Negli ultimi dieci anni Frattocchie è stata, probabilmente, la frazione del comune di Marino nella quale si è registrato il maggiore sviluppo edilizio; laddove erano presenti ampi spazi di verde sono sorte nuove infrastrutture edilizie, ove palazzi ove villette a schiera insinuate tra le vecchie e preesistenti installazioni abitative. Naturalmente a seguito di tale fenomeno la popolazione residente è cresciuta in modo esponenziale ed a fronte di tale crescita non si è registrato un adeguato sviluppo urbanistico. Le conseguenze di tale fenomeno sono le difficoltà che incontrano i cittadini che risiedono nella porzione del territorio di Frattocchie che è stata maggiormente interessata al fenomeno del “cemento selvaggio”; soprattutto quelli che si sono insediati negli ultimi due anni stanno vivendo il grande problema della distribuzione del gas metano.
Nell’area compresa tra Via Palaverta, Via Kennedy, Via Aldo Moro, Via Einaudi, Via della Libertà, Via del Divino Amore, infatti, le installazioni edilizie ultimate a partire dall’ultimo semestre del 2015 e fino ad oggi, non sono allacciate alla rete di distribuzione del gas metano. I cittadini che abitano in tali infrastrutture ottengono la distribuzione del gas (GPL) o tramite un bombolone condominiale o tramite bombole presenti nei singoli appartamenti. Il disagio è appunto una delle tante conseguenze dirette dello smoderato sviluppo edilizio che ha portato nella zona nuove e numerose utenze.
Per asservire tali maggiori utenze sarebbe stato necessario l’adeguamento della rete di distribuzione, che non essendo di recente realizzazione, ma risalente a qualche decina d’anni or sono quando la zona aveva una più moderata densità demografica, ha una bassa capacità di portata, che, per il tempo nel quale fu stesa, era più che sufficiente ma oggi, con il forte sviluppo edilizio, è evidentemente insufficiente.
Per distribuire il gas metano a tutte le nuove abitazioni che sono state realizzate nel periodo indicato (parliamo di più di trecento utenze) sarebbe necessario un intervento tecnico da parte di ITALGAS che consentirebbe di risolvere la problematica con l’attuale rete di distribuzione.
Purtroppo tale soluzione, al momento, non può essere adottata in quanto alla problematica tecnica se ne sovrappone una di natura burocratica; da qualche anno, infatti, è scaduto il contratto che il Comune di Marino aveva a suo tempo stipulato con ITALGAS (per affidamento diretto) per la fornitura del gas metano nel proprio territorio. Tale contratto, scaduto già da qualche anno, dovrà essere rinnovato, ma nel frattempo le procedure per stipulare il nuovo contratto sono cambiate ed il Comune di Marino non può più rinnovare per conto proprio il contratto con ITALGAS (affidamento diretto) ma dovrà essere indetta una gara per assegnare la fornitura ad una ditta di distribuzione che dovrà asservire non più il singolo comune bensì un’area geografica che comprende più comuni. Nella fattispecie Marino è inserito in un’area che comprende sei Comuni satelliti (Marino compreso) più un Comune pilota che è il Comune di ROMA; quest’ultimo ha rinnovato per sé il contratto fino al 2024 con ITALGAS, mentre il rinnovo per i comuni satelliti non è avvenuto e ciò dovrà essere fatto quanto prima.
A tal proposito va detto che la rete di distribuzione del gas nel territorio del Comune di Marino, come in altre aree del territorio nazionale, è di proprietà di ITALGAS che è la ditta che l’ha realizzata a proprie spese e pertanto, qualora non dovesse aggiudicarsi la gara, alla quale potranno partecipare anche aziende europee, ITALGAS chiede che la ditta che vincerà la gara dovrà risarcirla del valore attualizzato della rete (valore economico della rete ad oggi). Per questo motivo, al momento, non può essere effettuata alcuna modifica tecnica alla rete di distribuzione in quanto si andrebbe a modificare quello che è il valore attualizzato che dovrà essere elemento essenziale del bando che dovrebbe perfezionarsi nell’anno corrente. Il Comune di Marino, inoltre, chiederà d’inserire nel bando, come clausola contrattuale, che la ditta (ITALGAS compresa) che si aggiudicherà la gara dovrà eseguire l’intervento tecnico sulla rete di distribuzione per fornire il gas metano alle oltre trecento utenze che al momento non ne dispongono. A detta dei tecnici, una volta che il bando sarà pubblicato, per il perfezionamento e l’aggiudicazione della gara (salvo eventuali ricorsi e controversie giudiziarie) ci vorrà almeno un anno al quale deve essere aggiunto il tempo necessario per eseguire i lavori di modifica della rete. Con tale prospettiva e ferme restando le cose come sono ad oggi, non è pensabile di ottenere, nell’area in questione, la distribuzione del gas metano se non prima dell’anno 2021, sempre se il bando verrà pubblicato nell’anno corrente. Speriamo bene.
Francesco Peltrone
Francesco Peltrone |
28/10/2018 Articolo letto 3.012 volte |
Commento di: Gianni Morelli
Italgas ha realizzato la rete, ma poi ha usufruito degli introiti che ne sono derivati. Quindi non credo che potrà pretendere il pagamento di quanto realizzato, almeno non per tutto il suo valore. Esiste sicuramente una contabilità della stessa Italgas da cui si possa verificare quanto valore è stato nel frattempo ammortizzato. Inoltre tutte le realizzazioni tecnologiche sono caratterizzate da un decadimento che ne definisce il tempo di vita, ed anche questo è da considerare al momento dell'eventuale passaggio ad altro gestore. Quindi la gara dovrà essere impostata nei giusti termini onde evitare che Italgas ne derivi eccessivi vantaggi. Oltre a queste considerazioni c'è quella che indica come esista in questa carenza di infrastrutture anche una enorme carenza da parte del Comune che, a suo tempo, doveva garantirne l'esistenza prima di dare le concessioni edilizie nonché dei costruttori che non hanno operato secondo la legge. E si noti anche il disinteresse di Roma nei confronti delle città limitrofe: l'Area Metropolitana non è una definizione astratta , ma rappresenta una chiara responsabilizzazione di chi è chiamato a gestirla. E forse quella di ampliare l'accordo in essere tra Roma ed Italgas potrebbe essere la via più breve per risolvere il problema, vista la familiarità di cui godono le Amministrazioni di entrambi i Comuni.
Solo un'osservazione che so essere polemica: risolvere questi problemi fa parte del cambiamento che, forse , è più difficile da realizzare di quanto sembrasse in campagna elettorale
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