Da qualche anno nella nostra Città si sta diffondendo, con sempre più forza, la consapevolezza che il decoro urbano è un obiettivo, a cui tutte le persone civili, dovrebbero contribuire concretamente al suo raggiungimento.
Infatti è proprio questo lo spirito che anima i nostri volontari, ovvero quello di contribuire attivamente a realizzare un ambiente del vivere comune, pulito e ordinato.
Questo attivismo civico non deve però essere interpretato, come volontà di sostituirsi alle Istituzioni preposte, che su questo campo rimangono responsabili delle loro inattività, ma essere da stimolo affinche facciano il proprio dovere.
Un attivismo civico che deve anche essere di monito per quel sparuto gruppo di trogloditi che ancora continuano a vivere con una mentalità da cavernicoli, ma che deve essere anche di esempio per tutti coloro che, pur attenendosi alle regole del vivere sociale, ritengono che il decoro urbano sia un problema che non li riguarda direttamente.
Su queste basi e sulla scia del singolo, è nata e si è sviluppata, una schiera sempre più numerosa di volontari, che, stanchi di subire passivamente i comportamenti di, coloro che ritengono l’igiene e la cura in cui si vive, debba essere solo ed esclusivamente riservata alla propria sfera famigliare, hanno deciso di rimboccarsi le maniche.
E così pian piano si è sviluppato il gruppo dei Volontari Decoro Urbano di Santa Maria delle Mole confluito nell’ambito del Comitato di Quartiere, a cui ha fatto seguito la creazione di un gruppo di amici, altrettanto agguerriti, che hanno dato vita al gruppo di Volontari Decoro Urbano di Cava dei Selci.
Un gruppo quello di Santa Maria, che ha iniziato ad operare già dal 2019 su via della Falcognana, precipitata nell’incuria, fino a diventare una discarica a cielo aperto, riuscendo, dopo un laborioso lavoro, a riportarla alla normalità, passando poi al recupero di via Capanne di Marino, fino alla rotatoria con l’Appia Nuova, ed al parcheggio di via Mameli, senza dimenticare gli interventi sulla piazza dell’Eurospin e sull’adiacente via Prati.
Ma quali invece sono i motivi che fanno scattare il meccanismo dell’abbandono indiscriminato di rifiuti?
Uno dei motivi scatenanti, ma ovviamente non il solo, è quello dell’istituzione del servizio di raccolta "porta a porta".
Un servizio avviato finalmente, ma solo alcuni anni fa, anche dal nostro Comune.
Un passaggio di prospettiva epocale, perché si è passati, da un servizio dove nessuno era responsabile di quello che smaltiva, a quello dove la responsabilità di quanto differito, diventava personale.
Infatti in questo modo si è delinea chiaramente la linea di demarcazione tra chi è in regola con la tassa sui rifiuti, e può quindi usufruire del servizio di raccolta, e chi invece non essendo in regola è impossibilitato a servirsene.
A questo punto, per coloro che sono in difetto, parte la corsa allo smaltimento a pioggia, con i risultati che ormai sono sotto gli occhi di tutti.
Ovviamente non è solo questa la motivazione che spinge a comportamenti poco consoni al vivere civile .
Infatti a questa prima categoria si aggiunge quella di coloro che, a prescindere dall’essere in regola con la tassa, dell’abbandono dei rifiuti ne hanno fatto “uno stile di vita”.
Per finire ci sono le cosiddette società edili che lavorano in nero, e che quindi proprio per questo non possono conferire in discarica i materiali di risulta del proprio lavoro.
Per provare a porre fine a tutto ciò, l’Amministrazione comunale, a nostro modesto parere dovrebbe:
- Effettuare un censimento a tappeto su tutti coloro che sarebbero tenuti a pagare la TARI;
- Provvedere a tenere quotidianamente pulite tutte le aree pubbliche, un’attività che scoraggia i comportamenti poco consoni;
- Installare un sufficiente numero di cestini;
- Realizzare l’isola ecologica delle ex circoscrizioni II e III;
- Controllare costantemente il territorio, anche con l’ausilio delle fototrappole;
- Ripristinare l’Istituto degli Ispettori Ambientali;
- Applicare puntualmente, e senza sconti nei confronti dei trasgressori, le sanzioni previste che è bene ricordare dallo scorso ottobre, in alcuni casi prevedendo addirittura il penale.
Ma siamo certi che l’attuale Amministrazione abbia la volontà di fare tutto ciò?
I segnali inviati fino ad ora non sono certo confortanti e non inducono all’ottimismo.
Cominciando con l’isola ecologica, una promessa elettorale tanto declamata quanto ben presto dimenticata, un'opera che avrebbe servito un bacino di quasi 30.000 abitanti.
Passando alla mancanza di risorse poste in bilancio per l’installazione delle foto trappole, volontà politica supportata dall’illuminante pensiero per cui, i cittadini non vogliono vivere in una sorte di grande Fratello.
E poi ancora la mancata reintroduzione dell’Istituto degli ispettori ambientali che, vista la cronica carenza di Vigili Urbani, potrebbero essere molto utili;
Concludo quindi sperando che questa amministrazione avvii al più presto una seria politica di contrasto a questo fenomeno senza preoccuparsi di diventare impopolare a qualche sparuto gruppo.