Dalle esigenze reali alla loro strumentalizzazione
Riflettevo su quali siano gli stimoli che orientano le nostre scelte quando siamo chiamati ad eleggere i nostri rappresentanti che dovranno operare nelle Pubbliche Amministrazioni.
Il più delle volte sono stimoli di tipo emotivo, derivanti, ad esempio, dalla nostra irriducibile ideologia politica, o dalla ribellione contro le difficoltà che viviamo, o dalla simpatia/antipatia verso specifici candidati. Stimoli molto spesso indotti da campagne pubblicitarie sempre più rozze e fuorvianti, che tendono a sollecitare i nostri più profondi sentimenti di rivalsa nei confronti di quei ‘nemici’, reali o creati ad arte, descritti come origine delle nostre insoddisfazioni e delle nostre paure.
Mi sembra, inoltre, che pochi di noi si soffermino ad esaminare con la dovuta attenzione quali siano i reali obiettivi di coloro che ci inondano di sollecitazioni, ci bombardano di slogan e ci annegano di promesse che appaiono molto attraenti ma che, alla fine, risultano molto difficili da realizzare o addirittura irrealizzabili e che molte volte non vengono perseguite con la stessa determinazione con cui sono state strumentalmente e disonestamente:
Promesse che già appaiono irrealizzabili nel momento stesso in cui vengono elargite, ma, dalla maggioranza di noi, considerate come verità sacrosante.
Da sempre le nostre insoddisfazioni, opportunamente pompate o sgonfiate a seconda dell’idea politica di chi ci presenta candidati alle elezioni, vengono inserite in programmi elettorali che, per incapacità dei rappresentanti eletti o per incuria, o per cambiamenti della loro linea politica, sono destinati, in molti casi, ad essere disattesi.
E molte volte succede che gli stessi candidati che ci vengono proposti non vengano scelti in funzione delle loro effettive capacità, ma in funzione di altre considerazioni che, pur se tipiche della politica attuale, non sono certamente orientate unicamente alla soddisfazione dei cittadini, ma tendono soprattutto al consolidamento del ‘potere’.
Credo, infine, che questa eterna battaglia elettorale in cui ci dibattiamo ormai da anni non renda facile distinguere tra esigenze reali ed esigenze indotte dalla propaganda politica, intesa nel senso più deleterio del termine.
Ed è altrettanto sconcertante, per me, osservare come tutto, nell’opinione pubblica, sia trasformato in opinione politica e come siano viziati ed aprioristici i meccanismi di sostegno o di opposizione ai candidati eletti:
senza considerare quelli che vivono passivamente gli eventi che li riguardano e non esprimono mai il loro assenso o il loro dissenso per quanto viene fatto e per quanto viene invece disatteso.
Una presa di posizione ideologica e statica che non ha nulla a che vedere con la soluzione dei problemi di cui ci lamentiamo TUTTI e delle esigenze che condividiamo, TUTTI.
Ed allora io propongo che quei TUTTI, che poi siamo noi cittadini, si uniscano e, insieme e senza l’intromissione di ideologie politiche indotte forzosamente:
La mia idea è quella di ‘rivoltare la frittata’ e di essere noi stessi a definire i programmi, ad eleggere i candidati che danno maggiori garanzie ed a controllare che questi nostri eletti siano davvero nostri rappresentanti e non siano asserviti ad entità il cui unico scopo è quello di gestire il ‘potere’ , in particolare quello economico.
E quindi chiedo a TUTTI un maggior interessamento alla gestione della Cosa Pubblica da parte di molte più persone. Interessamento diretto al supporto delle Amministrazioni elette, ma anche in competizione con coloro che della politica hanno fatto una professione e che, purtroppo, non agiscono nell’etica che questa onorevole professione richiede e, come tali, sono soggetti a regole che nulla hanno a che vedere con la soddisfazione delle nostre esigenze.
Sarei molto lieto che questo mio scritto riuscisse ad aprire una discussione che, coinvolgendo un buon numero di persone ragionevoli e disposte ad impegnarsi, riuscisse a modificare le modalità di approccio all’elezione dei nostri rappresentanti ed al controllo dell’attività da loro svolta.
La discussione è aperta.
Gianni Morelli |
13/07/2019 Articolo letto 1.022 volte |
Commento di: michele t.
Gianni,
hai detto tutto tu, descrivendo mirabilmente la triste realtà della Politica nostrana, fatta da Uomini, con i loro pregi ed i loro difetti; purtroppo sono quasi sempre questi ultimi che prevalgono sui primi, ed il senso di frustrazione che traspare dalle tue parole ne è la conferma.
Abbiamo tutti una certa età, e più volte abbiamo tentato e ci siamo illusi di fare Politica secondo i criteri che tu suggerisci, ed il risultato è immancabilmente, anche oggi, sotto i nostri occhi. La Storia, bella o brutta che sia, così come i Governi, la fanno gli Uomini, portati per loro natura ad esprimere la loro indole. In Politica, ancora di più che in altri ambiti, gli "Esseri superiori" , come direbbe Platone, hanno vita dura, e spesso si tengono alla larga, preferendo esprimere la loro Intelligenza e sensibilità affrontando e risolvendo problemi di natura diversa.
Il discorso è molto complesso ed allo stesso tempo semplicissimo; si tratta di convincere e delegare questi "Esseri Superiori" ad occuparsi di Politica, senza che vengano poi risucchiati da un Sistema ormai irrimediabilmente compromesso. Quello che tu proponi si faceva una volta attraverso i Partiti Politici, che erano presenti fisicamente sui territori, con le loro sedi, spazi di confronto e di Democrazia, ormai scomparsi. Alcune Associazioni o Gruppi di Cittadini hanno cercato e cercano di farlo illudendosi di poter fare Politica al di fuori della Politica, ma per decidere le sorti di un territorio e le scelte che riguardano il ben vivere dei Cittadini, occorre entrare in un Sistema di Governo, assumendosi le responsabilità che comporta, e sporcandosi le mani. Il lavoro più duro è rimanere sé stessi, restare coerenti, mantenere le promesse, schivare le insidie......
Ritorniamo all'Uomo, a colui che ha il potere, attraverso il voto, di esprimere i propri rappresentanti: Gianni, cosa ti fa pensare che non debbano essere questi rappresentanti lo specchio fedele di coloro che li eleggono ? Cosa ci fa pensare che si possano CAMBIARE veramente le cose ?
E' solo l'inizio di una lunga e affascinante discussione, che sarà comunque utile ed interessante approfondire.
Sono un appassionato di aforismi e aspetto quotidianamente la proposta che il Vs. sito offre gratuitamente a tutti noi, e qualche giorno fa Eduardo Galeano, che conosco ed apprezzo come mirabile scrittore di Sport, ci ha regalato un'altra delle sue perle di conoscenza del mondo e della natura umana:
"lei è all'orizzonte, mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino di dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini non la raggiungerò mai. A cosa serve l'Utopia ? Serve proprio a questo, a camminare." (Eduardo Galeano).
E' quello che possiamo fare Gianni, ed è bellissimo incontrare altre Persone sul nostro cammino.
Buona domenica a tutti.
Commento di: Gianni Morelli
Carissimo Michele,
intanto voglio ringraziarti per il tuo intervento. Ho molto da imparare nel campo dei rapporti sociali e delle regole sulle quali si articola la politica attuale e considero estremamente motivante potermi confrontare con persone come te, capaci di osservare con obiettività e consapevolezza i fatti e le situazioni che caratterizzano la situazione in cui in questo periodo versa il nostro Paese.
Mi chiedi: ‘cosa ti fa pensare che si possano cambiare veramente le cose ?’
Ti rispondo che me lo fa pensare il fatto che molti siano convinti che vadano cambiate e che molti operino già per fare in modo che possano cambiare. Osservo con attenzione la recente nascita spontanea di attività di volontariato che, agendo su piccole cose, come ad esempio
• impegnandosi personalmente per la pulizia delle strade e dei parchi
• o mostrando indignazione contro le ‘discariche spontanee’,
• o interessandosi alla realizzazione di un’isola ecologica,
• o firmando petizioni atte a favorire la realizzazione di parchi protetti
• o mostrando interesse per le attività dei vari Comitati ed Associazioni
• …….
contribuiscono a ricreare quel ‘tessuto sociale’ dilaniato dalla conflittualità, ideologica o creata ad arte, che ha molto caratterizzato l’attività dei nostri rappresentanti politici in questi ultimi anni. Conflittualità che ha portato all’indebolimento delle difese ed ha contribuito in molte situazioni ad aprire varchi all’arroganza di inetti e di incapaci
E poi la mia indole che, abituata da sempre a cercare soluzioni in campi sempre diversi nel mondo del lavoro, mi porta a non arrendermi mai di fronte alle difficoltà, anche quando mi sembrano insormontabili.
E, allora, ho intenzione di andare avanti nel mio discorso, invitando i nostri concittadini a discutere di fatti concreti ed a definire dei programmi che trovino amplificazione attraverso le varie forze sociali, soprattutto quelle che intendono aiutarli nel proporre soluzioni miranti a risolvere problemi che condizionano il benessere di tutti.
Certo, non possiamo pretendere di cambiare dal basso i partiti, come vorrei, ma vorrei che riuscissimo ad esprimerci usando un linguaggio politico che ci allontani dagli slogan ed inviti al ragionamento. Vorrei che le nostre sollecitazioni aiutassero i politici di professione a parlare con la gente e tornassero a riferirsi al territorio ed alle esigenze dei cittadini che rappresentano. Vorrei inseguire un sogno, piuttosto che un’utopia
Mi piace molto camminare, e vorrei farlo verso obiettivi concreti. E mi piace camminare in gruppo, al seguito di guide competenti che mi tengano aggiornato sui valori del percorso che stiamo percorrendo.
Un caro saluto
Commento di: michele t.
Carissimo Gianni,
sono io che ringrazio te per la tua ammirevole e quasi fanciullesca positività, e anche per questa rara opportunità che ci concedi di ragionare in modo meno superficiale di quanto facciamo quotidianamente, troppo presi a "correre", non si sa bene dove.
Io credo che ciascuno di noi possa fare moltissimo, anche solo dedicando un'ora del proprio tempo per le attività di volontariato di una Associazione o di un Comitato di quartiere, oppure spazzando la strada pubblica fuori dalla propria abitazione, oppure aiutando un proprio simile in difficoltà, anche a distanza. Padre Carlo Carretto, un religioso del secolo scorso, diceva che anche il più piccolo mattone, nascosto alla base di una Cattedrale, contribuisce alla magnificenza di quella grande Opera dell'Uomo, ed è forse per questo che ognuno di noi ha la possibilità di dare positivamente il proprio contributo.
Il CAMBIAMENTO è possibile, ed è un percorso che si costruisce con il tempo, passo dopo passo, ma che forse non si realizzerà mai, ed è giusto così, un po' come le Utopie o come i Sogni, che ci permettono di andare avanti, di impegnarci per un obiettivo, di migliorarci giorno per giorni, e di migliorare così, poco per volta, anche la Società in cui viviamo.
La Filosofia è anch'essa una materia affascinante ed in continuo divenire, ma CI INSEGNA anche a prendere coscienza e conoscenza della realtà, e a cercare di capire come possiamo affrontarla nel modo migliore, che più si confà alla nostra indole, al nostro modo di pensare ed agire.
La Politica, l'azione di Governo e di amministrazione dei rappresentanti eletti democraticamente, CI OBBLIGA a prendere coscienza e conoscenza della realtà, e ci aiuta nel nostro percorso di crescita e consapevolezza, guidandoci nella realizzazione di programmi tesi a migliorare la vita di tutti. O almeno e' questo che dovrebbe fare.
Purtroppo la Politica è fatta dagli Uomini, da noi stessi, e conosciamo perfettamente, noi per primi, i nostri innumerevoli difetti, che tu hai ben descritto nel tuo articolo.
Mi piace tantissimo sognare un mondo migliore, una società più giusta, una Comunità più attenta alle esigenze collettive più che a quelle personali, un insieme di individui disposti all'ascolto, al dialogo, al confronto, "all'abbraccio" in senso lato, e mi ritrovo, con sempre minori energie, a constatare quanto la realizzazione di questi sogni sia sempre più complicata, o forse soltanto una "sana" Utopia.
Ogni giorno, aumentando il grado della nostra Conoscenza, accettando il confronto con le altre Persone, imparando ad ascoltare la voce degli altri, possiamo migliorare noi stessi, l'ambiente sociale che ci circonda, cominciando dalla nostra Famiglia, dal nostro ambito lavorativo, dal nostro quartiere, dalla nostra Comunità locale.
Tante Persone, che ogni giorno migliorano loro stesse, portano al Cambiamento della Società in cui vivono, ed avranno la possibilità di eleggere Rappresentanti degni del duro compito che li attende: amministrare, condividendole, le Virtù di una Società di Uomini giusti.
Evidentemente, è sotto gli occhi di tutti, il nostro percorso è ancora molto lungo.
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