L’Amministrazione comunale con questo provvedimento intende offrire alle persone che hanno perso il lavoro, in età di difficile ricollocazione, compresa fra i 43 e i 58 anni, l’opportunità di inserirsi in un programma di riqualificazione professionale compatibile con le loro competenze e capacità operative.
I cittadini che disporranno dei molti restrittivi requisiti riportati nell’allegato Modello per la “Richiesta Reddito cittadinanza”, da presentare entro il 16 Luglio 2018, fruiranno per 6 mesi, rinnovabili al massimo per altri 6 mesi, di un assegno di importo variabile da 400 a 450 a 500 ed a 600 euro, a seconda se trattasi di singole persone o di famiglie composte da 2, 3 e più di 3 componenti.
In relazione alla previsione di stanziamento in bilancio di 300 mila euro, per tale finalità, si prevede che di tale beneficio potranno godere circa 100 disoccupati residenti nel Comune di Marino.
Articolo redatto dal professor Domenico Brancato
Domenico Brancato |
22/06/2018 Articolo letto 1.886 volte |
Commento di: Maurizio Aversa
Ho provato a fare due conti sul contenuto presentato da Brancato. Facciamo media mensile 500 euro. 500 X 6 Mesi = 3.000 euro. Quindi se sono 300 mila gli euro a disposizione, sono CENTO e non 600 le persone che ne potranno usufruire. Sbaglio?
Inoltre, la "presentazione" del "reddito di cittadinanza" che il M5S due anni fa in un primo momento (mediatore Cacciatore) aveva ipotizzato di voler confrontare col PCI di Marino; in secondo tempo ha negato il confronto. Ciò ha comportato che strumenti di esperienze simili che noi volevamo portare al comune perchè realizzate altrove in Italia (con sindaci comunisti) ha fatto passare inutilmente due anni circa. Il danno? Non è tanto e solo politico (nei rapporti negati), quanto per i cittadini che in questi due anni non hanno neppure potuto usufruire del welfare comunale. Infatti, in precedenza anche le giunte di destra svolgevano attività di welfare per circa la stessa somma, anche se diretta regolamentariamente verso fasce differenti, ma sempre sofferenti, di popolazione.
Conclusione: il reddito di cittadinanza è semplicemente un intervento sociale parziale. Non c'è stata davvero una scelta pesante di bilancio. Ad esempio, oltre i 300 mila - ci sono testimoni chi partecipò agli incontri con la giunta Silvagni - noi proponemmo un fondo ulteriore di 500 mila euro. Tanto per non lasciare zone d'ombra. Grazie.
Commento di: Antonio Calcagni
Buongiorno Maurizio, la matematica non è un'opinione, pertanto il conteggio che tu fai è esatto.Verificheremo se abbiamo commesso noi un errore di trascrizione dagli atti ufficiali, altrimenti ci troveremo di fronte ad un incredibile errore di programmazione.
Commento di: DOMENICO BRANCATO
Gentile Maurizio Aversa
Grazie per la opportuna osservazione sulla errata quantificazione del numero di Cittadini ( 100 ) che si prevede possano fruire del Reddito di Cittadinanza che, come accertato, risponde esattamente a quanto ipotizzato dalla Giunta Colizza. Poiché, il numero inesatto riportato nella nota ( 600 ) è stato tratto dall'articolo, sull'argomento, del 20 Giugno 2018 di Repubblica.it.
Commento di: Enzo candi
Prof.Brancato dimentica di dire che i 100 disoccupati che usufruiranno del cosiddetto reddito di cittadinanza come lei ha scritto sempre facendo due conti coprirà solo sei mesi .solo per chiarezza e non polemica saluti Enzo Candi
Commento di: Gianni Morelli
A mio avviso l'articolo meritava commenti di diversa natura da quelli che ho letto, alcuni impostati a chi è più bravo a fare le divisioni altri a rivendicare posizioni politiche precedenti. Infatti dal mio punto di vista commenterei più il significato politico che questa iniziativa, sicuramente apprezzabile, contiene. Si tratta della prima conferma a livello locale della possibilità di confermare quanto promesso in sede di propaganda elettorale da parte del M5S. Allora, più che criticare le conoscenze aritmetiche del latore dell'informazione, i punti su cui impostare i commenti dovrebbero essere incentrati sulla reale efficacia di questo provvedimento richiedendo direttamente al Comune, tramite i nostri rappresentanti, chiarimenti del tipo:
- quanti cittadini godono già del reddito di 'inclusione' ?
- quanti cittadini risultano nella condizione di poter godere del reddito di 'cittadinanza' ? (più o meno di 100 ?)
Infatti, senza informazioni di questo tipo, non è possibile valutare l'impegno economico necessario e valutare i criteri di scelta
Inoltre sarebbe importante richiedere allo stesso Comune di garantire trasparenza circa lo stato di avanzamento di questa iniziativa del tipo:
- aggiornamento sullo stato delle domande ricevute
- aggiornamento sullo stato delle domande considerate valide
- aggiornamento di quanti cittadini abbiano tratto vantaggio da questa iniziativa
E tutto questo, non per una posizione di critica o di opposizione, ma per poter seriamente valutare il valore aggiunto che deriva dall'iniziativa stessa
Commento di: maurizio aversa
Torno volentieri sull'argomento visto l'interesse che sta suscitando. E, senza nulla togliere agli altri intervenuti, vorrei far perno sulla centralità politica richiamata - da quel che sembra un ben disposto a dare credito - dell'iniziativa della Giunta M5S come fa il gentile Gianni Morelli. Non le posizioni politiche precedenti ma il giudizio politico sulla novità, a questo invita Morelli. Appunto, è proprio qui che casa l'asino. Quindi, alle sue domande sul reddito di inclusione etc. aggiungo queste due considerazioni: Quando il PCI ha chiesto incontro con la Giunta, anche da fare pubblico a noi non costava nulla, abbiamo consegnato una serie di quesiti, tra cui quei dati che anche Morelli chiede oggi. E' facile dire ora che se fossero stati soddisfatti questo dibattito non poggerebbe su sabbie mobili, ma conoscenze certe. Seconda considerazione: La novità politica, è dura soprattutto per i ben disposti o simpatizzanti o sostenitori un po' acritici del M5S, non esiste. Vediamo e chiariamo: i capitoli di bilancio, il ramo assessorile, la linea politica sul cosiddetto reddito di cittadinanza, sono nel solco dei Servizi Sociali, cioè dell'assistenza. Ora va detto chiaramente che è nobile, necessario, indispensabile perfino visti i tempi, erogare servizi sociali, utilizzare politiche assistenziali. Tutto ciò, però, senza dire che il "pancotto" in versione nuova si chiama "pan bagnato", non va spacciato nè per rivoluzione, nè per novità, e neppure con la sicurezza - se non si modificano le somme a disposizione con scelte di bilancio - che abbiamo trovato una qualche soluzione per le centinaia di giovani e meno giovani espulsi, o non entrati, o iperprecarizzati sul fronte lavoro. Concludendo, mischiando le parole la Giunta M5S sta facendo con parametri e numeri differenti (con minor platea dei destinatari!) sta facendo esattamente una "normale" politica assistenziale che è giusto fare. Sta spendendo tempo, fatica e intelligenze a urlare che questo sia un mondo fantasmagorico. Ha speso, bruciato, tempo e quindi mancata assistenza - ad esempio continuando ad adottare un metodo già vigente seppure volendolo cambiare - ad alcune centinaia di persone che lo scorso anno e questo non stanno ottenendo nulla! Chi ci ha rimesso, insomma, invece che sostenere scelte del genere, se ben informato farebbe bene a prenderle a calci queste decisioni! Grazie per l'attenzione
Commento di: Gianni Morelli
Finalmente una risposta. Infatti, leggendo le osservazioni di una persona sicuramente più addentrata di me nelle cose politiche, mi sembra di capire che l'introduzione di questo annunciato 'reddito di cittadinanza' non aggiunga finanziamenti a quelli già storicamente elargiti sotto l'etichetta di 'servizi sociali' e che quindi si tratta di una nuova etichetta apposta su un servizio già esistente. Premesso che io sono sempre pronto a 'dare credito' a chiunque prometta iniziative favorevoli ai meno abbienti e che prescindo dal 'colore politico' di chi le propone, l'obiettivo che sempre mi pongo è quello di cercare di impostare un sistema di verifica che permetta di valutarne, in prima istanza l'effettiva introduzione e poi la reale validità ed il suo vero impatto sulla condizione sociale dei beneficiari, se mai ce ne saranno. Per dirla tutta sono abbastanza scettico sul fatto che la diffusione di questa notizia da parte della nostra Amministrazione non sia parte della continua propaganda elettorale del M5S, ma vorrei stimolare chi ci rappresenta ad effettuare le verifiche che ho richiesto esaminando la documentazione prodotta (trasparenza) ed a divulgarne i risultati con un linguaggio possibilmente comprensibile anche ad uno che, come me, non è avvezzo al linguaggio politico, per esempio con i numeri. Non credo che un rifiuto a voler discutere del provvedimento possa impedire di proseguire nei controlli di quanto in Comune si sta facendo. E sono convinto che tocca all'opposizione ampliare la platea, magari con dibattiti tipo questo, o con la realizzazione di sistemi di comunicazione più vicini alla cultura dei cittadini, o tenendo aperte le sedi dei partiti, o offrendo servizi alla cittadinanza che ha difficoltà a spostarsi, o con manifestazioni di piazza, o................ . E non vedo nessuna iniziativa di questo genere in corso di realizzazione, ma partecipo ad inutili incontri in cui gli intervenuti discutono di 'rottamatori' e di 'rottamati'.
Con simpatia
Commento di: Gianni Morelli
Domenica il reddito di inclusione diventerà universale. Come previsto dall’ultima legge di Bilancio del governo Gentiloni raddoppia la platea dei beneficiari che sale così a più di 2 milioni e mezzo di italiani. L’ammontare del nuovo Rei sarà commisurato unicamente al reddito.
Cadono dunque le prerogative inizialmente previste legate alla composizione del nucleo familiare come la presenza in famiglia di almeno un minore, un disabile, una donna in stato di gravidanza o di un disoccupato over 55. Adesso tutti potranno presentare domanda all’Inps. Al Governo stiamo chiedendo di rafforzare questa importante misura di sostegno e di raddoppiarne il finanziamento per poter rapidamente raggiungere quei 5 milioni di italiani che, dati Istat, vivono in povertà. Dopo un mese di governo siamo già al settimo consiglio dei ministri che si conclude con un nulla di fatto e ne è prova il calendario dei lavori parlamentari della prossima settimana che vede l’aula di Montecitorio riunirsi un solo giorno proprio per l’assenza dei provvedimenti del Governo.
Al presidente Conte diciamo di non perdere più tempo e di portare subito in parlamento una seria agenda sociale che preveda il potenziamento e l’estensione del reddito d’inclusione. Noi la discuteremo senza pregiudizio.
Graziano Delrio
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