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Salute
Osteopatia: Le sue funzioni, i suoi principi e i campi di applicazione 

 

 

 

Salute: Osteopatia: Le sue funzioni, i suoi principi e i campi di applicazione 

Salute
11/03/2020
Alessandra Benassi

 

L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che pur basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, etc..) non prevede l’uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia, ma attraverso manipolazioni e manovre specifiche, si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali).
Inoltre a differenza della medicina tradizionale allopatica, che concentra i propri sforzi sulla ricerca ed eliminazione del sintomo, l’osteopatia considera il sintomo un campanello di allarme e mira all’individuazione della causa alla base della comparsa del sintomo stesso.
Con staff dello studio di Fisioterapia Fisiologic Mira di Santa Maria delle Mole e con la collaborazione dell’Osteopata Giulia Silvi, in questo articolo ci occupiamo di definire, individuare i campi di applicazione e le tecniche dei trattamenti di osteopatia.
 
 
1. Definizione
Come indicato dal’World Osteopathic Health Organization” (WOHO) l’osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento. L’osteopatia agisce sul corpo analizzandolo nella sua interezza, non si sofferma sul sintomo o sul dolore ma cerca la causa scatenante in tutto il corpo. L’osteopatia rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione e autoguarigione. I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti muscolo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo.
 
 
2. Funzioni e principi
L’osteopatia analizza il corpo nel suo insieme cercando di includere tutti gli aspetti della vita del paziente: psicologici, ambientali, strutturali ecc. L’osteopatia tratta il paziente stimolando e attivando il corpo, dandogli degli input per favorirne la guarigione. I suoi principi sono:
  • Unità del corpo
    Come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l’osteopatia considera l’individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, dunque, l’equilibrio psicofisico e il benessere.
  • Relazione tra struttura e funzione
    Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc..).
  • Autoguarigione
    In osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.
 
 
3. Tecniche e campi di applicazione
Il trattamento osteopatico può avvalersi di numerosi metodi e tecniche di trattamento. Gli osteopati le utilizzano indifferentemente in funzione delle necessità terapeutiche. Una classificazione possibile è quella che fa riferimento a queste tre grandi famiglie che spiegano l’osteopatia cosa fa e in cosa consiste il trattamento osteopatico.
  • Tecniche strutturali
    La tecniche strutturali sono definite tali poiché ristabiliscono la mobilità della struttura ossea.
    La specificità e la rapidità delle manipolazione consente il recupero della mobilità articolare.
    Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.
  • Tecniche cranio-sacrali
    Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni craniosacrali.
    Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.
  • Le tecniche viscerali
    I visceri si muovono in modo specifico sotto l’influenza della pressione diaframmatica. Questa dinamica viscerale può essere modificata (restrizione di mobilità) o scomparire. Applicando una tecnica specifica, l’osteopatia permette all’organo di trovare la sua fisiologia naturale ed i disordini legati alla restrizione di mobilità saranno così corretti. Inoltre esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica; una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), può influenzare uno o più visceri e viceversa. Si possono trovare, in persone che soffrono di mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell’utero. Il trattamento osteopatico mira, attraverso l’addome ed il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.
 
 
4. Cosa cura l’osteopatia
Molti ricollegano il trattamento osteopatico al solo sistema scheletrico ignorando tutti i diversi campi d’azione in cui l’osteopata può intervenire. L’osteopatia agisce su tutto il corpo analizzando condizioni fisiche e ambientali, prestando attenzione anche all’alimentazione e allo stile di vita del paziente. I campi d’azione dell’osteopatia sono vasti: sistema muscolo-scheletrico, sistema digestivo, odontoiatria e agisce anche nei casi di disintossicazioni alimentare e non solo. L’osteopatia interviene durante la gravidanza e post parto sul neonato, interviene sul mal di testa (uno dei motivi maggiori per cui ci si rivolge all’osteopata), dolori articolari e muscolari, otiti, problemi causati da posture scorrette. Acidità e reflusso, irregolarità del ciclo mestruale e problemi post traumi sportivi. L’osteopatia cura con successo anche disfunzioni e problematiche dei bambini sin dai primi mesi di età per esempio: le colichette nei neonati, la plagiocefalia posizionale posteriore, difficoltà d’evacuazione e molto altro.
 
 
5. Limiti dell’osteopatia
Il campo d’azione dell’Osteopatia esclude tutte le lesioni anatomiche gravi, ma anche tutte le urgenze mediche. In questi casi, non si tratta più di cercare il “punto debole” che ha permesso l’instaurarsi della malattia, ma di agire urgentemente, poiché la patologia in causa non può più essere combattuta con le sole difese dell’organismo.
L’Osteopatia non può guarire le malattie degenerative, le malattie genetiche, le malattie infettive e/o infiammatorie, le fratture.
Tuttavia, anche se l’osteopatia non può avere un’azione su queste affezioni, può avere un’azione sulle conseguenze, in particolare il dolore, con la liberazione delle tensioni delle strutture.
 
 
6. Riconoscimento
Nel 2002 l'osteopatia viene riconosciuta dall'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - a titolo di partecipazione al mantenimento della salute e inserita tra le Medicine Non Convenzionali.
Attraverso suoi documenti l'OMS indica di avviare politiche nazionali volte ad integrare le medicine non convenzionali nel sistema sanitario e di uniformare quanto più possibile le legislazioni.
Le istituzioni sanitarie italiane non sono ancora in linea con tali direttive, pertanto alcune iniziative di legge volte al riconoscimento giuridico dell'osteopatia si trovano in fase di approvazione dal parlamento.
Ad oggi l'Osteopatia è quindi non riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale Italiano.
L'osteopatia invece è regolarmente riconosciuta in Inghilterra, Belgio, Francia, Finlandia, Svizzera, USA, Canada, Australia, mentre in molti Paesi è in fase di regolamentazione. In Italia nonostante il vuoto legislativo la formazione degli osteopati è regolamentata dalle associazioni, registri e sindacati di categoria che, ponendosi in linea con le indicazioni osteopatiche europee, stabiliscono precisi requisiti di accesso alla professione e indicano un rigoroso modello didattico alle scuole che vogliono essere riconosciute e accreditate.
Il CSdO - Consiglio Superiore di Osteopatia - rappresenta l'osteopatia Italiana ed è costituito dalle maggiori associazioni di professionisti presenti sul territorio nazionale (AIMM, AMOI, FeSIOs, ROI, UPOI)

 

 

Alessandra Benassi
11/03/2020
Articolo letto 814 volte

 

 

 

 

 

 

 

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