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UNA PARENTESI DISTENSIVA NEI TEMPI DEL CORONAVIRUS

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Nazionali: UNA PARENTESI DISTENSIVA NEI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Nazionali
24/04/2020
Domenico Brancato

 

NEI TEMPI DEL CORONAVIRUS
 
I tantissimi telespettatori appassionati della famosissima Serie TV “IL Commissario Montalbano“ nel seguire le scene in cui Montalbano contattava l’Anatomopatologo, anche quando si ingozzava di cannoli, per carpire dettagli sull’esito del suo operato sull’omicidio di turno, avranno certamente notato che ne scaturiva un colorito dialogo che, quasi sempre, si concludeva con una frase del genere: e adesso se ne vada perché mi ha rotto i “Cabasisi”.
Espressione che, data la particolare gradevolezza suscitata nella foltissima schiera di seguaci della trasmissione, trova sempre più ampie occasioni di citazione nel comune linguaggio quotidiano. Per cui si ritiene utile fornire delle precisazioni sull’autentico significato del curioso vocabolo.
Vocabolo che, anche se si dà per scontato, che sia nelle intenzioni di chi lo pronuncia, che nell’interpretazione di chi lo ascolta, alluda inequivocabilmente a degli organi maschili; in realtà tale convincimento non trova rispondenza nella sua traduzione letterale.
 
Trattasi, infatti,di un Termine che si riferisce ad una pianta spontanea denominata Zigolo dolce – Cyperusesculentus, diffusa nelle regioni meridionali, con un apparato radicale terminante con dei tuberi eduli,(ai quali, molto probabilmente, è da attribuire l’allusivo riferimento), molto apprezzati, tanto da essere entrati,specie in Sicilia, nel linguaggio corrente, con la denominazione di: Bagigi, Dolceghini, Ziperi, Zizzole o Mandorle di terra e Cabasisi. Nome quest’ultimo reso noto, appunto, dal Montalbano di Camilleri.
Chiarimento che certamente sorprenderà molti lettori e che ridimensionerà l’enfasi dell’espressione finora riservata ad una risposta conseguente a subiti comportamenti fastidiosi …, ma che, in compenso, per effetto dell’accostamento agli esilaranti momenti collegabili all’accattivante battuta, probabilmente, avrà il non trascurabile merito di influire ad abbassare il livello di scontrosità ed a predisporre gli animi degli ipotetici dialoganti ad un più conciliante atteggiamento.
 
Per completare le annotazioni delle caratteristiche della pianta in questione, si aggiunge che è considerata dai botanici “classica” (ossia nota fin dall’epoca Romana), in quanto oggetto di remote citazioni, per il fatto che i suoi tuberi sono stati rinvenuti nelle antiche tombe dei Faraoni, risalenti al 2000 avanti Cristo. Poiché,la leggenda vuole che questo particolare cibo accompagnasse i defunti nell’aldilà.
Oltre ad essere, più da recente, molto apprezzata,sia per le molteplici utilizzazioni dei ricchi di nutrienti tuberi, come: surrogati di mandorle e nocciole, nelle trasformazioni in pasticceria; snack, uniti allo yogurt e in confezioni di essiccati; e sia per il contenuto di molteplici apporti di sostanze benefiche dagli effetti: antiossidanti ed anti-invecchiamento; fortificatori del sistema immunitario e confacenti alle esigenze nutrizionali: deidiabetici, di chi soffre di colesterolo e dei celiaci.
Insomma, trattasi di una pianta che, come infestante, per molti agricoltori costituisce un serio problema per la difficoltà di eliminarla, a causa del notevole potere di diffusione degli organi di riproduzione sotterranei (tuberi), difficilmente asportabili insieme agli steli; mentre, con finalità colturale, grazie alle molteplici utilizzazioni sopra descritte, rappresenta una provvidenziale fonte di reddito.

 

 

Domenico Brancato
24/04/2020
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Tag: #PARENTESI #DISTENSIVA #TEMPI #CORONAVIRUS