   1800                             90

Cereali (Per colazione)

         1                            30

   1645                             49

Riso

         1                            80

   3400                           272

Legumi secchi

         1                            50

   4055                           203

Frutta con guscio (Noci, Nocciole)

         1                            30

   9065                           272

Frutta fresca

         1                          150

    970                            145

Succo di Frutta

  •                        200 ml
  •                         1140

Verdura e ortaggi

         1                      200

    325                              65

Pomodori

         1180                   1

    156                              28

Patate

         1                       150           

    900                            135

Latte

         1                      125 ml

  1000                            125

Dolci

         1                       100

  3140                            314

Cioccolato

  •                        100
  •                         2400

Zucchero

         1                         5

   1500                            7,5

Vino

         1                     100

     610                             61

Birra

         1                     250

     300                             75

Caffè tostato

        1                      7     1 tazzina

 18900                          132

Tè verde

         1                     3     1 bustina

   8860                            27

Olio d’oliva

         1                   12     1 cucchiaio

   4900                            59

Olio di Girasole

         1                    -

   6795                              -

Burro

         1                           15

   5550                            83

Uova

         1                           60           

   3300                          198

Formaggio fresco

         1                          100

   5000                          500

Carne  avicola ( Pollo )

        1                           150

  3900                           585

Carne suina

         1                          150

  4800                           720

Carne di agnello

         1                          150

  9580                         1437

Carne di manzo

         1                          100

 15500                        1550

Hamburgher di manzo

  •                           150
  •                          2400

 

Dati che, come evidenzia la Piramide Idrica del Barilla Nutrition Center, messa a confronto con la Piramide Alimentare (Vedi allegato n° 1), consentono di riscontrare l’interessante coincidenza tra i cibi meno indispensabili e più grassi  (vari tipi di carne e insaccati) con quelli che consumano più acqua. In pratica, i cibi da consumare con più parsimonia sono anche quelli che hanno un maggior impatto idrico ed ambientale, a conferma che la salute della persone e quella dell’ambiente vanno di pari passo.

Per cui, a seconda della prevalenza del consumo di cibi di provenienza vegetale o animale, l’impronta idrica giornaliera individuale  può variare da circa 1500 – 2600  a 4000 – 6000 litri di acqua (comprendenti, oltre l’acqua consumata direttamente per bere, cucinare e lavarsi, quella impiegata per produrre e trasportare i cibi che mangiamo, per fabbricare gli indumenti che indossiamo e per svolgere ogni altra attività quotidiana), a differenza (stando alle stime del  WWF: Fondo Mondiale per la Natura) del  miliardo di persone che , nel mondo,  non ha accesso all’acqua potabile e degli oltre quattro miliardi che  non ne hanno a sufficienza.

Enorme divario di disponibilità di un bene sempre più prezioso ed indispensabile per la sopravvivenza, imputabile anche ai rilevanti quantitativi di acqua che vengono consumati inutilmente per la produzione della consistente quantità di prodotti alimentari che si sprecano nel corso delle seguenti fasi:

  • Produttiva e prima trasformazione, ovvero durante la coltivazione o l’allevamento, la raccolta e il trattamento della materia prima;

 

  • Distributiva, cioè durante la trasformazione industriale, per  lo scarto di prodotti dovuto alla  non rispondenza  al gradimento del consumatore, all’errata distribuzione o all’invenduto, per eccesso di produzione;

 

  • Del consumo,attribuibili  a:

-  Le irrazionali abitudini di fare la spesa  di milioni di consumatori;

 - L’inosservanza delle indicazioni riportate in etichetta riferite alla corretta modalità di conservazione degli alimenti;

 - Le date di scadenza, per alcuni prodotti, troppo restrittive;

 - La tendenza a confezionare porzioni di cibo abbondanti;

-  Le promozioni che invogliano i consumatori a comprare più cibo del  necessario.

 

Cause di sprechi che, in gran  parte, potrebbero essere evitati compiendo semplici azioni quotidiane e migliorando le abitudini alimentari, come:

  • Fare la lista della spesa e comprare solo la quantità di prodotti necessari;
  • Comprare, possibilmente, presso produttori locali;
  • Acquistare  prodotti di stagione;
  • Limitare l’uso di prodotti trasformati;
  • Imparare l’arte della cucina di recupero, basata sull’utilizzo di avanzi e scarti;
  • Non servire a tavola porzioni abbondanti;
  • Seguire una dieta adeguatamente ripartita dal punto di vista quali-quantitativo e calorico (vedi Allegato n. 2 ).

A proposito di quest’ultimo accorgimento, da quanto emerso da una indagine condotta  dal ricercatore Matteo Boschini dell’università di Bologna, su 73 plessi di Scuola primaria, dei quali 35 in Emilia Romagna, 25 nel Lazio e 18 in  Friuli Venezia Giulia, si deduce che il 29,5 % dei pasti consumati nelle mense viene gettato.

Dati che il professor Andrea  Segrè , docente di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna e fondatore di Last Minute Market, commenta in questi termini: “Nel luogo reputato a fare educazione alimentare, il cibo viene invece buttato. Sono soprattutto frutta e verdura gli alimenti più sprecati, che dal punto di vista della nutrizione dovrebbero essere parte fondamentale del pasto”.

Commento al quale riteniamo sia opportuno aggiungere che la causa della summenzionata tipologia di spreco sia da ricercare, principalmente, nella estensione di cattive abitudini ed eccessive preferenze alimentari, in molti casi, acquisite e consentite dagli/agli alunni in ambito famigliare.

Come denotano le considerazioni  dello Psichiatra Paolo Crepet sul buonismo educativo dei Genitori: “Noi non abbiamo più figli, ma piccoli Budda a cui noi siamo devoti, per cui possono fare di tutto. Scelgono dove andare a mangiare e cosa mangiare… omissis. Siamo diventati Genitori che dicono sempre di si. Ma questo è sbagliato. Quando diventeranno grandi ci sarà qualcuno che gli dirà di no.”

Autorevole opinione che , pur non potendola generalizzare,  trova, purtroppo, riscontro in molti  ambiti  familiari.

Riscontro, che inevitabilmente si ripercuote nell’irrazionalità  delle abitudini alimentari di un cospicuo numero di bambini in età scolare ( In Italia, secondo il Ministero della Salute, il 9% dei bambini di 8 – 9 anni non fa colazione ed il 31% non consuma una colazione adeguata ).

 In quanto, i genitori (o chi per loro) invece di seguire le indicazioni dei nutrizionisti  sulla qualità, quantità, apporto calorico ed equilibrata ripartizione dell’assunzione dei cibi nell’arco della giornata,inconsapevolmente optano,con l’ovvio intento  di assicurare ai loro figli un soddisfacente nutrimento, per inadeguate  soluzioni alternative,come ad esempio:

  • Per una colazione del mattino veloce e frugale, invece di un importante momento da dedicare all’alimentazione con una delle  seguenti combinazionedi cibi:

 - Tazza di tè deteinato con 1 cucchiaio di zucchero o miele, 1 yogurt intero bianco, 1 brioche integrale o 1 fetta di crostata o ciambella fatta in casa ed 1 frutta fresca;

- Tazza di latte intero o parzialmente scremato senza zucchero, 2 fette biscottate integrali con marmellata, 1 porzione di frutta fresca;

- Toast integrale con prosciutto e sottiletta ( o altra farcitura ), più un frullato di frutta fresca di ca. 200 ml, ecc;

 

  • seguita,durante l’intervallo scolastico  delle 10 – 10,30,da un’ abbondante e spesso  ricca di grassi “ colazione”  a base di :

- pizza; - panini con salumi;  cornetto con nutella; ricchi tramezzini; - patatine fritte; -snacks dolci o salati,o addirittura di merendine ricche di grassi, conservanti ed edulcoranti ( junk food = cibo spazzatura ), con l’aggiunta di  bibite zuccherate che, complessivamente, forniscono da 250 a 530 Kcal ca.,

  • invece di uno spuntino antifame dal prevalente contenuto di carboidrati, a base di:

- frutta di stagione( 1 Mela o 1 Arancia, 1 Pera, 2 Kiwi, 3 Mandarini )  con  1 fetta biscottata integrale;

             - uno yogurt magro da 125 g, alla frutta;

- 2 fette biscottate con marmellata;

            - un quadratino di cioccolata ed un frutto;

            - una porzione  (di 22g ) di riso soffiato con cioccolato light, ecc.

Cioè, con cibi di facile digeribilità e dall’apporto calorico (di ca. il 5% dell’intero fabbisogno giornaliero) di  80– 120 Kcal che,secondo accreditati studi scientifici, favoriscono il miglioramento dell’umore, oltre a potenziare le capacità di apprendimento e mnemoniche.

L’insieme di suggerimenti e indicazioni, sopra riportati, per cercare di diffondere l’importanza della  consapevolezza di una equilibrata alimentazione, al fine di impedire il protrarsi  di pregiudizievoli inadeguatezze alimentari.

 Inadeguatezze per le quali, secondo il parere di dietologi, medici e nutrizionisti, i molti bambini che le praticano abitualmente, vanno incontro, nel tempo, a predisposizioni di natura patologica (sovrappeso, obesità, diabete, ecc.) e, nell’immediato, ad una ridotta concentrazione mentale ed a  manifestazioni di sonnolenza dovuti, nelle prime ore,agli effetti di ipoglicemia imputabile al digiuno o ad insufficiente alimentazione e, dopo l’abbondante spuntino di metà mattinata, agli ulteriori nocivi effetti di una pesante  e prolungata digestione, che li fa giungere all’ora di pranzo con scarso appetito (Vedi allegato n° 3 ).

Inappetenza che causa il rifiuto di  buona parte del pasto, che sarebbe potenzialmente utilizzabile, ma che,  in genere, è  destinato a diventare rifiuto.

A tal proposito, la Legge Gadda  166/2016, onde  evitare l’immorale dissipazione di alimenti recuperabili,  si prefigge di incentivare un nuovo modello di mercato e di welfare ( espressione che sottintende iniziative dirette ad assicurare il benessere dei cittadini ) inclusivo, in grado di  rendere compatibili la sostenibilità del complesso delle norme che regolamentano l’approvvigionamento alimentare  con la responsabilità sociale, riferita alla collettività.

Infatti, la citata Legge,incentra i suoi punti di forza:

 - nell’operato delle  Associazioni di volontariato, grazie all’impegno delle  quali si è  già registrato un incremento di donazioni  in termini di quantità e  di tipologia: prodotti ortofrutticoli, cibi cotti e freschi, prodotti a lunga conservazione e farmaci;

- e nella possibilità di reperimento, prima impensabile, di prodotti,come quelli confiscati, le eccedenze nel settore del banqueting (banchetti)  e nelle mense. 

Come dimostra  l’aumento,da 4.635 a 5.573 tonnellate/anno ( da Ottobre 2016 a Settembre 2017 ), pari ad un incremento del 21,4% delle donazioni delle eccedenze, dedotto dai rilevamenti condotti da Andrea Giussani, presidente del Banco Alimentare, che  afferma: “ abbiamo riscontrato un progressivo cambio di cultura degli operatori della filiera, concretamente testimoniato  dall’aumento dei punti di vendita disponibili e dalle  quantità di alimenti recuperati”.

Quanto sopra, per tentare di indurre gli operatori interessati ed i tanti  lettori del  nostro Sito:

- riflettere sulla potenziale possibilità, anche  individuale, di poter contribuire a  limitare al massimo gli sprechi ed a  far sì che l’eccedenza di  cibo non venga trattata come rifiuto,  bensì come  prodotto utilizzabile e destinabile al soddisfacimento alimentare delle  molte persone che versano in estrema condizione di indigenza;

- e a considerare, che un cibo sprecato non solo diventa inutile e dannoso per l’ambiente,ma oltre modo dispendioso per i connessi ulteriori  sprechi di: superfici di terreno coltivabile, acqua, fertilizzanti, energia e costi del lavoro,utilizzati e spesi per la sua produzione.

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

Farmacia comunale in via Don E. Tazzoli, questa sconosciuta

Farmacia comunale in via Don E. Tazzoli, questa sconosciuta Copertina S. Maria delle Mole (1.321)
Antonio Calcagni

 
Nel novembre 2022 con l’apertura della farmacia comunale di Via Don E.Tazzoli, la Multiservizi, ha reso ancor più capillare il servizio offerto alla cittadinanza di Santa Maria e dintorni.
 
Una farmacia dalle grandi potenzialità, viste le, dimensioni, ma anche il vantaggio di trovarsi in un’area poco congestionata dal traffico e quindi facilmente raggiungibile anche a piedi.
 
Proprio però quest’ultimo punto sta diventando il suo tallone d’Achille.
 
Infatti, trovandosi in una zona con scarso traffico, è rimasta di fatto sconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini di Santa Maria e non solo.
 
La conferma di tutto ciò, noi del Comitato, la riscontriamo quotidianamente nel rapporto con la cittadinanza.
 
Al fine di invertire questo trend abbiamo chiesto al direttore della Multiservizi, https://www.smariamole.it/cdq/Protocollo e per conoscenza all’Assessore alla Sanità, di prendere in considerazione le seguenti indicazioni:
  • Avviare una massiccia campagna pubblicitaria;
  • Installare dei cartelli stradali posizionati in maniera idonea a rendere più semplice raggiungere la farmacia, per esempio, un'insegna andrebbe posizionata all'altezza del negozio di tabacchi in via Martiri di Belfiore incrocio con via Niccolò Tommaseo, eliminando invece quello attualmente esistente in prossimità dell'incrocio sempre di via Martiri di Belfiore, con via Ciro Menotti, indicazione che costringe a fare un percorso più lungo e complicato;
  • Offrire dei servizi accessori alla cittadinanza.
 
L’offerta dei servizi accessori alla cittadinanza, ovviamente vale per tutte le altre farmacie comunali presenti nel territorio, ed a maggior ragione che ora è contemplata dal D.D.L. “Semplificazioni. Approvato nel Consiglio dei Ministri il 26 marzo 2024, che tra le varie misure, permette alle farmacie di trasformarsi in “Farmacie di Servizi”.
 
Le farmacie possono quindi offrire maggiori servizi in un’ottica di medicina di prossimità, compresa la possibilità di effettuare prestazioni di telemedicina, quali elettrocardiogramma o holter pressorio e le principali analisi cliniche, quali glicemia, colesterolo e trigliceridi.
 
In quest'ottica la farmacia di via Don E. Tazzoli, con tutto lo spazio che ha a disposizione, si presterebbe perfettamente allo scopo.
 
Il testo di legge contempla anche la possibilità per il cittadino di poter  scegliere, direttamente presso la farmacia, il proprio medico curante o pediatra di base.
 
Inoltre le stesse potrebbero essere più vicine alle necessità della cittadinanza se offrisse un'apertura ad orario continuato, durante tutto il giorno dalle 08:00 alle 20:00.
 
Apertura che permetterebbe anche di "spalmare" in un arco temporale maggiore, l’utenza evitando così anche le file, ma soprattutto di costringere i cittadini a doversi spostare in altre farmacie dei comuni limitrofi o private.
 
Tutte misure volte al miglioramento di un servizio fondamentale per una cittadina, in continua espansione, ma con una scarsità cronica di servizi.
 
Attendiamo fiduciosi, anche perchè, ad onor del vero, dopo la nostra Pec, del 16/04/2024,  https://www.smariamole.it/cdq/Protocollo  in cui segnalavamo l’inefficienza dei defibrillatori  presenti presso le farmacie comunali, la Multiservizi nei giro di pochi giorni è intervenuta ed ha risolto il problema.

Natale insieme 2019

Natale insieme 2019 Copertina Cava dei Selci (1.321)
Eleonora Persichetti

 

La Proloco Boville, con l’associazione Genitori Primo Levi, il Comitato di quartiere di S. Maria delle Mole e il Comitato di quartiere di Cava dei Selci, anche quest’anno organizza il Natale insieme con un programma ricco di iniziative.

 

Si parte sabato 7 e domenica 8 dicembre al Parco Lupini, con musica, animazione, giochi e laboratori in prossimità della vera baita di Babbo Natale! Castagne e vin brulè per tutti.


Si prosegue sabato 14 dicembre a Cava dei Selci, dalle 10 alle 13, con la sfilata della banda dei Babbi Natale e delle meravigliose Majorette.

 

 

 

 

Eleonora Persichetti

Appia Antica, per Marino ancora una volta un’occasione perduta

Appia Antica, per Marino ancora una volta un’occasione perduta Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:2) (1.317)
Antonio Calcagni

 
Sabato 24 settembre, presso la sede del Parco Regionale dell’Appia Antica (Cartiera Latina), la locale sezione di Legambiente “Appia Sud il Riccio”, alla presenza del Direttore Regionale Ambiente della Regione Lazio, dott. Vito Consoli, e della Dottoressa Alma Rossi, Direttrice del parco Regionale Appia Antica, ha presentato il progetto “La Via del Riccio”.
 
Un itinerario di Trekking che permetterà di collegare il parco dell’Appia Antica, al parco dei Castelli Romani.
 
Un appetibile percorso che, partendo dall’area archeologica dell’Appia Antica attraversa quella geologica delle Cave di Peperino, passando per quella naturale del bosco Ferentano, proseguendo per il parco dell’Acqua Santa, del Barco Colonna, ed infine raggiungere il borgo di Marino.
 
Un itinerario quindi alternativo a quello attuale della Via Francigena nel sud, che passando sempre dall’info point Appia Antica, X e XI miglio di Santa Maria delle Mole,conclude la prima tappa del suo percorso, a Castel Gandolfo.
 
Lo scopo più che evidente è quello di, far confluire verso il borgo di Marino ormai agognante, i sempre più numerosi viandanti che da tutto il mondo intraprendono questo tipo di viaggio.
 
Un progetto presentato in modo encomiabile, dal Presidente circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio,Mirko Laurenti, e approfondito in maniera impeccabile da Marco Cavacchioli, Archeologo e vice Presidente del suddetto circolo, e da Tiziana Marinelli Destination Manager.
 
Un progetto che ha suscitato il vivo interesse del Dott. Vito Consoli, della dottoressa Alma Rossi, e non solo.
 
Unico rammarico, l’assenza dei rappresentanti comunali che hanno del tutto ignorato l’evento, ma cosa ancor più grave, hanno ritenuto che non meritasse neanche di fregiarsi del patrocinio del Comune di Marino.
 
Quella della concessione, gratuita, del patrocinio che ormai viene concessa anche a chi nell’ambito più o meno condominiale intende organizzare, la butto li a mo di esempio, “ la festa del melone retato”.
 
E così che, giovani super attivi , volenterosi, pieni d’idee e preparati che, nonostante nulla abbiano a che fare con il borgo di Marino, si impegnano comunque a promuoverlo, vengono del tutto ignorati dall’Amministrazione comunale.

Omaggio musicale alla Regina Viarum di Max Stival.

Omaggio musicale alla Regina Viarum di Max Stival. Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:3) (1.316)
Antonio Calcagni

REGINA VIARUM
 
Brano appartenente alla categoria “Epic Music” è stato composto nel 2019 da Max Stival per un evento di promozione del tratto di Appia Antica del Comune di Marino. Appositamente arrangiato per l’organico del suo coro “Coro Polifonico G. Carissimi” di S. Maria delle Mole.
 
Il brano consta di tre scene diverse più una ripresa nel finale, che rendono veramente unica la struttura formale dell’opera (ABCA), in quanto si passa da una prima scena ambientata immaginando un “Baccanale” Romano con danze e festeggiamenti, ad una seconda ove irrompono percussioni ed archi per annunciare un pericolo imminente, proseguendo poi nella concitazione della presa delle armi e la “Battaglia” ben riconoscibili da aspri Suoni di ottoni, timpani da guerra e il duplice coro contrapposto per la motivazione dei soldati. La terza scena è data dalla “Conta” delle perdite sul campo di battaglia per andare poi alla ripresa data da un altro baccanale in segno comunque di vittoria e potenza della “città eterna”.
 
Un brano già in distribuzione su tutti gli store online e piattaforme di streaming, oltre ad essere inserito nei cataloghi della Musica da Film specializzati. Al seguente link è ascoltabile gratuitamente:
 
https://soundcloud.com/max-stival/regina-viarum
 
La foto è relativa ad uno degli ultimi concerti fatti, al castello di Proceno (VT).

Primi interventi sul territorio di S. Maria delle Mole: ancora grazie al Comitato di quartiere

S. Maria delle Mole    (commenti:2) (1.311)
Eleonora Persichetti

Qualche tempo fa abbiamo parlato in un lungo articolo della situazione di S. Maria delle Mole, in particolare delle condizioni di alcune zone e di alcune strade. Il Comitato di quartiere, sempre in prima linea, si è fatto portavoce presso l’amministrazione comunale e i primi risultati già sono arrivati.

L’Assessore alle attività produttive, Ada Santamaita, ha predisposto dei sopralluoghi sul territorio, al termine dei quali sono stati programmati i seguenti interventi:


- pulizia fontana piazza Sciotti: dato mandato a Multiservizi
- paline in via Manzoni: controllate e sostituite quelle pericolanti
- attraversamenti pedonali rialzati in via Prati: da fare sopralluogo con PL
- segnaletica e toponomastica in via Prati: eseguito
- ceppaie da rimuovere: in attesa bel tempo
- cartelli sbagliati viale della Repubblica < via Prati: rimossi
- paletti senza cestino in viale Repubblica, Mamelii e altri: rimossi
- fioriere v. della Repubblica: rimosse
- parapedonali e panchine rotte Piazza Togliatti: rimossi
- cartelli da togliere via Mameli
- segnaletica rotta via Fava: eseguito
- Stop viale della Repubblica - Piazza Sciotti: da verificare

Seguiranno altri sopralluoghi, speriamo a breve.

Il buongiorno, del resto, si vede dal mattino…

 

 

Eleonora Persichetti

Attività antiriciclaggio: limite di contanti

Attività antiriciclaggio: limite di contanti Copertina Nazionali (1.310)
Domenico Brancato

 

Le Banche, gli Uffici  e gli Istituti di Moneta Elettronica, con cadenza mensile, sono tenuti ad inviare  all’Unità di Informazione finanziaria per l’Italia -UIF- (Ente istituito nel 2007 presso la Banca d’Italia, che ha iniziato ad operare il 1° Gennaio 2008, subentrando all’Ufficio Italiano dei Cambi, nel ruolo di autorità centrale antiriciclaggio), la comunicazione di ogni operazione, anche occasionale, di movimenti in denaro contante  di importo pari o superiore a 10 mila euro effettuata nel mese solare (dal 1° all’ultimo giorno del mese), anche se eseguita tramite singole operazioni di importo pari o superiori a 1.000 euro, da parte dello stesso cliente. 

Le informazioni che identificano la comunicazione  all’UIF  devono comprendere: la data, l’importo e la causale  dell’operazione; la filiale in cui è stata disposta; il numero del rapporto continuativo movimentato; i dati identificativi del cliente, dell’esecutore e del titolare effettivo.

Comunque, Italia Oggi (Quotidiano economico, giuridico e politico) chiarisce che  chi ha la coscienza a posto non ha nulla da temere, poiché l’UIF si avvale di un’ampia base di dati per attribuire la più consona interpretazione ad ogni segnalazione.

Mentre, in seguito dell’entrata in vigore dell’art. 1, comma 898 della legge 208 del 2015 (Legge di Stabilità del 2016), il limite di denaro per eseguire le transazioni (pagamento di servizi o  compravendite ), per adeguare l’Italia all’orientamento condiviso dalla maggior parte dei Paesi Europei, è stato elevato a 3.000 euro.

 Non esistono, invece, limiti delle somme che possono essere prelevate o versate da un utente presso un Istituto bancario o postale  (fermo restando che l’addetto al servizio potrebbe richiedere le motivazioni che abbiano indotto al prelievo, ed in caso di spiegazione non convincente, potrebbe inoltrare la comunicazione  all’UI F) a meno che  non si compiano operazioni verso un soggetto terzo.  Nel qual caso si pone il predetto limite dei 3.000 euro, in quanto si renderebbe necessario adoperare forme di pagamento tracciabili ( Vedi Bonifico o Carta di credito).

In riferimento al limite di disponibilità, la sentenza 27 febbraio 2016 della Cassazione Penale ha ammesso che si configura  il reato di autoriciclaggio   laddove dovesse essere rinvenuta una rilevante somma di denaro, in contanti,  in possesso di un soggetto il cui reddito non sia compatibile con una tale disponibilità.  Reato sancito dalla Legge 186 del 15 Dicembre 2014 che ha introdotto nel Codice penale l’art. 648 – ter.1, per il quale viene  punito  colui che compie l’attività tipica del riciclaggio sui beni tratti da delitti commessi da lui stesso. A differenza del  riciclaggio, dove il riciclatore è colui che prende del denaro o dei beni da coloro che li hanno ottenuti da reato e li immette nel circuito economico legale, attraverso operazioni di qualsiasi natura commerciale. In altri termini, il riciclatore è chi  commette riciclaggio e, quindi, ostacola l’identificazione della provenienza dei soldi, ma non prende parte al  reato presupposto, cioè al fatto criminoso che ha generato quei proventi

Viene esclusa la punibilità dell’autoriciclaggio solo quando il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate esclusivamente all’autoconsumo o al godimento personale e non reimpiegati al fine di ostacolare l’individuazione della provenienza.

In alcuni settori, però, la riforma non è stata applicabile in Italia, come nel caso dei money transfer ( servizio di trasferimento di denaro ) e per i pagamenti nei confronti della Pubbliche  Amministrazioni, che continueranno a dover essere effettuati mediante strumenti tracciabili con importi al limite dei 1.000 euro.

La legge di stabilità, per contenere l’evasione ha esteso l’obbligo, per professionisti, commercianti e, a partire da Luglio, anche per i parchimetri ( salvo i casi di oggettiva impossibilità tecnica ), di accettare e consentire, anche per importi minimi,  pagamenti mediante carte di credito  e bancomat.

Per chi commette il delitto di autoriciclaggio il richiamato art. 648 -ter.1  prevede il seguente trattamento sanzionatorio, ai commi:

  • uno: reclusione da 2 a 8 anni e multa da 5.000 a 25.000 euro a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo ( o doloso, cioè commesso con la volontà di compiere un atto illecito, agendo di proposito ed in piena coscienza) , impiega, sostituisce e trasferisce in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolarne concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa;
  • due: reclusione da 1 a 4 anni e multa da 2.500 a 12.500 euro per la medesima condotta prevista dal comma 1 , se posta in essere in relazione a delitti non colposi  puniti con la reclusione inferiore a cinque anni. Tuttavia , se il delitto  presupposto è stato commesso con modalità mafiose o al fine di agevolare l’attività delle Associazioni di tipo mafioso, si applicano la pene previste dal primo comma;
  • quinto: Aumento fino a un terzo della pena, quando  i fatti delittuosi sono commessi nell’ambito dell’esercizio di un’attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale;
  • sesto: Diminuzione della pena fino alla metà, per chi si sia efficacemente adoperato per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto.

In ogni caso, ai sensi dell’art. 648 – quater (quarta aggiunta all’articolo originale) c.p., la condanna comporta la confisca dei beni che ne costituiscono il prodotto o il profitto, salvo che appartengano a persone estranee al reato. In tale circostanza, comunque, il giudice dispone la confisca di denaro, beni o delle altre utilità delle quali il reo ha la disponibilità, anche per interposta persona, per un valore equivalente al prodotto, profitto o prezzo del reato.

A cura del Prof. Brancato

Scattano severe sanzioni per gli "sporcaccioni"

Scattano severe  sanzioni per gli "sporcaccioni" Copertina Nazionali (1.307)
Domenico Brancato

L’arrivo dell’estate, oltre a portare il caldo, contribuisce ad incrementare i luoghi e le circostanze in cui si verificano  manifestazioni di inconcepibile maleducazione, consistente nell’abbandono, dappertutto, di un’ampia tipologia di  rifiuti di piccola taglia, quali: scontrini, fazzoletti di carta, gomme da masticare, cartacce, piccoli involucri di plastica, lattine,e soprattutto cicche.

Rifiuti, che avendo tempi di degradazione anche di notevole durata(che vanno dai 3 mesi per i fazzolettini di carta, ai 3-12 mesi per i giornali, ai 2 anni per i mozziconi  di sigarette con filtro, ai 5 anni per i chewin-gum, ai 10 - 100 anni per i barattoli di latta, ai 10 – 1000 anni per contenitori in plastica ), sono destinati a permanere a lungo sulle strade, sui marciapiedi,nelle foriere, nelle aiuole, nei prati, nei siti archeologici, ecc.

In quanto, specie  i mozziconi di sigaretta, sono un rifiuto che, a causa delle ridotte dimensioni, risulta difficile rimuove con i mezzi di spazzamento manuali e meccanici poiché, come frequentemente accade,  rimangono intrappolati nelle fessure, nelle intercapedini, nei tombini,e fra i cespugli.

Trattasi cioè di un insieme di rifiuti che per le loro natura  non nuocciono soltanto al decoro urbano e dei luoghi meta di frequentazioni di vario genere ma, costituiscono una reale minaccia per l’ambiente naturale, la vita acquatica e la fauna .

Infatti, le cicche, in particolare, risultano essere un rifiuto  non facilmente biodegradabile, dato che il filtro è composto da fibre di acetato di cellulosa,  che una volta immesse nell’ambiente non si distruggono, ma vengono frantumate e si accumulano nel suolo e nelle acque superficiali e marine, inquinandoli .

Inquinamento che viene aggravato dalla tossicità delle 4000 sostanze chimiche assorbite dal filtro (durante la combustione della sigaretta) stesso che,quando va a finire nell’acqua, produceun prolungato rilascio di composti chimici pericolosi.

Infatti, basti pensare che la sola nicotina presente in una sigaretta , in caso di ingestione accidentale, potrebbe causare la morte in un bambino in tenera età. Come dimostrato: - dai test di tossicità acuta sugli effetti prodotti,sulla moria del 50 % di  microrganismi acquatici (piccoli crostacei alla base della catena alimentare ),da un composto ottenuto con l’immersione  di una cicca in 1 litro d’acqua; - o dall’l’efficacia insetticida,nei confronti di molti parassiti delle piante  ( Afidi, Ragnetto Rosso, Cocciniglia, ecc. ), di un preparato ottenuto con il tabacco ricavato da 30 mozziconi di sigaretta messi a macerare per 72 ore in 1 litro d’acqua.

In considerazione di quanto appena esposto, una  così diffusa deprecabile ed  istintiva abitudine di liberarsi con disinvoltura degli elencati rifiuti, non può che trovare giustificazione soltanto nella mancanza di conoscenza delle conseguenze che un tale comportamento possa comportare. Quindi si ritiene che la diffusione di una esauriente ed oggettiva  informazione possa decisamente contribuire ad indurre gli ignari trasgressori a prendere coscienza della validità dell’adozione immediata di un comportamento più attento e responsabile.

In sintonia con tali finalità,  proprio in questi giorni è partita, su circa 50 spiagge, la campagna “ Ma il mare non vale una cicca ? “ per iniziativa dell’Associazione “Mare Vivo“ , patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, con l’intento di responsabilizzare le persone a non gettare i rifiuti in spiaggia, informandoli sui luoghi e tempi di conferimento e smaltimento.

Se poi l’attuazione di tali iniziative dovesse rivelarsi ancora insufficienteper promuovere l’affermazione del senso civicoin tutti i cittadini, nei confronti degli ostinati, non rimane che il ricorso al più convincente dei deterrenti, che trova riscontro nell’applicazione delle misure sanzionatorie di seguito riportate:

  • dalla Legge  n° 221/2015 approvata lo scorso Dicembre dalla Camera dei Deputati, meglio nota come “ Collegato Ambientale”, entrato in vigore il 2 Febbraio c.a. che stabilisce multe salate a chiunque abbandona rifiuti di piccola taglia, e detta Disposizioni  finalizzate a promuovere misure di  green economy ( Economia verde ), che il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente definisce: “ Un’economia che produce benessere umano, equità ed inclusione sociale, riducendo, allo stesso tempo, i rischi ambientali,  e l’utilizzo delle risorse naturali;
  • e dell’art. 15 del Decreto Lgs. N°285 del 30 Aprile 1992  del Codice della Strada, che prevede il divieto di “ insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento “

 

Misure repressive che, per i trasgressori, prevedono le   sanzioni amministrative pecuniarie di seguito indicate

Rifiuto Ambiene Trasgressore Sanzione
Scontrini, fazzoletti di carta, cartacce, gomme da masticare Strada, acque , scarichi e caditoie Pedoni Da €30 a €150
Prodotti da fumo: cicche Suolo, acque, scarichi e spiagge Pedoni e bagnanti Da €30 a €300
Fazzolettini, chewing gum, cartacce varie  e mozziconi di sigaretta Strade e relative pertinenze, marciapiedi, prati, ecc Conducenti e passeggeri di auto in corsa o in sosta. Da €106 a €425

 

I proventi delle quali verranno destinati, per il 50 % ad alimentare un fondo costituito presso il Ministero dell’Ambiente, mentre il resto rimarrà nelle casse comunali, per far fronte alle spese di pulizia del sistema fognario urbano e per finanziare specifiche  campagne di promozione ed formazione.

Campagne che, affinché possano trovare riscontro negli esiti sperati, occorre, da parte delle Amministrazioni comunali, l’indispensabile adempimento  dell’installazione, ove mancanti,dei cestini edegli  appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo,lungo le strade, nei parchi e nei luoghi di aggregazione sociale

Onde evitare che anche i più  restii ad accogliere le sollecitazioni  ad assumere un comportamento ispirato a principi di civiltà, possano accampare pretestuose giustificazioni, per non desistere dalle cattive abitudini.

 

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

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