Nazionali: Le padelle antiaderenti sono cancerogene?
13/12/2022
Domenico Brancato
In realtà non è scontato che tutte le padelle antiaderenti favoriscano l’insorgenza di tumori, poiché la sospetta pericolosità dipende, fondamentalmente, dalla composizione dei materiali utilizzati per l’antiaderenza ed dal modo in cui questi utensili vengono adoperati.
Perciò, si ritiene utile informare i lettori intenzionati ad effettuare un acquisto che, attualmente, il più sicuro rivestimento antiaderente sul mercato risulta essere quello a base di PTFE (politetrafluoroetilene), commercialmente denominato Teflon.
In quanto possiede le caratteristiche più rispondenti allo scopo, e cioè: non si scioglie in acqua o altri solventi, non reagisce con altre sostanze chimiche, non conduce elettricità, non è infiammabile, e rimane stabile fino ad una temperatura (di quasi 300 °C) superiore a quelle che generalmente si raggiungono per la cottura dei cibi.
Sicurezza avallata dall’autorevole parere di EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), l’ACS ( Società Americana contro il Cancro), l’ FDA (Amministrazione di Cibo e Droga) e l’Istituto di Chimica e Tecnologia dei polimeri del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche ) di Napoli; che asseriscono: “nelle dosi con cui normalmente veniamo a contatto, il PTFE non è cancerogeno e non è rischioso per la salute”; e dall’FDA (Ente statunitense che si occupa della supervisione di alimenti e farmaci), secondo il quale il PTFE risulterebbe innocuo, anche in caso di eventuale ingestione di minuscoli residui di rivestimento.
Pertanto, una padella antiaderente rivestita con Teflon di qualità, ovvero: privo di metalli pesanti (Arsenico, Cadmio, Mercurio, Nichel, Piombo, Tallio e Vanadio) e PFOA (acido perfluoroottanoico), prodotta rispettando le normative europee e utilizzata correttamente, è certamente sicura per la salute degli utilizzatori.
Per contro, tale sicurezza viene a mancare, appunto, in presenza del PFOA, poiché trattasi di un componente classificato cancerogeno di tipo 2B da: EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale del governo federale degli Stati Uniti preposta alla protezione della salute umana e dell’ambiente), AIRC ( Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ACGIH (Conferenza Americana degli Igienisti Industriali Governativi) e numerosi scienziati.
Ossia, possibile cancerogeno per l’uomo, nel quale, a seguito di una esposizione prolungata e a dosi elevate può produrre il rischio di tumori a: vescica, fegato, testicoli, pancreas e mammelle.
Oltre a poter procurare effetti negativi sul metabolismo dei lipidi, sull’equilibrio ormonale (riguardante, in particolare, la tiroide) e l’innalzamento del livello di colesterolo.
Motivo per cui L’EFSA (Autorità europea per la Sicurezza Alimentare), dopo le valutazioni scientifiche effettuate dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA); al fine di tutelare i consumatori, ha introdotto, a partire dal 4 Luglio 2020, pesanti restrizioni alla fabbricazione e alla vendita dei PFOA e degli altri PFAS (acido perfluoroottansolforico -PFOS-, acido perfluorononanoico –PFNA- e acido perfluoroesano sulfonico –PFHxS-), che non erano presenti solo nelle padelle, ma anche negli imballaggi alimentari, e potevano contaminare acqua e alimenti. Sostanze per le quali, sempre l’ EFSA, ha stabilito in 4,4 nanogrammi (1 ng = 0,000000001 g) per chilogrammo di peso corporeo alla settimana, i limiti massimi ritenuti sicuri per la salute umana.
Infatti, molte padelle di ultima generazione sono prodotte con esclusione delle descritte sostanze nocive.
Peculiarità che viene garantita dalla presenza della seguente Sigla (Vedi allegato) sull’Etichetta della padella: “ PFOA FREE” o “ PFSA FREE” (PFOA o PFSA esente).
Ciò, inevitabilmente comporta un maggior costo di produzione e prezzo di vendita, che però viene sicuramente e ampiamente compensato dalla sicurezza della qualità e della lunga durata dell’utensile. Qualità che trova riferimento in Marchi come: Tritania - The Healthiest Cookware (Le pentole più sane), Pentole Agnelli Professional Cookware (Pentole professionali), Zwilling Poletto, Lagostina Linea Rossa, Moneta Etnea, ecc.
Ma, per far sì che il rivestimento antiaderente possa mantenere, nel tempo, la sua integrità ed evitare la dispersione dei materiali che lo compongono nel cibo in cottura, l’AIRC ha Stilato la seguente lista di consigli inerenti la più appropriata modalità di utilizzazione:
- Non scaldare mai la padella vuota, poiché i materiali sono sicuri fino alla temperatura di circa 250 °C, oltre la quale la loro stabilità potrebbe essere compromessa ed avviare la formazione di vapori nocivi, specie se la cucina non è ben areata;
- Lasciare raffreddare la padella prima di riempirla con acqua fredda, per evitare di danneggiare il rivestimento, a causa del brusco cambio di temperatura;
- Prima di inserire la padella nella lavastoviglie, accertarsi che sull’etichetta ci sia il simbolo che questo tipo di lavaggio sia possibile;
- Per la pulizia della padella non usare mai utensili metallici o appuntiti e spugne abrasive o di metallo, onde evitare che il rivestimento si graffi;
- Eliminare la padella se il rivestimento è particolarmente rovinato. Perché, in questo caso, il rischio non deriva tanto dal rilascio di particelle di rivestimento (che è sempre bene non ingerire), ma piuttosto del metallo sottostante, spesso non adatto a venire a contatto con gli alimenti.
Infine, considerato che le padelle e le pentole antiaderenti sono oggetti immancabili in moltissime cucine e che da anni si dibatte sui possibili rischi associati al tumore che il loro uso comporterebbe; si ritiene opportuno riportare un ulteriore chiarimento espresso dell’ AIRC in proposito: “Le padelle più moderne, realizzate nel rispetto delle normative vigenti, non sono pericolose per la salute, a patto che vengano utilizzate in modo adeguato”.
Domenico Brancato
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13/12/2022 Articolo letto 724 volte |
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