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La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LE ESTERNAZIONI PARTITICHE , INTESA COME SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome, ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di: Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APARTITICO, ovvero non siano di parte. 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APARTITICI  che prestiamo attenzione alle esigenze della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione partitica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

Abbandono Rifiuti - Multa fino a €27.000

Abbandono Rifiuti - Multa fino a €27.000 Copertina    (commenti:1) (565)
Domenico Brancato

A partire dal 9 agosto 2025, pene più severe per chi abbandona rifiuti da veicoli in marcia o in sosta.
 
Il D.L. 8 agosto 2025, n.116, infatti, ha introdotto, per chi getta rifiuti da veicoli, le seguenti sanzioni:
  • per i privati: fino a 1.188 euro per l’abbandono di piccoli rifiuti ( mozziconi di sigaretta e fazzoletti) e, per rifiuti più voluminosi, (bottiglie o sacchetti) fino 18.000 euro di multa e la sospensione fino a 6 mesi della patente, con possibile arresto, in caso di danno ambientale (che può determinare il deterioramento di una risorsa naturale, quale: acque superficiali, suolo e habitat protetti), o se si tratta di rifiuti pericolosi (che contengono sostanze tossiche, infiammabili, corrosive, infettive, cancerogene, o che possono avere effetti dannosi sulla produzione o sull’ambiente, come: amianto, solventi, batterie esauste, rifiuti sanitari, rifiuti agrochimici, rifiuti radioattivi o biologici, sostanze chimiche, oli esausti e farmaci scaduti) ;
  • per le imprese: multe fino a 27.000 euro, arresto da 6 a 2 anni e possibile sequestro del veicolo.
Inoltre, lo stesso Decreto, ha reso possibile una identificazione più agevole e meno sfuggente di chi commette tale infrazione. In quanto sarà sufficiente una foto chiara della targa del veicolo, acquisibile tramite:
  • sistemi di videosorveglianza comunali o autorizzati (le cui telecamere possono identificare i trasgressori e attivare multe e provvedimenti, anche senza la contestazione immediata, con notifica da parte dell’Ente locale) :
  • telefoni cellulari;
  • dashcam (videocamera per auto);
  • segnalazioni accompagnate da documentazione visiva (immagini e video).
Poiché, l’aggiornamento dell’articolo 15 del Codice della Strada consente di risalire al proprietario del mezzo tramite la Motorizzazione e di recapitare la sanzione, anche a distanza di tempo.
 
Un inasprimento delle penalità, quello in esame che, oltre a prefiggersi di svolgere una funzione di deterrenza immediata verso la tendenza alla trasgressione, mira fondamentalmente ad indurre i trasgressori ad acquisire la consapevolezza delle deleterie conseguenze che l’abbandono dei rifiuti può determinare:
  • sia di natura pecuniaria, penale e morale, derivanti dall’applicazione delle descritte sanzioni, cui possono andare incontro; a fronte del beneficio ottenibile dall’abusiva liberazione di un rifiuto.;
  • che nei confronti:
  • dell’ambiente (con l’inquinamento del terreno e delle acque, rendendo il suolo inutilizzabile);
  • della fauna (attraverso l’ingerimento di sostanze tossiche);
  • dell’atmosfera (dovuto ai gas serra, responsabili del cambiamento climatico, prodotti dalla decomposizione dei rifiuti organici);
  • dell’ economia (per i costosi interventi relativi alla rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati, specie se tossici);
  • della società (dovuto al degrado urbano conseguente alla presenza di rifiuti abbandonati, che influenzano negativamente la vivibilità dei quartieri e della città interessate);
  • della salute pubblica (in quanto i rifiuti abbandonati attirano insetti e roditori, creando un ambiente favorevole allo sviluppo e proliferazione di malattie);
  • del paesaggio (che essendo deturpato dall’abbandono dei rifiuti, crea un impatto negativo sulla gradevolezza e sull’attrattività turistica del territorio).
Pertanto, considerato che chiunque, volendo, disponga della facoltà di valutare realisticamente le previste, non trascurabili, conseguenze a carico di chi verrà colto in fragranza di reato, mentre abbandona rifiuti; si ha motivo di confidare, ottimisticamente, in un possibile avvio di risoluzione dell’annoso problema.
 
In quanto si è coerentemente dell’avviso che anche coloro che ancora dovessero pensare di non desistere dal compiere l’insano gesto, di fronte al pericolo di incorrere nei compromettenti descritti rischi, possano riuscire ulteriormente a contravvenire alle innate ineludibili prese di posizione della propria “voce della coscienza”: guida interiore e profonda consapevolezza di ciò che è giusto e sbagliato; e del proprio “buon senso”: capacità di discernimento che permette di prendere decisioni sensate in ogni circostanza.
 
A meno che non si voglia, spericolatamente, seguire un percorso esistenziale decisamente amorale e, nel migliore dei casi, perennemente esposto agli effetti prodotti della inevitabile pregiudizievole sensazione propria dello stato d’animo di chi sa di commettere un’azione illegale.

Pericolo West Nile Virus - Come proteggersi

Pericolo West Nile Virus - Come proteggersi Copertina    (commenti:2) (542)
Domenico Brancato

Come proteggersi dalla puntura delle zanzare: principale veicolo di trasmissione del West Nile Virus.
 
Innanzitutto occorre precisare che l’infezione da West Nile Virus: nome della regione dell’Uganda in cui venne isolato per la prima volta nel 1937, da qualche anno è presente anche in alcune regioni italiane.
 
Infatti, dall’inizio del 2025 (dati riferiti al 23 luglio) sono stati riscontrati 32 casi,di cui 21 nel Lazio, tutti in provincia di Latina, ed altri in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Campania.
 
Il che significa che il virus ha assunto un andamento endemico (cioè, che nella stagione estiva di ogni anno si ripresentano casi di infezione nell’uomo), e non può essere più considerata una malattia esotica, visto che il clima tropicale si è esteso sempre più stabilmente anche alle nostre latitudini.
 
Conseguentemente la stagione delle zanzare, in maniera più intensa, inizia prima e finisce dopo. E quindi, divenendo più lungo il periodo di attività dell’insidioso e molesto insetto, necessita approfondire le conoscenze:
 
- sul potenziale pericolo derivante dalle sue inoculazioni:
  • le punture responsabili della trasmissione del virus sono quelle della comuni zanzare del genere Culex pipiens infette (che, a loro volta, si infettano pungendo uccelli selvatici infetti, che sono i principali serbatoi del virus) diffuse in Europa dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno;
  • la trasmissione del virus non avviene tramite contatto con persona infetta, ma solamente per mezzo della puntura di zanzare infette;
  • l’80% delle persone punte non sviluppa sintomi e solo meno dell’1% di esse può assumere forme cliniche gravi;
  • nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, dato che 8 persone su 10 non avverte alcun sintomo;
  • nelle persone sintomatiche, invece, i malesseri più frequenti sono: febbre (più leggera nei bambini e più alta nei giovani); mal di testa; dolori muscolari; nausea; vomito; ingrossamento di linfonodi; arrossamento degli occhi e irritazione o rigonfiamento della pelle che, in molti casi, si presenta come uno sfogo rosso, pruriginoso e dolente. Anche se a volte può essere formato da bollicine o da placchette ruvide;
  • molto raramente (1 persona infetta su 150) possono comparire sintomi più gravi, quali febbre alta, mal di testa intenso, disorientamento, tremore e debolezza muscolare, torpore, disturbi alla vista o da convulsioni;
  • solo in un caso su mille può verificarsi un’encefalite letale;
  • le persone più esposti a tali sintomi seri risultano essere gli anziani e coloro che hanno basse difese immunitarie o fragili, a causa di malattie pregresse o concomitanti;
  • il periodo di incubazione (tempo che intercorre tra l’esposizione al virus ed il manifestarsi dei sintomi della malattia) è estremamente variabile: da pochi giorni a due o tre settimane, mentre alcuni sintomi, come stanchezza e spossatezza, possono durare anche qualche mese;
 
- e sugli accorgimenti da adottare per evitare che il pericolo stesso si manifesti o causi danni:
  • assumere integratori e alimenti ricchi di vitamina B, come frutta, verdura, uova, latte, salmone, aglio e lievito di birra, per rendere il sudore meno attraente per gli insetti.
  • Oppure prendere alcuni integratori specifici, quale ZanZar Benex C (Integratore naturale a base di vitamina C , che contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione della pelle e a rendere la stessa meno attrattiva per le zanzare) contenenti principi attivi naturali, come il Ledum Palustre (rimedio omeopatico utile per allontanare le zanzare) che rendono ugualmente la pelle meno gradita alle zanzare. Rimedio particolarmente utile per le persone con gruppo sanguigno 0 (zero) che risulta il preferito dalle zanzare, rispetto i gruppi B e A, in ordine decrescente;
  • evitare di bere alcolici e birra in particolare, visto che l’odore emanato dal corpo di chi li beve attrae le zanzare;
  • indossare, soprattutto nelle ore serali, quando le zanzare sono più attive, abiti coprenti e chiari di colore: verde, giallo e Kaki, ed evitare quelli di colore scuro, come il: nero, rosso, grigio, arancione e blu che, avendo la capacità di assorbire il calore, rendono le persone che l’indossano più facilmente individuabili dagli insetti;
  • coltivare, in prossimità di ingressi e finestre, piante aromatiche, come: menta, citronella, lavanda, geranio, basilico, rosmarino, aglio o cipolla, il cui odore forte funge da buon repellente naturale per le zanzare. Ma soprattutto, per una maggiore efficacia, usare l’olio essenziale estratto da alcune di esse , quali:
  • Cannella, che uno studio del 2021 ha dimostrato essere efficace come repellente per gli insetti, e nel 2004 un’indagine taiwanese ha accertato che può allontanare più di una specie di zanzara, fra cui quella tigre, ormai diffusa anche in Italia e molto più resistente delle specie autoctone;
  • Citronella, il cui olio, oltre ad essere ricco di citronellale (composto organico naturale), che nei suoi costituenti principali comprende anche: geraniolo, limonene, linalolo e citronellolo, tutte sostanze repellenti che le zanzare ed altri insetti non tollerano. In soluzione spray assicura una copertura di circa 2 ore, mentre in forma di candela o torcia è un ottimo rimedio contro le zanzare in giardino;
  • Tea tree o Melaleuca, il cui olio è comunemente noto come “Tea tree oil” ed è apprezzato , oltre che per la sua attività repellente , ancor più della citronella, per le sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antimicrobiche dimostrate da numerosi test di laboratorio;
  • Timo, del quale, in uno studio del 2002 veniva rilevato che il 5% di olio essenziale sulla pelle è stato sufficiente per fornire una copertura di circa il 90% contro le punture di zanzara. Inoltre bruciare foglie di Timo in un braciere(ad esempio, in giardino durante una cena all’aperto) può fornire dai 60 ai 90 minuti di protezione dagli attacchi degli insetti;
  • Eucalipto citrato, noto già dagli anni ’40 per la sua azione repellente, il suo olio è caratterizzato dall’elevato contenuto di citronellale. Contenuto che, secondo uno studio del 2014, se aggiunto in un vettore fornisce una protezione di oltre il 90%, per un periodo di oltre 3 ore, contro le zanzare;
  • Lavanda, il suo olio,essenziale, testato in numerosi studi di laboratorio, di cui uno nel 2002, in particolare, ha dimostrato la sua efficacia nel tenere lontane le zanzare per circa 2 ore, oltre a sviluppare proprietà antisettiche, analgesiche e antimicotiche. Ciò significa che, come la Melaleuca, non solo previene le punture, ma può lenire il prurito e sfiammare la zona della pelle irritata;
  • Erba gatta (Nepeta cataria) o meglio la specie affine (Nepeta parnassica), appartenente alla stessa famiglia della Menta e della Menta piperita, il cui olio essenziale viene distillato dalle foglie dell’arbusto comune in tutto l’arco alpino e nelle zone collinari. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha rilevato che tale erba può essere fino a 10 volte più efficace dei repellenti chimici, garantendo una copertura quasi completa di circa 2 – 3 ore, grazie al contenuto di nepetalattone , che è la stessa sostanza che attrae i gatti, e che oltre alle zanzare allontana mosche, pulci, pappataci ed altri insetti indesiderati;
 
  • utilizzare trappole:
  • all’Anidride carbonica – CO2- ,gas che simulando la presenza degli ospiti (essendo il sottoprodotto naturale della respirazione umana), poiché è utilizzato dalle zanzare per la loro localizzazione, vengono fortemente attratte. Trappola che oltre ad essere reperibile in commercio, può essere realizzata autonomamente con prodotti naturali efficaci ed ecologici, come di seguito descritto: tagliare la parte superiore di una bottiglia di plastica, inserirla capovolta all’interno della parte inferiore e fissare le due parti con il nastro adesivo. Quindi preparare una soluzione con 200 ml di acqua calda, 50 g di zucchero e 3 g di lievito secco sciolto (lievito di birra disidratato) o 1 g di lievito fresco (lievito di birra) e versarla nella bottiglia. Il lievito fermentando produrrà l’anidride carbonica occorrente per alimentare la trappola;
  • all’aceto: predisponendo una bottiglia come sopra, nella quale inserire una soluzione formata da 200 g di zucchero, 200 g di aceto e 400 g di acqua, alla quale vanno aggiunti frammenti di buccia di banana. L’aceto già di per sé, grazie al suo odore pungente, esercita un’azione attrattiva naturale, ma combinato con gli altri ingredienti crea un’esca irresistibile per le zanzare.
Per massimizzare l’efficacia di entrambe le trappole occorre posizionarle nei pressi di porte, finestre, in balcone o in giardino e controllare regolarmente il contenuto, sostituendolo quando necessario;
  • adoperare la Racchetta elettrica antizanzare: apparecchio efficacissimo per eliminare le zanzare che, dopo aver succhiato il sangue, per riposare e metabolizzare il pasto, si appoggiano sui muri interni all’abitazione e lungo i bordi di porte e finestre, dove possono essere agevolmente individuate e colpite;
  • utilizzare ventilatori, in quanto (specie se producono forti correnti d’aria e sono dotati del meccanismo di oscillazione),disturbano il volo delle zanzare e diffondono l’anidride carbonica ed altri odori, confondendo la loro “mappa olfattiva”, rendendo più difficile la capacità di intercettare il bersaglio preferito.
 
Insieme di accorgimenti e rimedi, quelli sopra descritti, la cui finalità mira però ad impedire alle zanzare di esercitare la loro azione predatoria nei confronti delle persone.
 
Mentre la soluzione radicale prevede la creazione di condizioni che impediscono lo sviluppo delle zanzare, basate fondamentalmente sull’eliminazione dei ristagni di acqua (da effettuarsi tramite il regolare svuotamento di sottovasi, piscine gonfiabili ed altri contenitori utilizzati per raccogliere le acque piovane), per impedire che le zanzare possano deporre le uova.
 
Oppure, qualora tale operazione non sia possibile, di trattare le acque stagnanti con prodotti dall’effetto ovicida-larvicida efficaci ed ecologici, quali:
 
  • Olio di Neem (estratto dai semi dell’albero di Neem di origine indiana),la distribuzione di poche gocce del quale è sufficiente per impedire lo sviluppo delle larve;
  • Oli biodegradabili (che si decompongono facilmente ), la cui azione è quella di creare una pellicola sulla superficie dell’acqua per impedire alle larve di respirare, provocandone la morte;
  • Bacillus thuringiensis –BTT- (Batterio dalle preziose proprietà insetticide naturali), innocuo per l’uomo e gli animali, ma letale per le larve di zanzara, reperibile in commercio sotto forma di compresse o granuli, da impiegare alla dose di 10 g per 10 litri di acqua;
  • Clorazione shock e con cloro a lento rilascio: il primo si trova in commercio nel formato liquido o granulare e contiene il 60% di cloro utile, da impiegare per un’azione d’urto rapida e potente, all’inizio e alla fine dell’uso della piscina, per l’eliminazione delle larve; il secondo è quasi sempre venduto in pastiglie dai 20 a 250 g, contiene il 90% di cloro, con tempi di scioglimento di circa 15 giorni, e viene utilizzato per tutto il periodo di attività della piscina, anche in presenza dei bagnanti, per prevenire la proliferazione delle larve;
  • Pesci, della specie: Gambusia (Gambusia affins), pesce rosso (Carassius auratus) e Medaka, che possono rappresentare una efficace soluzione naturale alternativa, per il controllo delle larve di zanzara nelle vasche ornamentali e laghetti.
 
Considerato però l’andamento della propagazione territoriale del West Nile Virus, il quotidiano aumento dei casi di decesso ad esso imputabili e il protrarsi delle condizioni meteorologiche favorevoli (con temperature fino a 40 – 45 ° C) per la proliferazione delle zanzare; onde evitare un ulteriore peggioramento della situazione, oltre ai descritti provvedimenti di competenza dei singoli cittadini; occorre un inevitabile tempestivo potenziamento di interventi di prevenzione ad effetto larvicida, da parte delle Istituzioni resonsabili della salute pubblica.
 
Interventi di disinfestazione straordinaria su accumuli di acqua stagnante, canali, laghetti e ristagni in prossimità di tombini e caditoie esistenti in are pubbliche, da eseguire preventivamente al verificarsi del contagio, anche nelle presumibili aree di infezione.
 
Senza attendere che il Virus colpisca, come concordato in occasione della conferenza dei Sindaci Asl Roma 6 del 30 luglio u.s.
 
Quando le persone affette risultavano esclusivamente residenti in provincia di Latina e Caserta e non si era ancora manifestato l’attuale quotidiano verificarsi di casi conclamati.
 
Mentre, secondo insalutenews.it, successivamente l’allarme, con 455 casi confermati, anche se senza picchi epidemici (quando il numero di casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo), si è diffuso nelle già menzionate numerose altre regioni e località, confermando l’andamento endemico del virus.
 
Il che, pur se non implicando necessariamente una situazione di emergenza, richiede un monitoraggio continuo e soprattutto l’adozione di tempestive misure preventive idonee a ridurre l’incombente e persistente rischio di trasmissione. Adempimento, fra l’altro, suggerito anche dal vecchio, ma sempre valido e saggio detto popolare: “meglio prevenire che curare”.
 

Benedizione della Famiglia - Basta una telefonata

Benedizione della Famiglia - Basta una telefonata Copertina    (commenti:3) (687)
Francesco Raso

 
Già da piccini siamo stati abituati a vedere entrare il Parroco in casa per la benedizione pasquale della famiglia e della stessa abitazione.
Il Parroco, con due chierichetti al seguito, facevano prima il giro delle stanze irrorandole di acqua santa e poi una solenne benedizione a tutta la famiglia riunita per l’occasione.
 
Ormai queste sono immagini da pittura ad olio o da cartolina.

La realtà della vita odierna ci costringe ad effettuare dei cambiamenti irreversibili.
 
Un Parroco che suona al citofono non sa mai:
  • Se qualcuno è già in casa
  • Se la famiglia abbraccia una diversa religione
  • Se si teme un furto con inganno
  • Se il Parroco di colore è considerato un terrorista mediorientale
  • ecc. ecc.
A volte è più pericoloso per il Parroco che per chi teme un’abusiva intrusione di malavitosi.
Per scavalcare queste bilaterali problematiche del mondo moderno, è preferibile che il devoto cittadino contatti la propria parrocchia e prenda appuntamento in un orario a lui più consono, con la certezza che sarà un vero Parroco a suonare il campanello di casa.
Questo ormai è il sistema più sicuro per poter far benedire la propria famiglia e la propria casa in occasione della Pasqua.
 
Il nostro Parroco Don Jesus è pronto a ricevere la tua richiesta. Attende soltanto una tua telefonata per sapere quando e dove portare la benedizione alla tua famiglia e focolare domestico.
 
INIZIATIVA RISERVATA AI PARROCCHIANI DELLA NATIVITA' DELLA BEATA V. MARIA IN SANTA MARIA DELLE MOLE
 
TELEFONA IN PARROCCHIA AL NUMERO 06 93 000 60 E COMUNICA QUANDO GRADISCI RICEVERE, ACCOGLIERE IL PARROCO PER FAR BENEDIRE LA TUA FAMIGLIA

Nuovo Codice della Strada - Inasprimento Sanzioni

Nuovo Codice della Strada - Inasprimento Sanzioni Copertina (701)
Antonio Calcagni

Con l’approvazione della legge del 25 novembre 2024 n. 177, il 14 dicembre 2024, sono entrate in vigore le nuovi disposizioni in materia di sicurezza stradale, con l’imposizioni di nuovi obblighi e l’elevazione della maggior parte delle sanzioni.
 
Sanzioni che, considerato il non trascurabile maggiore aggravio di natura amministrativa e penale che può derivare dalla loro applicazione, si ritiene utile riepilogare dettagliatamente, per consentire alle varie categorie di conducenti di veicoli, il riscontro delle informazioni di loro interesse:
Eccesso di velocità, a seconda se il superamento della limitazione è compreso fra: 10; 10 e 40; 40 e 60 e oltre i 60 km/h, sono previste le rispettive seguenti sanzioni:
  • da 41 a 169 euro;
  • da 169 a 680 euro, più la decurtazione di 3 punti dalla patente e da 220 a 880 euro, più la sospensione della patente da 15 a 30 giorni, se tale infrazione viene commessa ripetutamente all’interno di un centro abitato, per almeno 2 volte nell’arco di in 1 anno;
  • da 532 a 2.127 euro, più la decurtazione di 6 punti dalla patente, più la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. E nel caso in cui l’infrazione si ripete nel successivo biennio, la sospensione della patente va dagli 8 ai 18 mesi;
  • da 829 a 3.316 euro, più la decurtazione di 10 punti dalla patente, più la sospensione della patente da 6 a 12 mesi. Se poi l’infrazione si ripete entro i successivi 2 anni, la patente può essere revocata definitivamente;
  • se le infrazioni di cui sopra sono commesse durante le ore notturne, tra le 22 e le 7 del mattino, tutte le sanzioni vengono maggiorate di 1/3
Tuttavia, le nuove norme introducono il beneficio dell’unificazione che consente di estinguere più violazioni di limiti di velocità con l’applicazione della sanzione prevista per la violazione più grave accertata, aumentata di un terzo. Beneficio, per usufruire del quale però gli illeciti devono essere commessi: all’interno di un arco temporale di un’ora, con lo stesso veicolo e in un tratto di strada di competenza dello stesso ente gestore.
 
Comunque, tutte la multe per eccesso di velocità comminate sul territorio italiano vengono emesse solo se c’è stata la rilevazione da parte di un dispositivo elettronico posto sul tracciato, quale può essere: l’autovelox, il tudor o qualsiasi altro dispositivo in grado di rilevare la velocità.
 
Pertanto la pattuglia delle forze dell’ordine può intervenire solo nel caso in cui venga segnalata un’autovettura che viaggia ad elevata velocità.
 
Guida con cellulare. Intanto è bene precisare che la nuova normativa stabilisce un divieto rigoroso sull’uso di dispositivi elettronici durante la guida che, oltre al cellulare, riguardano apparecchi come: tablet, notebook, computer portatili e lettori multimediali. Cioè tutto ciò che richieda l’uso delle mani o che comporti una distrazione, anche momentanea (Visto che, secondo studi recenti, guardare il cellulare per due secondi equivale a guidare bendati per decine di metri) del controllo del veicolo.
 
Così come, quando si è al volante, non è consentito digitare messaggi, consultare mappe, effettuare videochiamate e utilizzare cuffie sonore, che possono isolare il conducente dai rumori esterni, quali: sirene, clacson o segnali d’allarme.
 
Mentre è consentito l’uso di dispositivi a viva voce o con auricolari, purché non richiedano di adoperare le mani e consentano al conducente di mantenere una buona capacità uditiva da entrambe le orecchie.
Considerato poi che l’uso del cellulare alla guida è una delle principali cause di distrazione e di conseguenti incidenti stradali, le autorità, per disincentivare i comportamenti pericolosi, hanno deciso di aumentare sensibilmente le sanzioni, come di seguito indicato:
  • da 250 a 1.000 euro, più la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi e la decurtazione di 5 punti dalla patente, in occasione della prima violazione;
  • da 350 a 1.400 euro, più la sospensione della patente da 1 a 3 mesi e la decurtazione fino a 10 punti dalla patente, in caso di recidiva entro 2 anni. La durata della sospensione, qualora il conducente provochi un incidente, anche senza coinvolgimento di altri veicoli o persone, diventa di 6 mesi più il possibile ritiro della patente da 15 a 90 giorni.
  • la possibilità di una sospensione breve applicabile dagli agenti di polizia, senza necessità di un’ordinanza prefettizia, di 7 o di 10 giorni, a seconda se il conducente ha un punteggio sulla patente tra 10 e 19 o meno di 10 punti sulla patente;
Guida in stato di ebbrezza, trattandosi di una delle trasgressioni che causa, spesso, gravi incidenti, le più severe nuove disposizioni in materia prevedono, per un tasso alcolemico:
  • da 0,5 a 0,8 g/l (grammi per litro di sangue), una ammenda da 573 a 2.170 euro, la sospensione della patente da 3 a 6 mesi e la decurtazione di 10 punti dalla patente;
  • da 0,8 a 1,5 g/l, un’ammenda da 800 a 3.200 euro, la sospensione della patente da 6 mesi ad 1 anno, la decurtazione di 10 punti e l’arresto fino a 6 mesi. Più l’introduzione di una limitazione alla guida, tramite l’imposizione sulla patente di un codice della validità di 2 anni, che indica l’obbligo, per il conducente, di utilizzare solo veicoli dotati del dispositivo alcolock. Dispositivo nel quale il guidatore, prima di avviare il veicolo, dovrà soffiare, e nel caso venga rilevato un tasso alcolemico, l’auto non si avvierà;
  • superiore ad 1,5 g/l, una ammenda da 1.500 a 6.000 euro, la sospensione della patente da 1 a 2 anni, la decurtazione di 10 punti, l’arresto da 6 mesi ad 1 anno e l’imposizione del codice sulla patente della validità di 3 anni, che indica, come in precedenza precisato, l’obbligo di utilizzare solo veicoli dotati di del dispositivo alcolock.
Se la violazione avviene alla guida di un veicolo non di proprietà del trasgressore, il periodo di sospensione della patente viene raddoppiato. Ed ancora, se la stessa infrazione si verifica nei successivi 2 anni, la patente verrà revocata e il veicolo confiscato, a meno che non appartenga a persona diversa dal trasgressore.
 
Guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e psicotrope. Con le nuove norme viene eliminato il requisito dello “stato di alterazione” per configurare il reato “di guida sotto l’effetto di droghe”.
Infatti, mentre con la vecchia normativa veniva punito colui che, dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, si metteva alla guida in stato di alterazione psico-fisica; adesso viene punito chiunque guida soltanto dopo aver assunto tali sostanze.
 
Per cui, nel caso di positività di un test antidroga, si va incontro alle sanzioni previste per le seguenti circostanze:
  • se preliminare (direttamente sul posto), al ritiro immediato della patente, anche se non c’è alcuno stato di alterazione psico-fisica;
  • se confermato da esami di laboratorio, ad una ammenda da 1,500 a 6.000 euro, alla sospensione della patente da 1 a 2 anni (durata che si raddoppia se il veicolo appartiene a persona estranea il fatto) e all’arresto da 6 mesi ad 1 anno. Penalità che, in caso di incidente stradale, si raddoppiano con ammenda da 3.000 a 12.00 euro, l’arresto da 1 a 2 anni e la revoca della patente;
  • nel caso di recidiva nel triennio, o se il reato è commesso da conducenti di autobus e di altri veicoli destinati al trasporto di persone (con numero di posti a sedere superiore a 8 escluso il conducente), alla revoca della patente;
  • con una sentenza di condanna o di patteggiamento (pur se è stata applicata la sospensione condizionale della pena), alla confisca del veicolo con cui è stato commesso il reato, a meno che tale veicolo appartenga a persona estranea al reato stesso.
Considerata la modalità di dell’applicazione delle nuove norme, per evitare di incorrere in improprie penalità, consegue la necessità di affrontare il problema dei falsi positivi al test antidroga, dovuti all’assunzione di farmaci con effetti psicotropi che, al controllo della polizia fanno scattare la sanzione, anche se non influiscano sulla guida in piena sicurezza.
 
Perciò, nonostante ancora non sia stato elaborato un elenco di medicinali che potrebbero determinare una falsa positività, si ritiene opportuno, a titolo di esempio, segnalarne alcuni, a base di: morfina, sostanze analgesiche oppiacee, cannabis, benzodiazepine e barbiturici, il cui uso potrebbe creare problemi.
 
 
Sostanze, in genere, contenute negli: antistaminici, antidolorifici oppioidi, ansiolitici e sedativi, nonché in farmaci per la pressione e antidepressivi triciclici che, com’è noto, possono avere controindicazioni sulla capacità di guida, dovute all’effetto di indurre sonnolenza e alterazione della capacità di concentrazione.
Pertanto, in attesa di precisazioni e correttivi alla nuova disciplina, da parte del Ministero dei Trasporti, se ci si deve mettere alla guida, dopo aver assunto un farmaco, è comunque consigliabile controllare, prima, se il medicinale utilizzato possa o meno avere effetti sulla capacità di condurre veicoli
 
Guida contromano (quando si invade la corsia opposta senza rispettare il doppio senso di marcia), in tal caso la nuova normativa previste le seguenti sanzioni:
  • da 167 a 665 euro, se si guida su strade rettilinee;
  • da 327 a 1.308 euro più la sospensione della patente da 1 a 3 mesi, se si guida in prossimità di una curva, un dosso o di un tratto di strada con scarsa visibilità, oltre alla sospensione della patente da 2 a 6 mesi, per recidiva;
  • da 2.046 a 8.186 euro, se si guida in autostrada e di 11.000, se la violazione avviene di notte, più la perdita di 10 punti dalla patente e la sua revoca, più il fermo amministrativo per 3 mesi del veicolo, o la confisca dello stesso, per recidiva;
  • la reclusione da: 2 a 7 anni; da 2 mesi ad 1 anno e da 1 a a 3 anni, relativamente alla configurazione di: reato di omicidio stradale o di lesioni personali stradali gravi o gravissime, se la guida avviene sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcol;
  • la decurtazione di 20 punti dalla patente e la sospensione della stessa, o la revoca definitiva, in caso di reati gravi ripetuti.
Guida controsenso (quando si imbocca una strada a senso unico con direzione di marcia sbagliata, non rispettando il segnale di divieto), violazione per la quale si incorre in una penalizzazione che ammonta a:
  • 41 euro per le strade urbani
  • 84 euro per quelle extraurbane .
Semaforo rosso, il cui attraversamento comporta la sanzione amministrativa:
  • da 163 a 652 euro più la decurtazione di 6 punti dalla patente. (Punti che diventano 12 per i neopatentati). Inoltre, se l’infrazione viene commessa per la seconda volta entro 2 anni, si può incorrere nel ritiro della patente da 1 a 3 mesi;
  • e se l’attraversamento avviene dopo le ore 22 e prima delle ore 7, la multa viene aumentata di un terzo.
Ai fini dell’attribuzione della sanzione è da tener presente però che:
  • la durata della luce gialla, secondo il Ministero dei Trasporti, è di 3 secondi;
  • l’accertamento del passaggio con il semaforo rosso non viene effettuata più dalla Polizia Municipale, ma attraverso un sistema elettronico (Photored) composto da 2 dispositivi, di cui il primo scatta la foto appena viene superata la linea di arresto ed il secondo quando il veicolo si trova al centro dell’incrocio;
  • se a commettere l’infrazione non è il proprietario del veicolo, l’autentico proprietario ha 60 giorni di tempo per comunicare alle Autorità competenti il nome di colui che guidava l’auto quando è stata commessa l’infrazione. Se ciò avviene, la multa e la decurtazione dei punti verranno addebitati al vero trasgressore. Qualora però il destinatario della multa si rifiuta di segnalare il nome di colui che è passato con il rosso, non gli verranno decurtati i punti dalla patente, ma gli verrà irrogata una seconda sanzione;
  • è possibile procedere alla contestazione dell’irrogazione della multa, quando:
- la notifica viene inviata dopo 90 giorni dall’infrazione;
- il giallo ha una durata inferiore a 3 secondi;
- l’attraversamento con il rosso è avvenuto per motivi di necessità (come
quando doversi recare d’urgenza in ospedale );
- è stata scattata una sola foto, anziché 2;
- e quando, a causa del traffico, dopo aver superato il semaforo con il verde,
si rimane imbottigliato e non si ha la possibilità di vedere che il semaforo,
nel frattempo, è diventato rosso.
 
Assicurazione, per la quale le nuove norme stabiliscono:
  • l’attribuzione al proprietario del veicolo della responsabilità di verificare che il mezzo sia adeguatamente assicurato, anche se sia legittimamente a disposizione di altra persona.
  • il potenziamento del sistema di verifica della copertura assicurativa, attraverso l’incrocio dei dati;
  • che circolare senza o con l’assicurazione RCA obbligatoria scaduta comporta l’applicazione di sanzioni consistenti nel:
  • sequestro del veicolo;
  • pagamento di una multa che varia da 866 a 3.464 euro, anche se è prevista una riduzione del 25% dell’importo, se l’assicurazione scaduta viene rinnovata entro i primi 30 giorni, o nel caso in cui venga espressa l’intenzione di rottamare il mezzo;
  • raddoppio dell’ammontare della multa, se il conducente viene trovato senza polizza assicurativa per almeno 2 volte nell’arco di 2 anni. Il che comporta anche la sospensione della patente ed il fermo amministrativo del veicolo di 45 giorni;
  • e nella decurtazione di 5 punti dalla patente.
L’assicurazione RCA obbligatoria rimane comunque, per legge, attiva nei 15 giorni seguenti alla scadenza del contratto. “ Periodo di tolleranza” che però è valido solo per le polizze della durata di 12 mesi.
 
Ovviamente, in caso di incidente stradale con assicurazione scaduta, il conducente sarà responsabile del risarcimento dei danni.
 
Risarcimento che verrà corrisposto dal “Fondo di garanzia per le vittime della strada “ che, a sua volta, provvederà ad identificare il responsabile dell’incidente, per richiedere il rimborso dell’importo versato.
 
Il Decreto Legislativo 184 del 23 dicembre 2023 poi, a differenza della precedente possibilità di non coprire con polizza assicurativa i veicoli a motore custoditi in un’area privata, stabilisce che tutti i veicoli, indipendentemente dal fatto che circolino su strade pubbliche, dovranno essere assicurati con polizza RCA, a prescindere dal luogo in cui si trovano.
Scooter, nei confronti dei quali, le novità più significative riguardano:
  • il riconoscimento di moto, scooter e ciclomotori come vicoli vulnerabili. Il che comporterà nuove misure di tutela per i motociclisti, da parte degli altri utenti della strada. Misure consistenti nell’obbligo del mantenimento di maggiori distanze di sicurezza e di maggiore attenzione nelle manovre di sorpasso. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti promuove inoltre i cosiddetti “guardarail salvamotociclisti”;
  • le esercitazioni di guida, durante le quali gli aspiranti al conseguimento della patente per motocicli di categoria:
AM: per ciclomotori fino a 50 cc, che si consegue dai 14 anni;
A1: per motocicli fino a 125 cc, che si consegue dai 16 anni;
A2 : per moto fino a 35 kW di potenza , che si consegue dai 18 anni;
e A: che abilita alla guida di tutti i tipi di moto e si consegue a partire dai 24 . o dai 20 anni, per chi è già in possesso della patente A2 da almeno 2 anni;
non possono trasportare passeggeri;
  • l’accertamento delle violazioni stradali con dispositivi di controllo automatico elettronici, che consentono di estendere la possibilità di applicare sanzioni per più violazioni commesse dallo stesso veicolo in breve lasso di tempo;
  • l’abbassamento del limite della potenza per la circolazione su autostrade e strade extraurbane principali, in funzione del quale ora è possibile percorrerle con mezzi che abbiano 6 kW di potenza, se con motore elettrico ( pari a circa 8 CV), o una cilindrata non inferiore a 120 cc (pari a circa 8 CV), se dotati di motore termico;
  • il rischio di incorrere in una multa che va da un minimo di 165 ed un massimo di 660 euro, se non vengono rispettati tali limiti minimi.
Foglio Rosa, non sarà più rilasciato subito dopo il superamento dell’esame teorico, ma solo dopo aver completato un numero minimo di esercitazioni pratiche di guida in: autostrada, su strade extraurbane e in condizioni di visione notturna. Ma per ottenerlo, diventa essenziale anche la certificazione rilasciata dell’autoscuola. Poiché, in caso di assenza di tale certificazione, si rischia una sanzione da 430 a 1.731 euro, che si applica anche alla persona che accompagna il possessore di foglio rosa.
 
Neopatentati, per i quali, per i primi 3 anni dal conseguimento della patente di categoria B, non potranno guidare veicoli con potenza superiore a 75 kW per tonnellata, pari a circa 102 CV, e modelli elettrici e ibridi plug –in (a doppia alimentazione elettrica e termica), con potenza specifica superiore a 65 kW/t.
 
Così come non è consentito loro di superare il limite di velocità di 100 km/h sulle autostrade, di 90 km/h sulle strade extraurbane principali e di 50 Km/h nei centri urbani (salvo diversi indicazioni).
Nel caso in cui non si rispettino tali limiti, la sanzione pecuniaria parte da 160 per arrivare a 641 euro, seguita dalla decurtazione dei punti dalla patente (che risulta essere raddoppiata rispetto a quella prevista per i guidatori esperti), in numero di 6, 12 e 20, a seconda se il limite di velocità viene superato, rispettivamente, da: 10 a 40 km/h; 40 a 60 km/h e di oltre 60 km/h. Livello di infrazione, quest’ultimo, per il quale è prevista anche la sospensione della patente da 2 a 8 mesi e, qualora avvenga l’azzeramento dei punti, l’obbligo di revisione della patente. Per cui scatta, nei confronti del conducente, l’invito del Ministero, a sostenere, entro 30 giorni, nuovamente gli esami per il rilascio della patente.
 
Particolare attenzione deve essere posta poi dai nei patentati nei confronti del tasso alcolemico. In quanto, considerata la gravità dell’infrazione, per coloro che hanno conseguito la patente da mano di 3 anni, è previsto un tasso pari a zero. Se tale limite di tasso viene superato, a seconda del livello di superamento, si incorre nelle seguenti tipologie ed entità di sanzioni di cui appresso:
  • maggiore di 0 ma inferiore o uguale a 0,5g/l (grammi per litro di sangue), una sanzione economica di 624 euro;
  • compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, una sanzione economica da un 527 ad un massimo di 2.108 euro, più la sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
  • compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, una sanzione economica da 800 a 3.200 euro, più la sospensione della patente da 6 masi a 1 anno, più la possibilità di essere tratti in arresto fino a 6 mesi;
  • superiore a 1,5 g/l, una sanzione pecuniaria da un minimo di 1.500 a 6.000 euro, più la sospensione della patente da 1 anno a 2 anni, più l’arresto da 6 mesi ad 1 anno.
Neopatentati Stranieri che, se residenti in Italia, si applicano gli stessi limiti previsti per i cittadini italiani .
 
Così, se la patente è stata rilasciata da un altro Paese dell’Unione Europea, non c’è bisogno di conversione; se invece è stata rilasciata da un Paese non appartenente all’Unione Europea, è possibile guidare in Italia per massimo 1 anno, a patto che la patente sia tradotta in italiano.
 
Dopo di che, se la patente non è convertibile, è necessario sostenere, in Italia, l’esame per il conseguimento della patente e, in tal caso il titolare, per tre anni, rientrerà nella categoria dei neopatentati.
Monopattini, nei confronti dei quali le nuove disposizioni prevedono l’obbligo:
  • di indicatori luminosi di direzione e di frenata;
  • di un contrassegno di riconoscimento non rimovibile, simile ad una targa;
  • del casco, per tutti i conducenti;
  • di non uscire dai centri urbani (Limitazione per la quale le società di sharing dovranno installare sistemi in grado di bloccare i mezzi, qualora vengano utilizzati fuori delle aree consentite);
  • del rispetto, sempre solo su strade urbane, del limite di velocità di 50 km/h;
  • dell’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile (In attesa di regolamenti attuativi), con multe da 100 a 400 euro per chi non si adegua.
Oltre al divieto di:
  • parcheggio sui marciapiedi (salvo che in aree designate dai Comuni), sugli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide;
  • e circolazione su piste ciclabili e aree pedonali.
Biciclette, nell’intento di assicurare ai ciclisti una maggiore protezione, le nuove norme prevedono:
  • l’obbligo, per gli automobilisti, di mantenere una distanza laterale di almeno 1,5 metri durante il sorpasso;
  • il divieto di accesso nelle corsie riservate ai bus;
  • Il divieto di circolazione sulle corsie riservate ai mezzi pubblici;
  • Il divieto di traino, cioè di trainare animali o di trasportare persone di dietro, salvo che la bici non sia stata appositamente costruita e attrezzata per tale scopo;
  • obbligo di accendere le luci di posizione anche di giorno, in caso di scarsa visibilità;
  • La possibilità di circolare contromano sulle strade a senso unico con limite di velocità di 30 km/h, purché siano presenti corsie o piste ciclabili a doppio senso di circolazione.
Va segnalata, inoltre, l’entrata in vigore di disposizioni aventi lo scopo, per il trasporto di bambini, di imporre l’obbligo di utilizzo di seggiolini omologati da fissare opportunamente nella struttura posteriore della bicicletta.
Biciclette elettriche, cosiddette e-byk, veicoli il cui motore non potrà superare:
  • una potenza massima di 250 Watt;
  • e una velocità assistita di 25 km/h.
Poiché, nel caso di riscontro di modifiche di tali caratteristiche, è previsto il sequestro.
 
A meno che, nel caso di potenza superiore a 250 Watt, si rispetti l’obbligo della dotazione prevista dalla normativa in proposito, cioè di: casco, targa, assicurazione, patentino o patente AM e il certificato di circolazione, come per gli scooter.
 
Abbandono di animali. Il nuovo codice della strada, per contrastare il deprecabile fenomeno, introduce pene severe per chi viene sorpreso nell’atto di abbandonare animali sulla strada o nelle sue pertinenze.
 
Infatti, prevede un aumento di un terzo della già elevata pena (attualmente di importo tra 1.000 e 10.000 euro), e l’arresto fino ad 1 anno, anche in assenza di incidenti.
 
Se poi ciò avviene servendosi dell’uso di un veicolo, è prevista l’applicazione automatica di pene accessorie che, in proporzione alla gravità del fatto, risultano essere: della sospensione della patente da 6 mesi ad 1 anno e della revoca della patente stessa.
 
E qualora l’abbandono causi un incidente stradale con conseguenze gravi, si applicano le pene previste per i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali gravi o gravissime, consistenti, rispettivamente, nella reclusione: da 2 a 7 anni; da 3 mesi ad 1 anno e da 1 a 3 anni, oltre alla revoca della patente.
 
Parcheggio per disabili, esigenza per la quale, la nuova normativa, con l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone con disabilità, prevede che:
  • tutti i veicoli con contrassegno disabili possono parcheggiare, gratuitamente, non solo negli stalli riservati, ma anche nei parcheggi a pagamento, se i posti riservati sono già occupati;
  • per chi parcheggia abusivamente nei posti loro riservati, nuove multe che variano da 330 a 990 euro per le auto e da 165 a 660 euro per i ciclomotori e i motoveicoli a 2 ruote, oltre alla decurtazione di 6 punti dalla patente;
  • nel caso dell’uso abusivo del contrassegno (che deve essere utilizzato solo se il disabile è presente nel veicolo, sia come conducente che come passeggero), una sanzione che va da 168 a 672 euro, oltre alla decurtazione di 6 punti dalla patente;
  • se il contrassegno viene utilizzato da persona diversa dall’intestatario senza la presenza del disabile, gli agenti possano ritirarlo e procedere alla revoca del titolo autorizzativo.
Cintura di sicurezza, adempimento che essendo obbligatorio, sia per chi occupa i posti anteriori (dal 1988), che quelli posteriori ( dal 2006), per chi non lo rispetta è prevista:
  • una sanzione amministrativa fino a 323 euro;
  • la decurtazione, per il guidatore, di 5 punti dalla patente e, in caso di recidiva, entro 2 anni dalla prima violazione, la sospensione della patente fino a 2 mesi.
Se il mancato uso riguarda un minorenne, la sanzione si applica al conducente o a chi, in quella circostanza, ne ha la tutela.
 
Inoltre i bambini di statura inferiore a 150 centimetri devono essere assicurati al sedile con un seggiolino omologato, adeguato al loro peso.
 
Tuttavia, dall’obbligo di indossare la cintura sono esclusi:
  • gli appartenenti alle forze di polizia, al servizio sanitario e le forze armate (se in servizio di emergenza);
  • i conducenti di veicoli per la raccolta e trasporto dei rifiuti;
  • coloro che svolgono i servizi di vigilanza privati;
  • le donne in gravidanza, sulla base della certificazione rilasciata dal medico curante;
  • gli istruttori di guida;
  • e le persone che, in base alla certificazione rilasciata dall’Unità Sanitaria locale, risultino affette da determinate patologie.
Dispositivo antiabbandono che, data l’obbligatorietà prevista per il trasporto di bambini di età inferiore a 4 anni, il mancato uso comporta:
  • la sanzione pari ad una multa che va da 81 a 333 euro a carico del conducente o di chi è tenuto alla sorveglianza del minore;
  • la decurtazione di 5 punti dalla patente;
  • e la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi, se entro 2 anni dalla prima multa, lo stesso soggetto incorre in altra violazione riguardante i sistemi di ritenuta del dispositivo,
E’ da tener presente inoltre che, le cause dell’applicazione della sanzione, oltre alla mancanza del sistema antiabbandono, comprendono:
  • il sistema non conforme ai requisiti del decreto attuativo;
  • la mancata attivazione del dispositivo bluetooth o il non funzionamento dell’app che interagisce con il sistema;
  • e la non autorizzazione del produttore del seggiolino del sistema antiabbandono.
Nel concludere la trattazione dell’argomento si precisa che le modifiche introdotte dal Nuovo Codice della Strada non avranno valore retroattivo.
 
Poiché le nuove sanzioni si riferiscono solo ai fatti accertati e contestati dopo l’entrata in vigore della riforma che, come è noto, è avvenuta il 14 dicembre 2024.
 
Quindi, ad esempio, se un conducete è passato davanti all’autovelox a velocità elevata prima dell’entrata in vigore delle nuove sanzioni, non potrà subire il trattamento più sfavorevole previste dalle stesse.
Infine , ci si augura che le informazioni sopraesposte possano contribuire ad evitare, a chi ci segue, di incorrere nelle conseguenze delle descritte sanzioni.
 
Al fine di non dover subire, oltre all’onere della penalità, il non meno increscioso effetto morale, derivante dall’evitabile comportamento avventato che l’ha determinata.
 
Anche perché il rispetto delle regole non deve, specie in questo contesto, avvenire soltanto per un imposto obbligo legale, ma soprattutto per la consapevolezza di un dovere etico, rivolto a salvaguardare la propria e l’altrui sicurezza ed incolumità.

Rilevata presenza di metalli pesanti, pesticidi e micro e nano plastiche nell’acqua minerale in bottiglia

Rilevata presenza di metalli pesanti, pesticidi e micro e nano plastiche nell’acqua minerale in  bottiglia Copertina (2.048)
Domenico Brancato

 
Tutte le statistiche certificano che i maggiori consumatori di acque minerali in Europa e nel mondo sono gli italiani, con un consumo pro-capite annuo, secondo Acquitalia e Corriere della Sera, rispettivamente, di 252 e 200 litri, nei confronti dei 106 e 118 litri della media europea.
 
Consumo che, a livello mondiale, dal 2010 al 2020 è aumentati del 73% e che si suppone raddoppierà entro 2030. In quanto , secondo il Censis (Centro studi investimenti sociali) l’acqua minerale, in genere, viene giudicata dai consumatori buona, salutare e sicura; tanto da attribuirle il merito di rendere migliore la qualità della loro vita quotidiana.
 
Per cui, al fine di offrire ai lettori, abituali consumatori delle acque minerali, la possibilità di acquisire una obiettiva consapevolezza sulle effettive loro caratteristiche, si ritiene opportuno riportare, di seguito, gli esiti di alcune specifiche indagini in proposito, tratte da autorevoli fonti.
  • ALTROCONSUMO. - Associazione in difesa dei consumatori – , tra aprile e maggio 2024, ha eseguito l’analisi di 27 campioni di acqua minerale frizzante, selezionati tra i marchi commercializzati in 1.200 punti vendita della grande distribuzione, in 67 città italiane; al fine di determinare l’entità del contenuto dei metalli pesanti: alluminio, arsenico, manganese e nichel e dei contaminanti.
Metalli che non vengono rilevati con le Analisi chimico-fisiche eseguite dalle aziende distributrici di acqua minerale che, infatti, in etichetta, riportano i valori del contenuto soltanto dei seguenti elementi: Residuo fisso, Conducibilità , ph (grandezza utilizzata per esprimere il grado di acidità e di alcalinità), Anidride carbonica, Calcio, Magnesio, Potassio, Bicarbonati, Silice, Sodio, Cloruri, Solfati, Nitrati, Nitriti e Fluoruri.
 
Poiché hanno limiti normativi soltanto su 16 sostanze.
 
A differenza delle acque potabili comunali che vengono valutate rispetto ad oltre 40 elementi, che non devono superare il limite di soglia stabilito dalla legge.
 
L’esito dei test, pur risultando complessivamente buono, ha evidenziato una presenza, giudicata critica, di arsenico e manganese che, in alte concentrazioni, tendono ad accumularsi nei tessuti, causando il malfunzionamento dell’organismo.
 
In particolare, è stata riscontrata una concentrazione di arsenico superiore alla media nelle acque minerali frizzanti : Sant’Anna, Levissima, Ferrarelle Maxima, Valmora e San Martino, e livelli di manganese (tossico per le persone, se assunto in dosi elevate), superiore da 2 a 8 volte a quello ammesso per l’acqua del rubinetto, in Ferrarelle Maxima, Gaudianello e San Martino.
 
Anche se va precisato che tali concentrazioni, pur risultando di gran lunga più elevate, rispetto la media degli altri campioni esaminati, rientrano nei limiti di legge ammessi per le acque minerali...
 
Tuttavia, i rilevati valori dell’arsenico, trattandosi di un metallo che può danneggiare il DNA ed essere cancerogeno per l’uomo, non possono non destare preoccupazione se ci si riferisce al principio del margine di esposizione – MoE - utilizzato dagli esperti per valutare il rischio.
 
Mentre, la migliore acqua del test, con il giudizio di “qualità ottima” è risultata essere la San Benedetto del Parco della Majella Fonte Primaria.
  • Il SALVAGENTE, unico mensile dei consumatori in edicola e fonte autorevole di test comparativi svolti in laboratori indipendenti e certificati, ha portato in laboratorio, per esaminare il contenuto, 18 bottiglie delle acque minerali: Panna, Levissima, Sant’Anna, Rocchetta, Saguaro (Lidl), Ferrarelle, San Benedetto Popoli-Fonte Primaria, Lete, Guizza Fonte Vallereale, Uliveto, Eva, Vitasnella Brioblu, Fiuggi, San Pellegrino, Fonte Essenziale, Lauretana e Evian.
  • Su ben 14 delle quali, sorprendentemente e con una certa preoccupazione, sono stati trovati residui di pesticidi (prodotto impiegato in agricoltura per combattere i parassiti).
  • Inquinanti che, seppur in quantità non superiore al limite stabilito dalle norme, non tranquillizzano del tutto, per il fatto che ne sono stati rinvenuti addirittura 4, a base di diversi principi attivi, nella San Pelleglino, Levissima e Guizza , ed almeno 3 in altri 8 campioni.
  • Tra cui, alcuni considerati interferenti endocrini (sostanze in grado di influenzare negativamente diverse funzioni vitali quali : lo sviluppo, la crescita, la riproduzione, ed il comportamento) dagli effetti tossici per la fertilità , che possono trasformarsi in composti cancerogeni.
Mentre nei campioni di : Acqua Panna naturale fonte Scarperia e San Pietro (FI); San Benedetto Ecogreen naturale, fonte Popoli (Pe); Evian naturale in vetro, fonte Evian-les-Bains (Francia), Fonte essenziale naturale (considerata nel test non adatta a tutti per la quantità di Sali minerali) e Fonte Darfo Boario Terme (Bs); non è stata riscontrata alcuna traccia di fitofarmaci.
  • IN UNO STUDIO DI RICERCATORI DELLA COLUMBIA E DELLA RUTIGERS UNIVERSITY , pubblicato sulla prestigiosa rivista “Proccedings of the Ntional Academy of Sciuences , .si afferma: “L’apparenza inganna. Quando trangugiamo avidamente acqua da una bottiglietta in plastica, non sospetteremmo mai che, mentre ci dissetiamo, stiamo ingerendo anche centinaia di migliaia di microscopici pezzetti di plastica.
Come la tecnica messa a punto da studiosi statunitensi per il rilevamento delle microplastiche ha consentito di evidenziare.
 
Tecnica, grazie all’ impiego della quale è stato possibile riscontrare un numero di minuscoli corpuscoli di plastica fino a 100 volte superiore a quello stimato in precedenza.
 
Tant’è che in una analisi su 5 campioni di 3 comuni marche di acqua in bottiglia, è stato possibile rilevare da 110.000 a 400.000, con una media di circa 240.000 pezzi per litro di nano plastica del diametro inferiore ad 1 micrometro o micron (= ad un millesimo di millimetro).
 
Frammenti che, secondo il parere del chimico- fisico dalla Columbia Naixin Qian, autrice principale dello studio, provenivano, in gran parte, dal contenitore in plastica.
 
Ipotesi che costituisce motivo di preoccupazione, in quanto Jason Somarelli, professore di medicina e direttore del gruppo di oncologia della Duke University ed altri, hanno dimostrato che le nano plastiche possono penetrare nelle cellule, e poiché contengono additivi chimici (sostanze chimiche che si aggiungono ad un prodotto per esaltarne alcune qualità), potrebbero causare stress cellulare, danni al DNA e modificare il metabolismo o la stessa funzione cellulare.
  • Preoccupazione a sua volta confermata dall’esito dello studio pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciencens, per il quale: “ gli additivi di plastica alterano la funzione endocrina, e aumentano il rischio di nascite premature, disturbi dello sviluppo neurologico, difetti riproduttivi maschili, infertilità, obesità e malattie cardiovascolari, renali e tumorali”. In quanto le micro e nano plastiche (NNP), in seguito all’ingresso negli organismi degli esseri umani, possono causare tossicità, sia per i loro effetti fisici e tossicologici, che come vettori di patogeni batterici nei tessuti e nelle cellule. E che ”I neonati e i bambini piccoli sono due popolazioni a rischio particolarmente elevato dal punto di vista degli effetti sulla salute legati alla plastica. Effetti che sono causa di incremento del pericolo di: nati morti, basso peso alla nascita, difetti congeniti degli organi riproduttivi , alterazione della crescita polmonare e del cancro infantile”.
  • Il Dottor Leonardo Trasande, professore di pediatria e salute della popolazione presso la NYU Langone Health di New York, autore principale di in un’altra recente ricerca pubblicata sul Journal of the Endocrine Society, sostiene che : “ Il vero contributo di questo lavoro è aiutare il pubblico a capire quanta parte della minaccia per la salute umana (riferita a danni celebrali nei bambini piccoli, e di obesità, diabete, malattie cardiache e di morti precoci negli adulti), attribuita alle sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, sia dovuta alla plastica.
Con le e informazioni sopra riportate si vorrebbe contribuire a far acquisire ai consumatori di acqua minerale e bibite varie, distribuite in bottiglie di plastica, la consapevolezza delle sostanze non sempre del tutto innocue che possono contenere.
Affinché riflettano sulla inderogabile convinzione dell’ottima qualità, in assoluto, delle acque minerali e sugli impropri giudizi di scarsa qualità attribuia all’acqua del rubinetto.
 
Acqua quest’ultima, i cui requisiti di potabilità, salubrità e qualità fisica, chimica, microbiologica e radiologica, sono garantiti da controlli eseguiti dall’Autoritaria sanitaria locale (ASL) di concerto con il gestore dell’acquedotto comunale, attraverso analisi intervallate da tempi notevolmente inferiori, rispetto alla cadenza annuale prevista, ma non sempre rispettata (vedi la data riportata in etichetta, sotto la voce “Analisi -chimico-fisiche- Ufficiali Acqua Minerale), per l’acqua in bottiglia.
 
Requisiti che ALTROCONSUMO ha riscontrato anche nell’altra interessante alternativa all’acqua in bottiglia, rappresentata dall’acqua erogata, gratuitamente, dalle “Casette dell’Acqua” (esistenti anche a Marino: Largo Negroni Zaccaria e via XXV Aprile 13, in prossimità dell’ingresso che immette su Piazza Albino Luciani di Santa Maria delle Mole), che differisce da quella del rubinetto soltanto per l’effetto di lievi trattamenti migliorativi di affinamento che vengono praticati per ottenere: un leggero addolcimento (diminuzione della durezza determinata dal contenuto di calcio e magnesio e di eventuali metalli pesanti) e la riduzione del cloro residuo; oltre al raffreddamento, ad una lieve modifica del sapore e, tramite l’aggiunta di anidride carbonica, per ottenere anche la versione effervescente.
 
Per cui, lo stesso ALTROCONSUMO, in virtù degli esiti delle scrupolose indagini condotte sulle varie tipologie di acqua descritte, asserisce che “ nonostante non esistano (a parte, ovviamente, la presenza degli inquinanti presenti nelle citate confezioni e le micro e nano plastiche provenienti dalla natura del contenitore) grandi differenze tra l’acqua minerale, quella domestica e quella delle Casette, l’Italia rimane uno dei paesi dove si beve maggiormente dalle bottiglie di plastica.
 
Situazione che ha origini legate sia alle consolidate abitudini e sia a motivi commerciali, dovuti ad una massiccia presenza di marchi di acque minerali promossi, soprattutto, dalla pubblicità televisiva, che reclamizza, suadentemente, il consumo dell’ acqua minerale come fattore distintivo di uno stile di vita più salutare.
 
Pertanto, la conclusione più confacente alle finalità dell’argomento trattato sembra essere quella espressa dal titolo di un adagio di antica saggezza, attribuito al grande scrittore e oratore latino CICERONE “LA PRUDENZA NON E’ MAI TROPPA”, per significare, appunto, che adottare precauzione, anche esagerata, non nuoce affatto…
 
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Continua lo stillicidio delle zanzare. Come contenere la proliferazione?

Continua lo stillicidio delle zanzare. Come contenere la proliferazione? Copertina    (commenti:1) (472)
Domenico Brancato

Il cambiamento dell’andamento climatico ha prolungato la  presenza delle zanzare: come contenere le deleterie infestazioni.
 
Le zanzare, in quanto animali a sangue freddo, non  essendo  in grado di regolare il calore corporeo,  la loro temperatura dipende  da quella dell’ambiente circostante.
 
Temperatura che  per la schiusura   delle   uova ed il risveglio degli  adulti occorre che sia intorno ai 20  ° C , condizione che, in genere,  coincide con i primi tepori  del mese di marzo.
 
Quando le femmine, sia delle zanzare comuni ( Culex pipiens), tigri (Aedes albopictus), che   quelle di recente introduzione: Aedes  japonicus e Aedes  Koreicus, escono dal letargo, hanno necessità di accumulare una congrua riserva di sangue per procurarsi le sostanze necessarie per la produzione delle uova.
 
La soddisfazione di questa esigenza, come è noto, si consuma  a spese di persone ed animali: cani e gatti, in particolare.
 
Il picco di massima proliferazione della zanzare si verifica  con valori medi intorno a 25 ° C, solitamente fra agosto e settembre,  contemporaneamente alla  presenza di ristagni d’acqua.
I livelli   di temperatura in precedenza riportate  evidenziano  come anche  le zanzare, al pari di tutti gli esseri  viventi, si moltiplicano e si sviluppano  in  relazione alle condizioni climatiche.
 
Difatti, negli ultimi 2 anni , grazie alla mitezza degli  inverni,  la deposizione delle uova è stata superiore che in passato; anche se il successivo caldo asfissiante (superiore anche ai 35 ° C) e i lunghi periodi di siccità, hanno  fatto si, che in gran parte di questi insetti,  venisse annullata la  vitalità, impedendo così  un altrettanto imponente proliferazione.
 
Nel corrente anno,  infatti, nei mesi di luglio e agosto ed in parte settembre, si è riscontrata una trascurabile ed innocua presenza a causa della  assenza   di ristagni di acqua  e di vegetazione  spontanea: sede del microclima ideale per il rifugio delle zanzare.
 
Tale condizione ambientale, però,  è notevolmente mutata in seguito all’arrivo delle precipitazioni di ottobre, all’ abbondante rugiada, al  permanere di temperature più che miti  ed al lussureggiante  conseguente  sviluppo della vegetazione.
 
Proprio queste circostanze, mutate rispetto al passato in termini di clima,  hanno influito a prorogare  le condizioni  migliori per la riproduzione e la diffusione delle fameliche  zanzare,  sia in  ambienti domestici che  in prossimità di  aree verdi.
 
E poiché per il futuro  si prevede  una graduale intensificazione ed estensione temporale  di tali anomale  condizioni meteorologiche, onde cercare di non  aggiungere ai già pesanti disagi di natura climatica quelli derivanti dalle conseguenze  della maggiore permanenza delle zanzare, si ritiene necessiti l’attuazione di una  appropriata strategia di difesa,  per   assicurare  un controllo  che copra l’intera durata  delle   circostanze  favorevoli  al compimento dei loro cicli riproduttivi.
Strategia  che tenga conto che:
  • prima dell’inizio dei trattamenti occorre pulire l’interno dei tombini, cunette  e l’ingresso di caditoie, dalle presenze di fango, foglie ed altri detriti;
  • il trattamento va ripetuto dopo ogni  periodo  di intense precipitazioni, con intervalli correlati al tipo di  prodotto utilizzato, e no  secondo  cadenze prestabilite;
  • il metodo più razionale ed efficace, unitamente alla prevenzione,  è soltanto quello larvicida, in quanto  agendo sul nascere del ciclo di riproduttivo, offre ampie garanzie di sicurezza, sia nei confronti del  contenimento delle infestazioni , che  degli effetti  nocivi  sull’uomo, animali e insetti utili;
  • il trattamento adulticida, invece, rappresenta un’opzione  da praticare soltanto in via straordinaria, in coincidenza  di accertate elevate densità di insetti adulti. Poiché l’effetto abbattente è sempre parziale,  di limitata durata e di notevole impatto ambientale, giacché  trattasi di irrorazioni a  base di insetticidi non selettivi e altamente inquinanti.
La disinfestazione, come è risaputo, nelle aree pubbliche viene condotta a cura delle Amministrazioni comunali.
 
Tuttavia, per conseguire una lotta integrale contro il minaccioso  l’insetto, dato che la maggior parte dei focolai  si sviluppano   nelle aree di pertinenza delle abitazioni, risulta essenziale  una imprescindibile assidua collaborazione da parte dei cittadini, mirata all’eliminazione di ristagni di acqua in  tutte le  possibili  sedi di deposizione delle uova (pozzetti di scolo dell’acqua di cortili,  sottovasi  delle piante, annaffiatoi, secchi, bottiglie, barattoli ed ogni tipologia di contenitore anche di piccola capacità).
 
Poiché, soltanto con  una  messa in atto  dei soprascritti interventi e un attento adeguamento all’andamento climatico che via via si manifesta, sarà possibile realizzare, attraverso un’azione sinergica fra chi di competenza sul complesso delle aree pubbliche e private, un soddisfacente contenimento della presenza delle  malefiche zanzare (specie per le persone di gruppo sanguigno “0” che, secondo uno studio del 2004, verrebbero punte il doppio delle volte, rispetto a quelle di gruppo sanguigno “A”).
 
Tale contenimento  si rende indispensabile  per poter consentire alla popolazione un andamento di vita meno problematico, come:
  • condurre le attività quotidiane senza l’incubo delle conseguenze delle punture,  e del   frequente ricorso all’ applicazioni   di pomate o  dei non del tutto innocui prodotti repellenti, per attutire od evitare gli effetti delle fastidiosissime pruriginose irritazioni;
  • non rischiare il  contagio  di eventuali malattie infettive  virali del genere “febbre del Nilo Occidentale”, causata dal virus  West Nile,  trasmesso, appunto, dalla puntura di zanzara;
  • poter dormire sonni non turbati dal tipico  snervante minaccioso ronzio in prossimità delle orecchie.
Per quanto concerne poi la tipologia degli insetticidi utilizzabili per effettuare la disinfestazione (reperibili presso  le “Agrarie”, negozi  specializzati  e le farmacie), si precisa che, per motivi di sicurezza, occorre verificare che siano registrati dal Ministro della Salute e che la distribuzione debba avvenire  in maniera conforme a quanto prescritto in etichetta.  
 
Comunque, fra  quelli da impiegare in ambito domestico, è da preferire, “Il preparato biologico Bacillus thuringiensis var. istaelensis” , in quanto  innocuo per le persone, gli animali e l’ambiente.
 
 

Mass Media. Come prevenire le conseguenze negative

Mass Media. Come prevenire le conseguenze negative Copertina (425)
Domenico Brancato

 
I media sono ormai per tutti noi diventati dei compagni onnipresenti, tanto che molti autori definiscono l’epoca attuale come “la società della comunicazione”, in quanto sono entrati a far parte, nel bene e nel male, nella nostra vita quotidiana al punto che non possiamo più farne a meno.
 
Essi immettono nella società il potente “farmaco” della comunicazione.
 
E come accade per ogni farmaco, specie se potente, mentre contribuisce a guarire certe patologie, è anche causa di effetti nocivi che, indirettamente ne creano o ne accentuano altre.
 
Del resto, sia la farmacologia che la scienza dell’alimentazione insegnano che certe sostanze in piccole dosi sono terapeutiche o indispensabili, mentre in dosi maggiori possono essere tossiche o dannose e finanche mortali.
 
Così, per similitudine, anche i media se usati bene, potrebbero essere strumenti formidabili per acquisire conoscenze e competenze. Purtroppo però il livello qualitativo dei contenuti proposti non è sempre adeguato e rispondente alle migliori attese.
 
Dato che la gran parte di essi vengono finalizzati ad ottenere più elevati indici di ascolto che di gradimento, privilegiando il tornaconto economico o politico a discapito dell’utilità sociale.
 
Come dimostrano le scelte assai discutibili relative all’offerta ricreativo-culturale-informativa, ampiamente basata su ingredienti volti a produrre sensazioni forti ma di scarsa qualità, come: violenza, aggressività, depravazione, sessualità morbosa, immoralità e volgarità; a fronte di riferimenti e sentimenti positivi, ai quali viene riservato pochissimo spazio.
 
Scelte dedotte dell’esame dei dati statistici inerenti i menù di tutti i programmi TV, nei quali oltre il 60% contiene almeno una scena di violenza, che sale al 90% per i film e telefilm.
 
E poiché il campo della comunicazione di massa non prevede, come per altri settori, norme adeguate finalizzate a tutelare l’utente da conseguenze negative; la soluzione più immediata ed efficace suggerita dagli esperti risulta essere quella di seguire, spontaneamente, i media in maniera più contenuta, avveduta e consapevole.
 
Ciò per evitare una condizione di assuefazione, dato che, secondo gli psicologi, una parte della nostra psiche definita “bambino/bambina interiore” rimane per tutta la vita sensibile e vulnerabile e può risentire degli effetti negativi a lungo termine definiti cumulativi.
 
Cioè derivanti dalla somma di microeffetti a breve termine di certe scene o notizie, che anche se sul momento non ne siamo coscienti, nel tempo influiscono significativamente sulla nostra salute psicofisica.
 
Considerato che, anche se vedere un omicidio sullo schermo determina una intensità emozionale pari a circa un decimo che vederlo dal vivo; preso atto che da indagini approfondite svolte negli U.S.A. un telespettatore ogni anno assiste ad una media di 10.000 eventi di violenza (aggressioni, assassini, stupri, rapimenti ecc.), è come se assistesse di persona all’impressionante numero di 1.000 atti violenti.
 
In Italia poi, dove la maggior parte delle notizie dei giornali, dei TG, e dei Giornali Radio riguardano eventi negativi (catastrofi naturali, omicidi, femminicidi, stupri, guerre, malavita organizzata, droga, malattie, madri degeneri, ruberie e via dicendo) che, come se non bastasse, vengono generalmente ulteriormente enfatizzati ricorrendo all’uso di titoli sensazionalistici, parole ad effetto e un tono di voce allarmato.
 
Tanto che la lettura di un quotidiano o la visione e l’ascolto di un TG produce un sensazione spesso paragonabile a quella di un bollettino di guerra che, specie su persone più emotive e vulnerabili, innesca elevati livelli di preoccupante ansia.
 
La proposizione di una così eccessiva insistenza sui fatti di cronaca nera e di tutto ciò che va male nel mondo, attraverso la visione delle immagini rappresentate dai media, non può che contribuire a creare o rafforzare nell’utenza una visione della realtà sociale cupa e minacciosa.
 
Secondo la quale dovremmo evitare di uscire di casa, per paura di non imbatterci in: maniaci sanguinari nascosti dietro ogni angolo, pedofili e violentatori in ogni giardino, contagi di malattie, malfattori, etc.
 
Insistenza attraverso la quale i media tendono ad orientare, in qualche modo, i fruitori verso una filosofia di vita riassumibile nella massima: “bisogna sempre pensare al peggio”.
 
Filosofia che contrariamente a quanto si potrebbe credere, non solo non serve ad evitare il peggio, ma anzi spesso lo attira.
 
Infatti, in psicologia tale fenomeno viene definito: “profezia che si auto avvera”, per il quale più una persona è convinta che gli accadrà una certa situazione, bella o brutta che sia, tanto più è probabile che gli accada davvero.
 
Però, l’aspetto negativo è imputabile al fatto che, per motivi culturali, l’auto avverarsi funziona più frequentemente per le profezie pessimistiche.
 
Così, ad esempio, una persona convinta che tutti gli siano ostili, sarà diffidente e scontrosa.
 
Per cui anche le persone ben disposte finiranno per averla in antipatia, così lei potrà affermare: “vedi avevo ragione”.
 
Convincimenti che secondo alcuni studiosi, in buona parte, dipendono dall’influenza esercitata dalla deformazione della realtà del sistema giornalistico talmente alla ricerca dello scoop e della notizia sensazionale, al punto che se non riesce a trovarla la crea ad arte, trasformandola da una di poco conto, e altra di notevole importanza e gravità.
 
 
Tuttavia, è da considerare che i media dispongono di un elevato potenziale di influenza anche positivo. In quanto, oltre a renderci sempre più passivi e ossessivamente schiavi del consumismo, ad imprigionarci in un mondo di paure e ad informarci su cosa e come loro conviene; hanno contribuito e contribuiscono ad elevare la condizione di limitatezza culturale e ambientale (provincialismo) a quella di cittadini con una visione del mondo (cosmopolitismo), oltre ad ampliare l’offerta di svago e la possibilità d’ informazione e conoscenza.
 
Del resto parlare solo di ciò che va bene è altrettanto sbagliato che informare solo su quel che va male.
 
L’ideale sarebbe quello di riservare pari spazio ad entrambe la tipologia di avvenimenti, evitando l’interminabile sequela di accadimenti negativi recenti e passati in ogni TG.
 
Per ottenere un tale equilibrio occorrerebbe, da parte delle Istituzioni, l’imposizione di leggi e regole finalizzate al rispetto del diritto dell’utenza a pretendere che i media: operino anche per il bene collettivo e non per gli interessi di pochi; forniscano un’oggettiva informazione; e, soprattutto, assicurino ogni cautela nei confronti dei bambini, al fine di impedire di trasformarli in individui con predisposizione alla violenza e in voraci superficiali consumatori.
 
Ma poiché, pur ipotizzando ottimisticamente una sensibilità in tal senso da parte delle Istituzioni, per mettere in atto una simile presa di posizione occorrerebbero non brevi tempi burocratici, per evitare di continuare a subire passivamente il perdurare dei citati incresciosi effetti collaterali, l’unica soluzione tempestiva ed efficace per prevenire il verificarsi di deleterie condizioni di intossicazione emozionale, rimane quella di optare, personalmente, per l’adozione degli accorgimenti di seguito riportati consigliati dagli studiosi del problema:
  • cercare di seguire giornali e notiziari radio e TV con contenuti maggiormente equilibrati, fra ciò che va male e quel che va bene;
  • scegliere attentamente i programmi da guardare, leggere o ascoltare, privilegiando quelli con contenuti più positivi che negativi;
  • non eccedere nel tempo dedicato ai programmi televisivi e intervallare la fruizione, al massimo ogni due ore, con altre attività, quali: hobby, lettura, sport, iniziative socio-culturali. Per impedire, di nuocere alla salute fisica (vedi tendenza alla condizione di sovrappeso o obesità particolarmente accentuata dall’eventuale abitudine di consumare alimenti, specie se ipercalorici supplementari ai pasti, durante la visione, e procurare effetti negativi alle capacità cognitive;
  • tenere spenta la TV durante il pranzo e la cena, per evitare di sottrarre prezioso spazio alle poche probabili occasioni di dialogo fra familiari e fra genitori e figli, in particolare;
  • evitare il più possibile i programmi ad alto contenuto di violenza, oppure cambiare canale (o giornale) non appena ci si rende conto che sollecitano troppo intensamente il nostro stato emotivo. In quanto, a parere degli psicologi, presentando forme di comportamento aggressivo, criminoso e violento, la televisione “insegna” e la gente “impara”…;
  • evitare di perdere necessarie ore di sonno per guardare la TV fino a tarda notte, specie quando il giorno dopo bisogna alzarsi alla stessa ora per andare a lavoro, ovviamente non in condizioni di adeguata efficienza fisica ed operativa;
  • non seguire programmi televisivi eccitanti o che richiedono un cospicuo impegno mentale, prima di andare a letto, per non incorrere a deleteri prolungamenti dei tempi di addormentamento;
  • proporre ai bambini, oltre a trasmissioni attraenti e istruttive, quelle semplici e con contenuti adatti alla loro età, come: cartoni animati con pochi personaggi e vicende più in sintonia con la loro psicologia ed il loro linguaggio. Mentre, ovviamente, è da escludere la visione di film dell’orrore e trasmissioni con scene di violenza.
Tuttavia, affinché tali accorgimenti possano contribuire al conseguimento dell’esito più soddisfacente, occorre non trascurare l’attuazione delle seguenti ulteriori attenzioni:
- non usare la TV come baby – sitter;
- non lasciare nelle loro mani il telecomando;
- non mettere il televisore nella loro camera;
- tenere la TV spenta durante il tempo dei pasti e dei compiti;
- evitare che guardino la TV fino al momento di andare a letto;
- proporre valide occasioni ricreative alternative ai programmi televisivi;
- stabilire con loro il tempo da dedicare alla TV.
 
Infine, si ritiene coerente concludere la trattazione dell’argomento, con una considerazione dedotta dalla percezione del pensiero di gran parte dell’opinione pubblica.
 
Opinione fondata sulla sensazione derivante dai contenuti espressi, in particolare, dai programmi televisivi impostati, com’è ampiamente noto, in gran parte, sulla ricorrente evidenziazione ad oltranza di situazioni delittuose, trasgressive, belliche e delinquenziali.
 
Sensazione che ha fatto sì che tali accadimenti ormai si ritiene facciano parte del normale andamento quotidiano.
 
Il che ha inevitabilmente comportato, nell’ampia utenza, una minore immedesimazione nella valutazione dell’entità della loro gravità, e la conseguente assunzione di un atteggiamento di pressoché indifferenza nei loro confronti.
 
Nonché una poco edificante tendenza verso l’attenuazione del pregevole sentimento di solidarietà sociale.

Il sonno? Cause che lo ostacolano ed accorgimenti adottabili per favorirlo

Il sonno? Cause che lo ostacolano ed accorgimenti adottabili per favorirlo Copertina (537)
Domenico Brancato

 
Il perdurare delle alte temperature giornaliere e notturne, indubbiamente contribuisce ad ampliare enormemente l’effetto delle cause che impediscono il normale svolgimento del sonno.
 
Ma poiché non è sempre fattibile contrastare le conseguenze dell’opprimente andamento meteorologico tramite gli appositi dispositivi tecnologici (Condizionatori, climatizzatori e ventilatori), vediamo come è possibile intervenire sull’adeguamento delle abitudini, e sull’ adozione di espedienti personali tendenti a mitigarlo.
 
A tal proposito, si ritiene far precedere l’esposizione delle proposte in tal senso da alcune utili precisazioni inerenti la definizione di:
  • sonno: periodo di riposo durante il quale si interrompe la condizione cosciente della veglia, per migrare in un particolare stato psico-fisico caratterizzato dalla sospensione della volontà e della coscienza e dal rallentamento delle funzioni neurovegetative. Trattasi di un processo che occupa circa un terzo dell’esistenza ed è indispensabile alla vita e per il recupero fisico ed il benessere mentale. E, anche se ogni persona può avere una specifica necessità, il soddisfacimento del bisogno di dormire, per svegliarsi riposati, in genere, risulta essere di circa 10 e 7-8 ore per notte, rispettivamente per adolescenti e adulti;
  • insonnia: disturbo che fa percepire il sonno leggero e di scarsa qualità, in genere dovuta a difficoltà ad addormentarsi, risvegli ripetuti nel cuore della notte senza un apparente motivo, a svegliarsi presto al mattino e non riuscire più a riaddormentarsi. Difficoltà che diventa un problema di natura patologica, quando si incorre nell’oggettiva difficoltà a prendere sonno o riuscire a rimanere addormentati per tre o più notti a settimana, con conseguente compromissione delle attività giornaliere dovute a difficoltà di concentrazione e memoria, eccessiva stanchezza , spossatezza e debolezza;
  • nonchè la descrizione delle cause dell’insonnia: stress (logorio, sovraffaticamento superlavoro) psicologico e disturbi di ansia (trepidazione, angoscia) e depressione (abbattimento psichico); cambiamenti di stagione e conseguente modificazione del fotoperiodo (durata del tempo di illuminazione giornaliera); lavoro su turni che comporti una variazione del ciclo sonno-veglia, la cui deregolazione può comportare ripercussioni sul normale svolgimento del ciclo; disturbi organici, dolori articolari e muscolari, sindrome delle gambe senza riposo e delle apnee (sospensione del respiro) ostruttive del sonno; ipertensione arteriosa incontrollata; tachicardia (accelerazione anormale dei battiti del cuore); reflusso gastroesofageo; incontinenza urinaria; ecc.);
Ciò premesso si riportano di seguito:
  1. i consigli pratici formulati degli esperti per contrastare l’insonnia:
  • cercare di coricarsi e di alzarsi sempre intorno alla stessa ora;
  • evitare di svolgere attività fisicamente impegnative (fare sport, leggere un libro dal contenuto impegnativo, studiare o lavorare), che tengono la mente troppo attiva, impedendo così la fase di rilassamento pre-sonno;
  • evitare l’utilizzo di smartphone, tablet, pc e altri dispositivi elettronici, soprattutto quando si è a letto, in quanto la luce emessa dallo schermo può inibire il rilascio di melatonina, rendendo più difficile l’addormentamento;
  • oscurare quanto più possibile la camera da letto, eliminare fonti di rumore, spegnere eventuali lucine ed evitare di tenere accese dispositivi elettronici (vedi TV), dato che le onde elettromagnetiche disturbano il sonno;
  • smettere di fumare, in quanto la nicotina, oltre ad essere nociva, è una sostanza eccitante;
  • evitare di dormire durante il giorno (pisolino dopo pranzo) per più di mezz’ora e di praticare poca attività fisica;
  • controllare il reflusso gastroesofageo, evitando di portare pigiami stretti in vita, aumentando di qualche centimetro lo spessore del cuscino e aspettando almeno 3 ore dal termine della cena prima di coricarsi;
  • fare una doccia serale per aiutare a stimolare il sonno e favorire l’addormentamento;
  • scegliere la posizione supina per dormire, cioè con il corpo sdraiato sulla schiena e le braccia distese lungo i fianchi;
  • evitare di consumare pasti abbondanti durante le ore serali, optando per l’assunzione di una buona quota calorica a colazione, pranzo e spuntino;
  • evitare di consumare nelle ore serali: - alimenti che richiedono lunghi tempi di digestione, come quelli ricchi di grassi (fritture, dolci fritti o farciti con creme elaborate, insaccati, cibi in scatola, sott’aceto e alimenti affumicati)); - bevande alcoliche in eccesso, in quanto anche se riducono il tempo necessario per addormentarsi, ne peggiorano la qualità del riposo con risvegli continui che diminuiscono la fase REM (Rapid eye movement = movimento oculare rapido), definita anche stadio di sonno paradosso, perché nonostante ci si trovi in una fase di sonno profondo, che più incide sul recupero fisico e sulla memorizzazione, l’attività cerebrale si risveglia, mentre gli occhi cominciano a muoversi rapidamente; - caffè, cioccolato, tè, bevande al ginseng, energy drink, cola, che contenendo sostanze nervine eccitanti, stimolano i centri della veglia ed ostacolano l’addormentamento; e cibi con ingredienti ricchi di sodio (curry, paprica, alimenti in scatola, patatine, salatini e tutti i piatti in cui si utilizza il dado da cucina), per non favorire l’innalzamento della pressione e la conseguente difficoltà di prendere sonno;
  • prediligere alimenti ricchi di calcio, magnesio e di vitamine del gruppo B, per favorire il rilassamento dell’organismo;
  • privilegiare metodi di cottura a vapore, ai ferri, alla griglia, al forno, al cartoccio ecc. e senza aggiunta di grassi;
  • evitare di mangiare a cena anguria, melone, ananas e altri cibi dall’ effetto diuretico che predispongono a risvegli notturni dovuti alla nicturia (stimolo frequente ad urinare durante le ore notturne), oltre a pomodoro, agrumi, aglio, cipolla, e ogni altro alimento che potrebbe provocare il reflusso gastroesofageo. Preferire, invece, alimenti che aiutano lo svolgimento delle diverse funzioni dell’organismo come: lattuga, radicchio rosso, zucca, rape, cavolo crudi o cotti a vapore, formaggi freschi, yogurt e uova bollite, e in particolare: pane, pasta, riso, patate e orzo, poiché contengono l’aminoacido triptofano, che oltre a favorire la produzione di melatonina: ormone che regola il ciclo sonno-veglia, avvantaggia la sintesi della serotonina: neuromediatore fondamentale per il benessere, il rilassamento ed il sonno profondo;
  • evitare, quanto possibile, di prendere pasticche, gocce o farmaci dall’effetto rilassante, prima di andare a dormire poiché, a lungo andare, potrebbero causare assuefazione; ma bere delle tisane a base di erbe come, in particolare, melissa (che contribuisce al rilassamento della parete gastrica e del sistema nervoso centrale) e valeriana, passiflora e tiglio (per l’azione sedativa che esercitano sul sistema nervoso);
  • bere un po’ di latte tiepido (totalmente o parzialmente scremato) prima di coricarsi per conciliare il sonno, senza appesantire lo stomaco.
  1. gli alimenti, i loro contenuti e le modalità di consumo compatibili, secondo i nutrizionisti, con una buona qualità del sonno:
  • pane, pasta, riso, orzo, farro ed avena integrali, ortaggi a foglie verdi, alghe, germogli di cereali, frutta secca oleaginosa a guscio come noci, mandorle, nocciole, pistacchi, e semi di lino, sesamo, zucca e girasole (in quantità di circa 15-20 grammi al giorno), per il notevole apporto, oltre che del citato aminoacido triptofano, di magnesio (minerale essenziale per tutte la cellule dell’organismo, tant’è che se ne trova il 60% nelle ossa, il 26% nei muscoli ed il 14% nei tessuti e nei liquidi organici. La sua presenza, infatti, contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento fisico e mentale, sostiene il normale funzionamento del sistema nervoso e la funzione del sistema muscolare. Pertanto è consigliato agli sportivi e non, in caso di crampi muscolari, stato di contrattura o per il recupero da fratture ossee o lesioni. Favorisce il metabolismo energetico e la buona struttura dei denti ed aiuta l’organismo ad affrontare situazioni di stress, ansia, depressione, insonnia ed a prevenire l’osteoporosi post-menopausa. Ed inoltre previene l’ingrossamento della prostata e, riducendo la quota lipidica nel sangue, contribuisce ad abbassare elevati livelli di colesterolo. Mentre assieme al calcio, del quale facilita l’assimilazione, agisce sul muscolo miocardico,favorendone rispettivamente il rilassamento e l’attività contrattile: funzioni indispensabili per un’ottimale attività del cuore. Trattasi quindi di un elemento indispensabile per la salute di tutte le componenti dell’organismo, e come tale è bene conoscere: la dose giornaliera raccomandata, corrispondente a 350 mg al giorno per gli uomini e 280 per le donne, anche se gli esperti consigliano di basarsi sui valori di 6 mg per kg di peso corporeo; le conseguenze della sua carenza che, normalmente, trovano riscontro in eccessiva debolezza, affaticamento, irritabilità, confusione mentale, crampi, insonnia e disturbi cardiaci; e le sostanze ed i fattori che ne influenzano l’assorbimento, come abuso di alcool e di caffeina, assunzione di farmaci antibiotici e diuretici, consumo di latte vaccino pastorizzato (perché la pastorizzazione, che avviene esponendo il latte per 15 secondi alla temperatura di 71,7 °C, distrugge le vitamina C e quelle del gruppo B, i fermenti lattici, le proteine, gli anticorpi e gli ormoni benefici; rende indisponibili il calcio e gli altri sali minerali ed inattiva gli enzimi, con il conseguente effetto di trasformarlo in un prodotto privo di vita, notevolmente carente di valore nutritivo e più suscettibile al deterioramento) , eccessivo consumo di dolci e cibi insulinemici: che aumentano la concentrazione di insulina nel sangue, come ad esempio il latte, lo yogurt e i latticini, il sale, oltre a stress emotivo e ambientale (quando l’individuo percepisce, come in questo periodo di intenso caldo, che la richieste ambientali sono eccessive rispetto alle proprie risorse), interventi chirurgici, utilizzo di contraccettivi orali e gravidanza);
  • legumi, da consumare 2-4 volte a settimana che, specie se uniti a pasta o riso, costituiscono un ottima combinazione di principi nutritivi;
  • uova, da 2 a 4 porzioni a settimana;
  • carne sia rossa che bianca, proveniente da tagli magri e privata dal grasso visibile;
  • pesce, privilegiando quello azzurro e il salmone, poiché molto ricchi di grassi insaturi (Omega 3) e di proteine più leggere e digeribili di quelle della carne, e quindi particolarmente adatto per la cena, anche 3-4 volte a settimana;
  • latte e formaggi, in quanto importantissime fonti di di triptofano, calcio e vitamine del gruppo B. In particolare il Grana Padano DOP (Denominazione di Origine Protetta), in considerazione che contiene meno grassi (poiché, a differenza di altri formaggi, durante la lavorazione, a partire dal latte crudo, viene decremato per affioramento naturale), oltre ad essere maggiormente ricco di calcio, proteine ad alto valore biologico, vitamine A, B2 e B12 e minerali dal potere antiossidante come zinco e selenio;
  • frutta secca, per la ricchezza del contenuto di triptofano;
  • frutta fresca come banane, ciliegie e uva, in dose moderata;
  • caffè decaffeinato o d’orzo , tè deteinato e bibite senza caffeina e zucchero.
Quanto fin qui esposto si prefigge di contribuire a promuovere il conseguimento di una vantaggiosa igiene del sonno (serie di comportamenti che favoriscono un buon sonno notturno) attraverso il rispetto di alcune norme comportamentali e l’accoglimento di specifici consigli nutrizionali finalizzati sia a modificare quelle abitudini alimentari che possono peggiorare l’insonnia, e sia a consumare cibi che apportano benefici nutrienti per il ciclo sonno-veglia.
 
Considerato che il nostro sonno, come si deduce dall’esito delle indagini condotte da Luigi Fermi Strambi, direttore del centro di medicina del sonno e ordinario di neurologia dell’Università Villa-Salute San Raffaele di Milano, e anche la conseguenza di ciò che mangiamo. Indagini dalle quali risulta che più è equilibrata la dieta, meglio si riposa durante la notte, con i benefici che ne derivano. In quanto un sonno ristoratore favorisce il rilascio della leptina, ormone che pone un freno allo stimolo della fame, permettendo di gestire il peso corporeo. Mentre nelle persone che dormono poco si riscontrano livelli più alti dell’ormone grelina che produce l’effetto opposto.
 
Del resto sono noti i benefici della dieta mediterranea (basata, appunto, su abbondanza di fibre e pochi zuccheri aggiunti e grassi saturi) relativi al mantenimento del peso forma, alla protezione della salute cardiovascolare, alla riduzione del rischio oncologico e all’assicurazione di un beneficio complessivo: merito anche di un sonno più profondo e meno intervallato, grazie particolarmente alla rilevante influenza della raccomandata qualità e quantità di nutrienti da assumere in occasione della cena.
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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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