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I. Me. De. club

Hai smarrito un oggetto importante in spiaggia, in mare, nel fiume, in un prato o in qualsiasi altro luogo?
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Contattaci ed a brevissimo tempo ti risolviamo il problema.
 
Ricorda che l’intervento verrà eseguito GRATUITAMENTE!
 
Conosciamo bene la sensazione di scetticità che ti sta invadendo mentre leggi questo spot.
Per rassicurarti ti invitiamo a leggere le molte RECENSIONI pervenuteci fino ad oggi.
 
 
 
 
 
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I.Me.De. club - Il nostro Curriculum
Italia Metal Detector club (I.Me.De. club - www.imede.it) nasce il 10 dicembre del 2009 e già sapeva cosa voleva fare da grande.
Lo scopo primario dell'associazione è sempre stato quello di motivare, far conoscere, addestrare ed educare i praticanti di questo hobby ad un utilizzo corretto ed onesto del proprio strumento.
Non a caso è un club e non è facilissimo farne parte datosi che si tiene principalmente conto delle attitudini e dei trascorsi degli aspiranti.
I.Me.De. si interessa principalmente di ricerche d'oggetti smarriti e di bonifiche di terreni.
Sfruttiamo la tecnologia a scopo sociale rispondendo ad ogni tipo di richiesta su tutto il territorio nazionale.
Siamo stati i primi ad intraprendere questo percorso ed oggi, non a caso, siamo i migliori in assoluto.
 
IL NOSTRO SERVIZIO E' GRATIS
Guarda la galleria dedicata ai nostri interventi di ricerca:
www.imede.it/smarrimenti/galleria.asp
 
Con il tempo sono nati diversi forum, siti, gruppi facebook, che si fanno chiamare "Italia Metal Detector" solo per sfruttare la nostra visibilità.
Peccato che non offrono servizi ma propagandano soltanto la vendita dei propri strumenti ed attirano cacciatori di tesori in erba sfoggiando oggetti di dubbia provenienza.
Diffidate dalle imitazioni.
L'unico ed originale è solo quello che si sigla "I.Me.De. club" con lo “scudo route” tricolore e raggiungibile a: www.imede.it
 
 
 
E' stato scelto uno stemma di forma “scudo route” per il semplice motivo che noi siamo sempre in strada ed arriviamo ovunque.
I nostri associati coprono quasi tutto il territorio nazionale e sono in grado di operare su qualsiasi terreno o acqua.
 
Se hai bisogno di un intervento di bonifica, se non riesci più a trovare dei tombini interrati o se hai smarrito un oggetto caro, ora sai a chi rivolgerti.
www.imede.it/smarrimenti
 
Diversamente, se sei un bravo detectorista puoi tranquillamente contattarci.
Abbiamo sempre bisogno di gente brava, capace, volenterosa ed onesta!
Siamo sempre qui: WWW.IMEDE.IT
 

Tamponi rapidi nella farmacia comunale di Cava dei Selci

Tamponi rapidi nella farmacia comunale di Cava dei Selci Copertina    (commenti:1) (4.159)
Eleonora Persichetti

 
 
Da oggi, venerdì 14 gennaio 2022, è possibile effettuare i TAMPONI RAPIDI ANTIGENICI presso la farmacia Comunale in via dei Mille 36 a Cava dei Selci - frazione di Marino. È stato allestito un gazebo apposito antistante la farmacia.
I tamponi si effettuano solo su prenotazione, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore 16 alle 19. Per prenotare è necessario contattare la farmacia al numero 06 9300056.
 
Questo nuovo servizio è stato voluto dal Comune di Marino e dalla Multiservizi e rappresenta uno step importante nella lotta contro la pandemia. È un momento delicato, le richieste sono numerose e si è pensato di venire incontro ai cittadini con questa nuova iniziativa.
 
 
Eleonora Persichetti

L'attivazione de "La casetta dell’Acqua" va alle Calende greche

L'attivazione de "La casetta dell’Acqua" va alle Calende greche Copertina    (commenti:1) (848)
Antonio Calcagni

 
Due mesi fa, il nostro Comitato di Quartiere, attraverso le pagine di questo Sito aveva elogiato l’attuale Amministrazione per aver fatto installare, da ACEA, una “Casetta dell’Acqua” nella nostra Cittadina.
 
Un progetto da noi portato avanti da ben 4 anni, e che proprio presso la piazza Albino Luciani prevedeva la sua allocazione.
 
Come risaputo, le cosiddette “Casette dell’Acqua”, presentano numerosi vantaggi, tra cui: ovviamente, l’erogazione, in forma gratuita, dell’acqua mineralizzata, sia naturale che frizzante, ma anche quello di abbattere notevolmente il consumo della plastica, e di conseguenza fornire un contributo notevole all’alleggerimento del servizio di R.S.U.
 
I mesi passano, ma al momento, dell’attivazione della “casetta” non si hanno più notizie, nel frattempo, l’incuria, l’abbandono, e gli atti di vandalismo, la stanno velocemente degradando.
 
Una lentezza nell’esecuzione dei lavori,  a cui questo Comune ci ha abituati, in particolare quando si tratta d’interventi nella pianura, basti pensare alle due colonnine per la ricarica delle auto elettriche, installate su Viale della Repubblica, quasi un anno fa, ma ancora inattive.
 
Per non parlare poi dei lavori di rifacimento di Via Mameli, conclusi finalmente nelle settimane scorse, ma durati ben 24 mesi invece dei 6 previsti.
 
Senza poi addentrarci nell’improbabile realizzazione dell’isola ecologica, nelle ex Circoscrizioni II^ e III^.
 
Un’opera quest’ultima, che nel programma elettorale dell’attuale Amministrazione, esattamente a pagina 28, veniva così enunciata: “Priorità assoluta sarà data alla realizzazione di un’Isola ecologica nel territorio delle frazioni”.
 
Anche in questo caso, sono trascorsi ben 19 mesi ma dell’isola nessun traccia, ma, fortunatamente per loro, gli elettori dimenticano presto le promesse del politico di turno.
 
 

Ingresso alle scuole Verdi e Ciari, purtroppo quello che avevamo previsto è successo

Ingresso alle scuole Verdi e Ciari, purtroppo quello che avevamo previsto è successo Copertina    (commenti:1) (790)
Antonio Calcagni

Martedì mattina, su via Maroncelli davanti all’ingresso dei suddetti plessi scolastici, una mamma, che accompagnava la sua bambina a scuola, è stata investita.
 
La bambina fortunatamente non è stata coinvolta nell’incidente, mentre la signora, a cui auguriamo una pronta guarigione, è stata prontamente trasportata in ospedale, per gli accertamenti del caso.
 
Della pericolosità di quel tratto di strada, che, in occasione degli orari di apertura e chiusura delle scuole, diventa una bolgia infernale, con centinaia di bambini ed accompagnatori che devono fare i conti con un transito di auto particolarmente sostenuto, aggravato dalla forte riduzione della carreggiata, causata anche della sosta, spesso selvaggia, il nostro Comitato, nello scorso giugno, se n’era già occupato.
 
In quell’occasione, accogliendo l’appello dei tantissimi genitori/nonni, preoccupati della situazione di pericolo in cui quotidianamente andavano incontro, ha avviato una raccolta di firme conclusasi con grande successo.
 
Scopo della petizione la richiesta  di apertura di un cancello pedonale per collegare, in tutta sicurezza, le scuole in questione, con l’ampio parcheggio esistente  in via Fratelli Cervi, che creerebbe di fatto un ingresso alternativo alle scuole.
 
Per chi non ne fosse informato, l’impresa costruttrice del complesso residenziale denominato “La casa nel Parco” ha, a suo tempo, sottoscritto con il Comune, un Atto D’Obbligo, che prevedeva la realizzazione del suddetto  parcheggio, attiguo alle scuole in questione.
 
Un obbligo che è stato rispettato  a cui ora manca  solo la presa in carico da parte del Comune.
 
La realizzazione del suddetto cancello, permetterebbe agli accompagnatori di sostare nell’ampio parcheggio, controllando, anche solo a vista, il percorso di pochi metri, necessari  ai propri ragazzi per raggiungere, in tutta sicurezza, i plessi scolastici in questione.
 
Una realizzazione che permetterebbe, di conseguenza anche il  decongestionamento di via Maroncelli. 
 
Dopo questo grave episodio, esortiamo ancora una volta l’amministrazione comunale, affinché proceda, senza ulteriori tentennamenti all’apertura del cancello, opera attesa da ormai molti anni e la cui realizzazione è nell'ordine naturale delle cose.
 
Continuare a procrastinarne l’apertura, giustificando questa non scelta con motivazioni sempre più fantasiose, non farà altro che esacerbare ulteriormente gli animi dei Cittadini che, ad onor del vero, almeno fino ad ora, si sono  limitati a sottoscrivere una petizione.
 

Furto al Parco della Pace: rubati i fari rossi contro la violenza sulle donne

Furto al Parco della Pace: rubati i fari rossi contro la violenza sulle donne Copertina    (commenti:1) (696)
Eleonora Persichetti

 
 
Veramente di cattivo gusto il furto di questa notte. I ladri hanno rubato i fari rossi dell’installazione contro la violenza sulle donne al centro anziani di Cava dei Selci, nel Parco della Pace.
 
A scoprirlo, a malincuore, questa mattina, il Presidente del centro, Umberto Porrino, che ha poi subito avvisato Franca Silvani, consigliera comunale e capogruppo Pd di Marino, e l’associazione Insieme per il Parco. Franca, Umberto, gli associati e tutti i cittadini informati si sono dichiarati “molto turbati e tristi” per l’accaduto.
 
Oggi è il 25 novembre, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, un gesto del genere assume un peso diverso, perché è un atto di violenza nei confronti di tutti noi, che viviamo nel territorio, lo supportiamo, lo promuoviamo. Un furto, questa notte, che ha lasciato senza parole, è la terza edizione che viene organizzata e mai finora era successo che qualcuno si intrufolasse di notte e pensasse bene di rubare il simbolo della giornata di oggi.
 
Vandali? Dispetti? Qualcuno che pensa poi di riutilizzare i fari? Non si sa, non ci sono indizi. Certo è che il Parco rimane sempre aperto, i cancelli non vengono chiusi. Una soluzione per scongiurare altri furti e atti di vandalismo potrebbe essere quella di installare delle telecamere. Un ottimo deterrente, ma anche uno strumento utile per rintracciare immediatamente i colpevoli.
 
Questa notizia lascia rammarico e dell’amaro in bocca. Chissà che il o i ladri siano scossi nelle loro coscienze o si pentano e li restituiscano. Domenica l’installazione sarebbe stata spostata nel Parco di Bibliopop a Santa Maria delle Mole, dove sarebbe rimasta fino al 10 dicembre 2023.
 
 

Strade sociali: di cosa si tratta?

Strade sociali: di cosa si tratta? Copertina    (commenti:1) (599)
Domenico Brancato

 

I social, in genere, vengono intesi come mezzi attraverso i quali gruppi di persone stabiliscono contatti con abitanti di tutto il mondo, spesso trascurando di pensare  di utilizzarli come  utilissime  opportunità per conoscere meglio il vicinato, scambiare idee ed opinioni, favori o cercare di essere collaborativi gli uni con gli altri.

L’idea di “Social Street”, cioè Strade Sociali ha origine dall’esperienza iniziata nel Settembre 2013, del gruppo  Facebook “ Residenti in via Fondazza” – Bologna, nato proprio in seguito alla constatazione dell’impoverimento generale dei rapporti sociali. Impoverimento che aveva comportato una condizione di solitudine, perdita del senso di appartenenza, conseguente degrado urbano e mancanza di controllo sociale del territorio.

Da qui l’esigenza di far ricorso ad una soluzione che fosse  in grado di favorire le pratiche di buon vicinato, socializzare con i vicini  della propria residenza, al fine di: instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità e  conoscenze e  promuovere progetti  di interesse comune,  da cui  trarre benefici derivanti da una maggiore interazione sociale.

Soluzione, seguita dal felice esperimento di“ Vicinimiei.it “ : piattaforma creata da Giulia Buffa e Christian Vollmann, fondata su  tre regole: sii gentile; sii onesto; sii disponibile. Regole“che se tutti rispettiamo, siamo tutti felici”. Si tratta di un sito gratuito, attivo anche su 100 quartieri di Milano  e disponibile su app,  con  la finalità di mettere in contatto gli abitanti del vicinato.

Iniziative che trovano  riscontro e riferimento in molte altre realtà, quali:.

  • Nextdoor( Portaaffianco ): Si tratta di uno dei primi social per il buon vicinato introdotti in Italia (già realizzata in  più di 350 quartieri coinvolgenti 30 mila persone) proveniente dall’esperienza attiva in oltre 200 mila quartieri di diverse città degli Stati Uniti, Francia, Germania, Olanda e Regno Unito. Essa si propone come la piattaforma perfetta per creare delle comunità virtuali con i propri vicini,  per consentire loro di far nascere comunità locali atte a  migliorarne la sicurezza e la vivibilità.
  • Toctocdoor: nata a Foggia, ma attiva già a Roma, Milano, Torino e Bologna, è una piattaforma nella quale gli abitanti di una strada o un quartiere possono incontrarsi virtualmente, per parlare dell’andamento della vita all’interno della loro zona, fornire informazioni su eventi o altre manifestazioni e trovare aiuto per esigenze pratiche riguardanti, ad  esempio,  il reperimento di una

Baby sitter referenziata o di un bravo idraulico o elettricista o riparatore di elettrodomestici e cosi via.

  • NoRuba: social network  di nicchia che si concentra sulla sicurezza del quartiere o della strada in cui si vive,  in quanto  gli iscritti possono avvisare i vicini  di eventuali strani movimenti e metterli in guardia in caso di temuti pericoli;
  • OLIO: Piattaforma statunitense, che sta diffondendosi anche in Italia, che basa il proprio successo su principi basilari di altruismo, consistenti nel mettere a disposizione dei vicini di casa o di qualcuno che ne ha bisogno, alimenti in esubero o che rischiano di andare a male, come: frutta, verdura, carne, pesce, legumi o qualunque altro genere alimentare, recuperabili per la preparazioni di cene e pranzi solidali;
  • FirstLife: strumento per stabilire un collegamento fra vita virtuale e vita reale, poiché si propone come un’attività preposta all’organizzazione di eventi e manifestazioni che si svolgono all’interno del quartiere. Infatti la piattaforma funge da collegamento per contattare, tramite coloro che utilizzano l’app, tutti gli abitanti della zona interessata, per informarli sulle date di ogni occasione di partecipazione ed   offrire loro l’opportunità  di incontrarsi realmente.

Insomma, trattasi di una sorta di esperimenti sociali con ampia casistica di  finalità che si prefiggono di ribaltare il vecchio concetto di vicini litigiosi e più inclini a farsi dispetti, piuttosto che collaborare per il conseguimento del reciproco benessere.

Come dimostra il bisogno potenziale di una socialità non egoistica e soprattutto indipendente da qualsiasi interesse di natura politico-partitica ed economica,riscontrabile nella   costituzione degli   oltre 450 gruppi nati in Italia e all’estero, tutti ispirati   al modello “ Strada sociale “  e che trovano  ampi  consensi e notevole   interesse anche  nei pareri espressi  dal mondo accademico e da studiosi di fama mondiale dell’emergente descritto fenomeno.

Pareri che sinteticamente trovano rispondenza nel giudizio espresso in proposito dell’autorevole giornalista  e scrittore Antonio Lubrano: "Social  street è la riscoperta della vera solidarietà, sentimento che l’incattivirsi dei rapporti aveva fatto sparire e che ora la lunghissima crisi, fa riaffiorare. Che bel segnale“.

Comunque, l’intento dell’argomento esposto non è soltanto quello di diffondere la conoscenza  del suo contenuto, bensì vorrebbe essere una proposta di promozione per la  realizzazione delle  illustrate meritevoli   iniziative, anche  nel nostro territorio.

Realizzazione, che ovviamente prevede lo svolgimento di  una indagine  volta a localizzare lezone interessate a recepire l’iniziativa e ad individuare quali delle specificate finalità, si ipotizza, possano   risultare  più rispondente al miglioramento delle condizioni di vivibilità  della specifica  area. A cui, ovviamente, dovrà seguirel’impegno di una o più volenterosi che dispongano   di mezzi informatici, competenza  e disponibilità operativa,necessari per l’avvio e l’organizzazione dell’attività del gruppo social.

 

 

 Articolo Redatto dal Prof. Domenico Brancato

 

Cosa porterebbero gli italiani su un'isola deserta?

Cosa porterebbero gli italiani su un'isola deserta?  Copertina    (commenti:1) (2.431)
Eleonora Persichetti

 
Nessuno rinuncerebbe al suo telefonino
 
Almeno una volta nella vita è capitato un po' a tutti di chiedersi cosa portare con sé nel caso ci si dovesse inaspettatamente ritrovare su un'isola deserta. Ebbene - secondo un sondaggio di Speed Vacanze - il 100% degli intervistati non rinuncerebbe mai allo smartphone.
 
Speed Vacanze, il tour operator specializzato in viaggi per single e di gruppo, ha condotto un'indagine intervistando un campione di 2 mila persone chiedendo loro -ammettendo le risposte multiple- quali sono le cose a cui non rinuncerebbero mai nel caso di doversi ritrovare improvvisamente su un'isola deserta.

A conquistare il record assoluto è stato lo smartphone: il 100% del campione lo porterebbe con sé. «Sia per il campione femminile che per quello maschile è risultato dunque essenziale l'aspetto legato alle relazioni sociali. Le esperienze che si vivono quotidianamente -anche le più estreme- si caricano di ulteriore valore nel momento in cui vengono condivise ed oggi è quasi impossibile non condividerle se non attraverso uno smartphone», commenta Giuseppe Gambardella, ideatore di Speed Vacanze e di Speed Date.

«Un'esperienza così estrema a contatto con la natura selvaggia in un'isola deserta come potrebbe mai non essere condivisa con amici o anche con utenti sconosciuti?», si domanda retoricamente Roberto Sberna, direttore generale di Speed Vacanze.

Per tutti il comune denominatore rimane dunque il canale smartphone. Ed è anche vero che proprio attraverso i telefonini il comparto dei viaggi sta vivendo un particolare momento di boom.

Gli acquisti via smartphone crescono infatti del 73% superando quest'anno i 6,5 miliardi di euro.

«Nel caso di portali come Speed Vacanze, bastano appena 2 o 3 click per ritrovarsi già in vacanze al caldo», commenta Sberna. E questo spiega la rilevante crescita delle vendite attraverso i telefonini.

Oltre agli smartphone -tornando all'isola deserta- il 74% del campione femminile non rinuncerebbe ai prodotti di bellezza: dalle creme corpo ai trucchi ed ai prodotti per capelli, passando per -soprattutto - l'indispensabile specchietto.

«La donna nella società di oggi è sempre impeccabile nel suo look ed anche quando le circostanze non sono delle più favorevoli riesce sempre a destreggiarsi in fatto di estetica e di seduzione», sottolinea Gambardella.

Il 53% delle donne porterebbe invece con sé un libro da leggere.

L'uomo invece non sta mai fermo: è sempre in continuo movimento, ha bisogno di fare cose pratiche ed ha una spiccata passione per il calcio: il 71% degli uomini in situazioni come questa non mai rinuncerebbe ad un pallone, un semplice oggetto che è in grado di tenere impegnati gli uomini per ore ed ore, permettendo loro di dare anche libero sfogo alla fantasia di essere per un po' il loro idolo calcistico.

«Il 37% degli uomini, poi, porterebbe con sé un barile di birra per far sì che le giornate - in solitudine su un' isola deserta - passino in maniera più gradevole», conclude l'ideatore di Speed Vacanze.

Decreto riscaldamento - Limitazioni e vantaggi

Decreto riscaldamento - Limitazioni e vantaggi Copertina    (commenti:1) (594)
Domenico Brancato

 
Il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica – MiTE- approvato il 6 Ottobre 2022, comprende la regolamentazione inerente l’accensione e lo spegnimento degli impianti di riscaldamento pubblici e privati e le relative date, differenziate per zone climatiche.
 
In particolare, rispetto agli anni scorsi, l’accensione degli impianti di riscaldamento saranno posticipati e anticipati, rispettivamente, di 8 e 7 giorni, e rimarranno accesi 1 ora di meno al giorno.
 
Il territorio italiano è suddiviso in 6 zone climatiche, contrassegnate dalle lettere dell’alfabeto: dalla A alla F, a cui corrispondono: le zone dal clima più mite, seguite da quelle a clima più rigido; le relative date di accensione e spegnimento; e gli orari e la durata del periodo di esercizio, come di seguito indicato:
  • Zona A: rimarranno accesi dall’8 Dicembre al 7 Marzo, per 5 ore al giorno;
  • Zona B: rimarranno accesi dall’8 Dicembre al 23 Marzo, per 7 ore al giorno;
  • Zona C: rimarranno accesi dal 22 Novembre al 23 Marzo, per 9 ore al giorno;
  • Zona D: rimarranno accesi dall’8 Novembre al 7 Aprile, per 11 ore al giorno;
  • Zona E: rimarranno accesi dal 22 Ottobre al 7 Aprile, per 13 ore al giorno;
  • Zona F: non è prevista nessuna limitazione.
I Comuni di, Marino, Ciampino, Roma, Albano, Ariccia, Genzano, Velletri, Aprilia, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Monte Porzio; Aprilia; e Nemi, Monte Compatri, Vivaro Romano, Rocca di Papa e Rocca Priora, rientrano rispettivamente nelle zone D, C ed E.
 
Altra novità che il Decreto appena approvato prevede è quella della riduzione di 1 grado (rispetto quanto stabilito dalla legge attualmente in vigore (DPR N. 74/2013), della temperatura massima da rispettare, come appresso specificato:
  • 17 °C (con una tolleranza di + 0 – 2°C) per gli edifici pubblici e privati, adibiti ad attività industriali, artigianali ed assimilabili;
  • 19 °C (con una tolleranza di + 0 – 2°C) per abitazioni, negozi e tutti gli altri edifici pubblici e privati.
Limitazioni dalle quali rimangono esclusi:
  • Gli edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura e ricovero, o cura di minori o anziani; nonché le strutture protette per l’assistenza e il ricovero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati ai servizi sociali pubblici;
  • Le sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non si trovino in stabili condominiali;
  • Gli edifici adibiti a scuole materne e asili nido;
  • Gli edifici adibiti a piscine, saune e simili;
  • Gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali, nei casi in cui queste norme impediscano la corretta produzione o il corretto uso dei macchinari.
Le abitazioni sono tenute a seguire le riportate indicazioni, sia che dispongano di impianto di riscaldamento autonomo che centralizzato.
 
E mentre per le prime si parla di una forte raccomandazione (in quanto l’effettuazione del controllo risulterebbe difficoltosa ed oneroso); per le seconde, ovviamente in ambito condominiale, sarà l’Amministratore a dover far rispettare le direttive ministeriali e ad assumere la responsabilità di eventuali irregolarità riscontrate in occasione dei controlli, che verranno effettuati a campione.
 
Limitazioni che, si auspica, divengano una buona abitudine, a prescindere dai controlli e dalle sanzioni, poiché l’abbassamento di un grado consente di risparmiare in bolletta, senza dover andare incontro a particolari rinunce e disagi.
 
Anche perché riscaldare casa oltre i 20 °C nella zona giorno e oltre 16-18 °C nella zona notte, oltre a non essere affatto necessario, non fa bene alla salute e rappresenta uno spreco in termini economici.
 
Anche perchè, come ricordato in altra occasione, basta ridurre di 1 grado la temperatura per risparmiare circa l’8% della spesa per il riscaldamento.
 
Infatti, a titolo di esempio, se si ipotizza un consumo annuo di 1.100 mc di gas per il riscaldamento, si ottiene una riduzione media di 88 mc di gas (che, secondo i costi attuali stabiliti dall’Autorità garante- ARECA-, equivalgono a 90 euro/anno per ogni mc). Riduzione che, qualora tutte le famiglie italiane rispettassero, consentirebbe il non trascurabile risparmio di 1,8 miliardi di mc.
Se poi si tiene conto dell’ora di riscaldamento in meno e della diminuzione dei giorni di accensione, si stima un risparmio di 133 mc/anno per famiglia (pari a circa 135 euro in bolletta).
 
Che sul piano nazionale equivale ad un risparmio di 550 milioni di mc di gas ricavati dalla diminuzione dell’ora di accensione, che sommati agli ulteriori 350 milioni derivanti dalla decurtazione dei giorni sul calendario termico e a quelli risparmiati per la riduzione di un grado, si giunge ad un totale di 2,7 miliardi di mc di gas l’anno.
 
Risparmio non indifferente, per quanto attiene al settore PdR (Punto di Riconsegna) Civile (che si riferisce all’utilizzo per scopi di: riscaldamento, cottura cibi, produzione di acqua calda sanitaria e condizionamento), poiché trattasi delle piuttosto consistenti percentuali dell’8,7 e dell’8,2, riferite ai consumi che, secondo le elaborazione della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, risultano essere di milioni di mc 31 e 33, per agli anni 2020 e 2021.
 
L’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) intanto, sta preparando un vademecum di raccomandazioni e consigli finalizzati a ridurre i consumi di energia anche nei negozi e gli uffici, riguardanti: lo spegnimento delle insegne durante la notte, la chiusura delle porte di collegamento con l’esterno durante l’inverno, l’utilizzo di lampadine Led, l’ottimizzazione delle stampanti, l’utilizzo delle scale al posto degli ascensori, l’installazione di sistemi di illuminazione intelligente (che si accendono solo al passaggio delle persone e si spengono quando il sensore non rileva più alcuna presenza), il distacco delle prese di corrente prima della chiusura giornaliera, e l’installazione di barriere d’aria (dispositivo elettrico che viene installato sopra le porte, ed agisce come una barriera invisibile capace di separare l’ambiente interno da quello esterno, evitando ingressi indesiderati di aria e/o altri odori dall’esterno e garantire la condizione di fresco d’estate e caldo d’inverno nei locali dove è presente un impianto di climatizzazione).
 
Intanto, in attesa che il nuovo governo, si spera, continui ad adottare tutte le misure possibili per ridurre i pesanti costi delle utenze energetiche, l’unico modo efficace per contrastarli in qualche modo, da subito ed in maniera sicura ed indifferenziata, si ritiene sia quello di razionalizzare al massimo l’uso degli utilizzatori di energia elettrica e gas, di evitare gli sprechi e ridurre i consumi in misura commisurata alle effettive esigenze. Oltre naturalmente a rispettare, sistematicamente e diligentemente, le limitazioni previste dalla normativa e a mettere in atto i raccomandati accorgimenti di cui sopra.

Ampliata la pagina dei servizi medici

Ampliata la pagina dei servizi medici Copertina    (commenti:1) (1.066)
Eleonora Persichetti

 

Il nostro portale si arricchisce di nuovi contenuti. Abbiamo incrementato le informazioni e le descrizioni nella pagina dei Servizi medici.


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