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Appia Antica è patrimonio mondiale dell'umanità Unesco - Il 60esimo sito italiano

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S. Maria delle Mole: Appia Antica è patrimonio mondiale dell'umanità Unesco - Il 60esimo sito italiano

S. Maria delle Mole
28/07/2024
Simone Quilici

 

La via Appia, per il suo prestigio, per il rispetto, si può dire quasi per la venerazione che di per sé suscitava, è sempre stata oggetto di particolare attenzione, sin dall’età antica. È questa sicuramente la ragione principale per cui, malgrado tutte le distruzioni e le devastazioni che si susseguirono nei secoli, è stata possibile la sopravvivenza di un numero ancora così elevato di testimonianze distribuite lungo il suo tracciato.
 
La centralità acquisita negli ultimi anni dal recupero dei tracciati antichi è testimoniata dall’interesse del Ministero della Cultura verso il tema. Nasce così il progetto Appia Regina Viarum, sulla scia dell’esperienza di Paolo Rumiz, che ha per obiettivo la valorizzazione dell’Appia Antica da Roma a Brindisi e che prevede una serie di interventi di potenziamento e sistemazione del tracciato e dei suoi monumenti, nelle quattro regioni attraversate dalla strada. Nell’ambito di questo finanziamento il Parco Archeologico dell’Appia Antica, fondato nel 2016 come istituto di livello nazionale dotato di speciale autonomia con compiti di museo e soprintendenza unica, è impegnato con uno specifico programma di sistemazione di una porzione di tracciato nel tratto di strada che dalla Campagna Romana raggiunge i Castelli Romani.
 
Per quanto riguarda il ruolo di coordinamento delle attività di valorizzazione lungo il tracciato da Roma a Brindisi, assegnato al Parco dal decreto istitutivo, l'apposito ufficio valorizzazione Roma-Brindisi istituito presso il Parco, nato per favorire il coordinamento delle attività degli istituti centrali e periferici del Ministero della Cultura e per fornire un supporto tecnico-scientifico agli enti locali e alle associazioni territoriali, potrà individuare alcuni obiettivi strategici comuni su cui intervenire, come la necessaria manutenzione e il restauro del tracciato, il miglioramento e lo sviluppo dell’itinerario e dei servizi connessi, l’organizzazione di sistemi di gestione finalizzati allo sviluppo dell’offerta culturale e turistica locale.
 
Oggi la tutela e valorizzazione ambientale della Regina Viarum nel suo intero tracciato da Roma a Brindisi deve essere garantita secondo criteri unitari e coerenti col territorio attraversato dalla strada. Da questo comune sentore è derivata una cospicua serie di proposte di istituzione di nuovi parchi relativi a singoli tratti dell'Appia. Al parco dell'Appia nella valle di Itri si sono aggiunte negli ultimi anni la proposta di un parco interregionale dell'Appia nel tratto laziale-campano e quella ancor più ambiziosa, ma sicuramente più corretta dal punto di vista scientifico, di un parco nazionale che riunifichi le competenze ambientali e culturali.
 
Il forte significato storico, culturale, paesaggistico della via Appia è oggetto dell’importante riconoscimento UNESCO che vede il coinvolgimento del Ministero a livello di coordinamento e la collaborazione delle Regioni e dei Comuni. Il risultato sarà un piano di gestione funzionale ed efficace che metterà a sistema le varie realtà locali e in cui il Parco Archeologico potrà certamente avere un ruolo significativo di raccordo, anche in funzione del rafforzamento delle comunità di patrimonio, che dovranno essere sempre più coinvolte in una gestione attiva e partecipata della Regina Viarum.
 
Simone Quilici, Direttore del parco Archeogico Appia Antica.

 

 

Simone Quilici
28/07/2024
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