Salute: Mamma, mi dai il ciuccio?
13/09/2019
Annalisa Muto
Nell’ultimo decennio si è accesa, in Italia e non solo, una vera e propria disputa tra genitori e professionisti rispetto all’utilizzo del ciuccio. Alcuni sono pro altri categoricamente contro questa pratica. Ciuccio sì o ciuccio no? Come si deve ‘’schierare’’ un neogenitore?
L’obiettivo di questo articolo è quello di fare chiarezza, dal punto di vista prettamente logopedico, sui pro e i contro dell’utilizzo del ciuccio a partire dalle Linee Guida Internazionali dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Iniziamo con l’analizzare il bambino e la sua ‘’bocca’’ dal punto di vista anatomico-funzionale. La cavità orale, i muscoli mimici (volto), la lingua, i denti, i muscoli masticatori, la faringe, la laringe e la cavità nasale fanno parte di un sistema definito Apparato Stomato-gnatico. Questo complesso sistema svolge importantissime funzioni tra cui respirare, deglutire e parlare. Queste tre funzioni sono correlate tra loro e vanno ad interagire con il complesso sistema posturale. Ne consegue che il giusto equilibrio funzionale dell’Apparato Stomato-gnatico aiuta un corretto assetto posturale.
Andiamo ora ad approfondire le suddette funzioni:
- La respirazione è una funzione vitale. Essa si può considerare corretta quando l’inspirazione e l’espirazione avvengono con il naso. Grazie al naso l’aria che inspiriamo viene umidificata, riscaldata e purificata da agenti esterni prima di essere introdotta nei polmoni. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che chi respira con il naso ha una maggior apporto di ossigeno nel sangue rispetto a chi respira con la bocca, con conseguente miglioramento dell’attività dei neurotrasmettitori cerebrali. Durante la respirazione nasale le labbra sono chiuse e rilassate, le arcate dentarie non entrano in contatto tra loro e la lingua appoggiata sul palato.
- La deglutizione è la funzione che permette di alimentarsi. I primi atti deglutitori iniziano a partire dalla 11° settimana di gestazione per poi essere completamente matura alla 34°-35°. Il meccanismo della deglutizione non rimane uguale durante tutta la vita, ma cambia in rapporto a vari fattori: lo sviluppo neuromuscolare; la comparsa della posizione eretta del capo; l’eruzione dei denti; il passaggio da una alimentazione liquida ad una solida. Questo meccanismo segue un proprio sviluppo che possiamo suddividere in quattro tappe evolutive:
- Suzione (0-6 mesi): l’alimentazione avviene esclusivamente mediante allattamento. In questa dinamica il bambino si attacca al capezzolo e lo spreme, mediante spinta della lingua in avanti. Questa attività stimola il sistema sensoriale, il sistema motorio, oltra che avere una funzione rassicurante e calmante. Sembra, inoltre, che il movimento di suzione crei una riduzione della tensione muscolare a livello del cranio, permetta la stabilizzazione muscolare ed il rinforzo linguale e che promuova la respirazione nasale;
- Deglutizione infantile (6 mesi- 3 anni): intorno al 6° mese grazie alla comparsa dei denti ed alla maturazione fisiologica di alcune strutture muscolo-scheletriche, assistiamo ad un cambiamento nel meccanismo deglutitorio. Grazie allo svezzamento il bambino comincia a masticare ed a muovere la lingua in direzioni diverse dalla sola spinta in avanti. In questa fase il bambino viene esposto parallelamente sia a cibi solidi che al latte materno. È tuttavia importante che vengano ridotti i momenti di esposizione del bambino ad attività di suzione promuovendo sempre di più l’attività masticatoria;
- Deglutizione di tipo misto (3 anni - 7 anni): fase di transizione del meccanismo motorio in cui la suzione deve essere completamente abbandonata al fine di promuovere la deglutizione di tipo adulto, in seguito descritta. Grazie a questa fase transitoria il bambino sarà in grado di gestire con più sicurezza una maggior varietà di cibi e di consistenze;
- Deglutizione di tipo adulto (>7 anni): in questa fase la lingua si posiziona a contatto con il palato così da stabilizzare la mandibola e promuovere una corretta deglutizione. Ora il bambino è in grado di gestire e deglutire tutti i cibi e tutte le consistenze senza rischiare che alcun bolo vada ‘’di traverso’’. Se dopo questa età permane una deglutizione di tipo infantile la lingua continuerà a spingere in avanti, contro i denti, con conseguenti problematiche sull’accrescimento della mascella, della mandibola, delle arcate dentarie e sulla postura.
- Il linguaggio vede il suo sviluppo già in fase pre-natale per proseguire poi durante tutto il corso della vita. I fattori che intervengono in questa evoluzione sono: la genetica; il sistema nervoso e le funzioni cognitive; le competenze motorie (sia globali che dell’apparato stomato-gnatico); lo stato di salute; il sistema socio-culturale in cui è inserito. È importante che in questa fase di sviluppo non intervengano agenti esterni che vadano a in alcun modo ad ostacolare tale evoluzione.
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Torniamo ora alla domanda iniziale: ciuccio sì o no?
Il ciuccio è una tettarella di gomma, plastica, caucciù o di silicone che stimola il riflesso naturale della suzione. Si tratta di uno strumento artificiale non fisiologico nato per calmare e rilassare il bambino andando a stimolare una zona altamente recettiva. Si parla infatti di suzione non nutritiva, a differenza dell’allattamento al seno ed al biberon, considerati invece suzione nutritiva. L’unica attività assolutamente fisiologica tra le precedenti è sicuramente l’allattamento al seno. Ciuccio, biberon, pollice sono invece strumenti che promuovono una suzione di tipo artificiale e sono pertanto considerati un’abitudine viziata, soprattutto se il loro utilizzo è protratto oltre il tempo fisiologico di suzione.
L’uso prolungato di questi strumenti può portare il bambino a sviluppare problematiche di varia natura. Se facciamo riferimento, infatti, a quanto detto precedentemente rispetto alla correlazione tra respirazione, deglutizione e linguaggio va da sé che un ostacolo allo sviluppo di una di queste funzioni comporta un’alterazione delle altre. Mantenere una deglutizione di tipo infantile può portare a: respirazione di tipo orale; disturbi di linguaggio, difficoltà nella pronuncia di suoni, deglutizione deviata, problematiche ortodontiche, problematiche di natura otorina, problematiche posturali e cefalee.
Alla domanda ‘’il ciuccio sì o no?’’ la logopedista risponde: ‘’ Non si può dare divieti o obblighi senza avere una conoscenza del singolo caso. Ogni vissuto è diverso, ogni mamma è diversa, ogni bambino è diverso’’.
E’ bene però fornire alcune linee guide di utilizzo/non utilizzo.
Non è consigliabile quando:
- Il bambino è nato a termine e non mostra difficoltà ad attaccarsi al seno materno;
- Il bambino non mostra interesse nel ciuccio (non forzarlo!).
È consigliabile quando:
- Il bambino non può essere allattato (il ciuccio stimola la cavità orale e promuove lo sviluppo cranio-facciale in sostituzione dell’attaccamento al seno);
- Il bambino è nato prematuro ed è impossibilitato all’allattamento immediato (il ciuccio allena il neonato al futuro attaccamento al seno).
Nel caso in cui si decida di utilizzare il ciuccio è bene seguire i seguenti accorgimenti:
- Utilizzare ciucci anatomici e consigliati dagli specialisti;
- Non inserire l’uso del ciuccio prima di 1 mese/2 mesi in quanto il neonato deve sperimentare e instaurare in modo fisiologico l’attaccamento al seno senza interferenze artificiali;
- Limitare l’uso del ciuccio a dei brevi momenti (pre-sonno, rilassamento etc.) in modo da abituare il bambino che al di fuori di questi tempi non è possibile utilizzarlo. Sarà così anche più semplice eliminarlo in un momento successivo;
- Non utilizzarlo come consolazione ad un capriccio o come ‘’silenziatore’’ per il pianto;
- Utilizzare il ciuccio fino ad un massimo di 18 mesi di età.
Per approfondimenti, consigli e richieste specifiche rivolgersi a Logopedista Santa Maria delle Mole/Ciampino
Annalisa Muto
Annalisa Muto
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13/09/2019 Articolo letto 4.097 volte |
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