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Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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Torneo di scacchi della Befana

Torneo di scacchi della Befana Copertina (707)
Eleonora Persichetti

 

 

Come da tradizione, il nuovo anno si apre con il Torneo di scacchi  della Befanaorganizzato dalla ASD “Scacchi in Tour”, domenica 5 gennaio 2020. La sede di gioco è l’Osteria “For de Porta”, in Piazza G. Garibaldi, 18 a Marino. L’appuntamento è alle 15.30.

 

 

Per quanto riguarda i premi, al primo classificato si aggiudicherà un pranzo per 4 persone. Per il secondo e il terzo classificato ci saranno dei cesti regalo. Sono previsti premi anche per tutti gli altri giocatori.

 

 

Preiscrizioni su vesus.org entro il 4 gennaio.

 

 

Vi aspettiamo!

 

 

Eleonora Persichetti

 

 

Prevenire e curare i frequenti infortuni sulla neve

Prevenire e curare i frequenti infortuni sulla neve Copertina (828)
Eleonora Persichetti

SALUTE E SPORT INVERNALI: DAGLI ESPERTI IL DECALOGO PER PREVENIRE E CURARE I FREQUENTI INFORTUNI SULLA NEVE

 

Prestare attenzione alle condizioni atmosferiche, allenarsi per migliorare la condizione fisica e dotarsi delle giuste attrezzature. Sono questi alcuni dei consigli forniti dagli esperti per evitare spiacevoli infortuni legati agli sport invernali che ogni anno colpiscono oltre 30mila italiani. Tra le raccomandazioni c’è anche quella di affidarsi alle nuove tecnologie laser come Theal Therapy, utile a garantire guarigioni più rapide

 

Praticare attività sportiva tutto l’anno è molto utile per migliorare il benessere psicofisico, ma è proprio durante i mesi invernali che aumenta il rischio di infortuni a causa di una mancata preparazione atletica e inesperienza sul campo. Lo dimostra un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui nel 2018 sono state 30mila le persone che hanno subito incidenti sulla neve, di cui 25mila hanno necessitato di primo soccorso e circa 1100 di ricovero in ospedale. Un trend negativo che ha coinvolto sia atleti professionisti sia personaggi famosi: da Arnold Schwarzenegger, che si ruppe il femore sugli sci, ad Angela Merkel che si fratturò il bacino, fino ad arrivare alla campionessa norvegese Ragnhild Mowinckel, costretta a saltare l’intera stagione a causa di un infortunio al ginocchio, e alla campionessa statunitense Lindsay Vohn, appena ritiratasi dalle competizioni anche a causa dei ripetuti infortuni. Ma quali sono le raccomandazioni per evitare tali infortuni e curarli al meglio? La prevenzione inizia a casa con un regime alimentare corretto, un periodo di allenamento e l’acquisto di attrezzature sportive sicure. Una volta scesi in pista è fondamentale osservare le condizioni meteo, fare stretching e rimanere idratati. Infine, in caso di infortuni, per ridurre i tempi di recupero gli esperti raccomandano l’utilizzo della laserterapia.

 

Proprio per questo è nata Theal Therapy, la terapia laser made in Italy di Mectronic che, sfruttando il mix perfetto di diverse lunghezze d’onda, adatta il trattamento in base a parametri fisiologici come età, dolore, fototipo e tipologia di tessuto. “Praticare sport invernali senza prima sottoporsi a un adeguato allenamento rende più frequenti il rischio di infortuni. La mia esperienza diretta m’insegna che chi pratica sci alpino tende ad essere maggiormente vittima di fratture agli arti inferiori, in primis al ginocchio, e di lesioni dei legamenti, come il crociato. Chi si dedica allo snowboard invece soffre più spesso di lesioni agli arti superiori come lussazione della spalla e frattura del polso – spiega il dott. Andrea Panzeri, Dirigente Medico presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano – Per questo l’ausilio di Theal Therapy, che più volte ho utilizzato nella mia clinica, diventa un valido alleato nella cura di questi infortuni grazie alla sua tecnologia laser che massimizza gli effetti terapeutici e riduce i tempi di recupero soprattutto in caso di patologie acuto-croniche. Il mio consiglio, in ogni caso, è sempre quello di seguire una corretta preparazione atletica e indossare attrezzature sportive consone alle attività da seguire, soprattutto per coloro che non sono sportivi professionisti ma decidono di sciare per hobby”.

 

Ma quali sono gli infortuni più frequenti sulla neve? Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità chi pratica sci alpino tende a essere maggiormente vittima di lesioni agli arti inferiori (53.4%), mentre sono più rare quelle agli arti superiori (16,3%); la zona del cranio e del viso infine viene coinvolta nel 13.4% dei casi. Coloro che si destreggiano sulla neve con lo snowboard, invece, sono più inclini a riportare una lesione agli arti superiori (44.5%), mentre gli arti inferiori risultano interessati in maniera più ridotta (23%). Sono le donne i soggetti più interessati dalle distorsioni (43%), mentre tra gli uomini le differenti tipologie di lesione sembrano ripartirsi in maniera più equilibrata: le ferite riguardano il 12% dei maschi e il 5.2% delle femmine, le lussazioni l’11.2% degli uomini e il 4% delle donne.

 

Ecco infine il vademecum degli esperti per prevenire e curare gli infortuni legati agli sport invernali:

 

1) SEGUIRE UN REGIME ALIMENTARE CORRETTO

Osservare un regime dietetico e salutare permette di affrontare al meglio sport invernali che richiedono un grande dispendio di energia.

 

2) EQUIPAGGIARSI CON ATTREZZATURE SICURE E IDONEE

Utilizzare strumenti certificati e della corretta misura, come sci, scarponi e casco, risulta fondamentale per evitare infortuni agli arti superiori e inferiori.

 

3) IDRATARSI PRIMA E DURANTE LE ATTIVITÀ SPORTIVE

Bere molta acqua prima di affrontare gli sport invernali permette di ristabilire l’equilibrio idrico del corpo.

 

4) OSSERVARE LE REGOLE DELLA PISTA

Rispettare i regolamenti e seguire i consigli di maestri esperti è molto importante: gli infortuni più comuni riguardano infatti i neofiti che si dedicano agli sport invernali per hobby.

 

5) PRESTARE ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI ATMOSFERICHE

Fare attenzione ai repentini mutamenti del meteo, al rischio di valanghe e ai forti abbassamenti di temperatura prima di scendere in pista.

 

6) NON SCORDARSI DI FARE STRETCHING

Eseguire esercizi in grado di scaldare e allungare i muscoli consente di scongiurare stiramenti, strappi o semplici risentimenti.

 

7) AFFRONTARE UN PERIODO DI ALLENAMENTO FISICO

Per evitare spiacevoli infortuni è fondamentale effettuare un periodo di allenamento nei mesi precedenti alla stagione invernale, migliorando il proprio benessere psicofisico.

 

8) IN CASO D’INFORTUNIO UTILIZZARE LA LASERTERAPIA

L’ausilio del laser Theal Therapy si è rivelato estremamente utile nella cura e nel recupero in tempi più rapidi di patologie acuto-croniche.

"SMART CHRISTMAS": dagli esperti i migliori regali natalizi per favorire lo sviluppo cognitivo dei pių piccoli

"SMART CHRISTMAS": dagli esperti i migliori regali natalizi per favorire lo sviluppo cognitivo dei pių piccoli Copertina (544)
Eleonora Persichetti

 

Dai giochi di costruzione alle lavagnette magnetiche, dai puzzle alle loose parts, fino ad arrivare agli strumenti per imparare le basi della programmazione. Sono questi alcuni dei regali consigliati dagli esperti per favorire lo sviluppo cognitivo di bambini e ragazzi e vivere un vero e proprio “Smart Christmas”

 

 

La stagione natalizia è alle porte e, come ogni anno, milioni di famiglie affollano i negozi per scegliere il dono ideale per i propri figli. Basti pensare che secondo una recente indagine pubblicata sul portale britannico Independent il 57% delle famiglie spende dalle 1000 alle oltre 2000 sterline in regali di Natale. Ma attenzione a non esagerare. Secondo una ricerca della University of Toledo e pubblicata su Psychology Today, infatti, regalare pochi giocattoli ma ben selezionati aiuta a migliorare il tasso di attenzione dei più piccoli e stimolare la loro creatività. Ma quali sono quelli più indicati per favorire lo sviluppo cognitivo di bambini e ragazzi? Le costruzioni rappresentano il gioco formativo per eccellenza e vengono scelte dal 62% delle famiglie, secondo un’indagine pubblicata sul portale britannico Metro. Grande attenzione è data anche ai puzzle per via dello stimolo all’attività mnemonica: secondo una ricerca della Harvard University pubblicata su USA Today, infatti, ricostruire un’immagine a partire da una serie di pezzi differenti o comporre frasi sempre più complesse con i vari tasselli, rappresenta per i più piccoli un grande stimolo alla creatività e alla logica.

 

 

“Lo sviluppo delle abilità sensoriali, sociali e intellettive dei bambini rappresenta uno dei capisaldi del nostro sistema educativo – spiega Eva Balducchi, co-fondatrice di Baby e Junior College – Anche le festività natalizie possono essere un momento importante per permettere ai più piccoli di prendere coscienza delle loro abilità. I regali più adatti sono quelli che coniugano il momento ludico all’apprendimento, stimolando lo sviluppo intellettivo a seconda dell’età e sollecitando fantasia e creatività. Attraverso i giochi, infatti, i bambini imparano a interpretare il mondo che li circonda, valorizzando le capacità cognitive, linguistiche e motorie”.

 

 

Ma non è tutto, perché tra i regali di natale consigliati dagli esperti figurano anche i giochi per imparare a programmare. Secondo una ricerca della Virginia University, pubblicata dalla BBC, infatti, il “coding” aiuta i bambini a sviluppare il pensiero computazionale, ovvero un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti. E ancora, fare un regalo alternativo e donare ai propri figli le loose parts, ovvero materiali di riciclo che provengono da usi diversi e possono essere riprogettati, allineati e smontati, può rappresentare un’ottima scelta natalizia. Secondo uno studio pubblicato dell’American Academy of Pediatrics (AAP) su CBS News, infatti, le loose parts aiutano i più piccoli a migliorare la propria autostima e a favorire la socializzazione.

 

 

Pensiero condiviso da Mariarosa Porro, pedagogista: “I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo del linguaggio e della motricità del bambino. Dalla nascita fino ai sei anni i bambini investono il tempo giocando e attraverso le attività ludiche fine a se stesse. Per questo sono raccomandabili regali natalizi come giochi di costruzione, puzzle e lavagnette magnetiche. Ancora meglio se la scelta ricadesse su materiali destrutturati (open-end materials), in grado di offrire al bambino infinite possibilità di creazioni di giochi sempre diversi. I materiali e le abilità cognitive del bambino che saranno la base per compiti più adatti all’età in futuro”.

Economia circolare e lineare: quali effetti sul clima?

Economia circolare e lineare: quali effetti sul clima? Copertina    (commenti:1) (1.150)
Domenico Brancato

 

 

L’economia Circolare consiste in un nuovo modo di produrre nel rispetto dell’Ambiente e del valore delle cose ed è basata sul riciclo e sul contenimento degli sprechi. Il principio è che un’economia per essere sostenibile non può continuare ad estrarre ulteriori materie prime in via di esaurimento, ma deve essere orientata alla conversione degli scarti per la produzione di nuovi prodotti e per il conseguimento di una serie di vantaggi di natura ambientale, sociale e climatica.

 

A differenza dell’economia Lineare, che si fonda sul prelievo di sempre nuove materie prime e sul consumo di massa, destinato a diventare materiale di scarto che alimenta l’incontenibile accumulo di rifiuti che, a loro volta, generano inquinamento e surriscaldamento (detto anche Riscaldamento climatico), che ha comportato e sta comportando il mutamento sempre più rilevante del clima terrestre, con conseguenti manifestazioni, sempre più frequenti, di fenomeni atmosferici estremi. Oltre a creare enormi diseguaglianze e conflitti etnici, a causa delle guerre che si scatenano per accaparrarsi le più importanti fonti residue di materie prime.

 

Sicché, l’economia Circolare si fonda:

 

· sulla considerazione che i rifiuti prodotti da industrie e privati non sono materiale di scarto, ma una seconda materia prima;

· sulla drastica diminuzione dello spreco a monte, attraverso la condivisione, con altri consumatori, di beni in buono stato, per evitare di buttarli o lasciarli accantonati ed inutilizzati;

· nell’arresto dell’inefficienza precoce dei prodotti, tramite la loro riparazione;

 

e persegue la seguenti finalità:

· produrre ex novo prodotti con materiali atossici e progettati per poter essere riutilizzati, allo scopo di ridurre, se non addirittura azzerare, gli scarti;

· allungare la vita dei prodotti;

· ridurre i rifiuti attraverso il riciclo, per creare nuova materia.

 

Al fine di conseguire i seguenti vantaggi:

· un risparmio netto, secondo dati del Parlamento Europeo, dell’8 % del fatturato annuo ( pari a ca. 600 miliardi ) di tutte le imprese Europee e la riduzione delle emissioni di gas serra del 2- 4 % , grazie alla prevenzione dei rifiuti, il riutilizzo dei materiali e l’ecodesign ( Ideazione e progettazione di oggetti d’uso con materiali di scarto);

· una maggiore sicurezza nei confronti della disponibilità delle materie prime;

· un aumento della competitività e dell’impulso all’innovazione e alla crescita economica;

· un incremento dell’occupazione che, secondo stime, nell’Unione Europea, con la transizione verso l’Economia Circolare, si prevede sia di circa 600 mila nuovi posti di lavoro,

· benefici verso i consumatori finali, poiché potranno contare sulla disponibilità di prodotti durevoli ed innovativi, tali da far risparmiare in termini economici, e migliorare la qualità della vita.

 

Fra gli esempi di Economia Circolare in Italia, rispondenti al conseguimento dei descritti obiettivi, meritano una citazione le realtà di seguito menzionate:

 

DACCAPO – Centro Ri-Uso di Capannori:

centro di raccolta sociale creato su iniziativa della Caritas e dell’Associazione “Ascolta la mia voce“ per ricevere la donazione di oggetti che non servono più o per farli riparare. Delle tre sedi operative, fra Lucca e Capannori, due effettuano la raccolta e la riparazione ed uno svolge la funzione di Emporio. Dove è possibile acquistare, attraverso una donazione, gli oggetti riparati o trasformati in un laboratorio all’uopo attrezzato, per insegnare un mestiere ed offrire opportunità di lavoro a persone in condizioni di difficoltà;

 

C.R.E.A: Centro Riuso ed Educazione Ambientale (Pergine Valsugana –Trentino):

dove è possibile donare o cedere, in contro vendita, oggetti e materiali in buone condizioni d’uso, come: posate, stoviglie, strutture di arredo, libri, abbigliamento, piccoli elettrodomestici, ecc. Allo scopo di stimolare e diffondere la cultura del riuso, tramite il conferimento di una seconda vita a ciò che non viene più utilizzato;

 

Eco Sistemi S.r.l – Rovereto:

azienda che si occupa della depurazione delle acque con un sistema brevettato nel 2014 che, grazie al reattore (Contenitore progettato per farvi avvenire una reazione chimica, costituito da un serbatoio alimentato da un flusso costante di materia comprendente reagenti, inerti, catalizzatori e parte del prodotto riciclato) – RCBR - (Rotating Cell Biofilm Reactor = Reattore a Biofilm a cella rotante), senza additivi chimici, forma naturalmente un film biologico di batteri attivi nel rimuovere gli inquinanti delle acque. Trattasi, in particolare, di un sistema che sfrutta:

 

· l’aereazione naturale, evitando i costi di funzionamento e manutenzione dei compressori d’aria;

· e un design (progetto di un oggetto d’uso destinato alla produzione industriale, in serie, secondo forme esteticamente rispondenti alla funzionalità dell’oggetto stesso) che utilizza materiali di scarto (tappi di plastica delle bottiglie), per la formazione dell’habitat per la crescita del film biologico attivo. Frutto di un brevetto tutto italiano, che oggi viene applicato per risolvere i problemi di depurazione, anche da sostanze poco biodegradabili, di acque reflue;

 

Carte ecologiche Favini:

azienda dedita alla produzione della gamma “Crush”(residui dei prodotti vegetali di seguito citati) di Favini, di carte colorate dalla consistenza tattile particolare, realizzata nel laboratorio di Rossano Veneto, che si distingue dai tradizionali metodi di produzione per le materie prime impiegate. Dato che si avvale dell’utilizzazione dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare per la lavorazione di: agrumi, uva, ciliegie, kiwi, nocciole, mandorle, lavanda, mais, olive e caffè, a loro volta sottoposti ad un complesso trattamento, utilizzando elettricità idroelettrica autoprodotta.

 

Tutte iniziative meritevoli di grande considerazione, per l’assoluta coerenza con i principi dell’Economia Circolare, che ci si augura possano diffondersi copiosamente su tutto il territorio nazionale, ovviamente con finalità compatibili con le esigenze di smaltimento e di utilizzazione produttiva degli scarti prevalenti nelle singole aree.

 

Però, in attesa che ciò accada, il contributo più immediato alla diffusione di tale sensata tipologia di Economia, potrebbe e dovrebbe arrivare da un più generale cambiamento delle abitudini dei consumatori, rivolto a contrastare le conseguenze di una incontrollata e smodata produzione di rifiuti che, indirettamente, contribuisce ad incrementare le emissioni di gas serra (Anidride carbonica – CO2-; Protossido di azoto – N2O -; l’Ozono – O3 -; Metano – CH4 – ; Vapore acqueo; Esafluoruro di zolfo -SF6 –, impiegato come isolante elettrico; e gli Alocarburi, fra i quali i Clorofluorocarburi - CFC -, impiegati come propellenti per aerosol, come agenti refrigeranti e per la produzione di materie plastiche espanse).Contributo, per il conseguimento del quale basterebbe mettere in pratica, diligentemente, i seguenti punti, praticabili a livello individuale, del tanto invocato rispetto della Regola delle “ 5 R”:

 

· Riduzione dei rifiuti: scegliendo prodotti sfusi o che abbiano minori volumi e pesi di imballaggio ed evitando gli sprechi, come ad esempio: acquisto di prodotti in esubero; impiego degli shopper monouso ( sacchetti di plastica o carta con manici, distribuiti ai clienti di negozi per il trasporto di merce acquistata al minuto ); parziale utilizzazione della carta, a scuola ed in ufficio; la sostituzione delle bottigliette di acqua minerale, con le durature borracce rifornite con acqua del rubinetto o prelevata alle fonti;

· Raccolta differenziata: imparando a distinguere i materiali che compongono i prodotti dei quali ci si vuole disfare, per conferirli separatamente negli appositi contenitori, secondo le modalità indicate;

· Riuso degli oggetti ancora utili: prima di decidere se considerare un oggetto rifiuto, occorre ponderare se la sua utilità è inevitabilmente cessata o può trovare ulteriori possibilità di utilizzazione, come ad esempio per i barattoli di vetro, contenitori vari, indumenti, libri, elettrodomestici, ecc;

· Riparazione: di tutto ciò che si presta a questa provvidenziale operazione, un tempo usuale, per prolungarne l’efficienza e ridurre la massa dei rifiuti.

 

Per evitare di condividere il deprecabile ruolo passivo di rassegnati o indifferenti spettatori del sempre più frequente ripetersi di eventi che, complice la cattiva gestione del territorio, causano l’incontenibile progressione di degrado ambientale. Le cui conseguenze, a livello nazionale, da qualche anno, producono i disastrosi e luttuosi effetti documentati dalla cronache quotidiane.

 

Situazione in gran parte imputabile all’andamento dei mutamenti climatici, dovuti, secondo fonte ISAC-CNR ( Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima), al fatto che la temperatura, nel nostro Paese, si sta elevando più velocemente della media globale e delle altre terre emerse del pianeta.

 

Come dimostra la differenza, rispetto al trentennio 1971-2000, del nuovo record di + 1,45°C, raggiunto nel 2014, contro il + 0,46°C, verificatosi a livello globale. Conseguentemente, in Italia, la tendenza dell’innalzamento della temperatura, basato sui rilevamenti dei dati degli ultimi decenni, si stima possa essere di 1,5 °C superiore a quella della media delle terre emerse e del doppio di quella di tutto il pianeta, se non verranno messe in atto, a breve, drastiche ed efficienti misure di contenimento, da parte di tutti i Responsabili delle attività fonti delle pregiudizievoli citate emissioni.

 

Non esclusa l’influenza dell’ingente schiera di consumatori che, specie in coincidenza delle festività Natalizie, con l’incremento degli acquisti, spesso:

· eccedenti, rispetto alle effettive necessità;

· voluttuari;

· ed orientati verso strenne, magari di poco valore, ma contornate da appariscenti, corpose, inutili ed effimere confezioni che, in parte, finiscono con l’accrescere, irresponsabilmente, i cumuli abusivi di rifiuti indifferenziati, contribuiscono a peggiorare il già gravissimo problema della carenza di smaltimento.

 

Dato che le discariche esistenti “autorizzate”, nonostante i forzati ampliamenti, hanno raggiunto e superato il limite della capienza, e la quasi impossibilità di reperire siti, comunali e regionali, disponibili per la realizzazione di nuovi invasi di dimensioni idonei a soddisfare l’attuale perdurante esigenza di smaltimento dell’enorme mole giornaliera di rifiuti indifferenziati, proveniente dalle più svariate aree.

 

Ciò premesso, le alternative ipotizzabili, per evitare di subire l’invasione degli effetti materiali della diffusa ed annosa noncuranza o inadeguatezza nell’affrontare il problema, e le gravi conseguenze di natura igienico-sanitaria e di compromissione della vivibilità, già in atto in molte realtà urbane (vedi Roma, in particolare), si ritiene possano trovare riscontro nelle seguenti soluzioni:

· adoperarsi per adottare tutti gli accennati accorgimenti rivolti a produrre meno rifiuti possibili e, compatibilmente con la disponibilità dei previsti idonei ambienti, trasformare, autonomamente, la componente organica (ca. 1/3 della produzione totale) in compost;

· acquistare prodotti realizzati con materiali totalmente o prevalentemente riciclabili;

· eseguire scrupolosamente la differenziazione dei resti inevitabili;

· programmazione, da parte dei Comuni, in gestione autonoma o consorziata ,della realizzazione di Impianti di Compostaggio e del Trattamento Meccanico Biologico dei Rifiuti –TMB -;

· o andare incontro al pagamento di ancora più onerose tariffe TARI, per sostenere gli enormi costi derivanti dal trasporto e conferimento dei famigerati prodotti, presso gli ancora disponibili siti, distanti dal luogo di produzione (anche esteri), ed attrezzati per il loro stoccaggio, trattamento e trasformazione.

 

Soluzioni che ovviamente interessano anche la Cittadinanza locale, nonostante la pur provvidenziale attuazione del sistema di raccolta differenziata “porta a porta“ nelle zone di pianura, abbia già consentito di ridurre del ca.55 % il conferimento di rifiuti indifferenziati in discarica. Conferimenti, che seppur destinati a ridursi, in seguito all’estensione del nuovo metodo di raccolta su tutto il territorio comunale; poiché, come già accennato, le discariche, sia:

· per la mancanza di ulteriore capacità ricettiva;

· per in alcuni casi, le conseguenze dell’ inquinamento imputabili al percolato;

· per il notevole deprezzamento del territorio circostante, che comporta la loro presenza

 

costituiscono motivo di accesi ed annosi contenziosi, fra Cittadini ed Istituzioni, riguardanti la contrastata possibilità della loro ulteriore utilizzazione e l’ubicazione di eventuali nuove realizzazioni; ne deriva una situazione che non lascia ben sperare per l’immediato futuro. Il che impone, precauzionalmente e responsabilmente, la necessità dell’impegno ad incrementare, quanto più possibile, la propensione al raggiungimento dell’obiettivo “ZERO DISCARICA“ se non si vuole correre il rischio di andare incontro ad una, non utopistica, generale condizione di emergenza.

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico BRANCATO

Non sei sola: giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Non sei sola: giornata internazionale contro la violenza sulle donne Copertina (821)
Eleonora Persichetti

 

 

Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle Donne. La violenza non è fatta solo di percosse, schiaffi, strattonate, spintoni e pugni. La violenza è anche verbale, quando tutti i giorni siamo costrette a sopportare rimproveri, critiche, soprusi e persino mobbing solo perché siamo donne. Ribelliamoci e denunciamo tutto questo. Ma non dimentichiamoci che è violenza anche quella che noi infliggiamo a noi stesse quando ci sottoponiamo a dure prove in cui il giudice è il nostro Io. Siamo violente con noi stesse quando ci guardiamo allo specchio e non ci accettiamo, piangiamo. Siamo violente quando ci puniamo perché un uomo ci ha lasciate o non abbiamo raggiunto quel determinato obiettivo.

 

 

La lotta alla discriminazione e alla violenza è ancora lunga e difficile da combattere, ma il primo passo è l’amor proprio. Come diceva Oscar Wilde: “Amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta la vita.” Al centro di tutto dobbiamo esserci noi, dobbiamo accettare i nostri errori, le parole dette di cui ci siamo pentite e quelle che invece volevamo far uscire, ma si sono bloccate. Se non siamo noi per prime a volerci bene, non lo farà nessun altro al nostro posto.

 

E perdonatevi.

 

Questa poesia che ho scritto la dedico a tutte le donne e, in particolar modo, a quelle che ancora si fanno del male e si addossano colpe che non hanno.

 

Non siamo mai sole, abbiamo la compagnia di noi stesse, la più grande risorsa che esista.

Amatevi. Perdonatevi.

 

Perdonati

 

Perdonati per tutte le volte che hai perso tempo invece di coccolarti e abbracciarti

 

Perdonati perché ti sei arrabbiata con te stessa, non ti sei fidata, ti sei lasciata aggredire, ridicolizzare, ti hanno dato dell’incapace

 

Forse non ti amavi abbastanza o avevi paura di farlo. Quelle colpe che ti addossavi, non le avevi

 

Quei viaggi di sola andata che ti proponevi e che puntualmente trasformavi in ritorni, erano l’unica via di uscita

 

Perdonati per aver creduto in chi di te se ne fregava, per esserti privata di emozioni, minuti, attimi di una vita insieme a te

 

Non sei sbagliata, non c’è nulla in te che non sia bello

 

E tutti quei se, quelle lenzuola sempre stirate, incontaminate, preservate dal rischio di farsi male ancora una volta.

 

Ma non riesci a sopportarlo questo vuoto, ti sei persa e non ti ritrovi.

 

Tornerai a rimproverarti e negarti, scrivere non allevia i tuoi dolori.

 

Non ti basta più un raggio di sole, una passeggiata al mare, un nuovo colore di capelli, uno sfogo con un’amica.

 

Il cuore è lacerato, ma l’artefice di quella violenza sei solo tu.
Perdonati per non esserti amata, non chiedere ad altri di farlo al tuo posto.

 

Quel vuoto che senti porta il tuo nome, quella tristezza non conosce altra ragione.

 

Perdonati, sei l’unica che può farlo. https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/f6c/1/16/2764.png

 

Eleonora Persichetti

 

 

Inasprimento sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza

Inasprimento sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza Copertina (789)
Domenico Brancato

 

Constatato che la guida in stato di ebbrezza è la causa più ricorrente che sistematicamente, ogni week-end ed in occasione di festività, costituisce, per numerosi Giovani, il drammatico epilogo di una nottata di illusorio divertimento; si considera opportuno riepilogare le norme che stabiliscono i limiti di consumo di alcol ammessi prima di mettersi alla guida di un veicolo in condizioni fisiche adeguate per una conduzione vigile e responsabile, e per evitare di incorrere nelle inasprite sanzioni amministrative e penali previsti dagli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada. Articoli che stabiliscono rispettivamente: il divieto di guida in stato di ebbrezza derivante dal consumo di bevande alcoliche e le sanzioni di seguito descritte per:

 

 

- riscontro di tasso alcolemico:

· da 0,5 a 0,8 grammi per litro (g/l) di sangue: sanzione amministrativa minima di 532 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi;

· da 0,8 a 1,5 g/l: sanzione penale (ammenda) minima di euro 800, arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 a 12 mesi;

· superiore a 1,5 g/l: sanzione penale (ammenda) minima di 1.550 euro, arresto fino a 12 mesi e sospensione della patente da 12 a 24 mesi;

· superiore a 1,5 g/l con reiterazione (ripetizione) nell’arco di 2 anni e di 3 anni per i conducenti di cui all’art. 186 bis (cioè di età inferiore a 21 anni, per i neopatentati:

coloro che hanno conseguito la patente A2, A, B1, e B da meno di 3 anni, e per chi esercita professionalmente l’attività di trasporto di persone o di cose):
revoca della patente, per casi considerati particolarmente gravi dal legislatore;

· superiore a 1,5 g/l, per violazione a cui sia conseguita un sinistro stradale: revoca della patente;

· superiore a 1,5 g/l, per violazione da parte di guidatori professionali di mezzi pesanti: revoca della patente;

 

 

- rifiuto di sottoporsi all’alcol test:

· applicazione delle sanzioni come per il caso in cui il tasso alcolemico sia superiore a 1,5 g./l;

· ed in caso di reiterato rifiuto nell’arco di 2 anni: revoca della patente di guida;

 

 

- guida in stato di ebrezza e sinistri stradali:

· raddoppio delle sanzioni fin qui elencate, fermo amministrativo del veicolo;

per 180 giorni e confisca (Requisizione da parte dello Stato di un bene connesso all’attuazione di un reato) del veicolo, se di proprietà del conducente;

· e revoca della patente, se il sinistro è provocato da conducente con tasso alcolemico superiore ad 1,5 g/l;

 

 

- I neopatentati:

· aumento di 1/3 delle sanzioni (sia in relazione all’ammontare di quelle pecuniarie, che alla durata delle pene detentive e della sospensione della patente), se la violazione è commessa da soggetti di cui al richiamato art. 186 bis. Categorie di conducenti, quest’ultimi, ai quali, inoltre, viene applicata una sanzione amministrativa minima di euro 164, anche se il valore del tasso alcolemico risulta essere inferiore a 0,5 g/l;

 

 

- violazioni commesse in orari notturni, compresi fra le 22,00 e le 7,00:

· aumento di 1/3 o della metà delle sanzioni, se trattasi di conducenti di cui all’art. 186 bis.

 

 

Inoltre, la violazione delle citate norme ha conseguenze anche sulla patente dei trasgressori, per effetto della decurtazione di punti:

· 10 per tutte le violazioni di cui sopra;

· 20 nel caso il soggetto trovato ubriaco sia un neopatentato;

· 5 se la violazione è commessa dai conducenti di cui all’art. 186 bis, se il tasso alcolemico risulti inferiore a 0,5 g/l.

 

 

Gli aumenti di sanzioni sopra riportati vorrebbero costituire un deterrente per cercare di impedire che un utilissimo mezzo destinato a favorire il conseguimento di obiettivi operativi e soprattutto ricreativi, si trasformi in un congegno causa di morte o di invalidanti menomazioni e, bene che vada, in compromettenti conseguenze morali, oltre che amministrative, penali ed economiche.

 

 

Comunque si ritiene che, a prescindere dalle non trascurabili intenzioni di contenimento delle violazioni tramite le sanzioni, quel che dovrebbe prevalere, particolarmente nei Giovani, è il “buon senso“ ed il “senso di responsabilità“. Sentimenti che dovrebbero anteporre la propensione verso le migliori prospettive di vita e per tutto ciò che può promuovere edificanti e sane emozioni, alla ricorrente tendenza a condividere fatue pregiudizievoli ebbrezze che, nell’immediatezza, alterano sensibilmente o annullano le facoltà mentali e fisiche e nel tempo, procurano non sottovalutabili effetti patologici.

 

 

Se poi si è proprio convinti che non esistano alternative di “divertimento” altrettanto appaganti di quelli derivanti dall’eccesso del consumo di alcol o di altre sostanze che offuscano la mente, si abbia almeno, in simili circostanze, l’accortezza di organizzare, in anticipo, rientri a casa con mezzi e conducenti esenti dall’influenza di tali sostanze, per scongiurare il pericolo di esporre la propria preziosa, unica, vita e quella degli immancabili trasportati a probabili gravi rischi.

 

 

Articolo del Prof. Domenico Brancato

Come ed a chi pagare il "bollino verde impianti termici"

Come ed a chi pagare il "bollino verde impianti termici" Copertina (1.700)
Domenico Brancato

 

 

Si informa la Cittadinanza che, dopo perduranti rimpalli di competenza fra l’amministrazione provinciale e quella Comunale sulla destinazione dell’importo del versamento, con delibera di consiglio N° 14 del 3 giugno 2019, è stato inequivocabilmente stabilito che, a partire da Settembre 2019, l’importo del Bollino in questione dovrà essere versato, tramite Bonifico Bancario o Postale, con le seguenti modalità:

 

  • Beneficiario: Comune di Marino;
  • Importo: 9,00 Euro;
  • IBAN: IT30H0895121900000000031020;
  • Causale: Pagamento Bollino Verde.

 

La cadenza del pagamento è, di norma,  biennale, mentre solo per i nuovi impianti è previsto in coincidenza della loro attivazione ed il successivo dopo 4 anni.

 

Si precisa che la forma di pagamento per Bonifico è dovuta alla momentanea difficoltà burocratiche dell’avvio della procedura. Procedura che, a regime, prevede che i futuri  pagamenti siano corrisposti direttamente al Personale addetto al controllo, in occasione della consegna del Bollino.

 

Comunque, secondo quanto riferito dal titolare dell’Ufficio compente, in risposta alle segnalazioni di difficoltà pervenutele al riguardo,gli Utenti che sono impossibilitati  a  pagare con Bonifico, potranno corrispondere la somma dovuta, nel proprio domicilio, quando sarà loro recapito il Bollino.

 

Per ogni eventuale ulteriore necessità di chiarimenti telefonare al n. 06 93662233.

 

Articolo redatto dal Prof.  Domenico Brancato

Sigaretta elettronica: allarmante tendenza tra i giovani

Sigaretta elettronica: allarmante tendenza tra i giovani Copertina (1.254)
Domenico Brancato

 

 

Secondo quanto emerso da una indagine condotta da Altro consumo (Associazione italiana di consumatori senza fini di lucro, istituita nel 1973,sotto il nome di Comitato Difesa Consumatori) e da altre autorevoli fonti d’informazione e di ricerca, il 18% dei giovanissimi italiani, in età compresa fra i 13 e i 15  anni, fa uso di  e-cig  o e-cigarette (nata con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati: sigarette, sicari e pipe, ricalcando le mimiche e le percezioni sensoriali di questi ultimi), mentre nel 2014  erano soltanto  l’8%.

 

 Il che significa che in 5 anni, i piccoli svapatori o  fumatori di sigarette elettroniche(dispositivi che emettono vapore acqueo, in genere aromatizzato, tramite uno strumento costituito da una batteria , un circuito elettrico, un filtro ed un vaporizzatore,che quando si attiva riscalda e trasforma il liquido  composto da acqua senza o con nicotina in quantità variabile, in vapore da inalare), hanno fatto registrare un incremento del 125 %, uguagliando,all’incirca, il numero di coloro che fumano le sigarette tradizionali (20 %).Inoltre uno studio condotto negli USA, e parallelamente in Italia,rivela che tra il 2017 e il 2018 si è registrato un aumento del 48  e del 78 % dell’uso di e-cig, rispettivamente:  nelle Scuole medie ed  in quelle superiori, con  un incremento di 1,5 milioni di svapatori,  in soli 12 mesi.

Tendenza che evidenzia l’affermazione di una rischiosa moda fra i Giovani che non hanno mai fumato e che optano per l’uso delle e-cig, considerandole, erroneamente,prive di controindicazioni. In quanto diversi studi hanno accertato che tale orientamento, fra l’altro,  costituisce la fase preparatoria all’uso della sigaretta tradizionale.

 

 Motivo per cui la Fda (Food and Drug Administration): Ente governativo Statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, si è dichiarata seriamente preoccupata per quella che ha definito “una epidemia fra i giovani” ed ha quindi emanato un piano per la prevenzione e l’educazione dei ragazzi, proponendo ai produttori lo stop:

 

- alla vendita di liquidi con aromi che piacciono ai bambini;

- all’uso,sulle confezioni, di immagini simili a cartoni animati o di denominazioni che ricordano caramelle e succhi;

- ed alla simulazione di accattivanti immagini di diffusi oggetti di uso comune, come la chiavetta usb.

 

Espediente quest’ultimo, dall’inizio di quest’anno,esteso anche al  mercato italiano: consistente nella pubblicità  di  in un  prodotto  in grado di rilasciare picchi di nicotina in pochi minuti ed al quale, negli  USA, si ipotizza vada attribuito il “merito” di aver  contribuito sensibilmente ad incrementare l’uso delle sigarette elettroniche.

 

A tale tipologia di campagne pubblicitarie si aggiungono poi i persuasivi contributi dei numerosi:

 

- influencers (individui con più o meno ampio seguito di pubblico che hanno la capacità di influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori,in ragione del loro carisma, rispetto a determinate aree di interesse) che, attraverso recensioni online, hanno creato una vera e propria  community: i cosiddetti “ vapers”, in cui si condivide e si sperimentano prodotti e  gusti, in occasione di incontri con artigiani dello svapo preposti alla guida per la  autonoma produzionedella  e-cig personale, ricorrendo  all’acquisto degli  elementi elettronici da assemblare ed i  liquidi da miscelare;

 

- e  followers  (utenti di social network: gruppi di persone connessi tra loro dal comune interesse  per l’uso delle e-cig).

 

Tutte realtà promozionali in netto  contrasto con la vigente normativa che vieta (D.Lgs. 12/01/2016 n. 6) la vendita di liquidi con nicotina ai minori e la diffusione di messaggi pubblicitari che hanno lo scopo di promuovere sigarette elettroniche e liquidi attraverso: TV, radio, stampa e “servizi della società dell’informazione” Anche se, per quanto riguarda la  vendita online di liquidi, con o senza nicotina, proibita in passato, è stata,tranne che per i minori, recentemente (Decreto fiscale di fine 2018) riammessa con, addirittura,  la riduzione dal 50  al 10 e 5% la tassazione per i produttori di liquidi con e senza  nicotina.

 

Ciò detto, cerchiamo di capire le motivazioni che suscitano apprensione per il diffondersi dell’uso delle sigarette elettroniche che, com’è noto, sono promosse come più sicure delle tradizionali sigarette, anche se i danni da fumo possono emergere solo dopo anni, mentre le sigarette elettroniche esistono da troppo poco tempo per consentire di condurre attendibili studi epidemiologici in grado di accertare l’entità della pericolosità.

 

Intanto dai dati acquisiti, nel breve periodo, sulla sicurezza si deduce che le e-cig generano meno sostanze dannose, per il fatto che non avviene,come per il fumo del tabacco, una combustione, ma soltanto il riscaldamento del liquido a bassa temperatura: condizione  che esclude la produzione delle oltre 4000 sostanze irritanti e tossiche. Però  il vapore che si inala non è innocuo, poiché la varia composizione del liquido di provenienza  comprende glicole propilenico (composto chimico liquido, inodore e incolore, viscoso dal sapore dolciastro, il riscaldamento del quale e della glicerina può produrre, anche se in modeste quantità,  formaldeide e acetaldeide), glicerina vegetale e aromi alimentari. Ingredienti che, secondo esiti di specifiche ricerche, se inalati ad alte concentrazioni, producono effetti irritanti e infiammatori sul sistema respiratorio e cardiovascolare, ed anche perché alcune sostanze, tipiche del fumo di sigaretta, come: metalli (nichel, rame, piombo ecc.), composti organici volati (benzene), aldeidi (benzaldeide e  formaldeide: prodotti cancerogeni per l’uomo) e acroleina, pur se in quantità molto inferiore, sono presenti pure  in questi surrogati delle sigarette.

 

La maggior parte dei Giovani poi svapa liquidi che contengono anche la nicotinache, oltre a creare dipendenza,interferisce, nell’età adolescenziale, con il processo di maturazione del cervello, con implicazioni sulla capacità di apprendimento, di attenzione e sull’umore.

 

Inoltre, da un’analisi di 9 studi del 2017  (Soneji S. et al. JamaPediatr.) è emerso che i fumatori di e-cig, di età  dai 14 ai 30 anni, avevano una probabilità di quattro volte maggiore, rispetto ai no svapatori, di diventare fumatori di sigarette, in conseguenza sia dalla dipendenza alla nicotina,  sia della simulazione di comportamento messa in atto per l’uso della e-cig, che  per la non trascurabile influenza dell’effetto tattile, olfattivo e gustativo che richiama quello della sigaretta.

 

Di fronte a quanto sopra esposto ed ai temuti  pericoli di questa dilagante moda,semplicisticamente giudicata priva di effetti nocivi,al fine di  scongiurare il manifestarsi, nel tempo, di probabili dannosi irreversibili effetti, in riferimento all’ampia esperienza maturata in proposito negli USA, non si può non ritenere opportuno l’adozione in Italia, del principio di precauzione, attraverso la messa  in atto  di un’ efficace programma di prevenzione  basato:

 

  • Sull’applicazione di specifiche norme e sull’effettuazione di rigidi controlli sul divieto di vendita, ai minori, delle sigarette elettroniche e relativi accessori;
  • Sullo stop al marketing di indirizzare ai giovani ingannevoli e persuasivi  messaggi  promozionali per l’acquisto e l’uso di tali dispositivi;
  • Sul divieto di svampare nei locali frequentati dai giovani.

 

Accorgimenti che, ovviamente,  per produrre gli auspicabili esiti  necessitano di un imprescindibile sinergico impegno  fra quanti hanno a cuore la salute fisica e mentale della presente e successive generazioni e le fondamentali componenti sociali preposte all’educazione e formazione dei Giovani: Istituzioni, Famiglie e Scuola.

 

Per completare il quadro dei prodotti presenti in commercio finalizzati  a sostituire le tradizionali sigarette e ad  attenuare  gli ampiamenti documentati danni da fumo (Secondo l’organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – il fumo delle sigarette, ogni anno,  uccide 6 milioni di persone nel mondo), non rimane che citare l’ IQOS – Quit Ordinary Smoking - (cioè: “ho smesso di fumare abitualmente”): prodotto di Philipp Morris, costituito da un dispositivo elettronico che riscalda (mentre nelle sigarette, come già precisato, il tabacco brucia rilasciando, oltre a pari dosi di nicotina,molte altre sostanze chimiche dannose) ad alta temperatura piccole cartucce di tabacco (stick di tabacco Heets) imbevute di glicole propilenico.

 

Prodotto per il quale, inspiegabilmente, è consentita un’ampia sponsorizzazione ad alti livelli, a differenza del divieto espressamente imposto per le sigarette tradizionali e per quelle elettroniche. Anche perché,  dai  pochi studi indipendenti condotti al riguardo, si deduce che ciò che viene inalato contiene, seppur in quantità minori, alcune sostanze tossiche presenti nel fumo delle sigarette tradizionali, quali: acetaldeide, benzaldeide e formaldeide (come già precisato cancerogene ), acroleina (sostanza tossica per il fegato e irritante per la mucosa del tratto respiratorio e gastrico), alcuni metalli pesanti (stagno, alluminio e zolfo), monossido  - CO - e diossido- CO2 - di carbonio,  e black carbon o nerofumo (polvere impalpabile – particolato - di carbone,  costituita al 95-99 % di carbonio, potenzialmente pericoloso per la salute delle persone esposte, in considerazione delle  dimensioni di ca. un milionesimo di metro – micrometro - di diametro della particelle che lo compongono).

 

Per cui, le IQOS, dal punto di vista della pericolosità, rappresentano una via di mezzo fra le e-cig e le sigarette tradizionali: caratteristica certamente  non rispondente alla attribuzione della definizione di innocue.

 

 In conclusione,per quanto riguarda:

 

- i fumatori, la sigaretta elettronica potrebbe rappresentare un’efficace  soluzione per la riduzione del danno, anche se non è ancora chiaro se possa essere altrettanto efficace, rispetto agli altri metodi in uso: Farmaci,  Cerotti, Tavolette, Spray  (quest’ ultimo ritrovato sembrerebbe di maggiore efficace,in quanto agisce in maniera quasi istantanea,  a differenza dei precedenti che, invece, basano il loro effetto sul rilascio graduale di modeste quantità di nicotina), Pillole (non prive di probabili  effetti collaterali, da assumere dopo il pasto per eliminare il piacere del fumo) e Gocce a base di Stevia (pianta originaria del Paraguay utilizzata come dolcificante naturale ma, in questo caso,  come componente principale di gocce da mettere sulla lingua, ogni qualvolta si presenti il desiderio di fumare), per sconfiggere definitivamente la dipendenza dalla nicotina;

 

- i non fumatori, dovrebbero considerare le sigarette elettroniche, con o senza nicotina, come ad una potenziale fonte di problemi di salute. Infatti la nicotina favorisce l’ipertensione ed il diabete e, nei giovani, interferisce con lo sviluppo del sistema neurologico. Mentre le sostanze aromatizzanti, presenti in migliaia (dai dati riportati  in uno  studio pubblicato in Aprile del 2017, su una rivista della Società americana di fisiologia, i diversi composti contenuti nelle sigarette elettroniche sarebbero  ca. 7000, con caratteristiche biochimiche (processi chimici che avvengono negli esseri viventi) molto variabili che, secondo i ricercatori, dovrebbero essere esaminati tutti, in maniera approfondita, per determinare  i potenziali effetti tossici nel polmone e altrove) di composti nelle e-cig senza nicotina potrebbero esporre, specie in soggetti predisposti, aseri rischi, tra i quali quello di contrarre la Bronchiolite obliterante (malattia infiammatoria che colpisce il polmone ed in modo particolare le estreme diramazioni bronchiali – bronchioli).  Per cui, anche se trattasi di evento raro, data l’elevata gravità, non è per nulla prudente trascurare di  prendere in considerazione l’eventualità dell’insorgenza.

 

In conclusione, si precisa che quanto esposto si prefigge, esclusivamente, a fornire agli attuali e potenziali consumatori dei descritti prodotti,una integrazione  diobiettive e credibili informazioni, affinché possano disporre  di elementi conoscitivi tali da consentir loro  di esaminare e discernere, con sufficiente competenza e conseguente adeguata capacità critica, i contenuti della suadente propaganda sugli stessi.Onde,eventualmente,evitare di lasciarsi coinvolgere passivamente dal mero istinto di emulazione nel proseguire o seguire la, certamente  non scevra di pericoli,  tendenza in questione.

 

 

 

 

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

 

 

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