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Parco Falcone: qualcosa si muove

Parco Falcone: qualcosa si muove Copertina S. Maria delle Mole (1.111)
Antonio Calcagni

 
Dopo il nostro articolo di denuncia sulla costruzione di un edificio residenziale prospiciente il parco, pubblicato su questo Sito in data 25-Febbraio 2020, news.asp?p=286 arriva da parte dell’Assessore all’Urbanistica Andrea Trinca una risposta molto interessante che volentieri pubblichiamo.
Di seguito la dichiarazione dell’Assessore Andrea Trinca al riguardo:
 
 
“Posso ad oggi confermare in base ai riscontri finora forniti dall’ufficio che con prot. 14357 del 06-03-2020 è stata notificata ai soggetti interessati la “ Comunicazione ai sensi dell’art. 7 della L.241/90 di avvio del procedimento di Annullamento in autotutela ex art. 21nonies L. 241/90 “, tale comunicazione si è resa necessaria per riscontrati profili di illegittimità riguardanti gli standard urbanistici D.M: 1444/68. Bene precisare che i controlli da me disposti sono volti a verificare tutti gli eventuali profili di illegittimità del Permesso a Costruire e non già come erroneamente riportato nell’articolo/ comunicato apparso su alcuni giornali di oggi solo sulla questione dell’accesso al cantiere.
E dunque massima l’attenzione dell’Amministrazione sulle dinamiche urbane i cui diritti acquisiti sono determinati dal vecchi Piano Regolatore risalente al 2004 e che con atti amministrativi stiamo faticosamente risolvendo attraverso un nuovo Piano Regolatore sul quale si sta lavorando e che finalmente porterà a Marino il concetto del consumo di suolo zero per un reale e considerevole miglioramento della qualità della vita di tutti i Cittadini”.
 
 
Ringraziamo l’Assessore Andrea Trinca per questo gesto di sensibilità dimostrato a favore della collettività.
 
 
 
 
Antonio Calcagni, Presidente del Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole.

#iorestoacasa

#iorestoacasa Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:3) (1.085)
Antonio Calcagni

 
Non sono un medico, tantomeno un virologo e neppure  un paramedico, pertanto non sarò certo io l’ennesimo che pretenderà di  spiegarvi tecnicamente i pericoli relativi all’epidemia di Coronavirus che sta imperversando nella nostra Nazione e non solo.
 
Ciò detto, la mia vuol essere solo la riflessione di un semplice  Cittadino, mediamente informato su quello che sta succedendo in queste ultime settimane.
 
Nel mese di gennaio, per la prima volta nel nostro sereno vivere quotidiano, è entrata dirompente la notizia che, in una sperduta città della Cina di appena 11 milioni di abitanti, chiamata Wuhan, si stava diffondendo a macchia d’olio un’epidemia. Sentire poi che quella stessa città insieme alla sua regione, che conta circa 60 milioni di abitanti, venissero  messe in quarantena, ci ha sì allarmati, ma non più di tanto.
 
Poi il contagio ha cominciato ad avvicinarsi pericolosamente a noi, e quando abbiamo sentito parlare, forse per la prima volta, di una  Cittadina del basso Lodigiano chiamata Codogno, messa in quarantena, ci siamo allarmati un po’ di più, ma poi come sempre, ha vinto l’idea che tanto la distanza che ci separava da quella località era sufficientemente grande per farci sentire al sicuro.
 
Da pochi giorni a questa parte, la situazione di contagio ha però travalicato i confini iniziali e si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia.
 
Per arginare il dilagante diffondersi dell’epidemia, sono stati varati una serie di  Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri,  che estendono a tutta la Nazione il divieto di circolazione, ANCHE A PIEDI , senza  un  giustificato motivo, quali: salute, lavoro, acquisto generi di prima necessità.
 
Cardine di questo provvedimento è l’applicazione tassativa del concetto di ridurre al minimo la possibilità di contagio. Va, infatti, ricordato che al momento, in attesa di un vaccino, questa semplice regola risulta essere l’unico, POTENTE,  argine al diffondersi dell’epidemia.
 
UNA REGOLA CHE VA RISPETTATA SENZA SE E SENZA MA,  evitando di perdersi in questioni e sottigliezze eccessive  sull’interpretazione delle  varie norme emanate,  ne va della nostra e dell’altrui incolumità.
 
E non serve neanche cullarci sul concetto che tanto il nostro territorio non è poi così interessato dall’epidemia, al contrario dobbiamo sfruttare al meglio il vantaggio che abbiamo avuto, rispetto ad altre zone dell’Italia più sfortunate di noi.
 
E’ notizia di pochi giorni fa che, nella Cina dove gli infettati hanno superato le  85.000 unità,  grazie al  ferreo isolamento durato alcune settimane, oggi i nuovi contagi sono tendenti a Zero,   una “cura” che sembra stia funzionando anche in quelle zone del nord Italia dichiarate a suo tempo “zona rossa”.  
 
Rimanere a casa quindi è prima di tutto un gesto di grande valore civico e morale verso se stessi e verso gli altri, ma non dimentichiamo, è anche e soprattutto un OBBLIGO  la cui trasgressione porta a conseguenze PENALI (3 mesi di carcere).
 
Per concludere è stato provato “scientificamente” che 25 giorni di isolamento non ammazzano nessuno, stessa cosa purtroppo non può dirsi  per il contagio da Coronavirus.
 
Ci conviene rischiare?
 
 
Antonio Calcagni, Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole

Perchè misuriamo le polveri sottili da inquinamento

Perchè misuriamo le polveri sottili da inquinamento  Copertina Marino (856)
Maria Gabriella Loni

 
Correlazioni significative tra le polveri sottili prodotte dall’inquinamento e diverse patologie, anche mortali: aritmie cardiache, attacchi di cuore, asma e bronchite. 
 
 
ll termine “polveri sottili” (particolato atmosferico) introduce già efficacemente il senso della loro pericolosità: queste polveri rivestono una grande importanza sia a livello ambientale, sia per la nostra salute: penetrano infatti con facilità nei polmoni, fino a raggiungere i vasi sanguigni e quindi raggiungono anche il cuore. Arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo: siamo il primo Paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5.
Misurare il livello di questi inquinanti e rispettare i limiti di legge è fondamentale per tutti noi a lungo e a breve termine.
 
 
In particolare si definisce:
  • Particolato grossolano – particolato di dimensioni superiori ai 10 µm, in grado di penetrare nel tratto respiratorio sino alla laringe.
  • PM10 – particolato formato da particelle inferiori a 10 µm (cioè inferiori a un centesimo di millimetro, 6 volte più piccolo del diametro di un capello), è una polvere inalabile, ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso e laringe).
  • Le particelle fra circa 5 e 2,5 µm si depositano prima dei bronchioli.
  • PM2,5 – particolato fine con diametro inferiore a 2,5 µm (un quarto di centesimo di millimetro, 30 volte piu piccolo del diametro di un capello), è una polvere toracica, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca.
 
L’origine di questi aggregati sospesi nell'aria può essere anche naturale (es. polvere vulcanica), ma in realtà l'80-90% della frazione di PM2,5 dipende dalle emissioni attribuibili al traffico pesante e riscaldamento, la loro concentrazione è notevole sopratutto durante le stagioni autunno-inverno.
 
Fra i fattori antropici vi sono:
  • emissioni dei motori a combustione interna (autocarri, automobili, aeroplani, navi);
  • emissioni del riscaldamento domestico (in particolare stufe a gasolio, carbone e legna);
  • emissioni dell'industria, dei cementifici, dei cantieri, inceneritori e delle centrali termoelettriche ( carbone e gasolio);
  • emissioni da attività agricole;
  • fumo di tabacco.
 
Nel 2006 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha riconosciuto la correlazione fra esposizione alle polveri fini e insorgenza di malattie cardiovascolari, mostrando come ad un aumento del PM10 di 10 µg/m3 corrisponda un incremento della mortalità giornaliera dello 0,5-1%; ha introdotto la misurazione del PM2,5 e ha abbassato tuttu i livelli di concentrazione massimi "consigliati”.
Nell'aprile 2008 l'Unione Europea ha adottato definitivamente una nuova direttiva (2008/50/EC) che detta limiti di qualità dell'aria. Tale direttiva è stata recepita dalla legislazione italiana con il D. Lgs 155/2010.
 
I limiti per la concentrazione delle PM10 nell'aria sono così stabiliti:
 
Valore Limite per la media annuale
40 µg/m³
Valore limite giornaliero (24-ore)
Numero massimo di superamenti consentiti in un anno civile
50 µg/m³
35 gg/anno
 
 
Per le PM2,5 il decreto non prevede dei limiti sulla concentrazione media giornaliera, come per le PM10, ma dal 2011 è scattato l'obbligo per monitoraggio di tali polveri, con l'obiettivo di raggiungere al 2015 un valore limite medio annuo fissato a 25 µg/m³
Lo studio su The Lancet, Countdown on Health and Climate Change, gia citato all’inizio di questo articolo, spiega come nel 2016 siamo stati registrati in Italia 45.600 decessi in età precoce. Una strage che possiamo paragonare ad altre cause di morte precoce per comprenderne la portata reale: gli incidenti stradali, nel 2018, hanno per esempio causato 3.334 vittime. Sempre troppi, ovviamente.
L’unica strada per chi ha già coscienza è premiare la politica che metta davvero al centro questi argomenti, senza rinunciare alla crescita ma legandola alle tecnologie pulite. Per chi non ha coscienza e conoscenza, ci stanno purtroppo pensando il clima e la stessa avidità umana.
 
Per quanto ci riguarda, da Marzo 2020, stiamo effettuando delle rilevazioni sulla qualità dell’aria di Santa Maria delle Mole. Per poter vedere e valutare i risultati di queste misurazioni è possibile accedere alla pagina Polveri Sottili, raggiungibile anche tramite menù sotto la voce “Servizi”
 

La qualità dell'aria che respiriamo

La qualità dell'aria che respiriamo Copertina S. Maria delle Mole (1.942)
Francesco Raso

Ora siamo in grado di misurare il livello delle Polveri Sottili nella nostra area geografica.
 
A livello comunale, ormai già da troppo tempo, si sente straparlare e manifestare sulla tutela dell’ambiente ma oltre a gazebi, bandiere, manifesti e mini-cortei non si vede alcuna sostanza e nulla di tangibile.
Oramai sono troppi anni che si discute su ciò che fa bene e quello che fa male ma mai nessuno si è impegnato alla verifica dell’effettivo stato di inquinamento climatico delle aree sotto processo.
 
Grazie all’impegno ed alla testardaggine del nostro Comitato di Quartiere le cose iniziano a percorrere la corretta via che, in fin dei conti, è proprio ciò che tutti gli abitanti di S.Maria, Cava dei Selci e Frattocchie hanno sempre gridato e preteso senza mai essere ascoltati.
Per questo dobbiamo dare onore all’attuale Presidente del Comitato di Quartiere, “Antonio Calcagni”. Un uomo che non è mai caduto a compromessi politici, ha sempre ascoltato tutti e si è sempre fatto in quattro per il bene della popolazione.
 
Dopo questa piccola introduzione, torniamo alle Polveri Sottili.
Nel territorio di Marino e anche in quello di Ciampino non esiste una struttura di rilevazione della qualità dell’aria e tantomeno di quella delle Polveri Sottili che sono le più pericolose per la salute.
Abbiamo installato, a nostre spese, un rilevatore a Santa Maria delle Mole che effettua, ogni circa 3 minuti, una analisi per la quantità di PM10 e PM2,5 in µg/m³.
In tempo reale, grazie al nostro portale, raccogliamo i dati forniti dai sensori. Con questi siamo in grado di calcolare le medie di inquinamento orario e giornaliero in modo di avere un quadro preciso di cosa stiamo respirando.
In verità ci aspettavamo delle misurazioni, non dico gravi ma abbastanza fuori scala. Invece, dalle prime medie giornaliere sembra che la nostra aria respirata goda di una salute più che accettabile.
 
A breve, o meglio, appena è possibile fare nuovi acquisti, è intenzione di installare altri sensori a S. Maria e, ovviamente anche a Cava dei Selci e Frattocchie. Questo ci consentirà di mappare la nostra qualità di vita con un raggio di azione molto più amplio.
Vi ricordo che questa è una iniziativa completamente progettata, costruita, finanziata e realizzata dal Comitato di Quartiere presieduto da Antonio Calcagni con la collaborazione della CRIIAC di cui Roberto Barcaroli è il portavoce.
 
 
 
Nella nostra pagina principale è sempre evidenziata l’ultima lettura delle Polveri Sottili.
Per coloro che desiderano avere un quadro più completo o uno storico su queste misurazioni, abbiamo realizzato un’apposita pagina: Polveri Sottili

P.I.C. - Interessante iniziativa del nostro Comune

P.I.C. - Interessante iniziativa del nostro Comune Copertina S. Maria delle Mole (660)
Giovanni Morelli

I Punti Informativi Comunali (PIC) 
 
 
Ogni volta che abbiamo necessità di richiedere un documento, di mandare un messaggio, di fare una segnalazione…di comunicare in genere, dobbiamo poter contattare Istituzioni, Enti, Aziende che sono depositari delle informazioni che ci interessano.
 
Ed ogni volta dobbiamo andare nella sede in cui opera il destinatario delle nostre richieste, fare una fila più o meno lunga ad uno sportello, dire la ragione della nostra visita ad un operatore quasi sempre annoiato e raramente gentile che dovrebbe aiutarci a compilare moduli da inoltrare magari attraverso altri sportelli e tornare dopo qualche giorno per ritirare i documenti richiesti, magari in un’altra sede o presso altri sportelli.
 
Per molti di noi, magari anziani o limitati nei nostri movimenti, o lontani dai luoghi in cui sono ubicati questi sportelli, o a causa di orari per noi difficili da rispettare, questa trafila è più onerosa di quanto lo sia per altri che riescono a muoversi con più elasticità in questi labirinti burocratici.
Ed è proprio a questi che è rivolta l’iniziativa del nostro Comune, iniziativa che prevede di rendere disponibili strumenti informatici e formazione di base che possano mettere in grado questi cittadini di colloquiare con i sistemi predisposti alla fornitura di informazioni e di dati.
 
Una volta acquisite queste capacità, anche il cittadino meno abile dal punto di vista informatico, potrà richiedere ed ottenere on line certificati e permessi, potrà pagare bollette e tasse, potrà quindi operare in autonomia nel complesso mondo delle reti e dei sistemi informativi.
Il progetto prevede che gli strumenti vengano disposti in sedi usualmente frequentate da tale tipologia di popolazione (Centri anziani, Comitati, Associazioni) e che la formazione venga erogata da volontari a loro volta appositamente addestrati.
Da questa idea di eccezionale valore sociale, per passare alla pratica attuazione del progetto si deve necessariamente passare attraverso la formazione dei futuri ‘addestratori’. Formazione che si attua attraverso incontri durante i quali i promotori dell’iniziativa illustrano in modo sempre più preciso le finalità del progetto e le procedure di accesso ai servizi informativi di interesse.
 
Nell’ultimo incontro sono stati introdotti in modo approfondito i concetti e le finalità del progetto e sono state mostrate  alcune  slides che illustravano il percorso necessario per arrivare ad avere accesso ai sistemi, dall’acquisizione delle chiavi di accesso ai metodi di navigazione.
  
La spiegazione era accompagnata dalla proiezione di ‘pagine anonimizzate’ relative alla ricerca di dati personali del relatore ma che, proprio per effetto dell’anonimizzazione, si sono dimostrate poco efficaci.
E’ stato suggerito di creare una ‘demo’ che illustrasse in modo più realistico il percorso seguito simulando dati fittizi che però avrebbero prodotto risposte, anche loro fittizie, ma che avrebbero mostrato il percorso seguito per accedere, selezionare e produrre le informazioni richieste.
Questa indicazione è stata in primo momento scartata con un gesto della mano e poi, subito dopo, rifiutata con la motivazione che creare un ambiente di simulazione sarebbe stato troppo costoso. Risposta che evidenzia due cose: da una parte che non è stata compresa la richiesta e, dall’altra, che non erano gradite domande che interrompevano il flusso del ragionamento del relatore.
 
Quello che è accaduto è che non c’è stata disponibilità e volontà di condividere il progetto e di accettare domande e suggerimenti (il relatore non aveva molto tempo in quanto aveva un impegno non rimandabile e quindi, nonostante il suo invito a fare domande, non è stato possibile ottenere risposte). Inoltre, il relatore si è urtato fortemente nei confronti della sua co-relatrice perché rispondeva a domande dei presenti mentre lui si stava rivolgendo ad altri.
Ora, considerata l’assoluta disomogeneità dei volontari intervenuti e la loro completa disponibilità ad essere utili nei limiti delle loro capacità individuali, non mi pare che sia questo il modo migliore per riuscire ad ottenere risultati positivi.
 
Infatti, tra i circa 40 volontari presenti a questo incontro c’erano persone per lo più anziane, con livelli di conoscenza informatica molto eterogenei. Per quanto mi consta, ritengo che solo una delle persone presenti sia in grado di creare siti e portali molto complessi mentre una notevole maggioranza è costituita da persone a livello di prima informatizzazione, e quindi assolutamente non in grado di contribuire alla formazione di neofiti... che probabilmente non sanno neanche usare una tastiera.
Quindi, visto che l’avvio del progetto ed il suo successo dipendono essenzialmente dal modo in cui vengono qualificati i formatori, è necessario che i promotori si prestino sia ad ascoltare con pazienza quanti oggi sono limitati nella conoscenza, sia ad apprezzare la collaborazione di quanti possono essere utili a dare suggerimenti e fornire indicazioni derivanti da esperienze pluriennali nel campo.
 
Le idee, anche le più meritevoli come questa, richiedono un forte impegno per la loro realizzazione e non è producente arroccarsi sulle proprie convinzioni nel timore di dover modificare quanto idealmente già costruito, per seguire indicazioni derivanti da interventi di esperti il cui unico scopo è quello di aiutare per portare al successo questo progetto.
 
Di certo i promotori possono contare sui volontari che si sono appassionati a questo progetto, volontari che sarebbero delusi di non vederne il successo, ma occorre ascolto, comprensione, responsabilità e capacità di rivalutare e le proprie impostazioni e le proprie idee per condividerle con quanti poi saranno i veicoli principali del progetto ed i garanti della sua riuscita, al di là della innegabile qualità intrinseca del progetto stesso.

RAPPORTO "WOMEN IN BUSINESS 2020"

RAPPORTO "WOMEN IN BUSINESS 2020" Copertina Nazionali (650)
Eleonora Persichetti

 
Grant Thornton: a livello globale rimane costante la presenza femminile nel senior management mentre aumentano le donne CEO, oggi al 20% (rispetto al 15% di un anno fa).
 
  • In Italia nel 2020 le donne ai vertici aziendali (ruolo di CEO) sono addirittura il 23% (15% nel 2019) e quelle con ruoli nel senior management il 28%.
  • Il nostro Paese è coinvolto attivamente nell’abbattimento degli ostacoli alla parità di genere: la percentuale di aziende senza presenze femminili nel senior management è oggi al 18%. In termini di media mobile triennale siamo al 22% nel 2020 contro il 28% del 2019 e il 34% del 2018.
 
A livello mondiale il 78% delle aziende del Mid-Market è coinvolta attivamente nell’abbattimento degli ostacoli alla parità di genere nelle posizioni di senior management. Questo dato emerge dall’ultimo International Business Report (IBR) - Women in Business 2020 di Grant Thornton International, ricerca effettuata a livello globale che raccoglie le risposte di circa 10.000 leader aziendali in 32 Paesi.
Secondo lo studio, nel 2020 le donne detengono il 29% delle posizioni aziendali di comando, la stessa percentuale registrata nel 2019. Nonostante questa “frenata”, le aziende che presentano donne al vertice, nel ruolo di CEO, sono invece aumentate di 5 punti percentuali arrivando a livello globale al 20% nel 2020 rispetto al 15% dell’anno precedente.
Per quanto riguarda la situazione in Italia, le posizioni di CEO occupate dalle donne nel 2020 hanno raggiunto il 23%, andando dunque oltre il dato medio globale e registrando un importante aumento rispetto al 2019 (15%).
Più in generale, nel nostro Paese, le donne che detengono posizioni di leadership rappresentano oggi il 28%, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto al 2019. Allo stesso tempo risulta in calo la percentuale di aziende senza presenze femminili nel senior management che attualmente si assesta al 18%. In termini di media mobile triennale si registra un andamento positivo: nel 2020 la percentuale è del 22%, contro il 28% del 2019 e il 34% del 2018.
Simonetta La Grutta, Partner e Head of VAT di Bernoni Grant Thornton commenta: “In Italia si è osservato un apprezzabile incremento della percentuale delle donne in posizione apicale che si attesta al 28% nel 2020 rispetto a un più modesto 24% nel 2019, ponendo il nostro Paese al 12° posto nella classifica mondiale, insieme a Francia e Stati Uniti. Meno soddisfacente, invece, il risultato delle rilevazioni se si guarda al dato medio degli ultimi tre anni che passa dal 28% al 29%. E’ mia costante esperienza che Grant Thornton valorizzi in particolar modo al suo interno le professioniste, offrendo loro importanti opportunità di crescita. Ho avuto il privilegio lo scorso anno di frequentare il GT Senior Leadership Program presso Harvard Business School, un programma tailorizzato sulla nostra organizzazione, dedicato ai Transformational Leaders. In quella sede, la presenza femminile è stata pari a circa il 50% e successivamente molte di noi, già con ruoli apicali, sono state chiamate ad incarichi di maggiore responsabilità. Così è stato per me per la funzione People Hub che, tra l’altro, prevede un innovativa politica di diversity, di prossima attuazione.”
“Per continuare a vedere più donne in posizioni senior” afferma Roberta Cipollini, Director di Ria Grant Thornton – “le politiche aziendali dovranno essere più determinate in questi obiettivi. Le politiche che garantiscono la valorizzazione della diversità di pensiero e di competenza nei tavoli decisionali, le pari opportunità nello sviluppo della carriera, la propensione al reclutamento e allo sviluppo di culture inclusive devono essere applicate e regolarmente rivalutate al fine di poterne misurare l'efficacia via via. Quando ciò si combina con un reale impegno convinto da parte della dirigenza manageriale avviene un vero cambiamento culturale e di trasformazione dell’organizzazione. Ria Grant Thornton da due anni è la società partner tecnico per la rilevazione dei dati di imprese italiane innovative e di multinazionali presenti in Italia che si sottopongo a valutazione da parte del Winning Women Institute per l’ottenimento di un bollino rosa di qualità sulle azioni concrete di valorizzazione del talento e valore femminile in tutte le sue forme e processi interni ed esterni”.
Nell’ultimo anno si riscontra un aumento di presenze femminili nel senior management grazie anche a una maggior trasparenza nelle organizzazioni, alla rendicontazione del divario retributivo di genere, e al dibattito pubblico originato dal movimento #MeToo. Secondo il report di Grant Thornton è importante continuare a incentivare azioni concrete, volte a eliminare le diversità di genere. Si tratta, infatti, di un cambiamento importante per ogni azienda poiché incoraggia differenti modi di pensare e mostra nuove opportunità di crescita: un atteggiamento fondamentale in un contesto economico mondiale in rapida evoluzione.
 
Highlights della ricerca “WOMEN IN BUSINESS 2020” – IBR Grant Thornton
Dati 2019
 
  • Il 29% delle posizioni dirigenziali all'interno delle società del mercato medio a livello globale sono coperte da donne
  • L'87% delle imprese ha almeno una donna nel senior management
  • Il 78% delle imprese del mercato medio sta lavorando attivamente al proprio equilibrio di genere.
 
Le iniziative comuni includono:
  • Creare una cultura inclusiva (34%)
  • Garantire la parità di accesso alle opportunità di sviluppo (34%)
  • Abilitazione del lavoro flessibile (31%)
  • Revisione dei processi di reclutamento (26%)
  • Mentoring / coaching (26%)
  • Ricompensa per alti dirigenti legati agli obiettivi (23%)
  • Quote di genere (22%)
  • Allenamento inconscio (21%)
 
Il numero di donne a livello di CEO è aumentato dal 15% nel 2019 al 20% nel 2020, mentre quelle nei ruoli di CFO sono diminuite dal 34% nel 2019 al 30% nel 2020.

Si apre uno spiraglio per via della  Falcognana

Si apre uno spiraglio per via della  Falcognana  Copertina S. Maria delle Mole    (commenti:6) (2.003)
Antonio Calcagni

 
Dopo anni di inutili attese, si apre finalmente uno spiraglio sulla possibilità che, la suddetta strada diventi di competenza Pubblica, che tradotto vuol dire: un adeguamento delle dimensioni della carreggiata, il rifacimento totale del manto stradale, ecc. ecc.
 
Mercoledì 26 febbraio, infatti, aderendo ad una nostra pressante richiesta, il Sindaco Carlo Colizza insieme al Vice Sindaco Paola Tiberi, ed al Consigliere, Alessandro Blasetti, supportati dai Dirigenti degli Uffici: Urbanistica e Lavori Pubblici, hanno incontrato una folta rappresentanza del nostro Comitato, oltre ai responsabili del consorzio La Giostra, proprietari della stessa.
 
L’Assessore ai Lavori Pubblici, Adolfo Tammaro, che aveva da sempre promosso quest’incontro, per motivi di salute, era invece assente.
 
Un incontro particolarmente positivo, in cui, i proprietari dell’area hanno evidenziato l’incongruenza di una situazione che vede una strada aperta a tutti, ma che di fatto restano a completo carico dei proprietari,  la manutenzione, la pulizia, ed in ultima analisi anche la responsabilità.
 
E non stiamo parlando di una viottolo di campagna ma, di un’arteria fondamentale per la viabilità complessiva della nostra Cittadina e non solo, con un transito veicolare giornalmente valutabile in circa 5.000 veicoli , compresi gli enormi camion articolati che fanno la spola con il depuratore comunale.
 
La risposta del Sindaco è stata chiara ed inequivocabile, “la strada in oggetto ha un valore strategico per Santa Maria, pertanto sarà una nostra priorità far sì che venga al più presto acquisita al patrimonio pubblico”.
 
Dopo l’intervento del Sindaco e del Vice Sindaco, si è passati ad esaminare nel dettaglio gli aspetti puramenti tecnici, un lavoro che richiederà numerosi approfondimenti con competenze specifiche.
 
Di Via della Falcognana si cominciò a parlare insistentemente, lo scorso Aprile quando, un gruppo di Cittadini, stanchi e turbati dalle condizioni di completo degrado in cui versava l’intero tracciato della via, ridotta com’era ad una discarica a cielo aperto, decisero di intervenire .
 
Tra loro c’erano: alcuni Ispettori Ambientali, gruppo da poco costituito; diversi residenti di quell’area, normali Cittadini, oltre a diversi soci del nostro Comitato di Quartiere.
 
Un gruppo che, con coraggio e determinazione, avviò una colossale opera di bonifica, basti pensare che, in circa 8 giorni di duro lavoro, furono raccolti circa 150 quintali di spazzatura, restituendo quella strada ad un standard di pulizia dignitoso.
 
Ora finalmente, forse  grazie anche  all’impegno di quei volontari, parte un progetto che, non nascondiamo essere  ambizioso,  ma proprio per questo non sarà ne breve ne facile, al termine del quale avremo finalmente una strada, adeguata alle esigenze di una Cittadina in forte espansione.
 
A nome del Comitato di Quartiere, degli abitanti della zona interessata e più in generale dei Cittadini  di Santa Maria che quotidianamente usufruiscono di quella strada, un sentito ringraziamento al Sindaco, ed a tutta l’Amministrazione Comunale  per la sensibilità dimostrata.    
 
 
Antonio Calcagni, Presidente del, Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole

AL VIA LA CAMPAGNA #EROIOGNIGIORNO

AL VIA LA CAMPAGNA #EROIOGNIGIORNO Copertina Nazionali (568)
Eleonora Persichetti

LEGA DEL FILO D’ORO: NEL 2019 IL 50% DELLE PERSONE SORDOCIECHE CHE SI SONO RIVOLTE AL CENTRO DIAGNOSTICO DEL NUOVO CENTRO NAZIONALE DI OSIMO PRESENTAVA UNA MALATTIA RARA.
AL VIA LA CAMPAGNA #EROIOGNIGIORNO
 
 
La Lega del Filo d’Oro è il punto di riferimento in Italia per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e le malattie rare, tra cui soprattutto la sindrome di Charge e di Usher, sono tra le principali cause della sordocecità. Per far comprendere che queste patologie richiedono un approccio specifico per un’educazione allo sviluppo dei sensi residui e quindi una strumentazione e un allestimento personalizzato delle aule e degli ambienti del nuovo Centro Nazionale, la Lega del Filo d’Oro lancia la campagna di raccolta fondi #EroiOgniGiorno, che si può sostenere fino al 29 marzo con una chiamata da rete fissa, un sms al numero solidale 45514 o su eroiognigiorno.it
 
 
Nel 2019 il Centro Diagnostico della Lega del Filo d’Oro ha trattato 104 utenti - erogando 69 valutazioni psicodiagnostiche e 36 interventi precoci - e una persona su due era affetta da una malattia rara (registrando un +15% in 10 anni)[1], come la sindrome di Charge o la sindrome di Usher, due tra le principali cause di sordocecità. Per aiutare i tanti bambini affetti da severe disabilità che tutti i giorni affrontano con coraggio, da veri eroi, l’impossibilità di vedere e sentire e far comprendere che queste patologie richiedono un approccio specifico per un’educazione allo sviluppo dei sensi residui con un allestimento delle aule personalizzato, la Lega del Filo d’Oro lancia la campagna di raccolta fondi #EroiOgniGiorno, a cui si può contribuire fino al 29 marzo con una chiamata da rete fissa o un sms al numero solidale 45514 e su eroiognigiorno.it
 
In particolare, con i fondi raccolti si potrà sostenere la realizzazione delle aule per le attività educative del nuovo Centro Nazionale di Osimo. Ogni bambino, infatti, ha bisogno di ambienti pensati su misura per svolgere attività funzionali al pieno sviluppo delle sue potenzialità.
Le malattie rare sono un ampio ed eterogeneo gruppo di patologie definite dalla bassa prevalenza nella popolazione e a livello europeo, così come in Italia, si definisce “rara” una malattia che colpisce non più di 5 pazienti su 10.000 abitanti. Il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oscilla tra le 7.000 e le 8.000, ma si tratta di cifre che crescono con l’avanzare della scienza e, in particolare, con i progressi della ricerca genetica. Secondo la rete Orphanet Italia, nel nostro Paese le persone con una malattia rara sono circa 2 milioni: nel 70% dei casi si tratta di pazienti in età pediatrica, con 19mila nuovi casi l’anno[2].
 
«Nell’ultimo anno la metà degli utenti che si sono rivolti al nostro Centro Diagnostico aveva una malattia rara. Nella maggior parte dei casi si tratta di bambini al di sotto dei 12 anni, che ancora non hanno avuto una diagnosi certa. Il metodo della Lega del Filo d’Oro si basa su un approccio specifico per educare i bambini ad utilizzare al meglio le loro abilità residue. Nell’età scolare l’apprendimento e l’interazione sono fasi importanti per lo sviluppo cognitivo, per questo sono previsti programmi di riabilitazione personalizzati, perché ogni caso è a sé, per dare la miglior risposta alle esigenze di ogni bambino e per non perdere nemmeno un giorno di progressi. – dichiara Patrizia Ceccarani, Direttore Tecnico Scientifico della Lega del Filo d’Oro – I nostri operatori lavorano per facilitare l’autonomia, l’inclusione, l’utilizzo delle tecnologie assistive e l’interazione con l’ambiente, mettendo l’esperienza dell’Associazione al servizio delle famiglie. Perché ci occupiamo sì del bambino, ma anche dei genitori, per dare loro dei punti di riferimento con cui orientarsi nella complessa condizione di dover assistere un ragazzo con pluridisabilità».
 
 
IL PRIMO PASSO PER UNA DIAGNOSI E L’AVVIO DI UN PERCORSO RIABILITATIVO PERSONALIZZATO
 
Per agire tempestivamente e prevenire gli eventuali effetti secondari della pluriminorazione psicosensoriale alla Lega del Filo d’Oro, con i bambini al di sotto dei 4 anni, si opera attraverso l’intervento precoce. È infatti proprio nelle prime fasi dello sviluppo del bambino che si possono ottenere le migliori risposte, identificando e valorizzando tempestivamente le potenzialità e le abilità residue. Così, per guadagnare tempo prezioso, da subito viene avviato il percorso riabilitativo ed educativo che prosegue in collaborazione con la famiglia e la rete dei servizi sul territorio. Un’équipe multidisciplinare, composta da medici specialisti, psicologi, educatori, terapisti e assistenti sociali, effettua un’approfondita valutazione delle abilità, delle potenzialità e delle caratteristiche della persona, mettendo poi a punto un programma riabilitativo specifico.
La Lega del Filo d’Oro elabora di volta in volta, per ogni ospite, il trattamento più appropriato e le modalità di comunicazione più adatte al fine di penetrare quel muro fatto di buio e silenzio in cui vivono le persone sordocieche.
Ogni bambino ospite del Centro di Riabilitazione ha bisogno di ambienti pensati su misura e di svolgere attività funzionali al pieno sviluppo delle sue potenzialità. Soprattutto nell’età scolare l’apprendimento, lo sviluppo e l’interazione sono fasi importanti per lo sviluppo cognitivo.
 
 
LA CAMPAGNA #EROIOGNIGIORNO
 
Ogni giorno chi non vede e non sente affronta un’impresa straordinaria: andare oltre il buio, oltre il silenzio. E proprio a loro che sono dei piccoli eroi in ogni conquista, anche nei gesti più semplici della vita quotidiana, la Lega del Filo d’Oro dedica la campagna #EroiOgniGiorno a cui tutti possono contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45514 fino al 29 marzo. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Illiad, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali e di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TIM, Vodafone, WindTre, Fastweb e Tiscali, di 5 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45514 da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile
 
SUI SOCIAL CONDIVIDI #EROIOGNIGIORNO
 
Sui social network la campagna di raccolta fondi della Lega del Filo d’Oro verrà veicolata tramite l’hashtag #eroiognigiorno. Tutti gli utenti del web possono contribuire a finanziare le attività educative e riabilitative svolte nelle aule didattiche del nuovo Centro Nazionale di Osimo pensate su misura per facilitare l’autonomia, l’inclusione, l’utilizzo delle tecnologie assistive e l’interazione con l’ambiente, ricordando che con una chiamata o un semplice sms al numero solidale 45514 e su eroiognigiorno.it si può fare qualcosa di straordinario per chi non vede e non sente, perché tutti possono diventare #eroiognigiorno.
 

[1] Nel 48% dei casi tra gli utenti trattati dal Centro Diagnostico della Lega del Filo d’Oro la causa della sordocecità è una malattia rara, nel 25% la prematurità e nel restante 27% altre patologie. Dieci anni fa le malattie rare riguardavano soltanto il 33% degli utenti.
[2] Osservatorio Nazionale Malattie Rare, https://www.osservatoriomalattierare.it/malattie-rare
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