LE ORIGINI
Il primissimo centro abitato era collocato tra l’attuale territorio di Santa Maria delle Mole e la Falcognana.
Quest’antichissima città si chiamava “MUGILLAE” o Mugilla. Stiamo parlando dell’anno 400 a.C. , console: Lucio Papirio Mugillano.
Più a sud era già presente la località “Bovillae”, l’attuale Frattocchie.
Nel territorio di Santa Maria delle Mole scorrono tre piccoli corsi d’acqua denominati “fossi” o “marane”.
- Fosso di Fiorano: da Cava dei Selci attraversa via Appia e prosegue in direzione di Mugillae fino ad arrivare parallelo all'acquedotto della Barbuta.
- Fosso delle Scopette: da via Nettunense, entra a Roma e prende il nome di Fosso di Fioranello.
- Fosso della Giostra: nasce da Colle Granato (zona Frattocchie) e prosegue in direzione Falcognana.
Nel territorio, all’altezza della ferrovia, sono presenti due sorgenti: una acquifera ed una sulfurea.
Quella acquifera proviene dal lago di Albano ed è carica di anidrite carbonica ed altri importanti minerali che la rendono frizzante e piacevole di gusto.
Per tutta la durata dell’Impero Romano la zona si è arricchita di interessanti testimonianze. La caduta dell’impero ha visto pian piano andare in rovina anche tutta la zona Appia rimanendo in abbandono per tutto il Medioevo.
nel XVII secolo venne costruita “Villa della Sirena” commissionata dal Cardinale Girolamo Colonna. Attualmente di proprietà dei Monaci Trappisti.
Durante la costruzione venne rinvenuto un sepolcro, varie colonnine, resti di una chiesa paleocristiana ed una statua raffigurante una sirena, che ha dato il nome alla villa. I Trappisti prendono possesso della villa nel 1929
Nel 1863 viene inaugurata la tratta ferroviaria Roma - Velletri
Lo storico Tito Livio (443 a.C.) ci ha consegnato molti tratti storici della zona.
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CITTA' DI MUGILLAE E LA SUA STORIA
Città fondata tra il IV e III secolo a.C., collocata tra le attuali “Santa Maria delle Mole” e “la Falcognana”
Residenza di alcuni componenti della “Gens Papiria”, un’antichissima famiglia patrizia romana di origine autoctona, facente parte delle “Cento Gentes Originarie”.
Le Gentes Originarie, come scrive Tito Livio, sono quegli arcaici clan familiari romani che sarebbero esistiti al momento della nascita di Roma. Queste famiglie, sotto l’azione unificatrice di Romolo, hanno creato una federazione.
Il ramo della Gentes Papiria, stabilitosi nell’area in esame, comprendeva “Lucio Papirio Mugillano” e “Lucio Sempronio Atratino” entrambi consoli romani. La famiglia fondò l’omonima città nella metà del III sec. a.C.
La città era, in particolare, un avamposto militare fortificato e difeso da mura in opera quadrata di tufo. Sorgeva presso il confine con il territorio dei Latini ed in posizione strategica tra Via Ardeatina e Via Appia.
Nel 489 a.C. Mugillae venne distrutta e cancellata dalla storia dopo l’invasione dei “ Volsci” guidati da “Gneo Marcio Coriolano” storicamente conosciuto come “Coriolano”.
Solo negli anni 70 del XX sec. d.C. la città di Mugillae torna alla luce. Degli scavi l’hanno localizzata in Via di Fioranello, sul colle della Giostra, dove un insediamento fortificato romano di età repubblicana è stato riportato alla luce.
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PROPOSTA DI VENDITA Porzione di quadrifamiliare in Via Fratelli Cervi a Santa Maria delle Mole
Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
Santa Maria delle Mole ingloba, nel proprio territorio, un tratto importante della via Francigena del Sud.
In verità erano molte le vie Francigene del Sud, ma quasi tutte si immettevano nel nostro tratto.
Cos’è la “VIA FRANCIGENA”
Era così chiamato quel percorso dei franchi (francesi) in pellegrinaggio a Roma.
Questi pellegrinaggi risalgono al primo Medioevo e forse da ancor prima.
Il pellegrinaggio non si limitava a Roma ma proseguiva per Santiago de Compostela e Gerusalemme.
Ovviamente il pellegrinaggio verso Roma era praticato anche dalle popolazioni del Sud; questo ha portato il termine “Francigena del Sud” che, ovviamente non era percorsa solo dai franchi.
I tratti interessati erano quasi tutti sentieri tra campagne e boschi, salendo e scendendo diversi monti.
Le tappe per il riposo e la raccolta di viveri erano lungo i centri abitati sul percorso.
Era buona norma dare ospitalità e massimo conforto a questi poveri viandanti, anche per un senso di scaramanzia.
Il Francigeno, così era chiamato il pellegrino, era inconfondibile per il proprio abbigliamento. La descrizione di quest’ultimo la riporto a fine testo.
IN SANTA MARIA DELLE MOLE
Per quanto ci interessa, la maggior parte delle Francigene del Sud Facevano tappa a Velletri, Nemi , Castel Gandolfo fino a raggiungere via del Sassone. Qui ci si immetteva nell’Appia Antica fino all’ingresso in Roma.
Quindi è facile intuire quanta gente ha percorso il nostro tratto di Appia Antica.
ABBIGLIAMENTO E CURIOSITA’
- L'abituale abito indossato era “la Schiavina”, il tipico abito degli schiavi. Era fatto di un panno molto duro e pesante, a volte accessoriato di cappuccio; in alternativa veniva usato un cappello a tese larghe. Questa copertura era fondamentale per ripararsi dal sole o dalla pioggia.
- A corredo anche “il Bordone” un lungo bastone con la punta in ferro per appoggio durante il cammino e per tenere lontani "i diavoli”, ovvero cani randagi e tutti quei pericoli che si potevano incontrare lungo la strada.
- Altro oggetto essenziale era la "bisaccia" che portavano sulle spalle, solitamente una sacca di pelle in cui venivano riposti il pane o altri viveri ricevuti in elemosina durante i soggiorni nelle case dei villaggi e negli ospitali.
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PALAVERTA E LA SUA STORIA
L’area in analisi era di proprietà dei Colonna e comprendeva anche l’attuale frazione di Castelluccia dove era presente un castello.
Nel 1509 i Colonna affittarono il castello e i rispettivi terreni a “Paolo Averta” ed il castello prese il nome di “Castello di Palaverta”. In zona è anche presente “la Torre Pecoreccia Lanza”, “la Torre Castellazza” e i resti di “Castrum Castelluccie”.
Il Castello di Palaverta è situato tra Via Nettunense e Via del Divino Amore e sono ancora visibili dei ruderi in buono stato di conservazione.
Sul "Castello di Palaverta" è presente l'articolo di Marco Cavacchioli. Per approfondimenti cliccare QUI
Mappe IGM (Istituto Geografico Militare)
Di seguito sono esposte 6 mappe estratte dalla mappatura IGM effettuata nel 1914 in preparazione della bonifica effettuala l'anno successivo (1915)
Ne seguirà anche la famosa bonifica dell'Agro Pontino del 1932.
La mappa comprendente il territorio di S. Maria delle Mole è la numero 72; vengono anche mostrate le mappe adiacenti ad Ovest, Nord ed Est. Non esiste mappatura più a Sud in quanto il nostro
territorio segna il confine dell' "Agro Romano".
Se ci focalizziamo sulla mappa 72 possiamo vedere quali erano le stade presenti ed il loro tracciato. All'epoca, in S.Maria esisteva poco e nulla.
Gli importanti riferimenti li abbiamo con la via Appia Antica e la linea ferroviaria.
Immagini Storiche
Questa raccolta fotografica ha come unico scopo quello di tenere un archivio fotografico della città di S. Maria delle Mole.
Ci siamo resi conto che i cambiamenti sono stati veramente molti e poco controllati.
Noi vecchi abitanti ci rendiamo anche conto che non è più riconoscibile.
Malgrado sia rimasta comunque una città gradevole, tranquilla e ricca di servizi, la nostalgia è tanta.
Quindi abbiamo deciso di realizzare quest'area storica in modo che sia i nuovi che i vecchi cittadini possano scoprire e rivivere l'evoluzione dell'amata S. Maria delle Mole.
Inoltre vogliamo sfruttare le moderne tecnologie per far tesoro di questo prezioso materiale e conservarlo per sempre.
Se tra i cassetti hai rinvenuto delle foto d'epoca, contattaci e le uniremo a questa raccolta storica citando il tuo nome come donatore.
Queste immagini sono tutelate da DIRITTI D'AUTORE - Ne è fatto ASSOLUTO DIVIETO la copia e la riproduzione
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Si ringraziano, in ordine alfabetico, i cittadini che hanno contribuito alla ricostruzione storica di S. Maria delle Mole donandoci le proprie foto ed i propri ricordi.
Enrico BARTOLONI
Aldo BONI
Carlo CAPALDI
Marco CAVACCHIOLI
Rita CRUCIANI
Fabrizio DE SANTIS
Laura DI STEFANO
Sandro FIORUCCI
famiglia GALASSINI
Franco IBBA
Franco NERONI
Francesco RASO
ROSINA
Sergio SANTINELLI
Mariantonietta SFORZA
famiglia TOMEI
Alessandro VALERI
Ass. Progetto Uomo Ambiente
Se anche tu hai delle vecchie fotografie dove sono visibili delle panoramiche, contattaci.
Fai in modo che questi trascorsi vissuti non vengano smarriti e dimenticati e che le nuove generazioni possano esplorare il passato.
Tutte le nuove foto verranno esposte in anteprima nella mostra fotografica che si terrà ogni anno durante il periodo di festeggiamento della Beata Vergine.
Al termine della manifestazione verranno aggiunte in questa pagina, in modo da rimanere conservate per sempre.
Sono gratitissime anche delle video interviste di anziani che narrano vicende vissute, ambienti e luoghi di lavoro in S. Maria delle Mole.