È giusto o no frequentare un corso anti bullismo? Cerchiamo di sfatare un po' di ignoranza
Prima di tutto dovrò fare un premessa, oramai sono 38 anni che svolgo la mia professione e nel corso del tempo ho visto le nuove leve appoggiarsi su dei valori un po' confusi e troppo superficiali. Anno dopo anno percepivo che il loro credo originale si affievoliva sempre più, lasciando il rapporto umano, fatto di abbracci sinceri, scambi di sguardi complici e gioia di vivere in gruppo, ad una proiezione sociale creata virtualmente.
A mio modo di vedere, tutto ciò ha portato ad una falla nel sistema emozionale, così da creare falsi miti e un accelerato bisogno di affermazione. Visto che non si ha uno scambio con un proprio simile si cerca di conquistare la propria presenza con una voglia e una determinazione senza filtri, così da portare non più a confrontarsi e socializzare ma imporre la propria esistenza a discapito di chi non é in grado di valorizzarsi.
Il mio allievo e sopratutto amico Stefano Bacchetta alla fine di una di quelle mie lezioni in cui mi prolungo a parlare cercando di trasmettere ciò che ho assaporato sulla mia pelle, mi disse: "Devi per forza aiutare questi ragazzi, hanno bisogno di qualcuno che gli chiarisca le idee e tu sei la persona giusta al momento giusto."
Il Prof. Bacchetta che insegna Filosofia dell’Educazione all’università ed è maestro elementare alla E. Morante di Santa Maria delle Mole, più e più volte si è fatto partecipe del progetto e, se anche quest'anno ho insistito e il comune di Marino lo ha sposato e portato alla sua realizzazione, è anche un po’ merito suo.
Una volta descritto da dove e come nasce il progetto, bisogna chiarire che in corsi del genere non dobbiamo catalogare vittime e carnefici. Si commetterebbe il più grave degli errori: stiamo comunque parlando di ragazzi ed il rispetto reciproco non deve mai venire meno.
Dobbiamo sapere che una parte del fenomeno del Bullismo è dovuta alla mancanza di una guida o della famiglia nei bisogni esistenziali di questi ragazzi. Mi è capitato spesso di dover prendere sotto la guida il fanatico invece che il buono e scoprire che nel più delle volte bastava una buona pacca sulla spalla e dirgli semplicemente "Bravo".
Molti genitori sapendo che tale corso/progetto era in fase di costruzione mi hanno chiesto come mai veniva offerto solo per le scuole medie.
Il perché di tale scelta é semplice:
1) Voglio sperare che alle scuole primarie non ci sia e non ce ne sarà mai bisogno di tali corsi. Lasciatemi credere ancora in un futuro migliore.
2) Durante il corso toccherò argomenti in cui gli adolescenti si rispecchieranno in modo perfetto. Cosa prematura ancora con i ragazzi più piccoli.
Ciò non toglie che le arti marziali, fin dalla più giovane età, sono di per se’ propedeutiche alla costruzione di una personalità e di valori che si oppongono naturalmente a derive pericolose, tra le quali anche il bullismo. E noi abbiamo pronti da tempo anche progetti in tal senso.
Detto questo ho cosi strutturato il corso:
Motivazioni, strategie e obiettivi del progetto
Tale progetto è stato concepito per far leva sull'autostima e per migliorare i propri rapporti con ciò che circonda il ragazzo socialmente soprattutto nell'età adolescenziale.
Nella struttura del progetto si lavorerà per elevare il proprio spirito senza perdere mai d'occhio il rispetto primario e indispensabile verso gli altri.
Non c'è competizione, non c'è confronto agonistico. Lo scopo del progetto è lavorare per migliorare l’autostima ed il proprio vivere sociale.
Gli incontri sono suddivisi in una parte teorica, nella quale vengono somministrate nozioni generali sul fenomeno del bullismo ed una parte pratica, riguardante tecniche basilari di autodifesa adattate ad un pubblico adolescenziale.
Durante gli incontri si affronteranno sinergicamente sia le tematiche teoriche, che la parte pratica di autodifesa.
Durante il corso si coinvolgeranno gli studenti in una partecipazione attiva ai lavori, dando loro la possibilità di raccontare esperienze personali (se le hanno avute) o di esprimere loro opinioni sugli argomenti trattati; tutto ciò col fine di redigere una valutazione il più possibile obiettiva su ciò che stato realmente assimilato al termine del programma, sia a livello teorico che a livello pratico.
Chi decide di intraprendere questo cammino dovrà imparare, tra le altre cose, il controllo e l’autodisciplina, il rispetto e l’umiltà. E’ una pratica che ci rende consapevoli del potenziale del nostro corpo, delle nostre emozioni e dei nostri limiti, insegnandoci a gestire tutto ciò e riuscendo ad andare oltre.
Per i ragazzi che entrano in contatto con questa dimensione, si cercherà di divenire una vera e propria scuola di vita, che li prepara ad affrontare con maggiore serenità e fiducia il mondo che li circonda, le relazioni con i pari e con gli adulti e in attesa delle eventuali difficoltà della vita.
Parte teorica
Concetto di “Bullismo”, quali sono le caratteristiche e le varie tipologie di manifestazione
Come identificare “il bullo”: il concetto di “capo branco”
Quali sono le forme di prevaricazione
Chi sono gli “Spettatori” ed il loro ruolo fondamentale
Quali sono gli atteggiamenti sospetti da classificare come pericolosi
Quali sono i fattori che innescano la violenza e come evitarli
Stima delle proprie capacità
Come non essere una preda
Come dominare la paura e come trasformarla in nostra alleata
Parte pratica
Docenza di tecniche base di Difesa Personale
Sistema di Autodifesa Misto, estremamente intuitivo e di rapido apprendimento, non necessita di particolari doti atletiche o di basi marziali per chi lo pratica, adattato ad utenti di età adolescenziale.
Insegna anche a sfruttare l’ambiente in cui ci troviamo come alleato
Insegnando un corso del genere ai ragazzi, il primo e fondamentale scopo è quello di far sentire sulla loro pelle il profumo di un'arte millenaria che, dietro i movimenti visti fare da eroi virtuali o immaginari, li aiuti a tirare fuori lati del carattere nascosti, li aiuti a porsi verso se stessi e verso gli altri con maggiore fiducia.
Etica del progetto
Lo scopo del progetto lavorando con gli adolescenti, naturalmente, non è quello di generare aggressività nei confronti degli altri, ma di raggiungere un perfezionamento di se stessi. La motivazione che deve spingere l’alunno alla pratica è il miglioramento delle qualità psico-fisiche, qualità che devono farci scoprire il bene più prezioso che è l'equilibrio. Con l'aiuto delle arti marziali tale progetto deve essere capito con il corpo, con la mente e, vista l’età, soprattutto con il cuore.
L' arte marziale è un modo di migliorarsi costantemente, che deve rispecchiarsi nella vita di tutti i giorni: lavoro, studio, rapporti umani; soltanto così possiamo migliorare noi stessi ed anche la nostra parte spirituale. Le qualità morali delle arti marziali, e del Kung Fu in particolare, sono: la sincerità, il rispetto, la solidarietà, la fraternità, la saggezza, l'umiltà, lo spirito di sacrificio, il coraggio, la pazienza ed altre ancora, tutte doti che nella società moderna sembrano essersi disgregate.
Ritengo che, praticando un simile progetto, secondo i canoni tradizionali, si dia vita a nuovi spazi ed autentici momenti di incontro, di dialogo, di lavoro comune e di amicizia. In questo modo nasce lo stimolo ad una necessaria e maggiore presa di coscienza individuale, per confrontarsi con i propri compagni in modo costruttivo avendo in comune lo stesso arrivo finale.
Progetto realizzato dal Maestro Carlo Capaldi
Info sulle sedi e giorni:
Tutti i martedì presso gli Istituti: A. Vivaldi Via G. Prati - S. Maria delle Mole e M. D'Azeglio Via del Giardino Vecchio – Marino.
Antonio Calcagni |
07/02/2018 Articolo letto 1.895 volte |
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