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La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di; Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

Canone Rai 2018: entro il 31 Gennaio la dichiarazione di esenzione.

Canone Rai 2018: entro il 31 Gennaio la dichiarazione di esenzione. Copertina (639)
Domenico Brancato

 L’Agenzia delle Entrate invita gli aventi diritto ad anticipare la scadenza del 31  Gennaio per la dichiarazione, ai fini dell’esenzione del Canone

 

Tale invito trova motivo nell’innovazione della Legge di Stabilità 2016, che ha introdotto la presunzione di detenzione dell’apparecchio  Tv nel caso in cui esista un’utenza elettrica nel luogo in cui una persona ha la residenza anagrafica e che il pagamento del relativo canone avvenga mediante addebito sulla  bolletta elettrica, in 10 rate mensili, da gennaio a ottobre.

 Trattandosi di una supposizione   di detenzione, chi non possiede un apparecchi Tv, per evitare di pagare il canone, entro il 2018,  dovrà  presentare  all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il Modello di seguito riprodotto, una Dichiarazione sostitutiva di non detenzione.

Modello, che può essere utilizzato anche da eredi di soggetti deceduti ai quali risulta ancora intestata l’utenza elettrica dell’abitazione in cui non è presente alcun televisore.

Il Modello può essere inviato via Web sul sito dell’Agenzia delle Entrate o, in alternativa, tramite:

 - intermediari abilitati: Caf e Commercialisti:

 - unitamente ad una copia di un documento valido di riconoscimento, per Raccomandata, senza busta, da inoltrare all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. - Sportello abbonamenti Tv – Casella Postale 22 – 10121 Torino;

 - Pec, firmata digitalmente, all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it.

 

Scarica il modello: Dichiarazione sostitutiva di non detenzione

 

articolo redatto da Domenico Brancato

A proposito di EcoCentro. Un appuntamento importante

   (allegati) (751)
Alessandra Benassi

Da quello che ho letto e sentito finora, ho capito una cosa determinante: l’EcoCentro non è una discarica
E penso che, anche se da più parti arrivano voci che la sua ubicazione sia stata già decisa in una delibera precedente a questi incontri, sia molto interessante il fatto che la decisione finale avvenga attraverso la libera espressione dei cittadini.
Una buona risposta a queste osservazioni da parte dell’Amministrazione Comunale sarebbe quella di invitare e far partecipare allo spoglio delle schede di voto i rappresentanti dei vari Comitati di Quartiere e delle Associazioni Ambientali che sono presenti nei territori interessati. Un chiaro esempio di trasparenza!
Per opportuna informazione, allego a questo articolo il Documento Informativo prodotto dal Comune di Marino, nel quale vengono evidenziate le caratteristiche che deve avere un impianto di questo tipo, nonchè alcune foto che evidenziano la l’assoluta assenza di impatti nocivi sull’ambiente, oltre ad una descrizione dei possibili siti di installazione degli impianti.
A mio avviso, in questo documento mancano indicazioni circa i costi orientativi cui si andrebbe incontro, per cui penso che per la scelta della più corretta ubicazione del sito di installazione, visto che non sembrano applicabili argomenti relativi ad un eventuale danno ambientale o anche estetico, potremo basare la nostra valutazione essenzialmente sulla facilità di movimento dei mezzi e sull’accessibilità a tale impianto, intesa come percorribilità delle strade, possibili ingorghi al traffico, ecc.
Un appuntamento per tutti: sabato 13 Gennaio presso la scuola Vivaldi, dalle 12 alle 18 per chiedere chiarimenti ed esprimere il vostro parere.
 
 In allegato: Presentazione Ecocentro assemblee v1 (PDF)  

Terminato il 1° Concorso "La Befana più bella"

Terminato il 1° Concorso "La Befana più bella" Copertina (941)
Alessandro Valentini

Oggi pomeriggio si è svolta la tradizionale festa della “Befana”, presso il piazzale dello Sport a Cava dei Selci, con la partecipazione di un folto numero di bambini e adulti. Sono state premiate tutte le befane che hanno sfilato su un lungo tappeto rosso, una delle quali è arrivata in groppa ad un trattorino tagliaerba e ha distribuito tantissimi dolciumi ai bambini.

Sono stati estratti i numeri della riffa, con la consegna dei premi ai vincitori, e sono stati distribuiti dei buonissimi arrosticini con un bel bicchiere di vin brulè bollente, anche se oggi la giornata è stata primaverile.

E per finire è stata bruciata la befana!

Marino, dalla "Sagra dell'uva" alla "Città del vino"

(553)
Gianni Morelli

     Mi ha molto colpito una frase detta tempo fa da uno dei marinesi DOC che stimo di più “ Ma che c’entra Santa Maria con la Sagra dell’uva ?

     E’ vero, per come è organizzata ora la Sagra dell’uva, Santa Maria e le altre Circoscrizioni non c’entrano niente.

     E c’entrano poco anche i produttori agricoli e le aziende vinicole che sono in pianura. Ed anche le attività commerciali esterne alla piazza della fontana ed anche molti cittadini che non amano certi spettacoli creati da persone che abbondano eccessivamente nelle libagioni, e che,quindi, non vanno nemmeno a vederla.

     Ma è una tradizione e le tradizioni vanno rispettate e quindi il Comune, di qualunque colore politico, ha sempre elargito somme non indifferenti per mantenere nel tempo La Sagra dell’Uva. Somme versate nelle sue casse da tutti i cittadini marinesi, Anche, e in misura maggiore, da quelli che con la Sagra non c’entrano niente.

     Io sono per il rispetto delle tradizioni, e non ho niente contro le ‘fontane che danno vino’ anzi ne sono affascinato, ma vorrei che si facesse in modo da ampliare i confini di questa festa e renderla godibile a tutti i cittadini in egual modo e, pur lasciando il suo naturale epilogo intorno alla tradizionale fontana, estendere i festeggiamenti, sia dal punto vista dello spazio che dal punto di vista della durata, per coinvolgere tutto il territorio Comunale.

     Come ?

     1..- Si potrebbe comprendere nei festeggiamenti tutto il periodo della vendemmia

–  Creando sentieri facili da seguire che permettano passeggiate attraverso i vigneti, e raggiungano le aziende produttrici di vino. In questo caso si  potrebbero realizzare aree di sosta dove i visitatori, allietati da balli in costume o da stornellate, o da letture di poesie romanesche, o da illustrazione di vari reperti archeologici trovati lungo il percorso, o anche dalla descrizione di fatti storici accaduti in quei luoghi, potessero godere dell’offerta turistica del nostro territorio e dei prodotti locali promossi dagli esercenti marinesi

-   Organizzando  maratone ciclistiche o podistiche  su piste e sentieri appositamente tracciati con luoghi di ristoro dove i familiari degli atleti possano godere dell’ospitalità turistica del luogo

-   Facendo partecipare i visitatori più volenterosi alla vendemmia. Ricordo ancora quando, poco più che decenne, accompagnavo i contadini  a  vendemmiare mentre ero in vacanza in Toscana. Le battute che capivo poco, le risate di tutti i presenti,…. e quelle teglie di baccalà che ci portavano per pranzo

-   Ripristinando i percorsi delle botticelle con il conducente sotto alla tenda a soffietto, con le lanterne sotto il carro ed il cane che trotterella dietro

-   Permettendo a ristoranti e trattorie locali di promuovere i loro piatti ed organizzare serate presso i loro locali

     2..- Si potrebbero introdurre i visitatori ai processi di lavorazione e di produzione del vino

-  Organizzando momenti di informazione presso gli stessi agricoltori e presso le varie Aziende presenti nel Territorio

-  Descrivendo le varie qualità di uva utilizzate, le varietà di vino prodotte e spiegandone le modalità di assaggio e le differenze da rilevare

-  Illustrando le varie fasi di raccolta, selezione e maturazione del vino mentre queste fasi sono in corso

     3. – Si potrebbero organizzare corsi di informazione/formazione sul vino durante tutto l’anno

 

   Tutto il possibile per far tornare Marino il luogo ideale per una passeggiata o un fine-settimana fuori porta come ai suoi tempi migliori

   Tutto il possibile per diventare un unico Comune e condividere il benessere derivante dalle iniziative di sviluppo concordate tra tutti i cittadini

   Tutto visto come valorizzazione dell’attuale Sagra dell’uva verso la creazione di una Città del Vino

Un fondo per le donne che subiscono violenza

Un fondo per le donne che subiscono violenza  Copertina (675)
Eleonora Persichetti

ACTIONAID: AL VIA IL FONDO #CLOSED4WOMEN
PER SOSTENERE LE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA
 
Il progetto di emergenza e post emergenza fornisce aiuto ai centri antiviolenza e a donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza
 
 
#insiemesipuò
 
Un fondo di pronto intervento per permettere ai centri antiviolenza per sostenere le spese impreviste e per continuare a supportare le donne assistite nell’attuale fase di emergenza causata dal COVID19 e nel periodo post-emergenza. È l’iniziativa #Closed4women, messa in campo da ActionAid per dare una risposta rapida e efficace alla crescita esponenziale della violenza di genere durante il periodo di isolamento forzato in casa causato dalla pandemia. La forte diminuzione delle chiamate al numero 1522 e di richieste ai centri antiviolenza ha evidenziato la difficoltà delle donne di avere spazi e possibilità sicure per chiedere aiuto, a causa della presenza assidua dentro le mura domestiche del partner abusante. L’acuirsi di situazioni di conflittualità e violenza avrà come conseguenza, nel periodo immediatamente successivo all’isolamento, l’aumento delle richieste di aiuto ai centri antiviolenza e delle case rifugio, la cui esistenza e sostenibilità rischiano di essere messe in pericolo dall’emergenza COVID19.
 
Il Fondo #Closed4women con uno stanziamento iniziale di 40mila euro aiuterà nel concreto l’operatività dei centri antiviolenza e delle donne assistite, rafforzando il sistema di protezione delle donne che subiscono violenza domestica. Abbiamo calcolato che le risorse oggi a disposizione ci permetteranno, ad esempio, di sostenere i percorsi di 40 donne, mettere in sicurezza le operatrici e le donne di 25 case rifugio, supportare 10 centri antiviolenza e assicurare assistenza psicologica con operatrici specializzate. ActionAid ha già contribuito ad alimentare il fondo di risposta alle emergenze e ha già erogato parte delle risorse a sostegno di un centro antiviolenza. Il centro ha utilizzato il contributo per dare supporto a donne in difficoltà, che avevano intrapreso un percorso di indipendenza economica che rischia di essere compromesso a causa dell’impatto negativo della pandemia sul lavoro.

“La fuoriuscita dalla violenza è un percorso lungo e difficile che, se interrotto, può mettere a repentaglio non solo il suo buon esito, ma anche la vita stessa delle donne assistite. Da Nord a Sud del Paese, le operatrici delle strutture di accoglienza stanno facendo sforzi enormi in favore delle donne e dei loro figli e figlie. Le spese impreviste, il ritardo sull’erogazione dei fondi statali e la crisi economica che sta avanzando mettono in pericolo la sostenibilità e la vita stessa dei centri. Per questo ActionAid ha deciso di intervenire con un Fondo che garantisca i bisogni più urgenti delle strutture di accoglienza e delle donne” spiega Elisa Visconti, Responsabile Programmi ActionAid Italia - “Il 25 novembre con #Closed4women abbiamo denunciato il rischio di chiusura che vivono molti spazi delle donne e per le donne in Italia. Oggi torniamo a schierarci al loro fianco perché nessun centro antiviolenza nè casa rifugio resti indietro e nessuna donna venga lasciata sola”.
ActionAid insieme ai centri antiviolenza di varie parti del Paese ha mappato le esigenze e le criticità delle strutture che operano nelle grandi e nelle piccole città, da Milano a Roma, da Padova all’Aquila, confrontandosi con associazioni e con reti nazionali. Le più urgenti sono le scorte di dispositivi sanitari (mascherine, disinfettante, guanti) non sufficienti in tutte le strutture. I centri oggi chiusi chiedono sostegno per dare continuità ai servizi di supporto psicologico e legale. Le donne assistite già avviate in percorsi di autonomia e di inserimento lavorativo - a causa della sospensione dal lavoro - sono impossibilitate a pagare l’affitto, le bollette, le spese condominiali e, soprattutto, le spese di prima necessità. Tale situazione rischia di rendere le donne nuovamente esposte alla violenza, soprattutto nei casi di maggiore fragilità in cui, proprio per ragioni economiche, potrebbero essere costrette a ricontattare il maltrattante.
 
A rendere ancora più allarmante il quadro è la macchina burocratica delle amministrazioni pubbliche responsabili dell’erogazione dei fondi antiviolenza che rischia di rallentare ulteriormente, mettendo in serio pericolo la sostenibilità delle strutture di accoglienza.
 
Invitiamo le reti territoriali a collaborare con ActionAid nella mappatura dei bisogni dei centri e nella diffusione del fondo. Ad oggi abbiamo potuto contare sul prezioso aiuto della Rete antiviolenza del Comune di Milano, che ha promosso l’esistenza del Fondo sul territorio milanese e lombardo.

Al Fondo possono accedere Enti del terzo settore che, da minimo tre anni, forniscono primariamente - da statuto - accoglienza e supporto a donne che subiscono violenza con personale esclusivamente femminile, prevedendo anche servizi di inserimento lavorativo o di autonomia abitativa.
 
 
 
 
Per informazioni e chiarimenti rivolgersi a womensrights.ita@actionaid.org

UE: Reddito di cittadinanza e Assegno unico universale

UE: Reddito di cittadinanza e Assegno unico universale Copertina (353)
Domenico Brancato

 
 
La Commissione Europea, dopo due anni e mezzo dalla denuncia presentata da:
- ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione),
- NAGA (Associazione di volontariato laica, che fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri),
- APN (Associazione che si propone di sviluppare la conoscenza dell’immigrazione e promuovere l’informazione per facilitare l’accesso ai servizi pubblici e favorire percorsi di protezione e di inclusione),
- l’Altro Diritto (Centro di informazione giuridica sull’immigrazione);
 
ha aperto una procedura di infrazione (Procedimento disciplinato dagli articoli 258 e 259 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea -TFUE-, volto a sanzionare gli Stati membri responsabili della violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario) contro l’Italia, in riferimento ai requisiti previsti dei 10 anni e di due anni di residenza, rispettivamente per l’accesso al Reddito di cittadinanza e all’Assegno Unico Universale.
 
Poiché, secondo il Regolamento 2011/492 e la Direttiva 2004/38/CE, richiamata nel comunicato stampa pubblicato dalla Commissione europea il 15 Febbraio 2023, le prestazioni sociali come il “Reddito di cittadinanza” dovrebbero essere accessibili ai cittadini dell’UE che sono lavoratori dipendenti, autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente dalla loro precedente residenza, con l’unica condizione di risiedere legalmente in Italia da più di 3 mesi.
 
Pertanto il requisito dei 10 anni di residenza si qualifica come discriminazione indiretta (cioè criterio apparentemente imparziale, ma di fatto sfavorevole ad un determinato gruppo di persone), in quanto è più probabile che i cittadini stranieri non soddisfino questo criterio. Inoltre, detto requisito potrebbe impedire agli italiani di trasferirsi per lavorare all’estero.
 
Considerato che non avrebbero diritto al reddito minimo garantito (forma di sostegno economico mensile, percepibile fino al permanere nello stato di bisogno o al passaggio alla pensione di anzianità, riservata a maggiorenni inoccupati, disoccupati o occupati che dispongono di un reddito inferiore ad una soglia ritenuta povera) al loro rientro in Italia.
 
La Commissione dunque ritiene che il Reddito di cittadinanza non sia “ in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori e dei cittadini”, considerato, fra l’atro, che nessuno degli Stati europei che hanno istituito una prestazione di contrasto alla povertà ha introdotto requisiti di residenza di 10 anni.
 
Conseguentemente, il Governo Italiano ha 2 mesi di tempo, dal 15 febbraio, per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, passati i quali, per non incorrere in sanzioni, dovrà adeguare la propria normativa al diritto europeo.
 
Intanto, in Italia il Reddito di cittadinanza è stato già revocato a quanti non risultano avere il requisito dei 10 anni di residenza, di conseguenza molte persone effettivamente povere sono state private di una indispensabile, seppur indubbiamente perfettibile, misura di contrasto alla povertà.
 
Con riferimento poi alla procedura di infrazione in materia di Assegno Unico Universale, la Commissione ribadisce che la richiesta di 2 anni di residenza e il requisito della “vivenza a carico” (Condizione di un familiare che, non avendo mezzi di sostentamento propri, vive a carico del lavoratore capofamiglia) violano ulteriormente il diritto dell’UE, in quanto non trattano i cittadini dell’UE in modo paritario. Il che costituisce una discriminazione, per il fatto che il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni come gli assegni familiari.
 
Parere di illegittimità, rispetto al diritto UE, del requisito di residenza biennale sul territorio nazionale o regionale da sempre espresso, senza esito, anche dall’ASGI. Associazione per la quale la disparità di trattamento così introdotta non appare sorretta da finalità obiettive estranee alla nazionalità ed è incompatibile con i fondamentali principi di uguaglianza e di libertà di circolazione e soggiorno.

Voucher lavoro: cosa cambia con il decreto dignità

Voucher lavoro: cosa cambia con il decreto dignità Copertina (838)
Domenico Brancato

La circolare n° 107 del 5 Luglio 2017 dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale fornisce le indicazioni operative relative alla nuova disciplina per le prestazioni di lavoro occasionale, introdotto dall’articolo 54-bis  del Decreto legge 24 Aprile 2017, n° 50, convertito dalla Legge n° 96 del 21 Giugno 2017.

Intendendo per lavoro occasionale una prestazione professionale fornita da persone che desiderano avviare un’attività lavorativa  in modo sporadico e saltuario.

Trattasi di un contratto mediante il quale l’utilizzatore  può acquisire prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di ridotta entità.

La gestione informativa e finanziaria delle prestazioni di lavoro occasionale è stata affidata all’INPS,  che provvede a gestire i versamenti effettuati dai datori di lavoro ed eroga i compensi ai lavoratori.

I buoni lavoro potranno essere utilizzati dalle imprese agricole, dalle strutture turistiche o alberghiere o ricettive (di accoglienza e ospitalità).

In particolare, imprese agricole, strutture alberghiere o ricettive operanti nel settore del turismo, nonché gli enti locali, potranno utilizzare i Voucher come mezzo di retribuzione per under 25, disoccupati, pensionati, percettori del reddito di inclusione - REI – (Provvedimento, a livello nazionale, di contrasto alla povertà, comprendente un beneficio economico ed un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa) o di altre forme di sostegno al reddito.

Successivamente all’abrogazione del sistema dei Voucher in precedenza utilizzato, per la retribuzione di questa formula lavorativa, sono stati introdotti i seguenti due nuovi strumenti:

  • Il Libretto Famiglia (LF) adottabile solo da utilizzatori (datori di lavoro che decidono di acquistare prestazioni di lavoro occasionale fornito da lavoratori definiti prestatori)  che possono utilizzarlo  per acquisire prestazioni professionali inerenti: - lavori domestici, incluse attività di giardinaggio, pulizia o manutenzione; - l’assistenza domiciliare per bambini, anziani, persone ammalate e disabili; - e l’insegnamento privato supplementare.

Esso è destinato a persone fisiche, che non esercitano attività professionali o d’impresa e non devono avere in corso o avere avuto, nei 6 mesi precedenti, rapporti di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e collaborativa con i prestatori.

Ed  è composto da titoli di pagamento, dal valore nominale di  10 euro, per prestazioni di durata non superiore ad un’ora. Valore nominale che viene ripartito in euro:

  •  8,00 per il compenso de prestatore;
  • 1,65 per la contribuzione IVS ALLA Gestione separata INPS;
  • 0,25 per il premio assicurativo  INAIL;
  • 0,10 per il  finanziamento degli oneri di Gestione.

Il datore di lavoro, entro il terzo giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione lavorativa deve comunicare all’INPS: i dati identificativi del lavoratore; - il numero di titoli utilizzati per il pagamento; - il luogo di svolgimento della prestazione; - la durata e l’ambito di svolgimento della prestazione; - altre informazioni per la gestione del rapporto. 

Comunicazione  che,  successivamente,  verrà notificata, tramite  E-Mail o Sms al prestatore. L’INPS, a sua volta, entro il quindicesimo giorno del mese successivo allo svolgimento dell’attività lavorativa, provvede ad erogare il compenso previsto.

In caso di violazione dell’obbligo di comunicazione preventiva all’INPS delle prestazioni da effettuarsi, ovvero di uno dei divieti al ricorso al contratto di prestazione occasionale elencati nel  comma 14 dell’art. 54-bis, del D. L. N. 50/2017:

  • Utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di 5 lavoratori a tempo indeterminato;
  • Imprese del settore agricolo,  salvo che per le attività lavorative rese dai soggetti di cui al comma 8  dell’art. 54-bis;
  • Imprese dell’edilizia e di settori affini;
  • Ambito dell’esecuzione di appalti di opere e servizi,

 si applica la sanzione Amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 500 ad euro 2.500, per ogni prestazione lavorativa giornaliera per la quale risulti accertata la violazione.

 

  • Il Contratto di Prestazioni Occasionali  (Cpo), al quale possono accedere professionisti, lavoratori autonomi, imprese, associazioni ed enti privati e le pubbliche Amministrazioni. Queste ultime possono usarlo solo per esigenze temporanee o eccezionali e per specifiche attività previste dalla legge. Anche in questo caso, gli utilizzatori non devono avere in corso o avere avuto rapporti di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa nel semestre precedente con i lavoratori.

Questa tipologia contrattuale non può essere utilizzata da:

  • Datori di lavoro che, nel corso dell’anno precedente, hanno occupato mediamente più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato;
  • Imprese del settore agricolo, eccetto che per le prestazioni fornite dai soggetti a rischio di esclusione sociale, non iscritti, per l’anno precedente, negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli;
  • Imprese edili operanti nel settore delle miniere, cave e torbiere e che esercitano l’attività di escavazione o di lavorazione di materiale lapideo (pietra da costruzione e  ornamentale);
  • Esecuzione di appalti di opere e servizi.

Le imprese agricole possono ricorrere al Cop soltanto per l’impiego di lavoratori comprese nelle seguenti categorie:

  • Titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità;
  • Studenti di età inferiore a 25 anni;
  • Disoccupati o persone che hanno la Dichiarazione di Immediata Disponibilità ( DID ) all’Azienda Nazionale Politiche Attive Lavoro ( ANPAL );
  • Percettori di prestazioni integrative del salario, di Reddito di Inclusione ( REI ) o di Sostegno per l’Inclusione Attiva ( SIA ) o di altre prestazioni di sostegno del reddito.

Il compenso giornaliero viene stabilito sulla base della retribuzione oraria delle prestazioni di natura subordinata individuata dal Contratto Collettivo Nazionale stipulato dalle Associazioni sindacali – CCNL – e,  comunque, non può essere inferiore al compenso previsto per 4 ore lavorative.

Le pubbliche Amministrazioni possono usare questo tipo di contratto solo nell’ambito delle seguenti attività:

  • Progetti sociali per specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o di fruizione di ammortizzatori sociali;
  • Emergenze legate a calamità o eventi naturali improvvisi;
  • Attività di solidarietà, in collaborazione con altri enti pubblici e/o Associazioni di volontariato;
  • Organizzazioni di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli.

Per attivare il contratto l’utilizzatore, a differenza che per il Libretto di Famiglia,  deve  comunicare, attraverso il servizio online,  entro un’ora prima dell’inizio della prestazione i dati identificativi del prestatore.

Sia il Libretto di Famiglia che il Contratto di Prestazione Occasionale sono soggetti ai seguenti limiti economici, riferiti all’anno di svolgimento della prestazione e ai compensi percepiti dai prestatori, al netto di contributi, premi assicurativi e costi di gestione:

- un lavoratore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, non può percepire più di 5.000 euro l’anno (art. 54-bis, comma 1, lett. A), per prestazioni occasionali e non più di 2.500 euro (art. 54-bis, comma 1, lett. B) l’anno per quelle effettuate presso il medesimo datore di lavoro;

- il datore di lavoro,, che  può ricorrere a più prestazioni di lavoro occasionale e a diversi prestatori, dal canto suo, con riferimento alla totalità dei prestatori,  non può superare i 5.000 euro l’anno e i 2.500 euro per ogni prestatore.  

Nel caso di superamento del limite di 2.500 euro per ciascuna prestazione resa da un singolo  lavoratore in favore di altrettanto singolo utilizzatore, o della  durata della prestazione di 280 ore, nell’arco dello stesso anno, il rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato.

Il prestatore deve ricevere una retribuzione giornaliera non inferiore a 36 euro,  relativa al compenso previsto per 4 ore lavorative.  Ma anche se la paga oraria può essere concordata liberamente dalle parti,  non deve essere, salvo che per il settore agricolo, inferiore a 9 euro l’ora.

I lavoratori che forniscono le prestazioni occasionali hanno diritto, con oneri a carico degli utilizzatori,  all’assicurazione per invalidità, la vecchiaia e i superstiti (nel caso di morte dell’assicurato)  e a quella contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

E’, inoltre previsto dal comma 20 dell’art 54-bis,  come già menzionato, un limite di durata pari a 280 ore nell’arco dello stesso anno. Mentre per il settore agricolo, il suddetto limite,  è pari al rapporto tra il limite di importo dei compensi di 2.500 euro e la retribuzione individuata dal Contratto Collettivo Nazionale di lavoro – CCNL - stipulato dalla Associazioni sindacali, ai sensi del comma 16 del citato  art. 54-bis: euro 7,57 – 6,94 – 6,52,  rispettivamente per l’area: -1 (lavoratori in possesso di titolo o di specifiche conoscenze e capacità professionali che consentono lavori richiedenti specifica specializzazione) – 2 (lavoratori che svolgono compiti esecutivi variabili non complessi e non richiedenti conoscenze professionali) – 3 (lavoratori capaci di eseguire solo mansioni generiche e semplici), di appartenenza del lavoratore.

Inoltre, sarà possibile l’uso dei Voucher ad alberghi e strutture ricettive (di accoglienza ed ospitalità di lavoro)  che hanno alle proprie dipendenze fino ad 8 lavoratori a tempo indeterminato, a differenza delle Aziende agricole, per le quali resta il limite di 5 dipendenti.

Così pure risultano allungati i tempi di utilizzo rispetto agli attuali 3 giorni. Infatti,  il pagamento con l’introduzione del nuovo sistema potrà avvenire con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni, tra la data d’inizio ed il monte ore complessivo presunto.

L’utilizzatore per potersi servire delle prestazioni di lavoro occasionale deve, preventivamente, alimentare il proprio portafoglio telematico, attraverso il versamento della provvista destinata a finanziare l’erogazione del compenso al prestatore, l’assolvimento degli oneri di assicurazione sociale ed i costi di gestione delle attività, avvalendosi delle seguenti modalità:

  • Versamento a mezzo modello F24 Elementi identificativi  (ELIDE) con l’indicazione dei dati identificativi dell’utilizzatore e di distinte causali di pagamento, a seconda che si tratti di Libretto Famiglia o di Contratto di Prestazione Occasionale. In particolare i versamenti vanno effettuati utilizzando la causale:
  •  “ LIFA “ Per il Libretto Famiglia;
  • “ CLOC “ per il Contratto di prestazione occasionale.
  • Le Pubbliche Amministrazioni , invece,  utilizzeranno il  modello F24EP.
  • Strumenti di pagamento elettronico con addebito in c/c ovvero su carte di credito/debito.

A seconda delle forme di pagamento, le somme sono utilizzabili per remunerare le prestazioni occasionali ed assolvere agli obblighi contributivi, di norma, entro 7 giorni dall’0perazione di versamento.

Per il Libretto Famiglia ogni versamento è pari a 10 euro o a multipli di 10.

Mentre, per  il Contratto di prestazioni occasionali, l’entità dei versamenti è stabilita dall’utilizzatore.

L’erogazione dei compensi ai prestatori , come in precedenza precisato, verrà pagato dall’INPS, entro il 15° giorno del mese successivo a quello di svolgimento della prestazione, tramite:

  • accredito delle somme sul conto corrente bancario indicato all’atto della registrazione;
  • o bonifico bancario domiciliato, con spese a carico del prestatore.

Poste Italiane trasmette al prestatore una comunicazione con la quale si rappresenta la disponibilità delle somme entro il 15 del mese, riscuotibili presso qualsiasi ufficio postale, previa esibizione di documento di identità e della medesima comunicazione.

Sia gli utilizzatori che i  prestatori devono preventivamente registrarsi al servizio dedicato alle prestazioni occasionali tramite una delle seguenti modalità:

  • online, attraverso il portale Web dell’INPS,  seguendo le indicazioni riportate nell’apposita  Guida Operativa;
  • avvalendosi dei servizi di Contact Center messi a disposizione dell’INPS.

All’atto della registrazione occorre disporre delle credenziali personali (PIN INPS, credenziali SPID) e  scegliere se accedere al Libretto Famiglia o al Contratto di Prestazione Occasionale.

A cura del Prof. Brancato

Primi passi verso la normalità

Primi passi verso la normalità Copertina (1.610)
Antonio Calcagni

 
Nonostante le limitazioni imposte dalla lotta alla pandemia, la Cittadinanza Attiva di questa città ha dimostrato di sapersi impegnare per svolgere attività di sostegno alla popolazione più colpita dalla crisi.
Va segnalata la grande collaborazione che si è sviluppata tra i Volontari appartenenti a molte Associazioni e Comitati che, in armonia con l’Amministrazione Comunale, hanno operato in perfetta sintonia sul nostro Territorio.
 
Purtroppo, la chiusura delle attività non ci ha permesso di continuare a mantenere viva l’attenzione su tutte le richieste di intervento già in corso e ritenute necessarie per migliorare la qualità di vita dei nostri concittadini.
Per questo, appena è stato possibile, abbiamo chiesto ai nostri Amministratori di incontrarci per riprendere il filo del discorso sui provvedimenti più volte segnalati e oggetto di vari incontri precedenti.
 
Grazie alla immediata disponibilità della nostra Amministrazione, l’incontro è avvenuto il 9 giugno alle ore 17,30 presso il Parco Lupini, in ottemperanza alle normative esistenti sulla distanza sociale.
 
All’incontro erano presenti, oltre a rappresentanti del nostro Comitato:
  • Il Presidente del Consiglio, Gabriele Narcisi;
  • L’Assessore ai lavori pubblici, AdolfoTammaro;
  • L’Assessore Saverio Audino;
  • I Consiglieri, Alessandro Blasetti e Matteo Correani.
 
 
Gli argomenti che abbiamo proposto di trattare riguardavano, in particolare:
  • Il ripristino dei servizi di Delegazione e il trasferimento della sua sede in una posizione più accessibile. A questo proposito abbiamo ricordato la consegna di circa 2.000 firme raccolte a sostegno della proposta.
 
L’Assessore Tammaro ci ha informati della decadenza del contratto di affitto relativo all’attuale sede di Frattocchie e del fatto che attualmente esistono due iniziative:
  1. Una a breve termini, con il trasferire della ‘Casa Comunale’ in via Morosini, cosa che potrebbe avvenire tra un paio di mesi
  2. Un’altra a più ampio respiro, con la costruzione della nuova ‘Casa Comunale’ in una posizione facilmente accessibile a tutti ma ancora da definire.
  • L’acquisizione a bene pubblico di via della Falcognana, attualmente a totale carico dei privati. Nell’incontro del 26-02-2020, sullo specifico argomento avevamo avuto il parere favorevole e convinto dello stesso Sindaco. Il Comune sta cercando di trovare un accordo con Roma per risolvere il problema di appartenenza della strada in questione. Su questo argomento prettamente tecnico il nostro Comitato ha chiesto ed ottenuto il pieno sostegno da parte di architetti locali che si sono offerti di effettuare i rilevamenti necessari.
 
  • La realizzazione di un’isola ecologica che, a completamento dell’ormai evidente successo della Raccolta Differenziata, fosse in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e contribuisse alla ulteriore riduzione dei costi Comunali. A questo proposito si è fatto rilevare il grande successo avuto dalle ‘isole ecologiche temporanee’ realizzate presso il Palaghiaccio ed a Frattocchie. Successo sulla base del quale abbiamo insistito per rendere questi eventi molto più frequenti di quanto non siano attualmente (almeno tre volte a settimana?). Naturalmente senza tralasciare l’obiettivo di una nuova isola ecologica da dislocazione nel territorio ex circoscrizioni II e III , molto più favorevole di quella attuale, in Via Ferentum 1, che è molto disagevole in quanto costringe a lunghe file di auto in sosta su una sede stradale ad alta percorrenza e dispone di una superficie molto limitata prevalentemente occupata dai camion adibiti alla raccolta.
 
Anche l’ampliamento del Parco Archeologico, risultato di un valore sociale immenso, ha contribuito a non poter più tenere in considerazione la realizzazione dell’isola nella ubicazione finora prevista.
 
 
  • Le modifiche alla stazione ferroviaria di cui si è già parlato in precedenti occasioni. Modifiche che riguardano il collegamento pedonale con il parcheggio della piazza del mercato, il prolungamento della piattaforma di accesso ai treni e la ristrutturazione della stazione stessa. A questo proposito abbiamo portato a conoscenza dei convenuti l’esistenza di un progetto delle Ferrovie dello Stato che prevede anche la ristrutturazione della nostra stazione. E’stata ventilata l’ipotesi che si utilizzi il parcheggio al palaghiaccio e lo si renda agevole realizzando un servizio di navette che garantiscano il collegamento con la stazione.
  • Il destino del mosaico ritrovato nei pressi del semaforo dell’Appia. Mosaico che, nonostante le assicurazioni fatte dal Sindaco ai microfoni di RAI3, è stato velocemente ricoperto e asfaltato. All’Amministrazione comunale abbiamo chiesto che almeno venga installato il pannello esplicativo con foto del mosaico.
  • Il progetto relativo alla realizzazione di uno ‘stagno vivo’ che, grazie a un finanziamento regionale, è in corso di realizzazione al Parco Lupini.
Nelle settimane precedenti ci era stato comunicato che, a causa di una mancata rispondenza alle norme contrattuali da parte di altri Comitati, che insieme al nostro facevano parte del progetto complessivo, rischiamo di perdere il finanziamento. Al momento abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte dei Responsabili della Amministrazione Comunale.
  • La manutenzione dei parchi e delle strade. Abbiamo segnalato ai convenuti l’esistenza di molte lamentele dovute alla scarsa manutenzione delle strade e del verde pubblico. In particolare, abbiamo segnalato la mancata raccolta dell’erba tagliata che rimane a ingiallire sui marciapiedi e nei parchi
  • La necessità di realizzare opere strutturali che permettano una efficace riduzione dei disagi dovuti al traffico. In particolare, la necessità di eliminare il passaggio a livello e il semaforo sull’Appia. Riteniamo che questa Amministrazione dovrebbe affrontare il problema con maggiore coraggio e che, prima della sua naturale scadenza, lasci un segno tangibile del suo interessamento reale almeno attraverso la realizzazione di un progetto. Non riteniamo che la realizzazione di ‘rotonde’, più volte promesse e mai realizzate, o la predisposizione di questionari tendenti a ottenere indicazioni dai cittadini, possano risolvere in modo definitivo i gravosi problemi di traffico aggravati dallo spezzettamento del territorio comunale dovuto alla intersezione di strade di grande comunicazione.
  • Il Punto Informativo Turistico. È un importante contributo allo sviluppo del Territorio e la nostra Amministrazione ne definirà a breve i termini e le modalità di impiego.
 
L’incontro ha avuto carattere propedeutico, infatti nei giorni immediatamente successivi, abbiamo inoltrato una richiesta d’incontro ufficiale con il Sindaco da cui ci aspettiamo risposte ai quesiti posti.
 
Il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole
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