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La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di; Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

Conclusa la 2ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole

Conclusa la 2ª Giornata Ecologica per Santa Maria delle Mole Copertina (859)
Gianni Botta

2ª giornata ecologica per Santa Maria delle Mole al Parcheggio di Via Piergiorgio Frassati
 
Buongiorno a tutti, siamo i Volontari del Decoro Urbano per Santa Maria delle Mole, ci chiamiamo Filippo, Paolo, Clemy, Luca, Antonio, Gabriele, Gianni, Sergio, Nadia, Giuseppe e tutti quanti insieme oggi abbiamo aderito alla 2ª giornata ecologica per Santa Maria delle Mole (QUI organizzata) per ridare decoro al parcheggio di Via Piergiorgio Frassati.
Lo abbiamo fatto perché una residente della zona ci aveva segnalato la situazione in cui si trovava quest’area e noi, come per ogni zona della nostra Santa Maria, ci siamo sentiti in dovere di intervenire.
Sinceramente la realtà concreta che ci si è presentata davanti agli occhi era sconfortante, peggiore di quella che avevamo registrato durante il sopralluogo: accantonati ai margini del parcheggio e nascosti dalle vetture parcheggiate c’erano cumuli di rifiuti, alcuni paradossalmente rinchiusi dentro bustoni oramai lacerati dal tempo, resti di lavori di ristrutturazione come calcinacci, un water, un piccolo scaldabagno, una macchina per cucire, e bottiglie di vetro ovunque. La sorpresa più grande è stata trovare uno scooter privo di targa nascosto tra i rovi, quasi invisibile, che ci riferiscono essere lì da sei anni.
Quindi ci siamo rimboccati le maniche e confortati dagli amici che via via ci hanno raggiunto ci siamo messi all’opera raccogliendo tutto con gli attrezzi a nostra disposizione o a mano, se necessario, avendo cura di selezionare il vetro – l’unico materiale riciclabile a differenza della plastica sporca – e riempiendo quei sacchi che vedete nelle foto, per la successiva rimozione da parte degli addetti del Comune, precedentemente allertato via pec dal Presidente del nostro Comitato di Quartiere.
Lo scooter invece lo abbiamo segnalato alla centrale operativa della Polizia Locale, ricevendo indicazioni sulla procedura da seguire che sarà nostra cura attivare.
I primi di noi erano già lì alle 7:30 e via via il gruppo si è infoltito fino a che alle 10:30 era tutto pulito, i rifiuti rimossi, e soddisfatti ce ne siamo tornati ognuno alle nostre case per fare le commissioni che ognuno di noi svolge nel sabato.
Niente di speciale, solo volontà e collaborazione da parte di ciascuno per far sì che intorno a noi il verde torni a splendere, perché noi non abbiamo nessun altro colore.
Adesso il compito passa ai residenti di Via Frassati: starà a loro custodire quest’area in cui si affacciano dalle finestre di casa, che impegnano ogni giorno per andare a prendere la macchina insieme ai loro bambini quando li portano a scuola, in palestra, alle feste.
Abbiatene cura amici, tenete gli occhi aperti contro quelle persone a cui non interessa nulla, le stesse che, magari, sbraitano in modo inappropriato sui social di nascosto, come fanno di notte quando vengono a “regalarvi” i loro resti

Nonni su internet

Nonni su internet Copertina (605)
Eleonora Persichetti

 
A causa dell’invecchiamento della popolazione europea, la crescente digitalizzazione della società rischia di diventare un problema. Solo una persona su quattro tra i 65 e i 74 anni possiede competenze digitali di base e non è in grado di accedere ai servizi digitali cruciali, come l’assistenza sanitaria o pensionistica. Il rapporto dell'Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali, dal titolo Diritti fondamentali delle persone anziane: “garantire l'accesso ai servizi pubblici nella società digitale, evidenzia che la legislazione vigente nei Paesi dell'UE non affronta adeguatamente il rischio di esclusione digitale per i cittadini più anziani”. In questo scenario si inserisce il progetto europeo E-engAGEd finanziato nell’ambito del programma Cerv, attuato in Italia da Fondazione Mondo Digitale, che mira a promuovere e accelerare l'alfabetizzazione digitale e mediatica di giovani e anziani, con la metodologia dell’apprendimento intergenerazionale coinvolgendo scuole e centri anziani.
 
In tale contesto il 18 gennaio u.s., presso il Centro Anziani di Cava dei Selci ha avuto inizio un percorso per alcuni dei soci del centro che vede protagonisti, oltre che la Fondazione precedentemente citata, gli studenti del liceo “VOLTERRA” sito nel Comune di Ciampino. L'iniziativa “NONNI SU INTERNET” si ripromette di far collaborare i nativi digitali con la generazione che ha visto nascere la tecnologia odierna ma non ne ha ancora abbracciato appieno i vantaggi. Provare nuove esperienze può sempre portare un po’ di timore, ma gli anziani che si sono iscritti al percorso “Nonni su Internet” hanno posto al primo posto la curiosità e la voglia di imparare cose nuove, che sicuramente gli torneranno utili nella quotidianità. Ma come approcciarsi alla tecnologia? Facile, con dei sarti del digitale, così sono stati denominati gli studenti che si sono iscritti a questo progetto, che aiuta a conciliare due generazioni che hanno molto da insegnare l’una all’altra. L’attività che viene svolta è calibrata sulle esigenze di ciascun frequentatore che viene assistito dallo studente e che spiega come effettuare le operazioni richieste su cellulari, tablet e dispositivi informatici vari e nel contempo il giovane apprende storie di vita raccontate dagli anziani.
 
"Siamo molto felici di partecipare a questo progetto", ha dichiarato Umberto PORRINO, Presidente del Centro Anziani di Cava dei Selci. "Per noi è importante che le persone anziane possano imparare ad usare le tecnologie digitali, perché ormai sono parte integrante della nostra vita quotidiana. Crediamo che questo progetto sia un'occasione importante per creare un ponte tra generazioni. Anche i ragazzi possono imparare molto dai nonni, che hanno una grande esperienza di vita. Sono molto soddisfatto di come è andato l'incontro. Le lezioni sono state molto coinvolgenti".
 
In conclusione, il corso di aggiornamento tecnologico per gli anziani si configura come un prezioso strumento per migliorare qualitativamente la vita di questa fascia di età, permettendo l'accesso a risorse utili per salute, sicurezza e benessere; inoltre, l'efficacia di tali corsi risiede nella personalizzazione dell'apprendimento, adattando i contenuti alle esigenze specifiche degli anziani e valorizzando le loro esperienze pregresse. L'investimento in tali iniziative non solo contribuisce a colmare il divario generazionale, ma apre anche nuove prospettive per una società più inclusiva ed interconnessa.

Carnevale: ottavo anno

Carnevale: ottavo anno Copertina (1.042)
Gianni Morelli

Le sfilate dei carri sono ormai una tradizione che dura da ben otto anni.
 
 
E’ infatti ad otto anni fa che risale la prima edizione organizzata e realizzata dal Comitato di Quartiere di CAVA DEI SELCI e dall’ Associazione GENTE DI CAVA, cui ormai da tre anni si sono unite sia Associazioni di MAMME, che hanno voluto portare il loro contributo a nome delle scuole, sia i Comitati di Quartiere di SANTA MARIA DELLE MOLE e di GENTE DI VIA ALDO MORO E DINTORNI cui si deve l’ampliamento delle manifestazioni ad un territorio più ampio di quello originale.
 
Queste manifestazioni, che vedono anche la partecipazione della PRO LOCO e godono della sponsorizzazione del Comune di Marino, sono rese possibili in buona parte dalle offerte elargite dalle attività produttive e commerciali del nostro territorio, come ben evidenziato dal fascicolo descrittivo dei festeggiamenti che viene prodotto in tutte le manifestazioni.
Una partecipazione corale, quindi, che vede impegnate varie persone per la messa in sicurezza dei carri ed il loro allestimento, oltre che i Volontari della protezione Civile ed il personale della Polizia Urbana che, insieme ai volontari dei vari Comitati ed Associazioni, garantiscono la sicurezza nel corso delle sfilate ed il buon esito delle varie iniziative, anche nell’ottica di arrecare il minor disturbo possibile alla normale vita dei cittadini e dei commercianti.
L’organizzazione quest’anno ha trovato una forte difficoltà nel reperire locali abbastanza ampi da permettere la messa in sicurezza e l’allestimento dei carri. Sarebbe molto utile se nel corso dell’anno gli organizzatori ricevessero segnalazioni circa possibili soluzioni a questo importante problema onde riuscire ad organizzare tutti i lavori preparatori nella maggiore sicurezza possibile. Quest’anno siamo stati molto aiutati da un clima favorevole ed abbiamo potuto lavorare all’aperto.
Nel corso del costante dialogo con i cittadini, è anche nato un confronto non trascurabile tra quanti sono favorevoli a far salire i bambini sui carri e quanti li vorrebbero solo destinati alle decorazioni tipiche del Carnevale. Sarebbe molto interessante conoscere le opinioni dei cittadini su questo argomento che non ci pare di rilevanza trascurabile.
Per il resto, siamo tutti entusiasti dell’enorme partecipazione riscontrata in tutte le cinque sfilate realizzate quest’anno. Successo di cui ringraziamo tutti i partecipanti e che ci spinge a migliorarci sempre di più.
Vorremmo comunque far presente che le attività dei Comitati e delle Associazioni, pur essendo importanti perché costituiscono un punto di riferimento nei rapporti sociali tra i cittadini e le attività produttive e commerciali del Territorio, nonchè tra questi e la nostra Amministrazione Comunale, non si limitano ai festeggiamenti, ma sono determinanti anche su altri aspetti della nostra vita quotidiana
Per fare qualche esempio, il Comitato di Santa Maria si è impegnato in molte occasioni di cui, tra le più recenti, segnaleremmo l’estensione all’INI delle linee di navette che prima arrivavano fino a Marino, la gestione del Parco Lupini, la costante pressione sull’Amministrazione Comunale per riavere Delegazioni più facilmente accessibili dopo lo scempio cui abbiamo assistito, le continue segnalazioni per sollecitare interventi di manutenzione delle reti di distribuzione gas ed acqua, una sia pur minima partecipazione alla pulizia di Via della Falcognana che era letteralmente invasa dai rifiuti abbandonati, il continuo monitoraggio della situazione delle strade….
 
Inoltre, da novembre 2018, abbiamo reso disponibile un Portale (www.smariamole.it) che mette a disposizione dei cittadini molti servizi utili. Portale che sta registrando un continuo incremento di accessi che ne dimostrano l’utilità ed il valore nel tessuto sociale del nostro territorio.
In particolare, in questo momento le attività di maggiore impegno, oltre a quelle già citate, si riferiscono ai seguenti argomenti:
 
  • Partecipazione attiva al progetto comunale che è impegnato nell’installazione di contenitori specificamente destinati alla raccolta di cicche di sigarette che sono state evidenziate come particolarmente inquinanti
  • Partecipazione al progetto comunale per la realizzazione di Punti Informativi Comunali (PIC) il cui obiettivo sarà quello di abilitare un numero maggiore di cittadini all’uso di strumenti informatici. Essere in grado di accedere ai servizi telematici messi a disposizione dal Comune può essere molto utile per evitare i danni causati dall’assenza di Delegazioni disponibili sul Territorio. Volontari appartenenti a vari Consorzi ed Associazioni saranno disponibili presso postazioni allestite dal Comune e si impegneranno in questa attività
  • Partecipazione attiva al tentativo di riportare l’attività dell’Aeroporto di Ciampino alle regole di legge quanto a frequenze dei voli diurni e notturni e per quanto riguarda le rotte da seguire per ridurre l’inquinamento
  • Installazione di rilevatori di diossido d’azoto e sostanze diverse presenti nell’aria a causa del traffico automobilistico, dei sorvoli e di altri fattori inquinanti di varia natura
  • Collaborazione con i cittadini appartenenti al Consorzio ‘La Giostra’ residenti su Via Falcognana per la soluzione di un problema che deriva dal fatto che tale strada, pur essendo transitata ogni giorno da centinaia di veicoli che entrano ed escono da Santa Maria ed essendo anche utilizzata dai mezzi che portano materiale alla discarica Comunale presente sulla stessa, non è censita dal nostro Comune come appartenente a Marino. Questa situazione crea evidenti disagi dal punto di vista della gestione dei servizi e della manutenzione della stessa strada e spinge i residenti ad ottenerne l’accatastamento nelle mappe comunali
  • Partecipazione al progetto per il ‘Verde’ che il Comune sta commissionando all’Università della Tuscia (unica nel Lazio dedicata all’Agricoltura). Tale progetto, oltre alla messa a dimora di piante nei viali e riallestimento dei Parchi, dovrà prevedere anche le specifiche per la manutenzione del verde cittadino oltre che l’attivazione di processi di sensibilizzazione dei cittadini al rispetto della natura.
 
Una notevole serie di argomenti, tutti a beneficio del benessere dei cittadini ed al rispetto del Territorio.
Nel rinnovare i ringraziamenti per la grande partecipazione al Carnevale, vorrei rivolgere a tutti i cittadini un invito a partecipare numerosi anche a supporto di quegli argomenti tra quelli elencati e, magari, a suggerirne altri che non sono stati finora oggetto delle attività di questi Comitati
Vorrei segnalare che il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole ha indetto una serie di incontri che, in occasione delle elezioni del Consiglio Direttivo, daranno la possibilità di candidarsi a cittadini desiderosi di partecipare a queste iniziative, oltre all’opportunità di confrontarci apertamente sui vari temi.
 
Le locandine relative a questi eventi sono esposte in molti esercizi commerciali della nostra Frazione.
 

Testiamoci contro il Covid-19: Il buon esempio parta dalla politica

Testiamoci contro il Covid-19: Il buon esempio parta dalla politica Copertina (2.845)
Eleonora Persichetti

I test sierologici Covid-19 sono uno strumento fondamentale per lo studio epidemiologico ed il contrasto alla diffusione del coronavirus. Il 13 maggio la regione Lazio, ha attivato diverse strutture pubbliche e private per effettuare i test e da lunedì 13 luglio sarà possibile farli anche nell’Asl Roma 6.
 
Grazie all’esito dei test nel corso di queste settimane è stato possibile individuare ed isolare diversi casi sul territorio. È quindi evidente che per combattere la pandemia, ancora in atto, una campagna di test, quanto più capillare possibile, sia fondamentale, soprattutto dopo la fine del lookdown. Purtroppo però sono ancora molti i cittadini che si affidano al caso, evitando di sottoporsi al test.
 
Spetta pertanto alla politica ed alle istituzioni, dare il buon esempio. Per questo alcuni rappresentanti della stampa locale hanno promosso una campagna di sensibilizzazione ai test sierologici, invitando tutti i politici ed i rappresentanti istituzionali che non lo avessero ancora fatto, a sottoporsi al test in una delle strutture autorizzate, pubbliche o private.
 
Testiamoci Contro il Covid: è il titolo della campagna social, lanciata dalla cronista Linda Di Benedetto e promossa da Meta Magazine, Il Corriere della Città, Il Granchio, Il Clandestino, L’eco del Litorale, Castelli Notizie, In Libera Uscita e Lanterna.
Fare il test sierologico è facile, sicuro, veloce, e rappresenta un modo per proteggere meglio tutti i cittadini. Per dare una maggiore evidenza a tutto ciò, tutti coloro che, tra i rappresentanti politici del territorio e non solo, si sottoporranno al test, vedranno una loro foto pubblicata con l’hashtag #testiamocicontroilcovid. Tutto questo nel pieno rispetto delle normative vigenti sulla privacy.
 
#TESTIAMOCICONTROILCOVID19
Informazioni
Il costo è pari al ticket regionale comprensivo di tariffa prelievo, per un totale di € 15,23.
 
L’esame presso le strutture della ASL Roma 6 si prenota telefonicamente:
Ospedale dei Castelli – Tel. 0693278887, prenotazioni dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00;
Ospedale Paolo Colombo – Velletri – Tel. 0693273005 – 0693272362, prenotazioni dal lunedì al venerdì dalle ore 10,30 alle ore 13,30;
Distretto H4 Pomezia, via dei Castelli Romani, Tel. 0693275216 prenotazioni dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.00;
Ospedale di Anzio – Tel. 0693276439 – Dal Lunedì al Sabato dalle 10.30 alle 13.30,
Lunedì, Mercoledì e Venerdì anche dalle 15.30 alle 19.30
 
Con e-mail: prenotazioneprelievi.anzio@aslroma6.it
Con SMS / WhatsApp al numero 338 61 28 506

Tumore alla mammella: individuato un meccanismo molecolare che rende i tumori e le metastasi degli ecosistemi aberranti

Tumore alla mammella: individuato un meccanismo molecolare che rende i tumori e le metastasi degli ecosistemi aberranti Copertina (712)
Eleonora Persichetti

Il tumore della mammella è la forma di cancro più diffuso fra le donne. L’insorgenza delle metastasi rappresenta lo stadio più avanzato di questa patologia e la sua principale causa di morte. La comprensione dei meccanismi che portano alla metastatizzazione è pertanto fondamentale per sviluppare terapie più efficaci e personalizzate.
 
Il nostro organismo è dotato di meccanismi di difesa in grado di ostacolare la proliferazione e la diffusione delle cellule tumorali. Tuttavia i tumori più aggressivi eludono tali meccanismi, rilasciando dei mediatori che modificano i tessuti sani circostanti e creano così un microambiente favorevole alla crescita tumorale e alle metastasi. “Di fatto i tumori e le loro metastasi non sono costituiti solo da cellule cancerose, ma somigliano a complessi organi alterati all’interno dei quali vengono reclutati anche diversi tipi di cellule non tumorali a loro volta perturbati dalle cellule maligne – spiega Giannino Del Sal, docente di Biologia applicata al dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, responsabile del programma “Segnalazione, microambiente tumorale e metabolismo cellulare” dell’IFOM –. Queste cellule insieme a una struttura extracellulare di sostegno (la matrice extracellulare), forniscono supporto alle cellule tumorali creando il microambiente tumorale”.
 
L’insieme di questi elementi costituisce pertanto una sorta di ecosistema aberrante che aumenta l’espansione del tumore e la sua propagazione nell’organismo, tuttavia i meccanismi molecolari che lo regolano risultano ancora poco chiari. “Se riuscissimo a comprendere le regole di questo intricato ecosistema – precisa Del Sal, da agosto 2020, Capo Gruppo del Laboratorio di “Cancer Cell Signalling” all’ICGEB di Trieste, – - sarebbe più semplice individuare bersagli terapeutici mirati”. Come può la comunicazione tra le cellule tumorali e il proprio ecosistema conferire loro la capacità di acquisire caratteristiche metastatiche? Su questo interrogativo si è concentrato, grazie al sostegno di Fondazione AIRC, il gruppo di ricerca diretto da Giannino Del Sal. Avvalendosi di un approccio tecnologico all’avanguardia, che unisce spettrometria di massa, microscopia elettronica e in super risoluzione, i ricercatori dell’Università di Trieste sono riusciti a svelare un meccanismo cruciale nel processo di metastatizzazione che è riconducibile alla trascrizione di miR-30d, un microRNA oncogeno attivo durante la mutazione di p53. I risultati dello studio, pubblicati recentemente sull’autorevole rivista scientifica Nature Communications, ha evidenziato come le cellule tumorali che presentano l’oncoproteina p53 mutata subiscano alterazioni della struttura e della funzione dell’apparato di Golgi, l’organulo cellulare che funziona da stazione di maturazione, smistamento e rilascio di proteine verso l’esterno della cellula. “Le alterazioni strutturali delle cellule maligne – illustra Del Sal – causano localmente il rilascio incontrollato di mediatori che influenzano le caratteristiche fisiche del tessuto tumorale creando una matrice più rigida, e al contempo richiamano cellule normali all’interno del tessuto tumorale influenzandole a favore del tumore.”
La comunicazione così instaurata fa si che le cellule dei vasi sanguigni siano attivate in modo da incrementare l’apporto di ossigeno e nutrienti all’interno del tumore, richiamando cellule dello stroma che rimodellano la matrice extracellulare e stimolano le cellule tumorali a invadere i tessuti circostanti.
 
“Abbiamo utilizzato metodi all’avanguardia e sofisticate tecniche di microscopia, grazie all’esperienza dell’unità di microscopia elettronica di IFOM” – spiega Valeria Capaci, prima autrice della ricerca – “che ci hanno permesso di osservare che l’apparato di Golgi delle cellule tumorali si riorganizza, favorendo un incremento della secrezione”. “Inoltre – prosegue la ricercatrice – il rilascio di fattori che viene stimolato da p53 mutata esercita la propria influenza sia sul tumore primario sia in sedi secondarie, potenziando l’insorgenza di metastasi.”
Sulla base di queste scoperte, Il gruppo guidato da Giannino Del Sal si prefigge di identificare i meccanismi molecolari con cui le cellule del tumore e il microambiente cooperano. “Una migliore comprensione di questi processi – conclude Del Sal – è fondamentale per sviluppare terapie più mirate sia per controllare la crescita del tumore sia per interferire con la diffusione delle cellule tumorali metastatiche nell’organismo. Siamo grati a Fondazione AIRC per aver capito l’importanza di questa ricerca e averla sostenuta”.
 
 
Link alla ricerca: nature.com

Le attività ordinarie dei Volontari del Decoro Urbano

Le attività ordinarie dei Volontari del Decoro Urbano Copertina (579)
Gianni Botta

 
Il Gruppo dei Volontari del Decoro Urbano prosegue con i sopralluoghi ordinari in giro per Santa Maria delle Mole.
Mercoledì 15 i nostri amici si sono recati presso:
  • il giardino davanti l'Asilo di Via Pietro Micca, un posto che immaginiamo frequentato dai genitori all’uscita dei piccoli;
  • il parcheggio Eurospin, molto popolato e che, ahinoi, consente agli incivili di nascondere i rifiuti tra le auto parcheggiate;
  • via Silvio Pellico.
Come purtroppo accade dalle nostre parti, il risultato di questa attività è direttamente proporzionato all’inciviltà degli "illustri" concittadini che continuano ad abbandonare i propri rifiuti in giro e, nostro malgrado, dobbiamo riferirvi che la raccolta è stata “proficua”.
Oltre a due sacchi di rifiuti indifferenziati conferiti agli operatori ecologici della Multiservizi, sono stati trovati:
  • dei sacchetti pieni di calcinacci abbandonati proprio nel giardinetto dei piccoli di cui parlavamo sopra;
  • una busta contenente un ciocco cilindrico non meglio specificato (i Volontari non sono abilitati all’apertura dei sacchietti) e l'altra da cui spunta un flacone con olio motore esausto, come mostriamo nelle immagini nella speranza che l’ignoto cittadino possa emendarsi e torni a prenderle per conferirle come previsto (l’olio motore, ad esempo, può essere consegnato alle officine).
Ad ogni modo è stata fatta la segnalazione alla Multiservizi per gli interventi del caso.
 
Visto che li abbiamo citati più volte continuiamo a ringraziare gli operatori della Multiservizi i quali, nonostante siano sottodimensionati rispetto alla superficie del territorio, non mancano mai di garantire la massima collaborazione: è grazie a questa sinergia che il lavoro dei Volontari può avere successo per mantenere il decoro di Santa Maria.
 
In tutto ciò i Volontari proseguiranno incuranti degli incivili a prendersi cura della nostra bella Santa Maria delle Mole e, a tal proposito, cogliamo questa occasione per parlare della fioriera che si trova in Via Silvio Pellico, poco dopo di fronte l’ambulatorio veterinario.
Pur vincendo una comprensibile ritrosia questa fioriera è stata finalmente svuotata dai sacchetti con le eiezioni canine che, come potrete vedere nella foto, non erano neanche poche: la speranza è che i/le proprietari/e dei cani apprezzino questo gesto e non la riempiano nuovamente.
A titolo di collaborazione, facciamo loro presente che poco dopo, al centro di Largo dei Lecci, c'è un contenitore dove poterli depositare: in fondo cosa sono quattro passi in più?

Farmacia comunale in via Don E. Tazzoli, questa sconosciuta

Farmacia comunale in via Don E. Tazzoli, questa sconosciuta Copertina (1.268)
Antonio Calcagni

 
Nel novembre 2022 con l’apertura della farmacia comunale di Via Don E.Tazzoli, la Multiservizi, ha reso ancor più capillare il servizio offerto alla cittadinanza di Santa Maria e dintorni.
 
Una farmacia dalle grandi potenzialità, viste le, dimensioni, ma anche il vantaggio di trovarsi in un’area poco congestionata dal traffico e quindi facilmente raggiungibile anche a piedi.
 
Proprio però quest’ultimo punto sta diventando il suo tallone d’Achille.
 
Infatti, trovandosi in una zona con scarso traffico, è rimasta di fatto sconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini di Santa Maria e non solo.
 
La conferma di tutto ciò, noi del Comitato, la riscontriamo quotidianamente nel rapporto con la cittadinanza.
 
Al fine di invertire questo trend abbiamo chiesto al direttore della Multiservizi, https://www.smariamole.it/cdq/Protocollo e per conoscenza all’Assessore alla Sanità, di prendere in considerazione le seguenti indicazioni:
  • Avviare una massiccia campagna pubblicitaria;
  • Installare dei cartelli stradali posizionati in maniera idonea a rendere più semplice raggiungere la farmacia, per esempio, un'insegna andrebbe posizionata all'altezza del negozio di tabacchi in via Martiri di Belfiore incrocio con via Niccolò Tommaseo, eliminando invece quello attualmente esistente in prossimità dell'incrocio sempre di via Martiri di Belfiore, con via Ciro Menotti, indicazione che costringe a fare un percorso più lungo e complicato;
  • Offrire dei servizi accessori alla cittadinanza.
 
L’offerta dei servizi accessori alla cittadinanza, ovviamente vale per tutte le altre farmacie comunali presenti nel territorio, ed a maggior ragione che ora è contemplata dal D.D.L. “Semplificazioni. Approvato nel Consiglio dei Ministri il 26 marzo 2024, che tra le varie misure, permette alle farmacie di trasformarsi in “Farmacie di Servizi”.
 
Le farmacie possono quindi offrire maggiori servizi in un’ottica di medicina di prossimità, compresa la possibilità di effettuare prestazioni di telemedicina, quali elettrocardiogramma o holter pressorio e le principali analisi cliniche, quali glicemia, colesterolo e trigliceridi.
 
In quest'ottica la farmacia di via Don E. Tazzoli, con tutto lo spazio che ha a disposizione, si presterebbe perfettamente allo scopo.
 
Il testo di legge contempla anche la possibilità per il cittadino di poter  scegliere, direttamente presso la farmacia, il proprio medico curante o pediatra di base.
 
Inoltre le stesse potrebbero essere più vicine alle necessità della cittadinanza se offrisse un'apertura ad orario continuato, durante tutto il giorno dalle 08:00 alle 20:00.
 
Apertura che permetterebbe anche di "spalmare" in un arco temporale maggiore, l’utenza evitando così anche le file, ma soprattutto di costringere i cittadini a doversi spostare in altre farmacie dei comuni limitrofi o private.
 
Tutte misure volte al miglioramento di un servizio fondamentale per una cittadina, in continua espansione, ma con una scarsità cronica di servizi.
 
Attendiamo fiduciosi, anche perchè, ad onor del vero, dopo la nostra Pec, del 16/04/2024,  https://www.smariamole.it/cdq/Protocollo  in cui segnalavamo l’inefficienza dei defibrillatori  presenti presso le farmacie comunali, la Multiservizi nei giro di pochi giorni è intervenuta ed ha risolto il problema.

Gabriella De Felice ci risponde

Gabriella De Felice ci risponde Copertina (1.154)
Antonio Calcagni

Prima di iniziare con le domande vere e proprie, ci piacerebbe sapere quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Sindaco del Comune di Marino, e quale sono i partiti, liste civiche/ movimenti che la sosterranno in questa impresa?
 
Ho scelto di impegnarmi in politica perché ero stanca di essere spettatore passivo delle scelte.
Ho scelto di farlo perché appartiene alla nostra natura la consapevolezza di poter realizzare qualcosa di nuovo e con nuove modalità.
Ho deciso di impegnarmi in un momento in cui ritengo di aver acquisito e consolidato le competenze necessarie da mettere a disposizione per il governo della città.
L' impegno politico, sostenuto da liste civiche, rende ancora più significativa per me la declinazione di quel bagaglio valoriale che da sempre orienta il mio percorso di vita e che risponde alle richieste pervenute da numerosi cittadini: solidarietà, partecipazione e condivisione, capacità di ascolto, altruita' scevra da qualsiasi interesse particolare, puntuale programmazione, focus sulle priorità, prontezza ed efficienza d'azione. 
Ho scelto di impegnarmi in politica perché non si può più tollerare il grigiore che avvolge la nostra cittadina, che mi piace invece immaginare vivace, culturalmente protesa in avanti, impegnata in attività capaci di rendere il giusto merito alle tante eccellenze e dare valore alle preziose bellezze, naturali ed archeologiche, presenti nel nostro territorio.
Ho incontrato in questo anno straordinarie eccellenze, giovani talentuosi ma troppo spesso dimenticati, associazioni e comitati che attendono soltanto di essere supportati nel loro impegno già presente sul territorio, uomini e donne dalle straordinarie potenzialità, generosamente pronti a mettersi al servizio della comunità senza riserve o pretese.
Ho scelto di farlo perché credo molto nell’impegno femminile, a prescindere. Non potrebbe essere altrimenti.
Un impegno che ho condiviso sin dall'inizio con tante donne e, in particolare, con Annamaria Ascolese. Il suo entusiasmo e la sua tragica fine ci ricordano che tanto c"è ancora da fare affinché venga dato il debito valore al ruolo femminile per una società che sia realmente giusta, paritaria ed armonica.
Un impegno, dunque, che vive anche nel suo ricordo.
Deve giungere per Marino il momento di vivere un Rinascimento.
Io ne voglio essere protagonista.
 
 
Passiamo ora alle domande.
 
Domanda n.1) Santa Maria, in questi ultimi decenni è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare il centro più popoloso di questo Comune, a questa crescita non è però corrisposto un incremento dei servizi, quali per esempio: un punto di pronto soccorso, il ritorno del Comando dei Vigili urbani . Lei che cosa farebbe in merito se diventasse Sindaco?
 
Da circa vent’anni a Marino si parla – in termini elettorali – di decentramento amministrativo come soluzione di cui, tuttavia, non si ravvedono ad oggi conseguenze visibili.
Il cambio di passo auspicato e auspicabile prevede pertanto uno slancio e una propensione verso decisioni condivise e per una Amministrazione che vorrà essere davvero trasparente, anche nella comunicazione, ed apra una seria partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative, definendo strategie e metodi di ascolto e condivisione.
Sul piano del decentramento, venuta meno dal 2014 la possibilità di istituire vere circoscrizioni territoriali per tutti i Comuni sotto i 250.000 abitanti, il sentito problema della partecipazione popolare alle scelte politico amministrative del Comune va affrontato con strumenti che non necessariamente prevedano la modifica dello Statuto e del Regolamento Comunale, quali - a titolo esemplificativo - la predisposizione e la regolamentazione di periodici tavoli di consultazione con le articolazioni territoriali.
E' per noi prioritario che tutto il territorio e tutti i cittadini abbiano la reale possibilità di partecipare e conoscere i processi decisionali dell'Amministrazione, nella consapevolezza che ciò determina benefici "sociali" e rende più efficiente l'azione amministrativa. Ciò potrà essere garantito prevedendo la possibilità di convocare sedute degli Organi Istituzionali anche a Santa Maria delle Mole con tempi e modalità da concertare al fine di assicurare un maggior dialogo, presenza e rapporto tra le istituzioni e la cittadinanza, compresa la possibilità di prevedere un distaccamento del Comando dei VV. UU., cosa non difficile da realizzare data la procedura concorsuale in corso avviata dall’attuale Amministrazione.
Per S. Maria delle Mole serve inoltre un cocktail energetico di cultura e opere pubbliche innovative
Una comunità che, paradossalmente, proprio grazie al melting-pot multiculturale di cui si compone, ha trovato proprio nelle numerose identità e tradizioni il punto di forza che l’ha resa, tra tutti i territori decentrati, quella maggiormente caratterizzata dal punto di vista urbano.
Gli innesti di storie, famiglie, persone e tradizioni provenienti da varie regioni hanno dato modo negli anni, così come a Frattocchie, di pensare alla creazione di un vero e proprio Festival interregionale tra folklore e identità di tutta la Penisola che valorizzi la multiculturalità del territorio.
S. Maria, però, è anche un territorio che ha patito molto in termini di sviluppo forzato.
Uno sviluppo che non è stato in larga parte progresso e ha calpestato quelle identità che invece noi con la nostra proposta intendiamo risvegliare. In tal senso queste le ulteriori idee programmatiche, secondo un elenco che di certo non è esaustivo:
  1. creazione e la rivalutazione di punti di aggregazione come il parco Falcone
  2. creazione di un’area cani, una richiesta, quest’ultima, che proviene soprattutto dai numerosi residenti di viale della Repubblica, lunga arteria che taglia Santa Maria nella sua interezza, rispetto alla quale è stata lamentata anche questa carenza.
  3. consistente implementazione dell’illuminazione pubblica per coprire tutte quelle aree ad oggi buie e pericolose da cui giungono richieste urgenti da parte della cittadinanza.
  4. spostamento della fermata ferroviaria, proposta più volte lanciata e mai realizzata, che incontrerebbe da un lato la richiesta dei cittadini che vivono anche in aree al confine con Frattocchie e dall’altro fungerebbe da elemento deflattivo per il traffico veicolare tra via Appia, viale della Repubblica e via Mameli, ipotizzando un diverso e migliore sfruttamento del piazzale Luciani, dietro l’attuale stazione dei treni. A tal proposito, il Comune dovrà aprire un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato più approfondito e determinato di quanto probabilmente non si sia fatto fino ad oggi.
  5. valutazione in ordine all’apertura di un Punto di Primo Soccorso
  6. valutazione in ordine all’apertura di un servizio comunale di farmacia notturna
  7. in materia di viabilità, si valuterà la possibilità di creare un asse viario alternativo tra Palaverta - Via Aldo Moro fino a via Prati, dando vita a una sorta di piccola tangenziale capace di alleggerire ulteriormente il traffico caotico sulle vie principali di Santa Maria.
 
 
Domanda n.2) Speculazione Divino Amore, qual é la Sua opinione sull’argomento, anche alla luce delle recenti sentenze che sembrano aver posto definitivamente fine al progetto?
 
Il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’allargamento del Parco dell’Appia Antica che si estende nel territorio marinese rappresenta la massima certificazione del fatto che anche per la politica urbanistica della Città di Marino debba finalmente aprirsi una fase nuova che potenzi una urbanizzazione inclusiva e sostenibile, che si fondi sulla capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano partecipativo, integrato e sostenibile, conforme agli obiettivi luminosamente espressi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un reference act al quale peraltro mi sono appellata sin dalla prima uscita pubblica del nostro movimento civico, oltre un anno fa.
La protezione del patrimonio culturale che, mai come nel Parco dell’Appia Antica, si incrocia con quello naturale è una delle grandi sfide dell’epoca nuova. La particolarità che tutto ciò si compia sull’antica Regina Viarum, l’Appia, deve essere solo motivo di orgoglio e responsabilizzazione per ciascuno di noi e soprattutto per chi si candida a guidare e amministrare un passaggio tanto epocale.
A richiamare l’attenzione che la politica ad ogni livello e la nuova classe dirigente della nostra città dovranno necessariamente prestare in maniera ormai non più rinviabile vi è dunque non solo la sentenza dell’Alta Corte ma prima ancora il rincorrersi continuo tra attualità e comune sentire dei cittadini che in materia di urbanistica e pianificazione ha portato, in particolar modo nel decennio appena conclusosi, a un generale cambiamento di prospettiva.
Sappiamo tutti che l'area del Divino Amore, in seguito alla sottoscrizione del protocollo d'intesa, si sarebbe potuta sviluppare unicamente attraverso il ricorso a piani convenzionati di gradimento comunale che prevedevano di poter procedere con piani di riqualificazione urbana al fine di dotare gli abitati di Santa Maria delle Mole e Frattocchie degli standard mancanti.
Per tale scopo i diversi programmi integrati prevedevano la cessione di aree extra standard con consequenziale realizzazione di opere ed infrastrutture per la collettività.
Ad oggi i programmi sono bloccati per il perimetro di ampliamento del Parco dell'Appia antica e per i vincoli imposti per decreto, ma le destinazioni dì piano sono rimaste immutate. A nostro avviso, prevedibile sarà un contenzioso il quale tuttavia dovrà essere necessariamente e responsabilmente governato. Non ci si può illudere che la pronuncia in parola costituisca l’epilogo di una lunga e turbolenta vicenda, questo deve essere chiaro ai cittadini. Essa, al contrario, rischia di prestare il fianco ad ulteriori derive giudiziarie, con pesanti ripercussioni economiche.
Dunque, considerata oramai la volontà comunque politica di non effettuare interventi nell’area interessata, il Comune di Marino potrebbe conservare l’acquisizione al patrimonio comunale delle aree destinate a extrastandard, mentre per le superfici fondiarie di circa 100 Ha complessivi, si potrebbe ipotizzare un coinvolgimento dell’area della città Metropolitana e consentire lo spostamento delle cubature in un potenziale accordo di programma. E’ doveroso precisare che tutte queste attività di natura amministrativa potrebbero essere adeguatamente supportate dal PTPG con il ricorso di un accordo di Programma ai sensi dell'art. 15 della legge 241/90. Si tratta ovviamente di una mera ipotesi sulla quale tuttavia andrebbe spesa attenzione per valutarne la concreta realizzabilità.
Con questa iniziativa la città di Marino rispetterebbe l’impegno politico di non edificare su queste aree ma nel rapporto convenzionale potrebbe acquisire la disponibilità di una vasta area da destinare a parco con valenza ludica ed archeologica.
Dunque, dato il rischio di possibili derive giudiziarie, chi pertanto si troverà ad amministrare dovrà necessariamente impegnarsi nel contemperamento ancor più attento degli interessi coinvolti, pubblici e privati, che vanno rispettati in quanto diritti di pari rango costituzionale. Tutto ciò dovrà necessariamente passare attraverso concertazioni transattive tra le parti coinvolte. Da questo punto di vista le prospettive politico-amministrative di medio termine sembrerebbero essere abbastanza delineate.
 
 
 
Domanda n.3) Appia Antica, una strada unica al mondo che potrebbe diventare un museo a cielo aperto ed essere quindi uno straordinario biglietto da visita per il nostro Comune. Quali sono i Suoi progetti in merito?
 
L'insistenza del Parco Regionale dell'Appia Antica sul territorio di Marino rappresenta una ricchezza considerevole e una risorsa da valorizzare.Purtroppo, abbiamo assistito nel corso degli anni ad un costante degrado dell'area del tracciato della Regina Viarum, causato anche da un colpevole disinteresse.
Va rilevato che i progetti delineati sino ad oggi si sono rivelati del tutto inadeguati o, peggio ancora, sono rimasti totalmente inapplicati: si pensi soltanto ai tanti decantati lavori di valorizzazione e di miglioramento dell'accessibilità turistica, iniziati nel 2018 e finanziati con ben 160.000 Euro dalla Regione Lazio; anche la bonifica della vegetazione quanto il riallestimento dell'area di accoglienza, si sono rivelati del tutto insufficienti. La conseguenza è che tutti i cittadini assistono alla desolazione e all'incuria di aree preziose e di assoluto interesse, nonché alla completa assenza di visitatori.
L'amministrazione del Comune di Marino fa parte della Comunità del Parco dell'Appia Antica ma, sino ad oggi, non ha fatto sentire la propria voce in ambito istituzionale per promuovere iniziative atte a valorizzare il proprio territorio. Nella consapevolezza della distribuzione di competenze si deve, invece, intervenire per rendere il tratto di Appia Antica che ci appartiene godibile e accogliente per cittadini e turisti. Gli interventi di pulizia, bonifica e riordino sono tutti compatibili con le finalità di tutela del patrimonio paesaggistico e archeologico che informano gli obiettivi dell'Ente Parco ed essi sono al tempo stesso pienamente condivisi dal programma della coalizione Marino 2030. Il rilascio dei nulla osta previsti per la cura del decoro non potrà e non dovrà costituire un ostacolo.
Con una visione più ampia, inoltre, si perseguirà la promozione e lo svolgimento di attività educative, culturali, didattiche e turistiche volte a favorire la conoscenza del patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale dell’area protetta del nostro territorio; l'area di accoglienza e il tracciato dell'Appia Antica, oggi desolatamente sottovalutate, devono riqualificare in termini di bellezza e prestigio il territorio comunale, nonché fungere da volano economico ed occupazionale.
In tale ottica e con un approccio più vasto, la coalizione Marino 2030, d'intesa con gli Enti Parco e i Comuni limitrofi, vuole procedere alla creazione di una efficiente rete turistica con centri di accoglienza, punti di informazione, predisposizione di percorsi storici, naturalistici e culturali; con inevitabili ricadute positive sul commercio, la ristorazione e tutto il settore ricettivo. Occorre pertanto predisporre un piano organizzativo dell’offerta culturale e turistica, e del suo marketing, condiviso con il territorio, sfruttando la contiguità con Roma, aspetti del tutto ignorati dall'Amministrazione uscente.
Siamo certi che con un impegno maggiore e proposte fattive e possibili da parte dell’Amministrazione comunale, anche assieme alla Soprintendenza dei Beni Archeologici, si potrà giungere a soluzioni che vedano la valorizzazione del territorio attraverso le sue bellezze da mettere in mostra a vantaggio del miglioramento della qualità della vita e delle possibilità per tutti.
Rimanendo sul tema dell’Appia Antica, sarà opportuno e necessario sfruttare la contiguità con Roma e il coinvolgimento dei Parchi Regionali dei Castelli romani e nello specifico proprio dell'Appia Antica.
Fondamentale sarà la creazione di una rete territoriale di offerta: ripensare allo sfruttamento turistico dei Parchi, in modo sostenibile, alla rivalutazione del circuito dei Castelli Romani perché solo attraverso una progettualità del turismo ben costruita è possibile recuperare una immagine spendibile anche oltre i confini nazionali, identificando i punti di forza, le aree di miglioramento e disegnando un piano di sviluppo di marketing e promozione con una prospettiva medio-lunga.
Si dovrà predisporre perciò un piano intercomunale di accoglienza turistica, al fine di assicurare una rete di trasporto funzionale alla visita del territorio dei Castelli Romani e dell’Appia Antica.
Attraverso l’utilizzo di una nuova figura che abbiamo pensato di chiamare “Volontari del turismo” si potrà dare vita ad un percorso che potremmo chiamare“Passeggiata della Regina Viarum” che dal meraviglioso tratto dell’Appia Antica fino ai resti del circo di Boville ci aiuti a riscoprire le suggestioni del passato.
A tal proposito verranno ideati e organizzati tour che si articoleranno tra le attrazioni e le bellezze dei diversi Comuni, condividendo energie e risorse per fornire un'esperienza di visita ricca e diversificata che sarà certamente attrattiva per le forme più diversificate di turismo.
Presso gli scali aeroportuali e portuali, nonché presso le principali stazioni ferroviarie, dovranno essere predispostipertanto punti di informazione e promozione del turismo dei Castelli Romani.
 
 
 
Domanda n.4) Mosaico di Viale della Repubblica, come Lei sicuramente saprà, nel 2016 è stato ritrovato, adiacente all’Appia Antica, un bellissimo mosaico, poi sotterrato. Cosa ne pensa della possibilità di una sua valorizzazione in loco?
 
Il rinvenimento di manufatti e opere di epoca romana (collocabili nel II secolo d.C.) rappresenta una circostanza che non può e non deve lasciare indifferente un'amministrazione. Il luogo del ritrovamento ricade nell'area del Parco dell'Appia Antica ed è opportuno definire un intervento organico che valorizzi il ritrovamento. L'area è piuttosto satura e congestionata, ma questo non deve rappresentare un alibi o determinare atteggiamenti rinunciatari, per quanto un percorso condiviso con le altre autorità sia articolato e oneroso esso va compiuto con risolutezza, accedendo ad ogni finanziamento per la tutela del patrimonio storico e artistico.
Una amministrazione deve pensare ed operare non in logica emergenziale, ma con un'ottica di lungo periodo, sollecitando la risoluzione delle problematiche. La soluzione migliore per la valorizzazione del sito è la realizzazione di una struttura, ben integrata nel contesto, che consenta una comoda visibilità in loco; il tutto supportato con una adeguata rete informativa che dia risalto a quanto rinvenuto e ne permetta la conoscenza da parte di ogni avventore. Come per l'Appia Antica, l'obiettivo è integrare e rendere compatibile con l'ambiente urbano i siti archeologici di grandissimo interesse storico; poche città possono vantare risorse di questa importanza e sarebbe delittuoso ignorarle. Ogni forma di cooperazione verrà percorsa, da quelle istituzionali di interlocuzione con gli enti sovra comunali alle forme di partecipazione dei privati.
Una cosa è certa: il mosaico e le strutture limitrofe non possono restare nel sottosuolo, sottratte e nascoste alla cittadinanza.
 
 
 
Domanda n.5) Palaghiaccio, come senz’altro saprà, il manufatto, che al momento è in completo abbandono, è stato acquistato all’asta nel 2015 da Esselunga. Qual é la Sua opinione in merito al suo futuro?
 
La risoluzione delle vicende relative alla struttura “Palaghiaccio” ancora una volta non potrà prescindere dall’interlocuzione con la proprietà, unica strada percorribile se si vorrà recuperare la possibilità, anche parziale, di una riqualificazione dell’area. Piuttosto che mantenere e perseverare nella condizione di abbandono e degrado in cui la struttura e le zone limitrofe versano, è certamente preferibile individuare soluzioni condivise che portino vantaggi alla collettività.
Recuperare il dialogo con la proprietà diventa sotto questo profilo necessità non più rinviabile al fine di superare la situazione di stallo in cui da anni ormai ci si trova e che l’attuale Amministrazione ha contribuito a consolidare. Le visioni utopistiche che vorrebbero imporre determinazioni vincolanti per i privati vanno sconfessate e superate in una prospettiva di realismo e legittimità giuridica.
 
 
 
Domanda n.6) Via Falcognana, una strada fondamentale per Santa Maria, dove giornalmente transitano circa 6.000 automezzi, risulta essere una strada privata, aperta al traffico pubblico, non Le sembra un paradosso? l’attuale amministrazione, sotto nostro impulso si è detta disponibile ad avviare la procedura per farla diventare di competenza pubblica. Lei cosa ne pensa?
 
A monte di ogni ragionamento vi è in ogni caso la consapevolezza dell’indubbia utilità del tratto viario per decongestionare il traffico locale.
Prendiamo atto della manifestata disponibilità della presente Amministrazione ad avviare la procedura affinché il tratto di strada in parola venga acquisito al patrimonio comunale, disponibilità della quale, tuttavia, non si conoscono né i termini né i tempi.
Anche in questo caso, senza timore di essere tacciati di ripetitività, appare inevitabile l’interlocuzione con il privato che va necessariamente coinvolto in qualsiasi processo decisionale posto che la strada per un’eventuale acquisizione è complessa, lunga e molto onerosa. Eventuali promesse elettorali, che non si intende di certo formulare in questa sede, devono necessariamente tener conto dell’indispensabilità di raccogliere la volontà di ogni singolo privato qualora non si intenda agire d’imperio.
 
 
 
Domanda n.7) Incrocio, Appia Nuova / Viale della Repubblica/Passaggio a livello, un nodo stradale/ferroviario che di fatto paralizza il traffico della nostra Cittadina. Se Lei fosse eletto, cosa farebbe per cercare di risolvere il problema?
 
Da sempre l’intenso traffico è una delle criticità più evidenti del territorio di Santa Maria delle Mole, maggiormente concentrato nell’area tra Via Appia, Stazione ferroviaria e Via Mameli.
Per ridurre il flusso veicolare e quindi evitare la congestione, nonché per arginare i possibili rischi per i pedoni che transitano proponiamo alcuni interventi a nostro parere realizzabili nel medio termine, previa concertazione con RFI:
- spostamento della fermata ferroviaria, opzione a nostro avviso principale, ipotizzata più volte e mai realizzata, con conseguenziale migliore sfruttamento del piazzale Luciani posto dietro l’attuale stazione dei treni;
- realizzazione di un cavalcavia pedonale di attraversamento con impatto ambientale/estetico altamente ponderato e sostenibile che funga anche da moderna “porta d’ingresso” alla città da realizzare attraverso una manifestazione d’interesse che coinvolga le professionalità specifiche del territorio.
- in ultimo, ma per ragioni di complessità e di oneri, creazione di un ramo stradale che consenta di evitare l’ingresso a Santa Maria delle Mole, attraverso il collegamento tra Appia Nuova-Via Mameli sfruttando la quota già esistente della prima delle due sedi stradali.
 
 
 
Domanda n.8) A latere di questo problema, c’è poi da realizzare un piano generale della viabilità, che preveda: un incentivo all’uso della bici, attraverso la realizzazione una serie di piste ciclo- pedonali, parcheggi per bici e parcheggi auto, compreso il completamento di quello di via Frassati. Cosa prevede il Suo programma in merito?
 
La coalizione Agenda Marino 2030 è assolutamente favorevole a qualsiasi intervento che sostenga l’ecomobilità. E’naturale tuttavia che detti interventi debbano essere calati nel contesto territoriale con realismo, sapienza e competenza e soprattutto integrati ad altre misure che favoriscono parimenti la mobilità. Le piste ciclabili, ad esempio, vanno inserite nel tessuto viario cittadino senza pregiudizio alcuno della viabilità ordinaria già esistenti. Nulla da eccepire in merito al completamento del parcheggio di Via Frassati così come in merito alla “messa a regime” di parcheggi già esistenti, ma depotenziati nella fruibilità come ad esempio quello di P.le Luciani.
 
 
 
Domanda n.9) Trenitalia nell’Aprile dello scorso anno ha approvato il piano di recupero di molte stazioni ferroviarie, compresa quella di Santa Maria, un progetto di cui sembra si siano perse le tracce. Al recupero della suddetta stazione si lega anche quello della realizzazione di una rampa di collegamento tra la suddetta ed il parcheggio di piazza A. Luciani un argomento di cui in questi anni si è parlato molto, ma purtroppo senza risultati. Cosa farebbe Lei in concreto, per risolvere il problema?
 
In concreto la prima cosa da fare, senza ombra di dubbio, è aprire un tavolo di confronto comune RFI sul quale porre tutte le problematiche, ascoltando e prendendo visione con chiarezza dell’effettivo progetto da loro ipotizzato per il recupero della Stazione. Da parte nostra, come già argomentato in risposta alle domande precedenti, avanzeremo una proposta che nei contenuti dovrà essere maggiormente incisiva e strutturale rispetto ad un mero recupero della stazione. Sarà mia cura fare in modo che a questa concertazione prenda parte direttamente anche una delegazione composta da cittadini appartenenti ai comitati di zona.
 
 
 
Domanda n.10) Il Suo programma cosa prevede circa la realizzazione di un’isola Ecologica, nel territorio ex circoscrizioni II e III ?
 
In chiave gestione rifiuti un'iniziativa di undergound trash potrebbe risultare vincente. La transizione alla raccolta differenziata ha avuto enorme successo ed è stata ben accolta dalla cittadinanza.
In tal senso una nuova rivoluzione di gestione rifiuti potrebbe essere ulteriormente proficua.
La proposta di isole ecologiche sotterranee, che avrebbero scarsissimo impatto ambientale soprattutto se ben collocate, renderebbe ancor più efficiente la gestione rifiuti sul territorio tutto, eventualmente collegata ad incentivi di risparmio per i cittadini.
Parallelamente, alla luce del fatto che la gestione dei rifiuti richiede programmazione e un approccio sistematico, è stato predisposto un progetto che prevede l'utilizzo di tecnologie innovative per la filiera dei rifiuti organici in grado di rendere, attraverso un biodogestore anaerobico, il comune di Marino autonomo rispetto alla filiera tradizionale e di gestire autonomamente il proprio fabbisogno, generando persino reddito a favore del proprio bilancio. Una tale tecnologia, capace di trasformare il rifiuto in risorsa, disponibile ma poco applicata, non ha controindicazione alcuna in termini di emissioni, mentre presenta vantaggi rilevanti sotto il profilo ambientale ed economico. In ogni caso, sebbene ad impatto zero, esso verrebbe collocato in luogo non prossimo a forti insediamenti abitativi.
Sarebbe un passo decisivo nell’era della transizione ecologica e il Comune di Marino potrebbe diventare Comune virtuoso e trainante di una politica economica circolare.
 
 
 
Domanda n.11) Aeroporto di Ciampino e rotte su Santa Maria, qual è il Suo parere in merito?
 
Se si parla di rotte strettamente intese, il Comune ha poca voce in capitolo.
I cittadini devono sapere che il percorso di salita degli aeromobili in decollo, che li porta a transitare sopra il centro abitato - la procedura che genera più disagio e più utilizzata a causa dei venti prevalenti –, è stabilito da Enti a ciò preposti che si basano su criteri strettamente tecnici: tra gli altri l'orografia del terreno, la collocazione delle aerovie, le radioassistenze e la presenza di centri abitati in prossimità degli aeroporti.
La valutazione di tutti questi criteri porta all'individuazione di procedure standard conformi a criteri di sicurezza e sostenibilità (SID: Standard International Departures e STAR: STandard ARivals). La procedura seguita dai velivoli che decollano verso sud è determinata dalla immediata vicinanza dei Colli Albani e dalle aerovie che transitano sul Tirreno e ciò comporta una oggettiva ed inevitabile virata verso destra, nonché il passaggio sui territori di pianura di Marino.
Quanto appena esposto non vuol dire certo che si debba subire passivamente il traffico aereo. Di recente, ad esempio, sono state adottate procedure sperimentali volte alla riduzione del rumore nelle aree sorvolate, procedure che diverranno con tutta probabilità definitive: in breve la virata prima descritta avviene ora in anticipo - ad una quota più bassa (poco più di 800 piedi invece di 1500) – permettendo un minor coinvolgimento dei centri abitati. Ciò che l'Amministrazione comunale deve fare al riguardo è vigilare sulle emissioni sonore e di idrocarburi, pretendere il rispetto delle soglie stabilite dalla legge e intervenire nelle sedi preposte per sollecitare tutti gli interventi che il progresso mette a disposizione.
Nell'ambito della stessa tematica si colloca la recente riduzione dei voli dall'Aeroporto G.B. Pastine, disposta dalla Giustizia Amministrativa. Tale provvedimento, attualmente oggetto di gravame, è certamente positivo per la popolazione di Marino. In una prospettiva di sano realismo, tuttavia, è quasi utopico pensare ad una definitiva chiusura dello scalo aeroportuale che esiste sin dal 1916. Fatta questa doverosa considerazione, si deve individuare una dimensione di coesistenza tra l'infrastruttura e la città che comporti una congrua e rigorosa quantificazione dei voli e delle emissioni, confidando anche nella evoluzione dei mezzi atta a ridurre fortemente le forme di inquinamento, affiancando a tutto questo lo sfruttamento dello scalo e delle opportunità che esso offre per lo sviluppo e la prosperità della città.
 
 
 
Domanda n.12) A Suo parere la Sagra dell’Uva deve rimanere l’unica iniziativa fortemente sostenuta dal Comune, oppure c’è la possibilità che anche altre manifestazioni che annualmente si svolgono nel territorio delle ex circoscrizioni II e III possono, in futuro, ricevere un sostegno altrettanto generoso dal Comune?
 
La Sagra dell’Uva è sicuramente occasione di rievocazione storico-religiosa e culturale-identitaria dell’intera città di Marino. Siamo altresì consapevoli della forte eterogeneirtà culturale e sociale esistente sul territorio che è molto vasto e raggruppa diverse comunità. Di questa multiculturalità si deve necessariamente tener conto. Se infatti è bello pensare che esperienze ed origini diversificate siano motivo di ricchezza culturale per il nostro territorio e per le comunità stesse, altrettanto bello è pensare che l’Amministrazione comunale possa valorizzare questa eterogeneità culturale dando vita ad occasioni di incontro, dialogo e conoscenza reciproci. Da questo punto di vista, affinché possa essere celebrata questa multiculturalità, accanto alla Sagra dell’Uva abbiamo ipotizzato la realizzazione di un “Festival delle Regioni” che vada ad innestarsi su momenti di svago ed aggregazione già ad oggi esistenti, a cura dei comitati e delle realtà produttive. Al “Festival delle Regioni” , così come avviene per la sagra dell’Uva, quale l’Amministrazione comunale dovrà dare il proprio sostegno ed il contributo che un tale grande evento merita.
 
 
 
Domanda n.13) Tenuta Tudini, un polmone verde importantissimo per la nostra Cittadina, ma anche un’opportunità per la realizzazione di laboratori per apprendistato mestieri; recupero aree per agricoltura, Orti sociali. Il Suo programma prevede qualcosa in merito?
 
La Tenuta Tudini è nel cuore di molti cittadini marinesi i quali di recente l'hanno vista interdetta per determinazione – oggettivamente legittima – dei proprietari.
Ciò che un'Amministrazione ha il dovere di fare è intavolare un serio confronto con la proprietà di un'area tanto bella del territorio comunale al fine di individuare ogni possibile forma di collaborazione tra pubblico e privato per rendere nuovamente godibile dalla cittadinanza la tenuta. La condizione precedente era sostanzialmente indefinita e ha lasciato spazio anche a condotte non proprio virtuose da parte dei visitatori. Certamente una nuova modalità di apertura al pubblico andrebbe regolamentata d'intesa con la proprietà e accompagnata da una attenta sorveglianza, per garantire sicurezza e conservazione adeguata degli spazi. Ciò che si può con onestà assicurare ai cittadini è un serio confronto per ricercare soluzioni condivise che sono certamente possibili laddove vi sia la volontà di individuarle.
Dirimere tali aspetti è propedeutico rispetto ad ogni altra considerazione.
E’ innegabile che aree come quelle della Tenuta Tudini si presterebbero a molteplici iniziative culturali, didattiche, sociali e di benessere.
 
 
 
Domanda n.14) Stretto controllo di ACEA e lotta per ritornare all’acqua pubblica, cosa le dice questa frase?
 
E' prioritario innanzitutto intervenire per limitare i disservizi relativi al servizio idrico ai quali si assiste quotidianamente nell'ambito del territorio comunale e a tal fine occorre instaurare una seria e risoluta interlocuzione con il gestore incaricato del servizio - ACEA ATO 2 S.p.a. - e le autorità preposte.
Sappiamo bene che la Regione Lazio, prima con la L.R. 6/96 e poi con la L. n. 26 del 1998 si è dotata di una specifica normativa che prevede, a livello regionale, che i Comuni di ciascun ATO si organizzino o formando un Consorzio o istituendo la Conferenza dei Sindaci dell’ATO. I Sindaci dei Comuni dei cinque ATO della Regione Lazio hanno scelto la forma della Conferenza, organismo che prende decisioni inerenti al S.I.I.e che ha un ruolo determinante nell'affidamento e nella vigilanza sul Servizio Idrico Integrato.
Accanto a questo organismo, la Regione Lazio ha altresì istituito la figura del Garante del servizio idrico integrato con la possibilità di costituire singole Autorità d'ambito che hanno a loro volta il compito di costituire organismi locali di garanzia.
Questo articolato quadro normativo e istituzionale deve essere sfruttato per tutelare il diritto dei cittadini di godere di un servizio efficiente e rispettoso delle risorse naturali. Si procederà, pertanto, a segnalare tempestivamente ogni criticità e ogni discostamento dagli standard qualitativi previsti dalla Carta dei Servizi e del Regolamento di Fornitura, le cui previsioni appaiono spesso dimenticate e disapplicate.
Non vi è notizia, ad esempio, di azioni poste in essere dal Comune di Marino volte al rispetto dei livelli di servizio sopra menzionati, nonostante i numerosissimi e gravosi disservizi che i cittadini si sono trovati a subire e fronteggiare. La Carta del Servizio Idrico Integrato attualmente in vigore, a solo titolo esemplificativo e per descrivere una fattispecie purtroppo nota alla cittadinanza, prevede che in caso di situazioni di pericolo determinate da guasti alle tubazioni o ad apparecchiature interrate – come le innumerevoli perdite che allagano la sede stradale rendendo meno sicura la circolazione – il gestore del servizio debba intervenire per risolvere l'inconveniente entro massimo 6 ore, limite che invece viene puntualmente disatteso.
Anche in questo caso, l'esistenza di una pluralità di organismi sovra comunali non deve rappresentare una giustificazione tale da assolvere un amministratore dalle proprie responsabilità.
Esiste un parametro che misura l'efficienza nella gestione del servizio e il Comune deve essere preparato, risoluto e tempestivo nel rivendicare il rispetto degli standard qualitativi contrattualmente previsti e nel far sentire la propria voce nelle sedi preposte. E’ preciso compito dell'Amministrazione, anche attraverso la conferenza dei Sindaci, vigilare sul rispetto della Convenzione di Gestione, pianificare le opere necessarie per il miglioramento e la diffusione nel territorio dei servizi e decidere la tariffa idrica che il Gestore può applicare. Se una amministrazione non fa tutto questo in modo risoluto, viene meno alle proprie responsabilità.
La città di Marino, tramite la propria Amministrazione, tanto autonomamente quanto nell'ambito della Conferenza dei Sindaci, deve rappresentare i continui disservizi che si verificano nel suo territorio e intraprendere iniziative concrete per ottenere il rispetto dei livelli di qualità previsti.
Quanto alla gestione pubblica del servizio idrico, premettendo che non si può ragionare in relazione ad essa in una dimensione locale, è doveroso chiarire alcuni aspetti. L'attuale assetto normativo non delinea infatti una privatizzazione del settore; il territorio nazionale è stato suddiviso in Aree Territoriali Ottimali (ATO) dalla La Legge n. 36 del 1994, recentemente sostituita dal D. Lgs. n. 152 del 2006 “Norme in materia ambientale”, in tali Aree Territoriali il Servizio Idrico Integrato viene affidato a dei soggetti (Società di capitali) che non necessariamente sono privati. Si pensi che il gestore che ci riguarda, ACEA ATO 2, è una Società per azioni a prevalente controllo pubblico, in quanto ACEA S.p.a. ha come azionista di maggioranza Roma Capitale.
Non può quindi affermarsi che l'acqua non sia più pubblica laddove, peraltro, tutte le infrastrutture rimangono di proprietà dei Comuni. Ciò che va affermato con rigore e fermezza è che i Comuni, in particolare per quel che ci riguarda il nostro Comune, devono vigilare attentamente ed esercitare un controllo incisivo del rispetto della Convenzione di Gestione e far sentire la propria voce.
 
 
 
Domanda n.15) Manutenzione strade e giardini; Cartellonistica stradale; Fotocamere e Sicurezza, come si muoverebbe Lei su questo piano?
 
La certezza di poter vivere con tranquillità il proprio quotidiano è l’aspirazione di ogni cittadino responsabile.
Una comunità può dirsi esemplare quando è in grado di assicurare protezione ai propri membri.
Determinante, perciò, è la consapevolezza della centralità degli organi preposti alla sicurezza, e la presa di coscienza del singolo cittadino di quanto sia importante trasmettere alle generazioni più giovani un corretto esempio di comportamento e l’educazione alla legalità.
La difesa delle libertà individuali, la vigilanza sulla serenità delle famiglie, la sorveglianza sulle case e sui beni sono imperativi che costituiscono l’obiettivo al quale tendere per poter affermare di vivere in sicurezza.
In sintesi il piano per la Sicurezza di Marino 2030 prevede:
a) implementazione del sistema di videosorveglianza, per l'individuazione e la deterrenza di condotte illecite, tanto quelle rivolte contro i privati quanto quelle poste in essere nei confronti del patrimonio pubblico e ambientale.
b) predisposizione di un sistema sanzionatorio efficace, congruo e proporzionato.
c) potenziamento del controllo del territorio mediante una costante interlocuzione con l'autorità di Pubblica Sicurezza.
d) creazione di uno sportello di ascolto e sostegno per le violenze di genere, familiari e connotate da intento discriminatorio.
e) miglioramento dell'illuminazione pubblica.
Gli strumenti di connettività di cui l’Ente locale si doterà nella nuova stagione potranno essere utilizzati per segnalare disservizi e condotte illecite come l'abbandono dei rifiuti, coinvolgendo in tempi più rapidi le forze di Pubblica Sicurezza.
In tale settore un ruolo determinante lo avrà anche la videosorveglianza da implementare e coordinare in maniera più efficace con l’obiettivo riscontrabile e chiaro di tutelare realmente la sicurezza della città, dei cittadini e dei visitatori.
La vivibilità di un paese si misura anche dal grado di qualità delle infrastrutture e dei servizi a disposizione dei cittadini.
Non servono opere di facciata. E’ invece necessario considerare la funzionalità di quanto si realizza nell’ambito delle opere pubbliche e del complesso di decisioni che riguardano l’assetto generale del territorio e quello particolare di ogni singola area.
Certo, avere la capacità di inserire armoniosamente le strutture edificate nel complesso urbano e, in generale, nel territorio, è segno di attenzione e di rispetto per i delicati equilibri architettonici e ambientali ma, innanzitutto, le opere pubbliche devono rispondere a requisiti di efficienza, razionalità e utilità. Piazze, strade, reti di servizio, aree pubbliche, scuole e palestre.
Questi e altri contesti indicano il livello di crescita e di progresso della nostra città.
Un’attenzione che non è mai mancata in questi anni e che deve necessariamente proseguire in tal senso per migliorare e rendere sempre di più la nostra città al passo coi tempi. La cura dei dettagli che appartengono all’arredo di un centro urbano realizza il primo “biglietto da visita” della città, ne mostra il decoro ed il grado di civiltà.
Funzionalità e bellezza dell’arredo, due prerogative che rappresentano il valore aggiunto alla identità urbana di un paese e ne definiscono la personalità.
Agevolare il cittadino nel suo utilizzo quotidiano degli spazi pubblici, anche attraverso un sistema di trasporto pubblico potenziato e migliorato che permetta realmente di vivere il territorio nella sua interezza accorciando le distanze fra il centro storico e le zone decentrate affinché ogni cittadino possa realmente sentirsi parte di un territorio comune, curare l’estetica del paesaggio urbano per esaltarne la funzione educativa, mirata all’amore per il bello e al rispetto per il luogo in cui si vive.
Continuando a far emergere ed esaltando ancora di più le potenzialità naturali di ogni territorio che compone la nostra Città un territorio diverso, ma estremamente prezioso per le proprie peculiarità seppur nella sua diversità.
Le aree verdi devono rappresentare aspetto preponderante per la creazione di una città più bella, attrattiva, dove vivere bene, culturalmente e turisticamente avanzata e valorizzata. La cultura e la bellezza della città sono obiettivi programmatici, devono rappresentare un volano per l'intera attività amministrativa, per creare interesse nei confronti della città, favorire la ripresa economica e il rilancio dell'occupazione.
C'è la piena determinazione a far tornare a risplendere la Città in tutta la sua bellezza per favorire la piena realizzazione di ciascun cittadino, nonché rendere Marino più vivibile e piacevole da visitare.
Le aree verdi potranno beneficiare di una serie di innovazioni tecnologiche che ne favoriranno la cura e la manutenzione. Gli strumenti di connettività avanzata potranno consentire, ad esempio, la gestione più razionale non solo del riscaldamento e del raffrescamento degli edifici, ma anche dell'irrigazione, a tutto vantaggio del rispetto dell'ambiente. L'utilizzo di tecnologie già disponibili, ma sino ad ora colpevolmente non utilizzate, porterà quindi aduna gestione smart dell’irrigazione dei parchi e del verde pubblico, riducendo il consumo di risorse idriche e tarando ad hoc le risorse professionali necessarie alla gestione del verde cittadino. La riduzione dei consumi porterà con sé, come immediata conseguenza, anche una gestione efficiente del personale e delle risorse economiche dell’amministrazione.
La cura e l'implementazione degli spazi del verde pubblico potranno passare anche attraverso forme di collaborazione con i soggetti privati, a solo titolo esemplificativo attraverso la concessione di spazi pubblicitari che abbia come corrispettivo la manutenzione di determinate aree. La partecipazione dei cittadini sarà ulteriormente possibile se verrà diffuso un sentimento di appartenenza, di decoro urbano e di inclusione in un ambiente ordinato, piacevole e appagante che i cittadini sentano proprio.
Il settore della sicurezza beneficerà anch'esso della innovazione tecnologica. Gli strumenti di cui intendiamo dotarci consentiranno benefici anche in questo ambito: un portale e un'applicazione al servizio dei cittadini, finalmente proprietari, potranno essere utilizzati per segnalare disservizi e condotte illecite, ad iniziare dall'abbandono dei rifiuti, coinvolgendo in tempi rapidi le Forze di Pubblica Sicurezza. In tale settore un ruolo determinante lo avrà anche la videosorveglianza, rispettosa di quel quantum irrinunciabile di riservatezza e rigorosamente volta a tutelare la sicurezza della città, dei cittadini e dei visitatori.
 
 
 
Domanda n.16) Per quanto concerne le scuole come intendete rispondere alla necessità della popolazione presente e soprattutto alla impellente necessità di strutture da realizzare nel breve periodo?
 
La scuola è la nostra priorità. Dall’inizio di questa avventura, dal primo evento pubblico tenuto esattamente la scorsa estate, un anno fa di luglio, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla necessità di una migliore e più completa offerta formativa sul nostro territorio. In particolare per quel che riguarda la scuola secondaria. Serve, a nostro giudizio, un nuovo istituto superiore.
Abbiamo stimato che ci sono in media oltre 400 giovani di Marino che ogni anno, a soli 14 anni, superato l’esame di terza media, sono costretti ad allontanarsi dal nostro territorio per concludere il ciclo di studi scolastico.
Tutti gli amici della coalizione civica Marino 2030 sono d’accordo sul fatto che, se avremo la fiducia da parte della maggioranza dei cittadini elettori residenti nel territorio comunale di Marino, tra le prime azioni cui daremo seguito ci sarà l’avvio dell’iter burocratico amministrativo per dare vita a un altro istituto superiore nella nostra città.
Poi, durante l’ultimo complicato inverno trascorso, con le scuole un po’ aperte e un po’ chiuse, ho avuto modo, grazie alla collaborazione di presidi e genitori, di fare una ricognizione completa sulle necessità strutturali dei vari plessi comunali di scuola primaria e secondaria inferiore. Anche qui c’è molto da fare, a partire dalla programmazione degli interventi di manutenzione che non può assolutamente incidere ed interferire con lo svolgimento dell’attività didattica e che vanno pertanto realizzati, al netto dell’imprevedibilità degli eventi, in tempo utile per assicurare la ripresa a settembre del nuovo anno scolastico.
I servizi vanno garantiti, a tutti i livelli. Ad esempio, ci sono plessi in cui manca una palestra e gli alunni sono costretti ad usufruire di spazi fuori dall’istituto per svolgere attività motoria che comunque rientra nell’offerta curriculare; altro aspetto è quello di potenziare il sistema di trasporto per agevolare il raggiungimento dei plessi prescelti così come quello di rendere maggiormente efficiente la connettività all’interno dei plessi.
Forti della consapevolezza che la crescita di un territorio non può prescindere dalla crescita culturale, la creazione di una nuova scuola superiore dotata di un plesso multifunzionale aumenterà l’offerta formativa e farà compiere a Marino un passo fondamentale nella rigenerazione urbana, investendo visibilmente sul futuro dei cittadini più giovani.
Le nuove generazioni, infatti, sono il seme della comunità che cresce.
L’obiettivo è quello di dare la possibilità ai giovani studenti di Marino di completare il ciclo scolastico sul territorio e attrarre nuovi studenti dai comuni vicini.
Tutto ciò per favorire il riallineamento del tessuto socioculturale cittadino alla media dei comuni di pari livello con conseguente ricaduta in termini di attività commerciali, occupazionali (librerie, cinema, eventi correlati)”
Più scuola genera più appartenenza ed è un passo decisivo per l’intera comunità verso la creazione di una città rinnovata, solidale e unita nel patto tra generazioni che abbiamo in mente.
 
 
 
Leggi le risposte dei candidati a Sindaco:
Carlo Colizza     Gabriella De Felice     Stefano Enderle     Fabio Martella     Gianfranco Venanzoni
Il candidato sindaco Stefano Cecchi ha preferito non rispondere al nostro appello.
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