Storia! palaverta e il suo castello! Articolo scritto da Marco Cavacchioli e pubblicato il 15/03/2018!
Quante volte abbiamo percorso il primo tratto della Via Nettunense, poi abbiamo svoltato per Via del Divino Amore in direzione Via Ardeatina, centinaia di volte. Eppure mai ci siamo accorti che appena imboccata via del Divino amore, dopo circa 500 metri, a destra, c’è una piccolissima stradina residenziale che ci conduce di fronte a ciò che resta di una delle murature principali originali del Castello di Palaverta, oggi facciata di un’abitazione privata.
Tale imponente muro, costituito da bozzette di peperino, con inserti marmorei e laterizi di epoca romana reimpiegati (che indicano preesistenti strutture romane su cui insiste il castello) è databile al XIV secolo (datazione desumibile dall’analisi della struttura muraria), ed è ciò che resta di un grande complesso difensivo, il cosiddetto “Castello di Palaverta” che occupava l’area tra l’attuale via Nettunense, via del Divino Amore e Via J. F. Kennedy, del quale, fino a 50-60 anni fa rimanevano in piedi almeno tre grandi settori murari.
Pochi gli studi e le notizie al momento disponibili riguardo la parte più antica del castello, una prima testimonianza la ritroviamo in un documento del 26 Ottobre 1509, con cui Fabrizio Colonna vendette a prospero Colonna di Genazzano, duca di Traetto, per 3000 ducati napoletani il “tenimentum castri diruti Castellucie e il casale Pauli Averte”. Questo documento riporta importanti notizie: la prima che il castello di Castelluccia è comunque limitrofo al castello di Palaverta, la seconda riguarda l’origine del toponimo Palaverta (dal nome di persona Paolo Averta), la terza riguarda la dicitura “Casale” e ci fa intendere che il castello perse nel corso degli anni la sua funzione originaria difensiva per assumere poi la funzione di semplice casale, come è avvenuto per tante altre realtà simili nei dintorni di Marino.
Il Casale di Palaverta, successivamente, dovette passare alla Badia di Grottaferrata poiché nel 1567, il cardinale Farnese, Commendatario di questa, lo affittò a un tale Fabrizio Magnante.
Imponenti resti del castello, costituiti da tre grandi complessi murari, erano ancora visibili fino ai primi decenni del ‘900, solo nella seconda parte del ‘900 fino ad oggi i resti del castello verranno pian piano sistematicamente distrutti. Ne rimarrà una sola parte, che ridotta a cascinale nei primi del ‘900 diverrà poi porzione di una moderna abitazione privata.
Magnifiche testimonianze della struttura e topografia dei resti del castello di Palaverta le ritroviamo nelle piante antiche e nelle fotografie dei primi decenni del ‘900, che ci mostrano l’apparato difensivo posto su una leggera altura, con grandi porzioni di tre edifici che chiudevano un’area fortificata per un totale di quasi 7.000 metri quadrati.
Articolo tratto da
AppiaBovillaeMarinoBlog
di Marco Cavacchioli
Quante volte abbiamo percorso il primo tratto della Via Nettunense, poi abbiamo svoltato per Via del Divino Amore in direzione Via Ardeatina, centinaia di volte. Eppure mai ci siamo accorti che appena imboccata via del Divino amore, dopo circa 500 metri, a destra, c’è una piccolissima stradina residenziale che ci conduce di fronte a ciò che resta di una delle murature principali originali del Castello di Palaverta, oggi facciata di un’abitazione privata.
Tale imponente muro, costituito da bozzette di peperino, con inserti marmorei e laterizi di epoca romana reimpiegati (che indicano preesistenti strutture romane su cui insiste il castello) è databile al XIV secolo (datazione desumibile dall’analisi della struttura muraria), ed è ciò che resta di un grande complesso difensivo, il cosiddetto “Castello di Palaverta” che occupava l’area tra l’attuale via Nettunense, via del Divino Amore e Via J. F. Kennedy, del quale, fino a 50-60 anni fa rimanevano in piedi almeno tre grandi settori murari.
Pochi gli studi e le notizie al momento disponibili riguardo la parte più antica del castello, una prima testimonianza la ritroviamo in un documento del 26 Ottobre 1509, con cui Fabrizio Colonna vendette a prospero Colonna di Genazzano, duca di Traetto, per 3000 ducati napoletani il “tenimentum castri diruti Castellucie e il casale Pauli Averte”. Questo documento riporta importanti notizie: la prima che il castello di Castelluccia è comunque limitrofo al castello di Palaverta, la seconda riguarda l’origine del toponimo Palaverta (dal nome di persona Paolo Averta), la terza riguarda la dicitura “Casale” e ci fa intendere che il castello perse nel corso degli anni la sua funzione originaria difensiva per assumere poi la funzione di semplice casale, come è avvenuto per tante altre realtà simili nei dintorni di Marino.
Il Casale di Palaverta, successivamente, dovette passare alla Badia di Grottaferrata poiché nel 1567, il cardinale Farnese, Commendatario di questa, lo affittò a un tale Fabrizio Magnante.
Imponenti resti del castello, costituiti da tre grandi complessi murari, erano ancora visibili fino ai primi decenni del ‘900, solo nella seconda parte del ‘900 fino ad oggi i resti del castello verranno pian piano sistematicamente distrutti. Ne rimarrà una sola parte, che ridotta a cascinale nei primi del ‘900 diverrà poi porzione di una moderna abitazione privata.
Magnifiche testimonianze della struttura e topografia dei resti del castello di Palaverta le ritroviamo nelle piante antiche e nelle fotografie dei primi decenni del ‘900, che ci mostrano l’apparato difensivo posto su una leggera altura, con grandi porzioni di tre edifici che chiudevano un’area fortificata per un totale di quasi 7.000 metri quadrati.
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Indipendentemente dal nome ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di; Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO
Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!
Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.
Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.
Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppisu Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato: E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.
Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.