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Psicosi Coronavirus, italiani nel panico: un valido aiuto dalla meditazione

Psicosi Coronavirus, italiani nel panico: un valido aiuto  dalla meditazione Copertina (765)
Eleonora Persichetti

Dedicare alla respirazione dieci minuti nell’arco della giornata, evocare mentalmente il ricordo di un sole radioso e meditare. Sono questi alcuni dei consigli secondo gli esperti per affrontare con lucidità una vera e propria psicosi causata dal dilagarsi del Coronavirus.
 
 
La diffusione del Coronavirus in Italia ha causato enormi sconvolgimenti nella vita professionale e personale di milioni di lavoratori, costringendoli ad adattarsi a nuove condizioni. Una situazione negativa che continua a scatenare attacchi d’ansia e panico. Basti pensare che solo nel 2017 secondo una ricerca dell’OSMED a soffrirne erano oltre 2,5 milioni. Ma quali sono i rimedi per combattere una psicosi sempre più dilagante? Secondo gli esperti un valido aiuto arriva dalla meditazione e da alcune tecniche basate su concentrazione e respirazione, che producono un cambiamento efficace nelle risposte del sistema nervoso. Dedicare almeno dieci minuti alla respirazione nell’arco della giornata è fondamentale per rimanere concentrati e gestire i livelli di stress, a patto che si faccia da seduti con la schiena dritta e la testa allineata. E ancora, evocare mentalmente il ricordo di un sole radioso e di un cielo azzurro attenua i livelli di ansia, mentre in caso di forte tensione nell’arco della giornata è consigliabile portare l’attenzione alla pianta dei piedi o al ventre e respirare in maniera profonda. Si tratta di semplici rimedi che non possiedono la potenza di un training interiore vero e proprio, ma se seguiti con costanza permettono di ottenere risultati immediati.
 
“Qualunque allarme, che sia di natura medica, economica o politica, genera sempre lo stesso effetto di psicosi. Oggi, in occasione della contenuta epidemia di questo virus, le reazioni delle persone sono spesso sproporzionali alla reale situazione. Esistono da sempre metodi che sviluppano superiori capacità per mantenere la calma e la serenità anche nel corso di situazioni di una certa gravità – spiega Andrea Di Terlizzi, scrittore, studioso e Maestro di Scienze Interiori – Purtroppo sono ancora troppo sottovalutate o forse è sottovalutata la necessità di apprendere questi sistemi per diventare più stabili e sicuri in sé stessi. La meditazione e altri antichi sistemi di concentrazione, diventano sempre più importanti per far fronte alle numerose sfide che il futuro ci riserva. Nella nostra lunga esperienza d’insegnanti in questi metodi, attraverso i numerosi seminari che organizziamo, abbiamo potuto testare con mano l’influenza positiva che può avere una metodologia correttamente impartita. Con i livelli di stress esistenti e l’incertezza crescente in tutti gli ambiti sociali, seguire un metodo preciso per ottenere maggior controllo su mente, corpo ed emozioni, è l’investimento più redditizio per il presente e il futuro”.
 
Ecco infine alcuni consigli sulle tecniche di respirazione e meditazione da adottare per gestire ansia e stress:
 
  • Dedicare almeno dieci minuti alla respirazione: sedersi con schiena dritta e testa allineata, tenendo gli occhi chiusi e concentrandosi sul ventre.
  • Respirare appena ci alziamo dal letto: al risveglio è consigliabile respirare profondamente, sempre dal naso e mai dalla bocca, portando l’attenzione al torace.
  • Evocare mentalmente il ricordo di un sole radioso e cielo azzurro: una tecnica che, se abbinata alla respirazione, aiuta a gestire i livelli di ansia e rimanere più sereni.
  • Portare l’attenzione alla pianta dei piedi e respirare in maniera profonda: in momenti di forte tensione nell’arco della giornata aiuta a rimanere più calmi e affrontare lo stress.
  • Meditare: sedersi a gambe incrociate sul pavimento o su una sedia, ripetendo mentalmente le parole calma, forza e rigenerazione.
 

Bonus per acquisto seggiolini anti-abbandono: novità

Bonus per acquisto seggiolini anti-abbandono: novità Copertina (1.028)
Domenico Brancato

SEGGIOLINI ANTI-ABBANDONO: DAL 20 FEBBRAIO BONUS E RIMBORSI

 

Può accedere al bonus, nei limiti di un solo seggiolino per ogni Bambino, un Genitore soltanto o chi esercita la responsabilità genitoriale. Così, ad esempio, rimangono esclusi dall’agevolazioni i seggiolini da applicare sull’auto di altre persone della famiglia (ad esempio i Nonni), che dovranno essere acquistati senza sconto e posizionati, come per i Genitori, entro il 6 Marzo (in seguito all’ approvazione di un emendamento della Legge fiscale n. 124 del 26/10/2019, finalizzato al rinvio della applicazione delle sanzioni, formalmente in vigore dal 7/11/2019, riguardanti la violazione dell’art, 172, c.1-bis, del Codice della Strada, in tema di seggiolini antiabbandono). Data in cui entrerà in vigore la sanzione da euro 83 a 333 (che si riducono a 58 e 100 euro, se il pagamento avviene entro cinque giorni) e la decurtazione di 5 punti dalla patente, come previsto dall’articolo 1 della Legge n. 117 dell’1/10/2018. Se poi si commettono due infrazioni in 2 anni scatta la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

 

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso una nota del 28/1/2020, ha stabilito che per ottenere il bonus per l’acquisto dei dispositivi anti abbandono sarà necessario registrarsi sulla piattaforma informatica sul sito dello stesso Ministero: www.mit.gov.it, a partire dal 20 Febbraio 2020. Per registrarsi è necessario avere un’identità digitale (lo Spid: Sistema Pubblico di identità digitale che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, tramite un’unica coppia utente, cioè nome Utente e Password). Dopo la registrazione si devono inserire il nome, il cognome e il codice fiscale del bambino per cui viene acquistato il dispositivo. Seguirà una verifica sull’identità e la compilazione di un modulo, da parte del Genitore o di chi per lui, per dichiarare in quale veste si occupa del Bambino per il quale acquistare il seggiolino.

 

Una volta registratosi tra i beneficiari, diventa attiva, per l’utente, l’area riservatagli nella piattaforma che eroga il contributo. Dove, contemporaneamente, dovrebbe comparire il bonus spesa utilizzabile presso i venditori registrati nella piattaforma.

 

I buoni vengono generati seguendo l’ordine della registrazione, per cui è preferibile registrarsi il più presto possibile, onde evitare di rimanere esclusi dai destinatari del contributo. Anche se l’importo stanziato dal Governo per i soggetti interessati al contributo o rimborso è di 15,1 e di 5 milioni di euro, rispettivamente, per il 2019 e coprire il 2020. E considerato chei fondi assegnati per lo scorso anno sono rimasti pressoché inutilizzati (visto che soltanto il 10 % dei genitori ha acquistato il seggiolino), quanto non speso, presumibilmente, sarà destinato ad incrementare l’importo stabilito per il corrente anno. Pertanto, l’ammontare complessivo della somma a disposizione, pur non potendo coprire la totalità delle richieste relative ai circa 1.860.000 bambini di età inferiore ai 4 anni, residenti in Italia, dovrebbe essere sufficiente a contribuire ad incentivare l’installazione dell’apposito seggiolino salva –bebè con dispositivo di allarme, su una notevole quantità di auto destinate ad accogliere i Baby trasportati.

 

Ivi compreso chi ha comprato il dispositivo prima del 20 Febbraio. In tal caso però occorre presentare, entro 60 giorni dall’attivazione di quest’ultima (20 Febbraio 2020) una richiesta, sulla piattaforma, comprendente l’indicazione dell’IBAN del conto corrente bancario su cui si desidera che venga accreditato il rimborso. Richiesta alla quale va inoltre allegatacopia dello scontrino fiscale o della fattura di acquisto, con specificato il tipo di acquisto effettuato. Altrimenti l’acquirente dovrà compilare un Modello in cui dichiara, sotto la sua responsabilità, che ha speso la cifra riportata nella ricevuta per un dispositivo antiabbandono.

 

Le riportate informazioni, affinché la fruizione del menzionato Bonus possa influire sensibilmente ad impedire il verificarsi di ulteriori strazianti disgrazie,imputabili all’abbandono di Bimbi in auto ed evitare che i malcapitati, responsabili dell’accaduto, oltre a subire i conseguenti indelebili e tormentosi sensi di colpa, incorrano nella violazione dell’articolo 591 del Codice penale, che prevede la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Pena che viene elevata da 1 a 6 e da 3 a 8 anni, rispettivamente, nei casi in cui il bambino abbandonato vada incontro a lesioni personali o alla morte.

 

 

 

Le scuole di Albano diventano plastic free

Le scuole di Albano diventano plastic free Copertina (522)
Eleonora Persichetti

 

L’Amministrazione Comunale, attraverso l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e l’Assessorato ai Rifiuti, si fa promotrice di un’iniziativa “green” che ben si inserisce nell’ottica di una “scuola plastic-free”. È iniziata, infatti, la distribuzione di migliaia di borracce a tutti gli studenti e a tutte le studentesse delle scuole di ogni ordine e grado. Si è iniziato con la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria; si proseguirà nei prossimi mesi con la Scuola Secondaria di I e II Grado. Ancora una volta, il Comune di Albano Laziale sceglie di partire dai banchi di scuola e di puntare, come sempre, sul protagonismo giovanile per educare alla sostenibilità ambientale.



“L’installazione delle fontane leggere negli Istituti Scolastici del nostro territorio (ne sono state installate 4, nei prossimi mesi si installeranno le altre, n.d.r.) e la consegna delle borracce sono un segno tangibile che vuole suggerire agli studenti e alle studentesse l’importanza di fare propria una prospettiva rispettosa dell’ambiente. Diffondere la sostenibilità ambientale è una sfida complessa ma ormai prioritaria e non più eludibile. È necessario educare i nostri giovani cittadini e le loro famiglie a mettere in atto piccoli e grandi accorgimenti quotidiani concreti che avranno importanti risvolti a lungo termine. Iniziando dalle scuole quasi 10 anni fa siamo diventati uno dei comuni più virtuosi in Italia nella gestione dei rifiuti. Dalle scuole oggi lanciamo una altrettanto forte campagna di sensibilizzazione volta alla riduzione dei rifiuti, in particolare la plastica, prodotti". Lo dichiarano l’Assessora alla Pubblica Istruzione Alessandra Zeppieri e il Consigliere Comunale Delegato ai Rifiuti Luca Andreassi.

Bollette telefoniche a 28 giorni: come ottenere il rimborso

Bollette telefoniche a 28 giorni: come ottenere il rimborso Copertina (2.385)
Domenico Brancato

IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA I RIMBORSI AUTOMATICI PER LE BOLLETTE A 28 GIORNI

 

Lo Scorso 4 Febbraio, sono state pubblicate le motivazioni della sentenza 00879/2020 che ha stabilito che tutti gli utenti telefonici che, tra il Giugno 2017 e l’Aprile 2018, hanno pagato una somma più alta per la linea fissa, per colpa delle bollette a 28 giorni , avranno diritto al “rimborso automatico dei giorni erosi”.

 

Secondo i dati del Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’Ambiente e dei diritti degli Utenti e dei Consumatori), le Compagnie telefoniche, per questa spiacevole vicenda, guadagnavano di fatto un mese a danno dei circa 12 milioni di Utenti che dovranno essere risarciti.

 

Lo stesso Codacons informa che, nonostante la sentenza, le principali Compagnie telefoniche: Wind, Tre Italia, Tim, Vodafone e Fastweb, a cui corrispondono i seguenti numeri verdi per accedere al Servizio Clienti: 155, 133 e 139 (per Utenti business), 192 193, 187 e 190, non hanno ancora erogato, o tardano ad arrivare, i rimborsi sulle bollette relative alle utenze fisse.

 

Inoltre, sembrerebbe che alcune Compagnie stessero pubblicando, nelle aree riservate, dei moduli mediante i quali gli Utenti possono chiedere i rimborsi, nonostante la sentenza preveda che debbano essere automatici e senza che l’Utente li richieda. Altre, invece, proporrebbero rimborsi alternativi, sotto forma di sconti.

 

Motivo per cui, il Codacons ha deciso di presentare all’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e all’Agcom (Autorità Amministrativa indipendente per le Garanzie nelle Comunicazioni) un nuovo esposto volto ad indagare sul comportamento delle Compagnie telefoniche, per verificare se stanno rispettando quanto stabilito dal Consiglio di Stato.

 

In più, il Codacons ha messo sul proprio sito (www.codacons.it) il modulo da inviare all’Associazione per delegarla (previa iscrizione all’Associazione per l’anno 2020/2021, con la sottrazione di 2 euro dal credito che si otterrà dal Gestore telefonico) a chiedere il rimborso della somma percepita ingiustamente dall’Operatore telefonico .

 

Comunque, prima di procedere alla compilazione ed invio di Moduli, onde tentare di evitare lungaggini burocratiche, è preferibile:

 

  • chiedere, tramite i riportati numeri verdi, al proprio Gestore, spiegazioni inerenti sia l’entità, che i tempi e modalità del rimborso (che, secondo il portavoce del Codacons, potrebbe variare da 30 e 50 euro, a seconda delle caratteristiche del contratto stipulato)
  • verificare se su una delle ultime Fatture, sotto la voce “Comunicazioni importanti” sia stata annotata qualcosa di simile al contenuto riscontrato, e di seguito trascritto, a pagina 4 della Fattura Vodafone, relativa al periodo 24 Novembre 2019 -23 Gennaio 2020: “Delibera AGCom 269/18/Cons - Restituzione giorni erosi e proposta di compensazione alternativa. Vodafone ti ricorda che, in attuazione della citata Delibera puoi avere la restituzione dei giorni erosi nel periodo dal 23 Giugno 2017 fino al ritorno alla fatturazione su base mensile (5 Aprile 2018) chiamando il numero 45291 dalla tua linea fissa o accedendo alla pagina voda.it/fatturazionemensile, dove troverai anche i servizi e i vantaggi che abbiamo pensato per te”.

 

Indicazioni che hanno consentito di contattare direttamente l’operatore dell’apposita sezione del Servizio clienti che ha quantificato in 21,50 euro l’entità della somma da rendere, ed informato che la restituzione avverrà in occasione dell’emissione delle successive 3 fatture.

 

Comunque, qualunque sia la modalità di sollecitazione scelta per chiedere la restituzione del maltolto, nei confronti delle Compagnie che hanno arbitrariamente ed illegalmente tentato di appropriarsene, assume particolare importanza mostrare,da parte dell’utenza, un atteggiamento massivo, vigile e reattivo verso l’irregolarità subita. Al fine di prevenire eventuali ulteriori intenzioni di messa in atto di strategie truffaldine.

 

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

 

MANOVRE SALVAVITA: ad Albano si presenta Atto di Cuore: un progetto per diffondere la cultura dell’emergenza

MANOVRE SALVAVITA: ad Albano si presenta Atto di Cuore: un progetto per diffondere la cultura dell’emergenza Copertina (552)
Eleonora Persichetti

 

Ogni 10 giorni muore un bambino a causa dell’ostruzione delle vie aeree. In Italia ogni anno sono circa 60mila le persone colpite da arresto cardiaco che perdono la vita. Solo nel 15% di questi casi vengono applicate con tempestività le manovre salvavita, mentre si stima che se tali operazioni di rianimazione cardiopolmonare fossero applicate a tutti, sarebbero i due terzi delle persone colpite a potersi salvare.



Sulla base di questi dati: l’Istituto di Formazione Formalba, in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Liberamente e la testata giornalistica web Meta Magazine, diretta da Morena Mancinelli, in qualità di media partner, si fanno promotori di un progetto di sensibilizzazione e formazione sulla cultura dell’emergenza.



“Atto di Cuore: BLSD – La Cultura dell’Emergenza che Salva la Vita”, è il titolo dell’evento di presentazione del progetto che si terrà nella mattinata di martedì 18 Febbraio, a partire dalle ore 10:00, presso il teatro dell’Oratorio Parrocchiale San Filippo Neri di Cecchina in Albano Laziale, sito in via Nettunense 37. L’appuntamento, all’interno del quale saranno effettuate da personale specializzato delle dimostrazioni pratiche delle manovre di primo soccorso, rianimazione cardiopolmonare e disostruzione delle vie aeree, ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, della Città Metropolitana di Roma, del Comune di Albano Laziale e della ASL Roma 6. Durante la mattinata sarà altresì illustrata dall’On. Marietta Tidei, Presidente della Commissione Sviluppo Economico del Consiglio Regionale del Lazio, la legge regionale sulle manovre salvavita, approvata in via definitiva a fine 2019. Significative le presenze di illustri relatori: Il Prof. Vincenzo Castelli, Presidente della Fondazione Giorgio Castelli Onlus, Massimo Mattei, Presidente dell’Associazione Italiana Sociologi e Formatori, Antonio Buccioni, Presidente della Polisportiva SS Lazio. Numerose anche le testimonianze dirette di persone che racconteranno le loro esperienze sul campo: Marco Giustinelli, Direttore Formalba e responsabile per il Calcio a 5 della comunicazione della Lega Nazionale Dilettanti Lazio, Michele Fierravanti, Campione del Mondo Paralimpico di Wheelchair Hockey, Stefano Sette, Tecnico dell’Asd Albano Calcio a 5, mentre il Presidente della Polisportiva Comunale di Albano Laziale, Luciano Di Nicola, parlerà dell’esperienza della Città di Albano Laziale nella cardioprotezione degli impianti sportivi. A fare gli onori di casa saranno: Il Presidente di Formalba Claudio Bosi, unitamente al Direttore Formalba Giorgio Ascenzi, ed Andrea Titti, Presidente dell’APS Liberamente e fondatore di Meta Magazine. A portare i saluti delle istituzioni locali saranno: il Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, l’Assessore comunale alla Pubblica Istruzione Alessandra Zeppieri ed il Consigliere Metropolitano Massimiliano Borelli.

 

Dal primo gennaio 2020 TASI accorpata all'IMU

Dal primo gennaio 2020 TASI accorpata all'IMU Copertina    (commenti:3) (1.826)
Domenico Brancato

 

DAL 1° GENNAIO 2020 CANCELLATA la TASI ED ACCORPATA ALL’IMU

 

Per comprendere meglio le novità introdotte dalla manovra di bilancio 2020 n. 160 del 27/12/2019, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30/12/2019, in vigore dall’ 1/01/2020,cerchiamo di analizzare distintamente IMU e TASI, per evidenziare la differenza fra le due forme impositive e cosa è cambiato e rimasto invariato nella impostazione della “Nuova IMU”.

 

L’IMU o Imposta Municipale, si applica ai possessore di aree fabbricabili, di terreni agricoli e di fabbricati, con esclusione delle abitazioni principali (immobili iscritti nel Catasto Edilizio Urbano come unità immobiliari , nei quali il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente) non comprese nelle Categorie catastali A/1 (Abitazioni signorili), A/8 (Abitazioni in ville) e A/9 (Castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).

 

L’imposta è a carico del proprietario o del titolare di altro titolo reale, quale: usufrutto, abitazione, enfiteusi, concessionario di aree demaniali e locatario del contratto di leasing. Dal 2012 ha sostituito l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) ed è stata inclusa, insieme a TASI e TARI, nella IUC (Imposta Unica Comunale), che la Legge di Bilancio ha abolito (ad eccezione della TARI: Tassa sui rifiuti ) sostituendola con la nuova imposta: Nuova IMU, che unifica IMU e TASI.

 

Nel caso di affidamento di figli minori, in sede di separazione o divorzio, il soggetto passivo (colui il quale è tenuto al versamento del tributo) dell’imposta è l’assegnatario.

 

La TASI o tributo per i servizi indivisibili (Illuminazione pubblica, manutenzione stradale e del verde pubblico, protezione civile, vigilanza urbana, anagrafe, ecc.) si applicava ai possessori o detentori, a qualsiasi titolo, di fabbricati (tranne che per le abitazioni principali non rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) e di aree edificabili. Era una tassa e non un’imposta, come l’IMU, in quanto rappresentava il corrispettivo della fornitura di servizi specificati, in apposite delibere Comunali.

 

La manovra di bilancio 2020, nel modificare il descritto quadro normativo, ha disposto l’abolizione,a partire dal primo Gennaio 2020, accorpando l’equivalente gettito a quello della nuova IMU. Al fine di evitare un doppio onere sulla medesima base impositiva (possesso di beni immobili) e rendere il sistema meno complesso, attraverso l’istituzione di un’unica imposta applicata dai Comuni sugli immobili.

 

Conseguentemente l’aliquota base IMU:

 

- per le case residenziali (Fabbricati urbani o rurali, la maggior parte della cubatura dei quali è destinata ad uso abitazione) non utilizzate come abitazioni principali (seconde case), passa dal 7.6 all’8.6 per mille, anche se viene data libertà ai Comuni di aumentarla di altri 2 punti, cioè portarla al 10.6 per mille, o di azzerarla completamente. Inoltre,per i soli Comuni che hanno già deliberato un aumento della TASI dello 0.8 per mille, è concessa l’approvazione di una aliquota IMU fino all’11.4 per mille;

 

- per le citate abitazioni principali di lusso e le relative pertinenze (strutture destinate in modo durevole al servizio di abitazioni, nella misura massima di una unità per ciascuna delle categorie catastali indicate: C2,C6 e C7), sale dal 4 al 5 per mille, ma i Comuni potranno, anche in questo caso, aumentarla al 6 o riportarla al 4 per mille. Anche se spetta una detrazione di 200,00 euro da ripartire proporzionalmente alla percentuale di possesso, fra coloro che sono tenuti al pagamento;

 

- per i terreni agricoli è pari al 7,6 per mille, ma i Comuni possono azzerarla o elevarla sino al 10, 6 per mille.

 

Con la nuova IMU rimangono invariati:

 

  • L’esenzione del pagamento per le prime case e relative pertinenze (primi immobili di proprietà residenziali e non di lusso, acquistati da persone fisiche , destinate ad abitazione) e per i fabbricati che rientrano nelle categorie Catastali: A/2 A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e C/2, C/6 e C/7, corrispondenti, rispettivamente, a costruzioni di tipo: Civile, Economico, Popolare,Ultrapopolare, Rurale e Villinie a Magazzini,Cantine elocali di deposito, con rendita autonoma; Stalle, Rimesse e Autorimesse, senza scopo di lucro e Tettoie chiuse o aperte;

 

  • Le esenzioni su:

- unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa (dove i comproprietari non detengono la proprietà su una parte specifica dell’immobile, ma su una quota del valore dell’insieme) adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei Soci assegnatari e quelle destinate a Studenti universitari soci assegnatari, anche privi di residenza anagrafica;

- alloggi sociali (unità immobiliari adibite ad uso residenziale in locazione permanente ad individuie nuclei familiari che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato) adibiti ad abitazione principale;

- casa familiare (immobile nel quale si svolge la vita familiare, comprendente i mobili, gli arredi, i servizi e le pertinenze) assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice;

- un solo immobile posseduto e non concesso in locazione, del personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate, alle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile, al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e del personale appartenente alla carriera prefettizia. Esenzione per la quale non è richiesta la condizione della dimora abituale e della residenza anagrafica e per beneficiare della quale, secondo quanto previsto dalla lettera d) del comma 1 dell’art. 13 del D.l. 201/2011, non occorre inoltrare nessuna richiesta a non pagare l’imposta, ma va presentata la dichiarazione IMU, precisando, nelle annotazioni, il diritto all’esenzione ai sensi della citata norma. Del beneficio sono esclusi i dipendenti in congedo permanente o in pensione;

- unità immobiliare,a condizione che la stessa non risulti locata, posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in Istituti di cura o sanitari, a seguito di ricovero permanente;

- un solo immobile di proprietà o in usufrutto, a condizione che non risulti locato o dato in comodato d’uso, posseduto in Italia da cittadini residenti all’estero e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero – AIRE - ,purché siano pensionatinello stato estero di residenza e percepiscano la pensione erogata dal medesimo stato;

- I terreni agricoli montani o semi-montani, o di proprietà di coltivatori e imprenditori agricoli professionali;

 

- I terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale, a proprietà indivisibile e inusucapibile;

- le scadenze di pagamento, di cui la prima il 16 Giugno e la seconda il 16 Dicembre. Fermo restando la facoltà del contribuente di corrispondere l’importo complessivo in un’unica soluzione annuale, entro il 16 Giugno, salvo conguaglio;

 

  • e le agevolazioni su:

 

- immobile ad uso abitativo e delle sue pertinenze, concesso in comodato a familiari entro il primo grado di parentela, per il quale è prevista la riduzione del 50 % della base imponibile IMU;

- abitazioni locate a canone concordato (regolato da contratti che vengono stipulati sulla base degli accordi raggiunti dalle Associazioni di categoria di locatori e inquilini ) per i quali l’imposta stabilita dal Comune viene ridotta al 75%;

- fabbricati di interesse storico o artistico individuati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, che godono di una agevolazione fiscale consistente nella riduzione del 50 % della base imponibile (rendita catastale rivalutata del 5 %) per il calcolo dell’IMU;

- e i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili (per effetto di terremoti, usura od altro) e conseguentemente non utilizzati, per i quali, a meno che il Comune non preveda la completa esenzione delle imposte locali, la regola prevede uno sconto del 50 %, determinato sulla base della categoria catastale, limitatamente al periodo di durata di dette condizioni.

 

Con la riforma, la quota della TASI, finora di competenza di Inquilini e Comodatari, va ad aggiungersi all’importo del 100 % dell’IMU, interamente a carico del proprietario.

 

Per l’inizio dell’applicazione dell’imposta, la prima rata da corrispondere è pari alla metà dell’importo versato per IMU e TASI per l’anno 2019, mentre per la rata a saldo si dovrà tener conto di eventuali aumenti o diminuzioni delle specifiche aliquote, deliberate dai Comune competente.

 

La Dichiarazione IMU va presentata entro il 30 Giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso dell’immobile ha avuto inizio, o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta.

 

Qualora l’immobile sia posseduto da più contitolari, ogni quota di spettanza deve tener conto delle singole eventuali agevolazioni, senza possibilità di estenderle agli altri comproprietari.

 

Stando alle dichiarazioni del Governo la ristrutturazione delle aliquote “non determina l’aumento della pressione fiscale” in quanto “la manovra è stata strutturata ad invarianza di gettito, e quindi in modo tale da non determinare un aumento della pressione fiscale”.

 

Dichiarazioni non condivise dal Presidente di Confedilizia: Giorgio Spanzani Testa, che afferma “La nuova patrimoniale sugli immobili delineata nella manovra è peggiore delle due precedenti: IMU e TASI. Oltre a non essere sfiorato dall’dea di ridurre questo carico di tassazione insopportabile, il Governo peggiora la situazione in vari modi “. Poiché, secondo l’Associazione, la nuova tassazione sulla casa presenta diversi difetti: “Fa scomparire qualsiasi collegamento ai servizi, presente nella Tasi; aumenta la tassazione sui proprietari di immobili affittati, scaricando su di essi la quota di imposta che nella TASI era a carico degli inquilini; mantiene imposizioni vessatorie come quelle sugli immobili inagibili e su quelli sfitti per assenza di inquilini o acquirenti”.

 

Divergenze di affermazioni che, secondo chi scrive, considerato che l’ aumento, la diminuzioni o l’esenzione delle aliquote dell’imposta, inerenti le diverse tipologie e condizioni strutturali degli immobili, dipenderanno dalle delibere che saranno emanate, in proposito, dai Comuni, spetta al singolo utente verificare l’effettiva convenienza, o meno, dell’innovazione in questione e, soprattutto, di constatare e prendere atto della propensione dell’Amministrazione di appartenenza alla oculatezza e virtuosità, piuttosto che alla finalità di far quadrare i conti (magari tramite una poco avveduta e scrupolosa gestione finanziaria), prescindendo dall’immedesimazione delle ripercussioni sugli, in genere, modesti o deficitari bilanci familiari dei contribuenti.

 

Articolo redatto dal Prof. Domenico Brancato

 

 

Giornata di Raccolta del Farmaco

Giornata di Raccolta del Farmaco Copertina (694)
Eleonora Persichetti

 

Nel 2020, la GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco
di Banco Farmaceutico
dura una settimana (dal 4 al 10 febbraio)

 

In oltre 4.800 farmacie che espongono la locandina della #GRF2020, sarà possibile acquistare uno o più confezioni di farmaci da banco da donare agli indigenti. I medicinali saranno consegnati agli oltre 1.800 enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico che offrono cure e medicine gratuite a chi non può permettersele. In Italia, nel 2019, c’è stato il picco di richieste da parte degli enti, pari a 1.040.607 confezioni di medicinali (+4,8% rispetto al 2018); 473.000 persone povere si sono ammalate e hanno chiesto il loro aiuto per curarsi; in Italia, su 5 milioni di persone in povertà assoluta, 1 milione 260.000 sono minori, mentre 1 famiglia su 5 con figli è stata costretta a rinunciare alle cure per ragioni economiche

 

Nel 2020, Banco Farmaceutico compie 20 anni. In tale occasione, la GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco durerà una settimana, dal 4 al 10 febbraio (il giorno principale sarà sabato 8 febbraio).

 

In questi giorni, sarà possibile acquistare uno o più medicinali da banco in una delle oltre 4.800 farmacie che, in tutta Italia, aderiscono all’iniziativa (riconoscibili dal fatto che espongono la locandina della GRF). I medicinali raccolti (421.904 confezioni nel 2019, pari a un valore di 3.069.595 euro; 5.319.728 confezioni in 20 anni, pari a un valore di 34.155.450 euro) saranno consegnati agli oltre 1.800 enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico. Si tratta di realtà che offrono cure e medicine gratuite a chi non può permettersele per ragioni economiche. La Giornata è resa possibile da oltre 20.000 volontari che svolgono il turno in farmacia e da più di 15.000 farmacisti.

 

La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di Aifa, in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Assogenerici, Federsalus e BFResearch. Intesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA e Teva e al sostegno di EG Stada Group e DOC Generici. La Giornata è supportata da Mediafriends, Responsabilità Sociale Rai, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

 

La decisione di estendere le attività di raccolta ad una settimana deriva soprattutto dalla necessità di rispondere in maniera più efficace al fabbisogno espresso dagli enti.

 

Nella scorsa edizione della GRF, infatti, nonostante l’ottimo risultato (421.904 confezioni di farmaci raccolte, pari a un valore di 3.069.595 euro) è stato possibile soddisfare solamente il 40,5% delle richieste degli enti assistenziali.

 

Questo poiché la povertà sanitaria resta un problema preoccupante e di elevate dimensioni. In Italia ci sono 1,8 milioni di famiglie e 5 milioni di individui che vivono in condizioni di povertà assoluta.

 

Tra questi, nel 2019, sono stati 473.000 quelli che hanno avuto bisogno di farmaci e che hanno chiesto aiuto ad un ente assistenziale per potersi curare, come rileva il 7° Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico.

 

La richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali – si legge nel Rapporto - è cresciuta, in 7 anni (2013-2019) del 28%. Nel 2019, si è raggiunto il picco di richieste, pari a 1.040.607 confezioni di medicinali (+4,8% rispetto al 2018).

 

Val la pena, infine, ricordare che, tra i 5 milioni di poveri, 1 milione 260.000 sono minori; questo, nonostante il nostro intero sistema, a partire della Costituzione, riconosca al bambino il diritto a vedere riconosciuti i propri interessi e le proprie esigenze come superiori e nonostante siano passati 30 anni dall’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (New York, 20 novembre 1989), che riconosce al minore il diritto “di godere del miglior stato di salute possibile”.

 

Non solo: le famiglie povere con figli minorenni - sottolinea sempre il 7° Rapporto - sperimentano, paradossalmente (dal momento che sarebbe logico aspettarsi un supplemento di facilitazioni da parte delle istituzioni) difficoltà aggiuntive: nel 40,6% dei casi (vs 37,2% delle famiglie povere senza figli), per ragioni economiche, hanno limitato la spesa per visite mediche e accertamenti periodici di controllo preventivo almeno una volta nel corso dell’anno. Le difficoltà sono superiori anche per le famiglie non povere con figli (ha limitato la spesa o rinunciato del tutto il 20,7% di esse) rispetto alle famiglie non povere senza figli (18,3%). Considerando il totale delle famiglie (povere + non povere) ha limitato la spesa o rinunciato del tutto alle cure il 22,9% di quelle con figli, contro il 19,2% di quelle senza. Significa che la rinuncia ha riguardato, complessivamente, una famiglia su cinque.

 

“Tutto ciò significa che, nel nostro Paese, c’è ancora tanto lavoro da fare. Nei sette giorni della prossima Giornata di Raccolta del Farmaco sarà possibile dare un importante contributo, aiutando concretamente chi ha bisogno. Sostenere la GRF, come donatori, farmacisti, o volontari, significa sostenere quella rete di solidarietà composta dagli enti di assistenza e di prossimità senza la quale le persone povere sarebbero non solo prive di cure, ma anche più sole. Significa compiere un gesto che indica come la gratuità sia la strada da percorrere per realizzare il bene della società”, ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

 

“Ogni anno cresce l’impegno delle farmacie che partecipano a questa meritevole iniziativa, con spirito di solidarietà nei confronti delle persone più disagiate. In farmacia ben conosciamo le difficoltà economiche che, purtroppo, coinvolgono un numero sempre maggiore di famiglie, con conseguenze negative sulla salute: sono molti, soprattutto bambini e anziani, che non riescono a curarsi adeguatamente. L’adesione alla Giornata di Raccolta del Farmaco del Banco Farmaceutico conferma il valore sociale della farmacia e il suo costante contributo al miglioramento della vita collettiva”, ha dichiarato Marco Cossolo, Presidente di Federfarma Nazionale.

 

 

 

Ufficio stampa Fondazione Banco Farmaceutico onlus

L’appello di Carbonelli alle forze ambientaliste, civiche e sociali di Marino

L’appello di Carbonelli alle forze ambientaliste, civiche e sociali di Marino Copertina (764)
Gianni Morelli

Le ‘formiche’ del Movimento del Cambiamento hanno annunciato il ritorno delle loro Energie Positive nell’agone politico Marinese in vista della tornata elettorale che si svolgerà tra 16 mesi nel 2021.

 

A rilasciare una dichiarazione che vuol essere un vero e proprio ‘appello’ alle forze ambientaliste, civiche e sociali locali è il nuovo portavoce-segretario indicato all’unanimità dal Movimento per il Cambiamento, l’ing. Marco Carbonelli, figura nota a Marino soprattutto per le sue attività in ambito socio-culturale.

 

Il Movimento per il Cambiamento, e l’associazione ad esso collegata, ha una tradizione lunga oltre 10 anni nella difesa dell’ambiente dalle speculazioni di ogni genere e nella crescita civica sana della comunità” ha dichiarato Marco Carbonellisenza interessi di natura economica e di carriera politica personale. Il percorso avviato nel 2016 a Marino con la vittoria del M5S ha costituito una svolta che ha cambiato, per l’ambiente e la società, molte cose importanti sul territorio, dagli esiti della speculazione del Divino Amore oggi arrestata, alla raccolta differenziata applicata con successo, dalla gestione corretta dei fondi comunali fino all’affrontare in modo sistemico il problema del rumore generato dagli aerei dell’Aeroporto di Ciampino con la riduzione del numero di voli, oggi per la prima volta contemplata in un Decreto del Ministro Costa, tanto per citare i più importanti cambiamenti in atto. Ma molto resta ancora da fare e da migliorare, e in prospettiva elettorale 2021 il M5S di Marino non appare essere oggi in grado in modo autonomo, soprattutto a causa della situazione nazionale, di contrapporsi con possibilità di successo ai vecchi schieramenti locali, in particolare al centrodestra che vede in Stefano Cecchi, già da tempo sceso in campo per il ruolo di sindaco, uno dei possibili candidati in potenziale continuità con la vecchia politica cementificatrice realizzata proprio dal centrodestra dal 2006 al 2015 a Marino sotto la guida di Palozzi e di Silvagni.

 

Se si vuole, dunque, tentare di scongiurare il rischio di un possibile ritorno al cemento facile, agli interessi di chi governa per le sue aziende e per le concessioni edilizie delle lobby locali, è necessario che il mondo sano della società civile, delle associazioni e comitati ambientalisti e civici che difendono la natura, l’ambiente e la qualità di vita della gente si riunisca, come accaduto ad esempio nel caso di Argine via Divino Amore – ADA, in una aggregazione politica civica pronta a sviluppare un programma elettorale e una possibile alleanza con chi governa oggi, indicando candidature credibili e di spessore a tutti i livelli per il prossimo quinquennio amministrativo locale.

 

Mi appello, dunque, a tutti quei cittadini che ritengono possibile e necessario continuare in questa direzione, senza interessi personali diretti sul territorio e con il solo bene della comunità come obiettivo, perché si incontrino nella nuova aggregazione Energie Positive immaginata dal Movimento per il Cambiamento, per avviare insieme un percorso civico verso le elezioni 2021. Per contattarci basta visitare il sito noicambiamo: energiepositive , vi aspettiamo!

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