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Federica Bruni Agente Immobiliare da anni, dopo aver compiuto gli studi di Architettura e dopo aver lavorato presso un’azienda di famiglia che si occupava di edilizia, ha potuto sviluppare tecniche conoscitive in merito alla cantieristica.
Si abilita presso la CCIAA di Roma e fa esperienza nel campo immobiliare affiancando per un periodo il vicepresidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari) per poi intraprendere l’attività di Agente Immobiliare su Roma e Castelli Romani.
 
 
Associata FIMAA, alla quale e’ iscritta dal 2009, grazie ai numerosi convegni e ai continui programmi formativi organizzati dall'associazione cui ha partecipato, ha acquisito una notevole e specifica competenza in materia, assistendo la clientela nelle compravendite e locazioni; nella cantieristica; offrendo servizi di consulenza sia immobiliare che per ciò che riguarda i finanziamenti oltre alle problematiche urbanistiche che alle valutazioni degli immobili.
 
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Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima

Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima Copertina (676)
Eleonora Persichetti

 
 
Dopo la pandemia solo il 6% delle imprese tornerà alle condizioni di prima, cioè senza smart working. Digitalizzazione prioritaria per il 67%
 
Le difficoltà che le aziende vivono sulla propria pelle e le preoccupazioni per la crisi economica non spengono la voglia di guardare avanti delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda l’innovazione in ambito HR. Innovazione che, anzi, viene riconosciuta come sempre più necessaria: il 67% delle imprese mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità e il 60% indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, infatti, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.
 
Sono questi i risultati della terza edizione della survey “Future of Work 2020” rivolta alle direzioni del personale delle grandi aziende italiane, presentata nel corso di HR Business Summit e realizzata da Osservatorio Imprese Lavoro Inaz e-Business International.
 
«In tutti i cambiamenti che hanno travolto le imprese quest’anno, si è confermata la centralità del fattore umano – fa notare Linda Gilli, presidente e AD di Inaz –. La ricerca fotografa indubbiamente una situazione in divenire, in cui emergono tendenze a volte contraddittorie, ma una cosa è molto chiara: le esperienze fatte nel 2020 lasceranno una traccia profonda, su tutte il lavoro a distanza. Per trasformare quest’ultimo in vero smart working occorre da un lato proseguire sulla strada della digitalizzazione, ma dall’altro non bisogna mai perdere di vista il ruolo dell’azienda come luogo di socialità e aggregazione».
Innovare i modelli di organizzazione del lavoro è indicato dal 69% delle aziende come l’obiettivo prioritario in ambito HR di qui a tre anni, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2019. Fra le competenze su cui la funzione HR sente di dover migliorare, spiccano formazione e sviluppo di nuove competenze (55% delle risposte, +10% rispetto allo scorso anno).
Una serie di domande introdotta in quest’ultima edizione della ricerca mira invece a indagare come gli effetti della pandemia stiano modificando le prospettive future dell’organizzazione del lavoro. Emerge quindi che, per quanto riguarda il lavoro a distanza, il 78% delle aziende dichiara che l’esperienza è stata positiva durante l’emergenza, ma necessita di una progettualità; il 56% dei Direttori HR evidenzia l’aumento di motivazione e senso di responsabilità dei collaboratori.
Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). Tra le rimanenti solo il 6% tornerà alle condizioni preesistenti senza smart working, il 3% confermerà le policy di smart working già consolidate e il 31% dichiara di trovarsi ancora dentro il processo decisionale su possibili cambiamenti.
 
Nel dettaglio, per quanto riguarda il mix tra lavoro in sede e lavoro a distanza su base settimanale, per il 35% delle aziende interpellate il lavoro delocalizzato sarà, in proporzioni diverse, comunque prevalente rispetto al lavoro in sede. Il 39% delle aziende prevede invece più prudentemente due giorni su cinque di smart working. Un altro 13% infine si sta orientando per un solo giorno di erogazione della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede dell’azienda.
 
Quanto alle criticità dello smart working, l’aspetto su cui si sono maggiormente concentrate le risposte (1 su 5) è quello della leadership, seguita dal rischio di una diminuzione non tanto delle performance, quanto del senso di appartenenza dei collaboratori (18% delle risposte).
 
«Ogni rivoluzione, e questo cambiamento globale che abbiamo di fronte lo è, presenta insidie ma anche opportunità – conclude Linda Gilli –. Le direzioni HR sono chiamate oggi a ridefinire strumenti e modelli in modo che persone e imprese possano trarre vantaggi dal difficile periodo che stiamo vivendo».
 
La ricerca completa è scaricabile al link:
scarica report

PIANTE ORNAMENTALI, SOLUZIONE NATURALE PER DEPURARE L’ARIA DI CASA

PIANTE ORNAMENTALI,  SOLUZIONE NATURALE PER DEPURARE L’ARIA DI CASA Copertina    (allegati) (536)
Domenico Brancato

 
PIANTE ORNAMENTALI: L’UNICA SOLUZIONE NATURALE, A COSTO ZERO, PER DEPURARE L’ARIA DI CASA.
 
 
La presente nota si prefigge di introdurre l’allegata pubblicazione in formato digitale (E-Book), finalizzata a contribuire a promuovere la conoscenza delle piante a noi quotidianamente più vicine e le salutari influenze e le benefiche funzioni che, le stesse, sono in grado di trasmetterci e di produrre. A condizione, però, che questi straordinari doni che la natura ci elargisce siano adeguatamente accolti e custoditi.
 
Ed è proprio affinché tale condizione possa trovare il più ampio riscontro, che nel contenuto dell’accennato compendio si riporta la riproduzione di numerose illustrazioni esemplificative, le condizioni rispondenti alle esigenze delle specie più presenti nelle nostre abitazioni e le modalità dei trattamenti da praticare per mantenerle permanentemente in buona salute.

Videoconferenza stampa online Erasmus 27 febbraio ore 11

Videoconferenza stampa online Erasmus 27 febbraio ore 11 Copertina (387)
Eleonora Persichetti

Sabato 27 febbraio 2021 alle ore 11,00 ci sarà la Conferenza stampa internazionale online alla presenza del Sindaco Carlo Colizza e del Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Paola Tiberi e delle Assessore Barbara Cerro – Servizi Sociali e Ada Santamaita - Attività Produttive del Progetto europeo gratuito ERASMUS + KA2 (Convenzione n. K205 017158) From Aesop to La Fontaine, rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni non compiuti, cofinanziato dalla Comunità Europea e in Partenariato con il Comune di Marino.
 
“Orgogliosi di aderire ad una iniziativa di così grande respiro culturale” il commento dell’Assessore Paola Tiberi, e Artemista è orgogliosa di portare Marino in Europa, poiché convinti che il futuro possa ripartire dalla provincia giovane che a pieno diritto sieda al tavolo di partners internazionali.
 
L’evento, riservato a tutti i partner che partecipano al progetto e alla stampa, verrà trasmesso in diretta streaming sul sito istituzionale del Comune di Marino al link: https://marino.consiglicloud.it/home e sulla pagina FB dell’Ente. Successivamente sarà fruibile in differita nell'Archivio delle dirette streaming pubblicate sul sito.

PERCHE’ LA STELLA DI NATALE?

 PERCHE’ LA STELLA DI NATALE? Copertina    (commenti:2) (423)
Domenico Brancato

DA QUANDO E PERCHE’ LA STELLA DI NATALE E’ DIVENUTA LA PIANTA PIU’ RAPPRESENTATIVA DEL NATALE?
 
La pianta comunemente conosciuta come Stella di Natale è originaria del Messico e dell’America centrale, dove cresce spontaneamente e raggiunge anche 4 metri di altezza. Mentre da noi, normalmente, non supera i 50 centimetri ed essendo coltivata in vaso, come pianta da appartamento, è divenuta, per la sua eleganza, tonalità cromatiche, e tradizione, da diversi decenni, il simbolo ornamentale più rappresentativo del Natale.
 
Per cercare di rispondere all’interrogativo in intestazione e fornire elementi sull’ attribuzione del simbolo alla pianta in questione, si fanno seguire alcune informazioni storico-leggendarie in proposito.
 
La pianta arrivò in Europa nel 1804 e a Berlino fu catalogata col nome botanico “Euphorbia Pulcherrima”. Successivamente, nel 1825, l’ambasciatore americano in Messico “Joel Poinsett” la portò negli Stati Uniti dove, in suo onore, fu chiamata “Poinsettia”. Dal 1950 , da quando in Germania fu coltivata anche come pianta da appartamento, la Stella di Natale è diventata popolare in tutto il mondo, come simbolo d’amore e di purezza, da donare soprattutto a Natale.
L’usanza, già molto apprezzata dagli Aztechi nel XVI secolo, nasce da un’antica leggenda che racconta: “In un piccolo villaggio del Messico, nella penisola dello Yucatan, viveva una bambina molto povera di nome Altea che, mentre tutti i bambini compravano regali da offrire a Gesù per Natale, lei non poteva permettersi di comprare nulla. Quel giorno, quando tutti gli abitanti del villaggio si recavano in chiesa per offrire i loro doni, Altea decideva, sconsolata, di rimanere in casa da sola, fin quando le apparve un Angelo che le suggerì di raccogliere dei fiori dai bordi della strada e di portarli in chiesa, come dono per Gesù. Precisando che il suo dono sarebbe stato il più apprezzato di tutti, poiché consisteva in fiori raccolti con amore. La bambina decise di seguire i suggerimenti dell’Angelo: raccolse i fiori, li portò in chiesa, li pose vicino all’altare e si mise a pregare. In poco tempo quell’umile omaggio si trasformò in una pianta con meravigliosi fiori di colore rosso: è cosi che nacquero le Stelle di Natale, come le conosciamo oggi”.
 
Da quella notte in Messico la pianta della Stella di Natale prese il nome di “Flores de la Noche Buena”, ovvero fiore della Notte Santa.
Purtroppo però, trattasi di un’essenza delicata la cui gradevolezza, se non si praticano cure adeguate, rischia di esaurirsi ancor prima dello scadere del ciclo delle festività. Per cui, si ritiene utile fornire alcune indicazioni, per evitare simili ricorrenti brevi durate di questa curiosa pianta, caratterizzata dalla presenza di piccoli fiori giallastri seminascosti all’interno di una corona di decorative brattee di varie dimensioni, generalmente di color rosso fuoco, ma anche rosa, bianche, gialle o arancioni.
Innanzitutto, dopo l’acquisto, è buona norma, estraendola dal vaso, controllare le radici che, qualora dovessero essere poche, sottili e scure, è meglio optare per altro soggetto con radici fitte e bianche. Ma anche in quest’ultimo caso, se il vaso dovesse risultare totalmente occupato dall’apparato radicale, per mantenere la vigoria della pianta, è consigliabile effettuare il travaso in un contenitore di dimensioni maggiori. Inserendo sul fondo e nello spazio che si viene a creare intorno alla zolla, del terriccio per piante da fiore misto a del materiale drenante ( Lapillo vulcanico o Perlite o pietra pomice, o sabbia). Allo scopo, non solo di impedire ristagni di acqua, ma anche di assicurare una indispensabile porosità nel terreno, per consentire la penetrazione e la circolazione di ossigeno. Affinchè le radici possano svolgere le loro funzioni vitali, quali la metabolizzazione degli elementi nutritivi e l’assorbimento dell’acqua.
 
Successivamente, per mantenere la pianta in buone condizioni, occorre adottare e praticare altre indispensabili accortezze e cure, quali:
 
  • non tenerla in stanze dove, anche di notte, è possibile che avvenga l’accensione di un lampadario, sebbene per pochi minuti, o di posizionarla nei pressi di luminarie poste sull’albero di Natare o altrove, per evitare la deformazione e la caduta delle foglie. Trattandosi poi di una pianta fotoperiodica (sensibile al complesso di reazioni che gli organismi vegetali presentano al ritmo ambientale giornaliero e stagionale dei periodi di luce e di oscurità), e brevidiurna (a giorno corto), lo sviluppo della fioritura viene stimolato dalla diminuzione a 8-10 ore di luce, rispetto a quelle di buio che, in Autunno-Inverno, dovrebbero avere una durata di 12-14 ore ( dalle 17 alle 7 del mattino ca.) giornaliere;
  • evitare di posizionarla nei pressi di termosifoni, caminetti e di esporla a correnti di aria fredda ed in locali con aria condizionata spinta. In quanto la condizione più rispondente alle sue esigenze risulta essere quella con temperature di 20-25 °C di giorno e 13-15 ° C di notte. Ed una volta individuata la giusta posizione non effettuare continui spostamenti: probabili cause di sofferenza dovuta all’alternanza di condizioni di luminosità e temperatura;
  • annaffiare solo quando il terreno risulta bene asciutto: in genere una volta a settimana in Inverno ed ogni due giorni d’Estate, integrandole con frequenti vaporizzazioni. Comunque l’importante è non lasciare il terreno per troppo tempo asciutto ed evitare i ristagni;
  • effettuare concimazioni, in piccole dosi, ogni ca. 30 giorni, soprattutto in Autunno, con fertilizzante naturale liquido contenente alte percentuali di fosforo (P) e potassio (k);
  • eliminare, quando necessario, gli steli rovinati e vecchi, per non disperdere sostanze nutritive assorbite dalla vegetazione non in grado di rifiorire. In Primavera poi, dopo la caduta delle brattee ( che non rappresenta una manifestazione di sofferenza, bensì una fase del normale periodo vegetativo); affinchè si creino i presupposti per una rifioritura nell’inverno successivo, è necessario tagliare ( proteggendo le mani con guanti per evitare le conseguenze dell’irritazione prodotte dal contatto con l’epidermite) gli steli con una lama bene affilata (escludendo le forbici, in quanto potrebbero piegare, in corrispondenza della recisione, i bordi dello stelo verso l’interno), ad una altezza dal terreno di 10 centimetri e cospargere la superfice dei tagli con cenere o del terriccio, per fermare la fuoriuscita di lattice;
  • in Primavera, possibilmente, portarla all’aperto, in posizione di penombra e, nel caso si avvertisse un’eccessiva crescita, per contenerla è possibile intervenire periodicamente con piccole recisioni fino ad Agosto, quando ha inizio la formazione dei fiori. Ad Ottobre, invece, può avvenire il trasferimento in casa, collocandola in un ambiente dove sia, come in precedenza precisato, per la maggior parte del tempo al buio.
 
Qualora si volesse effettuare la riproduzione, considerato che la pianta non produce seme, è necessario procedere, in Primavera-Estate, tramite il metodo per talea, prelevando circa 10 centimetri di apice dagli steli privi di fiori, e provvdendo all’eliminazione delle foglie lungo la parte bassa ed al dimezzamento di quelle superiori, prima di porla in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Se dopo 15-20 giorni, come normalmente accade, sarà avvenuta la formazione di radici sufficientemente sviluppate, si potrà procedere all’interramento.
Circa le malattie che possono colpire la Stella di Natale è possibile che si verifichi la presenza di macchie scure sulle foglie ed il conseguente afflosciamento, appassimento e la caduta delle stesse. Oltre alla comparsa, su foglie e steli, di polvere grigia che tende a diffondersi rapidamente: sintomo di un attacco di Botrite. Manifestazioni che comunque è facile prevenire, evitando di eccedere con le annaffiature e ad asporre, per lungo tempo, la pianta alla luce e alle basse temperature.
 
Un ultimo consiglio è quello di tenere la pianta fuori della portata di bambini e animali domestici, perché il suo lattice altamente urticante, se ingerito in grandi quantità, potrebbe causare pericolosi manifestazioni di vomito e diarrea.
Infine, chi scrive affida a questa simbolica diffusissima pianta la trasmissione di un sentito auspicio, affinchè il 2021 diffonda nelle “menti” delle Persone di qualsiasi estrazione, ed in particolare di coloro che detengono il potere decisionale, a tutti i livelli, la consapevolezza che la salute costituisce il bene primario: in mancanza o carenza del quale, qualsiasi altro bene materiale perde ogni valore, ed il conseguimento di qualsivoglia aspirazione, spesso, diviene utopia.
Consapevolezza indispensabile, affinchè si possa avvertire la necessità di destinare le indispensabili attenzioni, le necessarie risorse economiche e le energie intellettive occorrenti per la conduzione di permanenti studi specifici ed aggiornamenti professionali, finalizzati all’acquisizione di conoscenze atte a predisporre strategie di prevenzione e tempestivi interventi in grado d’impedire il ripetersi di altre così estese e gravi pandemie. Nonché, di scongiurare il verificarsi di ulteriori manifestazioni di impreparazione, sprovvedutezza e di soccombenza nei confronti dell’attacco di altre eventuali insidiosissime insorgenze virali.
 
Tutto ciò per salvaguardare, il prezioso patrimonio della salute della Popolazione ed in particolare, di tutti coloro che svolgono attività nei vari settori operativi, in quanto artefici e responsabili della qualità della vita delle comunità in cui operano.

CHRISTMAS MENU': TOP-TEN A TAVOLA

CHRISTMAS MENU': TOP-TEN A TAVOLA Copertina (326)
Eleonora Persichetti

ECCO IL #CHRISTMASMENU: LA TOP 10 DEI MUST HAVE SULLA TAVOLA NATALIZIA SECONDO INSTAGRAM
 
 
Natale si avvicina ed è ora di pensare al menù. In nostro soccorso arriva Instagram: da una ricerca sugli hashtag, è emersa la predilezione degli italiani per i prodotti artigianali, made in Italy e fatti in casa. Non solo: grandi protagoniste del 2020 sono le zuppe: sane, gustose, veloci e facili da preparare. Ecco quindi i consigli e gli spunti sui dieci piatti che non possono proprio mancare sulla tavola natalizia.
 
Non c’è pandemia che tenga: il Natale, con gli addobbi, le lucine colorate e l’albero è, e sempre sarà, un momento magico. E, sebbene quest’anno avrà un sapore decisamente diverso dal solito, gli italiani non hanno intenzione di rinunciare alle tradizioni che contribuiscono a rendere il periodo delle festività così speciale, specialmente per quanto riguarda l’ambito culinario. Al contrario: la raccomandazione di passare il Natale fra le mura domestiche, esclusivamente con i propri conviventi, è la scusa perfetta per riservare alla preparazione del menù ancora più attenzioni rispetto al solito. Ma quali sono i must have per il pranzo o la cena di Natale perfetti? Ce lo dice Instagram.
 
Innanzitutto, l’annosa domanda: team panettone o pandoro? Con più di 580mila foto postate sotto l’hashtag #panettone e 157mila sotto #pandoro, la preferenza degli italiani su quale dolce portare in tavola a Natale sembra piuttosto evidente. In particolare, spopola il panettone artigianale, sempre più apprezzato rispetto ai prodotti industriali, nelle sue varianti più disparate: al cioccolato, al pistacchio e persino vegano, per rimanere sempre al passo coi tempi. Anche il panettone gastronomico, la variante salata del tradizionale dolce natalizio, riscuote un certo successo, con più di 90mila foto postate sotto al rispettivo hashtag. Inoltre, in tempi di quarantena, il ritrovato amore per la cucina casalinga e per il “fatto in casa” si fa sentire soprattutto a Natale. A testimoniarlo le oltre 6mila foto con hashtag #panettonefattoincasa e #pandorofattoincasa.
 
Decisi i dolci, bisogna pensare al resto delle portate, iniziando dagli antipasti. Immancabili le tartine, presentabili in infiniti modi diversi e fantasiosi: gli scatti con hashtag #tartine sono più di 270mila. Ma anche un bel piatto di salumi e formaggi da condividere fra i commensali è un must che accontenta sempre tutti. Spopolano soprattutto le foto con hashtag #salumi: 293mila. Sono poi un chiaro segno dell’amore per il made in Italy, che quest’anno più che mai ha ricevuto il supporto e il calore dei fieri cittadini italiani, gli hashtag #salumiitaliani e #formaggiitaliani, che raccolgono rispettivamente 13mila e 10,7mila foto.
 
Dopodiché, i primi piatti: a Natale, le lasagne sono un classico intramontabile e, stando a Instagram, sono il piatto più amato e fotografato: l’hashtag #lasagne conta più di 760mila immagini. E non solo le tipiche lasagne alla bolognese: #lasagnealpesto e #lasagnevegetariane contano rispettivamente 3,4mila e 2,5mila foto, sintomo del graduale spostamento di molte persone verso un tipo di alimentazione più plant-based. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono le zuppe: piatti caldi perfetti da gustare durante la stagione fredda, sani, veloci e facili da preparare. L’indice di gradimento è evidente: più di 160mila scatti sotto l’hashtag #zuppa. Ce n’è per tutti i gusti: di verdura, di legumi, di cipolle, di patate e chi più ne ha più ne metta. Una gustosa alternativa per la tavola natalizia, oppure un pasto facilmente digeribile per rimanere leggeri fra un cenone e l’altro. E chi non ha tempo di preparare tutti gli ingredienti necessari, magari perché sommerso dalle altre mille cose a cui pensare durante il periodo natalizio, può sempre fare affidamento sulle infinite varietà di zuppe pronte reperibili in commercio. Un settore che, secondo un’indagine di Allied Market Research, durante il lockdown ha conosciuto una fase di calo a causa della difficoltà nel reperire le materie prime, della carenza di manodopera e della chiusura sia delle unità produttive sia di alcuni negozi al dettaglio. Tuttavia, lo scenario post-lockdown ha solo notizie positive in serbo per le zuppe pronte: innanzitutto, per via della facilità e del poco tempo che richiedono per la loro preparazione, questi alimenti creano un’alta domanda di mercato nell’epoca del “ready-made”. Inoltre, data l’elevata durata di conservazione, le zuppe pronte possono rimanere a lungo disponibili sugli scaffali dei supermercati e, di conseguenza, consentire di gustare varianti di sapore e ingredienti fuori stagione senza alcuna riduzione della loro qualità e appetibilità. In ultimo, ma non per importanza, le zuppe sono il piatto perfetto per chi nemmeno durante le feste vuole rinunciare a mantenere la linea: ricche di vitamine, sali minerali e fibre, hanno un alto potere saziante, pur avendo un basso apporto calorico.
 
“Il crescente apprezzamento per le zuppe è un’ulteriore conferma del fatto che le persone sono sempre più propense a ricercare un’alimentazione più sana ed equilibrata anche durante le feste natalizie, periodo tipicamente associato ai cenoni e alle abbuffate - ha spiegato Marco Roveda – Il pioniere del biologico - Quest’anno non farà eccezione: durante i mesi trascorsi in casa per via della pandemia, in molti hanno riscoperto i benefici del tenersi in forma, ed è grande il desiderio di continuare a mantenere uno stile di vita che possa combinare salute e benessere. Le zuppe possono colmare questa esigenza: un’alternativa sana alle tipiche portate natalizie ipercaloriche, ma senza dover rinunciare per forza al gusto e alla prelibatezza.”
 
Alla zuppa poi c’è chi preferisce un brodo, magari come accompagnamento ai famosi tortellini, piatto emiliano amato in tutta Italia. L’hashtag #tortellini ne è testimone: circa 450mila foto che ritraggono buonissimi tortellini in brodo o tortellini fatti in casa. Insomma, l’amore per i piatti della tradizione si fa sentire forte e chiaro, e quale momento migliore se non il Natale per riassaporare i prodotti nostrani?
 
Per i secondi, il piatto preferito risulta essere la tradizionalissima anguilla, sempre presente in primis sulle tavole napoletane, in quanto considerato simbolo di buon auspicio contro la cattiva sorte. Più di 390mila gli scatti con hashtag #anguilla, a riprova dell’apprezzamento per questa portata in tutto lo stivale. Discreto successo anche per le lenticchie, gustabili sia come contorno che come piatto unico: 93mila foto sotto al rispettivo hashtag. E per concludere in bellezza, frutta secca a volontà! L’hashtag #fruttasecca colleziona, infatti, intorno alle 99mila foto.
 
Ecco, quindi, la top 10 dei dieci piatti che non devono mancare nel menù di Natale perfetto:
 
  1. Lasagne, il primo piatto preferito dagli italiani: 760mila hashtag
  2. Panettone, con una vittoria schiacciante sul pandoro: 580mila hashtag
  3. Tortellini, specialità emiliana: 450mila hashtag
  4. Anguilla, pietanza tradizionale napoletana apprezzata in tutta la penisola: 390mila hashtag
  5. Salumi (e formaggi) da condividere con i commensali: 293mila hashtag
  6. Tartine di ogni forma, sapore e dimensione: 270mila hashtag
  7. Zuppa, l’alternativa sana e gustosa: 160mila hashtag
  8. Pandoro, il grande sconfitto: 157mila hashtag
  9. Frutta secca, per una pausa prima del dolce: 99mila hashtag
  10. Lenticchie, sia come contorno sia come piatto unico: 93mila hashtag
 

Raccontiamoci il Natale 2020

Raccontiamoci il Natale 2020 Copertina (542)
Eleonora Persichetti

L’Associazione Artemista, in collaborazione con l’Assessore alla Cultura Paola Tiberi e l’Amministrazione tutta, nell’ambito dell’iniziative Marino tutti insieme con Babbo Natale…in streaming, realizzate dal Comune di Marino, con il contributo della Regione Lazio, propone “Raccontiamoci il Natale 2020” una selezione di Fiabe Natalizie tradizionali di varie origini anche locali. L’iniziativa vuole stimolare, prendendo spunto da tematiche natalizie, sia nei giovanissimi che negli adulti, l’integrazione fra diverse culture, la locale territoriale e la globale. L’iniziativa, in questo momento di forzato isolamento dovuto alla pandemia, si rivolge a tutto il nucleo famigliare come spunto di riflessione e confronto, al contempo vuole essere di sostegno sociale e psicologico alla famiglia e ai minori per mantenere vivo lo spirito natalizio anche da remoto, nelle presenti condizioni proibitive.
 
Tra gli altri materiali del reading citiamo ad esempio Una vita rotonda, pubblicata nel 2013 all’interno del volume "Raccontabile" per la Provincia di Roma: un delicato viaggio di una pallina di un Albero di Natale realizzata da un bimbo che attraversando svariate casualità torna a casa dopo anni dal suo giovane creatore. E poi ancora, I Doni del Re Leone tratta dal volume "Le mie fiabe africane" curato da Nelson Mandela; la leggenda marinese de’ U Lénghelu e una selezione tratta dalle Fiabe di Natale di Gianni Rodari che ci è sembrato doveroso ricordare prima della fine del centenario della sua nascita. Musiche suonate dal vivo - Bela Bartok, Maurizio Castè, Tchaikovsky, Bach e altro ancora – si alternano alla lettura delle fiabe, con l’uso di particolari e ricercati strumenti a fiato.
 
Le voci recitanti sono Paolo Maddonni - Sabina Barzilai; Musicisti: Maurizio Casté - Simona Sanzò – Gabriele Vallini.
 
L’evento verrà registrato presso la Sala Teatro Vittoria di Marino nella giornata di sabato 19 dicembre 2020 e trasmesso sul canale youtube/facebook/ app. Municipum/Twitter e sul sito istituzionale del Comune di Marino, in differita diviso in due parti:
 
Prima Parte: 20 dicembre ore 19,00; durata 30-40 minuti;
Seconda Parte: 21 dicembre ore 19,00; durata 30-40 minuti.

PARTE LA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI

PARTE LA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI Copertina (1.119)
Domenico Brancato

DAL PRIMO GENNAIO 2021, L’AVVIO DELLA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI
 
 
COME REGISTRARSI PER PARTECIPARE
 
L’inizio previsto originariamente il 1° luglio 2020 (vedi articolo: news.asp?p=308) a causa delle difficoltà degli esercenti, dovute all’emergenza da Coronavirus, è stato prorogato dal Decreto Rilancio (D.L. N° 34/2020) al 1° gennaio 2021.
 
Intanto dal 1° dicembre c.a. è possibile, a tutte le persone maggiorenni residenti in Italia, che acquisteranno beni o servizi da esercenti che dispongono di Registratori di cassa predisposti per la trasmissione telematica dei relativi importi, registrarsi e richiedere il proprio Codice Lotteria, seguendo la seguente procedura:
 
  • Accedere al sito lotteriadegliscontrini.gov.it
  • Cliccare sulla sezione “Partecipa ora”
  • Inserire il proprio Codice Fiscale.
 
Dopo di che, verrà rilasciato un Codice Lotteria univoco (che ha un unico significato), sia in forma di codice alfanumerico che di codice a barre, che potrà essere salvato sull’apparecchio utilizzato o stampato e conservato per mostrarlo, in occasione di ogni acquisto (non in modalità online o di farmaci e spese veterinarie, per le quali si può usufruire delle detrazioni o deduzioni fiscali) al negoziante, per effettuarne la scansione con il lettore ottico, affinché la spesa venga associata all’acquirente.
Così facendo, ogni scontrino genera un numero di “biglietti virtuali” della Lotteria pari agli euro di spesa effettuata (nel caso di 1,50 euro si ottengono 2 biglietti), fino ad un massimo di 1.000 biglietti, per acquisti pari o superiori a 1.000 euro.
I pagamenti sono ammessi sia in contanti che elettronici, anche se con la prima modalità si ha la possibilità di partecipare soltanto alle “estrazioni ordinarie” della Lotteria, mentre con quelli eseguiti con Carta di credito o debito ed altri metodi tracciabili, e possibile partecipare alle cosiddette ”estrazioni zerocontanti” che prevedono più cospicui premi.
Infatti la Lotteria prevede:
 
Per le estrazioni ordinarie:
  • un premio da 1 milione di euro, per il vincitore dell’estrazione annuale;
  • 3 premi da 30 mila euro ciascuno, per i vincitori delle estrazioni mensili;
  • 7 premi da 5 mila euro ciascuno, per i vincitori delle estrazioni settimanali,
 
Per le estrazioni zerocontanti (riservate ai pagamenti non in contanti: cashless):
  • Fino a 5 milioni di euro per il consumatore ed 1 milione per l’esercente, per l’estrazione annuale;
  • 100 mila euro per il consumatore e 20 mila per l’esercente, per le estrazioni mensili;
  • 25 mila euro per i consumatori e 5 mila per gli esercenti, per le estrazioni settimanali.
 
Le prime estrazioni avverranno a Gennaio, secondo il calendario che sarà pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli: www.agenziadoganemonopoli.gov.it - e sul Portale Lotteria.
Le estrazioni mensili si svolgeranno ogni secondo giovedì del mese e sempre di giovedì avverranno quelle settimanali, mentre successivamente sarà fissata quella per l’estrazione annuale. Ogni contribuente, con uno stesso scontrino, può partecipare ad una estrazione settimanale, mensile e annuale.
 
A differenza del “cashbak di Natale” che partirà, con un mese sperimentale, dall’8 al 31 Dicembre 2020. Sistema, per la partecipazione sono sufficienti 10 acquisti con Carte di credito, Bancomat e Satispay ( Applicazione mobile per il pagamento digitale e il trasferimento di denaro tramite internet), per consentire di ricevere un rimborso del 10% della spesa effettuata, fino ad un massimo di 150 euro per tutto il mese. Successivamente Si potrà arrivare fino a 300 euro), cioè 150 a semestre, se si effettueranno almeno 50 operazioni ogni 6 mesi, in quanto il rimborso massimo per ogni transazione (presso supermercati, negozi, bar, ristoranti, idraulici, meccanici, avvocati, ingegneri ed altri artigiani e professionisti) è di 15 euro. Per accedere al servizio e richiedere poi il rimborso serve lo Spid (Sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della Pubblica Amministrazione Italiana e dei privati aderenti nei rispettivi portali Web) o Carta d’Identità elettronica (CIE), e scaricare L’App “Io” dal sito: cashlessitalia.it.
Inoltre è previsto il super-cashback di 3 mila euro l’anno, che andrà ai primi 100mila cittadini con più transazioni su base semestrale, indipendentemente dall’entità della spesa effettuata, poiché un caffè, ai fini di questo conteggio, vale quanto un acquisto di 1.000 euro.
 
Tutti i premi della Lotteria, che devono essere reclamati entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione, sono esentasse e la vincita viene pagata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, esclusivamente mediante bonifico.
I vincitori, se i relativi dati sono stati forniti dal consumatore nell’area del Portale Lotteria, saranno informati immediatamente tramite sms, e-mail o instat messaging (sistemi di telecomunicazione in tempo reale in rete, come internet), oppure con comunicazione formale che può avvenire tramite Pec o Raccomandata con ricevuta di ritorno.
Per la partecipazione alla Lotteria e per riscuotere i premi delle eventuali vincite non occorre conservare lo scontrino, a meno che non serva per la sostituzione o restituzione del prodotto acquistato.
 
Comunque, trattandosi di un concorso a premi gratuito finalizzato all’incentivazione dell’uso dei pagamenti elettronici e favorire lo sviluppo di un sistema più digitale, veloce, semplice e trasparente e che, soprattutto, offre ai cittadini l’opportunità di realizzare, in un periodo di così grave crisi economica, delle vincite in denaro; non resta che seguire la procedura per cogliere l’occasione e per accumulare quanto più possibili biglietti virtuali, per poter meglio sperare nei favori della romana “dea bendata”.

Marino fiera di se stessa: diretta streaming dalla Sala Teatro di Villa Desideri

Marino fiera di se stessa: diretta streaming dalla Sala Teatro di Villa Desideri Copertina (530)
Eleonora Persichetti

Sala Teatro Vittoria Marino
 
Stagione Teatrale 2020 2021
 
 
 
Sabato 7 novembre 2020, qualche giorno fa, dalla Sala Teatro Vittoria di Villa Desideri a Marino è stato trasmesso in diretta streaming lo spettacolo della compagnia Atacama per ben due volte alle ore 18 e alle ore 21. La Compagnia Atacama, già ospite con svariati spettacoli nell’arco delle Officine Culturali 2017-19, lo ricordiamo, nasce nel 1997 fondata da Patrizia Cavola, coreografa e danzatrice e da Ivan Truol, coreografo, danzatore, attore. Da ottobre 2009 la compagnia ha residenza artistica presso La Scatola dell’Arte di Roma, centro di formazione e produzione Gestione e Direzione Artistica, collabora continuativamente con il Teatro Tor Bella Monaca ed è riconosciuta dal MIBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Dipartimento dello Spettacolo.
 
Lo spettacolo “La Danza della Realtà” è stato inserito nell’ambito della Stagione Teatrale 2020 2021, ma per le note direttive dell’ultimo DPCM, non si è potuto svolgere in presenza di pubblico. Quindi la direzione artistica della Sala Vittoria ha deciso di trasmettere - per la prima volta in assoluto nella sua storia - la diretta streaming. Ciò che peraltro sta accadendo in altri teatri di Roma, d’Italia e del resto del mondo. Lo spettacolo, risultato di una riscrittura e drammaturgica e coreografica dei suggestivi testi di Alejandro Jodorowski, si apre con una figura maschile che corre, corre, corre…noncurante di ciò che gli accade intorno: l’uomo che l’aggredisce, la donna che gli sviene accanto. Rappresentazione metaforica di questo nostro contemporaneo correre invano – non si sa dove e perché – senza renderci conto della vita intorno a noi. Spettacolo di grande impatto visivo e sonoro, per la regia attenta e puntuale di Patrizia Cavola e Ivan Truol, con musiche a tratti commoventi di Epsilon Indi.
 
La suggestione amplificata dalla assenza totale di pubblico in platea, ma che ha registrato decine di spettatori online. Lo spettacolo, che si snoda attraverso immagini a metà tra gestualità, mimica facciale e coreografia, si conclude in una colorata pista da circo, ambiente caro a Jodorowski, in cui gli essere umani-danzatori si librano in eleganti vortici. Finito lo spettacolo, smontato tutto, partita la compagnia, muniti delle nostre autodichiarazioni Covid per il coprifuoco, torniamo a casa attraversando una Marino deserta, quasi spettrale, in cui i cittadini ligi, forse spaventati, rimangono in casa. Nonostante le emozioni contrastanti della serata siamo fieri della nostra città di Marino e felici di poterle regalare emozioni del genere in una contingenza così buia e difficile.
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