Sorpresa e stupore ha accompagnato il ritorno, nei giorni scorsi, nelle strade della nostra cittadina, dei cassonetti per la raccolta di abiti usati.
L’amministrazione comunale ha infatti assegnato, una parte del servizio di raccolta degli abiti usati, alla società Green Field.
A seguito di ciò, è scoppiata la bagarre tra chi deve sempre e comunque fare da sponda all’operato dell’Amministrazione e chi è contro a prescindere.
Per fare un contributo costruttivo all’argomento, è necessario quindi attenersi, solo ed esclusivamente ai fatti.
Andiamo per ordine, Il suddetto servizio non è certo una novità per il nostro Comune, se la memoria non mi inganna, sono ormai alcuni decenni che risulta operativo.
Un servizio che permette, alle famiglie di disfarsi degli abiti usati, garantendo il loro riutilizzo, con una significativa riduzione del materiale da inviare in discarica.
Ciò detto, va però trovato il sistema per impedire che, intorno, o addirittura dentro ai suddetti cassonetti, venga depositato ogni tipo di rifiuti, con conseguente impatto negativo sul decoro cittadino, e con un aggravio di spese sulla collettività.
Per capire quindi il futuro che ci aspetta, è bene ricordare quello che è già successo in passato.
Fin quando la raccolta dei R.S.U. avveniva su strada, il problema quasi non si poneva, tutti erano infatti “liberi” di conferire nei vari cassonetti, di tutto e di più, senza dover ricorrere a scorciatoie.
Con l’eliminazione dei cassonetti su strada e la conseguente introduzione del servizio di raccolta differenziata porta a porta, la situazione è cambiata radicalmente, ognuno di noi infatti è diventato responsabile di quello che conferisce.
Da quel momento in poi, chi, per varie ragioni, non voleva o non poteva utilizzare il servizio di R.S.U. si è trovato a fare una scelta.
C’è chi ha scelto, spontaneamente o non, di mettersi in regola, chi invece ha scelto la strada dell’abbandono selvaggio, nelle aree meno controllate, e chi ha preferito la tecnica dell’abbandono dei rifiuti, camuffandoli da abiti usati.
Risultato, solo per ricordare qualche esempio , via della Falcognana ridotta ad una vera e propria discarica, e cassonetti degli abiti usati, stracolmi, dentro e fuori, di ogni tipo di rifiuto.
A completare poi l’opera ci pensavano gruppi organizzati che, con le loro continue intrusioni, saccheggiavano i cassonetti, scegliendo il meglio e disseminando il territorio di quello che loro non ritenevano utile.
Di fronte a questo scempio, noi del Comitato abbiamo, da un lato sostenuto l’encomiabile opera del nostro amico e socio Filippo Cuomo, Cittadinanza Super Attiva che ha provveduto a far rinascere quell’area, e dall’altra abbiamo sollecitato l’amministrazione comunale di allora affinché eliminasse i cassonetti superstiti.
Ribadendo quindi l’utilità del servizio, ma al fine di evitare quanto già successo, suggeriamo all’Amministrazione comunale di mantenere si il servizio, ma di allocare i suddetti cassonetti solo ed esclusivamente presso le isole ecologiche, fisse o mobili che siano.
Se questo semplice suggerimento non sarà preso in considerazione, vorrei tanto sbagliare ma, i problemi visti nel passato si ripresenteranno tali e quali.
È stata aggiunta la foto relativa a come era la situazione alcuni anni fa.