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"L'equilibrio indifeso": il nuovo romanzo di Roberto Pallocca


S. Maria delle Mole (68)
Eleonora Persichetti

 
 
Torna in libreria il noto autore marinese Roberto Pallocca con un nuovo romanzo, L’equilibrio indifeso, uscito per i tipi di Graus Editore lo scorso 24 aprile.
 
Dopo l’ultima pubblicazione, uscita in pieno covid, con questa, la settima del suo percorso artistico, Roberto ritornerà a dialogare col suo pubblico di lettori: una storia tormentata, passionale, a tratti quasi onirica.
 
La splendida immagine di copertina, realizzata dal grafico Antonio Galati, è emblematica del contenuto di quella che sembra una storia d’amore, ma che, in realtà, propone ben altri temi: due ragazzi, Roberto (sì, il protagonista è un omonimo dell’autore!) e Anna, camminano in bilico su un filo rosso che li farà incontrare, ma sul quale non saranno mai in perfetto equilibrio. Nel romanzo si capirà molto bene perché.
 
L’inizio è folgorante. È venerdì pomeriggio, stazione di Firenze. Lei corre a perdifiato. Lui trattiene la porta del treno in partenza, per farla salire. Lei sale, lo abbraccia, gli sussurra: “mi hai salvato la vita”. Restiamo frastornati da questa frase. La vita? Perché? Dov’è diretta Anna di tanto importante?
 
Durante il viaggio verso Roma, è silenziosa e riservata, indossa per gioco nasi rossi da clown e riempie un foglio di quaderno disegnando un enorme labirinto. Nasce tra i due un amore delicato, ma travolgente.
 
Roberto è un ghost-writer impacciato e insicuro, che scrive le storie degli altri. Anna studia psicologia per curare i pazzi con le parole, compare nella vita di Roberto ogni venerdì e si dissolve la domenica mattina. È sfuggente, misteriosa, taciturna, ma la vita le precipita addosso in un modo bellissimo e Roberto, che per la prima volta è la scelta di qualcuno, comincia a raccontarla in un libro tutto suo.
 
Una sera, però, Anna ha una violenta e inspiegabile crisi, fugge via e si rende irreperibile per giorni. Cosa nasconde? Chi è veramente? E perché è sparita nel nulla? Quali disequilibri perfetti nascondono le persone che amiamo?
 
Roberto, che non riesce a perdonare né a dimenticare, entra in contatto con la famiglia e gli amici di Anna e apprende una serie di fatti terribili: omissioni e bugie, dolori e rinunce, speranze e vendette.
 
Cosa resta, anche dell’amore più passionale, più bello, più travolgente, senza la verità? E se quello che amiamo follemente fosse solo una menzogna raccontata bene?
 
Quella di Roberto e Anna è una storia di equilibri mancati, di errori, di pazzie e di quanto amore occorre per tentare di guarirsi.
 
Disponibile in tutti gli store digitali e in libreria.

Cause dello spreco alimentare, conseguenze e accorgimenti per ridurlo

Focus (109)
Domenico Brancato

 
 
Per spreco alimentare, in genere, si intende il fenomeno della perdita di cibo, ancora commestibile, lungo il corso della filiera produttiva fino al consumatore finale.
 
Definizione alla quale seguono quelle più specifiche della: - Commissione Europea “Lo spreco alimentare consiste nell’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare che, per ragioni economiche, estetiche, o per la prossimità della scadenza al consumo (seppure ancora commestibili e quindi potenzialmente utilizzabili per l’alimentazione umana, animale o per la produzione di beni o energia), vengono destinati all’eliminazione”; e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura –FAO- che distingue il fenomeno in: Food Loss (perdita di cibo), cioè: “diminuzione della massa o del valore nutrizionale del cibo a causa di inefficienze nella catena di produzione e raccolto, trasporto e distribuzione”, come: eventi naturali avversi e infezioni parassitarie; mancata raccolta per l’inefficienza del sistema, deterioramento per inadeguatezza dei mezzi di trasporto, cattiva conservazione e protrarsi delle tempistiche del consumo; e Food Weste (spreco del cibo), inteso come “cibo arrivato nel circuito della distribuzione che, pur essendo potenzialmente idoneo al consumo, viene scartato a causa di una serie di fattori”, quali ad esempio: l’eliminazione effettuata dai venditori o dai consumatori perché danneggiato o di forma e pezzatura diverse dallo standard. Oppure per la tendenza alla non esposizione sugli scaffali o al non acquisto, in quanto vicino alla data di scadenza (sebbene sia ormai assodato che molti prodotti siano perfettamente consumabili anche oltre tale data), o per l’invenduto, dovuto al superamento dell’offerta rispetto la domanda.
Sprechi ai quali si aggiungono quelli non trascurabili che si verificano in ambito domestico, a causa del cibo quotidianamente buttato per eccesso di quantità acquistata o cucinata, rispetto agli effettivi bisogni e appetiti del nucleo familiare, o per il deperimento prima di consumarlo.
Spreco che, complessivamente, trova riscontro nelle varie modalità di quantificazione riportate nelle informazioni di seguito citate:
 
 
  • secondo l’Unione Europa: oggi, più di 1/3 del cibo prodotto nel mondo viene sprecato, considerato che trattasi di 1,6 miliardi di tonnellate, a fronte delle 5,3 disponibili. Per cui si stima che, recuperando soltanto ¼ del cibo che diventa rifiuto, si potrebbe soddisfare esaurientemente la nutrizione degli 828 milioni di persone che soffrono la fame;
  • per Il portale Earth.org (Movimento ambientalista globale per politiche economiche sostenibili del nostro pianeta): ogni anno vengono gettati fino a 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti, per un valore di circa mille miliardi di dollari (comprendenti l’equivalente di 172 miliardi acqua utilizzata per produrre del cibo che poi viene buttato. Quantità di Acqua che sarebbe sufficiente per assicurare un consumo di 200 liti al giorno a 9 miliardi di persone). Cibo, con il quale si potrebbero sfamare 200 milioni di persone in Europa, 300 milioni in America Latina e oltre 300 milioni in Africa;
  • nell’Unione Europea, lo spreco annuale ammonta a circa 59 milioni di tonnellate, delle quali il 53% (31,27 milioni di tonnellate) si verifica in ambito domestico, e il 47% (27,73 milioni di tonnellate) all’interno della catena di approvvigionamento alimentare;
  • in Italia, lo spreco annuale di cibo risulta essere di 8,65 milioni di tonnellate (a fronte delle 10,9 e 9,00 milioni di tonnellate della Germania e della Francia), corrispondenti, a Kg 146 pro-capite (15 Kg in più rispetto alla media europea), di cui il 73% si verifica in casa, dove trova particolarmente riscontro nello sciupio medio settimanale, sempre pro-capite, di: 30,3 g di frutta, 26,4 g di insalata, 22,8 g di pane, 21 g di verdure e 22,8 g di patate, aglio e cipolle. Il che equivale, secondo i dati emersi dallo studio “Spreco e Fame” pubblicato dal centro studi “Divulga”, in occasione della “Giornata Internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari” del 29 settembre, ad una perdita di 385 euro per ciascun cittadino e di 22.8 miliardi di euro annui a livello nazionale, così ripartiti: 17,92 miliardi per i consumi domestici; 2,40 miliardi derivanti dalla produzione; 960 milioni dall’industria alimentare; 970 milioni imputabili alla distribuzione e 550 milioni attribuibili al servizio di ristorazione;
  • per “Il caso Italia 2023 di Wast Watcher International Observatory on Food and Sustainability” (diffuso in occasione della Giornata di Prevenzione dello spreco alimentare, per iniziativa della Campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, su monitoraggio Ipsos ), dai rilievi effettuati a gennaio, risulta che gli italiani gettiamo in media 524,1 grammi pro capite a settimana, ovvero circa 75 grammi di cibo al giorno e 27,25 Kg annui , pari al 12% in meno rispetto alla medesima indagine del 2022;
 
  • “Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo” (Edizione ambiente), invece, stima (in riferimento ai dati dedotti dal bilancio alimentare della FAO), lo spreco confrontando, per tipologia di prodotto, la differenza fra la quantità di cibo che ogni italiano ha a disposizione e quella che effettivamente consuma giornalmente (secondo quanto sostenuto dell’ Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione –INRAN-), esprimendo il valore dell’eccedenza (esubero) in percento, come nella seguente Tabella (elaborata dai professori di Politica agraria ed Economia del settore agro-alimentare dell’Università di Bologna Andrea Segrè e Luca Falesconi):
 
CATEGORIE DI ALIMENTI
QUANTITA’ DISPONIBILE
g/persona/giorno
CONSUMO STIMATO
g/persona/giorno
ESUBERO
g/persona/giorno
Cereali, pane, pasta e sostitutivi.
433
258
40%
Verdura fresca e trasformati
463
211
54%
Frutta fresca e trasformata.
418
208
50%
Bevande alcoliche e sostituti.
205
91
55%
Carne e prodotti di carne.
242
110
54%
Pesce e prodotti a base di pesce.
67
44
33%
 
 
  • l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori -ADOC- , attraverso una indagine condotta nel 2008, rilevava che le famiglie italiane, a causa della tendenza ad approvvigionarsi più del necessario, o per l’errata conservazione dei prodotti, sprecavano circa il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati e il 35% di latte, uova, e carne. Sperpero equivalente ad un importo medio di 454 euro, pari all’8% della spesa totale. Come si può dedurre, in dettaglio, dalle indicazioni appresso riprodotte:
 
Quota del valore di sperpero in%, per tipologia di prodotto:
Latte, uova, carne, preparati e formaggi
39
Pane
19
Frutta e verdura
17
Affettati
10
Prodotti in busta
6
Pasta
4
Scatolame
3
Surgelati
2
Totale
100
 
     
Motivazione dello sperpero in valore%:
Eccesso di acquisto generico
39
Prodotti scaduti o andati a male
24
Eccesso di acquisti per offerte speciali
21
Novità non gradite
9
Prodotti non necessari
7
Totale
100
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sciupio che viene imputato, in buona parte, alla bassissima fungibilità (potenziale di recupero/riutilizzo dei prodotti alimentare gettati) degli scarti alimentari prodotti dai consumatori.
Fungibilità che, secondo la Confederazione italiana agricoltori -CIA-, raggiunge il valore più basso nel periodo delle feste natalizie, quando gli italiani mediamente gettano nella spazzatura 440 mila tonnellate di alimenti, per un valore complessivo di 1,32 miliardi di euro, pari al 20% della spesa complessiva. Dati in linea con i rilevamenti del Centro Comune di Ricerca -JRC- della Comunità Europea, dai quali si deduce che l’Italia, con le 270 tonnellate di cibo sprecato annualmente, è il peggiore fra gli Stati europei. Posizione attribuibile, per il 68%, sul totale dello spreco che avviene lungo tutta la filiera, al comportamento del consumatore finale
Tutto ciò non può che costituire un obbrobrioso paradosso, considerato che la quantità di cibo sprecato è quattro volte superiore al necessario per sfamare le persone denutrite nel mondo. E che mentre 800 milioni di persone patiscono per denutrizione, 2 miliardi circa subiscono le conseguenze della condizione di obesità o di sovrappeso. Condizione causata dall’eccessiva disponibilità di calorie, che in Italia è di circa 3.700 Kcal (Chilocalorie) al giorno pro-capite, rispetto l’una volta e mezzo il fabbisogno energetico medio quotidiano di 2.467di Kcal.
Gravi deleteri effetti in termini di giustizia sociale, ai quali si sommano non meno gravi ripercussioni sull’ambiente e sull’economia. Come è possibile dedurre anche dalle affermazioni delle autorevoli fonti: Inger Andersen (Direttrice esecutiva dell’United Nations Enviromen Programme) e del “Libro nero dello spreco in Italia”, secondo i quali: “ se la perdita e lo spreco del cibo fosse un Paese, sarebbe la terza maggiore fonte di emissioni di gas serra, dopo la Cina e gli Stati Uniti”; e “solo lo spreco alimentare in Italia vale il 2,3% del PIL (Prodotto Interno lordo).
Tant’è che, per i Paesi coscienti della gravità del problema, la lotta agli sprechi alimentari è divenuta una non più trascurabile priorità ed esigenza . Obiettivo che in l’Italia, trova riferimento nella legge Gedda del 19 agosto 2016 n. 166, finalizzata a promuovere:
il recupero alimentare; la concessione di agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per incentivare aziende, Grandi Distribuzioni Organizzate -GDO-, esercizi commerciali e ristoratori a donare il cibo in eccesso, per consentire a tutti gli Enti no-profit di beneficiare degli alimenti per sostenere le persone bisognose, partendo dal concetto “chi non butta sarà premiato”; l’attività di formazione e innovazione del centro studi Divulga, per puntare su strategie in grado di ridurre lo spreco in tutte le fasi della filiera, considerato che, secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale -ISPRA-, le filiere corte e locali sono in grado di abbattere da 5 a 9 volte i livelli di scarti e sprechi; la riduzione della tassazione sui rifiuti da parte dei Comuni, in base alla quantità certificata di prodotti alimentari ceduti dalle attività commerciali; l’abolizione di pratiche burocratiche scritte per regolare le donazioni gratuite di cibo; l’obbligo per i ristoratori di permettere ai clienti l’asporto del cibo non consumato, come previsto dalla famosa “Familiy bag o doggy bag” (borsa per la famiglia o borsa per il cane); il coinvolgimento delle mense aziendali, ospedaliere e scolastiche nella prevenzione dello spreco, con una promozione delle produzioni a chilometro zero da parte del Ministero delle Politiche agricole; il consenso della raccolta di tutti i prodotti agroalimentari che solitamente restano a marcire nei campi, per permettere il reinserimento nella filiera di distribuzione e di cederli a titolo gratuito ad Associazioni di volontariato; la destinazione degli alimenti non reinseribili nella filiera per il nutrimento degli animali d’allevamento; l’attuazione di una vasta campagna di sensibilizzazione nelle aziende e nelle scuole (dove viene previsto uno specifico insegnamento sull’educazione alimentare) per combattere gli sprechi; l’elargizione di alimenti in buono stato oltre la data di conservazione, del pane invenduto entro le 24 ore dalla produzione e dei prodotti alimentari e farmaci con imballaggio difettoso o etichette sbagliate (purché le inesattezze non coinvolgano le date di scadenza e le indicazioni sulle sostanze potenzialmente allergiche o fonti di intolleranze); l’ istituzione di un fondo per lanciare progetti di riuso del cibo e per la ricerca e promozione degli imballaggi antispreco.
Provvedimenti che la legge di bilancio 2018 ha esteso attraverso due specifici emendamenti che incrementano le agevolazioni fiscali già predisposte e semplificano ulteriormente le pratiche burocratiche. Oltre ad aggiungere nel paniere dei prodotti donabili gratuitamente: gli integratori alimentari; i presidi medico-chirurgici; i prodotti farmaceutici; i prodotti di cartoleria e cancelleria; i prodotti per la cura della casa e della persona; i biocidi (antiparassitari non agricoli) e i prodotti sequestrati dalle Fiamme Gialle o dalle Istituzioni e il recupero di alimenti avanzati in grandi eventi sportivi o viaggi sulle navi da crociera.
E ancora in Italia, sono state avviate una serie di iniziative volte a ridurre, prevenire e riutilizzare lo spreco, in attinenza: - alle direttive della Legge n. 155 del 25 giugno 2003 o “Legge del Buon Samaritano”, che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fine di solidarietà sociale; - e al Decreto Ronchi del 5 febbraio 1997 n.22, che recepisce le direttive 91/158 CEE, finalizzate a trasformare la tassa sui rifiuti in tariffa di igiene alimentare, facendo pagare non in base alla superficie degli esercizi , ma in base alle quantità smaltite.
Iniziative che, trovano , in particolare, riscontro nelle denominazioni e finalità di cui appresso:
 
- Un anno contro lo spreco: campagna pluriennale, con cadenza annuale, mirata a rivolgere l’attenzione alla diversa tipologia di consumi: cibo, acqua, energia, spreco zero ecc., lanciata da Last Minute Market , spin.off (giro del mercato dell’ultimo minuto) del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, sotto il patrocinio del Parlamento Europeo, avente per obiettivo principale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle cause e le conseguenze dello spreco, sulle modalità per ridurlo e sulla promozione di una cultura scientifica e civile orientata ai principi della sostenibilità e della solidarietà;
- Un pane per tutti: proposta di legge con obiettivo economico-ambientale basata: sulle vendite sottocosto alle Onlus e mense povere, dei prodotti invenduti vicino alla scadenza o leggermente danneggiati, all’interno dei supermercati, e bank food (cibo in banca); e sulla promozione della destinazione di carne, pesce e verdure in scadenza ai canili e associazioni animaliste e la differenziazione degli alimenti scartati da destinare al compostaggio;
- Last Minute Market –LMM- (Mercato dell’ultimo minuto): organizzazione studiata per mettere in collegamento l’impresa con la grande distribuzione o il piccolo esercizio commerciale che vogliono donare prodotti (danneggiati o vicini alla data di scadenza) alle associazioni no-profit, per la fornitura di pasti a persone in condizioni di disagio economico o sociale. Affinché, i primi possano guadagnare evitando di assumersi i costi di trasporto e smaltimento e i secondi perché fruiscono gratuitamente di alimenti validi e buoni. E’ una soluzione che non solo consente ad entrambi le componenti di conseguire una condizione di convenienza, ma anche il vantaggio di impedire ad ogni tonnellata di rifiuti alimentare di generare 4,2 tonnellate di CO2. Il che rappresenta un grosso sconto sui costi per l’ambiente e la collettività;
- Ridere in casa (Riduzione degli sprechi in casa): progetto che nasce dalla necessità di migliorare le conoscenze dei consumatori con lo scopo di ridurre i consumi e gli sprechi di prodotti agricoli e di allevamento, migliorare la filiera produttiva e ridurre l’impatto sull’ambiente. Considerato che un italiano medio spende circa 600 euro all’anno per acquistare prodotti alimentari che scadranno prima di essere consumati e diventare rifiuti, e che consuma 250 litri di acqua procapite al giorno, nonostante la diffidenza verso l’acqua che sgorga dal rubinetto. Questa guida al consumo critico vuole fornire quindi elementi essenziali, partendo da dati della ricerca scientifica e da informazioni di carattere legislativo. Allo scopo di informare il consumatore sulle caratteristiche dei prodotti in merito alla: qualità, salubrità e scadenza e di proporre alcune soluzioni per conservarli meglio ed aumentarne la durata;
- Siticibo: programma della “Fondazione Banco Alimentare ONLUS Alimenti in esubero”, ma ancora ottimi come: primi piatti, pietanze, contorni frutta e verdura, pane e dolci che, nel giro di poche ore, grazie al servizio di recupero quotidiano effettuato da volontari (tramite una rete logistica di furgoni attrezzati per garantirne l’igiene, l’integrità e l’appetibilità), trasferiscono le eccedenze laddove il bisogno è più urgente;
- Buon fine: Progetto inizialmente avviato dalla Coop e successivamente condiviso da Esselunga e Conad, per il recupero del cibo che altrimenti sarebbe stato buttato.
Mentre in ambito internazionale, sempre con la medesima finalità, sono stati predisposti programmi ed avviati altri accorgimenti, quali:
- Agenda ONU: che prefissa gli Obiettivi di Sostenibilità entro il 2030, ponendo al 12° posto la lotta contro lo spreco alimentare, e incentiva i Paesi con più spreco alimentare verso un’economia circolare e green, in rispetto dell’ambiente;
- Frosted: strumento che permette di controllare la catena del freddo monitorando in tempo reale il pesce ed altri prodotti deperibili durante il trasporto, per evitare shock termici ed il conseguente deterioramento;
- Applicazioni: procedura che nel mercato si sta sempre più per affermare, in quanto trattasi di un app (applicazione) da installare su un dispositivo mobile o desktop (contenitore destinato ad accogliere le applicazioni per la gestione dei flussi da inviare telematicamente), che permettono di comprare alimenti che i commercianti o i negozianti butterebbero perché non considerati freschi, ma ancora in perfette condizioni e non scaduti, come appunto l’app “ Too Good To Go” (Troppo buono per essere buttato);
- European Green Deal (Accordo verde europeo) che comprende: il Farm to Fork (Dalla fattoria alla tavola): primo tentativo politico alimentare che prevede misure e regole per la trasformazione di tutta la filiera, al fine di rendere più sostenibile l’ intero sistema alimentare; e l’UNEP che nel Food Intex Report -Rapporto sull’Intex (Azienda distributrice in tutto il mondo di diverse tipologie merceologiche) alimentare, ha suggerito di distinguere il tipo di rifiuto tra alimento che può essere ancora destinato all’alimentazione e no e quello che può essere riutilizzato. Allo scopo di proporre diverse soluzioni e pianificare piani di economia circolare;
- Three R’S “Le tre R” (ridurre, riusare e riciclare), ovvero le tre parole chiave su cui lavorare per trovare la via efficace per abbattere drasticamente l’assurda quantità di spreco alimentare.
Tutte iniziative, norme e ipotesi di soluzione potenzialmente molto utili, per poter contenere lo spreco alimentare, sempreché non manchi il sistematico contributo di tutte le componenti della filiera. Per far sì che la “Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare” del 5 Febbraio , non sia solo un’occasione momentanea annuale di riflessione sul tema, ma divenga un intento senza soluzione di continuità. In modo tale che la quantità di cibo prodotta possa essere: proporzionata alle effettive necessità, ecologica, sostenibile e a disposizione di tutti.
Obiettivo, nei confronti del quale i consumatori potremmo assumere un ruolo determinante, solo se decidessimo, in massa, di mettere in atto, con assiduità, l’elenco delle seguenti buone intenzioni pubblicato in occasione dello “Stop Wast Day “ (Stop dello spreco alimentare) che si celebra ogni anno il 25 Aprile:
  • eseguire il controllo (check) della dispensa prima di fare la spesa;
  • prima di andare al supermercato stendere la lista della spesa, pensando ai piatti che verranno preparati nel corso della settimana;
  • una volta nel negozio, per evitare inutili eccessi, acquistare solo il necessario, seguendo la lista predisposta;
  • resistere alla tentazione di fare acquisti d’impulso di prodotti che, probabilmente, non saranno mai consumati o utilizzati
    orientare la spesa preferibilmente verso i prodotti scontati prossimi alla scadenza, ma perfettamente commerciabili;
  • non lasciare i prodotti deperibili a temperatura ambiente per più di 2 ore, soprattutto se la temperatura stessa è superiore a 32° C;
  • cogliere uno spazio nel frigorifero da destinare agli alimenti con più alto rischio di essere buttati;
  • acquistare periodicamente i prodotti a lunga scadenza e frequentemente quelli freschi;
  • acquistare prodotti non perfetti, non vuol dire prendere merce di seconda mano, , in quanto anche se presentano imperfezioni non sono né danneggiati né marci;
  • controllare quotidianamente (check day by day) gli alimenti, in modo tale da scegliere, giorno dopo giorno, quelli più prossimi alla data di scadenza (shelf life);
  • dosare la quantità di cibo ottimale prima di cucinarlo;
  • donare le scorte in sovrappiù (extra) ad una dispensa alimentare locale, oppure ad un centro di raccolta;
  • instaurare competizioni con amici e familiari per verificare chi riesce a resistere più a lungo senza produrre sprechi alimentari:
  • utilizzare la propria creatività per trasformare gli scarti alimentari in merende (snack) o spuntini gustosi e dall’agevole preparazione;
  • congelare i cibi che non è possibile cucinare e consumare a breve, tenendo presente i tempi di congelazione per le seguenti tipologie di alimenti: 6 mesi per carne di vitello e quella di agnello; da 6 ai 9 mesi per il pollo; dai 6 a 10 mesi per la selvaggina; e da 2 ai 3 mesi per la salsiccia; pesce fresco: magro (Palombo, Spigola, Sogliola, Rombo, Trota, Orata, Seppie, Calamari, Vongole e Aragosta), fino a 6 mesi, grasso(Sgombro, Aringa, Salmone, Anguilla, Capitone e sardine), non più di 3 mesi; verdure: fresche, già pulite, tagliate a pezzetti e che non contengono elevate quantità di acqua (insalata, ravanelli, cetrioli, ecc.), fino a 6 mesi, cotte fino a 3 mesi; formaggi a pasta filata (mozzarella, provolone, scamorza e caciocavallo) fino a 6 mesi, invece non sono adatti per la congelazione quelli freschi (ricotta e spalmabili); cibi cotti (lasagne, spezzatini, ragù, sugli, ecc,) fino a 3 mesi.
Suggerimenti ai quali fanno seguito quelli derivanti dall’esito di una indagine condotta dal Periodico bimestrale “Ecologica” (che raggiunge centinaia di persone online in tutto il mondo, per la diffusione di idee ed innovazioni utili alle imprese green e per la promozione di uno stile di vita sano ed ecosostenibile), su famiglie italiane, per la maggioranza delle quali, per ridurre lo spreco alimentare, occorre anche:
  • l’estensione dell’educazione alimentare in tutti gli ambiti sociali e non solo in quello scolastico;
  • il miglioramento delle indicazioni sulle etichette;
  • la commercializzazione di prodotti in confezioni di minore grandezza;
  • la produzione di confezioni (packaging) di nuova generazione, che permettano una migliore e più lunga conservazione degli alimenti;
  • e una indispensabile adozione di provvedimenti normativi inerenti allo spreco del cibo, che prevedano incentivi e sanzioni, oppure tassazioni sulla base di una sorta di “sprecometro”.
Comunque, a prescindere dalla coincidenza fra le varie entità e metodologie di stime, rimane il dato di fatto che lo spreco di alimenti per il consumo umano, che si calcola sia di 1,3 miliardi e di 8,65 milioni di tonnellate, rispettivamente a livello mondiale e in Italia, oltre ad essere la causa che determinare il già grave problema della sofferenza per fame nel mondo, comporta: - ingenti inutili investimenti economici, per il trasporto, il lavoro e l’energia impiegati; sempre più preziose dissipazioni di risorse naturali, come l’acqua e grandi estensioni di terreni coltivabili; e le conseguenze della produzione di ben 4,2 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di rifiuti alimentari (che, secondo le stime fornite dal Programma delle Nazione Unite per l’ambiente in un report del 2021, globalmente rappresentano l’8 -10% di immissioni di gas serra in atmosfera). Insieme di risorse, impegno economico e nocività ambientali spesi e generate per produrre materie prime per alimentari che verranno, in buona parte, abbandonati, scartati e buttati nella spazzatura.
Deprecabile realtà che contrasta con: - il risolutivo modello di produzione e consumo dell’Economia Circolare, basata sulla messa in pratica dei principi di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, che determinando l’allungando dei tempi della filiera occorrenti per la loro trasformazione, restituiscono un nuovo ciclo di vita;
- e la diffusa inadeguatezza quali-quantitativa delle abitudini alimentari che, oltre a produrre sprechi e rifiuti, causano i deleteri diffusi effetti del sovrappeso e dell’obesità (quando il soggetto supera di circa 20 Kg o del 30% il suo peso corporeo ideale): presupposto dell’insorgenza di importanti patologie cardiovascolari, dell’ipertensione e del diabete mellito o di tipo 2. Patologie che i Medici considerano essere responsabili, in un individuo adulto, della riduzione media di 8 anni dell’aspettativa di vita e di 19 anni di perdita della salute.
Effetti che, secondo i dati rilevati dall’ISTAT nel 2021, in Italia, la quota di sovrappeso: che l’Organizzazione Mondiale della Sanità –OMS considera quando un individuo adulto ha un Indice di Massa Corporea –IMC- maggiore/uguale a 25 ( IMC che si ottiene dividendo il peso, espresso in Kg , per l’altezza al quadrato, espressa in metri –m-. Così, nel caso di un peso corporeo di 75 Kg ed un’altezza di 1,80 m, si avrà un IMC = a Kg 75 / m 1,80 x m 1,80 (3,24)= 23,15 Kg/m2), risulta essere pari ..al 36, 1% (43,9 maschi e 28,8 femmine), e quella di obesi (chi ha un valore di IMC maggiore o uguale 30 kg/m2) dell’11,5% (12,3 maschi e 10,8 femmine). Percentuali, in costante crescita, che equivalgono a 25 milioni di persone obese o in sovrappeso, di cui oltre 23 milioni adulti e 2,2 milioni di bambini e adolescenti di età fra i 3 e i 17 anni. A completamento dei citati valori di IMC per adulti, si ritiene utile riportare anche quelli relativi ai bambini ed adolescenti:
 
ETA’ anni
Valori dell’IMC indicanti la condizione corporea di normopeso per
Maschi Femmine
3
14,4 - 17,0 14,1 - 16,9
4
14,4 - 16,7 13,9 - 16,8
5
13,9 - 16,7 13,8 - 17,0
6
14,0 - 16,8 13,8 - 17,0
10
14,9 - 18,6 14,8 - 19,1
11
15,3 - 19,3 15,3 - 20,0
12
15,7 - 20,1 15,9 - 20,9
13
16,3 - 20,9 16,5 - 21,9
15
17,6 - 22,8 17,7 - 23,7
16
18,2 - 23,7 18,1 - 24,2
17
18,7 - 24,4 18,3 - 24,7
18
19,2 - 25,0 18,5 - 24,9
 
affinché chiunque, per se e famigliari, possa verificare autonomamente l’adeguatezza o meno della condizione dell’IMC personale e, all’occorrenza e per tempo, provvedere ad osservare abitudini alimentari più salutari.
In definitiva, per far sì che il cibo possa essere a disposizione di tutti e la sua produzione divenga ecologica e sostenibile, occorre accantonare la propensione al consumismo: modello di comportamento delle società fondato sull’incremento illimitato dei consumi di beni secondari e superflui. La cui soddisfazione crea disuguaglianza sociale e minimizza Il sentimento di condivisione e solidarietà alimentati dal buon senso e senso di responsabilità. Principi la cui osservanza costituisce l’unica soluzione perseguibile per rendere meno utopico il conseguimento del comune benessere.
 
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Ultime dal FORUM


Notte bianca: Penso ci voglia tolleranza per eventi che non sono poi così frequenti! C’è stata prima la Festa di Santa Maria e più questa Notte Bianca ma in fondo non è stato poi così terribile! Ha coinvolto più che altro gli abitanti del Centro intorno alla Piazza.
Tombini RUMOROSI: Il Comitato di Quartiere ha inviato ufficialmente un comunicato al comune di Marino in merito alla problematica in oggetto. La comunicazione la trovate nella pagina Protocollo di questo portale. È raggiungibile dal menù.
Festa patronale: Mi creda sono la persona più tollerante della zona ma ..... il rumore assordante continuo fino a tarda notte (i decibel superano tutti i parametri consentiti) tenere le finestre chiuse con questo caldo! inoltre leggo che sta tornando il Signor covid, e visto l'assembramento non sarebbe meglio stato evitarlo visti i precedenti! 3 giorni e 3 (quasi) notti sono veramente troppi,oltre il disagio dei parcheggi e della chiusura totale di tutte le principali vie. Comunque W la festa!
Carta solidale: È stata pubblicata oggi con numero protocollo isee
Amministratori di Condominio: Un vero furfante... Capisco perfettamente. Buona fortuna. P.s. forse ho capito di chi parla
Piste Ciclabili: Resta il fatto che sia qui che altrove (vedi fb) non leggo la stessa veemenza messa durante la realizzazione della pista ciclabile. Eppure la carreggiata per le auto è più utilizzata... Impressione mia?
Parco Lupini: Oggi ho constatato che al parco Lupini la modalità usata di potatura degli alberi corrisponde a quella definita Capitozzatura. Pratica che danneggia irrimediabilmente gli alberi. Speriamo che non sia così e che ci sbagliamo. isaitalia.org/gli-indispensabili/237-perche-la-capitozzatura-e-dannosa.html
Farmacia VIA DON E. TAZZOLI: Buongiorno, diversamente da quanto comunicato nel mio ultimo intervento, rettifico che l'apertura della farmacia comunale sita in via Don Enrico Tazzoli 4, è rinviata al 10 Novembre 2022.

 

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"Sportello Europa in Comune" e regolamento per i lavori su strade

Marino (76)
Eleonora Persichetti

 
A Marino, nel Consiglio comunale di lunedì 22 aprile, sono state approvate due mozioni presentate dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, entrambe illustrate dal capogruppo Simone Del Mastro.
 
La prima di esse, approvata all’unanimità con 20 voti favorevoli su 20 votanti, chiedeva al sindaco Stefano Cecchi e alla Giunta l’erogazione del servizio (gratuito) “Sportello Europa in Comune” sul territorio comunale “affinché sia assicurato alle numerose importanti realtà commerciali e produttive locali un qualificato servizio di informazione e assistenza in ordine alle varie opportunità di finanziamento sovracomunale, con particolare riguardo a quelle offerte dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e dei Fondi Europei a Gestione Diretta”.
 
Marino – ha spiegato Del Mastro nel corso dell’illustrazione della mozione – è una delle città più grandi dell’area dei Castelli Romani, con oltre 46mila abitanti, e presenta numerose importanti realtà commerciali e produttive sul proprio territorio, dunque tale sportello può rappresentare sicuramente un fondamentale punto di riferimento per tutte le imprese commerciali e industriali interessate ad accedere alle varie opportunità di finanziamento sovracomunale”.
 
La seconda mozione, accolta con 18 voti favorevoli e 2 astenuti su 20 votanti, chiedeva, invece, la revisione del regolamento per l’esecuzione di scavi e canalizzazioni sulle aree pubbliche o di pubblico transito, con allegato il disciplinare per il rifacimento del manto stradale.
 
Il regolamento, approvato nel giugno 2019 – ha argomentato Del Mastro, si presenta non sufficientemente dettagliato e che le strade del nostro comune versano in condizioni precarie e a causa di tale situazione i cittadini e gli automobilisti incorrono spesso in danni e infortuni, a carico sia del cittadino che della comunità tutta”.
 
La Giunta si è impegnata ad “aggiornare e dettagliare maggiormente il regolamento”, a “far sì che tale lavoro di implementazione venga affidato alla commissione consiliare permanente della capigruppo”, a “verificare periodicamente lo stato di salute delle strade”, a “monitorare le modalità con cui vengono effettuati i lavori pubblici stradali” e a “ridurre, in questo modo, la spesa pubblica continua che una situazione di questo tipo costringe il Comune a discapito del contribuente”.
 
Come gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – Marino – ha commentato il capogruppo Simone Del Mastro a margine dell’assise – esprimiamo la nostra soddisfazione per l’approvazione delle nostre due mozioni discusse ieri pomeriggio in Consiglio comunale. Ringraziamo i colleghi consiglieri per la sensibilità mostrata su entrambi i temi. Chiaramente, in qualità di gruppo di minoranza, vigileremo affinché venga dato seguito agli impegni presi dalla Giunta”.

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Italia Metal Detector club (I.Me.De. club - www.imede.it) nasce il 10 dicembre del 2009 e già sapeva cosa voleva fare da grande.
Lo scopo primario dell'associazione è sempre stato quello di motivare, far conoscere, addestrare ed educare i praticanti di questo hobby ad un utilizzo corretto ed onesto del proprio strumento.
Non a caso è un club e non è facilissimo farne parte datosi che si tiene principalmente conto delle attitudini e dei trascorsi degli aspiranti.
I.Me.De. si interessa principalmente di ricerche d'oggetti smarriti e di bonifiche di terreni.
Sfruttiamo la tecnologia a scopo sociale rispondendo ad ogni tipo di richiesta su tutto il territorio nazionale.
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I defibrillatori a Santa Maria ritornano finalmente operativi

S. Maria delle Mole (262)
Antonio Calcagni

 
 
In data 15 aprile, a seguito di una verifica, abbiamo constatato che la situazione dei defibrillatori, a disposizione H24 nella nostra Città, era ormai (da molti mesi) fuori controllo.
 
Parliamo degli strumenti “salva vita” presenti all’esterno delle tre farmacie comunali della nostra Città, rispettivamente in via Silvio Pellico 57, via G.Prati 38-40 ed in via E.Tazzoli 4-10.
 
Per porre fine a questa grave situazione, in data 16/04/2024 abbiamo inviato una Pec al Direttore della Multiservizi di Marino e per conoscenza all’Assessora alla Sanità, in cui chiedevamo l’immediata rimessa in servizio dei suddetti strumenti.
 
Da una successiva verifica effettuata in data  26 Aprile, con profondo piacere, abbiamo potuto constatare che finalmente sono ritornati tutti e tre efficienti.
 
Piccole soddisfazioni che confermano, ancora una volta, l’utilità del  nostro operato, a favore di Santa Maria.
 
Approfondimento:
Questi dispositivi di defibrillazione sono identificati con l’acronimo: DAE oppure AED (Defibrillatore Automatico Esterno) e si differenziano tra Automatici e Semiautomatici.
La differenza è sono per la pressione di uno o due bottoni per il corretto funzionamento.
defibrillatori automatici e semiautomatici esterni, si differenziano da quelli manuali per la loro capacità di rilevare automaticamente se è necessario o meno erogare una scarica elettrica al cuore del paziente
 
L'uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito, in assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco, anche a chi non sia in possesso di formazione specifica. Si applica  l'articolo 54 del codice penale "Stato di necessità" a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso ad una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare.
 
Con l’occasione di questo articolo, stiamo preparando un articolo che ci darà una istruzione su un eventuale utilizzo di questi dispositivi Salva Vita. Non ce ne sarebbe bisogno perchè ogni DAE ci condurrà passo passo (con immagini, suoni e voce) a tutto ciò che si dovrà fare.
Comunque, sapere prima è sempre meglio che farsi trovare impreparati ed incapaci di decidere se intervenire o solo restare a guardare.
 
Il nuovo articolo sarà pronto tra qualche giorno e raggiungibile nell’area Rubriche alla voce Salute. Sarete comunque avvisati tramite la solita mail se siete già iscritti alla nostra NewsLetter.
 
Se ancora non sei iscritto alla Newsletter, fallo ora! Vai a fine pagina e clicca sul bottone verde "RIMANI INFORMATO".

Marino, successo per la Festa di Primavera in Allegria 2024 a Santa Maria delle Mole

S. Maria delle Mole (266)
Eleonora Persichetti

 
Si è conclusa ieri sera la Festa di Primavera in Allegria 2024 di Santa Maria delle Mole, frazione di Marino, che si è svolta al Parco Lupini nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 aprile riscuotendo un ottimo successo di pubblico.
 
La festa, ideata dall’UCF Marino del presidente Andrea Paciotti con il partenariato del Comune di Marino, è stata caratterizzata da tantissime attrattive e divertimento per adulti e bambini: stand enogastronomici e di artigianato, street food, karaoke, arrosticini, musica, esibizioni di danza, DJ-Set, animazione e spettacoli dal vivo.
 
Nella giornata di sabato 20 aprile hanno fatto compagnia al pubblico le letture a cura dell’Isola delle Fiabe Errante, le esibizioni della scuola di pattinaggio artistico ASD Marino Roller e della Banda Salsera Academy, la musica della scuola Lizard Accademie Musicali, l’intrattenimento di Andrew C DJ con il format “Ti Sblocco un Ricordo”, con tantissima musica anni ’80-’90-2000 tutta da ballare, e l’Orchestra Spettacolo Emanuele Imperoli Band.
 
Domenica 20 aprile, invece, è stata la volta delle esibizioni a cura del Centro Cinofilo Educamicane, dei Wings on the Feet – Michael Jackson Tribute Band, dello spettacolo musicale “Io canto Franco Califano”, omaggio al mitico “Califfo” da parte di Sergio D’Arpa, dell’esibizione della scuola di danza ASD Stardust Sporting Center e dei migliori anni della musica italiana con I Figli delle Stelle.
 
A intrattenere le tante famiglie accorse al Parco Lupini sono stati Super Mario e Pikachu nel pomeriggio di sabato e Topolino e Minnie in quello di domenica.
 
Non è mancato, chiaramente, il momento dei saluti istituzionali, presentato dal giornalista Luca Rossetti. Sul palco, insieme al sindaco Stefano Cecchi, sono saliti la vicesindaco Sabrina Minucci, gli assessori Pamela Muccini e Rinaldo Mastantuono, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Pisani e i consiglieri comunali Mario Tisei e Vincenzo Amato De Serpis.
 
Una bellissima festa – ha commentato il primo cittadino Stefano Cecchi, soprattutto nella seconda giornata, grazie a temperature più miti e a un meteo più clemente rispetto a sabato. È sempre bello vedere tante famiglie partecipare a eventi come questo e mettere da parte per qualche ora i problemi della quotidianità, per godere di momenti piacevoli in cui stare insieme. Grazie all’UCF Marino, agli sponsor e a tutte le persone che si sono spese per la realizzazione della festa”.
 
Andrea Paciotti e l’UCF Marino continuano a essere una garanzia per quanto concerne gli eventi e le feste sul territorio – ha aggiunto l’assessore alle Attività Produttive e alla Polizia Locale Rinaldo Mastantuono. Oltre alla qualità del programma di ogni singolo appuntamento, c’è sempre una grandissima attenzione a tutto ciò che attiene alla sicurezza e all’ordine pubblico, un elemento importante e che fa certamente piacere sottolineare. Grazie a tutti per la collaborazione”.
 
Subito dopo i saluti istituzionali, la Festa di Primavera in Allegria ha vissuto un momento particolarmente toccante: prima di lasciare spazio all’esibizione musicale dei Figli delle Stelle è stato omaggiato, con un lungo e sentito applauso, l’artista, nonché rappresentante delle Forze dell’Ordine, Cristoforo Russo, campano, ma conosciuto, benvoluto e stimato a Santa Maria delle Mole, dove ha vissuto a lungo, tragicamente scomparso nei giorni scorsi all’età di 46 anni.
 
Una Festa di Primavera in Allegria davvero ben riuscita, grazie a una meravigliosa sinergia tra amministrazione comunale, commercianti, associazioni e scuole del territorio – ha commentato a margine dell’evento il presidente dell’UCF Marino Andrea Paciotti. Ringrazio il pubblico, come sempre numeroso, l’amministrazione comunale di Marino, tutti gli artisti e gli standisti, le persone che hanno collaborato con me per l’organizzazione di questa festa, le Forze dell’Ordine e tutti coloro che hanno garantito la sicurezza in queste due giornate, lavorando in maniera instancabile”.

Pronti per il Centro Estivo 2024?

S. Maria delle Mole (219)
Eleonora Persichetti

 
 
Manca poco all’estate e anche alla chiusura delle scuole. Tutti i genitori che lavorano si stanno già organizzando per gestire al meglio questo lungo periodo di vacanze. Il centro estivo è l’opzione preferita da molti, perché i bambini e i ragazzi sono impegnati in attività ricreative, sportive, a contatto con la natura, le lingue, le professioni artigianali e possono svagarsi in tutta tranquillità. Mamma e papà sanno che sono al sicuro, che si divertono, socializzano e passano delle ore spensierati.
 
 
L’Associazione Crea con Encanto di S. Maria delle Mole, in via Guglielmo Pepe, 8, anche quest’anno propone un programma davvero interessante. Si tratta del Centro estivo creativo, per bambini dai 5 anni, che dal lunedì al venerdì potranno cimentarsi in giardinaggio, attività creative con legno, ceramica, carta, plastica, ping pong, balli di gruppo, giochi d’acqua, laboratori di inglese, di cucina, di pasta di zucchero e tanto altro.
C’è uno spazio all’aperto, uno al chiuso climatizzato, un’area riposo e un angolo lettura.
 
A partire dal 10 giugno e fino al 20 luglio, le attività sono previste dalle ore 8:30 alle 13:30 e fino alle 16:00 su richiesta, dal lunedì al venerdì.
 
Per un’estate all’insegna del divertimento e della creatività!
 
 
Associazione Crea con Encanto
Info 339/3581641

La Nostra Voce

NOI DIAMO SPAZIO AL CITTADINO
BASTA CON LA POLITICA SUI SOCIAL
 
La Nostra Voce è anche La Tua Voce
 
Il Portale di Santa Maria delle Mole è nato proprio per tale scopo.
 
Indipendentemente dal nome ci occupiamo di tutte le problematiche delle frazioni “a valle” del comune di Marino e quindi di; Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Portiamo avanti, già da anni e con evidenti risultati, questo impegno in modo assolutamente apolitico ed intendiamo sottolinearlo APOLITICO 

Perché questo:
In molti hanno tentato di percorrere tale strada ma alla fine si sono sempre dimostrati quel che intendevano mascherare; lavorare solo per scopi personali e di partito.
Infatti come potete tastare con mano:
- Tutti i siti tematici sono stracolmi di politica e pubblicità.
- Tutte le pagine e, ancor peggio, tutti i gruppi Facebook di zona sono ormai monopolizzati da tre/quattro individui che ci martellano dalla mattina alla sera di pubblicazioni politiche ed inserzioni pubblicitarie di attività in loco. Non portano benefici ma rimbalzano incessantemente informazioni già note!

Non è rimasto più spazio per chi vuole lamentarsi del solito malcostume comunale o di quelle problematiche che rendono difficile il quieto vivere perché soffocati da questo indecente comportamento.

Per tale motivo, noi APOLITICI ed ASCOLTATORI della comunità, abbiamo deciso di dare un taglio a tutta questa indecente volgarità di comportamento e dedicare delle aree per portare alla luce, solo e soltanto, le nostre difficoltà di vita.
Per la risoluzione delle problematiche ce ne occuperemo sul portale ed anche a suon di carte bollate, ove necessario!

 
Per qualsiasi problematica questo portale mette già a disposizione un Forum dove chiunque può dire la propria. Esiste anche la possibilità di intervenire sulle argomentazioni pubblicate periodicamente.

Per non creare troppa confusione e per coloro che non sono in grado di utilizzare tali strumenti ma sanno come muoversi sui social: abbiamo attivato degli Speciali Gruppi su Facebook per ogni frazione. Scegli il gruppo a te dedicato:
E’ ben inteso: A nessuna comunicazione politica, pubblicitaria o di semplice frivolezza verrà dato spazio.

 
Castelluccia e Fontana Sala:
Sono di Castelluccia - Fontana Sala ... senza SE
facebook.com/groups/castellucciafontanasalaplus/

Cava dei Selci:
Sono di Cava dei Selci ... senza SE
facebook.com/groups/cavadeiselciplus/

Due Santi:
Sono di Due Santi ... senza SE
facebook.com/groups/duesantiplus/

Frattocchie:
Sono di Frattocchie ... senza SE
facebook.com/groups/frattocchieplus/

Santa Maria delle Mole:
Sono di Santa Maria delle Mole ... senza SE
facebook.com/groups/santamariadellemoleplus/
 
Tutti questi gruppi sono gestiti da personale ultra qualificato e già facente parte della nostra redazione.
Esponete problemi ma mai parlare di politica, di attività commerciali, di ricette, cani e gatti smarriti e tutti quegli argomenti già martellanti altrove.

Siete i benvenuti a “Casa Vostra” ed il vostro smartphone smetterà di suonare o vibrare in continuazione per inutili motivi.
 

SOSTIENI SANTA MARIA DELLE MOLE

Il Comitato di Quartiere che gestisce questo portale informativo è a tutela di Santa Maria delle Mole, Cava dei SelciFrattocchie, Due Santi, Castelluccia e Fontana Sala, inoltre sostiene tutti gli altri CdQ territoriali e le Associazioni No-Profit dell’Interland.
 
Se hai a cuore il tuo ambiente e vuoi difenderlo, tutelarlo ma non hai i mezzi o capacità, noi siamo al tuo fianco.
Offriamo i nostri servizi unicamente ad Aziende e/o Privati che svolgono la propria attività nella nostra area geografica.

 
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Noi non noleggiamo spazi pubblicitari.
 

 
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Puoi richiedere informazioni, tramite il nostro “Modulo”, ai seguenti contatti:
 

- Presidente Antonio Calcagni
 

- Francesco Raso (responsabile web) 

Novità sul Parco di Palaverta

Frattocchie (500)
Eleonora Persichetti

 
Da tempo gli abitanti di Palaverta attendono la realizzazione del Parco in Piazza XXI ottobre, tra la Nettunense e Frattocchie.

C’è una notizia promettente: i lavori sono iniziati.

“Il nostro impegno decennale sta iniziando a dare i suoi frutti, a beneficio di tutti i cittadini che non hanno un giardino, e molti nemmeno un balcone – afferma Mauro Abate, Presidente della Sezione di Marino di Italia Nostra.

Tuttavia questa ditta - prosegue - che deve realizzare il parco quale onere concessorio, già diverse volte si è resa responsabile di un comportamento dilatorio per realizzarlo. Ad esempio, per trovare un archeologo che firmasse i documenti di sua competenza, hanno impiegato più di un anno. Penso che con tutti gli archeologi disponibili sarebbe dovuto essere facile trovarne uno.

Poiché l'idea è che i lavori di questo parco/piazza vengano realizzati di pari passo con la costruzione delle note palazzine nel parco di Santa Maria delle Mole, occorrerà vigilare che la ditta costruttrice mantenga gli impegni, e altresì che il Comune  e l'attuale Sindaco Cecchi, che a noi di Italia Nostra - Sezione di Marino ha assicurato che non firmerà l'abitabilità delle palazzine se non verrà ultimato questo parco, facciano quanto promesso e di loro dovere”.

Così conclude Mauro Abate.

Festa di Primavera in Allegria 2024

S. Maria delle Mole (475)
Eleonora Persichetti

 
Sabato 20 e domenica 21 aprile a Santa Maria delle Mole, frazione di Marino, si svolgerà la Festa di Primavera in Allegria 2024, ideata dall’UCF Marino del presidente Andrea Paciotti con il partenariato del Comune di Marino.
 
L’evento, che si terrà al Parco Lupini (ex Parco Spigarelli), in via Nicolò Tommaseo, sarà caratterizzato da stand enogastronomici con prodotti tipici di tutta Italia, street food, arrosticini, stand di artigianato, artisti di strada, musica (anche dal vivo), giostre, animazione e spettacoli per bambini e adulti.
 
La Festa di Primavera in Allegria sarà a ingresso gratuito, con possibilità di parcheggio in piazza Albino Luciani. Di seguito il programma.
 
Sabato 20 aprile
Ore 15 – Apertura stand di artigianato ed enogastronomici
Ore 15 – Letture con L’Isola delle Fiabe Errante
Ore 15:30 – Esibizione della scuola di pattinaggio artistico ASD Marino Roller
Ore 17 – Musica con Lizard Accademie Musicali
Ore 18 – Esibizione della scuola Banda Salsera Academy. A seguire: Ti Sblocco un Ricordo con Andrew C DJ
Ore 20:30 – Orchestra Spettacolo Emanuele Imperoli Band
Per tutto il pomeriggio: karaoke con Karaokestoballando; intrattenimento per bambini con Super Mario e Pikachu
 
Domenica 21 aprile
Ore 10 – Apertura stand di artigianato
Ore 10-12 – Prove ed esibizioni a cura del Centro Cinofilo Educamicane
Ore 13 – Apertura stand enogastronomici
Ore 16 – Cover Michael Jackson
Ore 17 – Spettacolo musicale “Io canto Franco Califano” con Sergio D’Arpa
Ore 18 – Esibizione scuola di danza ASD Stardust Sporting Center
Ore 19 - I Figli delle Stelle (I migliori anni della musica italiana)
Per tutto il pomeriggio: intrattenimento per bambini con Topolino e Minnie
 
Dopo un grandissimo Natale in Allegria 2023, siamo pronti per questo nuovo grande evento – sottolinea il presidente dell’UCF Marino Andrea Paciotti –. Voglio ringraziare il sindaco Stefano Cecchi, l’assessore alle Attività Produttive Rinaldo Mastantuono e tutta l’amministrazione comunale di Marino, per aver concesso il partenariato per la Festa di Primavera in Allegria 2024, i commercianti, per la partecipazione attiva in sede di organizzazione di questo appuntamento, e tutte le Forze dell’Ordine, che insieme al servizio di emergenza e alla Protezione Civile saranno impegnate a garantire la sicurezza durante i due giorni dell’evento”.
 
 

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Facciamo bella la nostra scuola

S. Maria delle Mole    (audio/video)    (commenti:2) (889)
Antonio Calcagni

 
 
I cortili come paesaggi gioco-didattici
 
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo, inviatoci dal “Gruppo Progetto-Facciamo Bella la nostra scuola”. Questo fantastico gruppo ha realizzato un progetto che, migliorando l’aspetto dei cortili delle nostre scuole, porta lustro alla nostra comunità, oltre ovviamente a rendere più piacevole la frequentazione delle scuole da parte dei nostri piccini. Una sola parola. Grazie per quello che fate.
 
Oggi 6 aprile 2024 si è concluso il primo passo del progetto Facciamo bella la nostra scuola, che riguarda l’abbellimento dei cortili di cinque plessi dell’Istituto comprensivo di Santa Maria delle Mole.
 
Tutto ha avuto inizio lo scorso settembre, quando una maestra ha segnalato questa iniziativa di carattere nazionale. Il Consiglio d’Istituto, sostenendo questa esperienza, ha colto l’occasione sia per aggregare la Comunità Scolastica sia per migliorare l’aspetto dei cortili delle scuole, disegnando e colorando i classici giochi da cortile: campana, tris, bersaglio, copiami, jump e twister. Per la scuola media, invece, sono previsti dei murales sul tema dei quattro elementi naturali: terra, acqua, aria e fuoco.
 
L’obiettivo è quello di promuovere e valorizzare la partecipazione attiva dei genitori alla vita della scuola, stimolare il senso di cooperazione e di impegno civico, proporre e realizzare un’azione educativa, fondata sul senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti dei beni comuni.
 
Grazie a dei genitori “specializzati” (quattro architetti, una restauratrice e un decoratore) è stata avviata la fase ideativa nei vari plessi, successivamente sottoposta all’approvazione sia del Consiglio d’Istituto sia degli Assessori Comunali.
 
Tutto questo è stato possibile anche attraverso il supporto di Leroy Merlin- Ciampino, che ha fornito prodotti di alta qualità (vernici, pennelli, rulli, ecc.) per la realizzazione dei lavori; mettendo a disposizione anche un consulente specialistico, che ha orientato la scelta di tutti i prodotti. La multinazionale francese, ancora una volta, si è dimostrata sensibile alle tematiche educative, rivolte ai bambini, che sono decisive per affrontare l’elevato grado di complessità e mutevolezza della società contemporanea.
 
La Comunità Scolastica dell’Istituto Comprensivo di S. Maria delle Mole, nel fine settimana appena trascorso, si è riunita per dare vita all’evento di partecipazione collettiva, prendendosi cura del cortile del plesso Verdi; il primo dei cinque investiti dal progetto. E non si vede l’ora di abbellire la prossima scuola”.

Sabato 13 Aprile: Giornata Ecologica dedicata all'Appia Antica

S. Maria delle Mole (814)
Antonio Calcagni

 
Sabato 13 Aprile, dalle 09:30 alle 14:00, il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole ed il circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio organizzano una giornata ecologica, dedicata alla “Regina Viarum”, un sito per cui è stato già completato l’iter per il riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
 
E così, in attesa di questo evento epocale, abbiamo ritenuto nostro dovere dedicare una giornata ad una realtà che spesso e volentieri e vista con sufficienza se non con indifferenza da noi cittadini che abbiamo l’onore di averla.
 
Scopo quindi della giornata è quello di avvicinare i nostri concittadini a cotanta bellezza, premessa indispensabile per poter poi amare, difendere e valorizzare.
 
L’appuntamento è fissato alle ore 09:30 presso il piazzale adiacente al Bar Incontro, ovvero all’XI miglio.
 
Tra due chiacchiere di storia, ecologia e riciclo dei materiali provvederemo a fare ciò che ci riesce meglio: ridare decoro contro l’abbandono dei rifiuti da parte di chi vuole vederci rassegnati all’incuria.
 
La raccolta sarà organizzata in squadre con staffette di piccoli volontari che individueranno i rifiuti abbandonati per guidare gli adulti alla loro raccolta.
 
Intorno alle 10:30 è prevista una colazione, offerta dal Bar Ibba, che ringraziamo per la sua disponibilità.
 
La giornata si concluderà alle 14:00 presso l’area dell’Info Point di Santa Maria delle Mole, dove chi vorrà, potrà organizzarsi per consumare un pranzo al sacco.
 
L'occasione sarà propizia anche per iscriversi al Comitato di Quartiere e concordare insieme gli interventi futuri.
 
Stessa cosa vale anche per le iscrizioni al circolo Legambiente Appia sud Il Riccio.
 
Si raccomanda di usare un abbigliamento consono alla situazione in cui ci troveremo ad operare, senza dimenticare di portare un cappello, essenziale viste le previsioni meteo.
 
Portate anche guanti, e se possibile, piccoli utensili.

Marino, con "La maternità surrogata: reato universale?" iniziati gli incontri tematici con FdI

Marino (261)
Eleonora Persichetti

 
 
Nel pomeriggio di venerdì 5 aprile il circolo territoriale di Fratelli d’Italia di Marino centro ha ospitato l’incontro “La maternità surrogata: reato universale?”, durante il quale è stato affrontato il tema della maternità surrogata (o utero in affitto) dal punto di vista etico-clinico, sociale e giuridico.
 
Introdotto da Simone Del Mastro, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Colonna, l’evento ha registrato gli interventi della dottoressa Martina De Nicola, dottoressa di ricerca in Bioetica, dell’avvocato civilista Martina Carano e della consigliera regionale del Lazio di Fratelli d’Italia Micol Grasselli. Presenti, tra il pubblico, anche la consigliera comunale della Lega di Marino Francesca Puliti e il presidente del Consiglio comunale di Monte Porzio Marco Pitolli.
 
“Questo è il primo incontro pubblico che ospitiamo dopo l’apertura, avvenuta circa due mesi fa, della nostra sede – ha esordito il consigliere comunale Simone Del Mastro –. Abbiamo deciso di dare vita, a partire da oggi, a una serie di iniziative sul territorio per affrontare tematiche di natura politica, sociale, economica, ambientale e non solo. Iniziamo dalla maternità surrogata, una tematica delicata e complessa, ma al tempo stesso molto attuale, che il nostro gruppo politico ha già affrontato a livello locale nel maggio 2023, quando ha promosso una raccolta firme a sostegno della proposta di legge nazionale sulla maternità surrogata come reato universale. La nostra sede deve essere aperta alla cittadinanza per far comprendere bene le linee programmatiche e il pensiero della nostra comunità politica. Ringrazio la dottoressa Martina De Nicola, presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Marino centro e dottoressa in Bioetica, l’avvocato civilista Martina Carano e la consigliera regionale Micol Grasselli”.
 
“Lo scorso anno – così la dottoressa Martina De Nicola – un gruppo di parlamentari ha presentato una proposta di aggiunta al comma 6 dell’articolo 12 della Legge 40 del 2004: la richiesta di considerare reati anche le pratiche di maternità surrogata che avvengono all’estero. Dietro questa pratica, che in Italia è illegale e non prevista, c’è un mondo che coinvolge diversi soggetti, adulti e non adulti. La maternità surrogata è nata negli anni ’70 in concomitanza con lo sviluppo delle tecniche di fecondazione artificiale e prevede che una donna, in maniera gratuita o a pagamento, decida di affittare il proprio utero, e quindi il proprio corpo, per una gravidanza per conto terzi di una coppia o di una singola persona. Il coinvolgimento della coppia può avvenire in termini di contratto o di collaborazione come dotazione di materiale genetico (ovociti, spermatozoi…), oppure possono intervenire donatori esterni o, ancora, la donna può decidere di mettere parte del proprio patrimonio genetico a disposizione di questa gestazione.
 
Vale la pena sottolineare che spesso le donne che decidono di utilizzare questa pratica vi accedono più volte e, dal punto di vista clinico, incorrono spesso in problematiche quali la sindrome da iperstimolazione ovarica o infiammazioni pelviche. L’impatto clinico cambia anche a seconda delle condizioni economiche e sanitarie del Paese in cui viene effettua la maternità surrogata. Per capire la questione dal punto di vista clinico e sanitario bisogna analizzare la geografia del cosiddetto ‘turismo procreativo’. I Paesi che permettono la pratica della maternità surrogata sono molteplici: in Occidente ve ne sono alcuni, in Stati Uniti e in Canada è possibile a pagamento, in Inghilterra è prevista solo quella gratuita e vi sono altri Paesi in cui il quadro cambia a seconda della legislazione, che in alcuni casi, come in Ucraina e in India, è più blanda. I costi variano in base al Paese: per esempio 120mila dollari negli Stati Uniti e 20-30mila dollari in India. In India parte dei soldi è destinata proprio alle donne che scelgono di sottoporsi a questa pratica, spesso residenti in campagna, povere e lasciate a se stesse nelle fasi prima e dopo il parto.
 
La maternità surrogata viene spesso raccontata come un atto di donazione gratuito, ma molto spesso dall’Europa ci si rivolge verso Paesi più lontani, dove vi si può accedere a prezzi vantaggiosi. Ma la questione va vista anche sul piano etico e morale: in tutto il discorso c’è da tenere presente un soggetto indifeso, il bambino, che viene richiesto, contrattualmente scelto e voluto, e i fenomeni di gestazione, in termini biologici ed esperienziali, non sono neutri per il bambino, che riesce anche a ‘rivivere’ il battito del cuore della mamma sentito per 9 mesi se viene appoggiato al suo petto. Ricordiamo che, quando si parla di maternità surrogata, si sta parlando comunque di un mercato che riguarda esseri umani e in ballo c’è anche la questione del rispetto della donna”.
 
“Il tema della maternità surrogata – ha aggiunto l’avvocato Martina Carano – trova una sua regolamentazione nella Legge 40 del 2004, che per la prima volta in Italia ha regolamentato le tecniche di procreazione medicalmente assistita, legate al diritto di genitorialità, che in qualche modo richiama l’articolo 2 della Costituzione, che tutela l’uomo nell’evoluzione delle formazioni sociali, prima fra tutte la famiglia. La Legge 40 ha aperto le porte alla fecondazione omologa e a quella eterologa, che prevede un terzo donatore, ma quest’apertura non è mai arrivata al riconoscimento della maternità surrogata o gravidanza per altri, in cui una donna, chiamata madre gestazionale, porta avanti una gravidanza rinunciando a monte ai diritti nei rapporti col neonato.
 
Il divieto di maternità surrogata si trova nell’articolo 12 comma 6 della Legge: è un divieto che risponde a dei principi di ordine pubblico internazionale, che la nostra Costituzione deve garantire, e intende tutelare la dignità dell’uomo, motivo per cui si parla, nella proposta di legge, di ‘reato universale’. Inoltre, anche sulla base di sentenze della Corte di Cassazione, mentre non ci sono dubbi sui rapporti con il genitore biologico, che fornisce il seme, non è riconosciuto il legame di parentela con il genitore committente.
 
A livello giuridico, poi, l’adozione di un figlio nato con la pratica della maternità surrogata è possibile solo come ‘caso particolare’. La maternità surrogata, anche secondo i giudici, viola la dignità della donna, e il motivo per il quale si vuole estendere all’estero il divieto è un modo per opporsi a questo turismo procreativo. Dunque è un fatto anche di diritto, oltre che etico”.
 
“Quello della maternità surrogata è un tema estremamente delicato – ha concluso la consigliera regionale Micol Grasselli –, sul quale si possono avere sensibilità diverse anche tra appartenenti allo stesso gruppo politico. Per questo bisogna ascoltare i diversi punti di vista e confrontarsi in incontri come questo. Il mio punto di vista è quello della nostra premier Giorgia Meloni: il rapporto che si crea con il feto nel momento della gravidanza è un rapporto reale e vedere un bambino trattato come una merce che si può comprare o vendere credo sia davvero sconvolgente, così come è sconvolgente che l’utero della donna sia considerato una macchina incubatrice che genera qualcosa che poi verrà venduto.
 
Se vogliamo essere una Civiltà con la C maiuscola, una pratica del genere non possiamo accettarla. Per questo la modifica alla Legge è necessaria, perché bisogna bloccare questo processo e il turismo procreativo. Certamente è una tematica complessa sul piano legislativo, ma si deve assolutamente lavorare per non consentire più questa pratica”.

C'era una volta il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole

S. Maria delle Mole (554)
Gianni Botta

Come recita il titolo, c’era una volta il Comitato di quartiere di Santa Maria delle Mole... ed ora ce ne sono due.
 
Avete letto bene: ieri abbiamo appreso da internet che da ottobre dell’anno scorso a Santa Maria delle Mole è nato il nuovo Comitato di Quartiere “La Casa nel Parco e dintorni” al quale il Comune affiderà la gestione del Parco “Giovanni Falcone”. Ai nuovi residenti di Santa Maria, ricordiamo che l’intitolazione del Parco al Giudice Giovanni Falcone avvenne quasi trent’anni fa per iniziativa dell’Associazione “Progetto Uomo-Ambiente” che promosse un sondaggio presso le scolaresche le quali scelsero che il Parco fosse dedicato a Giovanni Falcone. Sua sorella Maria Falcone onorò questa scelta presenziando nel giorno dell’inaugurazione avendo compreso il senso di riscossa espresso da quel voto “popolare” di piccoli innocenti che, loro malgrado, vissero l’atmosfera drammatica di quegli anni.
Durante tutto questo tempo le persone dell’Associazione “Progetto Uomo-Ambiente” si sono prese cura del Parco Falcone senza alcun aiuto né sostegno e, aggiungiamo adesso, riconoscimento. 
 
Ed è solo perché nutriamo un profondo rispetto per tutto ciò che oggi non staremo ad alimentare la polemica su una scelta a molti sembrata “politica”, la memoria del Giudice Falcone non merita di essere trascinata in questa vicenda dai contorni squallidi.
 
Il motivo per cui scriviamo questo articolo è che improvvisamente esce fuori un altro “comitato di quartiere” quando il Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole esiste da 40 anni durante i quali ha collaborato con le altre realtà allo scopo di tenere vivo lo spirito di comunità; trasmettere il senso di appartenenza a coloro che vengono ad abitare qui, mandano i loro figli nelle scuole, nella Parrocchia, nei centri sportivi o nei parchi,persone che vivono quotidianamente Santa Maria, i suoi negozi, i suoi spazi.
La nostra soddisfazione nasce quando vediamo che i nostri concittadini ci ringraziano per la riuscita della Festa Patronale, apprezzano le nostre iniziative, l’impegno del Gruppo Volontari del Decoro Urbano che cercano di tenere puliti i giardini, le strade in cui passeggiano sereni coi loro figli o con i cani scodinzolanti, senza chiedere altro.
 
Eppure ci sarebbe piaciuto che qualcuno dell’Amministrazione, non per blandirci – perché siamo sempre stati attenti a tenere le distanze dal politico di turno –, ma per dare un segno di apprezzamento a tutto ciò, ci avesse chiesto se fossimo stati interessati a rilevare la gestione del Parco Falcone, noi che non abbiamo neanche più una sede in cui riunirci oppure depositare il materiale.
 
Niente di tutto ciò, silenzio assoluto, salvo venire a conoscenza che il Sindaco, la sua Giunta, il Presidente del Consiglio Comunale erano a conoscenza da mesi che esisteva un’altra realtà auto-proclamatasi “comitato di quartiere” a cui stavano per affidare il Parco Falcone.
Neanche un cenno a noi che avremmo accettato di buon grado di prendercene cura come già facciamo con le altre zone di Santa Maria, oltretutto potendo finalmente contare su una sede di cui continuiamo ad avere necessità.
 
Quindi ci chiediamo e chiediamo al Sindaco, alla sua Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale se sia stato un errore non esserci “accasati” o addirittura candidati in una lista elettorale pro-sindaco – come è il caso del Sig. Fabio Fosso, rappresentante di questo “comitato” e candidato nella Lega alle comunali 2021 –, se sia stato sconveniente richiamare l’attenzione sullo stato in cui versava il Parco Falcone o quale altro errore abbiamo commesso per essere stati ignorati ed accantonati in questo modo a vantaggio di una realtà sorta dal nulla. Infatti, ci piacerebbe che il Sig. Fosso o chi per lui si presentasse alla nostra comunità per raccontare quando è nato questo comitato, da chi sia composto e quali progetti abbia, perché niente altro si sa oltre che gestiranno il Parco Falcone.
 
Non abbiamo capito se il Sindaco, la sua Giunta ed il Presidente del Consiglio Comunale – il quale si vanta di essere nato e cresciuto a Santa Maria – si siano resi conto di aver creato una spaccatura nella nostra comunità con questa scelta che mortifica non solo noi ma il senso civico, accecati dal solo desiderio di “marcare il territorio”.
Sappiano comunque che siamo sempre qui se vorranno risponderci: continueremo ad organizzare le iniziative, pulire le strade, incontrare i nostri concittadini al bar per una battuta, un sorriso e non solo nei giorni di festa, perché è la nostra comunità ed in questa ci identifichiamo.

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"La maternità surrogata: reato universale?"

Marino (261)
Eleonora Persichetti

 
Il circolo territoriale di Fratelli d’Italia di Marino centro, sito in corso Vittoria Colonna 84, venerdì 5 aprile ospiterà l’incontro La maternità surrogata: reato universale? Spunti e riflessioni, dedicato al discusso tema della maternità surrogata (o utero in affitto), un argomento di grande attualità e di estrema delicatezza per via delle molteplici implicazioni etico-cliniche, sociali e giuridiche a esso inerenti.
 
L’appuntamento, al quale è invitata tutta la cittadinanza, avrà una finalità conoscitiva sull’argomento e vorrà essere un momento di riflessione per tutti.
 
All’evento, con orario d’inizio previsto alle ore 18, interverranno:
- Martina De Nicola, dottoressa di ricerca in Bioetica;
- Martina Carano, avvocato civilista;
- Micol Grasselli, consigliera regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.
 
Modererà l’incontro il consigliere comunale Simone Del Mastro, capogruppo di Fratelli d’Italia a Marino.
 
Per Fratelli d’Italia Marino sarà un ritorno sul tema: nel maggio 2023 il direttivo comunale e i consiglieri Simone Del Mastro e Fabrizio De Santis indissero una raccolta firme per sostenere la proposta di legge di Fratelli d’Italia, approvata in Commissione Giustizia alla Camera, per rendere l’utero in affitto reato universale, ossia perseguibile penalmente in Italia anche se commesso all’estero. Nel febbraio 2023, infatti, un gruppo di parlamentari aveva presentato la proposta di legge n° 887 per chiedere che l’Italia, in quanto stato civile, vieti una pratica che comporta rischi e sfruttamento verso le donne e i nascituri.
 
Si può sottoscrivere la proposta di Fratelli d’Italia anche online, sul sito Internet https://www.fratelli-italia.it/maternitasurrogatareatouniversale/

Convegno sul futuro di Roma Capitale

Nazionali (305)
Eleonora Persichetti

 
Si svolge venerdì 5/4/2024 presso l’Aula Consiliare di Ciampino (in Via 4 Novembre 91), promosso dal Co.Pro.N.E.L. onlus, un rilevante Evento sul Futuro Istituzionale di Roma Capitale: se, dopo 23 anni, finalmente la Repubblica Italiana potrà avere costituita la sua Capitale (essendo stato riconosciuto – dall’art.114,c.3 della Costituzione come integrato dal Referendum approvativo del 7/10/2001 – che “Roma è la Capitale della Repubblica. La legge dello Stato ne disciplina l’Ordinamento”).
 
L’Evento, dopo i Saluti Istituzionali del Comune di Ciampino, inizierà (alle ore 16:30) con una prima parte Storico-Culturale di Roma nei millenni passati (dalle Origini in Albalonga e Bovillae alle diverse Repubbliche Romane sino all’Unità d’Italia ed alla sua Liberazione dall’ Occupazione Nazi-Fascista) e durante la Repubblica Italiana (condizionata: dallo Stato Centralista e Burocratico, dallo Sviluppo Speculativo e Caotico, dal Decentramento scarso e formale, comunque inadeguato ed insufficiente). Si completerà con un ampio riassunto dei 40 anni di lotte, proposte e lunghe attese del Popolo Sovrano Capitolino e Metropolitano: nel suo insieme e nelle sue Comunità Locali (Roma, Boville, Ciampino, Fonte Nuova, Tor San Lorenzo, Pomezia, Ostia-Acilia, Fiumicino, Lido di Diana, Città di Collatia, Pirgy) mediante diversi tipi di Documenti (Leggi, Deli bere, Emendamenti, OdG) strumenti illustrativi (Video, Foto, Slide).
 
La seconda parte Istituzionale inizierà (alle ore 17:30) con un prologo di contributi (video e slide) di qualificati esperti (studiosi dei profili istituzionali e conoscitori della omogenea Comunità Capitolina e Metropolitana) per poi concludersi con una Tavola Rotonda fra Legislatori, proprio nel merito dei contenuti di una buona legge per Roma Capitale, per i 21 Comuni Metropolitani (15 Municipi di Roma; i Comuni di Ciampino, Fiumicino, Pomezia, Fonte Nuova; Comuni in costituzione di Boville e Tor San Lorenzo) che ne faranno parte e per 3 Nuove Provincie (bacini ottimali per la grande programmazione di area vasta) nella parte non Capitolina della vecchia Provincia di Roma (Civitavecchia, Tivoli, Velletri): sarà introdotta e moderata da Pino Cardente (Coordinatore Co.Pro.N.E.L. e 1º Proponete Istituzionale della Legge Popolare per Roma Capitale Metropolitana), vi sono stati invitati gli Onorevoli Fabio Rampelli (Vice-Presidente Camera dei Deputati), Filiberto Zaratti (1ª CP Affari Istituzionali, Segretario d’Aula Camera dei Deputati), Maria Elena Boschi (1ª CP Affari Istituzionali Camera dei Deputati), Roberto Morassut (CS “Sicurezza- Città-Periferie” Camera dei Deputati) e Luciano Nobili (Presidente C.S. “PNRR – Grandi Eventi” Consiglio Regione Lazio).
 
 
Associazione Sempre Boville-CoProNEL onlus

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"A te, Mamma": un concorso di poesia in occasione della Festa della Mamma

Focus (106)
Eleonora Persichetti

 
 
La rivista specializzata sulle tematiche della disabilità, Ugualmente Abile News, è lieta di bandire, in occasione della Festa della Mamma, la prima edizione del concorso di poesia dal titolo: A te, Mamma.
Sarà una raccolta di poesie incentrate sulla figura della Mamma, sulla sua importanza e su quanto abbia inciso nel corso della vita di ognuno. Un tributo ad una figura davvero importante: donna, madre, pilastro della famiglia, sempre super impegnata e piena di cose da fare. Una donna forte, coraggiosa, tenace, amorevole al tempo stesso, esempio per figlie e figli. La Mamma che ci accudisce, che ci protegge, anche dal cielo, ed è sempre nel nostro cuore. Il tutto racchiuso in un ricordo, in un componimento che vede lei come musa ispiratrice, in una descrizione, in un Ti voglio bene detto in rima.
 
Genere: poesie e filastrocche;
Titolo: A te, Mamma;
Collana: Le Antologie di Apollo;
Giuria: la Redazione;
Tema: la figura della Mamma sotto forma di poesia;
Tempo di consegna dei lavori: 8 Maggio 2024;
Lunghezza delle poesie: massimo 30 versi totali;
Quota di adesione: gratis;
Premi: attestato, pubblicazione;
Partecipanti: autori e autrici italiani e stranieri di qualsiasi età, è richiesta la autorizzazione/liberatoria firmata con cui si autorizza alla pubblicazione dell’opera.
 
La liberatoria avrà la seguente veste:
“Io sottoscritto…….(nome e cognome)……….(nome e cognome)… nato a ………………. il…………………….autorizzo il web magazine Ugualmente Abile News alla pubblicazione dell’opera con il titolo .........,......................................................... Dichiaro di essere l’unico ed esclusivo proprietario della poesia summenzionata e di averne ogni totale, piena e libera disponibilità. Dichiaro inoltre che la poesia è originale. Riconosco il diritto da parte della redazione di Ugualmente Abile News ad intervenire sul testo per attività di editing e correzione di bozze e ad intraprendere ogni iniziativa pubblicitaria per far conoscere l'Opera, nelle forme e nei modi che essa riterrà opportuni. e accetto integralmente il presente regolamento.
Data e firma ................................................…
 
– Pubblicazione: sul sito e in homepage
Riconoscimenti: l’autore, la cui opera verrà selezionata, riceverà un attestato di merito per aver partecipato al concorso.
Sarà avvisato soltanto il vincitore via e-mail.
 
Modalità di partecipazione: per partecipare, gli autori dovranno inviare via mail la propria opera, in formato word (.doc) a redazione@ugualmenteabile.it (le mail inviate ad altri indirizzi di posta non verranno prese in considerazione), indicando nell’oggetto il nome del concorso, mentre, nel testo della email bisogna riportare il titolo dell’opera e i propri dati anagrafici compreso il numero telefonico.
 
Ogni autore potrà partecipare con una sola opera.
 
Chi vuole può pubblicare la propria poesia o filastrocca con uno pseudonimo, che indicherà nella email tra i dati anagrafici;
Partecipando al concorso, gli autori acconsentono a cedere al web magazine Ugualmente Abile News, a titolo gratuito, il diritto di pubblicazione, riproduzione, diffusione e distribuzione al pubblico, attraverso il sito, della propria opera. A Ugualmente Abile News è riservata la scelta della veste grafica della pubblicazione online. Concede, altresì, ove lo ritenesse necessario, il diritto di utilizzare estratti della poesia a fini pubblicitari e promozionali, in qualsiasi modo e forma.
 
Ogni autore dichiara che la propria poesia è un’opera originale di sua esclusiva paternità, che non viola alcuna norma di legge e/o diritti di terzi e in particolare, non ha né forme né contenuti denigratori, diffamatori o di violazione della privacy. In caso contrario, l’autore ne sarà l’unico responsabile.
 
Partecipando, gli autori accettano tutti gli articoli del presente Regolamento.
 
Per qualsiasi chiarimento e/o informazione in merito, potete scrivere a: redazione@ugualmenteabile.it

Esenzione ticket per gli Over 65

Focus (469)
Domenico Brancato

 
 
Per le persone con più di 65 anni è prevista l’esenzione del pagamento del ticket per visite mediche ed esami di laboratorio
 
Coloro che hanno compiuto 65 anni e hanno un reddito familiare che non supera i 36.151,98 euro, Codice E01, in base all’art. 8 comma 16 della legge 537/1993 e successive modifiche e integrazioni, possono usufruire dell’esenzione del ticket sanitario dovuto per: visite mediche specialistiche, esami di laboratorio e prestazioni di diagnostica strumentale ambulatoriali (RX, TAC, Risonanza magnetica –RM-, Scintigrafia, Ecografia, Elettroencefalografia –ECG-,Colonscopia, Artroscopia, Audiometria, ecc.) garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.
 
Di pari esenzione possono godere anche i titolari:
  • disoccupati, Codice E02, con un reddito familiare inferiore a euro 8.263,31 elevato a 11.362,05 euro, nel caso di coniuge a carico, più ulteriori 516,46 per ogni figlio a carico;
  • di pensione sociale o percettori di assegno sociale, Codice E03, e familiari a carico;
  • di pensione al minimo, Codice E04, (o persone a carico di altro soggetto titolare) con più di 60 anni e reddito familiare fino a 8263,31 euro, elevato a 11362,05 euro in presenza di coniuge e di un ulteriore 516,46 euro per ogni figlio a carico .
Il diritto viene riconosciuto se il medico di base, previa verifica della presenza dell’assistito nell’elenco degli esenti per reddito fornito dall’Agenzia delle Entrate, indica sulla ricetta il codice di appartenenza, fra quelli sopra specificati.
 
E’ sempre possibile, tuttavia, presentare alla propria ASL una richiesta di accesso al bonus, entro il 31 Marzo di ogni anno, qualora il Codice non dovesse risultare corretto, o l’esenzione dal pagamento delle spese sanitarie non venisse applicata, nonostante si disponga dei requisiti.
 
Invece, è sufficiente avere almeno 65 anni per ottenere, a prescindere delle condizioni di reddito, il diritto all’esenzione dal pagamento del ticket in caso di accesso al pronto soccorso con codice bianco.
 
I certificati di esenzione relativi ai Codici A01, A02, A03, A04 hanno validità fino al 31 Marzo di ogni anno, mentre l’Autocertificazione ha validità fino al 31 Marzo dell’anno successivo dalla data in cui è stata effettuata, tranne che per i maggiori di 65 anni, la cui validità, requisiti permanendo, è illimitata.
 
Ovviamente, sperando che una volta riconosciuta all’assistito la possibilità di fruire gratuitamente del Servizio preposto al mantenimento della salute, possano seguire, in occasione delle ricorrenti esigenze terapeutiche, adeguate e tempestive prestazioni da parte dell’Unità Sanitaria Locale.

Previsioni sull’aumento delle pensioni nel 2024

Focus (431)
Domenico Brancato

 
 
Il Ministero delle Finanze ha previsto che nel 2024 l’indice di perequazione automatica su cui calcolare la rivalutazione delle pensioni, molto probabilmente,  sarà del 5,4%, e che tale indice verrà applicato al 100 per cento per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo di euro 567,94.
 
Conseguentemente,  a partire da gennaio 2024, si presume che le fasce di pensione si rivaluteranno come di seguito indicato:
  • fino a 4 volte il minimo (euro 2.271,56), indicizzazione 100%,   pari a 5,4%;
  • da oltre 4 a 5 volte il minimo ( da euro  2.271,56 a 2.839,7), indicizzazione  85%, pari a 4,59%;
  • da oltre  5  a 6 volte il minimo (da euro 2.839,7 a 3.407,64), indicizzazione  53%, pari a 2,86%;
  • da oltre 6 a 8 volte il minimo (da euro 3.407,64 a 4.543,52), indicizzazione 47%, pari  a 2,54%;
  • da oltre 8 a 10 volte il minimo (euro 5.679,4), indicizzazione del 37%, pari a 2,00%;
  • oltre 10 volte il minimo (maggiore di euro 5.679,4), indicizzazione del 22%, pari a 1,19%.
Pertanto l’importo lordo massimo dell’aumento e delle rispettive fasce di pensione, dovrebbe trovare riscontro in:
  • euro 567,94 x 0,0540 = euro 30,67 + 567,94 0= euro 598,61;
  • da euro 2.271,56 fino euro 2.839,70 x 0,0459 = euro 130,34 + 2.839,70 = 2970,04;
  • da oltre 2.839,70 fino ad un massimo di  euro 3.407,64 x 0,0286 = euro 97,46+ 3.407,64 = 3505,10;
  • da oltre 3.407,64 fino ad un massimo di  euro 4.543,52 x 0,0254 = euro 115,41 + 4.543,52 = 4.658,93;
  • da oltre 4.543,52 fino ad un massimo di  euro 5.679,40  x 0,0200 = euro 113,58 + 5679,40 = 5.792,98;
  • da euro 5.680,00 x 0,0119 = euro  67,59 + 5680,00 = 5747,59.
Ovviamente,  per ottenere l’entità dell’incremento e del nuovo importo lordo  della propria pensione,  occorre moltiplicare l’attuale importo per la indicizzazione della fascia di appartenenza, come per gli  esempi  di seguito riportati:
  • 2.000 sarà  2000 x 0,0540 = 108,00 + 2.000 =  euro 2.108,00
  • 2.500 sarà  2.500 x 0,0459 = 114,75 + 2.500 = euro 2.615,00
  • 3.000 sarà 3.000 x 0,0286 = 85,80 + 3000 = euro 3.086,00;
  • 3.500 sarà 3.500 x 0,0254 = 88,90 + 3.500 = euro  3.589,00
  • 4.000 sarà 4.000 x 0,0 254 = 101,60 +4.000 = euro 4.102,00;  
  • 5.000 sarà 5.000 x 0,0200 = 100+ 5.000 = euro 5.100,00;
  • 6.000 sarà 6.000 x 0,0119 = euro 71,40 + 6.000 = euro 6.071,00 ;  e cos’ via.
Per quanto concerne poi  l’Assegno Sociale (Prestazione erogata a domanda, rivolta alle persone in condizione economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge), il cui importo attuale è di euro 503,27 e che con la rivalutazione definitiva per il 2023 salirà a 507,02, nel 2024 dovrebbe arrivare a euro 534,40.
 
Incrementi, più o meno  dell’ordine di un centinaio di euro, finalizzati a compensare il minore valore di acquisto delle pensioni,  imputabile   all’inflazione. (dovuta essenzialmente alla crescita dei prezzi conseguente l’improvviso aumento  della domanda dopo due anni di lockdows,   alla crisi di approvvigionamento energetico e delle materie prime alimentari causati dalla guerra in Ucraina, nonché all’annessa deprecabile  speculazione .). Incrementi che però, in realtà, rimangono  molto al disotto del necessario,  per annullare  gli effetti inflazionistici. Il che si traduce in una sensibile perdita dello stesso valore di acquisto, specie delle pensioni medio-basse.
 
Pertanto c’è d’augurarsi che, come si deduce dall’andamento recentemente  rilevato dell’ISTAT, l’inflazione decresca rapidamente e che un effettivo, più equo,  aumento delle pensioni, in futuro,  possa essere determinato, principalmente, dall’aumento  dei punti di decontribuzione (riduzione dell’importo dei contributi previdenziali ed assistenziali).
 
Considerato che attualmente  l’ammontare  netto delle pensioni  risulta essere  decurtato di circa il  30%,  rispetto l’importo lordo.

Parco Ruggero Lupini, un'esagerata illuminazione, tanto inutile quanto dannosa

Focus    (commenti:2) (954)
Domenico Brancato

 
In occasione delle tradizionali manifestazioni per la Festa Patronale di Santa Maria delle Mole 2023, l’illuminazione del Parco veniva integrata con una estesa splendente luminaria, tale da illuminare a giorno l’intera area (Foto n. 1).
Tipologia di integrazione che, come normalmente avviene, doveva essere rimossa a conclusione dell’evento.  
In quanto, la permanenza oltre a comportare un inutile spreco di energia, che specie  in un momento in cui si raccomanda  agli utenti di adottare comportamenti improntati al risparmio, come soluzione più certa ed immediata per abbassare gli esosi  importi delle bollette, costituisce  un controsenso ed una manifestazione di abbandono  in cui versa il Parco (che, data la limitata superficie, sarebbe meglio definire “Spazio verde di Quartiere”). Come testimonia il fin’oggi, ad oltre due mesi dall’installazione, non osservato, inutile e, per le possibili derivanti conseguenze di seguito descritte, non innocuo supplemento di illuminazione notturna.
Abbandono (contrariamente agli orientamenti del “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” istituito dalla legge del 14 gennaio 2013 n.10) percettibile anche:  
 
  • dalla protratta incuria (in particolare, mancate periodiche  irrigazioni, che in una estate  dal caldo torrido  sarebbero state necessarie per  assicurare la sopravvivenza  del prato e delle essenze erbacee ornamentali);
  • dall’omissione di pratiche manutentive (quali interventi per il mantenimento dell’efficienza dell’impianto di irrigazione automatico);
  • e dalla assoluta mancanza della funzione di  controllo di una fruizione trasgressiva (certamente agevolata dall’assenza di segnali dissuasivi), dell’osservanza  delle norme previste da qualsivoglia Regolamento gestionale, da parte di gran parte dei numerosi  abituali frequentatori.
 
Condizioni che purtroppo  annullano, in gran parte, la finalità  di una realtà creata con l’intento di:
  • costituire uno spazio ecologico volto  a mitigare gli effetti prodotti dalla esuberante edificazione urbana e un ambiente idoneo a rendere più vivibili alcuni momenti di quotidianità della comunità;
  • e promuovere la condizione morale dell’utenza, attraverso la socializzazione, l’inclusine, la distensione, i benefici derivanti dal contatto con la natura  e le attività ludico-cultural-ricreative.  
 
Finalità, delle quali nel Parco Lupini trova riscontro, quasi esclusivamente, l’esecuzione delle attività ludico-richeative esercitate da ragazzi  e ragazze in maniera  alquanto istintiva. Poiché caratterizzate dall’uso improprio della dotazione dell’area giochi per Bambini e soprattutto delle aree  destinate a prato,  per il  continuo calpestio, in bicicletta e a piedi, specie in occasione di frequenti concitate  partite di calcio. E contraddistinte da ininterrotti intensi  strepitii per tutti i pomeriggi  (a meno che le condizioni meteorologiche lo impediscano) fino a sera, ed a volte anche a notte inoltrata (dato che, da tempo,  l’ingresso al Parco  avviene senza limiti di orario).
Tutto ciò,  in barba a quanto stabilito dai Regolamenti di Polizia Urbana e  per la gestione dei Parchi e delle aree a verde pubblico.  Regolamenti che prevedono, in particolare, il divieto di:
  • accedervi con biciclette o veicoli in genere, ad eccezione di automobiline a pedale e tricicli per bambini;
  • calpestare, a chiunque,  le aiuole e danneggiare i tappeti erbosi;  
  • gioco del pallone  e simili, salvo che nelle aree all’uopo predisposte; usare le attrezzature per i giochi destinati ai bambini;
  • gettare  o abbandonare a terra e nelle fontane rifiuti di ogni genere;
  • e produrre rumori, schiamazzi, grida e comunque svolgere  attività che possano disturbare la quiete pubblica.
 
Divieto, quest’ultimo, che, data la particolare ubicazione del Parco distanziata, lungo tutto il perimetro, soltanto dall’ampiezza delle interposte strade  con le abitazioni, trova maggior motivo di osservanza,  in quanto l’area rientra in Classe acustica I.  Classe che prevede  un valore limite di emissione sonora diurna e notturna, rispettivamente di 45 e 35  Decibel (Unità di misura adoperata per  il rilevamento del livello dei suoni), corrispondenti al livello sonoro prodotto da una voce parlata o di una pacata conversazione domestica. Mentre la voce di una persona che ha  un tono  più alto e di un bambino che urla,  equivalgono già  al rumore ampiamente oltre i limiti consentiti di 70 e 80  Decibel (Db).
Complesso di condizioni dalle quali si può dedurre che  quella che doveva essere una preziosa oasi naturale e sede di evasione dal frastuono cittadino, attualmente risulta essere tutt’altro che espressione di amenità, luogo di quiete e fonte di benessere psico-fisico.
Per quanto concerne poi il menzionato assurdo eccesso di illuminazione, esso purtroppo costituisce un non trascurabile inquinamento luminoso, in netta  contraddizione con  l’intrapreso orientamento  da numerose Regioni italiane, rivolto ad adottare provvedimenti mirati a:
  • schermare gli apparecchi per illuminazione da esterni,  in modo da indirizzare il flusso luminoso totalmente a terra;
  • limitare l’illuminazione soltanto per il tempo necessario;
  • contenere al minimo indispensabile i livelli di intensità luminosa;
  • spegnere le luci quando non ci sono utilizzatori a trarre vantaggio.
 
Provvedimenti  sollecitati dalla consapevolezza  che tutte le specie viventi sono influenzate dall’alternanza del giorno e della notte. Tant’è   che l’assenza di notti buie e la presenza di una eccessiva illuminazione artificiale notturna possono sconvolgere in modo violento il ritmo sonno-veglia (ritmo circadiano) degli esseri interessati.
Sconvolgimento  sul  quale,   negli ultimi anni,  ricercatori di tutto il mondo hanno condotto studi relativi ai  danni prodotti sugli ecosistemi in cui vivono e si riproducono le varie forme di vita. Danni descritti in una pubblicazione del 2009 dal  giornalista e ricercatore Ron Chepesiuk, nella quale riporta l’esito di numerose autorevoli  indagini che mettono in guardia dall’uso eccessivo e inadeguato dell’illuminazione artificiale notturna.
Possibili conseguenze, delle quali si ritiene utile specificare quelle  più significative, inerenti:
  • l’uomo,  al quale possono causare  turbamento del ritmo sonno-veglia (dovuto ad una maggiore quantità di fotoni o particelle di luce che colpiscono la retina dell’occhio),  a sua volta causa di ulteriori disturbi , come depressione e stress psico-fisico. Inoltre l’illuminazione notturna con lampade alogene e a LED con emissione di luce fredda o bianca (come rilevato dall’epidemiologo Richard Stevens dell’Università del Connecticut) inibisce la produzione di melatonina naturale: ormone che ha dimostrato effetti oncostatici per alcuni tipi di cancro, nei confronti dei quali, la sua assenza o diminuzione nel sangue di notte,  può comportare un accelerazione dello sviluppo.
  •  gli insetti, perché,  essendo attratti dalla luce, vanno incontro alla morte,  in seguito all’impatto con le calde superfici delle lampade. Il che potrebbe sembrare un utile contributo per diminuire i fastidi che alcuni di essi arrecano all’uomo. Sennonché,  è  scientificamente provato che la loro minore presenza comporta un significativo  deficit nella catena alimentare (Insieme delle relazioni alimentari esistenti fra gli organismi  produttori e consumatori di un ecosistema) e nell’impollinazione di piante selvatiche e coltivate;
  • le Falene o farfalle notturne (Foto n.2), dato che subiscono un notevole effetto da parte delle luci artificiali, in quanto impostano la loro rotta migratoria basandosi sulla luna o su stelle particolarmente luminose. Per cui, singole sorgenti luminose o concentrazioni di luci artificiali di agglomerati urbani, competendo con quelle naturali, li attraggono disorientandole e provocando  la demolizione dello sciame migratorio. Nonché la decimazione dei componenti,  dovuta alla loro incompatibilità con gli ambienti in cui si vengono a trovare. E poiché le Falene compiono l’impollinazione notturna dei fiori (Foto n. 3) in maniera più rapida ed efficiente (impiegano meno tempo a raccogliere il polline e a spostarsi su un altro fiore, dove lo depositano)  di quella che le Api e Bombi svolgono in più tempo di giorno, riescono a fornire  lo stesso contributo   per la produzione dei frutti.
 
Pertanto meritano almeno pari protezione ed attenzione  degli insetti pronubi  diurni. Considerato poi che  il comunissimo Rovo (Robus fruticosus) rappresenta, sia per le Api che per le Falene, una pianta fondamentale per la loro sopravvivenza, sarebbe opportuno, ove possibile,  favorirne la diffusione e la crescita controllata (trattandosi di una pianta infestante ed invadente) per fermare il preoccupante crescente declino degli indispensabili impollinatori.
Ed ancora, un ulteriore motivo per il quale le Falene meritano di essere salvaguardate è che l’armatura delle loro ali è composta da tante piccole parti,  aventi diverse caratteristiche, che formano un materiale dalle straordinarie  proprietà elettromagnetiche non disponili in natura.  E che, come tale, costituisce il primo esempio di metamateriale (oltre il materiale) non di origine umana, che i ricercatori ipotizzano  potrebbe servire, in un futuro non lontano, come modello per sviluppare pannelli fonoassorbenti ultra sottili, da utilizzare nelle abitazioni;
  • gli  uccelli, per il motivo che le fonti luminose artificiali possono  nuocere particolarmente; -  nel corso del compimento delle loro migrazioni notturne stagionali basate sull’orientamento astronomico, a causa di pregiudizievoli cambiamenti di direzione  e destinazione; - per  l’abbagliamento che subiscono, dovute alla non abitudine dei loro occhi all’esposizione di luce intensa, che li porta a  scontrarsi con vari ostacoli; - o per  l’induzione  a   manifestazioni di comportamenti anomali, come ad esempio:  Cicogne che, interrompendo il loro viaggio migratorio, volano incessantemente a cerchio attorno ad un proiettore di discoteca fino allo sfinimento; un Gallo  che per effetto dell’illuminazione di un casello autostradale  canta tutta la notte, e così via;
  • i Pipistrelli (Unici mammiferi che pur mancano di penne sono capaci di volare, essendo dotati di ali costituite da una membrana di pelle – pantagio- che si estende tra quattro lunghissime dita che tengono l’arto in tensione (Foto n. 4). Sono eccezionalmente longevi,  visto che l’età massima accertata di individui inanellati è di 41 anni, ma  che normalmente raggiungono i 30 anni e    danno alla luce i piccoli come gli umani,  con l’unica differenza che il parto, in genere di un solo piccolo,  e l’allattamento,  dato che  non costruiscono alcun tipo di nido, avvengono  in volo.  Così, il neonato per evitare di precipitare al suolo,  nasce con i piedi in avanti, in maniera da potersi aggrappare subito alla madre), perché l’illuminazione(in genere dei lampioni dell’illuminazione stradale o altri fari dall’intensa luce), delle  fessure di uscita dei loro rifugi (Sotto tegole, dietro grondaie e cornicioni) comporta la loro fuoriuscita in ritardo per la ricerca di cibo, riducendo il tempo per una caccia adeguata a soddisfare le esigenze alimentari (che si aggirano  intorno ad 1/3 del loro peso corporeo che,  per le specie che vivono in Italia, non supera i 35 g). Il che è causa di deperimento e, a lungo andare, della morte precoce. Inconveniente che  può  determinare l’abbandono degli ambienti divenuti loro ostili (come accaduto nelle aree urbane del nostro territorio, dove da tempo non si ha più modo di vedere, all’imbrunire, sfrecciare zigzagando molti di questi preziosi volatili). E poiché nel nostro ambiente vivono specie che si nutrono  d’insetti (considerato che in una notte ne possano catturare  fino a 1500), ivi comprese la Zanzare, il loro allontanamento, influisce negativamente nel mantenere il  controllo della loro  popolazione  e sulla conseguente salute dell’ambiente;
  • la vegetazione,  in considerazione  che la vicinanza di luci artificiali provoca stress alle foglie che, secondo diversi ricercatori, altera il normale processo fotosintetico, e quindi anche la riduzione della produzione del vitale ossigeno.  Oltre a falsare la durata del giorno e della notte, che in  molte specie, influenza: l’inizio e la fine dei periodi di fogliazione (apertura della gemme ed espansione delle foglie); il tasso di crescita; la forma della chioma e delle foglie; la formazione di organi di riserva;  la caduta delle foglie in autunno; e la resistenza al gelo. Inoltre, la luce artificiale nuoce a diversi batteri e insetti che vivono in simbiosi mutualistica con le piante.
 
In definitiva, da quanto sopra esposto, si deduce che l’illuminazione artificiale notturna, oltre ad impedire di osservare ed esplorare le meraviglie del cielo stellato,  produce, soprattutto, nelle aree fortemente urbanizzate, non trascurabili  conseguenze che stanno  richiamando l’attenzione degli studiosi per approfondire la conoscenza dell’entità degli effetti. Tanto che in Italia è stata istituita la “Giornata nazionale contro l’inquinamento luminoso” (altrimenti definito come “qualunque alterazione di luce naturale presente di notte nell’ambiente esterno di cui l’uomo è responsabile”) che ricade il 17 di ottobre.
Ed essendo ormai un conclamato problema per l’intera biodiversità  (Varietà di organismi viventi nelle loro diverse forme e nei rispettivi ecosistemi), senza ovviamente  escludere l’importanza dell’utilità dell’illuminazione ai fini della sicurezza personale e della circolazione stradale (anche se,  un esperimento condotto in Francia, consistente nello spegnimento dell’illuminazione  dell’autostrada, ha consentito,  negli ultimi tre anni,  di ottenere una diminuzione del 30%  del numero e della gravità degli incidenti. Diminuzione attribuita al fatto che l’illuminazione aumentando la sensazione di sicurezza spinge i conducenti  ad aumentare la velocità: causa principale degli incidenti), per evitare di peggiorare la  già compromessa situazione, servirebbe  un concreto impegno da parte  degli Amministratori locali e dei titolari delle utenze private affinché, in occasione  dell’installazione di  nuovi impianti o dell’ammodernamento di quelli esistenti, non trascurino di verificare l’effettiva necessità e di  optare per le  tipologie ed intensità luminose, il più possibile, compatibili con il rispetto dell’ambiente naturale. Anche perché un’impostazione operativa in tal senso consentirebbe di realizzare molteplici non futili vantaggi, fra i quali  una non trascurabile riduzione di impegno di spesa.
 

Tempo di raccolta delle olive, come produrre un olio di qualità

Focus (553)
Domenico Brancato

 
Da giugno 2020 l’Unione Europea ha vietato la lotta contro la mosca delle olive (Bactrocera oleae) con l’utilizzo del Rogor, antiparassitario a base di Dimetoato: insetticida sintetico fosforganico ad elevata attività citotropica (in grado di penetrare nei tessuti vegetali) larvicida.
 
Ciò è avvenuto in quanto l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare – Efsa – non ha potuto escludere l’esistenza di rischio per il consumatore, dovuto all’esposizione a residui di Dimetoato e a Ometoato, considerati rispettivamente un potenziale genotossico (con capacità di danneggiare l’informazione genetica all’interno di una cellula, inducendo modificazioni del DNA di un organismo vivente) ed un agente mutageno (in grado di provocare alterazioni genetiche e/o neoplasie nei soggetti esposti).
 
Pertanto gli olivicoltori per affrontare il temibile nemico (che in condizioni ambientali favorevoli di riproduzione può raggiungere 6-7 generazioni, equivalenti ad un arco temporale tale da coprire l’intero ciclo di sviluppo delle olive, con conseguente possibile produzione di gravi danni quantitativi e qualitativi per la produzione), devono ricorrere a forme di lotta alternativa che consentano di modificare la strategia di difesa curativa o larvicida garantita dall’impiego del Rogor (che prevedeva interventi successivi all’ovideposizione, mirati ad uccidere le larve all’interno delle drupe), con interventi di tipo preventivo e/o adulticida, finalizzati ad impedire la deposizione dell’uovo nelle olive e ad eliminare gli esemplari adulti.
 
Interventi , la cui tempestività di esecuzione richiede la conoscenza dell’andamento dello sviluppo del ciclo biologico della mosca che trova riscontro, nella comparsa normalmente a giugno, delle mosche nell’oliveto, a cui segue, dopo circa una settimana, la fecondazione delle femmine che, a seconda dell’andamento meteorologico (pioggia, umidità e temperatura) e della varietà delle olive, a fine giugno- metà luglio ( in coincidenza dell’indurimento del nocciolo, che avviene quando le drupe raggiungono la grandezza di un cece), iniziano l’ovideposizione, attraverso l’inserimento dell’oviscapo nella drupa, percettibile dalla provocata ferita a forma di V rovesciata della profondità di ca. 0,5 mm.
 
Ciascuna femmina, che si differenzia dal maschio (vedi foto n. 1) per la maggiore grandezza e la presenza di un astuccio che contiene l’ovipositore posto a termine dell’addome, complessivamente depone 200-300 uova (delle dimensioni di ca. 0,7 x 0,2 mm, di colore bianco latteo – foto ingrandita n. 2- poco visibile al occhio nudo), ripartiti in numero di 4-5 al giorno in piena estate e 10-20 in autunno ed, in genere, in numero di 1 per ogni oliva che però, in annate di forte infestazione, possono diventare 6-7. Il periodo di incubazione dura dai 2 ai 3 giorni, ma in autunno può protrarsi fino a 10 giorni. Mentre la durata dello sviluppo della larva, con temperature di d 24-25 °C, dura 2 settimane e oltre 3 mesi con temperature di 12 ° C.
 
Complessivamente, dalla deposizione dell’uovo al raggiungimento dello stadio di adulto, con temperature medie di 24 °C, intercorrono mediamente da 21 a 25 giorni. Per cui nel corso di una annata, con temperature miti, la mosca può compiere fino a 6 -7 generazioni.
 
Nell’ultima generazione dell’annata, se le olive sono ancora verdi, la larva (Foto n. 3) si impupa (Foto n. 4) all’interno, mentre se sono mature, o quasi, fuoriesce dall’oliva caduta e penetra nel terreno alla profondità di 5 – 6 cm, dove si impupa per trascorrere l’inverno.
 
Intanto, per evitare trattamenti superflui o intempestivi inerenti alla nuova strategia di lotta, è buona norma, a partire da metà Giugno, procedere al rilevamento della presenza e quantità di mosche nell’oliveto, tramite l’installazione di:
- trappole di monitoraggio entomologiche (in grado di attrarre e catturare insetti adulti) di tipo cromatico o cromotropico (che sfruttano il colore per attirare gli insetti e un collante per catturarli), consistenti, in fogli plastificati di colore giallo (Foto n. 5) sui quali viene applicato uno speciale collante privo di effetti tossici, resistente agli agenti atmosferici, che non si discioglie con il sole e non scola sulla vegetazione.
 
Le quali non sono selettive (in quanto attraggono maschi e femmine di mosca ed altri insetti) e soprattutto sono innocue per le Api, che vengono attratte soltanto dal polline e dal nettare e non dal colore.
 
Rappresentano quindi un valido supporto per l’individuazione di quali e quanti insetti sono presenti nell’uliveto e del loro stadio di sviluppo. A condizione che vengano applicate a ca. 2 – 2,5 m di altezza all’esterno della chioma, in numero 7 ca. per ogni 1.000 mq di superficie (equivalenti ad 1 trappola ogni 3 piante) su file alterne e che il controllo della conta delle mosche catturate venga effettuato ogni 3-5 giorni. In modo da rilevare tempestivamente il raggiungimento della cattura di 10 esemplari: limite consigliato per intervenire con dei trattamenti in grado di controllarne la diffusione. Per mantenere inalterata l’efficienza occorre sostituirle ogni mese circa e comunque quando tutta la superficie collosa è ricoperta da insetti.
 
In alternativa ella trappola cromotropica descritta è possibile adottare delle soluzioni fai da te, da realizzare utilizzando una bottiglia di plastica da 1,5 – 2 litri (non di colore blu), sulla quale praticare 4-5 fori di diametro inferiore ad 1 cm in prossimità del collo, ed applicare il tappo in precedenza rimosso, dopo aver inserito alcune delle sostanze di seguito indicati:
  • 50 grammi di lievito di birra e 50 millilitri di ammoniaca per uso domestico, non profumata;
  • 0,5 litri di acqua, ¼ di litro di aceto di vino rosso, 2 cucchiai di zucchero;
  • 0, 750 litri di acqua, 2 cucchiai di lievito di birra e un cucchiaino di solfato di ammonio (adoperato in agricoltura come fertilizzante per abbassare il Ph dei terreni alcalini e fornire azoto alle piante);
Sostanze che a differenza delle trappole cromatiche, esercitano la funzione attrattiva attraverso l’emissione di odori che producono un forte richiamo sugli adulti di maschi e femmine delle mosca.
 
Tali confezioni, per evitare il sole diretto, vanno appese all’interno della chioma, in numero di una ogni tre piante, lungo tutta la periferia degli appezzamenti, per attrarre le mosche verso l’esterno degli stessi.
 
Una volta messo in atto il metodo di cattura della mosca più rispondente ai materiali di cui si dispone, ai fini di determinare la necessità o meno di effettuare degli interventi, occorre procedere con l’operazione di campionamento per valutare l’effettivo livello di infestazione, deducibile dalla presenza nell’oliveto di uova, larve e pupe. In quanto è possibile che le trappole catturino molti adulti, ma condizioni climatiche avverse non favoriscano l’ovodeposizione e/o lo sviluppo delle uova.
 
Campionamento che consiste nel prelevare settimanalmente, raccogliendole a caso, 100 olive per ettaro, 2 per pianta, in diversi punti delle chiome, di almeno 50 piante. Oppure prelevare 10 drupe sul 10% delle piante dell’oliveto. Per poi procedere all’esame del campione attraverso la dissezione delle olive e l’accertamento, possibilmente con l’ausilio di una lente di ingrandimento (del diametro da 10 a 30 mm, per ottenere un ingrandimento da 20 a 10 volte il particolare da osservare), della presenza degli stadi larvali.
 
Ma, considerando che la mosca è particolarmente sensibile alle variazioni di temperatura, anche l’osservazione dei parametri meteorologici rappresenta un fattore fondamentale su cui basare la previsione della dinamica della sua diffusione. Diffusione che diversi entomologi (studiosi della vita degli insetti) concordano essere subordinata agli effetti delle seguenti condizioni:
  • Le temperature miti dei mesi autunno-invernali consentono la sopravvivenza di un maggior numero di forme svernanti e determinano un anticipo dello sviluppo sia vegetativo che delle drupe, rendendole in anticipo di almeno 15 giorni ricettive al primo attacco del parassita;
  • Le temperature comprese fra 7/ 8 °C e 31,5/32,5 °C , favoriscono lo sviluppo ottimale dei diversi stadi di sviluppo: embrionale, larvale e delle pupe;
  • Con temperature di 23/26 °C e 16/17°C la fecondità risulta rispettivamente elevata e minima;
  • Le temperature superiori a 42/43 °C ed inferiori a -9°C risultano letali;
  • In presenza di temperature comprese fra 35/43°C, la disponibilità di acqua nell’ambiente aumenta la possibilità di sopravvivenza di qualche giorno degli adulti;
  • Valori di umidità molto bassi del 20-22%, in concomitanza a temperature estive elevate di 38 °C (vedi corrente annata) provocano, per gli stadi di pupe ed adulti, impennate di mortalità che raggiungono il 90% ed oltre per gli stadi ovo-larvali.
Se poi, dall’esame del monitoraggio risulta la presenza di uova e larve di prima generazione su 2-3 olive e la cattura di 4-5 femmine per trappola cromotropica gialla per settimana, e l’andamento delle condizioni meteorologiche non lasciano ben sperare sulla possibilità di neutralizzazione naturale della infestazione, occorre ricorrere all’adozione dei metodi di lotta che possono essere di tipo:
a) massale adulticida:
- non selettivi, come:
  • Trappola Tap Trap (Foto n. 6) dalla forma a campana (studiata per evitare diluizioni dell’esca dovute alla pioggia, ridurre l’evaporazione causate da eccessivo caldo e rendere più efficace l’esca per effetto del ristagno dell’odore) dall’intenso colore giallo per esercitare, unitamente all’odore emanato da un’esca, da preparare in autonomia, una forte attrattiva.
Preparazione che consiste nel: - prendere una bottiglia di plastica da 1,5 litri senza il tappo originale; - inserirvi mezzo litro di acqua e un’esca proteica (molto appetibile in quanto nutriente indispensabile per la produzione delle uova) costituita da una sarda o acciuga (o scarti di pesce crudo), o da 150 grammi di fagioli; - agganciare il Tap Trap al collo della bottiglia ed appenderla, a partire dall’inizio del mese di Maggio, in numero di una per ogni pianta, lungo il perimetro dell’uliveto e una ogni due piante all’interno, , ad altezza uomo, in posizione Sud e bene esposta al sole, per accelerare la fermentazione dell’esca e incrementare l’odore per consentirne l’attivazione.
 
Per poi, a distanza di 15-20 giorni, compensare il liquido evaporato con aggiunta di ammoniaca, (uso pulizie, non profumata) senza superare il volume iniziale, e non togliere le mosche catturate che macerando rilasciano una sostante ulteriormente attrattive(putrescina);
  • Tracer Fly , metodo meno dispendioso ed impegnativo, avente per ingrediente sempre un’esca alimentare attrattiva per il controllo dei ditteri tefritidi (mosche della frutta), formata da una miscela di acqua con bassissime dosi di Spinosad (insetticida) che, in questo caso però viene spruzzata solo sulla parte medio-alta della chioma esposta a mezzogiorno del 50% degli alberi.
Preparato che è reperibile in commercio con varie denominazioni, fra le quali:
  • Spintor Fly: esca proteica per Ditteri (mosche) addizionata da un insetticida a base di Spinosad, in commercio denominato Qalcova active (sostanza ottenuta dalla fermentazione attivata da un batterio del suolo –Saccharopolyspora- , che agisce per ingestione e contatto su molti insetti, ivi compresa la mosca). Si applica con volumi molto ridotti alla dose di 1-1,2 l/Ha, diluito in 4 l di acqua da distribuire con ugelli regolabili (a cono con orifizi D2-D5, senza piastrina vorticatrice interna), in grado di produrre un getto unico da indirizzare su un’ampiezza di circa 30 – 40 cm della superficie della chioma con minore presenza di drupe, sul 50% di piante (una fila si e una no), alternando le file ad ogni trattamento, per evitare di interessare le zone in precedenza trattate.
Le applicazioni vanno eseguite, a seconda della maggiore o minore presenza della mosca, ad intervalli di 7 – 10 giorni e in numero non superiore a 8 in un anno, e comunque vanno ripetute in caso di dilavamento dell’esca dalla pioggia.
Si consiglia di evitare di miscelare il prodotto con altri preparati e, dopo la diluizione in acqua, di distribuirlo entro 12 ore in assenza di vento, di non tenerlo in contenitori sigillati e di sospendere i trattamenti 7 giorni prima della raccolta. I contenitori una volta completamente svuotati non devono essere dispersi nell’ambiente, né possono essere riutilizzati;
  • Syneis Fly: come il precedente è un insetticida liquido specificatamente formulato con un esca proteica attrattiva nei confronti dei Ditteri tefritidi (mosche della frutta), che data la concentrazione estremamente ridotta di principio attivo (0,24 g/l) è consentito l’impiego anche in Agricoltura biologica (Reg. 834/07/CE). Per cui valgono le modalità d’impiego descritte per lo Spintor Fly.
- Selettiva, che si avvale anch’essa di trappole:
  • con esche alimentari più feromone di tipo sintetico che imita una particolare sostanza chimica odorosa emessa dalla femmina della mosca, per attrarre ed eliminare i maschi, ed impedire così che le uova vengano fecondate e diano origine alla formazione delle larve;
  • specifiche a feromoni, estremamente efficaci per il monitoraggio. Costituite da un tettuccio (Foto n.7) a doppia falda, rivestita di colla nella parte interna, e da un erogatore del feromone (da sostituire ogni 4-5 settimane), posizionato a distanza dal tettuccio per incrementare la capacità di attrazione e cattura. Da installare, a fine giugno, in posizione degli apici vegetativi, in numero di 2-3 per ettaro di oliveto e, in caso di appezzamenti di maggiori dimensioni, in numero di 3 per il primo ettaro e di una per ogni ettaro ulteriore.
  • Eco-Trap, basate sull’utilizzo del metodo “Attract and Kill” (attrai e uccidi). Costituite da un sacchetto contenente una capsula con feromone ed un attrattivo alimentare, rivestito da una speciale carta trattata con un insetticida (con minime dosi di principio attivo, tanto da risultare compatibile per l’uso in Agricoltura biologica), che una volta venuto a contatto con la mosca ne provoca la morte immediata. Vanno applicate, a partire dal 15 giugno- primi di luglio, in tempo utile rispetto all’inizio dello sfarfallamento dei primi adulti, e lasciate in campo, per la cattura degli ultimi esemplari in circolazione, fino dopo la raccolta, in numero di una ogni due piante di media grandezza, con densità di 200- 400 piante ad ettaro; e di una per ogni albero, quando sono più alti di 5 metri e in numero di 100 – 150 ad ettaro. Mentre per densità di 600 – 800 piante è sufficiente una trappola ogni 3 – 4 piante. E comunque mai meno di un numero di 100 trappole ad ettaro;
  • Decis Trap Olivo (Metodo Attract & Kill), composte da un contenitore diviso in due parti (Foto n°8): quella inferiore, di colore arancione e quella superiore trasparente contenente un attrattivo specifico alimentare e feromonico per attrarre le mosche che, entrando a contatto con la parete superiore ricoperta di Deltametrina (Insetticida, acaricida della categoria piretroidi), muore e cade sul fondo. La durata dell’efficienza del dispositivo, ammesso in agricoltura biologica, essendo di 180 giorni, consente di coprire l’intera stagione produttiva senza la necessità di rinnovo. A seconda dell’intensità dell’infestazione rilevata, si consiglia, l’impiego di 1 a 3 e da 5 a 100 trappole ad ettaro, rispettivamente per il monitoraggio o per la cattura massale. Da appendere alle piante nel mese di Giugno (prima dell’indurimento del nocciolo), ad una altezza di 1,50 – 1,80 metri da terra, sul lato dalla chioma esposto a Sud – Sud-Ovest. Disponendole in maniera che la posizione della prima e della seconda fila siano allineate con quelle delle successive file dispari e pari e con una densità maggiore sui bordi dell’appezzamento, soprattutto se confinante con oliveti abbandonati;
b) preventiva, a base di deterrenti finalizzati a dissuadere la mosca a deporre le uova, come:
  • il Caolino (nome commerciale Okycao Caolino per agricoltura): polvere di roccia finissima di origine totalmente naturale, costituita prevalentemente da un minerale silicatico delle argille (Caolinite), non è tossico , né per l’uomo né per l’ambiente, non ha tempi di carenza (Intervallo di tempo da rispettare obbligatoriamente, che intercorre tra l’ultimo trattamento effettuato e la raccolta della produzione) ed è consentito in agricoltura biologica (con granuli delle dimensioni di 2 millesimi di millimetro). Disciolto in acqua nella quantità di 2,5-5,00 Kg/hl (solitamente si consiglia una dose maggiore al primo intervento e una graduale riduzione nei trattamenti successivi) forma una sospensione che nebulizzata sulle piante, prima dell’inizio della deposizione delle uova (Giugno, Luglio) le ricopre di una sottile e omogenea barriere di colore lattiginoso, in grado di determinare un mascheramento della vegetazione e delle drupe ed un ambiente non idoneo all’ovideposizione e all’invasione della Tignola e della Cocciniglie.
Oltre a: - ridurre sensibilmente l’umidità superficiale delle foglie che favorisce lo sviluppo delle spore delle gravi malattie fungine ( Ticchiolatura e Cicloconio o Occhio di Pavone) ; riflettere i raggi solari, evitando danni da scottatura o stress da eccessivo irraggiamento nei mesi più cadi dell’estate; ridurre la perdita di acqua per traspirazione fogliare, favorendone l’accumulo e la riduzione di sofferenza nei periodi di siccità; svolgere un’azione cicatrizzante su eventuali ferite causate dai parassiti; aumentare le capacità foto sintetiche, grazie alla riduzione delle temperature; inibire la proliferazione del batterio simbionte che vive nella mosca (Candidatus erwinia dacicola) e che viene trasferito all’uovo, ostacolando così lo sviluppo della larva; oltre ad influire, secondo uno studio greco condotto nel 2015, alla produzione di un olio con minore acidità libera.
 
Trattandosi di un prodotto ad azione preventiva, va utilizzato in primavera ed estate, per contrastare l’attività degli insetti e da febbraio a novembre per ridurre, come già precisato, l’umidità ed impedire lo sviluppo delle malattie fungine. I trattamenti, indicativamente, vanno ripetuti con una cadenza 10 giorni durante i mesi caldi e ogni 30 giorni d’inverno e ogni qualvolta le foglie tornano verdi dopo il dilavamento prodotto delle piogge.
 
Pertanto, al fine di rendere più difficile il dilavamento e potenziare le difese naturali della pianta nei confronti di agenti patogeni, risulta efficace la combinazione con il Sapone molle di potassio, alla dose di 200-500 g/hl da disciogliere in acqua calda.
 
Per contro è sconsigliata la miscela con prodotti a base di rame e con acqua molto dure (con eccessivo contenuto di Calcio e Magnesio), per evitare possibili effetti fitotossici, come la filloptosi (caduta delle foglie);
  • Zeolite Cubana (nome commerciale Okvzeol-Zeolite attivata) che può essere impiegata come ammendante -Zeofert- (sostanza naturale che mescolata al terreno ne stimola l’attività batterica, aumenta la fertilità e la capacità di trattenere acqua), o come corroborante – Zeo Dry- (prodotto di origine naturale potenziatore delle difese delle piante), che presenta caratteristiche simili a quelle del Caolino, ma mentre quest’ultimo maschera la pianta e nasconde l’odore degli insetti, la Zeolite fa da repellente poiché determina un habitat ostile agli insetti che ne viene a contatto, grazie all’effetto letale della struttura lamellare delle sue particelle.
L’applicazione, alla dose di 300-400 g/hl, che si esegue a partire dalla ripresa vegetativa, ad intervalli di 10-15 giorni a seconda dell’azione dilavate delle piogge, richiede un’accurata miscelazione con l’acqua fino ad ottenere una completa dispersione.
 
In caso di consistenti infestazioni, per rafforzare il potere repellente e dissuasivo nei confronti della mosca, è possibile effettuare un trattamento abbinato a prodotti coadiuvanti, quali Poltiglia Bordolese o altri prodotti a base di rame.
 
I quali pur non esercitando un’azione diretta verso gli adulti e le larve, sviluppa una azione deterrente nei confronti delle femmine per l’ovodeposizione ed una attività di abbattimento del batterio - Candidatus erwinia dacicola- (presente sella vegetazione e sui rami degli ulivi), in simbiosi con la mosca che, a sua volta, per alimentare la larvetta, lo pone nelle vicinanze dell’uovo compromettendone lo sviluppo.
 
Anche se è bene precisare che trattasi di prodotti che: agiscono per contatto ed sono soggetti anch’essi al dilavamento in caso di pioggia; la loro efficacia diminuisce nei mesi con alti livelli di umidità; vanno impiegati nelle primissime fasi dell’infezione; e la quantità da distribuire non può superare i 28 Kg per ettaro in 4 anni.
 
Altro formulato rispondente allo scopo è il Rame Active: fertilizzante a base di solfato di rame che contiene sostanze estratte dai vegetali (Lignosolfonati) che facilitano l’assorbimento dl rame nella pianta.
 
Il prodotto, ammesso anche in agricoltura biologica, pur essendo stato studiato per la risoluzione di carenze nutritive inerenti il rame, esplica una funzione protettiva dai funghi patogeni e dalla mosca olearia, mediante trattamenti da effettuarsi nelle ore fresche della giornata, alle dosi di 100-200 grammi in 100 litri di acqua.
 
Sia il Colino che la Zeolite sono classificati come Corroboranti è non necessitano di Patentino per essere acquistati.
 
Come già precisato dal 2021 gli olivicoltori, non avendo potuto utilizzare più l’efficacissimo unico prodotto curativo in grado di devitalizzare adulti e larve della mosca, hanno dovuto improntare una nuova strategia di difesa con distinti effetti adulticida/preventivi e larvicida/curativi.
 
La Bayer (Gruppo chimico-farmaceutico dei più importante a livello mondiale, con competenze nei settori della salute, dell’agricoltura e dei materiali innovativi), per sopperire alle citate difficoltà, cercare di ha realizzato e lanciato il descritto dispositivo Decis Trap Olivo (per la difesa adulticida/preventiva) e soprattutto il Sivanto Prime (per la difesa larvicida-curativa).
 
Insetticida innovativo a base di Flupyradifurone, adatto alla difesa integrata (Che la Direttiva CE N.128/2009 definisce: misure appropriate, volte a mantenere l’uso dei prodotti fitosanitari e altre forme di intervento a livelli tali, in termini economici ed ecologici, da minimizzare i rischi per la salute umana e dell’ambiente) che si distingue per: - la durata e rapidità di azione tre volte superiore rispetto agli standard di riferimento; agire per contatto e ingestione sia su forme adulte che larvali; essere assorbito e traslocato su tutta la vegetazione per via sistemica (che viene distribuito ai vari tessuti dell’organismo); la riduzione del rischio di trasmissione delle virosi; il controllo degli insetti con resistenza manifesta ad altri agrofarmici; l’innocuità nei confronti delle Api, Bombi e altri insetti utili.
 
Si applica alla dose di 0,75 l/Ha in un solo trattamento l’anno. Inoltre, da quest’anno, il prodotto è stato autorizzato per trattamenti contro la cocciniglia dell’Olivo (Saissetia oleae) e la mosca sputacchina (Philaenus spumarius) propagatrice della trasmissione della Xylella fastidiosa (Responsabile della strage degli ulivi in Puglia). Ed in virtù della particolare modalità d’azione Fast Feedind Cessatio (Cessazione Rapida dell’Alimentazione), agisce in pochi minuti neutralizzando gli insetti prima che possano trasmettere virus e batteri.
 
A completamento dell’azione contro i parassiti più presenti e nocivi nell’oliveto, oltre la mosca, quali: Occhio di pavone, Rogna e Lebbra, la Bayer ha inoltre messo a disposizione degli olivicoltori un prodotto innovativo di origine naturale denominato Serenade Aso: fungicida-battricida a base del batterio Bacillus subtilis, le cui spore nel competere con funghi e batteri per lo spazio vitale ne impediscono lo sviluppo, oltre a potenziare le difese della pianta verso gli attacchi esterni.
 
Comunque, fermo restando la validità di tutti metodi di lotta descritti, per cercare di ridurre gli interventi di contenimento per il controllo della mosca, assume fondamentale importanza la preventiva applicazione delle tecniche agronomiche, quali:
  • Minimizzare la presenza nell’oliveto di piante delle varietà più suscettibili alla mosca (utili, in numero limitato, come soggetti spia per un più efficace monitoraggio), attraverso innesti con varietà meno vulnerabili. Suscettibilità che uno studio condotto dall’Università di Palermo a Castelvetrano (Trapani) ha accertato essere più consistenze sulle piante che mantengono più a lungo la colorazione verde e la durezza della polpa delle olive;
  • la raccolta totale delle olive (e non soltanto sulle parti di piante con maggiore produzione o più agevolmente raggiungibili) per evitare, da parte di pupe svernanti, l’inoculo sulle olive abbandonate e il conseguente incremento di infestazione primaverile;
  • la rimozione delle piante in oliveti incolti ed abbandonati: fonte di incontrastata propagazione della mosca;
  • l’inerbimento, anche parziale, del terreno con specie erbacee, al fine di fornire l’habitat adatto ai numerosi insetti parassitoidi antagonisti della mosca delle olive, appartenenti all’ordine degli Imenotteri (Api, Vespe, Calabroni e Formiche): Opius concolor, Pnigalio mediterraneus, Eupelmus urozonus, Euritoma martelli e Cyrtoptyx latipes (piccole Vespe) e dei Ditteri (Mosche e zanzare): Lasioptera brlesiana . Quest’ultimo in particolare è un moscerino predatore delle uova della mosca, che contribuisce in maniera non trascurabile al contenimento delle prime infestazioni estive negli areali centromeridionali;
  • la concimazione equilibrata, rispetto agli effettivi fabbisogni della pianta, in relazione alla quantità di elementi nutritivi presenti nel terreno (tramite analisi del terreno) ed di quelli asportati nel corso del ciclo vegeto-produttivo stagionale. Che,indicativamente consiste nella somministrazione, ad inizio inverno o primavera, di Kg 2-5 (a seconda delle dimensioni della pianta) di un fertilizzante complesso con rapporto 2 1 1, fra i macroelementi:
Azoto –N-: per favorire la crescita vegetativa della pianta, stimolare l’allegagione e lo sviluppo dei frutti, anche se è bene non esagerare nella quantità, per evitare un incremento della vegetazione che costituisce un attrattivo per la mosca;
Fosforo –P-: per promuovere i processi vitali della pianta legati alla sua produttività (fioritura, allegazione e maturazione);
Potassio-K-: fondamentale per l’accumulo di olio nell’oliva, considerato che più del 50% del fabbisogno della pianta è destinato alle drupe, in coincidenza del loro accrescimento;
e comprendente microelementi quali, in particolare:
Boro –Bo, che esercita un ruolo fondamentale nella fase di fioritura, nei confronti della germinabilità del polline e dell’allegagione. La sua carenza si manifesta con decolorazione fogliare, malformazioni e caduta di fiori e foglie;
Magnesio -Mg-, che è l’elemento chiave della fotosintesi: processo attraverso il quale la pianta produce carboidrati sfruttando la luce del sole. Il suo deficit contribuisce a produrre ingiallimento fogliare;
e Ferro –Fe-: che prende parte al processo della Fotosintesi clorofilliana, la cui carenza provoca oltre notevoli ingiallimenti fogliari una stentata crescita della pianta.
  • Potatura: che, in zone dove non c’è percolo di gelate, si effettua, subito dopo la raccolta delle olive ed altrove in primavera, con cadenza annuale o biennale, allo scopo di: eliminare i debilitanti polloni (che si generano direttamente dalle radici o dal tronco e che crescono in verticale competendo con il fusto principale della pianta) e i succhioni (germogli vigorosi a sviluppo verticale che nascono da gemme dormienti del fusto e delle branche, in seguito ad una potatura molto energica), nonché i rami vecchi, spezzati e malati; formare un tronco ed una robusta impalcatura; rinnovare la vegetazione fruttifera; consentire la circolazione dell’aria e la penetrazione della luce all’interno della chioma (per realizzare condizioni sfavorevoli agli attacchi parassitari); e stabilire un equilibrio fra rami a legno e a frutto, per ridurre gli eccessi produttivi e la tendenza all’alternanza di produzione (annate cariche seguite da annate scariche di olive). Onde evitare i probabili maggiori danni che, in occasione delle annate di carica, i ritardi di maturazione comportano, in conseguenza del sopraggiungere delle avversità meteoriche e della maggiore propagazione della terza generazione della mosca.
Messe in atto le cure e gli accorgimenti fin qui elencati, per ottenere una produzione di olio quantitativamente e qualitativamente apprezzabile, risulta imprescindibile individuare ed eseguire con diligenza ed oculatezza le fasi conclusive del processo produttivo, quali:
  • Il momento migliore per la raccolta delle olive, che coincide con la fase fenologica (stadio del ciclo della pianta) dell’invaiatura, cioè quando la buccia delle olive migra dal colore verde a quello rosso violaceo e viene raggiunto il massimo accumulo di acido oleico e linoleico. Fase che, a seconda delle aree geografiche, delle varietà (Ad esempio il Frantoio e il Leccino sono adeguatamente mature quando raggiungono, rispettivamente, l’invaiatura del 50% e del totale della superficie) e dell’andamento climatico, si verifica tra metà ottobre e metà dicembre.
Fase alla quale segue quella della maturazione completa, coincidente con il colore della buccia totalmente viola o nera che, anche se consente di ottenere un lieve incremento della resa, per l’ accumulo di olio dal sapore più dolce nelle drupe, comporta uno scadimento qualitativo (riduzione della ricchezza di composti aromatici, antiossidanti e di sostanze fenoliche che conferiscono ad ogni olio le sue peculiari caratteristiche aromatiche, oltre che salutistiche), una perdita di olive per cascola naturale ed un maggior tempo a disposizione della mosca per incrementare l’infestazione.
 
Fra i metodi usati per individuare la fase di invaiatura, oltre quello empirico, basato sull’esperienza, vengono presi in considerazione parametri deducibili dal:
controllo della frequenza di percentuale dell’indice di colorazione (su una scala da 0 = verde intenso a 7 = nero e polpa imbrunita fino al nocciolo) di 100 olive prese da un campione di 1 chilogrammo;
valore della resistenza al distacco delle drupe (rilevato con il dinamometro) di ca. 4 Niuton ( 1 Niuton = 101 grammi) equivalenti a 4 N, poiché con valori al di sotto di 3 N inizia la cascola spontanea;
e valore dell’indice di consistenza della polpa (rilevato con il penetrometro) di 350 g/mm2. Anche se considerando la diversa progressione delle fasi fenologiche di ogni varietà, tale valore, in virtù dell’esperienza, dovrà essere adattato alle caratteristiche di ogni zona olivicola;
  • la Raccolta , che può essere praticata attraverso diversi metodi, dei quali si ritiene utile descrivere brevemente, di seguito, i pro e i contro, affinché il lettore-olivicoltore possa optare per quello più confacente alle caratteristiche del proprio oliveto , delle attrezzature e della manodopera di cui dispone e della qualità dell’olio che si prefigge di ottenere:
Raccattatura: raccolta a mano, o con raccoglitrici meccaniche, delle olive da terra spontaneamente cadute per maturazione inoltrata (sovra maturazione), o dalle reti disposte sotto la proiezione della chioma, previa opportuna sistemazione del terreno . Metodo applicato per piante di elevate altezze, che comporta il protrarsi dei tempi operativi e l’esposizione delle olive ad attacchi di muffe e parassiti che determinano il deprezzamento dell’olio che si ricava;
Abbacchiatura: consistente nella battitura della chioma con lunghe canne o bastoni per far cadere le olive su delle reti. Il che richiede notevole impegno di energie fisiche agli operatori e provoca inevitabili danni alla vegetazione e compromettenti lesioni alle olive;
Brucatura : raccolta a mano, adatta per un numero limitato di piante dal contenuto sviluppo. Poiché pur rispettando l’ integrità delle olive è caratterizzata da bassa capacità lavorativa;
Pettinatura: raccolta a mano, con l’ausilio di piccoli rastrellini e reti (Foto n. 9), per oliveti di modesta entità o, per coltivazione di maggiore estensione, con l’uso di reti, o ombrelli rovesciati supportati da mezzi semoventi, e pettini vibranti dotati di applicazione di tipo ergonomico (finalizzati ad annullare le sollecitazioni sull’operatore) ad oscillazione variabile, azionati da compressori trasportabili. Dispositivi che consentono buone prestazioni di lavoro, anche se richiedono una appropriata regolazione della frequenza delle oscillazioni per evitare di provocare asportazione di foglie e ammaccature alle olive;
Scuotitura: adatta per piante che dispongono di una adeguata struttura legnosa, non presenta incidenze negative sulla vegetazione e sulle olive e unito a reti o ancor meglio ai dispositivi ad ombrello di cui sopra, consente una buona capacità lavorativa. In quanto si avvale: per oliveti
di medie dimensioni, di un asta che termina con un gancio che va applicato sui rami fruttiferi (Foto n. 10), azionata da un motore trasportabile con una sorta di zaino; mentre, per gli oliveti di grandi estensioni, dell’impiego di un’apparecchiatura destinata ad operare su un consistente numero di piante adulte in piena produzione e che dispongono di una con robusta struttura legnosa.
 
Poiché trattasi di raccolta totalmente meccanizzata, basata su bracci vibranti (collegati ed azionate ad e da un trattore) che terminano con una grossa pinza, che va fissata alle branche o al tronco degli alberi, e di una struttura ad ombrello rovesciano su cui cadono le olive che vengono convogliate in un serbatoio. Procedimento che garantisce elevata capacità di lavoro e tempestività d’intervanto (che, in caso di difformità di maturazione delle olive, necessita di una seconda applicazione, a meno che non si effettui un trattamento con prodotti cascolanti (che favoriscono il distacco delle olive.
 
I quali però contenendo acido formico e ascorbico, contaminerebbero le drupe e conseguentemente l’olio), a fronte di un elevato costo di esercizio che ne limita l’utilizzazione.
 
Tranne che, pur disponendo di un oliveto con un limitato numero di piante, si abbia la possibilità di fruire del servizio fornito da un imprenditore agricolo contoterzista che disponga dell’attrezzatura in questione;
  • e la Molitura, che essendo l’operazione che culmina con l’importantissima fase dell’estrazione dell’olio, affinché si possa conseguire l’esito migliore, occorre non trascurare nessuna delle accortezze di seguito elencate:
scelta di un frantoio che pratica il metodo di spremitura a “freddo”, cioè a temperature, nel corso dei processi di lavorazione (frangitura, gramolatura e separazione dell’olio dall’acqua di vegetazione), inferiore ai 27 ° C, stabilita dalle norme della Comunità Europea (Reg. CE 10/12/2019).
 
Condizione necessaria per mantenere inalterate le qualità nutrizionali e fisiche dell’olio extravergine di oliva, conservarne integre le proprietà e potenziare i benefici che ne derivano dalla consumazione.
 
Tale metodo infatti consente di estrarre e preservare la quantità di minerali, vitamine e sostanze ricche di proprietà antiossidanti contenuti nei frutti, oltre ad esaltarne il sapore e la percezione sensoriale. Caratteristiche che compensano ampiamente la minore quantità di olio prodotto con il metodo di estrazione a “caldo”, che prevede l’utilizzo di temperature più elevate, in quanto finalizzate ad estrarre più olio possibile dalla materia prima.
 
Il che, dal punto di vista quantitativo, sembrerebbe la soluzione migliore, se non fosse che con tale metodo si incorre: nella perdita di polifenoli e nelle conseguenti alterazione del sapore (più dolce); nell’ innalzamento del’acidità e nella maggiore dispersione dell’aroma fruttato.
 
Quindi è un prodotto che non fa male, ma certamente non reca tutti i citati benefici e le caratteristiche sensoriali di un olio commercialmente definibile “EVO estratto a freddo”;
consultazione preveniva del gestore del frantoio di fiducia per stabilire data e orario di lavorazione delle olive, nonché quantità conferibile;
sistemazione delle olive appena raccolte in contenitori perfettamente puliti, che consentano il passaggio dell’aria (cassette in plastica dura fessurata) adoperabili anche per il trasporto e l’eventuale stoccaggio, onde evitare travasi che possono rovinare il contenuto;
esclusione d’impiego di sacchi di juta o altri materiali come contenitori;
lavorazione delle olive il prima possibile, e comunque entro 12 ore dalla raccolta;
tempi di eventuale stoccaggio non superiori a 48 ore, soprattutto nel caso di olive non in perfette condizioni (ammaccate e soprattutto attaccate dalla mosca), perché, in tali condizioni, anche lo stoccaggio di un giorno in più può compromettere la qualità dell’olio per effetto della diminuzione della sostanze fenoliche, dei componenti volatili, dell’aumento dell’acidità e dell’insorgenza di processi fermentativi, possibile causa di difetti sensoriali, quali il “riscaldo”e l’”avvinato”.
 
La presente elaborazione, allo scopo di offrire al lettore-olivicoltore un esauriente pro-memoria di tipologie di interventi praticabili, di riscontri effettuabili ed accorgimenti non trascurabili per riuscire, quanto più possibile, a mantenere integro il preziosissimo patrimonio di sostanze uneguagliabili che la natura ha accorpato nelle OLIVE per elargirle all’uomo che da millenni (ca.3000 a.C.) ha scoperto come estrarle e usufruirne.

Messaggi IT-Alert in arrivo

AVVISI    (audio/video) (1.922)
Francesco Raso

IT-ALERT, il 27 settembre
 
Arriva un messaggio sui cellulari connessi in tutto il territorio della regione Lazio.
 
Mercoledì 27 settembre, alle ore 12:00, verrà inviato il messaggio di test IT-ALERT.
Si tratta del nuovo sistema di allarme pubblico nazionale.
 
NON E’ UNA TRUFFA O UNO SCHERZO
 
I dispositivi attivi nella nostra regione suoneranno tutti in contemporanea ed emetteranno un suono diverso da quello da noi impostato.
 
NON C’E’ NULLA DA TEMERE – E’ SOLO UN TEST e non si dovrà fare nulla tranne che leggere il messaggio.
 
Per approfondimento, si consiglia di accedere alla pagina IT alert e rispondere al questionario; le risposte degli utenti infatti consentiranno di migliorare lo strumento.
 
Lo stesso test è già stato effettuato in altre regioni. Nei prossimi mesi saranno effettuati altri test nelle regioni italiane rimanenti.
 
Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare la pagina della Protezione Civile Regionale .
 
 
​A cosa serve
In futuro (si spera mai) sarà uno strumento, di estrema utilità, che ci avviserà immediatamente di eventuali disastri naturali, gravi emergenze o altro; questo per far sì di salvare più vite possibile. Le comunicazioni via TV, Radio, Social e quant’altro, non sono sufficientemente rapide ed non hanno la certezza di una notizia vera, oltre ad essere molte volte ignorate, sottovalutate o non comprese.
 
Come funziona
Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio "IT-alert"; non è necessario iscriversi e né scaricare nessuna applicazione; il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti.
 
Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un'area il più possibile corrispondente a quella interessata dall'emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato ad un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa oppure in aree senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato.
 
La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema
 
Si consiglia di condividere, il più possibile, questo articolo in modo da avvisare più persone di questa innovazione nazionale.
In altre regioni, ove si è poco pubblicizzato l'evento, il messaggio di test ha creato del panico ed intasato il centralino della Pubblica Sicurezza.
L'iniziativa è più che valida e certificata. Ignoriamo i soliti negazionisti e rendiamoci utili per la diffusione.
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